Ne accennavamo un paio di anni fa dopo la prova del Prostaff 7s 8x30 che ci sarebbe piaciuto provare quello della nuova linea appena annunciata.
è arrivato adesso, praticamente il modello di ingresso, un Prostaff P3 8x30.
I binocoli della nuova linea Prostaff hanno caratteristiche simili tra le tre famiglie
quello che cambia, essenzialmente, è il trattamento superficiale delle lenti.
Il punto debole del Prostaff 8x30 della passata stagione era il campo visivo apparente limitato (115 metri a 1000 di distanza) dovuto ad un angolo di campo ridotto.
Nella nuova serie hanno migliorato nettamente questo parametro. Siamo praticamente di fronte ad un grandangolare, il più ampio disponibile con oltre 152 metri ( 8,7°).
Ma è migliorato praticamente tutto e un confronto tra i due - il Prostaff 8x30 della precedente generazione lo abbiamo in casa - è evidente.
Il tempo di accomodamento degli oculari è più rapido.
Resta comunque non immediato, in quanto le dimensioni non aiutano.
Ma a differenza dell'altro, il nuovo è più facile da usare se si portano gli occhiali (nel vecchio è preferibile toglierli).
E' anche più immediato centrare la distanza tra gli occhi e rapidamente si raggiunge una visione completa. E' un pò più macchinosa la regolazione diottrica. Ma ci si fa la mano.
Nonostante il binocolo in prova sia un P3, la visione è più chiara di quella del vecchio 7s.
Sia da pochi metri che da decine di metri, leggiamo con chiarezze le scritte.
Riusciamo a leggere a tre metri di distanza ciò che è riportato sul lato della scatola di costruzione di un kit modellistico come se l'avessimo davanti (anzi, meglio).
Aberrazioni cromatiche presenti ma bisogna cercarle nelle zone di passaggio di luce tra linee rette secche.
Distorsione controllata e resa meno evidente dal campo visivo inquadrato più ampio
Visione effettivamente (molto) più grandangolare.
Essendo un binocolo da osservazione e "scoperta", ci piace il maggior campo inquadrato ad ogni distanza, apprezzabile particolarmente sopra ai 20-30 metri di distanza.
La messa a fuoco è precisa e abbastanza rapida. La meccanica della regolazione è fedele.
esteticamente, come nelle ultime serie, il binocolo ha perso ogni iscrizione dorata e non c'è nulla che possa riflettere o dare nell'occhio.
Un valore quando non si vuole essere scoperti o notati.
dettaglio della regolazione dell'oculare destro
la rotella di controllo della messa a fuoco
le iscrizioni del modello, ricavate per incisione sopra alla copertura
compatto, sta in una mano anche con gli oculare estesi
dove notiamo un peggioramento è nella finitura esterna, gommosa, come i Monarch che è molto prona a sporcarsi.
In queste foto l'abbiamo lasciato volutamente allo stato naturale.
I segni bianchi derivano semplicemente dall'averlo maneggiato.
la differenza rispetto al modello precedente salta all'occhio subito.
E' più grosso, più "importante", più "tozzo", meno elegante.
Più rapido ma meno rifinito. E decisamente - nell'aspetto - più "economico".
Dove Nikon ostentava i suoi usuali marchi dorati, adesso c'è un anonimato più da professional.
La regolazione della correzione diottrica sul vecchio è decisamente agevolata dalla zigrinatura.
Nel nuovo invece bisogna affidarsi al tatto.
Detto questo, non è l'estetica che conta né l'eleganza ma l'uso.
E in questo non ci sono paragoni, questo Prostaff P3 ci sembra a tutti gli effetti, nettamente superiore al precedente, pur di categoria superiore e non esiteremmo a cambiarli.
Pensiamo che un 8x30 compatto da mezzo chilo debba essere nel corredo di ogni appassionato. Trova facilmente posto e non impegna, né nella borsa né nel portafogli.
la dotazione invero è minimale : la custodia in cordura, una cinghietta (qui non illustrata) e i coprioculari e copriobiettivi "a perdere", da raccordare con la cinghietta.
la confezione, tutta nera, è un classico.
La garanzia si conferma in 10 anni.
prodotto chiaramente in cina.
Ma in estrema sintesi e tenendo a mente che si tratta di un oggetto entry-level da meno di 200 euro di listino, ci è piaciuto molto.
Raccomandiamo - se possibile - ai portatori di occhiali interessati ad acquistarlo, di provarlo prima se un negozio lo consente.
Noi ci siamo trovati bene ma potrebbe creare qualche difficoltà ad alcuni (non tutti gli occhi, gli occhiali, le teste, sono uguali).
Ma in termini di prestazioni non crediamo che ci si troverà da ridire.
Resta quella strana sensazione di schiacciamento prospettico che porta gli oggetti lontani ad diventare sottili, perdendo di tridimensionalità.
Un effetto che tende a falsare la visione.
Che però è chiara, nitida, scolpita, come in binocoli di categoria superiore.
Ricordando però che non è certo un 8x30, il binocolo da usare in condizioni di scarsa luminosità o per distinguere soggetti piccoli e lontani.
Non è un oggetto da sfoggiare, anzi, all'aspetto, si presenta modesto.
Ma forse questo porterà a scoraggiare i malintenzionati ... e di questi tempi ciò può essere considerato un plus.
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