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Come classificare le libellule (e in fondo, tutto il resto)
Silvio Renesto ha pubblicato una discussione in Fotografie (commenti & critiche)
Fin da studente, per superare certi esami dovevo imparare a riconoscere diversi gruppi di animali, piante, minerali, ecc.. Ancora oggi riconoscere a che specie appartiene un certo esemplare fossile oppure capire che si tratta di una specie nuova è una parte molto importante del mio lavoro di ricerca (contrariamente a quanto si potrebbe pensare nella paleontologia moderna è più spesso un punto di partenza che di arrivo, ma è un'altra storia). La parola classificare deriva da tagliare, suddividere; in pratica classificare è suddividere oggetti, o animali, o piante in gruppi distinti, in base alle somiglianze ed alle differenze seguendo certi criteri. I criteri per la zoologia sono quelli che derivano da un'attento studio dell'anatomia degli animali e l'individauzione di caratteristiche che accomunano un gruppo distinguendolo dagli altri. Non è semplice perchè non tutti i caratteri vanno ugualmente bene. ci sono caratteri che derivano dall'adattamento all'ambiente e possono far somigliare animali che non sono imparentati fra loro: il delfino, il tonno e lo squalo si somigliano tra loro più che il delfino e il cammello, eppure il delfino è parente più prossimo del cammello che degli altri due perchè condivide caratteri (polmoni, ossa degli arti, produzione del latte ecc.) che testimoniano una parentela più stretta. Sono entrambi Mammiferi. Ho semplificato in modo enorme ma il concetto è che sono somiglianze funzionali (convergenze) e somiglianze che invece indicano antenati comuni più prossimi. Queste ultime si usano per classificare La faccenda in realtà è un bel po' più complessa, ma non vado oltre se no vi faccio una lezione. La classificazione poi è gerarchica ossia è fatta di gruppi e sottogruppi: posso avere il gruppo delle sedie distinto dalle poltrone, però all'interno delle sedie posso distinguere quelle da cucina, da soggiorno, ecc. e all'interno di quelle da cucina posso distinguere quelle pieghevoli ecc., insomma avete capito: Si classifica in base ad insiemi di caratteri, partendo da quelli principali che individuano i gruppi più ampi fino a scendere nei dettagli per i sottogruppi via via più piccoli. In Zoologia si chiamano ad es. Ordini, Famiglie Generi e Specie (non li ho nominati tutti). Come si fa a conoscere i caratteri per classificare? In un modo solo, studiando. Se parlate non solo con professionisti, ma anche con birdwatcher o appassionati di questo o quel gruppo di insetti, rettili ecc., tutti avranno studiato le basi e poi via via si sono specializzati (se ne hanno avuto voglia). Dove si studia? Per l'appassionato o il fotografo naturalista non occorre andarsi a prendere testi universitari, ci sono le cosiddette guide da campo, che quando sono buone hanno (quasi) tutto quel che serve. Per le libellule, la migliore guida che conosco è il Dijkstra Che però è in inglese, in italiano c'è questo libro (in formato ebook e anche consultabile da smartphone) Curato da persone di grande esperienza e di cui ho grande stima. C'è anche questo Una volta era gratuito, ora non so, comunque è scritto a una delle più grandi esperte di Libellule in Italia. Come inizio può andare ma è un po' limitato, trattando solo della provincia di Novara si può applicare in pratica al bacino padano e aree circostanti, mancano invece molte specie del Centro e del Sud. Se prendete in mano una qualsiasi guida seria inizierà con la nomenclatura delle parti del corpo della libellula, perchè poi la classificazione si farà sulla base delle differenze che ci sono fra parti corrispondenti in specie diverse. Non c'è altro modo. Ecco ad esempio alcuni caratteri (non tutti) fra quelli riconoscibili "a vista" o in fotografia, senza dover prendere in mano l'esemplare per vedere dettagli minuti (cosa da esperti che può anche danneggiare l'esemplare). Oltre a questi ci sono altri caratteri, alcuni difficili da vedere come la venatura delle ali, poi i colori, dimensioni, differenze di proporzioni e fra maschi e femmine ecc. Non spaventiamoci però, non dobbiamo sapere a memoria tutti questi caratteri per tutte le specie, si cerca di imparare prima quelli principali per distinguere le famiglie, poi si va avanti un po' alla volta e per quel che ci manca si consulta la guida. L'importante è sapere la nomenclatura anatomica così se leggiamo che il segmento S3 è fatto così e cosà, si sa che S3 è il terzo segmento dell'addome e così via. Il bello è che se ci si appassiona, pian piano le nozioni entrano da sole, per cui si comincia a riconoscere le libellule ad occhio e la guida si usa solo per conferma o quando si hanno dubbi. Senza prendere in mano l'esemplare (cosa che non faccio mai) può darsi che la foto non mi mostri tutti i caratteri, ma con un po' di allenamento si diventa in grado di fare con quel che si ha. E' un lavoro da detective che io trovo divertente. Può essere difficile distinguere due specie dello stesso genere perchè le differenze possono essere minime soprattutto fra le femmine. Ma con l'esercizio pian piano si arriva. Come nell'arte: impegno costanza e passione. Non si va a caso. Esempi: Ho fatto il cattivo ed ho preso due specie estremamente simili, in queste foto riesco a distinguerle soprattutto per i tre caratteri indicati dalle frecce: Strie anteomerali grosse in una e sottili nell'altra, grosse righe scure sul torace di una, torace con riga sottile nell'altra, macchie verdi e azzurre sui segmenti addominali di una e solo azzurre nell'altra. se si fossero viste di fronte avrebbero mostrato altri caratteri che le distinguevano, ma ho dato l'idea. Le prime volte non sapevo se avessi fotografato una o l'altra, per cui guardavo le guide. Ora le distinguo quasi a vista. Sopra Crocothemis erythraea (maschio). Sotto Sympetrum sanguineum (maschio). Le vedete le differenze? La principale è che Crocothemis è tutta rossa, l'altro ha le zampe e altre parti nere. Ci vuole un po' di applicazione, che non pesa se la cosa diverte e interessa, ad esempio fatico a distinguere le damigelle, perchè mi interessano meno e le ho "studiate" di meno, per cui ricorro più spesso alla guida. Spero di aver chiarito qualcosa. Ora correte a comprarvi le guide NOTA FINALE Questo tipo di classificazione non è l'unico che si usa, ma è quello più vecchio e più pratico per "il campo". Per il mio lavoro ad es. o per la genetica, si usano anche altri sistemi, lo scrivo perchè se per caso sentite parlare di altri metodi, ebbene sì esistono, ma si usano in altri ambiti. Modifica post- 6 risposte
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