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3 ore fa, Leo ha scritto:
Ma qui mi parte la supercuriosità: che ci fanno la dentro?!?
Il Rosso Ammonitico (dal nome sembra, ma non è, un vino...) è una roccia sedimentaria usata a scopo soprattutto ornamentale, meno per costruzione, risalente al Giurassico.
Affiora e viene cavata nelle Alpi meridionali (Veneto soprattutto) ma anche in Appennnino, in Umbria e arriva fino in Sicilia.E' formata dai sedimenti di un antico fondo marino su cui si erano depositate per molte migliaia di anni le conchiglie delle Ammoniti (e di pochi altri animali).
Per un fenomeno ancora poco chiaro, il sedimento è stato condensato così che i resti delle Ammoniti, originariamente sparsi nello spessore del sedimento, si sono concentrati in modo eccezionale e la roccia risulta costituita da milioni di queste conchiglie appressate in relativamente poco sedimento.
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Se qualcuno fosse curioso, e sempre restando sull'humour:
Ammoniti non perchè questi molluschi parenti del Nautilus abbian fatto qualcosa di riprovevole, ma perchè chi gli ha dato il nome ha creduto di vederci rassomiglianze con le corna di Amon Ra, dio egizio a volte rappresentato con volto umano ed in testa il disco del sole ma altre con testa di caprone dalle corna ritorte, a cui lo studioso si è ispirato:ù
Questa è ovviamente una ricostruzione digitale, le (o gli) Ammoniti sono estinte/i da 65 milioni di anni
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Mi sembra che il 135 sia quello con cui le foto sono riuscite meglio, segue a ruota l'85, mentre, ad esempio, nella seconda foto dall'alto, quella con il 50, mi sembra che la faccia sia prospetticamente "troppo ingrandita".
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2 minuti fa, Dario Fava ha scritto:
Come mai in bianconero?
Quantomeno il paesaggio, a meno che non siano proprio minimalisti faccio fatica a vedere un paesaggio in bianconero, toglie troppe informazioni.
Ho scelto il bianco e nero perchè volevo fare qualcosa che sembrasse una vecchia cartolina. Però è vero quello che scrivi, si perde vivacità .
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Sono stato anch'io molto contento di rivedere vecchie conoscenze e di farne di nuove. Applauso a Gabriele per la gestione e la scelta del ristorante.
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Ci sono passato anch'io come Valerio con tutta la famiglia.
Auguri di pronta guarigione anche da me. -
Non so perchè ma nella preview mi si sono infilati un rapace notturno e qualcos'altro
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Come promesso in una risposta qui
eccovi un post autoironico su alcune foto sbagliate di partenza (a mio parere) alla Mantide gigante. Alcuni aspetti si potevano senz'altro modificare in postproduzione con risultati variabili secondo l'abilità e la pazienza a disposizione ma, dato che la modella era "lenta", ho preferito rifare le foto con maggiore attenzione ricavandone maggiore soddisfazione personale.
Rispetto all'ambaradan (cit.) preferito ossia il 300 con 1.4x oppure tubo, con il 105 MC le distanze cambiano, cosa che va tenuta ben presente e ad esempio occorre usare di puù la testa, nel caso... toglierla di mezzo , ossia disporsi in modo che la propria ombra cada fuori dall'inquadratura.
Il diverso angolo di campo richiede più consapevolezza riguardo cosa c'è dietro.
Magari qualcuno obietterà che potevano starci, ma a me non andava.
Giusto per fare due chiacchiere e far presente una volta di più che anche con gli animali/in macro non è solo il soggetto a fare la foto.Silvio
PS Le foto più riuscite sono nel blog originale, colgo anche l'occasione per precisare che non ero a mano libera ma con un mini treppiede.
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Se è solo per giocare con l'MTO o i vari Panagor e simil-vintage risparmi dei soldi rispetto al Nikon. Io le "ciambelle" del fuori fuoco dei catadiottrici non le ho mai sopportate (ho avuto ai tempi della Nikon FM2/FE2, per poco tempo, un MTO 1000, ma fu un errore).
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Il 15 va bene anche a me.
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Come proposto da Massimo/Francesco, potrei esserci anch'io.
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Lo sai che io amo creare anche delle storie con le mie foto, quindi sui commenti mi trovi pienamente d'accordo, anzi di più.
Così come sulla dignità della foto.
PS Ho ahimè visto i fiori "spontanei" . Ma anche altro ... .
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Lo ha scritto Mauro più volte, e qualcuno gentilmente si è adeguato, io ricordo di nuovo l'invito nella speranza che qualcun altro ci rifletta sopra.
E' vero , una foto si commenta da sola, non dovrebbe aver bisogno di descrizioni e tutto il resto però, tra un titolo anche non impegnativo come "Fiore di Camelia" o " Passero domestico" o "Scorcio del Colosseo" o... e una sfilza di numeri e lettere da codice a barre, percettivamente io ci trovo una grande differenza, anzi una lieve "in-differenza" nel secondo caso.
Posso capire la cosa quando si tratta di un test seriale per provare un obiettivo, perchè quando si pubblica una sequenza di sessantadue foto di un ciclista in corsa fatte semplicemente per valutare dei parametri come la precisione dell'af, il numero ci sta e il titolo non serve, è roba tecnica.
Ma se si pubblica una foto per se stessa, perchè si ritiene abbia un suo valore, secondo me merita un po' di cura. Dandole un nome, dimostriamo affezione per la "nostra" foto e considerazione per chi la guarderà.Senza contare che in alcuni casi una foto potrebbe risultare di difficle comprensione se si tratta ad esempio di luoghi od animali o qualsiasi cosa di poco conosciuto.
Pubblicare, condividere, per me è un momento in cui mi diverto, creativo, quasi come quando fotografo. Non credo possa essere un momento da sbrigare in fretta come una necessità (fisiologica).PS Nella mia limitata esperienza di frequentazione di forum nostrani ed esteri, direi che molto raramente, o forse mai, ho visto proporre fotografie senza titolo ma con il numero del file.
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Di solito se si parla di "Tigre di Cremona" , si parla di lei:
Così è come la ricordiamo...
Io invece mi riferisco, indovina un po', a delle tigri in miniatura, che vivono non troppo lontano da questa cosa qui:
La Colonia Padana, ai margini di Cremona, struttura immersa nel verde di un parco e circondata da club nautici. Architettura di chiara epoca fascista (oggi è un bar) , dove ai tempi si mandavano i bambini a prendere aria sulle rive del Po anzichè del mare.
Poco distante c'è una grossa Colonia Felina, che non avrà lo charme d'ambiente del Castello Sforzesco o del Cimitero Monumentale di Milano, ma i gatti e le loro casette hanno il loro perchè. Vista la location ed il colore dei soggetti, ho deciso di evitare il bianco e nero.
Spero che gli appassionati gattofili (il nome giusto sarebbe ailurofili, ma non divaghiamo...) gradiranno e che gli altri mi sopportino.
Nikon Z8 e 24-200Z oppure 300mm f4pf e TC14 per non disturbare troppo i soggetti un tantino sospettosi, un po' diffidenti.
NOTA: Credo sia stata una delle rarissime giornate cremonesi di sole forte e cielo terso con ombre durissime.
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5 minuti fa, Francesco Contu ha scritto:
Dimenticavo:
Deludenti le foto con la neve, veramente... al mio livello -
Quella che sottolinei tu è una questione etica importante. E' un argomento spesso discusso (in genere intendo, non strettamente qui), che va ben al di là di questo premio e vale in senso ampio per tutte le foto e i fotografi di ritratto e reportage in certi paesi e situazioni.
Però, proprio perchè è un tema etico e fa riferimento all'individuo che non si conosce, anche se sono d'accordo con te (e penso lo sia chiunque!) temo che in questo contesto proseguire il discorso rischi di portare i commenti (sempre che ce ne saranno) fuori traccia.Qui resterei sulla valutazione delle foto.
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Dico la mia per movimentare un po' la cosa: tra tutte le foto, quella che mi ha preso di più è... la Gazzella nelle Dune. In quella foto per me c'è un mondo: oltre alla posa ottima e all'ambientazione, ci vedo grande bellezza, vera femminilità, ma con una nota di sofferenza negli occhi a cui risponde la forza nel viso.
Una delle foto di modella che mi è piaciuta di più fra tutte quelle che ho visto.Poi sulla qualità del Bianco e Nero non so esprimermi più di tanto.
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Sul sito potete vedere vincitori assoluti, per genere, secondi, terzi e finalisti una ricca messe di foto:
https://bwphotoawards.com/en/2023-photo-awards-winners-gallery/
La foto vincitrice assoluta ritrae un Gelada, una scimmia affine ai Babbuini. Sicuramente bella, intensa ma... una scelta che mi sorprende un po':
Autore Patrice Quillard (Francia)
Ho visto foto molto intriganti, ma altre non proprio eccezionali.
Non vi metto qui tutte le foto, prendetevi il tempo di gustarle con calma sul sito ufficiale; ma ne pubblico qualcuna che mi ha colpito fra le segnalazioni e i vari premi:Bellissima, fra i ritratti, questa "Gazzella nelle dune":
Autore Michael Potts
Trovo che questo limicolo che si specchia sia molto poetico:
Autore Bert Van der Riet
ed anche questa Solitary Mind non è male per la distorsione spaziale
Autore Yulij Vasilev
Anche questo "Emozioni in perle" mi sembra "emozionante" .
Autrice Ludovica de Falco.
Nella non-categoria (cit.) Street (per me esiste lo street ), alcune foto aeree ed un'intuzione simpatica, silver prize
Musica per sordi :
Autore Yulij Vasilev
Se avete voglia di scrivere qui sotto cosa ne pensate, quali vi sembrano significative e quali meno, così tanto per discutere di fotografia e non solo di prestazioni ed aggeggi ...
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Al 90% era una Tegenaria. Confronta le foto (se ci riesci )
Ma sei sicuro che di notte siano sempre dei ragni a morsicarti? E' abbastanza insolito.
Comunque il web è pieno di clickbait allarmistici, ti do' un riferimento serio sul ragno violino:
Una visione molto personale di un luogo molto iconico (sto scherzando)
in Fotografie (commenti & critiche)
Inviato
Carlo Gemmellaro, pioniere della Geologia italiana.