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A grande richiesta, perché vediamo che queste guide sono gli articoli più letti su Nikonland. Magari possiamo approfondire gli aspetti più interessanti di ognuna fotocamera ma poi a distanza di poco vediamo che il numero di letture delle guide di acquisto o quelle di previsioni di prossime uscite surclassano largamente i nostri articoli originali, quelli dove magari andiamo oltre e più in profondità di quanto si dice su Youtube e in generale sul web. Poco male, sembra che sia così che va il mondo. E perché lo show debba continuare si deve dare al pubblico ciò che vuole il pubblico. Aprendo il sito Nikon.it (o un qualsiasi altro sito Nikon del mondo) si viene introdotti nel mondo dei loro prodotti. Per le fotocamere Nikon Z questa è la pagina di presentazione principale. C'è l'ultima arrivata, la Z6 III. C'è la bella Zf. C'è la Z8. Ci sono le altre due piccole e versatili Zfc e Z30. E infine c'è l'ammiraglia Z9. Potremmo anche finirla qui e dirvi scegliete in base al portafogli, a come volete apparire, a come siete abituati voi. Ma noi siamo Nikonland, un sito seriamente appassionato di Nikon. E quindi cercheremo ancora una volta di andare oltre la superficie delle cose. Ma senza psicanalizzare il fotografo. Quello è un campo che non ci appassiona. *** Naturalmente consigliamo di approfondire attingendo dalle letture di Nikonland. Abbiamo, nel momento in cui scriviamo, più di 100 articoli dedicati alle Nikon Z, a tutte, anche le più vecchie e meno prestati (-> QUI <-). Ma cominciamo subito senza altri indugi. Consigliamo la Nikon Z9 solo a chi faccia della fotografia la più grande delle passioni. La Nikon Z9 è la Z senza compromessi, pensata per non fermarsi mai, anche dopo milioni e milioni di scatti. Ciò glielo consentono : il corpo con la miglior ergonomia finora concepito da Nikon l'eccezionale - anche se molto costosa - batteria EN-EL18d l'assenza di parti meccaniche come, per esempio, l'otturatore meccanico. non cercheremmo la migliore qualità di immagine possibile in casa Nikon, né la migliore resa possibile agli alti ISO. Ma il complesso equilibrato di prestazioni, in fotografia e in video, impresso da Nikon in questa macchina polivalente. Il costo è elevato ma siamo in una fase di mercato in cui saranno sempre possibili sconti interessanti, spesso più convenienti del poco usato disponibile in giro. Se ci sono due limiti in questa macchina, sono stati avvertiti dagli appassionati di sport e di eventi. Pensiamo che la prossima Nikon Z9, che non sappiamo se avvicenderà questa o le si affiancherà, andrà in una direzione diversa. Avrà meno pixel, avrà un sensore più veloce, avrà una migliore tenuta alle luci oscillanti. I punti deboli avvertiti da chi arriva da D5 e D6, modelli a cui la Z9 non è esattamente sovrapponibile. La Z9 nella realtà ci ricorda più la D4, una via di mezzo tra D3 e D5. Valida per tutto e non specializzata. Con questo riteniamo che la Z9 attuale potrà tenere il campo praticamente per sempre, almeno finché sarà riparabile (2030 e oltre ?) Nikon Z9 : 1.000.000 di scatti dopo Consigliamo la Nikon Z8 ai grandi appassionati della fotografia che cerchino le prestazioni della Z9 in un corpo più compatto. La Z8 raggiunge pensiamo almeno il 95% delle capacità della Z9 in un corpo in stile F100-D850, eventualmente "zavorrabile" con un battery-grip che ne aumenta l'autonomia e la presa in verticale. Le differenze rispetto alla Z9 sono per lo più legate alla diversa batteria e alla diversa capacità di dissipazione del calore. Il resto è solo una scelta del marketing attuata via software. La Nikon Z8 si adatta a tutto, dal paesaggio alla foto di studio, dal wildlife allo sport, dalla foto disimpegnata a quella artistica e concettuale. Come la Z9 è candidata a durare a lungo, anche tutta una vita, se in caso di riparazione ci saranno i ricambi la pensiamo in attività anche nel prossimo decennio. Se abbiamo ravvisato dei punti deboli nella Z8 (che condivide tutto con la Z9, salvo il corpo, la batteria e il vano memorie : la Z9 ha due CFExpress, la Z8 una CFExpress e una SD) sono questi : la batteria EN-EL15c è un modello evoluto, standard, utilizzabile su tutte le Nikon di fascia media. Ma ci sembra che oramai non sia più all'altezza delle necessità di queste fotocamere moderne. Se ne rende necessaria una evoluzione con capacità maggiore, restando nei due elementi attuali. Di suo ha, oltre all'ubiquità, un costo unitario accettabile e non faraonico come quella della Z9 la capacità di dissipazione del calore in certe situazioni non è al livello di quella della Z9 e spesso si incorre in avvisi di overheating sia solo cautelari che più seri, in dipendenza della temperatura esterna. Chi necessita di prestazioni al di sopra di ogni compromesso, è meglio che si indirizzi verso la Z9 a livello generale, ha gli stessi limiti individuati più sopra nella Z9 ma comunque più accettabili per la sua destinazione più generalista e più frequente nel fotoamatore con esigenze meno estreme del professionista della Dakar o del campionato mondiale di hockey è una fotocamera recente e ancora in fase di consolidamento. Non ci aspettiamo un modello aggiornato per almeno 3/5 anni. Nikon Z8 : prova d'uso Consigliamo la Nikon Z6 III al fotografo tipo D750 che cerca prestazioni in un corpo compatto e meno costoso di Z8 e Z9 Con la premessa che comunque con la Z6 III si accetteranno compromessi rispetto all'acquisto di Z9 e Z8, il budget disponibile è comunque una componente sempre presente nelle scelte di acquisto. La brillante soluzione del sensore simile a quello delle Z6 I/II con l'aggiunta di memoria incollata sul secondo strato (il famoso parzialmente stacked) ha permesso a Nikon di avere un sensore molto più veloce di quello delle generazioni precedenti. Che anche se non così veloce come quello di Z8 e Z9, consente comunque ottime prestazioni per lo più in otturatore elettronico, con il vantaggio di evitare gli inconvenienti di quello meccanico (rumore sonoro, inaccettabile in alcuni contesti, usura, shock allo scatto etc.). L'autofocus è veramente vicino a quello di Z8 e Z9, il file è più compatto, le immagini hanno una componente rumore inferiore a quella di Z8 e Z9, non sono necessarie schede di memoria di fascia alta. La macchina presenta un video di qualità eccezionale e allo stato dell'arte sul mercato. Anzi, nel momento in cui scriviamo, la Z6 III non ha rivali con le stesse caratteristiche e a questo prezzo sul mercato (ma ci si deve "accontentare" del formato 6K al posto del 8K consentito solo da Z8 e Z9). Anche in termini di consumo elettrico ed emissione di calore, la macchina sembra più perfezionata della Nikon Z8, pur essendo più leggera e più compatta, a parità di batteria. In più porta caratteristiche innovative che per il momento non ci sono su Z8 e Z9 (o Zf), come il trasferimento sul cloud delle immagini scattate e il picture control flessibile. Se abbiamo riscontrato dei limiti in questa macchina sono marginali e probabilmente al di là delle necessità del potenziale acquirente : in otturatore elettronico il flash sincronizza solo fino ad 1/60''. Per lo più sufficiente ma non allineato con Z8 e Z9 che invece sincronizzano fino ad 1/250'' (ma basta passare in meccanico e il problema non si pone più) il sensore è veloce ma non estremamente veloce. Quindi anche se ridotti, si vedranno fenomeni di artefatti indotti dal rolling-shutter, sia in fotografia che in video il corpo è piccolo, non adatto a tutte le mani e spesso sarà richiesto il battery-grip, vanificando la compattezza. Ma per fortuna in catalogo ci sono anche Z8 e Z9, più comode ed ergonomiche. Altri marchi non offrono questa scelta, perché hanno corpi tutti compatti e con ergonomia insufficientemente diversificata la qualità di immagine "assoluta" non è migliore di quella delle altre fotocamere Nikon con un sensore da 24 megapixel, anzi, è forse un filino peggiore (anche se con differenze inavvertibili nel mondo reale), facilmente a causa del maggior calore generato dal sensore semi-stacked Nikon Z6 III : unboxing e prime impressioni Consigliamo la Nikon Zf al fotografo che vuole possedere la Nikon più bella che ci sia, senza rinunciare ad avere prestazioni moderne Consideriamo la Zf tra le più belle Nikon di sempre. Per intenderci più vicina a F ed F2 che ad F3. E' bella, è ben costruita, è impostata all'antica con ghiere e comandi fisici. Condivide il sensore con Z6-Z6 II-D780 ma su una scheda madre che ospita il processore di Z9, Z8 e Z6 III. Per questo ha prestazioni che, seppur non raggiungono quelle delle Nikon che la precedono in questa lista di consigli, specie in termini di autofocus e di raffica, sono pur sempre di livello elevato. Ovviamente non la pensiamo come macchina adatta all'azione, alla fotografia intensiva, a dove sia necessario averla in mano per tutto il giorno. In fondo é un oggetto fashion che però racchiude qualità moderne e se fa pensare alla pellicola, nella realtà in questi termini è una macchina aggiornatissima. La lista dei punti di forza e di quelli di debolezza è già stata da noi esplicitata e dettagliata nell'occasione dei nostri test. In questa sede ci permettiamo di ribadire che non dovrebbe essere paragonata alle altre Nikon. E se si cercano più che altro prestazioni, è la macchina sbagliata per noi. Questa è una cabriolet per il week-end estivo all'aria aperta, come una Mazda MX-5, non è un SUV allroad, 6 cilindri senza compromessi. Nikon Zf : io sono leggenda ! E le altre Nikon ? Sinceramente ci potremmo anche fermare qui. Ma non senza indicare le due Nikon in catalogo da pensare come secondo corpo economico. Pensiamo che la Nikon Zfc, che ha avuto i suoi 15 minuti di celebrità nel 2021, sia ancora una alternativa valida per chi la vuole diversa, la vuole Nikon, ma non arriva a pensare alla spesa necessaria per la Zf per un oggetto che sarà solo da sfoggiare. Intendiamoci, ha ottime caratteristiche di fotografia (statica) e non ha nulla da invidiare ad altre fotocamere meno "carine". Ma è piccola, scomoda, un pò cheapy, ha una batteria ridicola e un autofocus imbarazzante per qualsiasi cosa che si muova. Ricordiamoci che mentre le precedenti Nikon sono tutte in formato 36x24mm, quelle di cui parliamo adesso sono invece in 24x16m e quindi ritaglieranno l'immagine di 1.5 volte rispetto al reale. Pensiamo invece che la Nikon Z30 sia la candidata ideale a rappresentare il non plus ultra delle fotocamere sbarazzine per impiego ibrido foto+video, come macchina per la spiaggia, per la vacanza, per i video creator e come corpo "a perdere" in talune circostanze. Ma andrà evitata da chi considera eretico inquadrare la scena a braccia tese guardando nel display posteriore e a cui non interessa nulla del video ... ... per il resto qualità di immagine e disponibilità di obiettivi sono del tutto pari a quelli della Zfc che in fondo è la stessa fotocamera ma con un aspetto vintage e il mirino elettronico nel falso-pentaprisma. Nikon Z30 : l' inaspettata ... Nikon Z fc : anteprima Basta così ? Si, è un pò tranchant, ma con il dovuto rispetto per chi le trova adeguate ai propri usi, consideriamo obsolete tutte le altre Nikon Z, sia che restino a listino sia che siano state avvicendate. Hanno caratteristiche superate, specialmente sul piano dell'autofocus, cosa che ci fa suggerire di puntare al primo lotto di questa pagina. Ovvero, Z8 al posto di Z7 e Z6 III al posto di Z6 I, II e Z5. Intendiamoci, se uno fotografa solo paesaggi o fa still-life, la qualità di immagine sarà la stessa. Anzi, la Z7 a 64 ISO e con l'obiettivo in grado di esplicitarne la densità di informazione, è la Z che offre la migliore qualità di immagine (ma estremizzando, la D850 è ancora un filino-filino meglio ...). Ma viste con Z9, Z8 e Z6 III in mente, sembrano fotocamere del secolo scorso. Ci perdoneranno i loro proprietari a cui va il nostro incoraggiamento a continuare ad usarle se si trovano bene. Per la Nikon Z50, che oramai si avvicina ai 5 anni, anticipiamo che - secondo noi - il suo avvicendamento è prossimo. E noi ci azzardiamo a pensare che la Z50 II sarà per la Z50, quello che la Z6 III è per la Z6 I/Z6 II In quanto alla Z6 II, sbarazziamoci di falsi idoli e miti campati in aria. Non offre nulla di più della Z6 I salvo il battery-grip con i comandi verticali, due schede di memoria e il video 4K60p. That's all folks. Enjoy your Nikon !
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Nikkor Z 50mm : qual é quello da avere ?
Nikonland Admin posted an article in Nikkor Z : Test obiettivi Nikon
In questo articolo vorremmo riepilogare le caratteristiche dei 50mm disponibili per il sistema Nikon Z (escludiamo il 58/0.95 che riteniamo - a ragione - di un'altra categoria) Abbiamo peraltro la fortuna di averli tutti e quattro in casa e quindi li possiamo esibire in questa foto di gruppo. abbiamo messo vicini i due più luminosi che secondo noi hanno prerogative che idealmente li avvicinano, mentre il macro e il 50/1.8 S sono più consanguinei, nonostante siano pensati per scopi differenti. In questo specchietto abbiamo il riepilogo delle caratteristiche principali. Ovviamente sono tutti autofocus (un motore solo) ed hanno diaframma elettromagnetico. L'anello di messa a fuoco manuale è azionato virtualmente, cioé via anello a movimento continuo che simula l'azione ma senza realmente insistere sulla meccanica che è invece elettroattuata. viste le caratteristiche, di seguito invece abbiamo messo gli schemi ottici e i grafici MTF. Vanno confrontati cum grano salis, in quanto sono presi a diaframmi con apertura molto diversa. Ma già così ci dicono moltissimo delle loro caratteristiche che poi, effettivamente, si ritrovano nell'uso. Ma prestate un attimo attenzione. Perché guardando questi MTF e dimenticandoci della nostra storia, si potrebbe essere autorizzati a dire che il nuovo 50/1.4 sia un schifezza. E invece sono gli altri Nikkor Z che sono eccezionali. Date solo un'occhiata al grafico del vecchio 50/1.4G, 8 lenti in 7 gruppi : e immaginatelo montato su una Z8 o una Z7 ... Qualche parola che giunge dall'esperienza che abbiamo avuto usando questi obiettivi per completare il quadro ? Ecco qua. Nikkor Z 50mm f/1.2 S PRO: Sfuocato sensazionale Nitido quando serve Costruzione inappuntabile Ottime prestazioni generali CONTRO: Enorme. Enorme. Enorme. Pesante quasi quanto un 70-200/2.8 Molto costoso Irrazionale Nikkor Z 50mm f/1.8 S PRO: Nitido e con caratteristiche ottiche sostanzialmente impeccabili Silenzioso e ben costruito Sfuocato di categoria superiore CONTRO: Né così piccolo né così compatto (e anche discretamente pesante) Costoso rispetto alle precedenti generazioni (ma prezzo secondo noi giustificato) Nikkor Z MC 50mm f/2.8 PRO : ottime prestazioni ottiche, obiettivo corretto che non richiede alcun intervento in postproduzione brillante, colori vivaci, facile da usare compatto, tutto sommato bello da vedere, leggero eclissa totalmente il vecchio 60/2.8G : l'upgrade è da fare senza nemmeno pensarci CONTRO : soluzioni ingegneristiche strampalate (il cuore dell'obiettivo che esce, il paraluce ridicolo, il passo filtri fuori epoca) costoso in relazione al 105/2.8 che in confronto sembra "regalato" Nikkor Z 50mm f/1.4 PRO: ricorda per le sue caratteristiche di resa fotografica i vecchi 50mm f/1.4 manual focus ma con prestazioni ottiche allineate ai giorni nostri estremamente luminoso Sfuocato eccellente a condizione che si scelga bene lo sfondo; è soprattutto lo sfuocato sul soggetto che si giova delle sue qualità Obiettivo "umanista" un classico moderno, perfetto per cerimonia, ritratto e quando c'è poca luce o si vuole più gentilezza sul soggetto rispetto a quanto fanno tutti gli obiettivi moderni CONTRO: Soluzioni di compromesso per contenerne costo e ingombro/peso hanno impedito di correggere a fondo i difetti ottici rispetto agli altri 50mm Manca del trattamento antiriflesso e questo si nota nei controluce o quando si presentano bagliori a distanze estremamente ravvicinate si comporta come i vecchi superluminosi (prestazione onirica ma mediocre) E quindi ? Qual'è quello da avere ? Ma è evidente, tutti e quattro ! Se potete ... Potete escludere il micro se non fate macro ed avete bisogno di fotografare a diaframmi molto aperti. Dove effettivamente farà la differenza il piccolissimo 50/2. 8 MC ? A distanze ravvicinate e chiudendo ad f/8, in studio o all'aperto. Con un pò di aiuto di luce artificiale. Altrimenti è inutile. Impietoso sulle persone ... Per gli altri tre, il 50/1.8 S è un obiettivo che va bene per tutto, adatto al perfezionista che vuole immagini corrette sin dall'origine e non fotografa sempre in condizioni di luci al limite. Il 50/1.2 S è il sostituto autofocus del 58/0.95 che resta confinato in una categoria dove si confrontano gli dei di Olimpo e Valhalla e richiede capacità non comuni anche al fotografo. La versione 1.2 porta in dote l'autofocus e caratteristiche eccezionali. Se solo fosse un 58mm sarebbe fantastico e non si porrebbero certi dubbi. Però è oggettivamente un pachiderma che non ha eguali in nessun marchio. Qui Nikon voleva un 50mm finalmente senza compromessi. Quanto averlo e usarlo sia razionale lo lasciamo stabilire a voi. Ma se per lo più fotografate dove la luce "appena disponibile" è un elemento concreto che compone le vostre fotografie, allora non vi pentirete mai dei quasi 3000 euro che costa. Resta il nuovo arrivato, il 50/1.4 senza la S. Che non è il più corretto ma comunque è meglio di ogni altro 50/1.4 della storia Nikon. Non è il 50/1.2 ma gli si avvicina per luminosità e sfuocato. A condizione che impariate a conoscerne i limiti che vengono fuori quando la luce non è del tutto addomesticata. Però in fondo è quello che costa meno e sembra pensato apposta per la Zf, ricordando (in meglio) il carattere dei vecchi 50/1.4, ripreso appena dal 40/2 SE che però gli è nettamente inferiore. E per chi fotografa le persone, per noi, è quello da avere. Naturalmente abbiamo semplificato più che altro a beneficio di chi voglia farsi un'idea propria, avendo di fronte tutte le informazioni disponibili. Poi non c'è che da provarli. Per fotografare, non per fare test, che avevate capito ? 50mm è l'obiettivo con cui una volta si imparava a fotografare, fotografando qualsiasi cosa.- 8 comments
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L'ultima guida all'acquisto di Nikonland risale al 2019 ed era incentrata su reflex ed obiettivi per reflex e solo una presenza marginale di materiale Z. Dopo si è aperta la nuova fase delle mirrorless che ancora si sta sviluppando. Riteniamo però che sia già sufficiente per scrivere una nuova guida che contempli, in questo articolo, una scelta ragionata dei corpi macchina, sono già 11 quelli sul mercato. Per poi dedicarci ad un approfondimento sugli obiettivi. Su Nikonland abbiamo avuto la fortuna di avere a disposizione (quasi) tutto ciò che Nikon ha presentato nel mondo Z. Vi invitiamo a leggere gli articoli e i test approfonditi (sono un centinaio) in questa sezione dell'area editoriale. *** Nikon Z, la scelta del corpo macchina. Potremmo anche sbrigarci in un attimo, indicando la Nikon Z8 come la macchina ideale per tutti. Ma non saremmo giusti, perché sebbene fantastica, la Z8 non è indispensabile a tutti. Dipende dalle esigenze effettive. Possiamo però fare un appunto introduttivo in linea generale. Possiamo considerare già obsolete le Nikon Z che non prevedono la porta USB-C come via di comunicazione e di ricarica della batteria. Insieme a quelle che non hanno il processore Expeed 7 (praticamente tutte, tranne Nikon Z9, Z8 e Zf). Ciò però non significa che chi possiede una di queste fotocamere e la usi con profitto debba smettere di usarla né che, a condizioni particolari di acquisto, un fotografo debba trascurare una buona opportunità. Purché sappia cosa sta acquistando in base a ciò che gli serve. Ultima osservazione di carattere generale. Se è vero che il corpo macchina è importante, è ancora più importante metabolizzare il concetto che Nikon Z significa principalmente quel nuovo bocchettone (il più ampio e quello col tiraggio più corto del mercato) su cui Nikon sta progettando i nuovi obiettivi. I veri protagonisti della nuova generazione, per cui le fotocamere rappresentano lo sfogo effettivo. Solo la combinazione Nikon Z + Nikkor Z consente la piena esplicitazione delle qualità offerte dalle nostre mirrorless. Piuttosto che usare una combinazione ibrida, tutto sommato una scelta di natura per lo più economica pensata "al risparmio", tanto vale restare con una splendida reflex come può essere la D850 o come è la D780, per tacere di D5 e D6. E stiamo nominando alcune tra le migliori reflex della storia. A cui purtroppo Nikon non sempre o solo limitatamente ha dato obiettivi degni di loro. Oggi siamo al contrario, con alcuni corpi macchina un pò claudicanti che trovano però supporto da obiettivi che, confrontati con i pari classe da reflex, risultano sempre vincenti e spesso superiori anche a quelli da reflex di categoria superiore. Quindi, si, il corpo macchina è importante ma le ottiche lo sono sempre di più. Infine, il progresso non si ferma. E lo sviluppo è continuo. Per il biennio 2024-2025 ci aspettiamo il lancio di nuove Nikon Z e l'uscita di nuove versione di firmware. In particolare : Nikon Z6 III, nuovo sensore, nuovo processore, prestazioni allo stato dell'arte del suo segmento Nikon Z50 II/Z70, nuovo sensore, nuovo processore, forse stabilizzatore integrato Nikon Z7 III, nuovo sensore, nuovo processore, nuove funzionalità Nikon Z9 II, nuovo processore, sensore aggiornato, prestazioni assolute insieme alle versioni di firmware 2.0 per la Z8 e 5.0 per la Z9 che aggiungano nuove funzionalità alle due macchine di punta. Bene, finita l'introduzione, andiamo al dettaglio. *** a sinistra la Nikon Z8, lanciata nel maggio del 2023, a destra la Nikon Z9, lanciata nell'ottobre 2021 Consideriamo Z9 e Z8 le eredi dirette delle premiate coppie Nikon F5 e Nikon F100 dell'era analogica o Nikon D3 e Nikon D700 dell'era digitale. Offrono il massimo delle performance odierne per Nikon che ha dimostrato di saperle tenere aggiornate anche a livello di sviluppo firmware. Le due macchine condividono buona parte dell'elettronica ed hanno prestazioni quasi coincidenti. Hanno lo stesso sensore, tanto veloce da essere per lo più in grado di azzerare gli effetti del rolling-shutter. Sono le uniche prive di otturatore meccanico, potendo sincronizzare il flash anche senza. Non avendo parti meccaniche, non subiscono usura all'otturatore né necessitano di una sua registrazione periodica. Al di là del differente prezzo, la Z9 va considerata nell'uso di obiettivi grossi ed impegnativi e in ambiti dove conta poter esprimere sempre il massimo del potenziale. La Z8 invece è più abbordabile, per prezzo, peso e volume, potendo funzionare tranquillamente anche senza battery-grip con un fattore di forma non così più impegnativo delle macchine di fascia inferiore. La Z8 paga alla Z9 una minore autonomia, un corpo meno capace di dissipare il calore generato da processore e sensore oltre a qualche dettaglio più o meno importante. L'ergonomia della Z9 è imbattibile. La Z8 è più discreta. La Z9 al momento ha nuove funzionalità aggiunte via firmware (scatto automatico, riconoscimento uccelli) che però ci è stato promesso verranno estese anche alla Z8 ad inizio 2024 (mentre alla Z9 verranno estese funzionalità della Z8 e della Zf che per ora non sono previste nella Z9). Abbiamo un articolo che le confronta dettagliatamente : Nikon Z8 o Nikon Z9 : quale scegliere ? Ma entrambe le macchine andrebbero scelte consapevolmente per lo più da fotografi che richiedano prestazioni, velocità, capacità video allo stato dell'arte, tenuta sul mercato. Hanno caratteristiche professionali che per chi fa foto ragionata in ambienti rilassati sono praticamente tutte superflue. La nostra Nikon Z9 ha accumulato in 18 mesi oltre un milione di scatti e sembra ancora nuova. Le Nikon Z8 passate per il laboratorio sommano circa 250.000 scatti e potrebbero stare in vetrina. Me sappiamo di Z9 e Z8 che in un anno non hanno fatto che poche migliaia di scatti. E alcune sono in vendita sull'usato con 500-600 scatti. Molti meno di quanti ne servano per testare la capacità di una nuova scheda di memoria. Entrambe necessitano di schede di memoria di livello per esprimere il loro potenziale. E fotografi non privi di immaginazione ma, soprattutto, di occasioni fotografiche, perché non passino il più del loro tempo, "sprecate" in vetrina. *** Non troppo a sorpresa, Nikon ha presentato poco più di un mese fa una Z che può essere considerata un ibrido, una sorta di laboratorio sperimentale. la Nikon Zf deve molto del suo appeal all'aspetto che sembra una replica moderna di una reflex a pellicola dei primissimi anni '80 del secolo scorso. Ma dentro quella scocca e sotto a quei quadranti, c'è il sensore della Nikon Z6/Z6 II che offre ancora buone potenzialità, con il processore di Z8 e Z9. Questo è responsabile di funzionalità e prestazioni insospettabili per una semplice fotocamera "vintage", tanto che come autofocus e raffica si mangia la Z6 II a colazione. E in un uso spensierato non fa troppo rimpiangere la Z8. Dove è cedente rispetto alla Z8 e alla Z9 è nel comparto memorie - adeguate alla macchina ma in una strana combinazione tra SD e microSD - e nella relativa vetustà del sensore, ottimo per capacità di dinamica e tenuta al rumore, ma lento nel readout (un ventesimo rispetto a Z8 e Z9) che ha obbligato Nikon a mantenere l'otturatore meccanico e che, se usata in modalità silenziosa, rende le immagini di soggetti in rapido movimento, sensibili agli artefatti indotti dal rolling shutter. La Zf nasce per dare le sensazioni d'uso di un tempo, però manca di ottiche dedicate con l'anello del diaframma funzionante. Ci sono solo due obiettivi - identici a quelli normali - che ne richiamano solo l'estetica. Ma in generale, oltre che bellissima e ottimamente costruita, ha ottime prestazioni e funzionalità anche sovrabbondanti per il fotografo tipo che la "dovrebbe" acquistare. Ne abbiamo parlato in anteprima qui : Nikon Zf : io sono leggenda ! *** Le tre fotocamere che abbiamo già trattato sono quelle più moderne e dotate dell'ultimo processore di immagini Nikon, il responsabile delle migliori prestazioni di autofocus, riconoscimento del soggetto, video evoluto, velocità di raffica. Le successive sono deficitarie in questi comparti e andrebbero considerate dai fotografi che effettivamente, per genere di fotografia praticata o per aspettative generali, non necessitino di quel genere di capacità. Pensando al formato DX, il 24x16mm, Nikon propone una linea di tre fotocamere che sostanzialmente ... sono la stessa macchina proposta in tre allestimenti differenti. Un pò come certe Volkswagen che si trovano negli autosaloni, marchiate anche Seat o Skoda (quando non anche Audi). le tre Nikon in formato DX condividono sensore, processore, batteria, differiscono per aspetto, ergonomia, porte di comunicazione, mirino Delle tre, sinceramente oggi non ci sentiamo più di consigliare la Nikon Z50, tranne che non venga offerta in kit con i due pregevoli zoom dedicati, ad un prezzo inferiore a quello di uno smartphone di fascia media. Pur avendo ancora buone capacità ed essere l'unica ad avere il flash incorporato, non ha la porta USB-C e anche alcuni aspetti a livello firmware sono stati trascurati. E' un pò come se Nikon si fosse dimenticata di lei per dedicarsi agli altri modelli. L'ultima DX proposta, già a metà dell'anno scorso, la Z30 invece, pur nell'assenza di mirino incorporato, presenta il miglior mix di capacità sia in ambito foto che video. E costa il giusto, oltre ad avere una ergonomia infinitamente superiore a quella della più "carina" Zfc che è la prima proposta Nikon di Z con aspetto vintage. Questa ha vinto tutti i concorsi di bellezza, sia nella versione nera che nero e silver e in tutte le possibili combinazioni di pelli colorate. Ma presa in mano a lungo provoca dolori. E come la Zf, manca di ottiche dedicate che consentano di evitare le ghiere del corpo macchina per cambiare il diaframma dell'obiettivo. Nessuna delle tre ha il nuovo autofocus con le librerie di riconoscimento oggetti, salvo il rilevamento dell'occhio di umani e animali (per lo più cani e gatti). Sono da considerare però la porta di ingresso nel mondo Nikon Z, avendo piena compatibilità con ogni obiettivo Nikkor Z. Costano il giusto, sono compatte e leggere. La Z30, in particolare, la più adatta per gite e scampagnate, da tenere in un tascone o in una borsetta minuscola anche quando dotata di un paio di obiettivi. Le ottiche, poche in formato dedicato, sono pregevoli, tutte di gran lunga adeguate alle necessità e superiori a quelle analoghe, offerte da Nikon per le reflex di questa categoria. Insomma, non sono seconde scelte ma vanno prese in considerazione avendo bene a mente cosa si cerca e cosa si ottiene nella scatola. Perché difficilmente potranno essere aggiornate se non con nuovi modelli. Di cui uno, pensiamo, uscirà nel 2024. *** Z6 e Z7 sono le prime Nikon Z presentate oramai 5 anni fa. Poi è arrivata la Z5, modello entry-level per le pieno formato e quindi sono state avvicendate Z6 e Z7 con modelli quasi identici salvo avere un doppio processore e la possibilità di montare un battery-grip con i pulsanti verticali (mentre Z6 e Z7 hanno solo un battery-pack senza comandi di controllo). Il sensore della Z6/Z6 II è originale ed ha buone caratteristiche ma è lento e soggetto a rolling-shutter quando usato in modalità silenziosa. Ha però ottime caratteristiche dinamiche e di tenuta al rumore. Diciamo che è forse il miglior sensore full-frame da 24 megapixel della sua categoria, pur con il limite della relativa lentezza. Il sensore della Z7/Z7 II è quello della Nikon D850 a cui è stata aggiunta la rilevazione di fase sulla matrice di microlenti sopra alla matrice di Bayer. La Z5 ha invece un sensore vecchio - quello della D750 che non ha ancora il dual-gain - ed è limitata in quasi tutte le sue prestazioni. E' nata per offrire un prezzo d'attacco aggressivo che però per noi dovrebbe stare ben al di sotto dei mille euro per essere attraente. Da evitare l'obiettivo in kit Nikkor Z 24-50mm, non perché abbia scarse prestazioni ma per la troppo ridotta escursione focale. la Nikon Z5 e in suoi due slot di memoria di tipo SD a destra, a confronto con la Z6 e il singolo slot XQD/CFexpress La domanda che nasce spontanea, dopo il cappello iniziale non può che essere : vale la pena di pensare ad una Z5-Z6-Z7 a fine 2023 ? In linea di massima ci permetteremmo di rispondere di no, non ci sembra il caso oggi. Se avete atteso fino ad ora, meglio attendere ancora qualche mese in più. Siamo certi che la Z6 verrà avvicendata nella seconda metà del 2024. Forse lo sarà anche la Z7. E le prossime macchine avranno prestazioni e potenzialità tali da renderle "quasi" soluzioni definitive. Ma nemmeno di fronte ad un usato sicuro o ad una offerta che non si può rifiutare ? Qui è d'obbligo il più sonoro dei dipende ! Dipende dalle esigenze del fotografo e se questo non avrà poi a pentirsene quando leggerà le specifiche della prossima generazione che metterà definitivamente fuori mercato la prima. Per fotografia "lenta", paesaggio, foto in studio, still-life, nulla che contempli l'azione, una qualsiasi di queste Nikon Z (e ci permettiamo di dire anche le macchine DX) va meglio delle corrispondenti reflex, specie se usate con gli obiettivi Nikkor Z. Oltre che naturalmente dal budget. Una Z6 a circa 1000 euro può essere un buon affare da tenere magari poi come secondo corpo e intanto allestire un bel corredo. La Z7 invece è sempre stata la Nikon Z con il peggior rapporto prezzo/prestazioni. Andrebbe scelta solo dall'estimatore di quel sensore ... Per la Z5 siamo ancora più scettici. Solo a prezzi molto marginali ma senza poi pentirsene. E la differenza tra Z6 e Z6 II e Z7 e Z7 II ? Non tali da stare troppo a pensarci. Le versioni II hanno aggiunto solo marginali capacità, soprattutto le due schede di memoria, un buffer maggiorato per la Z7, pochi altri dettagli oltre al battery-grip vero di cui abbiamo già detto. Nikon Z6 II e battery-grip per due Nikon EN-EL15b/c con comandi di scatto verticali Nikon Z5 e battery-pack semplice, senza comandi di scatto Salvo che non vi serva il video in formato 4K60p, quello lo offrono solo le versioni II (in full frame la Z7 II e in ritaglio DX la Z6 II). Ma è solo una questione di prezzi in fondo, con un budget ridotto da destinare anche agli obiettivi, allora meglio puntare su una Z6 di prima generazione "usato garantito" e spendere di più sulle ottiche, oppure risparmiare più soldi per la prossima Z6 III che temiamo andrà pericolosamente a sfiorare i 3.000 euro e cominciare a vendere tutto il materiale reflex che abbiamo ancora in casa prima che diventi difficile da "liquidare". State ragionando sul prossimo acquisto e avete ancora dubbi dopo le nostre considerazioni di questo articolo ? Chiedete nei commenti quanto vi rimane oscuro, chiarendo quale sia la vostra situazione attuale e le vostre aspettative. E noi faremo del tutto per aumentare la vostra indecisione confondendovi ancora di più le idee in modo persino più dettagliato !
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Venerdì 16 Novembre 2018 Nikon presenta la sua seconda mirrorless full frame, la Z6 e nello stesso giorno Nikonland riceve in visione e prova un necessaire più che completo, grazie ai buoni uffici del distributore italiano, formato dal corpo macchina, dallo zoom (che definire di primo equipaggiamento appare fin da subito riduttivo) 24-70/4, dall'ambìto grandangolare leggero, il 35/1,8 e dallo strumento di coesione tra i corredi F ed i corpi Z, l'adattatore FTZ, tutti oggetti dei quali da mesi oltre a parlarne fin troppo, su Nikonland si scrive a profusione, per prova provata, pure sulla sezione del forum, felicemente rinominata all'uopo, Zetaland... Cosa ci fa definire NECESSARIA la Nikon Z6? Struttura, dimensioni e peso identici alla primogenita Z7. Ergonomia uguale. Estetica indistinguibile se non per il numerino in basso a destra, osservando il frontale... idem per i comandi e pulsanti, avanti come dietro, sulla torretta di sinistra e sulla plancia di scatto a destra da qualsiasi punto di vista la si guardi e la si studi, non appaiono differenze di sorta tra le due macchine con le quali Nikon inaugura il suo secondo Centenario. a sx sul fianco comode coperture flessibili proteggono le prese IN e OUT della fotocamera anche a destra, il nuovo sportello/poggiapollice ergonomico apre l'accesso all'unica scheda XQD (CFxpress compatibile) , di cui le attuali Nikon Z possono disporre per la registrazione dei files così come identico è il mirino elettronico OLED in dotazione, da 3690k punti ed uguali possibilità di regolazione. Necessario è tutto ciò che diventa spesso anche indispensabile, diverso dal superfluo ed anche dall'eccedente... ed ecco allora come la Nikon Z6 diventa "La Necessaria": eliminato il superfluo (specchio, mirabox, lentezza operativa, rumorosità etc), aggiunto l'indispensabile (mirino elettronico performante, AF ibrido a rilevazione di fase e di contrasto, sensori posizionati su tutto il fotogramma, ottimo rapporto S/R, stabilizzazione sul sensore, raffica fino a 12 ftg/s, video 4K) si accontenta di rinunciare alle "eccedenze" della sorella maggiore ossia, sopratutto, il sensore da 45,7Mpx, oltre ai 493 punti di messa a fuoco (facendosene bastare 273) e gli ISO 64 da cui parte invece la Z7. Come la sorella si regala funzioni difficilmente riscontrabili su altre mirrorless di riferimento (prima della nascita della linea Z): principalmente cosette come la ripresa con la variazione della messa a fuoco, brevemente ridefinita focus stacking e le riprese con intervallometro in time lapse , oltre ad una perfetta compatibilità con ottiche native e universali della generazione reflex attraverso l'adattatore FTZ roba da far ... leccare i gomiti a chi apprezzi o, come me, idolatri costruzioni ottiche del remoto passato Nikon, Nikkor, da far rivivere, stabilizzate e misurate al Matrix insieme alle gloriose sigle da Nippon Kogaku... famose quando certe etichette odierne ancora combattevano con le Katana nei boschi di tigli in fiore senza disdegnare abbinamenti estremi ma ... necessari, perlomeno fino a quando il listino ottiche della roadmap non sarà stato completato. Necessario non è quindi sinonimo di inferiore, ma connota un prodotto in funzione degli scopi per i quali venga preferito ad altri: è una scelta molto più complessa di quelle riduttive da ...rapporto qualità/prezzo (che detesto, in quanto eminentemente soggettivo) o da ricerca del TOP del listino. Necessaria è la Nikon Z6 proprio in ragione di alcuni parametri per i quali possa essere scelta al posto della sorella più costosa (molto...) rinunciando ai pochi aspetti che da quella la differenziano: Il Sensore (foto di Pat Nadolsky) 24,5 MPx, genera files da 6048x4024 pixel, NEF da circa 30 Mb, (jpg Fine* attorno ai 12 MB), provvisto di filtro passabasso (al contrario che la Z7) Questo taglio di sensore è probabilmente quello attualmente più popolare tra tutti i marchi di mirrorless sia di formato pieno che in APS-C: significa che continua ad essere considerato un giusto compromesso tra le esigenze qualitative fotografiche in molti generi insieme al limitato ingombro dei file sui nostri vessati hard disk. Dai reporter di tutti i generi, ai viaggiatori e street photographer, alla mamma che voglia scattare in automatismo totale alla partita di calcio del figlio (o di volley, giusta la capacità eccellente agli alti ISO) nessuno si lamenterà, ma anzi si autocongratulerà per l'azzeccato acquisto. 273 punti AF sparsi sul 90% del fotogramma una grande innovazione per tutti i fotografi delle categorie prima menzionate, per la facilitazione rispetto all'esiguità sulle reflex di aggancio dell'AF sul soggetto del tutto decentrato nel fotogramma: ritengo sia una delle performance irrinunciabili, indispensabili, in una moderna fotocamera, anche a prescindere dal genere fotografato, per evitare l'esigenza di treppiede + live view con la quale, ma solo con le ultime reflex, si riusciva a ottenere un compromesso onorevole, rispetto la copertura solamente DX delle cellule AF sulle ammiraglie Nikon. Resa agli Alti ISO La latitudine di posa del sensore tra 100 e 51200 ISO abbinata ad un eccellente rapporto S/R, insieme alla capacità di lettura dell'AF in luce bassa già a partire da -4EV, consente di ottenere una eccellente compattezza anche delle zone omogenee sovra o sottoesposte dell'inquadratura: 12800 ISO25600 ISO (crop) Le prestazioni in luce disponibile di una Nikon Z6 sono oggi "necessarie" ad una pluralità di utilizzi e di tipologie di fotografia. Baionetta e tiraggio Z ...un grande passo in avanti per ogni nikonista unitamente alla presentazione delle ottiche Nikon S promesse nella roadmap pubblicata produrrà un livello qualitativo delle immagini irraggiungibile dalle ottiche F Stabilizzazione a 5 assi Indispensabile voce nel panorama mirrorless attuale, Nikon Z6 anche qui marca il territorio con prestazioni a mio vedere ottime (dopo aver testato negli anni precedenti il meglio della produzione della concorrenza) che se anche non rispettassero il parametro dei +5 stop promessi (rispetto il reciproco focale/indice ISO) diventano eccellenti nell'integrazione tra stabilizzazione del corpo macchina congiuntamente a quella (se presente) dell'obiettivo, nel mio caso, attraverso il tramite dell' adattatore FTZ ed anche con obiettivi universali ! 1/80" a 200mm a mano libera su di un 80-200/2.8 a f/16 dà già il senso della qualità di stabilizzazione ottenibile (crop) tanto quanto 1/25" ai 70mm del 24-70/4 (ed il suo crop) Non ho avuto molto tempo per sviluppare questo specifico tema, con cui mi sarebbe piaciuto testare vecchi obiettivi Nippon Kogaku, ma la sensazione di sicurezza ricevuta durante gli scatti è stata davvero eloquente e queste prove a tempi improponibili a mano libera su attrezzature differenti fanno ancora un pò più "necessaria" una Nikon Z6 35mm @ 1/10" Inoltre la Nikon Z6 diventa, a mio avviso, "Necessaria" perchè le caratteristiche che la differenziano dalla Z7 la collocano, per snellezza, su di un piano di migliore compatibilità tra il gruppo processore/sensore e le prestazioni dinamiche di velocità di scrittura su XQD, come ben testimoniato dai massive test di scatto in sequenza, cui l'ho sottoposta in abbinamento al Nikon 200-500/5,6E su FTZ, per ottenere innanzitutto la prestazione massima in termini di velocità (12 ftg/s in jpg Fine e sequenza H*) (qua sequenza di 2 secondi) durante il quale utilizzo l'immagine mostrata nel mirino elettronico non manifesta problemi di ritardo ed il buffer, grazie alla dimensione dei file decisamente inferiore agli analoghi della Z7, non manifesta flessioni di sorta anche scattando sequenze di durata ulteriore (per ottenere di più, tanto varrebbe realizzare filmati !) Direi che per i fotografi che si dedicano allo sport, la Nikon Z6 oggi sia la Z necessaria ! Ed uno shooting da ben più 4mila scatti in appena due ore, con la stessa batteria EN-EL15b (a proposito... lasciate stare gli standard CIPA degli annunci) ...non può che confermare la naturale destinazione di questa mirrorless a robusti utilizzi di questo genere, limitati unicamente da quello che per lunghi anni è stato il principale argomento di vendita di mirrorless MQT, APS-C ed anche FF: le dimensioni ridotte, che in questo ambito, quello dell'utilizzo intenso e continuato, non può che fare rimpiangere le dimensioni di una tradizionale reflex... nell'uso intensivo il palmo della mano, privo di appoggio, si indolenzisce e la mancanza di un battery grip aggiuntivo si fa certamente sentire con obiettivi ben più compatti del mio zoomone 200-500/5,6 Certamente mille aspetti a favore della compattezza li troveranno (e sono in tanti) tutti coloro che di una Nikon Z6 faranno la propria mirrorless da viaggio per vacanza, studio, o per ogni altro motivo nel quale compattezza e peso limitato costituiscano un vantaggio reale Un aspetto che ho accennato in anteprima rispetto a questo articolo, è stata la sensazione di non aver percepito la presenza evidente di rolling shutter (delle deformazioni indotte dal funzionamento a "pennello" dell'otturatore elettronico) nel migliaio abbondante di foto scattate durante un giro di golf, come mi è invece capitato di doversubire in altre occasioni con altre...mirrorless Ciò non potrebbe che essere un'impressione fallace, giusta l'assenza nelle Z dell'anelato global shutter, ma potrebbe essere in linea con la velocità ancora al di sotto delle aspettative che l'otturatore elettronico di queste Z consente al momento. (9 ftg/s per la Z7 e 12 ftg/s per questa Z6) Un'altra critica che mi sento di estendere alle Nikon Z attuali, dimensioni a parte, è la solita storia del bellissimo monitor da 3,2" e 2100punti, touch, contrastatissimo e zeppo di opportunità... tranne quella di essere imperniato a pantografo, invece che a perno basculante, limitandone l'escursione alla posizione a 90° nella quale bisogna inoltre fare attenzione al sensore di prossimità del mirino (se non lo disattiviamo) che tende ad oscurare il monitor alla minima interferenza, di un dito, della cinghia, del pensiero solamente di...poter interferire 😃 Spettacolari invece sono la posizione, la fattura e la resistenza opposta dai migliori joystick e selettore multipoint che mi sia mai stato dato di utilizzare su di una mirrorless: comandi necessari alla gestione dei suoi molteplici menù, Nikon styled: assolutamente familiari ! Tasti funzione come quello i, con due linee di opzioni programmabili e istantaneamente richiamabili, o come i due tasti intorno alla baionetta FN1 e 2, oltre alle tre posizioni di memoria impostazioni sulla rotella della torretta di sinistra (U1,U2 e U3) Grande sforzo da parte di Nikon nell'implementazione in entrambe queste Z di capacità di valutazione della luce, della temperatura colore (in alto un esempio dei tre diversi preset del WB Auto...), della semplificazione delle modalità di AF nel pilotarne i sensori: si comprende come si sia solo all'inizio di un progetto molto ambizioso. Concludendo: gli aspetti a svantaggio di una Nikon Z6 sono davvero esigui e non sono molto differenti da quelli evidenziati nel test della Z7, investono ambiti progettuali che nelle prossime versioni saranno probabilmente superati con facilità, come nel caso del riconoscimento dell'occhio (fallace nel più delle volte) o dell'assenza di contatti elettrici per un grip verticale che aumenti la sensazione di usability delle due Nikon Z. Alcuni aspetti differenziali dalla Z7 ne fanno invece a mio avviso una scelta potenzialmente più interessante della capostipite sorella: macchina generalista: necessaria nelle mani di utenti Nikon vecchi e nuovi . Mi pare sia il realistico ponte di transito da reflex a mirrorless attitudine alla scrittura di elevati volumi di scatto (entro i limiti di sistema, chiaramente indicati) meno soggetta della sorella, dal sensore elefantiaco, a imbarazzanti lag, a parità di processore vogliamo dire anche del prezzo, sicuramente più invitante, specie dopo i primi mesi di febbre da Z6 ? In entrambi i casi delle Nikon Z apprezzo tantissimo lo slogan che è stato coniato alla presentazione, quello di "mirrorless reinvented": ne hanno titolo ! Max Aquila photo (C) per NikonZetaland 2018
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E' la domanda del giorno per molti siti fotografici. E' comparso un articolo su Petapixel e uno su Nikonrumors. Entrambi sono dubbiosi. Lo siamo anche noi. Non vi fidate dei tanti video su Youtube di gente "senza vergogna" capace di inventarsi ogni titolo possibile per attirare il visitatore. E' il criminale meccanismo di quel circuito. I proprietari dei canali vengono ricompensati in denaro reale per i flussi che generano, perché i visitatori vedano la pubblicità irradiata da Youtube automaticamente nel mezzo del filmato. A prescindere dal contenuto. E quindi ci sono cortometraggi montati con spezzoni di presentazioni ufficiali Nikon con una voce sintetica di sottofondo che anticipa le più improbabili caratteristiche della più improbabile delle prossime Nikon. Addirittura c'è chi ha fatto già il confronto tra la Z7 III e la Z8 o la tal fotocamera Sony (e ci sono filmati relativi anche ad ogni altra possibile Nikon, già comparsa o che non si è mai vista). Scriviamo "senza vergogna", perché gli autori di questi filmati raramente poi approfondiscono o fanno ammenda se le loro previsioni non si avverano nemmeno di lontano. Sono già impegnati a fare un altro video su qualche cosa d'altro che possa attirare il visitatore. Magari per un gossip di un ignaro VIP che non ha mai fatto o partecipato alla cosa a cui lo si sta associando. Con questa premessa, siccome Nikonland è un sito dedicato a Nikon retto da nikonisti a vita, andiamo all'argomento di questo articolo. Mentre ci aspettiamo vendite molto interessanti per la Nikon Z6 III, modello polivalente. La sua versione ad alta risoluzione venderebbe certo molto meno, essendo un prodotto di nicchia esclusivamente fotografica. Ne parliamo perché probabilmente qualcuno si sarà domandato se sia in arrivo una Z7 III, visto che è sempre stata presentata insieme alla sorella gemella. Al lancio del sistema Z, Nikon presentò Z7 e Z6 insieme. E anzi, la Z7 uscì nei negozi qualche mese prima della Z6. Stessa operazione nel 2020, al refresh con la versione II di Z6 e Z7, entrambe disponibili nella stessa data. Mentre adesso il lancio della Z6 III, quasi quattro anni dopo avviene senza che ci sia un segno della Z7 III. Ci possiamo aspettare una sorpresa prossimamente ? Tante cose sono successe da quell'agosto del 2018 (e del 2017), con i lanci della D850 e di Z6 e Z7. E' arrivata la Z9 e poi la sua figlioccia Z8. Macchina che offre prestazioni di fascia superiore rispetto alla Z7, una risoluzione praticamente sovrapponibile ma con un sensore molto diverso. Ad un prezzo diciamo non sostanzialmente superiore a quello di lancio (€ 3890) della prima Z7. noi abbiamo potuto provare la Nikon Z7 all'evento di lancio del 2018 e l'abbiamo subito adottata, sostituendo con essa la Nikon D850. E poi abbiamo avuto per qualche mese anche il modello aggiornato due anni dopo. belle macchine di cui abbiamo apprezzato le potenzialità espressive alla base della gamma a 64 ISO. Ma di cui abbiamo subito avuto contezza delle limitazioni indotte da un sensore pensato per una reflex. Già, perché a parte la volontà di Nikon di replicare a Sony che a suo tempo lanciò la sua alpha 7 in due tagli di risoluzione nello stesso corpo, la Z7 di fatto è l'estremo utilizzo del sensore da 45 megapixel progettato da Nikon per la D850. Modificato quel tanto che bastava - sostanzialmente nella matrice di punti a rilevazione di fase per ottenere l'autofocus sul sensore principale - per essere riutilizzato fino ad esaurimento. Da quel sensore è stato ricavato anche quello - benemerito - nato per la Nikon D500 e poi riutilizzato in tutte le fotocamere Nikon DX dalla D7500 all'ultima Nikon Z30. Se ci pensate, mettendo in piedi due sensori da 20 megapixel ed aggiungendo una strisciolina di un quarto, si ottiene esattamente la stessa risoluzione del sensore da 45.7 megapixel della Z7. (non è una operazione banale ma consente di ottenere economie di scala nello sviluppo e nella produzione di migliaia di sensori). Nikon si progetta da se i suoi sensori ma poi per darli in produzione ad un terzista in possesso di una fonderia adatta (usualmente Sony Semiconductor) deve ordinarne un numero congruo perché il prezzo unitario sia compatibile con l'utilizzo in una o più fotocamere di costo sensato per un dato posizionamento di mercato. Una nuova versione della Nikon Z7 necessita di un sensore nuovo che Nikon al momento non possiede e il cui costo di sviluppo peserebbe troppo su un'unica macchina a bassa tiratura Quel sensore, come abbiamo imparato ad apprezzare, ha caratteristiche molto valide a 64 ISO e in condizioni controllate - studio o treppiedi - ma diventa cedente alle sensibilità superiori ai 400 ISO ed è molto lento in lettura, avendo un tempo di read out di circa 67 millisecondi. Quasi venti volte più lento di quello della Z8 che ne condivide la risoluzione e la base ISO ma con un punto di inversione della gamma leggermente più favorevole. Il risultato è una forte tendenza ad evidenziare fenomeni di rolling-shutter, visibili e fastidiosi nella fotografia d'azione e nel video con banding spesso importanti in luci artificiali miste. Video che non può avere caratteristiche elevate, perché pur in grado di estrarre il formato 4K60P obbliga i progettisti a intercalare le righe, con un flusso finale che perde molto di fluidità e naturalezza. Con l'uscita della Z6 III anche le aspettative per qualsiasi altra fotocamera di fascia media si sono elevate e quindi l'eventualità di riutilizzare quel vecchio sensore in una macchina con un processore aggiornato (una operazione simile a quella fatta da Nikon con la Zf che al sensore della Z6 ha accoppiato il processore della Z8/Z9) porterebbe ad un risultato al di sotto delle attese, non particolarmente interessante se non per un probabile miglioramento dell'autofocus. Caratteristica utile certo, ma non preminente in una macchina che resterebbe comunque votata ad usi riflessivi. E poi il modello a risoluzione elevata di Nikon, potrebbe portare al paradosso di avere una risoluzione maggiore a quello delle ammiraglie. Una cosa non inusuale ma difficile da veicolare su un mercato spesso perplesso dalle mosse del marketing dei produttori. Sul mercato esiste almeno un altro sensore con risoluzione elevata ma altrettanto, se non più lento ancora, del sensore di D850/Z7, che esporrebbe agli stessi limiti di quello attuale (rolling shutter, lentezza generale di lettura dei dati, video scadente). Fare un sensore nuovo parzialmente stacked tipo la Z6 III ? Perché no, tecnicamente sarebbe possibile. Ma costerebbe molto, si dovrebbe produrre in quantità adeguate e metterlo dove ? Quello della Z6 III ci potremmo scommettere, sarà riutilizzato presto o tardi in una possibile Nikon dedicata al video. E questo permetterà un ammortamento completo del suo costo di sviluppo. La Z7 non ha mai venduto in grandi quantità e quindi il costo di un nuovo sensore porterebbe il prezzo della fotocamera sui livelli di quello della Z8. A quel punto tanto varrebbe mettere il sensore della Z8 nella Z7 III. E con quali vantaggi rispetto alla Z8 ? Probabilmente solo un corpo più compatto e un display completamente articolato. Basterebbe ? Anche qui tenderemmo a scommettere sul no. la Nikon Z6 III offre un mix di capacità che la rendono adatta a praticamente tutti i fotografi. Tranne a quelli che pretendono di croppare fino all'impossibile per fare poi ingrandimenti a monitor. A quelli suggeriamo di dotarsi di obiettivi più lunghi, oppure di riuscire ad avvicinarsi di più al soggetto. Oppure ancora, di tentare tecniche multiscatto, se il loro genere lo consente. In definitiva ci sentiamo di confermare che l'eventualità del lancio di una Z7 III - di cui non escludiamo che esistano degli studi di fattibilità se non proprio dei prototipi - a breve sia da escludere. E tendenzialmente che lo spazio per un modello intermedio tra Z6 III e Z8 ad un prezzo appetibile tenda a scemare sempre di più. Il prezzo della Z6 III raffrontato a quello della Z6 II dimostra che anche la Z7 III necessiterebbe di un ritocco all'insù per ripagare i costi di sviluppo del suo nuovo sensore. E con la Z8 scontata a poco più del prezzo di lancio della Z7 originale (in atto € 4.099) il dubbio tra i residui acquirenti che non hanno ancora optato per una Z8 (che riteniamo già essere l'ideale erede della Z7) sarebbe ancora più sostenuto. peraltro i modelli interessanti e con caratteristiche all'avanguardia oggi sono già svariati (nella foto qui sopra abbiamo la Z6 III e di spalle la bella Zf) e l'interesse del mercato verso l'altissima risoluzione probabilmente è già andato verso i produttori che hanno apparecchi in medio formato. Vi servono elevate risoluzioni per il paesaggio o la stampa fine art di grande formato ? C'è il pixel-shift, il montaggio multiscatto e ... il medio formato ! Una risoluzione - possibile - in formato 36x24mm di 90-100 megapixel, andrebbe a sovrapporsi con quello di ingresso delle medio-formato in 44x33mm, che è già consolidato. Ma nel formato più piccolo gli inconvenienti per gestire risoluzioni del genere sono di un ordine di grandezza superiore. Mentre la maggiore superficie di sensore e gola del bocchettone, nelle medio-formato consente di trarre effettivi vantaggi dalla maggiore risoluzione. Che in termini di pura qualità di immagine, sebbene impegnativa, pensiamo siano di più immediata percezione visiva. Il mercato è già girato verso il video. Nikon è concentrata sugli sviluppi di RED DIGITAL per la fascia alta di quel mercato. Dicevamo del mercato. Ne abbiamo già parlato in un altro editoriale, i produttori oggi tendono ad assecondare di più i videografi che i fotografi. Sono il segmento più effervescente, demograficamente più giovane e quello disposto - per necessità - ad investire sul nuovo. I sensori discendono dalle specifiche del video. Ma il formato 8K in campo amatoriale e semiprofessionale non è un successo epocale. Figuriamoci i formati superiori che generano flussi di informazioni difficili da sopportare persino per le schede di memoria. 12K e 16K (formati alla pari delle risoluzioni che effettivamente darebbero vantaggi rispetto a quella del sensore di Z8 e Z9) generano file giganteschi. Mentre la richiesta reale del mercato è per il migliore dei 4K possibile, magari prodotto a partire da un 6K praticamente nativo, come quello permesso in casa Nikon solamente dalla Nikon Z6 III. la Nikon Z6 III ha le caratteristiche video più interessanti dell'intero catalogo Nikon, con l'esclusione del formato 8K, non sempre necessario a tutti gli operatori. Però ha un fattore di forma che non è pensato per il video. Una ipotetica Nikon Zv - stessa elettronica e stesso sensore della Z6 III - in un fattore di forma "a mattonella", senza mirino ma con una pletora di attacchi sia elettronici che meccanici per collegare le periferiche video e audio per il cinema, avrebbe certamente uno sbocco commerciale allettante. E in un certo qual modo completerebbe l'offerta di fascia altissima che Nikon ha acquisito con RED DIGITAL. Per tutte queste ragioni e senza dimenticare nemmeno per un istante quanto si sia ridotto l'intero bacino di utenza e di potenziali acquirenti - anche a causa del circolo vizioso indotto da riduzione delle vendite e conseguenti aumenti dei prezzi dei nuovi modelli che si sa già, venderanno meno dei precedenti - ci sentiamo di escludere che una Nikon Z7 III vedrà mai la luce. Salvo che Nikon non decida diversamente per smentirci Il che, intendiamoci, non significa né che le Z7 esistenti smetteranno improvvisamente di funzionare né che con esse non si possano fare foto eccellenti. I fotografi che la trovano soddisfacente non devono in alcun modo sentirsi delusi. Stiamo ragionando sul futuro. Siamo più che convinti che nei prossimi 24 mesi vedremo una nuova Nikon in formato DX, una versione più veloce della Nikon Z9 e una versione video della Z6 III. Senza che ci sia spazio per altro che non siano operazioni speciali con componentistica "riciclata" e destinazione stagionale. Non in questo mercato, almeno.
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Nikkor Z 35mm f/1.8 S : il wide Z fisso e luminoso
Max Aquila posted an article in Nikkor Z : Test obiettivi Nikon
Insieme alla Nikon Z6 messami a disposizione grazie al distributore italiano per Nikon, ho avuto la possibilità di sottoporre ad una prova su...mirrorless anche il neonato Nikkor 35/1,8 S ossia il primo grandangolare fisso per Nikon Z, caratterizzato da uno schema ottico di 11 lenti in 9 gruppi relativamente leggero (370g) lungo 8,6cm e largo 7,3 (diametro filtri da 62mm), paraluce a baionetta a petalo, angolo di campo da 63,5° e diaframma a 9 lamelle, nato per essere usato insieme allo stabilizzatore interno delle Nikon Z, con cui sfruttare la possibilità di utilizzo a mano libera in luce disponibile, grazie anche alle potenzialità già sperimentate con la Z6 di questo test agli alti ISO. Austero, come anche gli altri due Nikkor S fin qui presentati, ben costruito e dotato di una serie di O-ring per renderlo resistenze alle intemperie dotato di motore AF stepper, come la più recente produzione ottica Nikon di peso leggero, trattamento antiriflesso ai Nanocristalli e, naturalmente, diaframma elettromagnetico, solo di selettore AF-MF, moderna contattiera posteriore a 11 contatti dorati e ben integrati nella flangia posteriore, montato sulla Z6 non risulta ingombrante, ma perfettamente dimensionato ampia la ghiera di messa a fuoco, mai probabilmente utilizzata nel migliaio di scatti effettuati con questo obiettivo, manca però la finestrella delle distanze (messa a fuoco minima a 25cm) indice questo della classe di appartenenza nel futuro catalogo delle ottiche NIkkorZ nonostante un prezzo non certo da entry level, attorno ai 900 euro... Ho utilizzato il Nikkor 35/1,8 S in varie condizioni in esterni, sia per realizzare le fotografie con le quali ho poi redatto l'articolo sulla Z6, sia perchè tra le focali wide contenute, quella dei 35mm mi è particolarmente congeniale, ad esempio quando decido di andare in giro con un solo obiettivo per fotografare senza una particolare destinazione. Ho realizzato quindi anche le immagini per l'articolo sul focus stacking, delle quali la foto sopra era una del block, con cui ho poi ottenuto questo stack derivando essere un campione di versatilità cromatica in tutte le condizioni di illuminazione in esterni specie giocando con le potenzialità dei profili colore della Z6 con la quale mi sono proprio divertito i colori forti si legano a meraviglia con le potenzialità di questo obiettivo, brillante e definito anche tenue e delicato sia on-camera (o in postproduzione) quando ciò necessiti crop assolutamente definito, principalmente con i profili monocromatici in dotazione alla Z6 fino all'estremizzazione del concetto 😇 Forte del fatto del suo diaframma più luminoso, questo obiettivo si tende ad usarlo sempre attorno a TA ma fino a f/4 manifesta uno stacco deciso tra primo piano e sfondo e il diaframma a 9 lamelle mostra un bokeh interessante f/2 - f/4 - f/16 (mi piacciono i valori interi) chiaramente la definizione aumenta diaframmando tanto quanto in controluce diretto reagisce meglio ai diaframmi più chiusi In available light si fa forte della sua luminosità facendosi bastare ISO medi (entrambe a 400 ISO) Da questa immagine viene però in argomento quella che ritengo essere il peggior difetto di questo, per il resto ineccepibile, grandangolare, ossia una forte vignettatura che lo accompagna da TA (dove ce ne potremmo aspettare) fino a f/4 incluso, in maniera progressivamente molto evidente (scatti eseguiti ad un pannello da 70x50cm a un metro di distanza: i cerchi misurano 12cm di diametro) la correzione su Capture NX-D probabilmente rimetterà a posto le cose, ma chi utilizzi altri software dovrà aspettare prima l'aggiornamento al profilo di questa ottica. Anche il suo utilizzo in luce mista lo caratterizza per essere un classico obiettivo da street, così come da ritratto a figura intera o in piano americano, ambientato, come ho avuto occasione di realizzare unica luce, dura e contrastata, messa a fuoco sul rosso delle labbra a f/5,6 (la seconda è il crop) Luce continua dai pannelli a neon: f/2 ISO 5000 Qui invece in luce ambiente a 25.600 ISO, nonostante il rumore digitale (apprezzabilissimo della Z6) l'obiettivo non perde ancora vigore Flash diretto, f/3,2 ISO 100: al meglio delle possibilità di tutti e tre (obiettivo, soggetto e ...me) Direi che questo primo wide Nikkor S debba essere tenuto nella giusta considerazione da molti fotografi: principalmente quelli per cui gli obiettivi cominciano dai mediotele, al di sotto dei quali il massimo verso cui possano spingersi sono questi angoli di campo. Personalmente sono rimasto parecchio soddisfatto per la maneggevolezza e la definizione sul soggetto a tutti i diaframmi, anche quelli più chiusi ai quali mi sarei aspettato molta più diffrazione (che non ho mai incontrato) e qualcosa in termine di color fringings dei quali ho trovato scarse tracce anche nelle peggiori delle condizioni auspicabili (come in questo crop 3,5x) Distorsione contenuta (basta guardare le immagini del pannello più sopra), ma vignettatura consistente e immanente a tutte le aperture più interessanti per le quali quest'ottica si voglia acquistare Ciò non condizionerà l'acquisto di chi non intenda utilizzarlo per la...riproduzione di originali, in quanto, come ritengo traspaia dalle immagini di questo articolo, in esterni, in assenza di superfici omogenee di sfondo, non costituirà un problema: nella fotografia di ritratto poi, può essere oggi considerato forse un valore aggiunto, ricercato da molti fotografi che talora la inseriscono in postproduzione. Volete mettere poi l'espressione del mio amico Nunzio, divulgatore per Sony, costretto a posare davanti a una Nikon Z con la sua Pleistascion tra le mani? ...per tutto il resto c'è... Max Aquila photo (C) per NikonZetaland 2018 -
Batteria Neewer sostitutiva Nikon EN-EL15c
Nikonland Admin posted an article in Accessori e altro per Nikon Z
A metà aprile abbiamo avuto modo di provare la batteria SmallRig, "sostitutiva" della Nikon EN-EL15c che da questo momento chiameremo rispettivamente SmallRig e Originale. Abbiamo verificato le sue capacità e potenzialità, l'abbiamo usata per video e foto. L'abbiamo ricaricata via porta USB-C, via caricabatterie, via fotocamera. Tutto questo con la Nikon Z8. L'unico inconveniente è capitato quando abbiamo provato ad usarla con la Nikon Zf. Questa si è rifiutata di accendersi, pregandoci di inserire una batteria "adatta a quella fotocamera". SmallRig : una batteria clone della Nikon EN-EL15c con ricarica USB-C Ma su Amazon.it, c'è in vendita - in questo momento scontata a €38 - un'alternativa che sembra un clone conforme della SmallRig è marchiata Neewer, produttore molto noto per accessori fotografici di ogni tipo che ultimamente si sta espandendo anche in campo luci e batterie. arriva in un pacchettino di cartone marrone e nel complesso il packaging è più economico di quello della SmallRig. La dotazione comprende un cavetto USB A->C adatto per la ricarica, qualche pagina di manualetto, la batteria stessa e il cappuccio di protezione. all'arrivo è carica circa al 50%. Collegata ad un caricabatterie da 145 Watt con porta PD, imposta la tensione di ricarica sui canonici 5 Volt, assorbendo intorno ai 2 Ampere per quasi 10 Watt di potenza. La carica completa richiede due ore e otto minuti. non manca un comodo led che avvisa dello stato di carica (rosso in carica, verde, carica completata) ricarica completa da completamente scarica. Poco più di due ore di tempo, 3440 mAh e 17,288 mWh (esattamente come da specifiche di targa). il LED verde -> ricarica completata a confronto con la SmallRig le differenze sembrano solo apparenti (il colore della plastica, l'etichetta). Specifiche esattamente identiche, posizione della porta USB-C di ricarica nella stessa posizione. le tre batterie che utilizziamo da oggi con Z8 e Zf (la SmallRig, come detto, solo con la Z8). *** Abbiamo fatto un rapido test di scarica, registrando video 2K con la Z8. La batteria ha retto per circa due ore e 10 minuti. Più o meno in linea con la SmallRig e con l'Originale. La potenza disponibile è all'incirca la stessa. Nell'uso normale, riteniamo che si otterranno rendimenti simili per le tre batterie, se usate nelle stesse condizioni. Ovviamente questa è una rapida anteprima - la batteria è arrivata ieri e la stiamo giusto testando - per questi dispositivi nulla può "sintetizzare" una prova continuata di qualche mese. Specialmente per quanto riguarda la veridicità dello stato di carica residua e l'effettiva tenuta della carica nel tempo : difetti che in passato abbiamo riscontrato sovente in altre batterie compatibili. Per il momento possiamo registrare il fatto che la batteria funziona, è compatibile sia con la Z8 che con la Zf (e possiamo ritenere, pur non potendolo provare effettivamente, che riuscirà ad alimentare anche tutte le Nikon, sia Z che D, precedenti, che utilizzano la EN-EL15). Il prezzo è interessante. In generale, Nikonland consiglia l'acquisto e l'uso di batterie originali. Quelle sostitutive sono spesso soggette a prestazioni inadeguate e sono a rischio di incompatibilità in caso di interventi degli ingegneri Nikon a livello di firmware. Al momento non ci risulta che queste batterie possano usare la porta USB-C per intervenire a livello firmware ma usino la porta solo per il trasporto dell'energia elettrica. Ma diamo tempo al tempo e finirà che le batterie si comporteranno come gli obiettivi e saranno in grado di seguire le evoluzioni del firmware delle fotocamere. Per il momento ci fermiamo qui. Se qualche iscritto ha esperienza con questa o altre batterie sostitutive della Nikon EN-EL15c e vuole condividere con noi il suo pensiero nei commenti, avrà la nostra gratitudine.- 10 comments
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Ciao a tutti, oggi apro una serie di scatti nef fatti in casa, nulla di importante ma mi trovo un file non riconosciuto da photoshop, lo apro con DXO e funziona perfettamente. La cosa buffa è che tutti gli altri, prima e dopo quello, sono regolari come sempre. A qualcuno è mai capitato? Sarà il fatto che non riconosca l'integrazione con ACR corrotta e quindi non ritenuto valido come file? Dato che DXO ed anteprima del Mac lo aprono normalmente, mi viene da pensare questo.
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Ultima promozione da Nital su vari corpi e obiettivi Nikon. Qui: https://www.nital.it/nikonscontoincassa Ci sono le Z compresa la Z50 ma anche corpi e lenti F. Scadenza al 15 gennaio 2020. Sconto in cassa, quindi niente attesa di rimborsi.
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Nikkor Z 24-70mm f/4 S : lo zoom base per Nikon Z
Max Aquila posted an article in Nikkor Z : Test obiettivi Nikon
Signore e signori, eccovi l'obiettivo entry-level del corredo Nikon Z: lo zoom Nikkor 24-70mm f/4 S Venduto in bundle ai corpi Z 7 e 6, nelle intenzioni progettuali degli ingegneri senza specchio di Nikon, costituisce l'all-in-one per ogni fotografo che si accosti alla nuova realtà del Secondo Centenario Nikon. Così tanto facile da fotografare, come gli altri due fissi, bastano tre foto (data l'austera linea)... sbloccato dal blocco (presente fin qui solo su questo zoom) aumenta la sua altezza minima fino alla operatività allungandosi su due sezioni di barilotto nel raggiungere la focale massima. Schema da 14/11 caratterizzato da diversi elementi speciali, ma sopratutto da una estrema vicinanza della lente posteriore al sensore delle nuove Z che presentano, come sappiamo, un tiraggio di soli 16mm. Largamente dotato di O-Ring di tenuta alla polvere ed agli altri agenti atmosferici, questo obiettivo transtandard manifesta a mio avviso anche un disegno molto proporzionato tra le parti anteriore e posteriore dello zoom, così come non eccessivo negli ingombri anche col paraluce a petalo montato, pesa mezzo chilo e misura 8,9cm di lunghezza per 78 di diametro massimo (filtri da 72mm), diaframma a (sole) 7 lamelle e stepper motor AF come nella attuale tecnologia Nikon. Mette a fuoco a soli 30cm dal piano di maf e per la prima volta in casa Nikon ha la ghiera di maf manuale programmabile per poter comandare i diaframmi oppure la compensazione dell'esposizione...! L'esemplare giunto a Nikonland grazie ai buoni uffici del distributore italiano di Nikon, ha un numero di serie davvero basso. Forte di tracciati MTF degni di realizzazione ottiche non certo entry-level, facciamo fatica ad assimilarlo alla lunga serie di zoom 18-xxx o 24-xx che Nikon ci ha imposto nel tempo come obiettivi base, buoni neppure come fermacarte in ragione della costruzione che faceva presumere il galleggiamento qualora lanciati a mare, questo 24-70/4 sembra avere tutte le carte, per robustezza e qualità fotografiche per darci il senso del "mirrorless reinvented" che in questa fase iniziale è il leading concept della casa di Tokyo. non stabilizzato, nasce per dimostrare l'efficienza dello stabilizzatore incorporato al sensore delle Nikon Z. Con la Nikon Z6 con la quale l'ho ricevuto in prova, si trova a meraviglia: è proprio il Suo ! Ho scattato in posti e giorni diversi con questo obiettivo e mi sono trovato a riflettere su quanto sia cambiato l'approccio alla fotografia "punta e scatta" nel corso di questi ultimi due, tre anni. Abbiamo a disposizione una nuova generazione di apparecchi ai quali non manca proprio nulla ed anzi è stato in essi implementata tanta di quella tecnologia che nonostante una pratica quarantennale fotografica mi continua a cogliere impreparato. A cominciare dalla gestione dell'esposizione nella quale ci si affida quasi esclusivamente al combinato disposto di esposimetro a matrice + correttore automatico di contrasto (D-Lightning) sempre più perfezionati ed ora anche EVF affidabilissimi e stabili come non mai. La mia prima foto con il 24-70mm è questa: mattina presto alla Fonte Aretusa di Ortigia (Siracusa) un posto mistico quanto impossibile da fotografare correttamente, a causa dei forti contrasti tra il mare ed il cielo dello sfondo, rispetto alle acque più scure della fonte con papiri e papere. Era come accade spesso un primo scatto di prova, nel modo che utilizzo più spesso andando in giro da turista, ossia con priorità ai diaframmi con ISO minimi, Matrix e la focale più wide disponibile; AF-S e scatto singolo. Grande il mio stupore nel trovarmi già in review (a mirino !!!) un'interpretazione così "aperta" delle ombre sul file, bruciando le altissime luci fino al livello di percettibilità delle alte: indice di una notevole collaborazione tra lente e sensore. (inutile sarebbe avere parte delle altissime e il grigio medio sulle alte in uno scatto in controluce come questo) La seconda impressione, analoga, in un'altro scatto dove ho ritrovato una gestione delle basse luci mediata alla perfezione con le medie, destinando la lettura del file alla ovvia prevalenza della parte sinistra dell'istogramma in maniera tanto drastica quanto utilitaristica in relazione al soggetto inquadrato: il database del Matrix di queste Nikon Z mi pare sia ulteriormente evoluto anche rispetto la migliore produzione reflex attuale ! La stessa impressione di obiettività interpretativa di questo zoom in unione alle macchine dedicate nelle foto in interno, indipendentemente dalla influenza del WB Auto, dall'impostazione su caldo a quella opposta, meno obiettiva ma più idealistica ed anche nell'utilizzo ad alti ISO (qui 12800) l'ensamble col sensore Z6 ed il suo eccellente rapporto S/R migliorando ulteriormente ad ISO alti ma non esagerati (per il 2018) come questa foto a 1600 ISO ed il suo ardito crop dove questo 24-70/4 manifesta le sue ottime qualità cromatiche e di nitidezza pur alla distanza notevole di ripresa dal soggetto Poca cosa la vignettatura di questo zoom alle sue diverse focali a tutta apertura (24 -28 - 50 e 70mm da un metro) molto interessante la pulizia tra 35 e 50mm così come invece, pur variando il diaframma a 24mm, la situazione non cambia poi tanto (ampiamente correggibile in postproduzione) D'altro canto la distorsione mi pare del tutto trascurabile (non oso dire assente) a tutte le focali qui considerate. Una delle caratteristiche di un obiettivo allround come un 24-70 dovrebbe essere la brillantezza in esterni e luce intensa, senza tendenza allo slittamento cromatico, tipica di ensamble obiettivo/sensore di primo equipaggiamento: a me pare abbastanza chiaro come in Zetaland si sia al cospetto di un nuovo concetto di entry level... la definizione a tutti i diaframmi sembra il suo aspetto peculiare f/4 f/8 f/16 crop f/4crop f/16 resa ineccepibile anche nel controluce controllato dove restano la descrizione globale e simultanea del soggetto e del contesto crop solo in occasioni limite si ingenerano disastri di ghost e flares, giusto andandosela a cercare...! crop Basta inquadrare con maggior accortezza per limitare i danni Nelle inquadrature ravvicinate questo zoom è il migliore obiettivo di base che io abbia mai utilizzato, non solamente per la distanza minima di ripresa, ben riducibile anche nell'utilizzo combinato di un'adeguata lente addizionale Marumi DHG Achromat (Nikon...a quando lenti addizionali e obiettivi Macro ???) e con l'utilizzo in luce mista con flash modulabili in piena luce così come in pura e semplice luce neutrale Ebbene si... il 24-70/4 S per Nikon Z è proprio un obiettivo da caccia fotografica vagante, grazie anche alla possibilità di utilizzare il formato inferiore che porta la sua massima focale a diventare un 105mm-eq: pian piano, avvicinandosi... colori e nitidezza nei dettagli, il suo piatto forte espressivo in ogni maniera... da f/16 ad f/4 lato B e crop a 3200 ISO per sfruttare tempi veloci e diaframmi chiusi, con una resa complessiva da toh... di chi era quell'occhio in basso a destra nella foto? Veloce e reattivo in autofocus (lo stepper motor funziona come già sperimentato su altre lenti), preciso e definito, delinea il soggetto come il fotografo (qualsiasi) richiede: anche inquadrando senza rispetto il soggetto a 24mm come anche a 35mm come ogni bravo wide che si rispetti, nelle mani dei fotoamatori girovaghi immancabile la ripresa a 24mm dal basso verso l'alto, grazie alla notevole tenuta alla distorsione anche prospettica. Insomma questo obiettivo Nikkor S è la...Jeep di base per gli utenti Nikon Z... ed unitamente alla roadmap Z per i prossimi due anni, io lo acquisterei immediatamente insieme ad una Z per sfruttare il forte sconto rispetto il suo listino intorno ai mille euro insieme al 14-30/4 di prossima presentazione ed a un fisso luminoso a scelta a seconda delle personali propensioni, a costituire in tre pezzi un CORREDO NATIVO Nikon Z senza dover fare neppure ricorso all'ottimo adattatore FTZ, dimenticando fin da subito l'esperienza reflex. Non ho trovato (e non è comune) nessun difetto da dover sottolineare: in questo momento è a mio avviso il BEST BUY del corredo Z Max Aquila photo (C) per NikonZetaland 2018 -
Registrazione qui: Nital Evento itinerante per la presentazione delle Nikon Z organizzato da Nital. Le date: MILANO 6 OTTOBRE 2018 FIRENZE 10 OTTOBRE 2018 ROMA 13 OTTOBRE 2018 NAPOLI 16 OTTOBRE CATANIA 20 OTTOBRE VICENZA 27 OTTOBRE TORINO 30 OTTOBRE Finalmente si tocca con mano.
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La roadmap delle lenti Z attuale è, almeno sulla carta, molto completa. Ma, visto che Nikon stessa ha lasciato degli spazi vuoti a partire dal 2020, per quelle che sono le vostre personali esigenze, di cosa avremmo bisogno per motivare il passaggio al nuovo sistema ? Nell'ottica di un cambiamento di corredo, quali delle lenti attualmente previste potrebbero tranquillamente essere posticipate e quali vorreste veder inserite nella roadmap ( magari con arrivo sul mercato entro il 2019 ) ?
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Uno dei tanti video di "spacchettamento" che hanno inziato ad affollare la rete con le prime consegne di Z7 in giro per il globo. Due considerazioni a caldo... Ma quanto si divertono questi personaggi ad infilare le dita nel bocchettone delle fotocamere ? Solo io mi faccio i film sul rischio di polvere e patacche varie in foto ? Ma quanto è grande la scatola del Kit con 24-70 ed FTZ rispetto al contenuto ?