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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 31/08/2017 in Articoli

  1. Questa é una storia incredibile, questa è davvero una storia incredibile....la penso spesso come icona di una civiltà post industriale come quella giapponese del secondo dopoguerra, inarrivabile per noi occidentali,la storia di un imprenditore che, nato povero e divenuto ricco, dedicò il secondo tempo della sua vita al raggiungimento del sogno fatto da ragazzo, quello di riuscire a costruire una macchina fotografica migliore di quelle perfette che per lui erano Mito.La ripenso ogni volta che tocco uno degli oggetti di cui mi circondo ancora, partoriti dalla sua immaginazione...una di quelle in cui il Mito e la Storia si fondono insieme senza lasciare spazio a chi venga a sbirciare, alla possibilità di scorgere il sottile confine che li separa.E' la storia di un Uomo di 36 anni che, costretto come milioni di connazionali giapponesi alla fame dalla Sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, si risolleva immaginando un futuro in cui, invece di essere costretto a vivere di espedienti, possa diventare artefice della realizzazione dei propri sogni:E' la storia della seconda vita di un uomo che, sfollato dagli occupanti americani, sopravvissuto alla Strage dell'atomica che aveva suggellato le sorti del Mondo, scappa portandosi appresso una collezione di macchine fotografiche dell'epoca.... la sua passione, la storia di un Uomo che dopo il suo primo brevetto, quello del primo portacipria a scomparti separati e con specchio incorporato (!!!) passa a inventare un'imitazione degli accendini americani a benzina Zippo che diventera' famoso e lo rendera' ricco con due marchi che pian piano diventeranno leader di mercato: Bronica e Briston, realizzando poi mostruosi esemplari da "scrivania", a forma di razzi o di orologi planetari, oggetti da "status symbol" per capitalisti rampanti come quest'uomo, Zenzaburo Yoshino che tuttavia si vede realizzato solo quando riesce, nella maturita', a materializzare il sogno della sua vita:quello di costruire da sé una macchina fotografica più bella, più funzionale, più completa di quelle di medio formato già presenti sul mercato e che lo appassionavano fin da ragazzo...la Zenza Bronica Z (courtesy Cameraquest)Questa mia love-story con le ottiche Nikkor per Bronica é invece del tutto casuale:mi capita giusto quattro anni, nel 2003, fa di leggere un'inserzione ebay nella quale con pessime foto d'insieme: veniva messo in vendita un lotto contenente appunto la mia Bronica "C" ritratta in queste pagine,con tre obiettivi e molti accessori, ad un prezzo che si aggirava intorno ai trecento euro, in assoluto non bassissimo ma, se riferito a del materiale pressocché inutilizzato come ho poi scoperto, decisamente da affarone!In concomitanza "bevevo" più che leggere, la letteratura Nikkor scritta da Peter Braczko, il tedesco Presidente del Nikon Club di Germania ed autorevole collezionista e conoscitore della weltanschaung Nikoniana... ed il fatto della possibilità di entrare in possesso di un pezzo della storia comune delle due Case (uso Bronica da sempre sul medio formato per i miei reportage di matrimonio), mi solleticava anzicchenò...Insomma, dopo tre mesi di attesa (pacco enorme e spedito per via terrestre dagli USA), entro in possesso di un nucleo iniziale di "pezzi" belli ancor prima di essere usati, ben costruiti, sopratutto intatti !...nucleo iniziale che si é "andato" via via accrescendo di elementi imprescindibili di questa mia passione, procurandomi nel tempo obiettivi Nikon classicicome il Nikkor-H 50mm f/3.5 della foto sopra, ed il Nikkor-P 200mm f/4, a completare la "quartina" dei dedicati, con i riferimenti nella flangia, insieme ai due obiettivi (dei tre) presenti nel lotto, cioé il medio tele Nikkor-Q 13.5cm f/3.5 e lo standard Nikkor-P 75mm f/2.8, talmente slim da fuoriuscire dalla montatura di appena 12mm ad infinito, tanto da costringere all'uso della bellissima leva di fuoco rapido, nel caso venga utilizzato con paraluce montato... e naturalmente trovando strada facendo anche tanti altri begli "oggetti" quali il pentaprisma, l'impugnatura a pistola con due grilletti (uno per lo scatto uno per la pdc), fondamentale nel caso di utilizzo con i due giganti tele Nikkor-Q 400mm f/4.5 e Nikkor-PC 800mm f/8 in abbinata al tubo di accoppiamento FU-1, in accrocchi lunghi fino a 70cm più la macchina, nel caso del tele più ingombranteInsomma la passione di Zenzaburo Yoshino per le medioformato dei primi anni Cinquanta, quali erano le varie Hasselblad, Rolleiflex e Primarflex, portò il nostro imprenditore degli accendini di lusso (e dei portacipria trendy... ) a ideare due o tre cosette che ancora oggi, cinquant'anni dopo, continuano ad apparire quasi incredibili:- un sistema completo (concetto che all'epoca era quasi ancora sconosciuto, eccezion fatta per Exakta e le, ancora da venire, Nikon F) a partire da corpo, magazzini pellicola, mirini, tubi e, non dimentichiamolo, obiettivi!- una serie di "automatismi" inediti, quali il doppio formato pellicola 120/220 (senza necessità di adattatore alcuno), il ritorno automatico dello specchio (ancora oggi esclusiva nel medio formato, dove per ricaricare l'otturatore bisogna contestualmente ribaltare anche lo specchio), e ben tre diversi sistemi di montaggio per accogliere il maggior numero possibile di ottiche:già, perchè le Zenza Bronica come la mia "C" del 1964 (ha la mia stessa età)(nella cronistoria della casa, il terzo modello dopo la Z del 1957 e le simili D ed S del 1961, Deluxe e Supreme) sono dotate di una flangia amovibile di fissaggio ottiche munita contemporaneamente della movimentazione del fuoco relativa all'innesto a baionetta Bronica (per cui le ottiche dedicate sono prive di elicoide di messa a fuoco) e di una concentrica filettatura dal passo di 57x1mm per poter montare una pletora di obiettivi a vite di quel formato (prevalentemente a preselezione del diaframma).Ma ulteriormente, asportando questa spettacolare flangia multifunzione (doppia baionetta di fissaggio e contestualmente elicoide di maf per quattro obiettivi dedicati, 50-75-135 e 200mm con i riferimenti differenziati per il fuoco e la pdc), si consente il montaggio dei quattro supertele Nikkor (400-600-800-1200mm) progettati esclusivamente per l'uso con questa reflex medioformato, caratterizzati dalla scomponibilità tra nucleo ottico e tubo di fissaggio intercambiabile tra le baionette Bronica (FU-1) e Nikon (CU-1 ed AU-1) consentendo quindi la possibilità di comprare soltanto le teste di obiettivo necessarie e la loro interscambiabilità tra i corredi Nikon e Bronica.(nella foto, il Nikkor-Q 400mm f/4.5 montato con FU-1 su Bronica "C" e dietro in piedi, la testa di obiettivo del Nikkor-PC 800mm f/8, accanto ad una Nikon FE-2 attaccata al raccordo automatico AU-1)In buona sostanza mi ritrovo dopo quattro anni dalla scintilla...a possedere un discreto numero di obiettivi e componenti del sistema misto, meccanico ed automatico, ideato da un ... idealista fortunatoprima di tutto perchè è riuscito nel suo intento, quello cioè di creare dal nulla una serie di apparecchiature che nell'arco di un cinquantennio sono state cavallo da battaglia per molti professionisti che non potevano (prima) e non volevano più (dopo) dover ricorrere ad altisonanti joint-ventures europee... poi, perché probabilmente incontrò le persone giuste, tra le quali il solito Joe Ehrenreich, importatore (EPOI) Nikon per gli USA ed in sostanza pigmalione per Zenzaburo nel "matrimonio" con le ottiche Nikkor...Matrimonio che, tra il primo 7,5cm f/2.8 dal sopraffino design del 1958 e l'ultimo 50mm f/2.8 (il più luminoso dei wide prodotti) del 1996, passando per il fisheye 30mm f/4 del 1974 ed il 105mm f3.5 del 1969 (unico obiettivo ad otturatore centrale di questo sistema) ha prodotto qualcosa come più di trenta obiettivi espressamente realizzati oppure semplicemente adattati (come i tele della produzione a telemetro in montatura Bronica) che si accostano ad una produzione altrettanto imponente (per una medio formato) realizzata contemporaneamente da Sankyo Kohki (Komura) a supporto di queste macchine che mantennero con successive evoluzioni tale baionetta e sistema di accessori fino alla mirabile (e a mio parere ancora insuperata) EC-TL II del 1980 dopo la quale Zenza Bronica, attratta nel gruppo Tamron, apre una nuova serie di apparecchi, distinti per formato (4,5x6 , 6x6 e 6x7) e sigle (ETR, SQ, GS), altrettanto famose e funzionali, ma innanzitutto senza più il supporto ottico della Nikon... ( ) e per di più, senza quell'aura un po' barocca e molto americana anni Cinquanta, che la mia splendida Bronica C del 1964 esprime...unica Cadillac della fotografia worldwide...Max Aquila photo (C) and instruments per Nikonland 2007
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