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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/07/2020 in Articoli

  1. L' unica cosa che abbiano in comune questi tre zoom Nikon è probabilmente la filettatura filtri da 67mm... Obiettivi appartenenti a diverse epoche Nikon, lo si capisce bene dalle sigle accessorie al progetto ottico: il 2012 per l' AF-S 70-200/4 G il 2016 per l' AF-P 70-300/4,5-5,6 E e 2020, per il nuovissimo Z 24-200/4-6,3 che scandalizza da subito per la bassa luminosità di tutta apertura nel range tra gli 80 ed i 200mm tanto quanto per il 70-300 aveva disturbato il 4,5 di TA a 70 ad 85mm, che poi andava diminuendo progressivamente. Cosa li riunisce allora, insieme ad un adattatore FTZ (da Fmount a Zmount) sulla mia Nikon Z6? Certamente la richiesta costante di consigli su cosa utilizzare sulle nostre Z, che stanno per compiere due anni di età commerciale (progettuale certo di più) senza essere state dotate fin qui neppure in via previsionale di un telezoom di media luminosità... se non un f/4 fisso, come l' AF-S a baionetta F ancora in listino dopo otto anni dalla presentazione (per gli ottimi risultati conseguiti) almeno un "normale" telezoom a luminosità variabile. In questi giorni presentato il 24-200/4-6,3 oggetto di un primo test sulle pagine di questo sito obiettivo sorprendente (leggete il test) e dal prezzo di presentazione attorno ai mille euro, che lo mette al centro di una forbice tra i 1600 euro del parifocale f/4 ed i meno di 700 del quasi raro (difficile da trovare in giro nei negozi) AFP dal range esteso fino alla focale dei 300mm. Ovviamente fuori da questo ambito gli zoom f/2,8 parifocale, dei quali esistono eminenti esemplari per ambedue le baionette Nikon: di tutt'altro impegno economico e fotografico. Tre obiettivi differenti per schemi ottici, prezzo e destinazione d'uso quindi, ma che mi hanno fatto venire in mente un confronto, in attesa che Nikon si decida a completare questa fascia del suo listino anche per gli utenti mirrorless. Confronto che vorrei condurre in più puntate, in funzione del tipo di utilizzo, destinando alla prima la fotografia di Sport. Approfittando dei miei amici surfisti ho quindi utilizzato alternativamente su Z6 i tre zoom scattando in questo caso in JPG Fine*, raffica da 12 ftg/s, AF-C e varie modalità di sensore AF, ISO Auto in modo M, settato su tempi veloci, prevalentemente tra t/2000 e t/5000 Matrix oppure Spot* per la salvaguardia delle alte luci. Di seguito vi metto a blocchi le migliori (o più indicative immagini) realizzate con i rispettivi obiettivi, lasciando al termine la mia valutazione personale, relativa alle riprese di specie e consapevole che anche ingrandendo le immagini a monitor, da 2400punti sul lato lungo, non potrete ottenere definitiva comprensione dei contenuti, se non rifacendovi anche alle mie considerazioni finali. Vorrei anche mettere una valutazione, genere per genere, con le classiche stelline (da 1 a 5), da sommare poi alla fine delle puntate per ottenerne un dato ...statistico. Cominciamo dunque in ordine cronologico (di presentazione commerciale), col Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR il modus operandi che ho adottato anche con gli altri due obiettivi è stato di riprendere il soggetto a differenti distanze e prevalentemente a TA, salvo alcuni scatti con un terzo di stop in meno. La caratterizzazione di questo obiettivo rispetto ai due più moderni è di appartenere alla generazione precedente degli zoom Nikon, sia per le caratteristiche elettromeccaniche (motore SWM, ghiera di messa a fuoco molto larga e posta davanti a quella di zoomata, nanocristalli della...sua generazione) e certamente di livello superiore per progettazione agli altri due (finestrella delle distanze, internal focusing, slide di blocco della distanza di fuoco, regolazione delle modalità VR) tanto quanto non invidiabile per materiali costruttivi, specialmente rispetto allo zoom Z. Dopo poche sequenze di scatto ho infatti inserito il blocco del range AF tra 3m ed infinito, per evitare le continue interferenze della mano sinistra con la ghiera di maf, purtroppo sempre operativa, le cui dita non possono avere altro appoggio che sul paraluce dello zoom, mentre in caso di necessità di variazione di zoomata costringe a retrocedere di molto la sinistra, facendo sbilanciare del tutto il baricentro del sistema, abituati come siamo adesso ad impostazioni del tutto opposte. D'altro canto questo obiettivo non sembra esser stato progettato per lo sport, quanto invece per altri generi, prima di tutto il ritratto, giusta la sua neutralità cromatica, almeno rispetto gli altri due zoom qui paragonati. Soddisfacente la reattività del motore SWM, nonostante l'esemplare in prestito sembri essere stato usato intensamente e, sopratutto, considerato il necessario tramite dell'adattatore FTZ che, pur consentendo il corretto funzionamento di ogni parametro, certamente non può migliorare le prestazioni dinamiche di un obiettivo che vi si colleghi. Per dover individuare dei difetti, oltre a qualche sfarfallamento dell'AF, presto domato col selettore di distanza di AF, noto una certa distorsione a cuscinetto alla focale massima, piuttosto evidente sull'orizzonte. Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6 E VR ED Una delle caratteristiche di questo zoom, uno dei primi Nikon ad essere dotati di motori stepless al posto di quelli SWM, meno critici nel tempo e più semplici ed economici in caso di sostituzione, oltre che dotato di diaframma elettronico, non più meccanico, è certamente l'elevata saturazione cromatica conferita dall'antiriflesso e dalla natura delle lenti del suo schema. Certamente economico nel prezzo (per essere un Nikon) e in funzione di ciò anche quasi imbattibile rispetto al range di focali ed alle prestazione dai concorrenti universali a baionetta F questo 70-300 ha anche il pregio di non perdere di nitidezza alla massima focale, come spesso accade su altri progetti ottici simili. E siccome quando si fotografa a mare i mm non bastano mai, la maggior parte di queste foto che avete visto, sono state appunto scattate a 300mm: il valore aggiunto di questo zoom è infatti relativo al range più esteso verso tele: possibilmente diventerà l'argomentazione preferita di chi lo dovesse scegliere. E considerando la lentezza di Nikon a ridisegnarlo per le ML Z, nonostante la maggiore lunghezza a tutta estensione del trio di zoom (specie aggiungendo l' FTZ) risulta anche essere ergonomicamente il più comodo da brandeggiare e regolare, considerando la struttura termoplastica a diamante della imponente ghiera di zoomata e alletta moltissimo chiunque si ponga il problema di munirsi di un buono zoom di costo non eccessivo: insomma ...in attesa di una analoga risposta in Z-mount. Nonostante quindi la struttura economica dei materiali costruttivi, non gli mancano neppure gli slider di regolazione del VR e delle tre modalità di utilizzo della ghiera di messa a fuoco, finalmente retrocessa a quella di zoomata. Ottimo zoom per gli sport d'azione. Nikon Z 24-200mm f/4-6,3 VR Pietra dello scandalo per uno zoom da mille euro dotata fin dagli 80mm e fino ai 200 di una TA di soli f/6,3... Appena uscito ed appena provato, questo superzoom dovrebbe fare categoria a sè e non poter stare a confronto con i due precedenti zoom, nati per un range di focale tra di loro differente, ma sicuramente orientato a determinati usi. Questo primo telezoom per Z FX (abbiamo già provato il 50-250 DX uscito in kit con la Z50) è però appunto l'unica opportunità di fotografare ANCHE con angoli di campo ridotti come i 12,4° dei 200mm, e siccome il soggetto non protagonista di questo test sono appunto le due (per ora) Z FX, si pone in competizione con gli altri due pur essendo palesemente un ALL IN ONE ossia un obiettivo che potrebbe tappare per sempre una Nikon Z FX ed essere utilizzato per tutti gli scopi del fotografo in questione, allargando il suo campo di azione fino agli 84° alla sua focale minima. Un obiettivo amatoriale quindi? Ni...basti leggere il sopracitato test dello stesso 24-200 su Z50 (cui ne seguiranno altri) e, francamente dare un occhiata anche alle foto qui sopra allegate. Dalle quali traspare nessun timore reverenziale rispetto los otros companeros, anzi, come sono impaziente di dirvi, senza ritegno alcuno: IL PIU' NATURALE DA ESSERE USATO FRA I TRE CON LA MIA Z6 Infatti delle circa 5mila foto scattate in questa sessione, numericamente sono maggiori quelle scattate con gli altri due, con i quali volevo misurare eventuali incongruenze di AF o reattività esposimetrica. Mentre il migliaio scattate con questo 24-200 mi hanno lasciato la sensazione di non voler più aver a che fare con gli FTZ (ne ho due) e gli obiettivi F da adattare: veloce, silenzioso, indistorto, compatto, dotato di una ghiera di zoomata sensibile e costante, costruito in materiali nobili pur se assemblato in Thailandia. Insomma, Nikon Z needs obiettivi Z ! Senza dubbio alcuno, anche paragonando un all/in/one con due altri zoom, uno nobile di nascita e l'altro popolare... Alla fine di questo round voglio rimarcare come nello sport, specie riprendendo soggetti lontani, la sensazione di tridimensionalità sia conferita tanto dalla luminosità relativa dell'ottica, quanto e decisamente in misura maggiore, dalla maggiore focale disponibile: quantomeno percettivamente. Ecco come nel mio giudizio finale, a parte la caratterizzazione ergonomica del 70-300, questo superi complessivamente il 70-200/4, più luminoso, IF, più nobile, più costoso ...ma meno adatto a questo compito degli altri due. Nikon Z 24-200mm f/4-6,3 VR Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6 E VR ED Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020 to be continued...
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