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  1. Ci è arrivato in visione uno dei primi esemplari di Nikkor Z 70-180/2.8 che abbiamo provato per una quindicina di giorni nelle circostanze più varie. Alcune decine di migliaia di scatti per formarci un'opinione diretta, al di la delle specifiche e dei "si dice" del web. Ma prima vediamolo insieme. la scatola non desta sorprese, è la classica in cartone colorato di nero e dorato. tutti gli esemplari di normale importazione hanno queste etichette sul lato della scatola. In particolare il codice EAN : diffidare di quelli che non le hanno, sono di importazione "alternativa". naturalmente poi ci deve essere il marchio che assicura la garanzia Nital di 4 anni oltre all'adesivo Nital vip. aprendo la scatola sporgono i manualetti multilingue. sotto al primo separatore bianco c'è una scatoletta in cartoncino che contiene il paraluce, confezionato a parte. che funge anche da fermo per l'obiettivo che è posto al di sotto, avvolto in un foglio di schiuma bianca l'obiettivo e il suo paraluce. Qui siamo nella posizione a 70mm. Come sappiamo questo zoom si allunga all'aumentare della focale, come evidenziato in questo montaggio : alla fine è poca cosa ma è bene saperlo. Nell'uso non si nota, non c'è una netta sensazione di spostamento del baricentro. l'obiettivo è fabbricato in Cina mentre il paraluce nelle Filippine. Sappiamo che Nikon non ha fabbriche nelle Filippine e ufficialmente ha dismesso anche quelle cinesi dopo la chiusura delle linee di Coolpix e Nikon 1. esteticamente l'obiettivo è del tutto omogeneo con la restante linea Nikkor Z. In particolare facciamo notare l'anello programmabile, con la sua finitura diamantata, la scritta Nikkor argento, le serigrafie in rilievo e il grosso punto bianco in corrispondenza con l'innesto dell'ottica sul corpo fotocamera. ancora più evidenti in questo dettaglio. lo zoom ha una posizione di blocco in corrispondenza dei 70mm che serve a non far allungare inavvertitamente l'obiettivo quando è a riposo. Ovviamente va sbloccato prima per poter cambiare la lunghezza focale. queste riprese non fanno risaltare con immediatezza quanto sia compatto questo obiettivo. Nella realtà è lungo quanto il Nikkor Z 105/2.8 S e giusto un paio di centimetri più lungo del Nikkor Z 24-120/4 S con il quale si accompagna bene in un eventuale kit da vacanza compatto e prestazionale (cui magari associare quando necessario un Nikkor Z 14-30/4 S). Per questo lo abbiamo fotografato vicino al Nikkor Z 70-200/2.8 S VR : a 70mm a 180mm. Sappiamo che il 70-200/2.8 S non modifica la sua lunghezza al variare della focale. Andando alle specifiche effettive, il peso è inferiore agli 800 grammi, il passo filtri è di 67mm, mette a fuoco a 27cm in posizione 70mm e a 85cm in posizione 180mm. Ha un motore elettrico passo-passo, è composto da 19 lenti in 14 gruppi di cui 5 in ED, una in Super ED e tre asferiche. Il diaframma è a 9 lamelle ed è lungo, a riposo, 151mm. il passo filtri da 67mm è coerente con una parte della linea di obiettivi Nikkor Z di secondo equipaggiamento, come ad esempio, il Nikkor Z 28-75/2.8 e il Nikkor Z 17-28/2.8 con cui compone un ottimo trio di ottiche luminose in grado di creare un intero corredo. La lente anteriore è trattata in modo da essere repellente e facilitare la pulizia. é ovviamente dotato di anelli a tenuta di polvere e umidità ed è anche compatibile con i teleconverter Nikon TC 1.4x e TC 2.0x con i quali mantiene il totale automatismo. lo schema ottico, piuttosto sofisticato, che però non integra il classico gruppo di stabilizzazione dei teleobiettivi. In effetti questo obiettivo conta sullo stabilizzatore integrato alla fotocamera per compensare le vibrazioni e i movimenti indotti dal fotografo. MTF sintetico, piuttosto lusinghiero che promette buone prestazioni al centro, specie alla focale più lunga. *** Esaurita la panoramica, due parole su aspetto e consistenza. E' una costruzione leggera ed economica ma non in termini dispregiativi, anzi, prima di sentire quanto sia leggero, ha in verità un aspetto premium, merito della finitura sobria ma ben disegnata dei Nikkor Z. La ghiera dello zoom è consistente e ruota bene soprattutto grazie alla sua corsa molto breve. Anche il block Lock è solido e rassicurante. E' buono anche il paraluce che all'interno ha una finitura zigrinata per assorbire meglio i riflessi. Sappiamo - è inutile girarci intorno - che le origini di questo obiettivo sono Tamron, la prima apparizione di questo 70-180/2.8 é proprio avvenuta con marchio Tamron per Sony alcuni anni orsono. Il suo lancio, considerando il mix di caratteristiche e di prestazioni unite ad un prezzo aggressivo hanno fatto a suo tempo scalpore, tanto da convincere in un certo qual modo Sony a riprogettare (e riprezzare) i suoi due 70-200/2.8 ed f/4 per distanziarlo. L'ingresso nel sistema Nikon è per noi quindi ragione di curiosità, visto che i due ecosistemi non sono simili. Nikon qui ha fatto del suo meglio - diciamo anche che ci è riuscita - per integrare il progetto Tamron nel sistema Z, tanto che risulta indistinguibile esteticamente dagli altri obiettivi. Ma anche funzionalmente dobbiamo sottolineare il "miracolo" di renderlo compatibile con i due teleconverter (il Tamron per Sony non li accetta, per quanto ci consta) ma soprattutto di omologarlo al mondo Z via firmware. A dispetto dell'elemento frontale compatto (solo 67mm di passo filtri) non c'è accenno di vignettatura, nemmeno ai diaframmi più aperti. Non si vede alcuna aberrazione cromatica, almeno ad occhio nudo e se c'è distorsione, sinceramente sarà a livello strumentale. In quanto alle prestazioni generali, l'autofocus non è un fulmine, diciamo che è in linea con quello del Nikkor Z 24-200mm ma è preciso. Però di questo ed altro ancora parlerà in un inciso il nostro tester. complessivamente noi esprimiamo un giudizio positivo con alcuni caveat che confermano, se ce ne fosse stato bisogno, che il Nikkor Z 70-200/2.8 S non deve temere nulla da questo lancio. Si tratta di due obiettivi concepiti per fotografi differenti che appartengono a due categorie di prodotti molto diverse. Qui l'abbiamo voluto riprendere montato sulla Nikon Z9 ma nella realtà si trova più a suo agio sulla Z8 o su una delle altre Z full-frame che sono quelle che possono accoppiare l'obiettivo con il loro stabilizzatore integrato sul sensore. Escluderemmo di usarlo con Z50/Z30/Zfc salvo che con tempi di scatti veramente veloci. L'assenza di aggancio del treppiedi (perfettamente intonato con la filosofia del progetto "compatto e leggero"), non ci pare che vada incontro alla capacità di messa a fuoco molto ravvicinata e al rapporto di ingrandimento favorevole. Salvo, appunto, scattare con tempi di sicurezza molto elevati e/o con l'ausilio di illuminazione sempre adeguata. Ma questo è un campo che abbiamo volutamente evitato di esplorare ritenendo questo obiettivo un oggetto più indicato per la fotografia generale, mai quella specialistica, per la quale, per fortuna, il corredo Nikkor Z, offre opportunità più adeguate. Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti
  2. Vorrei aggiornare il mio zoom Nikon 70-300mm f/4.5-5,6 G VR - mai troppo amato - con uno più prestante, da utilizzare principalmente con la Z6. Premesso che faccio un uso davvero sporadico di focali superiori ai 70mm, cerco una lente con un buon compromesso qualità/prezzo da utilizzare principalmente per reportage e fotonaturalismo, e che sia sufficientemente leggero da poter essere portato in giro senza appesantire troppo la fotocamera o lo zaino. Considerando che per Z Nikon non sembra voler proporre a breve uno zoom con queste caratteristiche, credo che la scelta possa/debba essere fatta fra il "nuovo" Nikon AF-P 70-300mm f/4.5-5.6E e il Nikon 70-200mm f/4 G, salvo eventuali altri outsider da considerare. Da quanto ho letto, il primo che vanta una focale più ampia (ma per me non è discriminante) ha anche un af più efficace ma ha pure uno stop in meno di luminosità e una costruzione più economica. Il secondo è invece f/4 su tutte le focali, ha uno schema lenti apparentemente più raffinato e sembra meglio costruito, ma l'af (su Z) potrebbe essere meno prestante dell'altro. Mentre del 70-300mm è qui presente un test approfondito con cui farsi un'idea, più difficile è capire la qualità ottica del 70-200mm non essendoci una recensione effettuata con gli stessi crismi con cui effettuare il confronto, e su web non ho trovato delle prove convincenti. Voi cosa consigliereste? C'è inoltre qualche altra lente che valga la pena di considerare nella scelta? Grazie a tutti.
  3. Il vero tester sarà Massimo Vignoli che lo condurrà per fiumi e monti. Ma io non potevo certo lasciarlo imballato. Eccolo qua ! Unboxing Doppia scatola di cartone. Esterna : con tutti i sigilli del caso E interna : con sigillo di garanzia e talloncino Nital Vip l'interno è ulteriormente protetto da un altro foglio di cartone che protegge la sacca in nylon che contiene l'obiettivo : avvolto nel cellophane Eccola qui, liberata dall'involucro, con tutti i manuali d'uso in bella mostra all'interno, altro cellophane protettivo la cinghia e la custodia per i filtri finalmente riesco a liberare l'obiettivo che si presenta con il paraluce in carbonio montato all'inverso. La classica cappa copripolvere di protezione è identica a quella degli altri superteleobiettivi Nikkor il dettaglio del piedino del treppiedi con marchiata la focale obiettivo e paraluce : dettagli del paraluce in carbonio. Tutto made in Japan in bilico, la lente anteriore sposta il peso sull'anteriore dettaglio della ghiera di zoom e della targhetta con le caratteristiche dell'obiettivo il complesso e robusto piede del treppiedi con il suo collarino mobile. Il maniglione è abbastanza comodo anche per il trasporto e nella parte interna ha una placca in materiale morbido per le dita la bottoniera con le funzioni di base, modalità di autofocus, dello stabilizzatore integrato, del richiamo delle memorie e della limitazione di messa a fuoco che può partire dai 6 metri di distanza il cassettino portafilitri che all'origine contiene un vetro trasparente ma può essere sostituito con filtri ND o un polarizzatore il suo vano, aperto. eccolo in posa artistica con la mia D5 perfettamente bilanciata dietro il baricentro è esattamente calibrato per mantenere in perfetto equilibrio il complesso di obiettivo con paraluce e corpo macchina ma ho lasciato per ultimo la funzione principale di questo obiettivo, ovvero il teleconverter TC14 integrato, che si può innestare o disinnestare con un dito, tenendo l'occhio sul mirino (a condizione che sia disarmato il blocco, ovviamente !) ultima immagine "artistica" con l'obiettivo montato su una testa Manfrotto 400 *** COME VA SUL CAMPO Giusto pochi scatti. Ho approfittato della riapertura del Parco Faunistico Le Cornelle di Valbrembo per andare a trovare i miei amici quadupedi e fare quattro scatti di prova, prima di dare la parola a Massimo Vignoli che vedrò domani. Un saggio dell'escursione focale : paesaggio a 180mm dettaglio a 400mm superdettaglio a 560mm La zoomata è incredibilmente fluida e l'utilizzo dell'obiettivo totalmente intuitivo per ogni nikonista. Si avverte una qualità complessiva, sia costruttiva che qualitativa ben superiore al vecchio Nikon 200-400/4 che io ho usato per un paio d'anni senza mai riuscire ad innamorarmene. Qui devo ammettere che l'esperienza è abbastanza ... destabilizzante. Se non fossi costretto - per mera questione di disponibilità economica - a guardare il cartellino del prezzo, lo ordinerei già oggi stesso. Ed io ho avuto sostanzialmente ogni grosso calibro Nikon, con l'esclusione del solo 800/5.6 ... Mi immagino quale potrebbe essere la reazione di chi si deve accontentare del pur onesto Nikon 200-500/5.6 o, peggio, di qualche zoomone Sigma o Tamron f/6.3 ... Ma andiamo a quella che non esito a definire una esperienza mistica, come quella che i credenti devono provare andando in Tibet ... (immagino). Siamo con l'occhio al mirino, stiamo inquadrando un soggetto. Abbiamo sbloccato in anticipo il blocco del teleconverter. Allunghiamo il dito anulare della mano destra .... e .... con una dissolvenza degna del miglior John Ford, l'immagine si ingrandisce otticamente davanti ai nostri occhi e passiamo da 400 a 560mm. Non vi sto prendendo in giro, davvero, Io la descrivo ma provarla diventa totalmente naturale ma al contempo da ... assuefazione. Ok, mi sono dilungato abbastanza con le chiacchiere. Ecco l'album con un pò di foto dei miei amici : Le mie considerazioni sommarie e non scientifiche dopo veramente una brevissima prova di contatto che spero di bissare il mese prossimo quando riaprirà la stagione in autodromo. PRO obiettivo di classe superiore, che rivaleggia con 400/2.8 e 600/4 ultima serie flessibilità assoluta resa ancora più pratica dalla possibilità di andare da 180 a 560mm con un solo obiettivo, senza dover montare teleconverter (quindi immaginiamo chi fotografa in condizioni estreme, d'inverno, con il freddo, con i guanti, oppure in barca o in situazioni pericolose e non può avere due corpi macchina con due ottiche complementari) costruzione di livello assoluto in casa Nikon e non solo prestazioni ottiche (nitidezza, sostanziale assenza di aberrazioni, distorsioni, vignettatura) CONTRO il prezzo ne fa un oggetto per pochi, se non per pochissimi, anche perchè non è detto che possa essere l'unico obiettivo di cui uno necessita, spesso è solo un complemento ad uno o più superteleobiettivi fissi in questa fascia di prezzo ci stanno i migliori superteleobiettivi Nikkor (io sarei in forte dubbio se comprare questo o un 400/2.8 FL, per esempio !) Nikon dovrà decisamente convincersi che lo standard per gli attacchi delle teste dei treppiedi è quello Arca Swiss. Montare la piastra sotto al piedino è una rottura di scatole e potenzialmente un rischio come per il caso del Nikon 200-400/4, la sacca in dotazione è bella, anzi, fantastica, imbottita, comoda da trasportare. Ma Santiddio che cavolo ci vuole a farla leggermente più alta così che possa contenere anche una D5 già montata sull'obiettivo ? Per valutazioni più approfondite, in vero ambiente wildlife e non allo ZOO che è il massimo che può offrirvi il sottoscritto, e confronti con altri obiettivi di questa classe, dovrete però attendere le prove che farà il nostro Massimo Vignoli. Intanto tutti i ringraziamenti a Nital Spa, distributore italiano dei prodotti Nikon, per il prestito di questo superzoom. Senza la sua benevolenza nei confronti di Nikonland, questi articoli non sarebbero stati possibili.
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