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Giovan

Nikonlander
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Blog Entries pubblicato da Giovan

  1. Giovan

    RAJA AMPAT
    Arcipelago Raja Ampat quella segnata in rosso è l'isoletta dove mi trovavo.
    Isola di Wai  
    Un viaggio indimenticabile e spero di ritornare, ho lasciato tanti scatti ancora da fare, tante albe  e tramonti immerso in quel mare che nonostante tutto resiste alla mano dell'uomo. La base è una piccola isola  Palau  Wai , di appena due KM di perimetro, molto piccola ma accogliente con una spiaggia di sabbia bianchissima, appena quel che serve per vivere in una dimensione totalmente a contatto con la natura, da qui ogni mattina si parte per le escursioni sopra e sotto il mare. Un paradiso si proprio un paradiso terrestre incontaminato a cavallo dell'equatore siamo a Nord-ovest dell'isola della nuova Guinea e fa parte della provincia della Papua Occidentale.  RAJA AMPAT (che significa 4 re),  è un arcipelago costituito da più di 1600 isole quasi tutte disabitate, del tutto sconosciuto al turismo di massa. Isole ammantate dalla giungla, clima tropicale, sabbia bianchissima, mare cristallino, fondali intatti, barriera corallina tra le più belle del mondo, lagune nascoste, in una solo immersione sono state fotografate  ben 374 specie diverse di pesci, una biodiversità incredibile. Banchi di barracuda, carangidi, pesci pipistrello e lutiani convivono con tartarughe liuto (nidificano da ottobre a dicembre), pesci fucilieri, razze, squali epaulette, pesci pappagallo e cernie assieme a tanti altri pesci attratti dai coralli. Dagli ambientalisti Raja Ampat è stata definita 'fabbrica di specie', la capitale mondiale della biodiversità. Ospita 1459 specie di pesci e oltre 550 coralli duri (più del 75% del totale del mondo). Da qui le correnti trasportano le larve dei coralli fino all’Oceano Indiano e al Pacifico, permettendo di ripopolare altre barriere.  Un vero paradiso per la fotografia naturalistica e subacquea .  Nikon 800E … Nikon  8-15, Nikon 105 micro, Nikon d 60 macro, custodia Isotta 
     
     






















































  2. Giovan

    Lighea
    Alcune immagini di una mia ricerca che porto avanti da un paio di anni... e dove se non con l'elemento acqua.
    Ligeia
    Non cerco sirene quando scendo nel mare; non mi aspetto illusioni, incantesimi, malie. Il mare è un richiamo di sangue, è vita in movimento, libertà di forme fluttuanti, luce che si spezza e si ricompone in mille cristalli invisibili di sale. Nel mare cerco il suo canto silenzioso, come di mille sirene che porto con me.   
     

     
     











  3. Giovan

    Lighea
    "Sono Lighea, sono figlia di Calliope.Non credere alle favole inventate su di noi:Non uccidiamo nessuno, amiamo soltanto." ( La sirena di G.Tomasi di Lampedusa)
    Non sono guizzi di pesci argentati, non sono le onde cristalline che si infrangono laggi˘ dove il mare bacia l'azzurro del cielo, sono loro,le mitiche sirene .Il mare le ha rapite per non farle fuggire dal suo liquido abbraccio. Eterne seduttrici, amanti appassionate, splendide madri dalle cui viscere nasce la vita.Esseri fatati che solcano gli oceani e si librano nelle loro profondit‡ per poi ritornare in superficie e regalare agli uomini, immaginari, meravigliosi scenari e donare loro la bellezza di un mondo incantato, dove l'amore Ë l'immortale sovrano. Ma le sirene sanno anche spogliarsi dalle apparenze, dalla storia terrena e dal tempo che ne segna l'avvicendarsi degli eventi, esse, immortali creature del mare, racchiudono nel loro corpo di donna e di pesce il passato e il presente, la passione dell'amore puro e la saggezza della madre.Come il mare Ë detentore di intimi segreti, di realtà insospettate, di storie vissute, di vita e di morte, le sirene, estrema rappresentazione mitica dell'eterno femminino, racchiudono con il loro essere donna, millenari segreti della natura.Il mare le avvolge delicatamente, esse sanno come accondiscendere alla sua volontà, sanno volare tra le acque senza ali, scendere e poi risalire, lasciarsi andare o lottare contro le correnti.La natura Ë donna, la natura, risultanza perfetta di amore, poesia e arte, si fonde con il femmineo sentire.L'acqua dà la vita all'uomo, la vita nasce dalla donna, la donna  torna all'acqua. Il suo sentire interiore, immortale come la sirena, sfuggire sempre alla ragione prima che essa possa catturarlo e imprigionarlo.             
     
    Da molto tempo ormai tengo nel cassetto questo progetto ...è ora di farlo girare, conoscere, sentire le opinioni, anche brutali... 
    Il lavoro è di 40 immagini, tutte realizzate con modelle amiche che si sono prestate al gioco.
     
     














  4. Giovan
    Appena entrato a far parte di questa comunità grazie all'amico Max che mi ha invitato a postare un pò delle mie foto prevalentemente subacquee negli ultimi anni.
    Nasco come fotografo terrestre ma ho sempre avuto un rapporto molto stretto con il mare per cui il mettere insieme le due passioni è stato quasi un matrimonio naturale.
     Negli anni passati ho fotografato col le gloriose Nikonos  e relativi flash  Nikon,  solo negli ultimi anni( nell'era del digitale) mi son deciso di mettere in custodia le Nikon
    prima una Nikon D200  e D300  in custodia Subal adesso uso Nikon D800 in custodia ISOTTA, come luci uso  2 flash Sea&Sea D2 o 2 Subtronic  un flash Isotta TTL e Nikon Sb800 in scafandro Subal.
    Non voglio dilungarmi molto nella presentazione, magari più avanti avremo modo di parlarne e conoscerci meglio, intanto posto qualche foto. 
    Giò
     
     
  5. Giovan
    L'isola di Linosa (Aricipelago delle Pelagie) costituisce uno dei siti di nidificazione più importanti nel mediterraneo per la Berta Maggiore (Colonectris Diomedea), procellariforme come l'albatro, l'uccello delle tempeste e la Berta Minore. Questi uccelli hanno abitudini pelagiche: passano cioè la loro vita in mare aperto e ritornano a terra soltanto durante la stagione riproduttiva. A Linosa, per tutta la durata della stagione riproduttiva, è possibile osservarle, poco prima del tramonto, il formarsi in mare di grossi stormi in prossimità della costa. Quando è buio, avviene il rientro a terra, accompagnato dal caratteristico canto, una specie di lamento simile al pianto di un neonato, che ha dato luogo in passato a interpretazioni piene di fantasia. Una leggenda vede in questi uccelli la reincarnazione delle anime di Diomede, condannate a vagare in mare alla ricerca del loro condottiero scomparso in battaglia. Le immagini documentano il tentativo di avvicinarci, per fotografarle, ascoltare il loro canto e osservare il loro comportamento nel loro ambiente... mare aperto, siamo oltre un miglio e mezzo dalla costa con profondità che si aggirano dai 100 a 200metri di profondità.

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