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Tamron SP Af Di 180mm f3.5 Macro, La terza via (test/prova)
Silvio Renesto ha pubblicato un articolo in Altri Obiettivi
Per chi come me usa Nikon e ama fare macrofotografia sul campo con i tele macro "lunghi" da 200 o 180mm, le alternative non sono molte, Nikon con il 200mm f4 micro-nikkor AfD, Sigma con il 180mm f3.5 Sigma Apo Macro (oggi sostituito dal modello più luminoso, ma più costoso e ingombrante f2.8) e.poi ? Poi c'è il 180mm f3.5 della Tamron.Avevo avuto modo di provare i 200mm micro-nikkor Ai e AfD i 180mm Sigma Apo Macro f3.5 e f2.8 (ho provato anche il minuscolo 180mm Sigma Apo f5.6, ma è preistoria). Mi mancava solo il 180mm della Tamron. Ne avevo letto recensioni entusiastiche (ad es quella di Photozone.de e di Nikonians), per cui la curiosità era grande.Grazie alla cortesia dell'amico Paolo (Vento), ho potuto finalmente provare questo obiettivo, e qui vi riporto le mie impressioni. Naturalmente si riferiscono all'esemplare da me provato. Mettete in conto possibili variazioni. Dati tecnici Nome: Tamron SP Af Di 180mm f3.5 Macro Lenti/gruppi: 14/11 (2 lenti a bassa dispersione) Diaframma a 7 lamelle, apertura da f3.5 a 32 Distanza minima di messa a fuoco 47cm, corrispondente ad un rapporto di riproduzione di 1:1 e ad una focale effettiva di 117,5m Distanza minima di lavoro circa 25,5cm Diametro filtri 72mm Dimensioni 166x85mm Peso 820gr Paraluce a baionetta, collare per treppiede staccabile e meccanismo di rotazione filtri FEC in dotazione. Costruzione ed ergonomia. L'obiettivo è compatto e le plastiche sono di ottima qualità, l'assemblaggio è preciso e non ci sono giochi di alcun genere. si impugna bene e non è eccessivamente pesante, ottimamente bilanciato sia su corpi Dx che Fx. L'anello azzurro contraddistingue la serie SP (Superior Performance), un po' come l'anello dorato degli Ex Sigma L'obiettivo non è motorizzato nella versione per Nikon, in autofocus le lenti sono mosse da un alberino che sfrutta il motore Af della fotocamera tramite presa di forza. L'obiettivo è IF (internal focus) per cui non si allunga focheggiando alle brevi distanze. La commutazione Af/Mf si effettua facendo scorrere avanti o indietro la ghiera della messa a fuoco, in Af la ghiera non ruota. La finestrella superiore riporta le distanze in metri e piedi e, come in ogni macro che si rispetti, i rapporti di riproduzione ottenibili alle diverse distanze. La scala delle distanze e dei rapporti di riproduzione, sopra le indicazioni delle posizioni della ghiera in Af e Mf Il FEC (Filter Effect Control) è un anello che consente di ruotare i filtri anche con il paraluce innestato. L'anello FEC L'anello per il treppiedi è veramente ben fatto, solido, ruotabile e staccabile. Il paraluce è ingombrante e ruba parecchia distanza di lavoro, come quello del 180 Sigma f3.5 e diversamente da quello, ottimo, del 200 micro nikkor AfD. A mio parere da usarsi solo se indispensabile. L'obiettivo senza e con il paraluce innestato Sotto certi punti di vista Il Tamron somiglia molto al Sigma 180 mm Apo Macro f3.5: stessa apertura massima , distanza minima di messa a fuoco simile (47cm vs 46cm) e anche la focale effettiva a 1:1 è molto simile (117mm vs 115mm). Essendo un più corto, il Tamron guadagna qualcosa come distanza di lavoro. Le somiglianze finiscono qui. Dal punto di vista dell'operatività e della qualità ottica sono due obiettivi molto diversi, come vedremo. Prestazioni Il Tamron non è stabilizzato. La presenza della stabilizzazione ho provato che fa una certa differenza anche in macro, se non c'è si deve ricorrere molto più spesso al cavalletto. Autofocus. Sotto questo aspetto il Tamron è un obiettivo concettualmente arcaico, condivide con il ben più vecchio 200mm Micro nikkor AfD la mancanza di un motore Af ad ultrasuoni. Di conseguenza l'autofocus è lento, rumoroso ed impreciso (come il 200 micro nikkor AfD) inoltre nel Tamron non sono presenti limitatori di messa a fuoco per cui se non si aggancia, si va all'infinito (e ritorno).Se necessita l'af e lo sfondo è confuso, a mio parere è meglio prefocheggiare a mano e lasciare all'af la regolazione finale, ma tutto ciò rallenta molto la ripresa. Naturalmente essendo l'obiettivo non motorizzato, non è possibile il manual override (correggere manualmente l'Af).Un tempo si diceva che tanto la macro si fa in manuale, può darsi ma un af efficace, soprattutto se la vista non è quella di un tempo, non fa certo male, poi si può anche scegliere di non usarlo. Messa a fuoco manuale. Un altro pianeta rispetto all'Af, la ghiera è ampia, fluida, pastosa e con la giusta resistenza, perfetta. A parte il fatto chela direzione di rotazione è alla rovescia rispetto agli obiettivi Nikkor, per cui bisogna ruotarla in senso contrario a quello che indicano le freccine nel mirino. Qualità di immagine Aberrazione cromatica. Non ne ho trovata, nemmeno nei casi più estremi. Ottimo sotto questo punto di vista. Meglio del Sigma 180mm f3.5 a dispetto della dicitura Apo di quest'ultimo. Sfuocato. A me piace, mi sembra morbido, nonostante il diaframma abbia solo 7 lamelle non lo trovo male. Il vostro metro di giudizio però può essere diverso. Nitidezza. Alle distanze ed ai diaframmi che si usano più spesso in macro, è ottima. Tra f7 e f16 il Tamron da questo punto di vista, non ha niente da invidiare a nessuno. Platycnemis pennipes femmina, ripresa a f10 Crop 100% Alle lunghe distanze ed a tutta apertural'esemplare da me provato è risultato molto, molto morbido, direi troppo. Chiudendo i diaframmi recupera abbastanza in fretta, ma io non lo userei a f3.5. Crop 100% della foto sopra a diverse aperture di diaframma Alle brevi distanze (dove l'apertura massima è f4.5 come correttamente indicato nei dati) a tutta apertura le cose vanno meglio, ma chiudere di un diaframma o due è sempre consigliabile. Crop 100%, sopra f4.5, sotto f8 Avevo scritto sopra che Il Sigma ed il Tamron hanno alcune caratteristiche tecniche che li accomunano. La "filosofia" della resa dell'immagine invece è profondamente diversa. Il 180 Sigma f3.5 è meno contrastato, mentre Tamron invece tende a "caricare", non esageratamente, ma si vede. Ad alcuni può piacere ad altri no. Conclusione PRO: Compattezza, peso, ghiera di messa a fuoco manuale, collare treppiede, assenza di aberrazione cromatica, ottima nitidezza chiudendo di un paio di diaframmi, sfuocato piacevole (per me). Prezzo relativamente contenuto. CONTRO: Autofocus lento, rumoroso e non molto preciso. Mancanza dei limitatori di messa a fuoco. Resa a tutta apertura deludente alle lunghe distanze. E' un vero peccato per l'autofocus vecchio stile e la (non) nitidezza a tutta apertura alle distanze lunghe (a meno che non sia un problema del solo obiettivo da me provato), perchè per il resto il 180mm Tamron va bene e in macro si possono fare delle buonissime foto. Crop 100% Se devo proprio fare confronti, direi che la differenza di qualità di immagine (da f5.6 in poi) rispetto al 180 mm f3.5 Sigma non è rilevante, rispetto al 180 f2.8 Sigma è invece sensibile (a vantaggio del Sigma) così come rispetto al 200 micro nikkor AfD. Date le dimensioni non esagerate e visto che ha una ghiera dei diaframmi, Oserei consigliare di usarlo, tramite anello adattatore, come tele macro per chi ha una mirrorless (non mi risulta che ci siano ottiche simili in catalogo). Credo che con un accorto uso del focus peaking, si possano ottenere risultati molto buoni. Mi rimane la curiosità sul perchè a tutt'oggi l'unico 180/200 macro moderno sia il Sigmosauro 180 f2.8 OS bello, buono ma popco pratico. Un sincero grazie a Paolo per avermi messo a disposizione il suo obiettivo.-
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