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Quest’anno, complicato per tanti aspetti, avevo voglia di tranquillità, solitudine e contatto con la natura. Ho scelto questa terra a me sconosciuta e devo dire che ho centrato in pieno le mie aspettative: borghi silenziosi, paesaggi per me inconsueti, contatto con gli animali. Pochi giorni, fortunati e piacevoli. Da tenere in serbo come una ricchezza interiore. Ho suddiviso idealmente il viaggio in due filoni, esposti separati per comodità, che comunque fanno parte di un insieme indivisibile. 1) i borghi; 2) il paesaggio e gli animali con incontri ravvicinati e non. Avevo con me D850 (63% delle foto) e D5 (37%). Come ottiche il AF S 14-24 (15%); AF S 24-70 (29%); AF S 24 1.4 (1%); AF S 70-200 FL (6%); Af P 70-300 (17%); AF S 500 PF (31%). Le foto sono state sviluppate con Silver efex pro 2 per il b/n, le rimanenti con LR 9.4 e C. One ver. 20 per Nikon. Uso quest’ultimo da due mesi circa. Non mi trovo bene in assoluto con uno dei due programmi, probabilmente perchè non ho ancora affinato l’esperienza con Capture One, mentre conosco meglio LR. In ogni caso se con quest’ultimo mi sono trovato meglio nello sviluppo dei paesaggi e in alcuni frangenti (raddrizzamento automatico, posizionamento firma, mascheratura della nitidezza, iterazione con silver efex pro 2, possibilità di unire foto), C.O. è più agevole con la gestione dei livelli (anche se per la mia abilità la definizione delle maschere resta imprecisa nonostante molti affermino il contrario), il controllo del tono, nella velocità delle elaborazioni. Ma magari riprenderò l’argomento su topic aperti da altri sulla questione, una volta approfonditi alcuni punti. Ho sofferto la mancanza di un polarizzatore nelle riprese relative alla Valle del Tirino: quelle acque così cristalline e pure meritavano di più. Le foto sono tante. Uno potrebbe anche stancarsi. Nel caso, prendetele a piccole dosi. Non ho ritenuto di dover aprire titoli diversi perchè secondo me ciò avrebbe frantumato in piccole parti una esperienza che va considerata nella sua diversa interezza. I Borghi Il primo, base per alcuni giorni, è Santo Stefano si Sessanio, disteso su di una collina. Il piccolo paese ha pochi abitanti e alcuni anni fa molte abitazioni sono state restaurate e fanno parte del cosiddetto "albergo diffuso”, una iniziativa tendente a riqualificare il tessuto urbano compromesso dall’abbandono e anche dal sisma del 2009. E’ anche famoso per le coltivazioni delle lenticchie che ho assaporato con vero piacere. Santo Stefano di Sessanio 1 2 Camminando... 3 4 5 6 7 8 Castel del Monte 9 10 Calascio 11 12 13 Navelli 14 15 Castrovalva Il paesino dove si è soffermato anche Maurits Cornelis Escher noto incisore e grafico olandese 16 17 Scanno 18 19 20 sulla strada per lago Racollo 21 22 23 con qualche incontro strada facendo 24 gente di pochissime parole e grande saggezza 25 26 c’è anche lui come in ogni viaggio.. Rocca Calascio, location di alcuni film, sicuramente molto suggestiva. Fortezza militare eretta fin dall’anno 1380 in un punto strategico dal quale si domina il panorama a 360°. Ha una storia molto interessante per chi volesse approfondire. 27 28 29 30 31 la chiesetta di Santa Maria della Pietà a pianta ottagonale (XVI - XVII ) 32 33 sulla via del ritorno le sorprese non mancano 34 35 aveva puntato qualcosa... 36 verso Campo Imperatore 37 38 39 il sentiero si inerpica e il tempo minaccia 40 ma lo spettacolo è impagabile 41 42 43 44 un gheppio appostato osserva il territorio 45 ... mi fissa e sembra non gradire l'intrusione 46 il sole gioca con le nuvole 47 48 49 50 51 la Valle del Tirino . Il piccolo fiume che la attraversa ha acque terse e di una purezza che dalle mia parti non ci sono più, anche grazie alle risorgive che lo alimentano lungo il percorso. Un po’ come il Sile 52 52 bis 53 54 55 56 57 lasciata la Valle si arriva a Civitella Alfedena, nel Parco nazionale d’Abruzzo, ultima tappa 58 dove “loro" sono di casa e tu l'estraneo 59 60 anche qualche lupo, quasi in cattività dato che sono inseriti in uno spazio delimitato. Vederli in natura liberi è tutt’altra cosa. Così mi intristiscono. 61 62 sua maestà 63 64 65 imperturbabile sotto un diluvio 66 verso i Monti della Meta 67 68 dopo una scarpinata... 69 si odono i loro bramiti in tutta la valle 70 71 72 73 lago Barrea la tempesta del mattino si è acquietata 74 si torna dopo gioni intensi e pieni 75 passando ancora una volta per Scanno 76 Una esperienza ricca di spunti da approfondirte anche grazie a Alberto Ghizzi Panizza che ho avuto il piacere di conoscere nell’ultima parte del viaggio. Una persona davvero squisita, dote rara di questi tempi.
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