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Le prestazioni velocistiche e la performance (lo slogan di lancio della nuova Nikon Z6 III) potrebbero far ipotizzare la necessità di dover utilizzare schede di memoria di fascia alta, come già dobbiamo fare con Z8 e Z9. Sarebbe un peccato mortificare quelle prestazioni con l'uso di schede di vecchio tipo, inadatte ad una macchina moderna. Ma si sa, in casa ognuno ha schedine di ogni tipo e qualche volta potrebbe capitare di doversi adattare. La Z6 III ha il doppio slot come Z6 II e Z8, uno può accogliere schede CFexpress di tipo B (ma è compatibile anche con le vecchie XQD che noi raccomandiamo però di "rottamare" perché oramai vecchie. Le schede di memoria non sono come il buon vino che invecchiando migliora ...) mentre l'altro alloggia schede di tipo SD UHS-I e UHS-II. Nital mette nella confezione della Z6 III una scheda SD Lexar Professional di tipo UHS-I, per l'esattezza una da 128 GB 1066x, accreditata di 160 MB/s in lettura e 120 MB/s in scrittura che viene anche "garantita" per il video 4K. Noi possediamo ed usiamo con profitto una scheda identica da anni e possiamo garantire che non ha mai creato problemi con tutte le fotocamere di casa. Ultimamente è impiegata con le Nikon Zfc per gli usi più disparati. Ne abbiamo misurato le capacità con i soliti sistemi di test. i dati strumentali confermano le prestazioni promesse quasi al decimale. Anzi, in scrittura sono anche leggermente esuberanti. In termini di capacità di video ci aiuta l'utility test di Black Magic Design che riconferma il valore sintetico misurato ed indica come la scheda sia teoricamente capace di arrivare anche al video 8K codificato H.265 a 8 bit. Abbiamo verificato nella pratica ed abbiamo riscontrato quanto segue. In fotografia può andare bene ma non per l'azione più esasperata. Nel video si può lavorare ma solo con i codec a 8-10 bit La Nikon Z6 III eredita dai modelli superiori Z9 e Z8 la capacità di comprimere i file NEF con l'algoritmo TicoRAW che consente di ridurre la dimensione del file con una perdita di informazioni impercettibile salvo casi estremamente circoscritti. La dimensione dei tre file possibili è la seguente : rispettivamente di circa 25 megabyte per il NEF compresso senza perdita; di circa 16 megabyte per NEF compresso con Efficienza* e di poco più di 10 megabyte per il NEF compresso con Efficienza maggiore. Sono valori praticamente coincidenti con quelli della Nikon Zf, che condivide la risoluzione, il processore e il sistema di compressione con la Nikon Z6 III. Alla prova dei fatti questo ci ha consentito di misurare la capacità di scattare a raffiche da 20 scatti al secondo in NEF fino al riempimento del buffer (che poi naturalmente viene gestito dinamicamente per consentire di continuare a scattare) : NEF compressi senza perdita : 72 NEF compressi con efficienza elevata* : 104 NEF compressi con efficienza elevata : 138 al riempimento del buffer ci sono poi i tempi di svuotamento per consentire di riprendere a scattare a raffica piena. Aritmeticamente possiamo calcolare che con il file compresso senza perdita, a circa 127 MB/s ci possano volere dai 15 ai 20 secondi perché il buffer sia nuovamente vuoto. Non è una prestazione disprezzabile per una scheda che non è dichiarata come le più rapide (Lexar propone schede che hanno anche tra 250 e 300 MB/s in scrittura) ma certo non consigliabile per chi ricerchi le massime prestazioni di raffica, specialmente in manifestazioni sportive o in sessione di wildlife d'azione. Naturalmente chi fa fotografia più riflessiva, avrà già smesso di leggere questo articolo. Ogni scheda di memoria oggi sul mercato - purché di qualità e in buono stato di efficienza - andrà bene con la Z6 III per scatti singoli o a raffica lenta (e anche con qualsiasi altra fotocamera). In campo video abbiamo verificato ed effettivamente con i formati meno esigenti in termini di flusso di registrazione, si riesce tranquillamente a registrare il video in 4K a tutte le frequenze e si arriva anche al 5.3K. Con durate che vanno dai 38 minuti a 125, come promesso da Nikon. Ma noi raccomandiamo di usare una scheda CFexpress come la Lexar Silver di nuova generazione Per chi cerca la massima prestazione dalla sua nuova Z6 III noi però raccomandiamo l'acquisto e l'uso di una scheda CFexpress di tipo B come la nuova Lexar Silver di nuova generazione. L'abbiamo testata con profitto e con la Z6 III permette di scattare praticamente senza soluzione di continuità (purché nelle opzioni si tolga il limite per lo scatto continuo di 200 scatti che Nikon inserisce di default). E anche nel video, si raggiungono le prestazioni richieste dalla registrazione 6K60P in RAW alla massima qualità. Ovviamente il fotografo/videografo sceglierà il taglio più adeguato alle sue necessità, tenendo conto che al massimo formato, il file generato è di grandi dimensioni per ogni minuto di girato. Noi consigliamo il taglio da 512 GB come quello più conveniente. prestazioni in scrittura e in lettura della Lexar Silver CFex da 512 GB. Siamo a livelli di 6-8 volte superiori a quelli concessi dalla scheda SD mentre in video abbiamo la certificazione che si riesce ad arrivare anche al formato 8K, non possibile con la Z6 III ma disponibile su Z8 e Z9. Tenuta alla raffica a 20 scatti al secondo fino al riempimento del buffer : NEF compressi senza perdita : infinito NEF compressi con efficienza elevata* : infinito NEF compressi con efficienza elevata : infinito il buffer viene di fatto svuotato in continuo senza alcun rallentamento o blocco. Sui prezzi, ognuno valuterà secondo le proprie esigenze. Una scheda SD come quella data in omaggio, da 128 GB, costa sui 35 euro al pubblico. Una CFexpress Silver di Lexar, dello stesso taglio, costa invece 94 euro. *** Pensiamo di aver dato un quadro di massima delle esigenze della nuova Nikon e delle possibilità di soddisfarle ma sappiamo che le combinazioni sono infinite, in base a quanto eventualmente già possiede ogni potenziale acquirente della macchina. In caso di curiosità o quesiti specifici, siamo a disposizione per quanto ci sarà possibile.
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Come già sappiamo fin dalla presentazione, Nikon con la sua nuova Zf non ha voluto rinunciare alle due schede di memoria. Ma i vincoli progettuali, primo tra tutti la necessità di alloggiare le due schede nel vano batteria, sotto al fondello, per l'impossibilità - anche estetica - di praticare una apertura sul lato destro della macchina, hanno impedito di scegliere le performanti schede CFexpress. Deciso per la SD card, per la seconda scheda é rimasto poco spazio. E anche per questioni di dissipazione termica, è stato riesumato il formato microSD, che avevamo dato per disperso dopo l'uscita dal mercato delle Nikon 1. Ma intanto queste schedine si sono evolute tanto da rivaleggiare - e in alcuni casi superare - le performance e la capienza delle schede SD. il vano batteria della Nikon Zf. Sopra alla linguetta gialla di sgancio della batterie, ci sono le due fessure per le schede di memoria. Quella a destra, più grande, per la SD, quella a sinistra, più piccola e incavata, per la microSD. Ed è spesso impiegato come memoria di massa fissa per Digital Audio Player, drone, videocamere, tablet. Sono piuttosto comuni le microSD di grande capienza, da 512GB o da 1TB, meno quelle veloci o molto veloci. la microSD Lexar Gold oggetto di questa prova, inserita per metà nella fessura ad essa dedicata dentro alla Nikon Zf. Bene. Non possiamo nascondere che il formato microscopico di queste schedine si presta facilmente allo smarrimento (parliamo di oggetti spessi meno di un millimetro e grandi circa 15x10 mm, fatti di un materiale che ricorda il cartone). Ma soprattutto la scomodità di inserimento e di disinserimento nella fotocamera. Per infilarla bisogna centrare la fessura e poi premere fino al blocco. Per toglierla si deve necessariamente togliere la batteria e poi premere con la punta dell'indice, perché un altro dito sarebbe troppo grande. Attenti a non fare come noi, che premendo dentro la scheda ma non facendola bloccare, l'abbiamo poi vista volare tipo toast fuori dal tostapane. Quindi ben venga il colore giallo per poterla ritrovare a fine volo ... A nostro avviso, quindi, per comodità e tranquillità di mente, queste schedine sono da intendersi per come vengono intese negli altri dispositivi elettronici : come memoria fissa, quasi permanente. E non da inserire e togliere a fine lavoro come siamo usi fare con le altre schede. I file delle nostre "catture" possono poi essere trasferiti via cavo, mentre la fotocamera è collegata al computer. Purché la porta di collegamento sia veloce (e possibilmente USB-C), l'operazione sarà indolore. Ma se il vostro computer è datato, con porte lente USB 3/USB-A, vi sconsigliamo proprio di dotarvene. Smarcate ergonomia e funzionalità, le prestazioni ? Andiamo agli oggetti di questa prova. in primo piano la Lexar Gold da 256GB V60, inviataci in prova da Nital - distributore dei prodotti Lexar - e sopra la Samsung da 512 GB già provata nel test della Nikon Zf. La Lexar è una UHS-II come testimoniato dalla doppia fila di contatti dorati : la Samsung no. Per sfruttare questa caratteristica ci siamo dotati di un lettore Lexar USB 3.1, capace di leggere sia SD che microSD di formato UHS-II. Il classico test sintetico al computer ha così mostrato prestazioni eclatanti che con un semplice adattatore SD->microSD non avrebbe dato la schedina sfiora di 200 MB/s in scrittura e i 300 MB/s in lettura. Che nella vecchia classificazione risalente ai tempi del CD audio, corrisponderebbe ad una 2000/1333x, rispettivamente in lettura e scrittura. Meglio di molte SD che abbiamo in casa. Per confronto la Samsung, pur pregevole, si ferma molto prima : sia in lettura che in scrittura. Per pronto riferimento, qui abbiamo le misurazioni di una scheda SD Lexar Gold 1800x (teoricamente 270 MB/s in lettura) E come possiamo vedere, questa microSD di ultima generazione, supera la velocità della SD che usiamo correntemente come scheda principale per la Zf. Nel video non abbiamo rilevato le stesse differenze ma resta il vantaggio della Lexar che si dimostra adeguata anche ai formati più leggeri del 8K prestazione video della microSD Lexar Gold prestazione video della microSD Samsung PRO Plus Bene, ma sulla Nikon Zf come vanno queste schedine ? Vanno bene e al netto delle limitazioni imposte da Nikon (per salvaguardare l'otturatore meccanico e per evitare eccessi di calore ?) non hanno molto da invidiare da una buona scheda SD. in questo specchietto riassumiamo le capacità di raffica fino al riempimento del buffer o ad intervento del limitatore (200 scatti per la raffica H* e 2000 per la raffica a 30 frame al secondo). Sostanzialmente le due microSD vanno allo stesso modo. La scheda SD ha un vantaggio solo per chi usa l'otturatore elettronico oppure per chi usa il NEF compresso senza perdita. Sono prestazioni complessivamente elevatissime per una macchina che nasce principalmente per dare sensazioni vintage e che si penserebbe "sotto al vestito niente". E invece Nikon ha dovuto mettere un limitatore perché il fotografo entusiasta non abusi di un corpo non pensato per esagerare inutilmente. Perché ditemi chi mai avrà bisogno di fare raffiche a 14.8 fps per oltre 100 o 200 scatti consecutivi con questa macchina (o superare i 2000 scatti a 30 fps, magari con prescatto ...). Insomma, questa non è né una Z8 né una Z9. Ma se solo glielo permettessero ... Un ultimo appunto, un test empirico di lettura dei file dalla fotocamera collegata via porta USB-C al computer. 301 file NEF per complessivi 2.83 GB vengono trasferiti in circa 46:86'' Sono circa 60 MB/s. Non tantissimi, ma nemmeno una miseria come ci era sembrato durante il test preliminare con il sample di pre-produzione. A conferma che i dati prestazionali vanno sempre consolidati con un esemplare definitivo con firmware finale. E' possibile che queste prestazioni della Zf possano essere persino migliorate via firmware una volta che Nikon avrà una base dati completa di utilizzi reali. Ma già così non crediamo ci sia da lamentarsi di nulla. In ogni caso, le attuale schede microSD hanno prestazioni elevate che non fanno rimpiangere troppo le schede SD e non dovrebbero impedire al fotografo serio di dotarsene. Come memoria permanente, in caso di bisogno. O per fare backup. O in caso di dimenticanza/guasto/smarrimento della scheda principale. Purché siano schede di qualità. Oramai i costi sono talmente bassi da non fungere da deterrente.