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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 01/09/2017 in Risposte

  1. Il titolo si riferisce al nome inglese "Goldenring" che viene dato alle diverse specie del genere Cordulegaster, tutte caratterizzate da grosse dimensioni, corpo nero con vistosi anelli giallo dorato. La specie più comune in Italia Settentrionale è Cordulegaster boltonii. Anche se non particolare come la Lindenia, è pur sempre una Top Model fra le libellule. e fino all'anno scorso non l'avevo mai vista da vicino e tantomeno fotografata. Finalmente sono riuscito a vederla bene (la cosa più importante per me, l'emozione di incontrare un animale che ti interessa e non hai mai visto non ha uguali) e fotografarla "abbastanza bene". Tra l'altro è stato un incontro fortuito. Location: Parco del Curone, (tra Montevecchia e Rovagnate, provincia di Lecco). Località Ca' Soldato, dove c'è una serie di piccoli stagni alimentati da un ruscello. gli stagni sono circondati da staccionata per evitare che i gitanti sprovveduti ci caschino dentro, ma soprattutto per evitare che gli stagni vengano distrutti. Questo cartello la dice lunga sul senso civico (l'educazione) di molti frequentatori (e siamo in un Parco Naturale) C'è una bella diversità di libellule, fra cui le elegantissime Aeshna cyanea che volano in continuazione. Noto un piccolo ma frenetico agitarsi della superficie dell'acqua a proprio fianco della passerella, so cos'è: una libellula sta annegando. Capita che colpita in volo (combattimento o scontro violento con altre libelllule) qualche libellula cada in acqua. Se non riesce a prendere il volo subito è condannata perchè respirando attraverso fori sempre aperti nell'addome, non può impedire che l'acqua vi penetri e così affoga lentamente. Prendo un rametto secco e lo infilo sotto alla povera bestia e sollevo, Sentendo un appoggio inarca l'addome sopra l'acqua e ricomincia a respirare. Quando sollevo il rametto il fiato manca a me. E' un Cordulegaster boltonii! Mai vista da vicino e adesso ne salvo addirittura una dall'annegamento!Con delicatezza la afferro nei posti giusti (dove non si danneggia) e la appoggio ad un tronco dove può aggrapparsi. Le ripulisco le ali dalle foglioline di lenticchia d'acqua. Rimane immobile, esausto (è un maschio). Immobile lui, corro io (a prendere la borsa fotografica) e iniziano le riprese. Tre quarti, utile per l'identificazione. Di profilo. Dopo qualche minuto inizia a far vibrare le ali. E' un modo per "scaldarsi". La stanchezza e l'acqua hanno portato la sua temperatura al di sotto del livello minimo di attività, ma scaldata un pochino all'aria, ha alzato il metabolismo ed ora fa "girare i motori" per accelerare il recupero. Ogni tanto fa una pausa fra una serie di vibrazioni e l'altra. Ne approfitto per fare un ritrattone con il 105VR. Adesso è asciutto e "il motore è caldo". Ancora poco e dovrebbe riprendere il volo Così accade. Con un rumore da elicottero si invola di scatto e scompare. E io sono contento due volte: Ho salvato dall'annegamento questo splendido esemplare e ho colmato un vuoto nel mio portfolio.
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