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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 07/06/2021 in Blog Entries

  1. Vi siete mai chiesti chi siamo effettivamente? Audiofili, dirà qualcuno. Si fa presto a dire audiofili. Se avessimo un pensare comune, forse tante beghe attorno ad un forum non ci sarebbero. Ci sarebbero ampie sedute d’ascolto a casa di ognuno e saremmo tutti una vera e propria comunità. Dov’è il problema? Il problema è che in effetti ognuno di noi ha una propria mentalità un proprio carattere e quindi siamo in effetti tutti diversi . Quali sono quindi le caratteristiche più spiccate negli audiofili? Proviamo a vedere quale sono gli stereotipi, che ci caratterizzano. In effetti ognuno di noi non ha una singola caratteristica ma è un melting-pot di vari elementi, alcuni molto presenti, altri meno , altri assenti, ma … siamo fatti così. Una prima categoria è indubbiamente qella degli ottimisti. Sono quelli che hanno appreso qualche erudimento sull’hifi, o sono stati folgorati sulla strada di Damasco e hanno assemblato un impianto, non importa in che modo, non importa se ben suonante o meno, non importa se limitato , tanto per loro va benissimo. Non si accorgono spesso delle lacune, credono ad ogni cosa che venga loro detta da recensori, ogni cosa letta sulle riviste, sono come ho detto degli ottimisti inguaribili, creduloni, ma allo stesso tempo, negano anche la realtà più evidente, a meno che non gli venga certificata da qualcuno che loro considerano autorevole. Si offendono facilmente se si parla male o si discute solamente delle scelte che hanno finora condotto in campo audio. Esistono poi gli iniziati. L’iniziato è un audiofilo alle prime armi che giustamente cerca di migliorare la sua conoscenza e sa che la strada da percorrere è lunga e irta di difficoltà, ma ha iniziato il cammino e cerca appoggi per poter accrescere il bagaglio delle proprie conoscenze. E’ il beniamino dei negozianti, ben disposti a levarsi molta merce invendibile dal magazzino. Ben presto però si tasformerà, il più delle volte in persona capace di ragionare con la propria testa e discernere le qualità dei vari componenti. Talvolta la volontà di crescere determina delle distorsioni, e la persona crede, in breve tempo, di sapere già tutto e non accetta che qualcuno gli possa fornire dei consigli. I pastorali sono invece la categoria dispensatrice sempre di consigli sul buon suono, sul bel disco. Talvolta scoprono l’acqua calda e allora nessuno li ferma più. Sono coloro che dall’alto del loro sapere spesso forniscono le informazioni coerenti per una crescita, un miglioramento. Come tutti i buon pastori, sono però malvisti, dai negozianti e dai distributori, perché dicono pane al pane e vino al vino, e non capiti da altri audiofili che molte volte provano invidia per loro e tavolta una puntina di odio. Sono generalmente audiofili con un’esperienza maturata sul campo e tetragoni del loro divenire. Esistono poi i preoccupati. Sono coloro che al di la della loro esperienza sono in balia di pesececani e forze occulte. Sono sempre presi dal dubbio delle scelte. Cambiano continuamente la componentistica alla ricerca del Santo Graal. Fanno affari sballati, talvolta, e spesso, nei loro continui cambiamenti, come i gamberi, si muovono all’indietro. Incuranti, non si accorgono degli errori, presi come sono dalle loro manie di punte, bilancine, bluetack, pesi, mattoni, sostituzione di fusibili, vitine etc. La loro non è una fruizione coerente e organica dell’ascolto, quanto un parossismo maniacale che li porta a sonni agitati. Hanno sempre bisogno di una cerchia di persone che condivida quello per cui stanno operando, che li rassicuri continuamente delle scelte, che alla fin fine, non sono mai definitive. Diventano quindi le persone attente alle novità e sono spesso preda di magli fattucchiere e imbonitori alla Vanna Marchi. La loro domanda è : Ho fatto bene? I preoccupati però a causa della loro pazzia, sono alla fin fine soli nel mondo da loro costruito. Gli arredatori sono invece quelli che si circondano di tube traps, daad, e ne fanno l’arredamento principale della stanza in cui hanno l’impianto. Sono anche quelli che con la storia che l’occhio vuole la sua parte, cercano di acquistare oggetti di arredamento che potrebbero figurare in una mostra di Kandiski o comunque in museo d’arte dadaista o cubista. Sono quelli che acquistano diffusori, degni di un museo degli orrori o ampli e lettori a forma di astronave spaziale, Luci lucette, valvole coll’unico scopo di colorazioni visive ambrate etc. Per loro non è importante il suono, quanto l’immagine, il design, il poter far vedere agli amici e conoscenti oggetti di cui loro ignorano la funzione. Sono generalmente persone danarose spesso con pochissima cultura audiofila che accendono molto raramente l’impianto. In una parola hanno più a cuore la forma che la sostanza. Attigua a questa categoria vi è quella degli”io ce l’ho più grosso” . Qualunque sia il vostro impianto, il loro è migliore, hanno gli altoparlanti migliori, gli ampli all’ultimo grido. Intendiamoci ne sono fermamente convinti ma vogliono che anche gli altri riconoscano questa loro superiorità. Se qualcuno osa mettere i dubbio il loro impianto, è indubbiamente un cretino, uno che non capisce niente, anche se a quel punto forse meditano quanche cambio di componenente. Se hanno una buona disponibilità economica, fanno felici i negozianti. Se le loro risorse sono bassine, invece si arroccano sulle loro posizioni e guai a dire che forse, lì in quel passaggio la tim…, perché in tal caso vi siete fatti un nemico. Quella degli scenografi è una categoria molto ampia. Tempo addietro, forse, si sono aperte delle scuole di scenografia e tutti o quasi vi ci sono iscritti. Sono quelli che danno un’importanza estrema alla scena, alla focalizzazioni. Sono perennemente alla ricerca del violino di quinta fila perduto, del battito del piede dell’orchestarle lì in quinta fila, il sesto da sinistra. Il loro tempo dedito all’ascolto viene quasi tutto consumato nello spostamento perenne dei diffusori, che generalmente sono piccoli e da stand, dal loro allontanamento dalla parete posteriore, dal calcolo della distanza tra i due diffusori, e da quella dalle pareti laterali. Questi audiofili sono completamente dimentichi di tutti gli altri parametri della riproduzione, non capendo che la scena e la focalizzazione è uno dei tanti parametri, ma non certo dei più importanti. E come dev’essere questa scena? Alta ampia ingigantita o diventare mezza bellezza? Esistono poi gli Idraulici, ossessionati dal cambio dei cavi, dalle loro lunghezze, dalle loro foggie, dalle varie categorie, dalle vari attacchi, in ottone,argento, rame, diamante e dalla portata musicale, dalla loro capacità e dalla loro strozzature, ops volevo dire capacità equalizzatrici. Sono le perle, i benefattori dei costruttori, essendo un cavo un oggetto a ricarico pressoccè tendente a infinito. Gli audiofili appartenenti a questa categoria spesso dimenticano il valore del loro impianto e qualcuno arriva anche a spendere per i cavi più del 50% del valore dell’intero impianto. Altra categoria è quella degli infreddoliti. Sono audiofili in cui l’ampli deve essere necessariamente in classe A, altrimenti sentono freddo Fanno scopa con i minimalisti rappresentati da audiofili, con il loro triodo a riscaldamento diretto senza controreazione, dall’enorme potenza di 1 watt al quale è collegato un singolo altoparlante, casomai senza il diffusore per non spoorcare il suono. La loro sorgente è generalmente costituita da un giradischi con spinta a mano e chiodo affilato per la raccolta dell’informazione allo stato nativo. Talvolta convertiti al digitale acquistano da un rigattiere cd player vecchi di 25 anni a cui fanno togliere all’interno condensatori e molti altri componenti, perché così il suono possa essere più naturale, e poi perché credono che l’invenzione del condensatore sia un’invenzione perniciosa, che va bandita dal mondo dell’elettronica. Sono personaggi pericolosi di cui diffidare, nel caso vi imbatteste in una trattativa di acquisto di qualcuno dei loro oggetti. Potreste comprare senza saperlo di veri e propri killer per il vostro impianto. L’ultima categoria, non molto rappresentata per fortuna è quella degli integralisti presuntuosi. Sono audiofili caratterizzati da un loro credo o dogma che dirsi voglia. Quelli in cui o solo valvole o niente, quelli del non oversampling o niente, quelli che necessariamente il disco anche arato suona meglio di un Sacd, quelli che la potenza è eccessiva, quelli in cui esiste solo un marchio, quelli il cui confronto con la realtà è un optional, tanto quello che è registrato non è veritiero. Sono insomma quelli destinati ad invecchiare precocemente, che non si pongono con il gusto di recepire le novità, aperti a un confronto leale con gli altri che condividono il medesimo hobby, vecchi insomma, come le loro idee integraliste e di presunzione.
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