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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 25/08/2020 in Risposte

  1. Una discussione veramente interessante. Personalmente, gradisco di più la "variante Mauro", anche se credo che Silvio avrebbe potuto ottenere un risultato più on camera se semplicemente non avesse stretto troppo l'inquadratura per evitare la zona troppo chiara, magari pensando già in ripresa alla possibilità di un crop 16:9 o anche più spinto o alla possibilità di regolare dopo il file. Spesso ci si dimentica che si fotografa in raw anche per poter recuperare certe luminosità, specialmente in bianco e nero (tipo sottoesporre parecchi stop, salvando le alte luci e poi schiarire in pp). Per il discorso più generale, sinceramente io credo che l'obiettivo sia fare belle foto e che per farlo ci si possa avvalere di tutti gli strumenti disponibili. Quali sono "leciti" e quali no dipende dallo scopo della foto e dai limiti che ciascuno assegna a se stesso: E' evidente che se voglio documentare un evento come fotogiornalista non posso alterarlo! ma direi che lo scopo e l'uso di questa foto sia del tutto diverso! Premesso questo, e giusto per allargare un po' certi ristretti punti di vista, vi linko un post sul blog nel sito di Marsel Van Oosten, un ambassador Nikon che, tra le altre cose, ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2018. Qui. Ed un webinar dove racconta se stesso, qui, definendosi un perfezionista, che impazzisce in ripresa perché vuole il massimo del risultato. Ma che su quella foto, non potendo clonare elementi di disturbo che non sopportava, ha lavorato un sacco in dodging & burning per nasconderli, nei limiti del regolamento del concorso! Perché la foto erano i primati e non i rametti in giro a disturbare la composizione!
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