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Raffaele Pantaleoni

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Risposte pubblicato da Raffaele Pantaleoni

  1. In una luminosa mattina invernale due cigni attirano la mia attenzione. Nuotano pigramente in un acquitrino temporaneo, creato dalle piogge copiose dei giorni precedenti. Mi avvicino dall’unica direzione possibile, con il sole contro. La luce è molto interessante, abbondante e luminosa, con il sole ancora non troppo alto, siamo alla fine di Dicembre. Comincio a maturare idee, sensazioni sul come fotografare i cigni. Inizio tentando un controluce per far risaltare la silhouette dei colli, ma non sono soddisfatto. Tento, in seconda battuta, di sfruttare i riflessi superficiali per esaltare lo sfondo con bokeh puntiformi, ma anche questi scatti, seppur più interessanti non sono completamente soddisfacenti. Cerco allora di valorizzare l’enorme quantità di luce brillante e di avvicinarla al candore delle piume dei cigni. L’esposimetro della macchina fotografica, nonostante i miei sforzi, non riesce a fornire la combinazione giusta di scatto per ottenere ciò che sto cominciando a visualizzare in mente. Decido allora di passare in modalità manuale, e dopo qualche iniziale tentativo per tarare l’esposizione riesco ad ottenere ciò che avevo visto prima di scattare. Un’inondazione di luce che, tono su tono, esalta il candore del piumaggio e le linee sinuose e delicate del cigno.

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  2. Il 24/6/2019 at 22:27, Valerio Brustia dice:

    E' proprio così, in risaia ne vedi  batterie tutti in fila a distanza di "tolleranza" l'uno dall'altro con ali aperte e becco spalancato ansimante. Mai riuscito a fotografare questa posa, BRAVO RAFFAELE, perché c'è sempre la distorsione dell'aria calda che qui da me, nelle ore più afose della giornata quando gli aironi "slenguano" come i fotografi dietro al tele, toglie ogni velleità fotografica già a distanze superiori a 15m.

    Grazie Valerio! Non mi era mai capitato di vederli in questa posizione. Chissà perché. Eppure qui c'è una garzaia piuttosto copiosa da diversi anni.

  3. Comincio a dire subito che il relax è stato solo il suo... io sono stato per oltre due ore in posizioni improbabili a tratti dolorose. :D

    Verso le 10 un airone (quello delle foto) plana e vira proprio davanti al capanno, mi trovo all'esterno e ovviamente mi vede allontanandosi verso la mia destra... non faccio in tempo a scattare mentre inizio ad insultarmi mentalmente, mi accorgo che ha deciso di atterrare a forse 30 metri dal capanno in bella vista e a favore di luce. Piuttosto incredulo entro nel capanno mi sdraio e inizio la fase del carpe diem sicuro che si sarebbe spaventato ed involato in pochi secondi... secondi che sono diventate due ore piene di: pulizia di tutte le piume, stretching (non sto scherzando..), caccia pigra e yoga (non saprei come definire la posizione che ha assunto per almeno due volte per circa 15 minuti consecutivi).

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  4. Qualche scatto di un posto interessantissimo che ho scoperto avere a forse 500 metri in linea d'aria da dove abito. Abito appena fuori Rieti nel comune di Cittaducale sto praticamente a ridosso del bosco (con tutti i pro e i contro) appena sotto il massiccio del Terminillo.

    In questo spot ho scoperto, dallo scorso anno, la fioritura di Hepatica nobilis, ciclamino e almeno tre specie di orchidee. 

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  5. 56 minuti fa, Valerio Brustia dice:

    Raffae' brutto Paraculo!!!!!

    Bravo son cose che si ricordano tutta la vita

    eheheheheheheheh

    Si, assolutamente. Vedere, parlare con colui che consideri un riferimento è un'esperienza umana veramente profonda.

    Si toglie un po' di quella patina di "sovrumano" al mito, ma lo rende più umano e quindi più vero.

  6. Incontro con Frans LantingGli scatti dei fotografi più blasonati suscitano sempre interesse, curiosità e meraviglia. Quelli dei fotografi naturalisti del National Geographic hanno sempre avuto una marcia in più per quanto mi riguarda. Ma c'è qualcuno che si distingue anche nel gotha della fotografia naturalistica e per chi scrive Frans Lanting è da sempre un riferimento assoluto ed inarrivabile. Olandese di nascita e californiano di adozione, Frans Lanting si laurea in economia ambientale (il che la dice lunga a pensarci bene) in Olanda e poi comincia a lavorare con il National Geographic. Gira tutto il mondo più volte per scrivere storie indimenticabili che vanno oltre la mera fotografia. Le foto di Lanting rispecchiano il suo modo unico e poetico di dipingere la realtà. È stato definito uno scienziato con la potenza visiva di un pittore e l'animo di un poeta. Ed è esattamente ciò che traspare dai suoi scatti. L'occasione di conoscere uno dei miei miti nasce dall'invito, che un mio caro amico mi gira tramite Facebook, per un incontro organizzato dal Leica Store di Roma programmato per il 14 aprile 2018. Inizialmente penso ad un incontro di fotografia dove il soggetto sarebbero state le foto di Frans Lanting e nonostante la distanza e la scomodità per raggiungere il posto (al centro di Roma esattamente dietro Piazza di Spagna), do la mia adesione e quella di mia figlia maggiore Giulia. Mentre si avvicina la data comincio a rendermi conto che l'incontro non avrà per tema gli scatti di Lanting, ma Lanting in persona! Il negozio è molto piccolo e i posti limitati, sono contento di aver aderito subito.

    L'incontro è fissato per le 16, alle 14 siamo già di fronte al Leica Store, in attesa... Verso le 15 vediamo arrivare Frans Lanting e sua moglie Chris Ekstrom. Per poter scegliere i posti decidiamo di entrare e sederci molto presto. Alle 16 inizia l'incontro dove Lanting illustra la visione dietro il suo progetto "Vita un viaggio nel tempo" che, oltre ad essere un bellissimo libro fotografico somma di una carriera trentennale, è diventato una performance multimediale che da lì a qualche giorno si sarebbe tenuta all'Auditorium di Roma (al quale io e Giulia abbiamo partecipato, ma questa è un'altra storia...). A seguito della presentazione i coniugi Lanting si sono dedicati agli autografi, foto e domande in maniera molto gentile e disponibile.

    La domanda che ho posto a Lanting è stata se, dalla sua invidiabile posizione di fotografo che ha girato più volte il mondo e quindi ha avuto e ancora ha la possibilità di tornare in posti dopo anni, se non decenni, abbia notato l'impatto del cambiamento ambientale in quei luoghi che ha fotografato. La sua risposta è stata che, ciò che nota di più tornando negli stessi posti è la sovrappopolazione di molte aree, con conseguente depauperamento delle risorse e fenomeni naturali che si abbattono mietendo più vittime che in passato.

    Infine ho trovato il coraggio di chiederli non uno ma ben due autografi su altrettanti suoi libri, autografi che Lanting ha firmato con molta disponibilità e un pizzico di stupore quando gli ho porto il volume più vecchio che possiedo di sue fotografie. La mia incontenibile emozione traspare chiaramente dagli scatti del mio amico Fabrizio.

    Un incontro che è stato un vero e proprio privilegio e un onore. Un'occasione, forse unica, che avrà sempre un posto speciale tra i miei ricordi più belli.

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  7. Quando la pubblicai chiedevo commenti e critiche... la mia richiesta è stata esaudita in effetti.

    Ho inviato la foto insieme a circa altre 1000 pervenute ad un workshop online tenuto da Frans Lanting.

    https://www.creativelive.com/class/the-art-of-photographing-birds-frans-lanting#student-work 

    La mia foto è stata selezionata da Lanting stesso per la critica alle foto degli utenti a fine workshop.

    A chi può interessare allego il video relativo alla critica della mia foto e la traduzione per i non anglofoni.

    Cita

    Raffaele Pantaleoni, ha fatto questa foto in Italia centrale, non dice di che tipo di uccello si tratti ma posso dire che è uno svasso. Ha fatto la foto con una Nikon D300(s) e un obiettivo 150-600mm. Uno scatto veloce con diaframma relativamente aperto. Dice di aver provato uno scatto simile in precedenza, che era molto concentrato sulle luci speculari in acqua. E che voleva lavorarci su, mi piace veramente molto l'effetto. Vediamo cosa accade a schiarirla appena un po'. Vediamo ancora le luci speculari? Penso di si. Sta cominciando a diventare un po' più argentata. Mi piace molto il brillare delle luci ma c'è anche qualcosa di traslucido in questo modo. Adesso aggiungiamo un po' di contrasto. Così enfatizza le qualità speculari della foto. Questa foto è praticamente perfetta ad eccetto di questo che è chiaramente qualcosa sull'acqua. Preferirei sfumarlo in qualche modo dato che non è qualcosa centrale per l'immagine e mi piacerebbe vederlo reso in questo bel modo. Questo è un modo molto impressionista di gestire le luci, lo stesso vale per la visione. Quindi direi: Raffaele ritornaci e falla di nuovo, c'è un enorme potenziale qui.

    L'anno scorso ho avuto il privilegio di conoscere di persona e parlare con Frans Lanting e Chris Ekstrom ad un evento organizzato al Leica Store a Roma (magari poi pubblicherò qualche foto...); quest'anno mi ritrovo ad ottenere una (buona) critica ad un mio scatto. Posso ritenermi soddisfatto... :D

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  8. 1 ora fa, Silvio Renesto dice:

    Grazie ad entrambi. Tenete presente che sono da capanno.

    :)

    Fuori da capanno (dall'auto) mi è capitata una sola occasione anni fa, questa qui (la spolveratura bianca sul palo è neve):

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    Molto, molto bella. La luce era clamorosa!

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