Foto 19 (Golf)
Buona serata a tutti e grazie a tutti per i commenti.
È la prima volta in assoluto che partecipo a una discussione online e propongo una mia foto. Grazie per l’opportunità, è stata per me una cosa molto interessante e costruttiva!
Purtroppo non sono un fotografo ma solo un fotografatore: nel senso che, non avendo occhio fotografico, trovo grande piacere a scattare delle foto che poi mi risultano quasi sempre insoddisfacenti e, purtroppo, non sono mai riuscito a dare una finalità a questa attività, non riesco a fare progetti prima di fotografare e i miei scatti non hanno nessun intento di significare qualcosa. Direi che sono solo esercizi in “attesa” di un’idea portante (che forse non verrà mai) a sostegno del mio lavoro.
Anche questa foto nasce da un esercizio, quello di fare una foto con protagonista un colore: il “giallo”.
Nessun intento pubblicitario o di lanciare un messaggio. Non sono in grado di pretenderlo.
Ho fatto delle prove con delle palline da golf su un cartoncino nero, ho provato ad aggiungere una mazza, poi mi sono accorto che le palline erano numerate (io non gioco a Golf) e mi è venuto in mente di metterle in fila, e cosi via…
Solo a lavoro terminato mi è venuto in mente un titolo: “Countdown con movimento retrogrado”.
Poi ho provato a metterla in b/n e mi è piaciuta di più. Tutto qui.
La foto è frutto di un solo scatto (un po’ lungo ma non troppo) illuminato con la luce a incandescenza della stanza, ma di non pochi tentativi. Penso che questa immagine valga più delle mie spiegazioni:
Però adesso, trovandomi con Voi a discuterne e avendomi costretto (Voi) a rifletterci, ci vedo qualcosa in più che io reputo positivo:
è una foto che, o giustamente la ignori, o ti costringe a soffermarti a guardarla per cercare di capire (il messaggio che non c’è, come è stata realizzata, cosa sta veramente accadendo ecc.);
è ambigua;
è un controsenso (l’esperienza ci fa pensare a palline che vanno da sinistra a destra e qui accade il contrario);
è una foto che quando la scatti non sai cosà comparirà sul sensore (e questo è per me intrigante!);
suggerisce qualcosa che nella foto non c’è: in questo caso il numero 1;
e quindi suggerisce una bugia, perché la pallina n.1 non la avevo e “lì dietro” c’è (c’era) una n.2!
Concluderei il pippone con la citazione di una frase di Martine Frank tratta dal libro di John Berger “Capire una fotografia” ed. Contrasto che in questi giorni sto leggendo e che vorrei condividere con voi:
“Una fotografia non è necessariamente una bugia, ma non è neppure la verità. È piuttosto una fugace impressione soggettiva. Quel che mi piace così tanto della fotografia è proprio l’istante che non si può anticipare; bisogna essere continuamente all’erta, pronti ad accogliere l’inatteso.”
Grazie ancora a tutti per le critiche costruttive ed i suggerimenti e complimenti per questa bella iniziativa,
Marco Vasco Bolognini.
Foto 19