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  1. Forse siamo stati tra i primi (oppure i primi ?) ad aver comprato l'adattatore Viltrox E-Z (che consente di utilizzare obiettivi a baionetta FE su corpi macchina Nikon Z) ed averne parlato qui su Nikonland Sono certo però che sia una prima assoluta esserci procurati, grazie ad Alfio Spartà di un sontuoso obiettivo Sony G, un pezzo più unico che raro nel panorama dei produttori fotografici, ossia il Sony FE 100mm f/2,8 STF GM OSS, un mediotele molto particolare perchè dotato di un elemento apodittico nel suo schema ottico da 14/11 (contrassegnato col n°1 nello schema) capace di realizzare una morbidezza nello sfuocato, pur mantenendo delle ottime capacità di risolvenza sul soggetto a fuoco, al costo però di ben due stop di luminosità (diventando in effetti un f/5,6 a TA) ottenendo il massimo effetto del filtro apodittico tra f/5,6 ed f/8 attraverso la movimentazione della ghiera dei diaframmi manuale, ben spaziata a terzi di stop nella sua escursione fra TA e f/22 Un obiettivo significativo nel catalogo Sony FE, dove risulta presente fin dal lontano 2017 ed ancora in vendita a circa €1850 di listino (salvo promozioni). Un obiettivo anche assistito da OSS, ovvero lo stabilizzatore ottico di Sony, oltre che del sistema DDSSM di gestione del motore di AF. Dotato di una distanza minima di maf generica da 85cm, ma anche di una ghiera che evidentemente sposta un gruppo di lenti per consentire un uso a distanza ravvicinata tra 57cm ed un metro ! Ossia un obiettivo davvero particolare col quale realizzare sia un utilizzo classico da mediotele con diaframma ad 11 lamelle, come ritratto e paesaggio, oltre che un uso a distanza ravvicinata, avvalendosi delle proprietà particolari del filtro apodittico in dotazione. Un bel banco di prova quindi, per un adattatore di terze parti, come questo Viltrox E-Z La prima operazione è stata quindi quella di scaricare dal sito Viltrox l'aggiornamento fw dell'adattatore, dedicato agli obiettivi dotati di OSS (l'adattatore è quello di Mauro Maratta, che l'aveva utilizzato con obiettivo invece privo di stabilizzazione interna) L'operazione non è priva di incerti, dovendo collegare il cavetto proprietario, dotato di quattro pin a spina, dentro l'apposito alloggiamento femmina nel circuito stampato dell'adattatore stesso: lo spinotto ha un verso, suggerito dalla modanatura in plastica, ma ovviamente il cinese che scrive i leaflet, non si sogna di suggerirlo ) Scaricato il firmware con il semplice trascinamento del file dentro la cartella generata dal collegamento al pc via usb, processo immediato e, badate, nessun file vi apparirà nella suddetta cartella (così come non leggevo la presenza del precedente aggiornamento) Dunque, come detto, non un qualunque obiettivo a baionetta FE e relativi contatti elettrici, ma un bell'esemplare, particolare pure all'interno del corredo Sony, per mettere alla prova questo adattatore Viltrox con tante variabili, come la presenza dello stabilizzatore, il motore AF di prima generazione Sony, la difficoltà della luminosità massima condizionata dal filtro apodittico a densità variabile e ultimo, ma non per ultimo, la variabilità attraverso ghiera della distanza minima di maf. Cominciamo proprio da quest'ultima per dire che è stato l'unico elemento critico della prova, altrimenti superata brillantemente dall'adattatore Viltrox E-Z Nel senso che, dopo i primi tentativi a Nikon Z9 accesa, mi sono accorto che la sua movimentazione mandava in tilt qualcosa (probabilmente lo spostamento della ghiera attiva una differente pista elettrica di contatto) con conseguente perdita di funzione dell' AF che resta inerte come se non ci fosse un obiettivo montato. Ma semplicemente spegnendo la Z9 prima di fare il passaggio dalla posizione originaria a quella Macro o viceversa, tutto torna a funzionare perfettamente. Cominciamo dal definire l'obiettivo che abbiamo in prova (grazie alla generosità di Fotoluce Palermo) Vi riporto in un box la descrizione del fabbricante circa le caratteristiche del filtro apodittico in esso strutturato Ciò definito e considerato anche il fatto della presenza di elementi asferici e a bassa dispersione, diciamo pure di essere al cospetto di un'obiettivo ottimizzato per le brevi distanze e la massima nitidezza del soggetto inquadrato... oltre alle summenzionate caratteristiche che ne determinano anche una particolare morbidezza dello sfuocato, anche ad aperture medie come quelle imposte dal diaframma in utilizzo. Certamente, fin dal primo approccio, la messa a fuoco della Nikon Z9 viene rispettata in tutte le sue accezioni e modalità di azionamento, a scatto singolo così come in sequenza, l'adattatore Viltrox riceve dall'obiettivo Sony FE e trasmette alla fotocamera Nikon Z proprio tutte le indicazioni necessarie al perfetto funzionamento, perfino inquadrando le gocce di pioggia sui fili della biancheria o sulle lampadine appese, sia con tempi lunghi di scatto (assistito dall'ottimo funzionamento combinato dei sistemi di stabilizzazione ottica) sia con quelli veloci Cercando poi i colori in una giornata di bel tempo all' Orto Botanico di Palermo, ho messo alla prova questo sistema ibrido, su soggetti dei più vari e alle distanze più differenti, proprio per vedere se in qualche frangente potesse andare in crash la capacità di lettura del Viltrox . ma francamente, nel corso della sessione di scatto, mi sono più dedicato a capire le potenzialità dell'ottica in uso, proprio per l'assoluta linearità di funzionamento che ha avuto, grazie alla mediazione del Viltrox E-Z Quindi, colori intensi e matericità dei fiori inquadrati, spaziando tra tutte le aperture concesse dal filtro apodittico (f/5,6 - 6,3 - 7,1 - 8) riconoscibili nettamente dalla leggibilità, o meno, dello sfondo come già evidenziato da Mauro nel suo articolo di presentazione del Viltrox, Lightroom riconosce i dati di scatto e lo classifica come obiettivo G, con la sua focale ed il diaframma effettivo (non solo la massima apertura) il filtro apodittico si comporta a certe angolazioni rispetto alla luce, un pò come un filtro polarizzatore o un ND e influisce anche visibilmente (in certe condizioni) sulla temperatura colore dello scatto, visibilmente anche a mirino... ma la capacità di avvicinamento del soggetto, talvolta da me accentuata rispetto alla ghiera disponibile di close-up, anche attraverso una lente addizionale Marumi DHG Achromat 330, è davvero entusiasmante, venendosi a trovare a disposizione di un obiettivo davvero particolare per il suo eclettismo... Il sensore della Nikon Z9 compie il resto del miracolo di questa ibridazione ad innesto, che su Nikonland mai ci saremmo sognati di pensare. Fiori, animali, cose, persone, città, canzoni, colori, sembrerebbe il giuoco che da bambini facevamo nelle pause a scuola, ma che con due apparecchi come il Sony STF 100 G e la Nikon Z9 ci sono consentiti grazie all'adattatore Viltrox E-Z In buona sostanza, un semplice anello da poco più di 100 euro di prezzo, che riassume in sè tutte le opportunità che da un matrimonio del genere si possano cogliere: condividere uscite fotografiche con amici Sonysti: un anello del genere potrebbe aiutare a condividere obiettivi dei due corredi stabilire di lasciarlo montato su quel fisso o zoom che qualcuno ritenga irrinunciabile pensare ad acquistare oltre che obiettivi Viltrox, anche altri universali, magari usati, dotati di baionetta FE. Questi gli obiettivi che Viltrox dichiara compatibili: Speriamo di avere reso un servizio a chi si chiedesse della funzionalità di questo adattatore Viltrox E-Z: per Nikonland è un acquisto consigliato ove ricorrano esigenze specifiche. Max Aquila photo © per Nikonland 2025
  2. La linea AIR di Viltrox comprende una serie di obiettivi FF ed APS-C caratterizzati da dimensioni, ingombri e pesi comuni, sebbene ottimizzati per essere costruiti in funzione di prestazioni e caratteristiche ottiche che vanno ben oltre la comodità di uso ed il prezzo estremamente conveniente, in assoluto, sul mercato. E' stato appena presentato un 50/2 che sarà presto oggetto di test su Nikonland, che si affianca a questo 40mm f/2,5 che ho in borsa da giugno scorso, comprato subito dopo venduto lo Z 50/1,8 che tante soddisfazioni mi aveva pur dato. Perchè l'ho comprato? Esattamente come dice il titolo: al posto di... Che non potesse essere un diretto concorrente in termini di qualità al Nikkor Z era ben chiaro, non fosse altro che per la inferiore luminosità e dimensione della lente frontale rispetto quello. Oltre naturalmente alla focale, lievemente più wide di un normale, che lo porterebbe a confronto diretto con il Nikkor Z 40/2 del quale abbiamo parlato poco, ma è stato apprezzato abbastanza. Forse neanche il divario di prezzo rispetto al Nikkor (praticamente il doppio) ma in termini assoluti una differenza tra 150 e 300 euro non rappresenta un muro invalicabile. I dati di targa parlano quindi di uno schema da 10 lenti in 6 gruppi che pesa 180 grammi e ha una filettatura filtri da 52mm alto come tutti i fratellini della stessa linea, paraluce a petalo incluso baionetta in metallo dotata di presa USB-C per un facile aggiornamento firmware da computer (e Viltrox abbonda in aggiornamenti) ben più magro del Nikkor MC50 (che però si allunga tanto, per raggiungere il soggetto) motore AF STM silenzioso e preciso. Messa a fuoco minima da 34cm (29cm nel Nikkor). Diaframma a sette lamelle (9 nel Nikkor) che chiude fino ad f/16 Le piccole dimensioni non pregiudicano affatto la maneggevolezza e la ghiera di messa a fuoco manuale ben si presta a fornire salda presa anche se abbinato addirittura ad una Z9 Il primo dubbio sul suo buon funzionamento me lo levo controllando eventuale presenza residua di distorsione a cuscinetto o a barilotto e mi pare che superi egregiamente la prova, nonostante anche la focale che potrebbe in qualche misura deformare gli elementi verticali od orizzontali ai bordi immagine. Ma così non è...neppure in riprese dalla minima distanza di messa a fuoco, sulla perpendicolare rispetto al soggetto Quindi anche un facile obiettivo da riproduzione, se munito di semplici accessori come un tubo di prolunga o una lente addizionale? ...direi proprio di si... ma anche un obiettivo capace di una elevata nitidezza, nonostante la categoria di prezzo di appartenenza con una buona morbidezza dello sfuocato anche a tutta apertura, per quanto f/2,5 secondo i parametri correnti sia ormai difficile da definire come un'apertura luminosa per un fisso: diversa la cosa se lo paragonassimo alla stessa focale sugli zoom di prima dotazione l'obiettivo che si comporta già sufficientemente bene a tutta apertura, non può che migliorare diaframmando anche non di tanto e raggiungere il suo acme se utilizzato ai diaframmi intermedi anche se in concreto le differenze possono essere valutabili su elementi davvero minimali, come l'eccesso o meno di vignattatura fino ad f/4 che in alcuni casi può anche diventare funzionale al racconto fotografico anche quando la luce disponibile non sia quella usuale... fino ad arrivare agli EV negativi da ...lume di candela e questo Viltrox AF 40/2,5 Z continua a manifestarsi all'altezza di ogni "al posto di..." della stessa classe di appartenenza, senza remore. Il consiglio è di non aver motivo di dubitare: se la molla sia il risparmio, questo ragionamento non si ripercuoterà sulla qualità. E certamente per i gradini superiori non mancheranno mai le alternative, a cominciare dal prossimo Viltrox AIR 50/2. Max Aquila photo © per Nikonland 2025
  3. Nel 2024 ho comprato diversi obiettivi Viltrox, a partire dal desiderato e inedito 16/1,8 a finire con una serie di barattolini identici per dimensioni e peso, alcuni FX altri DX, più per curiosità che per esigenza specifica, se non per l'ingombro inconsistente, unitamente a prezzi assolutamente invoglianti all'acquisto, associati alla promessa di buone prestazioni. E' il caso appunto dell' AF 56mm f/1,7 Z, che appartiene alla serie AIR APS-C di Viltrox, che deve probabilmente la sua denominazione ai soli 2 etti di peso, paraluce incluso, del suo peso, frutto dei suoi 6cm di lunghezza, per un diametro filtri da 52mm, a realizzare un luminoso mediotele DX per le piccole di casa Nikon, come le Z50/50II, le Zfc e la Z30. Accreditato di uno schema abbastanza articolato (pensando agli antichi mediotele Nikkor a 4 lenti) da ben 11 lenti in 9 gruppi, con una notevole quantità di vetri a bassa dispersione e ad alto indice di rifrazione (evidentemente a buon mercato i vetri speciali cinesi, considerato il prezzo inferiore ai 180 euro) e parallelamente di test MTF da urlo, se rispondenti al tracciato pubblicato un obiettivo costruito con materiali certamente poco nobili, per il contenimento del prezzo, ferma restando la baionetta in metallo, sulla quale si affaccia la presa USB-C per gli aggiornamenti firmware (che in casa Viltrox si susseguono con una certa frequenza) Dimensioni utili a far infilare sempre, ovunque si vada, questo piccoletto in borsa grazie anche al paraluce reversibile per diminuire ulteriormente (se ce ne fosse stato bisogno) l'altezza fuori tutto Un 56mm f/1,7 APS-C equivale in pieno formato esattamente ad un 84mm di pari luminosità, ossia all'archetipo Nikon di mediotele (focale che deriva dalle prime Nikon telemetro a pellicola di formato leggermente inferiore a quello Leica, quindi allo scopo di compensare la differenza di campo inquadrato dai 90-100mm tedeschi dell'epoca) E si tratta di una lunghezza focale fantastica, in quanto adatta più di uno standard da 50mm a stringere su di un volto in ritratto, a parità di distanza di ripresa, così come di uno spettacolare obiettivo per i paesaggisti, quelli che non insistano sui dettagli, ma che al tempo stesso non vogliano tuttoleggiare con un grandangolare, col quale si vede... il tutto, senza ...ammirare niente. In più, la discretamente ridotta distanza minima di messa a fuoco da 55cm dal piano focale, opportunamente assecondata da una semplice lente addizionale da 52mm di diametro (classico per Nikon), potrebbe far diventare ancor più interessante questo intrigante Viltrox AIR. Di fatto, messo alla prova con diaframmi mediamente chiusi come quelli tra f/5,6 ed f/8, si dimostra coerente ai dati qualitativi promessi dallo schema ottico adottato, da bordo a bordo, annullando anche la componente di vignettatura invece presente ai diaframmi più luminosi anche giocando con i Picture Control personalizzabili della Z50II Ovviamente messo alla prova con le aperture maggiori, i risultati restano pienamente soddisfacenti nell'uso comune (ossia non nella riproduzione di perfetta planeità di un muro di mattoni rossi, posto che il muratore fosse all'altezza della bisogna) la vignettatura chiaramente diventa percepibile tra f/1,7 ed 1,8 e fino a f/4, ma nitidezza e aberrazioni cromatiche non sono eccessive Nel ritratto, genere per cui un mediotele è principalmente votato, i risultati non mi dispiacciono, anche se non posseggono la "trasparenza" di certe realizzazioni Nikon a cui ci siamo abituati con la linea Z, ovviamente di dimensioni e prezzo nettamente differenti. In quanto all'utilizzo in close-up, a partire dalle immagini alla sua distanza minima, fino all'aggiunta di una lente addizionale (Marumi DHG200 Achromat +5) direi che anche in questo caso non si possa che dirne bene, determinando in questo Viltrox AF 50/1,7 Z un obiettivo generalista quasi alla pari di uno zoom. Si nota indubbiamente un discreto ammorbidimento ai diaframmi più aperti, specie nell'uso combinato della lente addizionale, che progressivamente sparisce diaframmando. Come del resto del tutto naturale per una lente frontale di così ridotte dimensioni, pur essendo assistita da elementi speciali, che non può in alcun modo immaginare di competere con i 62 o 67 mm delle lenti frontali dei mediotele tradizionali di pari luminosità . Ma che per un obiettivo cinese da 170 euro, dotato di motore stm di messa a fuoco (silenzioso ed efficiente), che supporta tutto il firmware Nikon anche dopo gli aggiornamenti che si sono succeduti (tranne qualche passo falso dal quale la casa cinese è subito corsa ai ripari) facile da portare sempre appresso e da utilizzare in tanti contesti anche con le fotocamere mirrorless dalle dimensioni più contenute, i cui utenti chiedono specificamente obiettivi fissi di questa categoria, rappresenta proprio la quadratura del cerchio. Me la sono presa comoda a scrivere questa review (ho il 56/1,7 da fine luglio scorso) così come quella dei suoi simili in mio possesso, proprio perchè ho voluto ben fissare le impressioni che questi Viltrox mi stanno suggerendo. Non credo di esagerare nel consigliarlo a tutti coloro che cerchino un obiettivo facile e luminoso da utilizzare anche per i viaggi. Che non siano di interesse scientifico... Max Aquila photo © per Nikonland 2025
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