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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/03/2020 in Articoli

  1. In questo periodo non è il caso di andare in giro per i campi in cerca di soggetti per la macro, ma può essere che qualche soggetto venga spontaneamente a trovarci (vale per i fortunati che non stanno in un appartamento come me), sul terrazzo, in giardino, e allora perchè no? Su Nikonland ho scritto molti articoli sulla macrofotografia in particolare agli insetti, alcuni erano più sulle tecnichedi ripresa e sul mio modo di fare macrofotografia, ho anche descritto dei metodi economici alternativi e sui vantaggi dell'avere i soggetti vicini a casa, diversamente quasi tutto il resto della fotografia naturalistica. Poi, devo riconoscerlo, su suggerimento di Max Aquila che ringrazio per questo, ho cercato di spiegare i miei motivi, i perchè, cosa che ho ripreso anche qui. E allora perchè scrivere ancora di macrofotografia? Con molta umiltà vorrei dare qualche piccolo consiglio ai meno esperti sulla composizione e sulla scelta dello sfondo per ottenere foto che non siano solo documentative ma che abbiano una certa bellezza, per quanto consentito dai soggetti che, lo capisco, possono non piacere a tutti. Per come fare, tecniche ed attrezzatura vi rimando agli articoli citati, qui discuto solo della composizione. John Shaw scriveva che le fotografie agli insetti hanno qualcosa in comune col ritratto, io aggiungo che hanno qualcosa in comune anche con le foto ai fiori spontanei. Quindi ci sono dei canoni da rispettare per evitare foto banali o palesemente brutte. Prima di cominciare, l'ho già scritto, ma lo ripeto: per me la foto agli insetti (come a tutti gli altri animali) intende far risaltare la bellezza o la stranezza dei soggetti ma senza stravolgerne l'essenza e soprattutto senza danneggiarli: Quelle "creazioni" artistiche che comportano la realizzazione di situazioni artificiose che in natura non si vedranno mai, composte al fine di fare graziose vignette o raccontare storielle assolutamente inverosimili, non sono fotografia naturalistica, sarebbe come una foto ad un lupo accarezzato da una bambina con un cappuccio rosso ed un cestino, la foto sarà bella quanto si vuole, ma naturalistica non direi proprio. Se poi i soggetti ne hanno a soffrire è anche peggio. E' il mio punto di vista, che può essere condiviso o meno. Vediamo adesso alcune semplici regole seguite da una foto esemplificativa. La più ovvia, il soggetto, o la parte di soggetto che ci interessa, dovrebbe essere a fuoco, nitido, a meno che non si cerchino apposta effetti artistici o pittorici particolari. Scattare all'altezza del soggetto. Se lo si riprende dall'alto, lo si schiaccia contro il terreno con un effetto poco gradevole. Ci possono essere eccezioni, ad esempio quando lo sfondo è omogeneo come la sabbia. Stesso soggetto, resa molto diversa. Cercare di avere uno sfondo non troppo invadente. Questo con gli insetti e i piccoli animali in genere può essere molto difficile, ma è forse quello che più fa la differenza fra una foto valida ed una puramente documentativa. La prima è per me inaccettabile, la seconda può andare, la terza mi soddisfa. Ci sono gli amanti dello sfondo perfettamente omogeneo, ma non è necessario, a volte un po' di mosso ci sta bene, l'importante è che non prevalga sul soggetto o che il soggetto non ci si perda. In questo una focale lunga (tele macro, oppure zoom più lente addizionale) può essere molto utile. Il posatoio non deve prevalere sul soggetto e non deve disturbare, per gli stessi motivi. Direi che qui il coleottero più che altro da' fastidio, anzichè essere il soggetto. Qui l'apice scortecciato del rametto è troppo chiaro, disturba. Qui il posatoio non disturba. Legata a questo concetto è la raccomandazione di fare attenzione con il flash, che se necessario va usato, tuttavia bisogna fare attenzione alla presenza nello sfondo di soggetti riflettenti come certi sottili steli d'erba che in luce naturale sembrano non risaltare, ma illuminati dal flash diventano dei fasci luminosi che disturbano tantissimo. Purtroppo anche senza flash possono sfuggire degli elementi di sfondo che disturbano. Quella riga trasversale dietro l'ala da' fastidio, no? Sfondo mosso ma gradevole. Se il soggetto è l'insetto intero, cercare di averlo tutto a fuoco, se possibile (perché sta fermo) con un uso accorto del focus stacking, se no cercando di posizionarsi col piano sensore perfettamente parallelo al soggetto e chiudendo il diaframma quanto più possibile senza che la diffrazione produca troppi danni. Qui ero a f20, con il 200mm Micro Nikkor AfD, ma con la D700 ci poteva stare, con sensori più densi... meglio lo stacking. La rugiada è naturale. Se il soggetto è un particolare, avere tutto l'insetto a fuoco richiede per forza il focus stacking, ma può essere anche interessante concentrare l'attenzione sul particolare, sfuocando il resto. In fondo con un po' di applicazione non è difficile ottenere buone foto di insetti... Silvio Renesto per Nikonland.
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