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  1. Nel 2017, anno del Centenario dalla Fondazione, Nikon presenta oltre ad insigni fotocamere ed obiettivi, anche il sostituto del suo flash di punta in listino, quell' SB-910 che dal 2011 ormai faticava a contenere la concorrenza: il rivoluzionario SB-5000 che, oltre ad aggiungere il quarto numero alla sigla, si distingue per essere il primo e finora unico, wireless radio flash prodotto da Nikon. Ossia un flash che, oltre ai consueti sensori e comandi del menù relativi al CLS (creative light system) che fanno colloquiare con segnali ad infrarossi commander e slave, (il sensore circolare sul lato dx del flash) consentono la trasmissione delle molteplici opzioni di funzionamento (TTL, A ed M mode principalmente) attraverso una trasmittente radio, che funziona in unione al corpo macchina su apposita presa diretta (o, mediante adattatore, su quella a 10 poli delle reflex pro), comunicando, dopo la specifica procedura di accoppiamento, con il transmitter collocato appunto all'interno dell'SB-5000. Il sistema prevede anche l'eventuale utilizzo dello specifico remote control, ovviamente sintonizzabile (radio...) sulle stesse frequenze, tre, selezionabili dallo switch laterale presente su tali apparecchi. Il loro nome? WR-R10 il trasmettitore (due quelli in foto, recto/verso) e WR-T10 il telecomando, acquistabili a parte rispetto il flash ad un prezzo che in effetti ha fin qui un pò frenato la loro diffusione (105 euro il ricevitore e 80 il remote control, 220 circa il set completo con l'adattatore per presa a 10 poli WR-A10 ) L'esigenza di sostituire il sistema di trasmissione ottico del CLS, che per tanto tempo aveva assistito i flash Nikon che hanno avuto notevole successo, quali gli SB-800 ed i menzionati 900 e 910, risale alla necessità per i fotografi professionisti di lavorare con uno strumento compatto quale è un flash a slitta, utilizzandone due o più, tra essi in relazione attraverso un protocollo di comunicazione stabile e sicuro, indipendente dagli ostacoli fisici come pareti ma sopratutto oggetti e persone, che entrando nel campo della trasmissione ottica dei flash del CLS disturbavano o impedivano il passaggio del segnale, oppure a causa delle elevate temperature raggiungibili durante un set di lavoro, che potevano dimuinuire la sensibilità ed affidabilità del segnale. La concorrenza, sopratutto asiatica, sfornava da anni sistemi di radiocomunicazione flash, prima solo attraverso trigger a contatto caldo che trasferivano esclusivamente il segnale. Poi anche la regolazione a distanza in Manual degli slaves. Quindi, alcune preminenti aziende cinesi, anche il TTL-flash sulle unità a distanza, insieme a molte altre facilities, che facevano ormai apparire obsoleti ed inadatti i vecchi SB Nikon. Prima di ogni altra cosa, il Nikon SB-5000 è un usuale flash che funziona in i-ttl da NG40,5 (@ 50mm ISO 100) con copertura ottica fin da 8mm (con cupolina in DX) e parabola zoom da 24 a 200mm, riduzione della potenza in manuale fino a 1/256 e compensazione della potenza nei modi automatici da -3.0 EV a +3.0 EV. Pesante mezzo chilo con le batterie, che purtroppo sono ancora quattro stilo invece di un unico, più performante, elemento al litio) 🤔 dotato del classico modo TTL come delle ulteriori, varie, abituali (per gli utenti Nikon) modalità complementari (o fondamentali, dipende dagli utilizzatori...) Come si vede nel pannello posteriore si sono aggiunti dei pulsanti rispetto al vecchio pannello di un SB-900, alcuni dei quali ora plurifunzione, di non immediata memorizzazione ma il tutto a vantaggio di una notevole quantità di funzioni, molte delle quali davvero specifiche e destinate a determinate branche fotografiche. Parabola davvero performante, che zooma fino a 200mm in automatico, insieme all'obiettivo in uso e termometro di segnalazione della temperatura dell'apparecchio, di gran lunga più resistente dei modelli precedenti, grazie al sistema di raffreddamento incorporato, che ho messo alla prova scattando sequenze di 50 lampi a tutta potenza, senza mai mettere in crisi la protezione termica e peraltro constatando un migliorato tempo di ricarica del condensatore rispetto i modelli precedenti, tempo che difficilmente supera i 2,5 secondi a tutta potenza, entro il plateaux di funzionamento ottimale del pacco batterie utilizzato (nel mio caso Sanyo Eneloop pro nere da 2500mAh) Tra le potenzialità ancora irrinunciabili la vecchia ma preziosa presa sincro-pc che consente comunque un collegamento via cavo per chi dovesse utilizzare solo in M mode ed in studio (o comunque su set specifici) uno o più SB-5000 con le fotocamere che consentano tale connessione come ultima ratio (rispetto un flash che può dialogare con le Nikon per radiofrequenza, trasmissione ottica, slitta o a mezzo cavi ttl-flash) In cosa consiste la rivoluzione dell'SB-5000 ? Certamente l'affidabilità della trasmissione del segnale, anche a distanze impensabili per la trasmissione ad infrarosso. Inoltre la stabilità della prestazione sui flash di uno stesso gruppo. Ancora, la possibilità di unire tra loro fino a 6 gruppi di flash contrassegnati dalle lettere da A ad F su tre diversi canali di trasmissione radio, per evitare potenziali interferenze con altri utilizzatori Nikon sullo stesso set di ripresa (e ritengo che tre sole opzioni di variazione siano anche poche, pensando ad una passerella di sfilate di moda, per esempio, o ad un'affollata tribuna sportiva) Ma il vantaggio più rilevante a mio parere, consiste sicuramente nel non dover passare attraverso il menù di regolazione della fotocamera, come nel caso della precedente connessione ottica del CLS, una volta accoppiati ricevente e trasmittente: la comunicazione avviene tra Master e Slave e qui ...casca Perchè tranne che per la serie 5 delle DSLR Nikon (D5/500/850) il WR-R10 non può fare da Commander e quindi un SB-5000 deve obbligatoriamente stare a slitta a svolgere il suo ruolo di gestore delle regolazioni dei vari gruppi di flash impiegati. Purtroppo un lampeggiatore sacrificato in molte occasioni nella peggiore delle condizioni nelle quali un flash possa operare: a slitta. Nel caso della mia Z6 infatti ho lavorato proprio in questo modo, con il trasmettitore WR-R10 posizionato sulla presa più bassa del fianco sinistro della mirrorless (posizione davvero pericolosa per questo pirullo che risulta davvero troppo esposto ad urti e potenziali deformazioni della sede della sua presa) un SB5000 a slitta e l'altro, solo soletto, da slave: anche quando avrei voluto invece gestire due flash fuori macchina, adeguatamente posizionati rispetto il soggetto. La soluzione esiste, fuori Nikon, ormai adottata anche dai diretti concorrenti Canon e Sonya e si chiama trigger con display da Commander, per la gestione di tutte le unità flash presenti sul set, senza imporne per forza il sacrificio di una a slitta. La soluzione simile in casa Nikon, nel periodo del CLS si chiamava SU200 ed è da replicare nel wireless flash radio... senza ulteriore ritardo. Certamente però il WR-R10 possiede altre opportunità da trigger: una fra tutte, utilizzandone una pluralità, ognuno collegato ad un diverso corpo macchina, di essere asserviti ad unico remote control WR-T10, per scattare in sincrono da punti differenti di ripresa, magari anche con obiettivi di differente focale. Come avvenga l'accoppiamento tra trasmittente e ricevente è presto detto: dal tasto menù del flash si richiama la sezione di mezzo, (contraddistinta dall'icona con l'onda radio che si propaga), e dopo aver impostato sul primo rigo di comando lo stesso canale selezionato con lo slider del WR-R10 (in questo caso ch 15) si sceglie il modo di accoppiamento: fra i tre disponibili ho scelto quello fisico, PAIR e dopo aver premuto sulla destra la corona circolare del flash, verso Invio (execute), premendo contemporaneamente il tastino grigio del transmitter, , si ottiene il lampeggio verde/arancio che garantisce l'accoppiamento con quel flash e la conferma sul display del flash del successo (o insuccesso) dell'operazione. A quel punto ogni volta che il transmitter sarà attivo sulla fotocamera, la spia link del flash ed il led verde del WR-R10 resteranno accesi entro il raggio di ricezione del segnale. La stessa sequenza andrà ripetuta con ogni SB-5000 che si intenda accoppiare a quel WR-R10 e resterà memorizzata anche dopo lo spegnimento di fotocamera e flash. Operazione un pò macchinosa certamente e comunque potenzialmente generatrice di equivoci, se si utilizzino più WR-R10, ognuno dedicato a determinati SB-5000, nel qual caso meglio contraddistinguere flash e transmitter con delle etichette, meglio se colorate...😏 Durante le riprese con questo set di flash e trasmettitori, gentilmente messo a disposizione dal distributore italiano Nikon, ho preferito utilizzare una basetta metallica a protezione del fondello della mia Z6 e, a maggior ragione, del WR-R10, diversamente davvero troppo esposto agli urti, oppure all'inavvertita deposizione della fotocamera sul lato sx, come sono spesso abituato a fare, deleteria se non ci avessi prestato la massima attenzione. Questo SB-5000 ovviamente funziona anche in CLS a trasmissione all'infrarosso, con tutti i flash Nikon compatibili in quel sistema, oltre che con gli altri... SB-5000, naturalmente La differenza per distinguere nelle varie schermate del display (finalmente adesso un tastino dedicato: quello accanto alla spia di pronto flash a dx nel pannello), è nel simbolo del lampetto per la trasmissione ottica, rispetto al simbolo dell'onda radio per la trasmissione relativa. Le funzioni di questo flash sono davvero tantissime ed è possibile sfogliarle in ogni schermata relativa al modo di funzionamento: ogni tanto viene però un dubbio che, in assenza di un libretto di istruzione (la sola sezione D relativa al wireless flash conta 48 paginette fitte di opzioni e nozioni) potrebbe essere fugato se esistesse, come ormai da tempo nelle fotocamere, un tasto Help per riassumere i concetti fondamentali di quella funzione: Nikon...pensaci ! non a caso su questo SB-5000 come novità, troviamo anche il tasto i che aiuta a navigare tra le impostazioni principali, selezionando le opzioni da configurare mentre premendo il tasto menù compaiono tre righe di comando sulle quali troveremo una miriade di ulteriori regolazioni, complementari a quelle precedenti. Ho utilizzato la maggior parte degli Speedlight Nikon e devo dire che sono davvero colpito dalla mole di contenuti racchiusi in questo SB-5000, tanti da ingenerare il legittimo dubbio che si possa sfruttarne l'intero potenziale, se non dopo lungo apprendistato tra tutte queste funzioni e regolazioni. Due di queste funzioni sono una novità assoluta anche rispetto i tanti altri lampeggiatori che ho da anni modo di utilizzare, anche al di fuori dal panorama Nikon: la prima, il controllo wireless rapido, è una scorciatoia che tiene conto del rapporto di illuminazione tra i flash del Gruppo A e quelli del Gruppo B (tenendo il flash Master escluso ed eventualmente destinando il Gruppo C al modo M): funziona sia in controllo radio, sia in trasmissione ottica e presuppone la presenza di almeno tre flash (Master, A, B) consente di preimpostare un rapporto da 8:1 fino ad 1:8 tra le emissione luminose dei due gruppi A e B di flash, eventualmente variandone in +/- 3EV anche l'esposizione Ho impostato quindi un set in controllo ottico con un SB-5000 come Commander (la sua emissione flash non viene a far parte del bilancio di illuminazione) e due Nikon SB-700 come gruppi A e B ottenendo rapidamente differenti rapporti di illuminazione(in queste, dall'alto, 1:1 , 2:1 , 4:1) fino a trovare poi quello più convincente, in 1:3 +0,3EV (ossia flash B tre volte il flash A, con sovraesposizione di +0,3EV) (set) (soggetto) oppure anche 1:2 (0 EV) L'altra nuova funzione, il modo Remote-Direct (che non ho avuto però modo di sperimentare), consente, eliminando i preflash dell'unità Master, una risposta più immediata delle unità Remote (riunite nello stesso gruppo flash) in modo Auto (totale sincronia anche di fine emissione lampo) o anche in modo M (dove i flash remoti eseguono l'emissione in funzione della regolazione manuale specifica, da tutta potenza fino ad 1/256) Utile sopratutto nella fotografia flash di azione. Va da sè che tutti i flash remoti debbano essere degli SB-5000 Nella sostanza dei fatti la modulazione di questi SB-5000 utilizzati in controllo wireless radio è semplice, fatta la tara alle iniziali procedure ed alle considerazioni già fatte sulla complessità e quantità delle funzioni disponibili. Nelle condizioni più usuali la distribuzione della luce è nella norma di flash di questo livello di potenza: il rispetto del bilanciamento cromatico dipende ovviamente dalle eventuali riflessioni dell'ambiente circostante la eventuale vignettatura risente della corretta angolazione su riprese ravvicinate a soggetti anche abbastanza riflettenti, e raramente delude (come si nota in questo notevole crop della foto precedente) La variabilità della posizione di ripresa del fotografo, gioca un ruolo determinante nella resa delle ombre riflesse, come si nota nelle tre immagini successive dello stesso soggetto, con differenze appena percettibili di angolazione di ripresa, (rispetto un SB-5000 collocato a slitta e con parabola rivolta a 45° con lastrina riflettente ed il secondo a sx a 1 metro dall'alto, sempre a 45°) Anche con grandangoli spinti a 14 - 16mm la capacità di ampliare la copertura è limitata dalle dimensioni fisiche della parabola (piuttosto compatta) e dall'impossibilità di utilizzare modificatori sufficientemente grandi da realizzare un sistema di ripresa degno delle attuali aspettative degli utenti flash Nikon (crop) di certo questo SB-5000 rappresenta il massimo dello sforzo tecnologico attuale di Nikon in questo campo e con i limiti che un flash a slitta possa esprimere... ma mi sento di osservare che ci sono ancora dei margini di perfettibilità per una sua migliore diffusione: in primis ritengo che il transmitter WR-R10 possa, anzi...debba, essere considerato parte integrante a corredo del flash e non un accessorio opzionale da acquistare a parte, facendo lievitare il prezzo già impegnativo di un SB-5000 (attorno ai 560 euro) su livelli ormai paragonabili a quelli di un lampeggiatore i-TTL da studio, di ben altra potenza rispetto ai (pochi) NG 40.5 (50mm, ISO 100) di questo speedlight Nikon. Ancora... penso che un flash a slitta completo e funzionale come questo SB-5000 necessiti di un trigger provvisto di display che faccia da commander per le unità remote in alternativa all'utilizzo di un lampeggiatore a slitta: oppure dotare ogni fotocamera Nikon attuale delle righe di comando già presenti nei menù delle DSLR della serie 5 al fine di poter pilotare le regolazioni dei flash remoti. Ciò detto auspico la presentazione di altre unità wireless radio Nikon, possibilmente riformando il sistema attuale di trasmissione del segnale, attualmente limitato dalla bassa reperibilità degli strumenti complementari necessari come sono WR-R10 etc. Le mie considerazioni finali sul Nikon SB-5000 ed il sistema wireless radio flash che ha introdotto dal 2017 sono quindi le seguenti: pregi: primo wireless radio flash per Nikon qualità complessiva dei materiali e dell'ingegnerizzazione del flash innovazione rispetto i modelli precedenti ed anche quelli attualmente in commercio nel listino Nikon integrazione col precedente sistema CLS difetti: assenza di un commander per evitare di sacrificare un lampeggiatore a slitta utilizzo delle batterie a stilo Ni-Mh invece che di un elemento al Lithium proprietario fragilità del transmitter esposto agli urti, a rischio di smarrimento, brutto (decisamente) numero esiguo dei canali radio di trasmissione prezzo elevato degli accessori opzionali di connessione Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
  2. Dario Fava

    Godox V1 vs 860II

    Ciao a tutti, iniziamo il confronto tra i due flash di fascia alta di casa Godox da montare su torretta. Due parole prima di spararli contro al muro e vedere come cambia la luce con i modificatori che hanno in comune. I flash a torre o speedlight sono utili. ti consentono di portare luce ove manca, oppure solamente migliorare la luce già esistente, il tutto senza creare allestimenti laddove non ci sia il tempo o lo spazio per farlo, solitamente quando sono sul campo per lavoro ho due speedlight che, se ho la fortuna di avere un'assistente (non sempre è libera) posso usare abbinati per migliorare di tanto la luce anche dove luce c'è. Si capisce che il mio modo di usarli è, per gusto personale, il meno invasivo possibile, ovvero, migliorare e non modificare la luce presente, in modo da creare l'effetto wow da parte dell'osservatore. Ne consegue che, difficilmente li uso a piena potenza così come difficilmente li sparerò direttamente in faccia dei malcapitati soggetti; odio l'effetto "pettinato" davanti e tutto nero dietro, l'ho sempre mal tollerato anche quando non c'era molta alternativa a causa dell'impossibilità di salire con gli iso. Ora che sapete come uso sti aggeggi vi mostro in cosa constano questi due oggetti ed i vari modificatori disponibili per l'uso disinvolto. Più avanti vi spiegherò perché ho scelto il testa tonda come secondo speedlight (o meglio arrivato secondo ma è il principale). Buttiamo tutto su un tavolo: Per l'860 non esiste un cupolino ufficiale, cosa che mi è un po' mancata venendo dagli SB800 il cui cupolino (in English dome) non solo era di serie ma impostava la parabola in posizione grandangolare per fargli prendere la luce al meglio e devo ammettere che funzionava a meraviglia, non fosse altro che negli anni, hai luogo ad usare stilo di qualità, su tre scatti a fila il terzo era sempre più scuro del primo, motivo per cui ho dovuto cambiare. Quindi per l'860 ho comprato uno dei tanti dome che si trovano su Amazon. E questo si trova a sx a fianco del flash. A dx del V1 invece abbiamo il kit AK-R1 disponibile anche per AD200 con testa tonda, costa circa 60€ e contiene un po' di cosette utili: Un diffusore (analogo a quello incorporato che si sfila dal 860) Un porta gelatine con 6 gelatine di correzione Una paletta di rimbalzo (corrispondente, ma più grande, a quella che esce dal 860 tirando fuori il diffusore) Uno snoot di gomma Un cupolino (dome) rotondo Un honeycomb (nido d'ape) utilizzabile in combinazione con altri accessori (tipo lo snoot) Ed un riflettore a 4 alette per modellare il fascio di luce La custodia dove tutto è incastrato in maniera millimetrica. A cosa serve tutta sta roba? A controllare al meglio la luce utilizzando anche il flash in remoto o su stativo esterno, il tutto in una pochette che sta comodamente in borsa. Ora veniamo al confronto con i modificatori che hanno in comune. La parete è grigia, grigio medio per la precisione, è la parete del mio studio, la distanza delle teste è di 40cm (misurati col telemetro laser) i flash impostati ad 1/64 della potenza 100 iso 1/125 f4 I due flash nudi Qui si evince subito che la morbidezza della parabola (a 28mm minima) del V1 a sx è inevitabilmente migliore ciò comporta nel caso di necessità di colpetto frontale, di avere una uniformità molto più bilanciata. (ottima per il ritratto) Il V1 resta nudo l'860 monta il cupolino La luce diventa molto uniforme anche sul testa rettangolare ma perde potenza (e si scalda pure un po') in ogni caso quel dome è un must se si punta in faccia Montiamo il dome anche sul V1 Resta un pelo più luminoso e (per il momento che è nuovo) la temperatura non cambia Tiriamo giù il diffusore (grandangolare) incorporato del 860 e montiamo quello del V1 Come va di moda dire adesso "bene ma non benissimo" anche qui i riflessi interni della parabola del 860 creano brutti riflessi (ovviamente a distante operative utili si appiana un po' tutto) Ora alziamo l'aletta di rimbalzo e montiamo quella del V1 Sul V1 è in abbinamento con il diffusore grandangolare, in teoria dovrebbe arrivare più luce da riflettere. Ora vediamo la natura dell'illuminazione e l'effetto sulle ombre utilizzando i due flash con relativo modificatore; V1 vs 860 lisci Con cupolino (dome) Cupolino più diffusore Solo diffusore grandangolare Aletta di rimbalzo con parabola a 60° Per curiosità aggiungo la griglia col V1 per mostrare come cambia la natura della luce (o meglio delle ombre) sul soggetto. Le immagini sono volutamente prese in TTL per vedere come la macchina gestisce l'esposizione, ho scelto la Z7 perché è la macchina fino ad ora che mi pare più bilanciata nella misurazione TTL (anche se ho dovuto rifare alcune foto perché il fuoco partiva via o non cadeva nel punto giusto nonostante il cavalletto)
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