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  1. Per la sua ampia focale vorrei utilizzare lo zoom Sigma sotto raffigurato con la Z6, ma la lente - ovviamente per il tramite dell'FTZ - non comunica con la macchina per la messa a fuoco. Ovvero non viene ingaggiato il motore della maf, né alla pressione del tasto otturatore né del tasto AF. Tuttavia agendo sulla ghiera dell'obiettivo la macchina riconosce quando il fuoco sul soggetto è corretto illuminando di verde il quadratino di puntamento. Preciso che la lente funziona perfettamente sulle altre reflex, così come altri miei obiettivi F - sia Sigma (più recenti di questo zoom) che Nikon - con FTZ funzionano altrettanto correttamente. Aldilà delle specifiche sulla compatibilità degli obiettivi (Nikon) chiaramente indicate sul manuale d'uso di FTZ, ritenete che debba agire su qualche menu della fotocamera per ottenere la maf automatica su questo zoom, oppure devo arrendermi al fatto che non possa funzionare dato che oltre a non essere un Nikkor è anche alquanto datato e per questo non pienamente compatibile col sistema Z? Grazie in anticipo per i vostri suggerimenti/chiarimenti.
  2. Lo ammetto, sto invidiando moltissimi i fotografi che usano Sony e Leica L in questo momento. Perchè ? Perchè possono utilizzare a pieno titolo questo meraviglioso gioiello Sigma. Abbiamo definito i primi Art come un vero passo avanti nella storia recente delle ottiche in 35mm. L'arrivo degli ultimi obiettivi da reflex - 40/1.4, 105/1.4, 28/1.4 - praticamente una sorta di Art V. 2.0 Questi nuovi Art per mirrorless - questo 35/1.2, il 14-24/2.8 e il nuovissimo 24-70/2.8 - una sorta di Art V. 3.0 Un revamping completo consentito dal tiraggio ridotto e dalla libertà progettuale indotta. Questo obiettivo è già splendido visto così in forma statica. Ma si accende letteralmente quando lo usate. nessuna novità : confezione tradizionale bianca, paraluce a petali con blocco di sicurezza, tappo da 82mm, garanzia Mtrading per l'Italia che consente 3 anni se registrata sul loro sito. montato sulla mia Z6 di profilo si vede già quanto sia gross e vicino al (non piccolissimo) Nikon 50/1.8 S si vede in tutte le sue proporzioni. Non che sia gigantesco, di fatto è grande quanto un Nikon 24-70/2.8 S che è si grosso ma non insopportabilmente enorme. Il fatto è che queste mirrorless sono piccoline e più adatte ad obietttivi compatti. Mentre questo è un superultraluminoso f/1.2. Come si potrebbe mai immaginare che sia più piccolo. Vi risparmio le solite questioni tecniche, schema ottico, dimensioni, pesi, composizione dei vetri. Sono tutte cose che trovate ovunque. L'obiettivo non è recentissimo ed è già ben documentato. Qui volevamo dimostrarlo all'opera con le Nikon ... per il tramite del furbo adattatore Techart TZE-01 con cui si è dimostrato a proprio agio in tutte le situazioni di ripresa statiche. In quelle dinamiche non ho avuto un buon feeling ma sinceramente non so se a causa della macchina, dell'ottica o dell'adattatore. Diciamo che questa soluzione per il momento è più indicata a fotografia contemplativa piuttosto che d'azione. Ma le prestazioni dell'autofocus - in termini di velocità - non hanno mai influenzato le qualità ottiche. Questo obiettivo è sostanzialmente superlativo. E non dovrei aggiungere molto altro. il tradizionale controllo delle aberrazioni cromatiche longitudinali. Ben corrette senza intervento software (vedete la leggera colorazione in verde attorno alle linee sopra lo zero e in magenta in quelle sotto allo zero). Stiamo pur sempre parlando di un grandangolare ed aperto ad f/1.2. Il risultato mi pare eccezionale. come confermato da questo righello, ripreso ancora ad f/1.2 La distorsione è inesistente, non ne parliamo nemmeno. Altro discorso la vignettatura che con un superluminoso così deve essere accettata come elemento creativo : é molto presente alle aperture maggiori per poi ridursi e scomparire da f/2.8 in su. Appunto, dicevo, possibilità creative che con un obiettivo così sono eccezionali. sfruttando l'elevatissima e superlativa nitidezza centrale per modulare la resa dell'immagine con uno sfuocato realmente da mezzo-teleobiettivo. fuori fuoco intenzionale la resa dei punti luminosi è tipica di questi obiettivi. Circolare verso il centro, ad osso di seppia verso i bordi (questi sono i led dei miei Crown Audio). Ma certamente non ci fermeremo qui perchè se pure un manico di badile viene bene con questo sfuocato dolcissimo, è nel ritratto ambientato che questo obiettivo da il meglio di se, consentendo anche di avvicinarsi notevolmente al soggetto senza il timore di avere fenomeni inappropriati. come testimonia in questi scatti la bella Silvia. Conclusioni : Obiettivo sostanzialmente superlativo e privo di difetti. Ogni cosa viene bene ed è veramente una gioia lasciarsi ispirare da questo oggetto. Anche le dimensioni e il peso non lo rendono inaccessibile, rispetto a realizzazioni di questo livello. Se vogliamo, il Sigma 40mm f/1.4, altro oggetto eccezionale, è ben più impegnativo anche su una reflex di taglio professionale. A questo ci si abitua, così come ci si abitua ad un 24-70/2.8. Se vogliamo trovare proprio un difetto, che non è il prezzo, più che adeguato se pensiamo a quanto costano uno dei nuovi f/1.2 di Canon è nella realtà un difetto relativo. NON ESISTE PER NIKON E QUINDI NOI PER POTERLO UTILIZZARE LO DOBBIAMO ADATTARE. E no, Yamaki San, così non va. La aspettiamo al varco del CP+ di Yokohama del prossimo febbraio per sentirle dire che nella roadmap 2020 è previsto ANCHE per Nikon. Altre foto a corredo di questo test, brevissimo : E i sentiti ringraziamenti ad Mtrading che ce lo ha concesso in visione.
  3. Sta arrivando la primavera, il tempo migliore per la macrofotografia. Chi volesse esercitarsi dove può andare? Ci sono sicuramente soggetti particolari, interessanti, che si trovano solo in determinati ambienti e climi, se vogliamo fotografare quelli, dobbiamo per forza viaggiare per cercarli. Come ho raccontato in un altro Articolo , ho fatto 500km per fotografare una libellula. Però ho anche fatto delle foto macro che mi hanno dato molta soddisfazione anche nei parchi cittadini intorno a me, in periferia, nell'orto di mio suocero e persino sul balcone di casa! La macro si può fare sotto casa (a volte anche in casa!) ma, diversamente da quanto ho scritto per il fotografare gli animali sotto casa, la macro richiede comunque interesse, passione ed esperienza, perchè la macro naturalistica non è mai "tanto per". Di nuovo questo non vuole essere un tutorial su come fare macro (se siete interessati ne trovate uno qui ). Anche se qualche nota tecnica sulle foto la troverete, voglio soprattutto dimostrare con esempi come sia possibile trovare tutto un micromondo a pochi passi dalla propria casa, persino per uno che come me vive a ridosso di una metropoli. Uno dei vantaggi della macrofotografia è proprio che si possono avere soddisfazioni senza dover investire tempo e denaro in lunghi trasferimenti. Ecco gli esempi: Giardino della Villa Reale di Monza. Lungo il ruscelletto che vedete sopra (corredato di macrofotografo), è un paradiso per le libellule. Arrivando la mattina presto si possono trovare esemplari neosfarfallati vicini alla loro exuvia vuota Nikon D700, 200mm f4 micro nikkor AfD, f16, 1/80s, 1000 ISO, treppiede. 0.7 ev in sottoesposizione. Cavalletta Tettigonide fra le canne del minuscolo laghetto all'inizio del ruscelletto Nikon D300, micro nikkor 200mm f 4 AfD f11, 1/500s, 640 IS0, treppiede. Accoppiamento di Libellula fulva. Nikon D7100, Micro nikkor 200mm f4 AfD, f8, 1/1000s, 1250 ISO Sorpresa sorpresa, chi da' la caccia alle rane? Natrix natrix (Biscia dal collare). Nikon D800, Sigma 400mm f5.6 Apo Macro, f8, 1/1000s, 1400 ISO. Vista una volta sola, probabilmente ha fatto qualche cattivo incontro (cane o umano o tutti e due...). Una cosa che mi incuriosisce molto è che le libellule vanno ad annate, ci sono specie sempre presenti, ma altre le vedi una stagione e poi più. Ad esempio, dopo molti anni che frequentavo questo posto, l'anno scorso ho visto per la prima volta un Orthetrum albistylum. Nikon D500, Nikon 300mm f4 PF + Tc 14 EIII, f8, 1/320s, 900 ISO treppiede. Parco Nord Milano Anche qui, un anno è stato pieno di esemplari di Libellula depressa Nikon D610, 300mm f4, AfS + TC14, f11, 1/800s, 1250 ISO, treppiede. La femmina, stessa attrezzatura. Poi non ne ho più viste Anax imperator che depone. Nikon D7100, 200mm f4, f4, 1/800s, 560 ISO, appoggiato. Licenide, Nikon D7100, nikon 200mm f4 micro, f8, 1/250s, 640 ISO, treppiede. Flash di schiarita. Rana ridibunda, Nikon D800, 300mm f4 AFS + Tc 14E , f5.6, 1/1250s, 800 ISO, treppiede. Chiocciola ad inizio primavera. Nikon D500, Tamron 180 Macro, f8, 1/250s, 640 ISO, treppiede. Flash di schiarita. Sotto casa Questa mantide l'ha trovata mia moglie vicino ai box, conoscendomi, me l'ha portata. Fotografata sul balcone di casa per essere poi rilasciata in area protetta. Nikon D7100, 105 micro nikkor G VR, f11, 1/250s, treppiede, flash di schiarita. A fine estate gli insetti tendono ad avvicinarsi alle case perchè più calde, le mantidi sono più rare, ma è comunissimo trovare gli Anacridium, grosse cavallette simili a Locuste. Ogni anno ne trovo uno sul balcone o in cortile. Sul mio balcone. Sigma Sd quattro H, Sigma 105 macro OS, f8, 1/200s, 100ISO, treppiede. Ecco, spero di avere dato una piccola idea di quanta varietà di soggetti c'è vicino, anzi vicinissimo a noi che viviamo in città. Questo articolo è molto Milano (Monza) centrico, perchè parlo di "sotto casa" mia, ma invito (anzi amichevolmente sfido!) i nikonlander macrofotografi di questa ed altre province a mettere le piccole meraviglie che vivono da loro, qui di seguito !
  4. Nel mentre che tutti siamo concentrati sul mondo mirrorless Sigma sembra pronta a allungare ed aggiornare il proprio parco lenti: Qui: nokishita 28 f1.4 ART / 40 f1.4 ART inediti 70-200 f2.8 Sport a sostituire il modello attuale 60-600 f4.5/6.3 Sports ad aggiungersi alla gamma dei super tele zoom Tutti previsti per Nikon F e Canon EF, forse anche per Sony E 56 f1.4 Contemporary Per micro 4/3 e Sony E APS-C Stay tuned... le reflex non si arrendono e Sigma è con loro!
  5. Da appassionato di macrofotografia e di obiettivi macro, oltre che da utilizzatore professionale per la mia ricerca scientifica, ero molto curioso di provare il nuovo Sigma 70mm f2.8 DG Macro, che si fregia della prestigiosa sigla Art, indice di una progettazione senza compromessi. Grazie alla cortesia dell'importatore italiano Mtrading ho avuto la possibilità di provarlo sulla mia Sigma Sd Quattro H (non viene prodotto con l'innesto Nikon). Ecco le mie impressioni d'uso. As an enthusiast of macrophotography and of Macro lenses, as well as a professional user for my scientific research, I was really curious to try the new Sigma 70mm f2.8 DG Macro that bears the prestigiuous label "Art", meaning a design with no compromises. Thanks to the courtesy of Mtrading, the Italian dealer of SIGMA products, I had the chance to test it on my SIGMA Sd Quattro H (Nikon mount is not available). Here are my user impressions. Il 70mm f2.8 Macro DG Art su SIGMA Sd Quattro H su stativo. Ma prima i soliti dati tecnici (dal sito SIGMA). But first the specs: Schema ottico: 13 elementi in 10 gruppi Optical scheme: 13 lenses in 10 groups: Angolo di ripresa (35mm):34.3° Angle of view (35mm):34.3° Lamelle del diaframma: 9 (diaframma rotondo) Diaphragm with nine blades Apertura minima: F22 minimum aperture f22 Minima distanza di messa a fuoco: 25.8cm minimum focusing distance 25.8 cm Rapporto d’ingrandimento massimo: 1:1 Max reproduction ratio 1:1 Diametro filtri: ø 49mm filter size ø 49mm Dimensioni: (diametro x lunghezza):ø70.8mmx105.8mm Size (diameter x length) ø70.8mmx105.8mm Peso:515g Weight 515g L’obiettivo è compatibile con i converter Sigma 1.4x e 2x, con limitazioni dell'Af con l'1.4x, mentre con il 2x la messa a fuoco è solamente manuale. The lens is compatible with Sigma converters 1.4x and 2x, with some limitations for Af with the 1.4x and as a manual focus lens with the 2x. A corredo il paraluce di buona fattura e l'astuccio in cordura, come sempre. Lens hood (good) and lens poach provided as usual. Optical scheme (from SIGMAGlobal site) with two aspherical lenses and two ELD lenses. Costruzione ed ergonomia. Construction and ergonomy Solido, costruzione impeccabile e precisissima, senza giochi di alcun genere, il tutto unito ad un'aspetto raffinato da vero obiettivo Art. Robustezza da carro armato ma finiture da limousine. Sturdy, impeccable construction, with no plays, wobbles or anything, along with an refined finish. Solid like a thank but elegant like a limousine. Il 70mm macro Art (a destra) a confronto con il 105mm macro OS (a sinistra). The 70mm macro Art (right) compared with the 105mm macro OS (left) Come si vede dalle foto diversamente dagli altri Macro SIGMA di recente costruzione, che sono tutti IF (ossia non modificano la lunghezza del barilotto alle diverse distanze di messa fuoco) il nuovo 70mm Sigma si estende, e molto, alle brevi distanze. As it can be seen from the photos, and unlike other recent macro by SIGMA, which are all IF (=the lens barrel does not exted at short distances) the new 70mm SIGMA nearly doubles its length at minimum focusing distances. Questo ha alcune implicazioni: una, positiva è che la riduzione della focale effettiva alle brevi distanze è molto contenuta: al rapporto di riproduzione (RR) di 1:1 la focale effettiva è 64,5mm. Un'altra implicazione anch'essa positiva è che l'obiettivo è meno soggetto a fenomeni di fringing (io non ne ho visti affatto) rispetto ad un obiettivo IF. Una implicazione invece meno positiva è che la distanza di lavoro (distanza del soggetto dalla lente frontale) è molto scarsa, cosa poco rilevante in lavori di riproduzione e still life, ma può essere un problema con soggetti reattivi o in natura dove spesso ci si deve districare col treppiedi fra rami cespugli ragnatele e quant'altro. This has some implications: one, positive, is that the reduction of actual focal length at shorter distances is minor, with respect to IF macro lenses. At 1:1 reproduction ratio the actual focal length is 64.5mm, a very good value. Another positive implication is that the lens is less subject to fringing (I never saw in the photos) that an IF lens. A less positive implication is that the working distance (distance between the subject and the front lens) is scarce. This has little relevance for reproduction works, still life and the like, but may be a problem with skittish critters or on the field, where one has to deal with the tripod among twigs, spider webs, roots and so on. Confronto fra le distanze di lavoro ad 1:1 del 70 Macro Art (sopra) e del 105mm OD (sotto). Comparison between the working distances at 1:1 of the 70mm macro Art (above) and the 105mm macro OS (below). Nella camma interna del barilotto sono segnati i rapporti di riproduzione e le relative distanze di messa a fuoco in piedi e metri. On the inner cam are signed the reproduction ratios and the corresponding focusing distances in feets and meters. Autofocus. I macro, avendo una lunga escursione non sono mai dei fulmini, e nemmeno questo lo è, come è la norma, però la precisione sulla Sd Quattro H è notevole. Il limite è più il sensore della fotocamera, nel caso della Sigma Sd Quattro H, che necessita di un po' di luce e/o contrasto per agganciare. Macro lenses due to their focal excursion are never fast, and so is the 70mm, and it is normal, the mai limit is the camera sensor with the Sigma Sd Quattro H, however the autofocus is precise once there is enough light and/or contrast. Messa a fuoco manuale Manual focus. La ghiera di messa a fuoco è ampia e offre la giusta resistenza ma, attenzione, la messa a fuoco è "focus by wire", ossia la ghiera non movimenta alcun gruppo di lenti, ma manda dei segnali alla fotocamera che controlla il motore coreless. Quindi con l'obiettivo staccato dalla fotocamera la ghiera gira "a vuoto", lo stesso se montato sulla fotocamera spenta. La messa a fuoco manuale è possibile solo con la fotocamera accesa. Per questo sulla ghiera di messa a fuoco non sono segnate le distanze, perchè non avrebbero senso. Operativamente in ogni caso la messa a fuoco manuale grazie alla demoltiplicazione della ghiera e, sulla Sd Quattro H, grazie anche al focus peaking e la possibilità di ingrandire l'area di messa a fuoco è precisa. Direi che il focus by wire rende al meglio su una mirrorless. The focusing ring is wide and with the right resistance, but keep in mind that the focus is a "focus by wire", that is the focusing ring does not move any lens group, rather it sends inputs to the camera processor who regulates focusing electronically. This means that the focusing ring does nothing with the lens detached from the camera or with the camera "off". For this reason there are no distance markings on the focusing rings, they would make no sense. In any case manual focusing on the Sd Quattro H is good, thanks to the wide excursion of the focusing ring, to the focus peaking and the possibility to enlarge the focus area. I would say that focus by wire renders at its best on a mirrorless camera. Niente indicazioni delle distanze. No distance scale. Qualità di immagine. Image quality SIGMA scrive: "Per ottenere risultati di alto rilievo a qualsiasi distanza di ripresa, l’obiettivo presenta un meccanismo di messa a fuoco flottante basato su due gruppi. Tale soluzione riduce l’aberrazione e fornisce risultati di qualità a qualsiasi distanza di messa a fuoco." ed è vero. Questo 70 macro, da me provato su sensore Foveon, da' risultati eccellenti sia alle brevi distanze che a quelle lunghe senza percepibili differenze. The italian site of SIGMA reports as follow (translation is mine): "To gain hig quality results at any distance the lens offer a floating focusing mechanism based on two groups. This feature reduces aberration and allows quality results at any shooting distance". It is true, this lens shines. Tried on a Foveon sensor, results are nothing less than excellent both at short as well as at long distances, with no noticeable differences. Niente aberrazioni, nè fringing. No aberrations, no fringing. L'impressione che ho avuto è di una qualità veramente superiore, da infinito fino a rapporti di riproduzione vicini ad 1:1, dove rimane comunque ottimo. My impression is that this lens offers a really superior quality from infinite to reproduction ratios close to 1:1, where it remains anyway excellent. Ammonite (6cm) 100%crop. Stunning. Sezione di un osso. Section of a bone. 4cm ca. 100% crop Un ramo di corallo al RR di 1:1. A coral branch at 1:1 reproduction ratio E questo è il crop al 100%!. And this is the 100%crop! A distanze lunghe. At long shooting distance. Crop 100%. Probabilmente il Foveon fa la sua parte, ma è formidabile. Crop 100%. Probably the Foveon sensor plays a part in this, but the result is simply stunning. I am repeating myself, I know. Resa dei colori? Colour rendition? Eccellente anche l'omogeneità di resa fra centro e bordi anche a tutta apertura, perlomeno sul sensore APS-H della SIGMA SD Quattro. Ai bordi a f2.8 è meglio del cugino 105mm F2.8 OS, che è un'ottimo obiettivo. The quality remains the same (excellent) from the center to the border of the frame (on the APS-H sensor of my SIGMA Sd Quattro H) even at full aperture. Under this aspect it is better than the 105mm f2.8 OS, which is a great lens. Test image Conclusione: per chi fa lavori di riproduzione, still life, food, fiori, gioielli, minerali (e fossili!), è un obiettivo superlativo per nitidezza, specie se montato su una Sd Quattro o Quattro H. La sua versatilità lo rende un 70mm (84mm su APS-H) Ottimo anche per scorci di paesaggio. Se le vostre modelle non si irritano per la resa tagliente anche a f2.8, potreste anche farci dei ritratti. Unico limite la ridotta distanza di lavoro, che è esimile a quella di un 50mm macro, cosa che lo penalizza per la macro ad insetti o in generale sul terreno. Per il resto è un grande obiettivo. In conclusion: for still life, food, jewelry, mineral, flowers (and fossils!) , it is a superlative lens, especially on a SIGMA Sd Quattro/QuattroH. Excellent as well for some kind of urban photography/landscape. And... if your models do not get angry with you for the razor-sharp, unforgiving rendition of any skin imperfection, you might also use it for portait . The only limit I found is the same of all short macro lenses, the working distance is similar to that of a 50mm macro; it may be a problem for insects or on the field. For anything else is a great, great lens. I miei sentiti ringraziamenti a Mtrading, l'importatore italiano dei prodotti SIGMA per avermi concesso di provare questo obiettivo. My sincere thanks to Mtrading, the Italian dealer of SIGMA products for allowing me to try this lens.
  6. Buongiorno! Sono nuovo nel forum! Mi presento, mi chiamo Luca e faccio il fotografo ogni tanto solo per passione. Ho una Nikon D600 (che, ahimè, ha sofferto e soffre del difetto dell'otturatore) da qualche anno. Tra le mie ottiche ho preso qualche anno fa un Sigma APO DG 70-200mm f/2.8 II Macro HSM usato. Era in ottime condizioni e funzionava benone. In rete trovo tanti modelli e versioni dell'ottica, ma la mia sembra essere meno comune. Ieri l'ho tirato fuori per fare qualche scatto e, sorpresa! La messa a fuoco non va più, di punto in bianco. Io credo sia un problema di contatti, perché non gira e non si sente nessun rumore. La ghiera della messa a fuoco manuale gira senza problemi e funziona. Dalla macchina non posso scegliere neanche il tipo di messa a fuoco (il tastino sembra disabilitato). Con le altre ottiche funziona tutto a meraviglia. Che magari si è rotto il motorino interno? Ma dovrebbe andare anche con la macchina stessa o sbaglio? Allego due foto. Grazie e buona serata! Luca
  7. Ho provato il nuovo Sigma 150mm f 2.8 Apo Macro OS, obiettivo dalla eccellente reputazione anche per ritratto, nell'ottica della macrofotografia, confrontandolo anche con il 105VR e il suo diretto rivale il mitico nikon 200mm f4 micro-nikkor AfD ED. (Riedizione articolo del 2012) Anni fa avevo usato per un breve periodo il Sigma 150mm Apo Macro prima versione, e l'avevo trovato di ottima qualità per la fotografia generale ma un po' "giallino" come colori ed anche un po' corto per i miei scopi, così l'ho sostituito con il Sigma 180mm f3.5 Apo macro Ex prima e successivamente con il Nikon 200mm f4 micro-nikkor AfD ED. Ora mi è stato gentilmente offerto in prova il nuovo Sigma 150mm Apo Macro OS per verificarne le prestazioni in macro. Da appassionato, ho accettato con entusiasmo, spinto anche dalla curiosità di vedere se da una parte le prestazioni sono all'altezza della fama che ha ottenuto e dall'altra se il mio atteggiamento verso la relativamente corta lunghezza focale è cambiato. Dati tecnici: Schema ottico: 19 elementi in 13 gruppi 3 elementi SLD Diaframma a 9 lamelle Minima distanza di messa a fuoco 38 cm (rapporto di riproduzione 1:1) Dimensioni 80x150mm peso 1150g diametro filtri 72mm Paraluce e collare ruotabile e staccabile forniti di serie. Limitatore di messa a fuoco e naturalmente stabilizzatore. Costruzione ed ergonomia. Direi che è come minimo entusiasmante. per la prima volta in un obiettivo Sigma riscontro contemporaneamente una sensazione di solidità e di piacevolezza al tatto (niente rivestimenti appiccicosi o screpolantisi!!), il 180 era solido, e il 50-500 aveva un buon rivestimento, ma qui siamo davvero al top per Sigma. Altro punto a favore, come per il suo predecessore, è la compattezza, perfettamente in sintonia con una reflex media. Cade in mano che è una meraviglia. Il 150 è poco più grande e pesante del 105VR come quest'ultimo si usa con piacere a mano libera, ma a differenza del 105 su cavalletto è molto più pratico grazie al collare ruotabile. Rispetto al 200 micro Afd è più compatto (anche se un po' più largo), ma per il resto, benché diversi, sono entrambi ottimi dal punto di vista ergonomico. I tre contendenti, con e senza il paraluce, la differenza di dimensioni fra il Sigma 150 e il 105VR nikon è davvero poca. Autofocus. Per essere un macro, è sorprendentemente veloce, direi un poco meglio del 105VR e anni luce avanti al 200 micro che ha ancora l'Af vecchio stile non AFS. Ottimo (per un macro). Messa a fuoco manuale. Ottima resistenza della ghiera, perfettamente usabile; unico neo, tipico di molti obiettivi macro Af "veloci", da 3m a infinito la ghiera ha una rotazione di pochi mm, per cui diventa difficile mettere a fuoco a mano con precisione al di fuori del campo macro. La possiblità di passare da Af a Mf senza trafficare con blocchi ed interruttori è comunque un vantaggio enorme sul 200 micro AfD. Stabilizzazione. Funziona. Bene. Appena avviato il sistema OS si avverte un "salto" dell'inquadratura nel mirino, dopodichè tutto è stabile. Man mano che si va verso RR elevati però l'utilità diminuisce. Direi che è una cosa normale. Qualità ottica. Nitidezza. L'ho provato su nikon D800 sia alla minima distanza (rapporto di riproduzione 1:1) che alla distanza corrispondente al RR di 1:2, più qualche scatto "libero" (purtroppo la stagione non è la migliore per la macro di campo). L'ho confrontato con il 200 micro-nikkor AfD e il 105 VR. Come nitidezza è a mio parere al pari se non meglio del 200 micro e questo dice tutto.E mi sembra meglio del 105VR (ma ho il sospetto che l'esemplare in mio possesso non sia uno dei meglio riusciti, bisognerebbe verificare con un altro). Le foto del test sono eseguite su cavalletto con cavo di scatto, alzo preventivo dello specchio e flash di schiarita. Non ho badato troppo all'esposizione, per cui ci sono leggere differenze di luminosità tra un'immagine e l'altra. Si tratta di crop al 100% senza alcuna postproduzione (tranne conversione jpg e ridimensionamento). A tutta apertura al centro fotogramma rapporto di riproduzione 1:1 crop 100%: N. B. Tutta apertura a queste distanze è simile per i 3 obiettivi: 5.6 per il 150, 5.3 pr il 105 e 6.3 per il 200. Tenete presente che il ridimensionamento uccide un po' di nitidezza, basta un colpettino leggero di sharpening e si fanno faville. A tutta apertura, lato estremo in basso a destra A f 11centro fotogramma crop 100% nessuna pp. Lato estremo del fotogramma stessi parametri: Insomma, in macro si possono ottenere risultati di altissimo livello. "io vivevo nel mare..." solamente appoggiato con flash a f8 no Vr leggerissimo sharpening per recuperare la compressione. e con leggero sharpening: Ma basta aridi test, mettiamo qualcosa di vivo! Crop 100% senza pp: con leggero sharpening: Eccellente. Comportamento con i moltiplicatori.Con il Sigma 2x EX DG l'autofocus si spegne automaticamente. Punto.Con il Sigma 1.4 EX DG l'autofocus funziona bene fino a 50cm, poi diventa erratico o si blocca (poca luce o elettronica anche qui?). Con il Kenko 1.4 Pro DGX in mio possesso ha un funzionamento irregolare a qualsiasi distanza.Con il Sigma 1.4x EX DG la qualità rimane molto buona, anzi ottima.Crop 100% del centro e lato del fotogramma a f8, RR intorno 1:1: Con moltiplicatore 1.4x Crop 100% nessuno sharpening. Qualità generale:Trovo che abbia colori, plasticità e quant'altro superiori al modello precedente e da obiettivo di gran classe. Focale effettiva. Come tutti gli obiettivi IF la focale effettiva è pari a quella nominale solo ad infinito, in campo macro la riduzione della focale è sempre consistente, il che porta a distanze di lavoro ridotte, un problema per chi fotografa soggetti mobili e reattivi. Ho confrontato la variazione di focale effettiva fra il 200 micro-nikor AfD e il 150 Sigma : Al RR di 1:5 il 200 micro ha una focale effettiva di 180mm, il 150 Sigma di 138mm. Al RR di 1:3 il 200 micro ha una focale effettiva di 169mm, il 150 Sigma di 113mm. Al RR di 1:2 il 200 micro ha una focale effettiva di 155mm, il 150 Sigma di 111mm. Al RR di 1:1 il 200 micro ha una focale effettiva di 125mm, il 150 Sigma di 93mm. Al RR di 1:5 il 200 micro mette a fuoco a 130cm, il 150 Sigma a 100cm. Al RR di 1:3 il 200 micro mette a fuoco a 90cm, il 150 Sigma a 60cm. Al RR di 1:2 il 200 micro mette a fuoco a 70cm, il 150 Sigma a 50cm. Al RR di 1:1 il 200 micro mette a fuoco a 50cm, il 150 Sigma a 38cm. Sintetizzando in un paio di grafici: Ha importanza? Sì, in macro sì.Ecco cosa succede fotografando un soggetto a 80cm di distanza con il Sigma 150, il 200 micro e il 105VR. Anche mettendo il moltiplicatore 1.4x sul 150 e sul 105VR il 200 la spunta sempre (nonostante che 150x1.4 "dovrebbe" fare 210). Questo perchè il 150 cala bruscamente proprio in corrispondenza del RR di 1:3-1:4, prima e dopo si comporta un po' meglio come mostrano i grafici: Un esempio del significato pratico della cosa: come cambiano le distanze per fotografare un (s)oggetto al RR di 1:3 con il 200 micro AfD e con il Sigma 150 OS. Se anziché di pietra il serpentino fosse vero, avrei un problema di distanza di sicurezza (sua o mia, dipende). Conclusione. Il 150 Sigma OS a mio parere è un obiettivo eccellente sotto tutti i punti di vista,operativamente superiore al 200micro AfD e, senza sottilizzare troppo, qualitativamente pari. Rimane il problema della riduzione spinta della focale che, anche al RR di 1:2 è piuttosto scarsa per un 150mm. Ciò non toglie che moltissimi macrofotografi ottengano foto spettacolari con questo obiettivo (ma anche con i 100-105 macro se è per questo), è in parte almeno questione di abitudine e di comodità d'uso. Tutto sta a valutare se sia più vantaggiosa la praticità d'uso o la distanza di lavoro. Però... se il nuovo 180 macro f2.8 OS si comportasse come il fratellino minore, il problema sarebbe risolto (a parte il prezzo..). Grazie di cuore a Mauro Maratta per avermi dato la possibilità di provare quest'obiettivo, ed all' amico Gianni per il prestito dei duplicatori Sigma. Silvio Renesto
  8. Dopo l'acquisto di una reflex e del corredo base di obiettivi, può succedere di voler approfondire qualche genere fotografico in particolare, il ritratto, il paesaggio piuttosto che la fotografia agli animali, oppure la macro. In questi casi spesso occorre un obiettivo dedicato. Per fare della macrofotografia come si deve ed apprezzare pienamente le meraviglie nascoste nel "molto piccolo", ci vuole un vero obiettivo macro. che permetta di ingrandire, avvicinarsi a sufficienza al soggetto ed avere la elevata nitidezza necessaria per avere soddisfazioni ed appassionarsi a questo genere fotografico. In questa guida all'acquisto ho cercato di presentare e commentare brevemente gli obiettivi per la macro compatibili con le reflex nikon attualmente in produzione, con qualche piccolo consiglio assolutamente soggettivo e non vincolante per aiutare nella scelta, rimandando ai test approfonditi pubblicati su Nikonland per approfondire. Se siete interessati ad una breve introduzione alla macrofotografia vi suggerisco di leggere questo mio articolo su Nikonland da approfondire eventualmente leggendo su altri siti o dei manuali. Gli obiettivi macroHo diviso gli obiettivi macro in tre categorie principali sulla base della lunghezza focale. I normali (50mm - 60mm), i tele corti (da 90mm a 105mm) e i tele medi (da 150-180-200mm) in più ho aggiunto un appendice sugli obiettivi macro dedicati al formato APS-C (Dx per Nikon). I macro normali . Molto ben corretti per quanto riguarda distorsione e aberrazioni, straordinariamente nitidi, sono i più piccoli e leggeri e (nell'ambito della stessa marca) costano meno di quelli di focale maggiore. I limiti possono essere: la distanza di messa a fuoco molto breve e quella di lavoro (distanza fra soggetto e lente anteriore) ancora di più, per cui può capitare di trovarsi a scattare vicinissimi al soggetto. Inoltre il maggiore angolo di campo rispetto a focali più lunghe, rende un po' più difficile ottenere degli sfondi gradevoli. Non sto affermando che le focali da 50-60mm sono poco utili, ma che sono un po' più impegnative nell'uso sul campo, mentre sono ottime per still life, riproduzione in genere. A mio parere, per insetti, altri animali o se si deve fotografare col cavalletto qualcosa che sta in mezzo ai cespugli, forse è meglio garantirsi un po' più di agio usando una focale un poco più lunga. Le focali macro "standard" attualmente disponibili sono queste: Nikon AF-S 60mm f/2.8 G ED Micro Test su Nikonland qui e qui Schema ottico (lenti/gruppi):12/9Diaframmi f/2.8-32Angolo di campo 39°40' (26°30' con formato DX Nikon)Distanza minima di messa a fuoco 18,5cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 62mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 73 x 89 mmPeso 425gMotorizzato AFS A mio parere la scelta migliore fra i "normali" per Nikon. Zeiss Milvus 50mm f2M Schema ottico (lenti/gruppi):8/6, Diaframmi f2-22Distanza minima di messa a fuoco 24cmMassimo rapporto di riproduzione 0.5xDiaframma - Passo filtri 67mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 81x74mm Peso 700gMessa a fuoco manuale Costante per gli Zeiss sono la costruzione superba, la qualità ottica indiscussa, ma... messa a fuoco solo manuale, costo più che notevole e rapporto di riproduzione un po' "vintage", arriva solo a 1:2. I tele macro "corti" da 90-105mm La focale da 100-105mm rappresenta un'ottima scelta per fare della macro sia sul campo che come still life/riproduzione. Si tratta di obiettivi di dimensioni relativamente compatte che possono eventualmente prestarsi come obiettivi da ritratto; alcuni, come il Sigma 105mm f.28 Macro OS, hanno anche un costo contenuto senza rinunciare alla qualità. I nuovi modelli sono quasi tutti IF (internal focus ) per cui il barilotto non si allunga mettendo a fuoco da vicino, il che li rende estremamente comodi nell'uso e non sottrae distanza di lavoro. Ecco i modelli attualmente disponibili (ordinati per lunghezza focalee marca): Tamron 90mm f/2.8 Macro VC USD Schema ottico (lenti/gruppi): 14/11Diaframmi: f2.8-32Distanza minima di messa a fuoco 30cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 62mmDiametro x lunghezza 79x117mmPeso 600g (baionetta Nikon)Motorizzato USDStabilizzato SI Completamente rinnovato rispetto al modello precedente (ancora in listino), si allinea come specifiche ai 105 Nikon e Sigma: è motorizzato, IF e pure tropicalizzato. Tamron SP AF 90mm F/2.8 Di Macro Schema ottico (lenti/gruppi): Diaframmi: f2.8-32Distanza minima di messa a fuoco 29cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 55mmDiametro x lunghezza 71x97mmPeso 400grMotorizzato NOStabilizzato NO E' il modello precedente, ma ancora in listino. E' più leggero, molto più economico, ma ha un af vecchio tipo, quindi incompatibile con le reflex entry level (D3xxx- D5xxx) inoltre non essendo IF, il barilotto raddoppia quasi la lunghezza alla minima distanza di messa a fuoco sottraendo distanza di lavoro. Tokina AT-X Pro D 100mm f/2.8 Macro Schema ottico (lenti/gruppi): 9/8Diaframmi: f2.8-32Distanza minima di messa a fuoco 30cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 55mmDiametro x lunghezza 73,6x95mmPeso 540gMotorizzato NO (Af corpo macchina)Stabilizzato NO Robusto e compatto, come il Tamron 90mm vecchio modello ha una marcia in meno rispetto la praticità d'uso: non è motorizzato, quindi non compatibile con reflex entry level, non ha la correzione manuale della messa fuoco automatica mentre ha un meccanismo di commutazione Af/Mf a camma, piuttosto obsoleto. Zeiss Milvus 100mm f/2M Schema ottico (lenti/gruppi): 9/8Diaframmi: f2-22Distanza minima di messa a fuoco 44cmMassimo rapporto di riproduzione 0,5xDiaframma Passo filtri M67Diametro x lunghezza 85x104mmPeso 820gMessa a fuoco manuale Come per il 50mm Zeiss: Solo per estimatori della massima qualità che non temono la messa a fuoco "a vista", le vibrazioni e gli basta arrivare ad un rapporto di riproduzione di 1:2 Nikon AF-S 105mm f/2.8 G ED VR Micro Test su nikonland qui, qui e qui. Schema ottico (lenti/gruppi): 14/12 (1 lente Ed e trattamento Nano Crystal)Diaframmi: f2.8-32Distanza minima di messa a fuoco 0,314mMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamelle Passo filtri 62 mmDiametro x lunghezza 83x116mmPeso 750 gMotorizzato AFSStabilizzato SICompatibile con i TC 14E/17E/20E nelle varie versioni. Sigma 105mm f/2.8 Macro DG OS HSM Test su Nikonland qui qui e qui Schema ottico (lenti/gruppi): 16/11Diaframmi: f2.8-32Distanza minima di messa a fuoco 31,2cm Massimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 62mmDiametro x lunghezza 78x127cmPeso 725gMotorizzato HSMStabilizzato SICompatibile con il converter 1,4 Sigma In sintesi, gli obiettivi "per tutti" che mi sentirei di consigliare sono i due 105 Nikon VR e Sigma OS, due caratteri diversi (più contrastato il Nikon, più delicato il Sigma, come evidenziato nei test), da scegliere secondo il gusto e le esigenze o possibilità personali. Il nuovo Tamron 90mm f2.8 VC potrebbe assere una alternativa valida, ma non ho avuto modo di provarlo. I tele macro I tele macro di focale superiore a 105mm sono a mio parere riservati a chi vuole fare della macro fotografia sul campo uno dei suoi generi fotografici prevalenti. Questo per via di costi ingombri e difficoltà di utilizzo. Fa eccezione il fantastico Sigma 150mm f2.8 Apo Macro OS, che unisce una discreta compattezza a una notevole qualità. Anche se più caro dei 105mm, lo si può considerare come valida alternativa ad uno zoom 70-200. La distanza minima di messa a fuoco leggermente maggiore rispetto ai 105mm è un valore aggiunto. Sigma 150mm f/2.8 APO Macro EX DG OS HSM Test su Nikonland qui e qui Schema ottico (lenti/gruppi):19/13 Diaframmi f2.8-22Distanza minima di messa a fuoco 38cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 72mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 79x150mmPeso 1150gMotorizzato HSMStabilizzato SIAnello treppiede.Compatibile con i TC Sigma Sigma 180mm f/2.8 APO Macro EX DG OS HSM Test su Nikonland qui, qui e, per un uso alternativo qui Schema ottico (lenti/gruppi):19/14 Diaframmi f2.8-22Distanza minima di messa a fuoco 47cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 86mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 95x204mmPeso 1640gMotorizzato HSMStabilizzato OSAnello treppiede.Compatibile con i TC Sigma Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro Test su Nikonland qui Schema Ottico (lenti/gruppi)14/11Diaframmi f3.5-32Distanza minima di messa a fuoco 47cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 7 lamellePasso filtri 72mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 85x166mmPeso 920gMotorizzato NO (usa motore Af fotocamera)Stabilizzato NOAnello treppiede.Non essendo motorizzato l'af non funziona con le reflex Nikon entry level. Nikon Micro-nikkor 200mm f/4 AfD ED IF Test su Nikonland qui e qui Schema Ottico (lenti/gruppi) 13/8Diaframmi f4-32Distanza minima di messa a fuoco 50cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 62mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 76x193mmPeso 1190gMotorizzato NO (usa motore Af fotocamera)Stabilizzato NOAnello treppiede.NON compatibile con i TC nikon.Non essendo motorizzato l'af non funziona con le reflex Nikon entry level. A meno che uno non voglia proprio specializzarsi nella macro, o abbia particolari esigenze, fra i tele elencati sopra la scelta più conveniente a mio parere è il Sigma 150mm f2.8 Apo Macro OS. Gli obiettivi macro in formato APS-C (Dx) Se pensate che non farete a breve un upgrade del vostro corpo macchina al formato FX, e volete risparmiare in termini di ingombri e costi, esistono degli obiettivi macro in formato APS-C (Dx per Nikon) sia originali che universali (questi ultimi... se li trovate, è già difficile trovare le specifiche) , ecco l'elencoordinato per focale: Tokina AT-X Pro 35mm f/2.8 Macro Di Schema ottico (lenti/gruppi) 9/8Diaframmi f2.8-22Distanza minima di messa a fuoco 14cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 52mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 73x60Peso -Motorizzato SI (non a ultrasuoni) Nikon AF-S DX 40mm f/2.8 G Micro Test su Nikonland qui Schema Ottico (lenti/gruppi) 9/7Diaframmi ff2.8-22Distanza minima di messa a fuoco 16cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 7 lamellePasso filtri 52mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 69x65mmPeso 235gMotorizzato SI (AFS)Stabilizzato NO Tamron SP AF 60mm F/2.0 Di II LD [IF] Macro Schema Ottico (lenti/gruppi) 9/7Diaframmi ff2-22Distanza minima di messa a fuoco 236cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 7 lamellePasso filtri 55mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 73x80mmPeso 350gMotorizzato SI Stabilizzato NO Nikon AF-S DX 85mm f/3.5 G ED VR Micro Test su Nikonland qui Schema Ottico (lenti/gruppi) 14/10Diaframmi ff3.5-22Distanza minima di messa a fuoco 29cmMassimo rapporto di riproduzione 1xDiaframma 9 lamellePasso filtri 52mmDimensioni (diametroxlunghezza dall'innesto) 73x99mmPeso 355gMotorizzato SI (AFS)Stabilizzato SI Che dire degli obiettivi macro in formato Dx? I due Nikon sono piccoli, leggeri e qualitativamente buoni (specialmente l'85mm) la mia perplessità sul 40 è la stessa che ho per gli standard, un po' corto per un uso sul campo, per cui se la assoluta leggerezza non è una priorità e proprio pensate di volere un obiettivo macro in formato Dx, io opterei per l'85mm. Tutte le opinioni fin qui espresse sono mie personali e possono non essere condivise ma sono dettate da una lunga pratica sul campo.Se la pensate diversamente, siamo qui : parliamone !
  9. Grazie ad un gentile prestito da parte di Mauro Maratta, ho avuto modo di togliermi una soddisfazione, ossia provare sul campo il Sigma 180mm f2.8 Macro OS, ambizioso tele-macro a grande apertura di Sigma, ed ecco le mie impressioni sull'obiettivo nell' uso in macrofotografia. L'obiettivo: Il 180mm f2.8 Macro OS, afferma Sigma, è l'unico tele-macro di grande apertura che arrivi ad un Rapporto di Riproduzione (RR) di 1:1, il che è vero. La stessa Sigma, molti anni fa, aveva proposto un altro 180mm f2.8 Macro, ma arrivava ad un RR di 1:2 ed era un incubo dal punto di vista dell' ergonomia, dell'Af, e del peso. Sulla qualità del vecchio Sigma 180 f2.8 Macro non mi posso pronunciare perchè non l'ho mai usato. Ho usato il suo fratellino minore, un 180mm macro f5.6 la cui contenuta apertura massima consentiva dimensioni minute, più o meno quelle di un 200mm Ai non micro.Era anche IF, per cui comodissimo nell'uso pratico. La versione a fuoco manuale che ho posseduto aveva una qualità di immagine più che sufficiente e costruzione discreta, la versione Autofocus corrispondente lasciava invece molti (o pochi?) dubbi sulla solidità. Tornando al nuovo Sigma 180 f2.8 Macro OS, è imponente, grosso quasi come il suo predecessore, un vero dinosauro fra i macro, però è costruito in maniera completamente diversa, si tratta di un obiettivo moderno, ben bilanciato e corredato da un collare rimuovibile per l'attacco al treppiedi di forma sensata, al contrario del "vecchio". Il paraluce, doppio a seconda dell'uso in formato Fx o Dx, è enorme, un po' troppo ingombrante, perlomeno per per l'uso in macrofotografia. La grande apertura rende questo 180 molto valido anche per ritratto e fotografia generale, ma non è particolarmente significativa per la macro, dove la profondità di campo è molto ridotta anche a diaframmi piuttosto chiusi, però il partire da una apertura massima elevata permette di usare un converter senza perdere troppi stop, a tutto vantaggio della precisione dell'Af.Bisogna osservare che, come in tutti i macro la luminosità effettiva si riduce con le distanze, diventando f3.2 a 1,5m, f3.5 a 90cm, f4 a 80cm e f5 poi. Il valore effettivo dei diaframma viene indicato sul display della fotocamera e nei dati exif. Qualche numero: La finestrella della messa a fuoco, come in ogni macro che si rispetti porta, oltre alle distanze in metri e feet, anche i rapporti di riproduzione alle varie distanze. Da questi valori con semplici calcoli si può risalire alla focale effettiva al variare dei rapporti di riproduzione e delle distanze di messa a fuoco.Come è ormai consuetudine, la focale effettiva si riduce sempre più man mano che ci si avvicina alla minima distanza di messa a fuoco. A 47cm corrisponde una focale effettiva di 117mm. Distanze di messa a fuoco rispetto al rapporto di riproduzione Variazione della focale effettiva rispetto al rapporto di riproduzione In macrofotografia naturalistica però è molto, direi più, importante la distanza di lavoro, ossia la distanza tra il soggetto e la lente frontale dell'obiettivo). A parità di distanza di messa a fuoco un obiettivo con minore distanza di lavoro (ad es. perchè il barilotto si allunga molto alle brevi distanze) sarà più scomodo da usare e ci sarà maggior rischio di fuga del soggetto se questo è mobile.La maggior distanza di lavoro è uno dei motivi che fanno preferire a molti (me compreso) questi tele macro "lunghi" rispetto ai macro di focale 90-105mm. Se confrontiamo i vari tele-macro, la distanza di lavoro varia così: Il Sigma 180mm f2.8 Macro OS oggetto del test ha una distanza di lavoro di 22,5cm Il precedente Sigma 180mm f3.5 Macro EX ha una distanza di lavoro di 23,5cm IL Sigma 150mm f2.8 Macro OS ha una distanza di lavoro di 18,5cm IL Nikon 200mm f4 micro-nikkor AfD ED ha una distanza di lavoro di 26cm. Questi valori sono riferiti al solo obiettivo senza paraluce che, nel caso dei due Sigma 180 sono piuttosto grossi, o anche molto grossi. In quanto a distanza di lavoro il vantaggio del 200mm f4 micro-nikkor è evidente. Ma anche se, come in altri ambiti, i cm in più contano molto, ci sono altre variabili in gioco. Sul campo Mi sono portato il 180 Sigma sul terreno in due differenti località (entrambe torride!) e l'ho usato soprattutto a mano libera (anche su cavalletto) in modo da sfruttare le sue qualità "moderne", ossia l'af e la stabilizzazione, per verificare se costituivano un effettivo vantaggio rispetto ad obiettivi di pari o superiore qualità ottica, ma più obsoleti, quale ad es. il 200mm f4 micro- nikkor AfD ED. Usare a mano libera il Sigma 180 f2.8 OS non è semplice ma, con mia sorpresa, nella macro non troppo spinta non è affatto impossibile, anzi, grazie alle dimensioni generose ed al peso si ha una presa molto più ferma e sicura, che con altri tele.macro, inoltre l'ausilio della stabilizzazione, permette di ottenere risultati soddisfacenti, almeno finchè il braccio non si stanca. Una posa elegante, colta a mano libera. Una Pieride molto confidente (o meglio un fotografo molto immobile) Colias sp. Maschio di Crocothemys eritraea Se lo sfondo è lontano e/o omogeneo, L'af aggancia bene, altrimenti con sfondi vicini e magari intricati, tende ad essere tratto in inganno e incomincia a fare avanti-indietro o aggancia lo sfondo. Ma questo è fenomeno direi comune in macrofotografia. Se dovessi fare un paragone con il 200 micro-nikkor AfD dal punto di vista ergonomico, direi che il Sigma è migliore per quanto riguarda l'uso a mano libera soprattutto in Af, per la stabilizzazione e l'autofocus più veloce, con il micro nikkor l'autofocus lento e rumoroso rendeva ...consigliabile la messa a fuoco manuale.Il fatto che il Sigma 180 sia usabile (con moderazione) a mano libera è un grosso vantaggio, perchè la possibilità di fare a meno del treppiedi da' grande libertà e velocità di movimento se si deve aggiustare l'inclinazione o modificare rapidamente l'inquadratura. Non ci sono problemi nell'uso su treppiede quando il soggetto lo consente. Mettere a fuoco un soggetto (statico) diventa più semplice ma l'operatività nel complesso rallenta. Argiope bruennichi, grazie alla maggiore focale, come in tutti i tele macro da 180-200mm è relativamente facile ottenere sfondi omogenei che facciano risaltare il soggetto anche in ambientazioni confuse come i cespugli dove l'Argiope tesse le sue tele. Mosca assassina (Fam. Asilidae) con preda. Cirsium sp. Questa coppia di Sympetrum continuava a cambiare posatoio, col cavalletto ho fatto una fatica tremenda. Controluce pieno sovraseposizione per compensare + 0.7fstop Aberrazione cromatica a diversi diaframmi, a f8 non c'è più. Il 180 da me provato alle brevissime distanze a tutta apertura mostrava, sulla D7100, un leggero backfocus, che ho corretto con la regolazione fine in-camera (-10) da f8 in poi il backfocus diventa irrilevante o scompare del tutto. Conclusione.Il Sigma 180mm f2.8 Macro è un'obiettivo utilizzabile nella fotografia generale, ed entusiasmante per l'uso in macro, penalizzato solo da un certo ingombro e peso, da un paraluce enorme (che se possibile è meglio evitare di montare quando si fa macrofotografia a soggetti mobili). Rispetto al suo predecessore, il Sigma 180mm f3.5 Macro EX ha un migliore contrasto, un af più veloce e naturalmente, la stabilizzazione (con i dovuti limiti). Rispetto al 200mm f4 AfD ED Micro-Nikkor, dal punto di vista della qualità di immagine è quasi pari, ha uno sfuocato migliore (col micro nikkor i punti fuori fuoco formano cerchi dai bordi "seghettati", mentre col 180 Sigma sono perfettamente circolari), un contrasto leggermente minore e colori più delicati. Dal punto di vista tecnico è superiore ad entrambi per l'af a ultrasuoni e la stabilizzazione.Si potrebbe dire che il Sigma 180mm f2.8 macro OS ha uno spettro d'azione più ampio che va oltre la macrofotografia, pur mantenedo prestazioni validissime anche in macro. Il 200 micro-nikkor AfD in confronto è molto meno versatile, ma più "portabile" e più "macro oriented", più adatto del 180 alla focheggiatura manuale su cavalletto e meno all'uso a mano libera in Af.Grande vantaggio è, oltre alla distanza di lavoro, la satbilizazione c'è la possibilità di montare un converter 1.4 che compensa la riduzione di focale effettiva. Quando ho provato questa combinazione sul Sigma 180 f 3.5 EX la perdita di qualità era insignificante. Unica controindicazione è la limitazione dell'af da infinito a 60-70cm, a distanze minori si deve focheggiare a mano.Il peso e l'ingombro possono costituire per alcuni (non per me) un deterrente e rendere i Sigma un po' più corti, soprattutto il Sigma 150 f2.8 OS, un accettabile compromesso fra portabilità e lunghezza focale.
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