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  1. Generalmente sconsigliamo l'utilizzo di batterie diverse dalle originali. Ne abbiamo provate in passato e alla meglio, durano meno, sono meno efficienti, hanno cicli di scarica improvvisi e sono inaffidabili. Alla peggio, non vengono riconosciute dalle nostre Nikon, oppure si gonfiano e non escono più dall'alloggiamento, salvo incorrere nel rischio di esplosione sempre dietro l'angolo con le batterie al litio. Specie sulle Nikon Z dove sono sottoposte a stress che si traduce in aumento di temperature, sia della batteria che del corpo macchina. Insomma, noi diffidiamo sempre. Ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola. In questo caso abbiamo una batteria che non costa 20 euro al paio con un caricatore in omaggio. Le specifiche parlano di assoluta conformità all'originale che viene citato direttamente. Il produttore non è un'oscuro cantinaro del tutto sconosciuto che esaurita la partita di batterie scompare o ricompare con un altro marchio. SmallRig si è guadagnata una gran fama di qualità. A cominciare dalla infinita sequenza di accessori metallici, veri complementi indispensabili sia per la fotografia che il video (pensiamo alle tante impugnature aggiuntive per tutte le Nikon Z, per arrivare alle cage complete a norme Nato per assicurare i tanti accessori aggiuntivi alle fotocamere senza stressarne il corpo direttamente) per arrivare adesso a luci e sistemi di alimentazione. In catalogo SmallRig adesso ha batterie da 100 Watt di grande valore, del tutto alternative alle V battery ampiamente usate nel mondo del video. E la stessa Nikon fa ricorso a SmallRig per la produzione di accessori che poi commercializza direttamente o con il proprio marchio. Come è il caso del grip per la Nikon Zf, uscito insieme alla fotocamera e perfettamente conforme. Con l'ovvio presupposto che SmallRig ha accesso diretto alle informazioni tecniche del materiale Nikon. Come deve essere per questa batteria. che viene definita comparabile con l'originale e pienamente compatibile. A partire dalle specifiche : 2400 mAH e 7.2 V che arriva in una confezione carina in cartone e una dotazione minimale : batteria e cavetto USB-C Cavetto USB-C ? E per farne che ? Già, perché non avrebbe molto senso comprare una batteria "compatibile" che costa poco meno dell'originale (intorno ai 50 euro su Amazon.it). Se non avesse una peculiarità che la rende unica e più flessibile di quella originale. Aprendo la strada all'opportunità che in futuro anche le batterie originali Nikon incorporino la furbata di questa SmallRig : La possibilità di ricarica diretta via porta USB-C Che sembrerà una banalità oggi che la ricarica USB-C è uno standard ma nelle batterie per le fotocamere non è comune, mentre lo è per le grandi batterie destinate al video. quindi la nostra EN-EL15c di SmallRig si potrà ricaricare, oltre che via caricabatterie standard (o universale), anche via porta USB-C da un alimentatore a rete, da un power-bank da 5 V 2A, da una V battery. del resto quella presina USB-C la in mezzo lo evidenzia benissimo. Perché invece, fatto salvo il piccolo led di segnalazione carica/scarica, e il colore azzurrino, è del tutto simile all'originale. come vediamo nella foto qui sopra, a sinistra la SmallRig, a destra la EN-EL15c che normalmente alimenta la nostra Nikon Z8. inserendo lo spinotto USB-C di un alimentatore Power Delivery da 145 Watt, si accende il led rosso che ne evidenzia lo stato di scarica. che naturalmente diventa verde quando la batteria è completamente carica. durante il ciclo di carica la batteria con il suo microprocessore dialoga con il sistema di ricarica. abbiamo una tensione applicata di appena più di 5 Volt e una corrente che va da 1 A a poco meno di 2, con una potenza applicata che arriva quasi a 10 watt. a ricarica completa abbiamo letto 3562 mAh assorbiti. Non ci "innamoriamo" di questo valore, apparentemente superiore al dato di targa, perché il ciclo per arrivare al 100% di carica richiede più passaggi. Annotiamo il tempo di appena più di due ore per completare la ricarica. *** Nell'uso abbiamo un riscontro positivo anche se per confermare del tutto l'esperienza serviranno, come pensiamo sia ragionevole, almeno dei mesi di continuo utilizzo. La Nikon Z8 riesce a riprendere circa due ore e mezza di video continuativo, oppure, nello stesso tempo, circa 10.000 scatti. Che è un valore in linea con quello dell'originale. In conclusione abbiamo una batteria che ha prestazioni in linea con le nostre EN-EL15c, forse leggermente più prestazionale (la Nikon promette 2280 mAh e 16 Wh, la SmallRig 2400 mAh e 17.28 Wh, ma è tutto da verificare nella pratica e nella realtà ci preme di più che sia altrettanto affidabile, piuttosto che più performante) ma che offre l'indubbia flessibilità aggiuntiva della presa di ricarica incorporata. Che ci libera definitivamente dal dover portare il caricabatterie originale Nikon con noi, potendo usare un qualsiasi alimentatore USB-C, come quello dello smartphone ma, soprattutto, che si può ricaricare a se stante, mentre magari ricarichiamo anche, in parallelo, la batteria della Z8/Zf/Z6/Z7/Z5 oppure le due batterie del battery-grip opzionale. Il costo richiesto non è particolarmente conveniente rispetto alla Nikon ma, siamo sinceri, se lo fosse, la guarderemmo con tanto sospetto in più. Ci fermiamo qui, per il momento. Intanto cercheremo nei prossimi mesi di utilizzarla insieme alle altre Nikon che abbiamo in casa. Ne riferiremo più a lungo termine.
  2. A distanza di un anno dalla presentazione della Nikon Z8 è d'obbligo fare il punto della situazione allo stato attuale di questa mirrorless di successo, tenuta in grande considerazione da Nikon, nonostante l'apparente differenza quantitativa di aggiornamenti firmware, arrivati in un anno appena alla versione 2.01 rispetto la versione 5.0 dell'ammiraglia, la Nikon Z9, la quale però vanta un anno e mezzo di anzianità di più. In realtà c'è ben poco da desiderare per chi acquisti questa fotocamera, nata con tutta l'apparenza di replicare le fortunate coppie della storia Nikon (F5/F100, D3/D700, D5/D850) quindi la riduzione in scala del modello professionale a monoblocco, rispetto la possibilità di ottenere il grip verticale, con la replica pedissequa dei comandi, comprando l' MB dedicato a parte. MB-N12 la sigla del battery grip per la Z8 del quale si è parlato nel bene e...nel male già dalla sua presentazione, qui, su Nikonland, che introduce parecchi cm in altezza alla Z8 che se ne doti, diventando persino elemento da tenere in considerazione per la capienza di molte borse fotografiche, non sempre alte abbastanza da proteggere adeguatamente l'ensamble. qui raffrontato alla Z9 si nota nella sua pienezza il concetto e, nella vista di taglio se ne apprezza la notevole profondità del grip, rispetto quella già generosa sulla Z9. Da questa angolazione si nota anche la porta di ricarica diretta del grip, che anche se separato dalla macchina, ne fa un dock di ricarica di due batterie EN-EL15c, che sono la dotazione per la Nikon Z8 dalla vista frontale si evidenzia uno dei difetti comuni a tutte le macchine con BG aggiunto, se impugnate verticalmente, ossia la maggiore distanza dei pulsanti FN anteriori dalle dita della mano destra : cosa che a molti customer può provocare molto disagio... mentre nella vista posteriore si nota la totale conformità delle due macchine a confronto, a parte la striscia di pulsanti inferiori della Z9, una tradizione tutta Nikon, derivata dalle ammiraglie precedenti anche a macchine accese, le indicazioni a monitor sono praticamente sovrapponibili tra i due modelli dove una differenza si nota, sulla plancia comandi, è certamente nella torretta di sinistra, ben differenziata tra le due Nikon, dove la maggiore semplicità di quella della Z8 alla fine dei conti, ha ragione rispetto la torretta della Z9, costruita come nelle precedenti ammiraglie reflex, con la coassialità dei comandi di scatto singolo/autoscatto/sequenza che nella Z8 vengono richiamati dal pulsante di sx e regolati dalla ghiere comando di dx oltre naturalmente alla presenza sulla torretta della Z8 del tasto per il WB che nella Z9 è tra i pulsanti in basso nel dorso macchina. E la resistenza dell'inutile (IMHO) tasto BKT che Nikon ha dimenticato in quella posizione dalla F801 del 1988 La scelta dettata dallo spazio disponibile, del doppio slot, uno solo CF-Express e l'altro per SD, se da un canto ha dato spunto alle vendite, convincendo chi non se la sarebbe sentita di attrezzarsi con due costose CF Express, è a mio vedere uno dei limiti del progetto Z8, che è dotata di un processore che sarebbe potuto essere all'altezza di gestire come sulla sorella maggiore anche la seconda CF Express... ma nel frattempo anche l'evoluzione del formato SD si è perfezionata con modelli che per velocità non hanno proprio nulla in comune con le schede SD degli anni passati, sopratutto con le prime serie. Ed è questo uno dei problemi che riscontriamo comune tra gli acquirenti della Nikon Z8: alcuni dei quali, dopo aver speso 4 migliaia di euro per un corpo macchina, non si fanno scrupolo di imbottigliarlo con schede SD che andavano cestinate molto prima che gli ingegneri Nikon mettessero il pennino sulla tavoletta su cui hanno disegnato questa fotocamera. Una fotocamera che io preferisco usare di gran lunga senza il suo brutto battery grip, frutto di compromesso stilistico e che ne produce un ingombro non commisurato invece alla compattezza di questa mirrorless, quando ne sia priva. In due mesi da che l'ho avuta in possesso, ho scattato ben più di 40mila foto, in ogni ambito, tra quelli che frequento, principalmente sportivi, ma non esclusivamente tali. La sua cifra è proprio la capacità di adattamento, coniugata alla disponibilità di tutte le opzioni che si possano desiderare oggi su una fotocamera di livello professionale: dalla sezione autofocus evoluta con l'IA che le consente di distinguere gli occhi umani da quelli di un mammifero o degli uccelli, il muso di un aereo dall'abitacolo di una automobile alle sequenze di scatto che arrivano in formato RAW e TICO RAW a 20 ftg/s per continuare a 30/60/120 ftg/s con progressiva compressione JPG, ed al prescatto modulabile. alla sezione video capace dell' 8K e di formati francamente degni di utilizzatori più consapevoli di me a tutte le opportunità di scatto multiplo, time lapse, focus stacking, pixel shift e per giunta, da poco, anche acquisizione auto in foto e video. La Nikon Z8 in sostanza è proprio una fotocamera dello stesso livello qualitativo della Z9, con la quale condivide il sensore e tutta l'elettronica di ispirazione, non fosse che per le differenti dimensioni saranno state necessarie delle modifiche di architettura interna, specie in relazione alla vexata quaestio, punto dolente della Z8, ossia la dissipazione termica insufficiente, rispetto la Nikon Z9, tanto da mandare in crisi termica il sistema, facendo spesso accendere la spia di "HOT CARD" (specie in situazioni climatiche eccezionali come il caldo africano delle regioni meridionali unito al tasso elevato di umidità atmosferica): un problema dettato non solamente dalla batteria chiaramente sottodimensionata per una macchina di queste aspirazioni professionali, ma certamente anche proprio di quella dissipazione insufficiente che per mia fortuna non mi ha mai costretto a interrompere una sessione di scatto, ma che in altre occasioni, di shooting più intensi potrebbe accadere e che alla lunga, non sappiamo ancora che conseguenze possa sortire sulle nostre costose schede di memoria: non esistono ancora casistiche ufficiali. Quindi, al netto di questi tre difetti ben definiti: dissipazione insufficiente batteria EN-EL15c inadeguata rispetto a quella a tre elementi della Z9 battery grip brutto, ingombrante, inadatto fisicamente a contenere una EN-EL18d come era in passato su alcuni MB per reflex la Nikon Z8 si caratterizza per essere una macchina compatta, ma non troppo piccola da non potersi impugnare, come certe concorrenti o la serie di Z precedenti, che necessitavano obbligatoriamente di fondello aggiuntivo per ampliare la presa. Completa e sempre necessaria in ogni occasione fotografica, dalle riprese di still life in studio... a qualsiasi tipo di reportage in esterni... riprese praticabili con ogni obiettivo di qualsivoglia dimensione e peso, dai più leggeri fisheye a zoom e teleobiettivi di peso crescente, la Z8 non stanca mai il fotografo che la scelga per qualsiasi tipo di uscita fotografica, da quelle da tempo libero, alle vacanze con famiglia o amici, fino agli shooting per lavoro, fanno di questa macchina il compromesso ideale tra caratteristiche, peso e prezzo, a metà strada tra l'impegnativa e di sicura destinazione professionale Z9 e le mirrorless da piccola borsa come la nuova Z6iii che ha carattere anch'essa, oppure una Nikon Zf, importante per contenuti, ma certamente compatta e adatta al revival più che a delle sessioni di scatto prolungate. La caratteristica principale che lega Z9 e Z8 è certamente poi l'assenza dell'otturatore meccanico: una caratteristica che se da un canto si propone come soluzione professionale per annullare del tutto l'usura meccanica del componente più sollecitato di una macchina fotografica, dall'altro canto spaventa chi tema rolling shutter e banding: come per la Z9 anche nella mia Z8 non ho mai fin qui riscontrato problematiche legate a queste componenti, nè fotografando col flash anche alla massima sincronizzazione consentita, ...nè tantomeno in luce notturna di fonte prevalente artificiale, come possano essere le potenti luci di un campo da tennis o le altrettanto pericolose luci notturne/miste (per gli shutter-rate della generazione precedente di ML) La Nikon Z8... un anno dopo, si è dimostrata essere un vero cavallo da battaglia, che mi ha fatto trascurare sia la Z9 negli ultimi mesi, sia la Z30 con la quale facevo le uscite più easy, delle quali adesso si è impadronita in tutto e per tutto questa mirrorless. A proposito di Z30, sono molto contento che nella Z8 ci sia ancora l'articolazione a pantografo del monitor identica a quella della Z9, piuttosto che quella tilting della Z30 che è stata invece replicata in Zf e Z6iii, sicuramente più divertente, ma che io trovo piuttosto ingombrante lateralmente alla fotocamera, tanto da attirare su di me l'attenzione delle persone molto più dei 90° disponibili del pantografo di Z8/Z9. Le opportunità di scatto che le ho dedicato sono state delle più varie e ne pubblico un piccolo riassunto in calce a questo articolo: credo sia chiaro il sentiment che mi ha pilotato in questa reprise e recap della seconda Z pro di Nikon Z. Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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