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  1. In casa ho ennemila treppiedi e ennemila^2 teste per treppiedi. Ma non ne avevo nemmeno uno piccolo e leggero. Guardavo il Leofoto LS-254C (vedi prova su queste pagine a firma Valerio Brustia) che ha effettivamente le caratteristiche che mi interessano ma il suo prezzo è lievitato ad ben oltre 300 euro. Cui aggiungere l'inevitabile testina adatta ... e non mi pareva il caso di spendere tutti quei soldi per un aggeggio cui comunque non delegherò mai la "foto della vita". Lo scopo è quello di appoggio leggero, senza impegno, per le Nikon Zfc che nel mio caso, escono di casa predisposte per Arca Swiss, pesano poco e generalmente le uso con obiettivi altrettanto poco impegnativi. Quindi non a quei soldi. Al solito mi induce in tentazione Amazon con una offerta allettante, meno di 150 euro e per di più in cinque rate senza interessi. L'oggetto del desiderio, comprato lo scorso febbraio, è il Sirui AM-254 Qui su Nikonland, vedendo strutture, finiture e sigle dei treppiedi più comuni di provenienza cinese, ci siamo fatti l'idea che tutti questi marchi siano solo dei semplici uffici di progettazione che utilizzano componenti standard o simili, prodotti da una fabbrica enormemente più grande ed in grado di rifornire tutti quanti in quantità. Lo testimonia la qualità della fibra di carbonio usata (Toray a 10 filamenti) filata in modo indifferente, quale sia il prezzo e la taglia del treppiedi. E le sigle di denominazione, parlanti per la maggior parte dei casi. Come nei due treppiedi citati, 254, di cui 25 è il diametro della gamba maggiore e 4, il numero delle sezioni. Per non parlare della minuteria, dei colori, dei componenti metallici lavorati in CNC. Ma eccolo qui, il piccolino, poco più di 40 cm ritratto e meno di un chilogrammo "nudo". Amazon me lo ha consegnato direttamente con questa scatola, senza ulteriore imballo. Poco male. dentro c'è una sacca capiente, adatta anche a treppiedi di maggiore taglia, che contiene tutti i componenti, compresa la colonnina opzionale da 20cm qui con tutto dentro, pronta per il viaggio e qui con tutti i componenti fuori. il modello pare sia destinato al solo mercato europeo, probabilmente per questioni di certificazioni CE. le buste contenenti chiavi a brugola e spikes a punta per sostituire eventualmente i piedini gommati. l'orgoglioso marchio. Il treppiedi ovviamente arriva in finitura carbonio con inserti in alluminio verniciati a caldo in blu. Io ho seguito gli antichi dettami dell'amanuense novarese Valerius Brustianus ed ho ricoperto la gamba superiore con la batista color verde erba. Non per velleità mimetiche, ma perchè le mie mani sudano e mi da fastidio impugnare il carbonio. Il tessuto in cotone assorbente è un vantaggio, specie d'estate. Il grip aumenta e anche la confidenza. Questioni psicologiche, insomma ... Dettagli costruttivi la crociera con la vite standard per montare alternativamente, la testa o la colonnina. Notare le viti con cava esagonale brunite e marchiate Sirui, insieme ai blocchi in alluminio fresato in CNC verniciati di azzurro. l'insieme dei fermi delle varie gambe e il marchietto adesivo. la parte sotto della crociera, con la filettatura per appendere eventualmente un contrappeso o altro. Cose degne di treppiedi di fascia più alta. La particolare conformazione degli snodi consente un uso totalmente ribassato su cui eventualmente montare la colonnina da 20 cm oppure no, a seconda delle esigenze dettagli ulteriori della crociera e della vite di montaggio. La testina Artcise EB-36S In casa ho duemila teste ma nessuna di questa taglia. Sirui ne propone diverse ma a prezzi che sono paragonabili con quelli del treppiedi. E non mi è sembrato il caso. Per cui ho scelto questa Artcise, di conformazione e meccanica simile ad altre di altri marchi, che vanta una sfera da 36mm con un fermo robusto in teflon e un bel morsetto. Pesa in tutto 200 grammi e costa ... la bellezza di 36 euro, praticamente un euro a millimetro di sfera. Ovviamente non intendo usarla per lavori pesanti ma mi aspetto che mi dia affidamento. la sfera è in alluminio (diffidare di quelle cave in plastica) è ben dimensionata ma piccolina e proporzionata con questo treppiedi ha tutte le caratteristiche standard, compresa bolla sul morsetto Arca Swiss abbastanza robusto l'ho detto che è piccolina ? lo è vicino alla Artcise XB54 da 54mm e circa un chilogrammo, pensata per ben altri sforzi di torsione e di sostegno. La colonna Sirui SL-200-EU è una colonnina in fibra di carbonio, diametro 28mm, altezza 200mm, ulteriormente estensibile con lo stesso criterio delle gambe del treppiedi per qualche cosa di più di 32cm montata ed estesa in generale diffido delle colonne estensibili che rientrano nella base del treppiedi. Indeboliscono la struttura complessiva e soprattutto, non si possono togliere facilmente e quando lo si fa, è complicato rimetterle. Questa semplicemente si avvita al posto della testa quando serve estendere ulteriormente il treppiedi. Ed è facile aggiungere qualche centimetro al volo, senza dover muovere tutte le gambe sottostanti. anche in campagna o dove siete. Come va Questo per me è un treppiedi da escursione, come il più pesante Leofoto LS-365C che ho addirittura dotato di base livellante. Quindi da usare fuori, perché in casa ne ho tanti altri di pesanti e a prova di scossa tellurica che non mi sognerei mai di portare in giro salvo che non abbia a disposizione robusti aiutanti. Quindi eccolo qui nell'erba piccolo ! con le gambe estese, senza testa con la testa con la colonna montata ed estesa Estendere le gambe è un attimo, il movimento è semplice e privo di impegno. Si sblocca il fermo, lo stelo va giù per gravità, si riblocca il fermo, si sblocca l'altro etc. seconda di quante sezioni serva estendere. completamente esteso fa la sua figura, sebbene le gambine sia sottili (come dicevo, l'elemento più grande ha un diametro di 25mm, quello ricoperto di batista verde). Ed è ragionevolmente fermo e robusto. Certo mai come il mio sistematico con le gambe da 40mm ... che però pesa tre volte e richiede una testa che da sola pesa più di questo treppiedi ... ecco qua la testina in batteria che ospita la mia Gigi che in questo caso sta offrendo la sua livella per mettere in bolla il sistema (pigrizia, la bolla a liquido è davanti, opposta al morsetto) Gigi in questo caso indossa il Nikkor Z 105/2.8 MC, un peso maxi per lei ma che la testina Artcise EB-36S sostiene con disinvoltura questo è uno scatto ripreso in una situazione simile, in casa, con un tempo di 6 secondi. Mi pare adeguato, anche se nella realtà non userò praticamente mai questo sistema per foto del genere. L'ho usato invece per fotografare Ginevra con il TTArtisan 50/0.95 e potermi concentrare anziché sui miei movimenti, sulla messa a fuoco di precisione. Con risultati lusinghieri ... lei può stare congelata ma se intanto tu ti muovi, non è possibile mettere a fuoco con un manual focus che ha 1 mm di profondità di campo mentre se stai progettando un servizio o stai facendo un video, è indispensabile avere un punto di ripresa costante e ferma, anche se non è necessario montarci sopra una Z9 con un 600/4 stessa identica inquadratura, ripetuta anche in un video in cui muovo il fuoco da un fiore all'altro, senza incertezze. Nikon Zfc e TTArtisan 50/0.95 su Sirui AM-254 con testina Artcise EB-36S Conclusioni E' in fibra ci carbonio. Pesa 990 grammi. E' lungo 42 cm ma si estende, volendo, fino a 160cm da terra. Oppure a 8 cm da terra se ti serve. E' ragionevolmente stabile, regge una testa adeguata. Costa il giusto. Viene consegnato con tutto quello che serve e anche il superfluo (braccino per montare uno smartphone o non so che altro, piedini a punta in alluminio se andate su una pietraia etc. etc.). Sembra che sia fatto per durare. Io in questi mesi l'ho usato a lungo senza il minimo inconveniente. La colonnina opzionale è fatta benissimo. La testina è decente, a quel prezzo. Usandola qualche piccola incertezza di rotazione se ne va via. Pesa poco e ingombra poco. La sacca è comoda, robusta, più che capiente. Ho dimenticato qualche cosa ? Si, costa meno di altri prodotti come il Leofoto. Per tacere dei gioiellieri europei o americani.
  2. La Nikon D780 prossimamente in test su Nikonland con montato lo splendido Nikkor F 105/1.4E banner di Nikon USA con le caratteristiche peculiari della Nikon D780 : versatilità e agilità. Avevamo detto all'annuncio che non l'avremmo provata. Ma si può cambiare idea, ed abbiamo trovato il tester ideale per provarla. Un vero uomo-reflex, di quelli "real-man-don't-use-mirrorless" che sembra uscito direttamente dagli anni '80. Forse questa macchina è destinata a fotografi come lui, aggrappati al senso di sicurezza che una reflex continua a infondere. Ma questa (bella) Nikon D780 è il giusto ponte tra il mondo tradizionale delle reflex e quello già realtà delle mirrorless moderne. Stiamo parlando ovviamente di casa Nikon - delle case degli altri continuiamo a non essere interessati - e il fotografo Nikon con questa nuova macchina si troverà subito a casa sua. Che la si voglia usare come una reflex - del tutto simile alle altre Nikon ma con qualche piccola cosina (in meglio) in più - che la si voglia usare come se fosse una Z6, macchina con cui condivide buona parte dell'elettronica e delle modalità di funzionamento in Live-View, risulterà di immediato utilizzo. Perchè alla base c'è l'assoluta appartenenza alla casa Nikon, secondo gli ultimi aggiornamenti, sia in termini di resa dei file che di impostazioni di menù, comandi, modalità di sviluppo. Di più. Perchè questa D780, come le Nikon Z, finalmente dialoga anche con il mondo software Adobe. L'ambiente di sviluppo Adobe non è ancora compatibile con la D780 ma aprendo i file NEF con un editor esadecimale, si notano le impostazioni di dialogo che consentiranno di sviluppare i NEF in Camera Raw o in Lightroom con le stesse impostazioni dell'ambiente Nikon (sia in termini di impostazioni di Picture Control e parametri relativi che di correzioni degli obiettivi, oltre alle modalità di riduzione del rumore e di sharpening) che certamente faciliteranno l'uso in quell'ambiente, di fatto standard. E ancora, la disponibilità dell'autofocus a rilevazione di fase sul sensore principale (con le medesime modalità di impiego della Nikon Z6) crea una frattura nell'utilizzo in campo video con tutte le altre reflex Nikon. Tanto che il video creato con questa D780 risulta del tutto simile a quello creato con le Nikon Z full-frame. Scomparse le incertezze di funzionamento del Live-View (imbarazzanti su D850, D500 e D5 ... non parliamo di D750 e D600), l'autofocus è attivo e scattante, tenendo sempre a fuoco il soggetto. Nel complesso, anche se l'ho avuta in mano solo poche ore ne ho ricavato una impressione più che positiva. Con solo piccolissime critiche che faremo insieme in fondo a questo articolo. Come è fatta Già nell'unboxing si nota la prima novità. L'estetica della scatola della D780 si stacca da quella delle precedenti reflex per abbracciare quella delle Nikon Z. Il colore è il nero con sfumature giallo/dorato e non più dorato. anche se i sigilli e le consuete marchiature sono quelli che conosciamo bene. i codici sono ovviamente nazionalizzati. Attenzione alla matricola : le macchine per il mercato europeo hanno la marcatura che comincia con il 6. Solo queste saranno riconosciute in assistenza nei service europei. Le altre macchine sono destinate alla commercializzazione negli altri continenti. qui sulla scatola c'è la lista delle nazionalità coperte da questo prodotto che poi ovviamente è personalizzato per l'Italia (manuale in italiano) ed in più marchiato da Nital con i suoi 4 anni di garanzia e le ulteriori opzioni Nital Vip. l'interno è tutto cartonato e nell'intercapedine è presente il manuale e la scheda di memoria in omaggio. Una Lexar Professionale UHS-I 667x da 64 GB, più che adeguata a questa macchina (io ho usato una della precedente serie 600x senza problemi di sorta) le due sezioni dell'interno della scatola, a sinistra il vano con il corpo macchina, a destra cavetteria, batteria e caricabatterie la macchina è avvolta nel pluriball ed molto ben protetta, state tranquilli, qui l'avevo già liberata per fotografarla ed eccola qui con il mio 105/1.4E montato sopra sul lato sinistro le connessioni multimediali aggiornate. Microfono, USB-C, HDMI il bel display mobile che arriva a diventare orizzontale. Piuttosto robusto, del tutto identico all'apparenza a quello delle Z6/Z7 la torretta di sinistra la identifica come macchina Consumer (posizione Auto, Effect, U1 ed U2) una immagine pubblicata da Nikon che svela la scocca in lega di metallo completa. Il vano doppio per le memorie SD di tipo UHS-II vista artistica del frontale senza obiettivo il lato pulsante di scatto. I comandi sono del tutto analoghi a quelli delle altre Nikon di ultima generazione altro dettaglio della torretta di sinistra con le selezioni relative alla raffica (quando mi spiegheranno perchè nelle Z6/Z7 hanno omesso questa ghiera mi sentirò meglio .... !) Il posteriore è leggermente differente in qualche dettaglio ma ci si fa la mano subito. Si nota - purtroppo ! - l'assenza del joystick. E' vero, non c'è nemmeno nella D750 che questa macchina va a sostituire ma c'è in Z6 e Z7 e sinceramente oramai mi pare assolutamente indispensabile. Quanto avranno risparmiato non mettendolo ? Cinque euro ? E per la miseria, costasse 500 euro questa macchina lo capirei ... vista artistica Il Display Posteriore In modalità "specchio" il funzionamento è analogo a quello di D5/D850/D500/D7500. Totalmente touch, rapidissimo da impostare. Anzi, certe cose, tipo il bilanciamento del bianco vengono meglio con il touch che via menù ... Lo so, lo so, real-man-don't-use-touch. E si vede che io non sono un real-man ma uno strano ibrido. così come è ibrida questa macchina che una volta selezionato il Live VIew, selettore a destra immediatamente vicino al mirino, si comporta esattamente (ma proprio esattamente !) come una Z6 Con tutti i comandi e modalità di funzionamento di una Nikon Z6 comprese quelle di messa a fuoco. Qui è selezionato l'AF-Auto con riconoscimento dell'occhio di default qui con l'area Wide-S e qui con la matrice a 9 settori i Picture Control Creativi esattamente come nelle Z6/Z7/Z50 Nell'uso in Live View l'esperienza è fluida, a livello di quello delle Z full-frame (Z6 in particolare) con l'ultimo firmware. Nessuna impuntatura, sistema che risponde con immediatezza. Stesse peculiarità e stessi limiti. Tutto identico. Come va Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 in Vive View con riconoscimento dell'occhio. Se aprite l'immagine vedrete che il fuoco è sulla pupilla azzurra di destra. Quanto sia precisa la messa a fuoco dipenderà dalle vostre aspettative. Per me è perfetta per uno scatto fatto al volo e a braccia tese. Vedete un pò voi se vi soddisfa. In modalità reflex le cose sono analoghe a quelle che riscontro con una D7500 qui siamo a raffica con il 70-200/2.8 e messa a fuoco automatica, lo scatto è riquadrato perchè è quasi impossibile centrare i miei due piccolini quando giocano. La Nikon D780 è ovviamente di casa con ogni ottica Nikon F che già possediate (anche quelle non motorizzate che invece non hanno l'autofocus sulle Nikon Z). La raffica è adeguata sia in reflex (7+ scatti al secondo) che in mirrorless (12 scatti al secondo) e anche con una scheda scarsa come la mia vecchia 600x, il buffer non si riempie mai. Vedo circa 20 scatti di riserva e anche premendo a fondo non si va fuori scala. Ovviamente scrivo di impressioni di pochi minuti perchè la macchina l'ho già consegnata a Valerio Brustia ed avevo solo questo tempo - e nessuna occasione seria di scatto - per farmene giusto un'idea. Alti ISO A me questi discorsi non appassionano più di tanto ma so che per molti sono questioni importanti. Quindi mettendo le mani avanti in considerazione della precarietà dello sviluppo (conversione in TIF a 16 bit senza regolazioni e NR su OFF da Nikon Capture NX-D per poi portarli in JPG via Photoshop senza alcun intervento) ecco qua qualche scatto sotto a dei vecchissimi neon che producono oscillazioni di ogni genere di frequenza : 7200 ISO 16000 ISO 28800 ISO 51200 ISO che a me sembrano tutti utilizzabilissimi. La macchina a 6400 e a 12800 ISO è assolutamente meglio della D750 che oltre i 6400 ISO diventa molto morbida. Secondo me anche a 25600 si può lavorare "professionalmente". Poi dipende dalle condizioni di scatto, dalle aspettative, dalle necessità di ingrandimento, dalle capacità del software e del fotografo. Etc. etc. etc. Qui non voglio essere né asseverante né definitivo. Non voglio e non posso esserlo. Ma io la Nikon Z6 - che ha lo stesso sensore la uso senza limiti e non ci penso nemmeno a fare ragionamenti ulteriori. Questa D780 credo che sia del tutto equivalente se non un pelo meglio (del resto è passato un anno e mezzo dal lancio della Z6 e i laboratori Nikon mica passano il tempo a pettinare le bambole o a fare la punta alle matite ...). E tanto mi basta ! A chi è destinata questa macchina ? Secondo me a tre categorie di fotografi : - a chi viene da D7x00, D7x0 o D6x0 e vuole fare un deciso salto in avanti ma ancora non è interessato alle mirrorless, vuoi perchè non vuole cambiare il corredo, vuoi perchè non può farlo - a chi è ancora restio al passaggio alle mirrorless ma vuole provarne le possibilità restando nel comfort del suo sistema reflex, specie - ma non solo - nel video che certamente nella sua attuale reflex è più carente - ai professionisti che hanno basato il loro corredo sulla D750 (per motivazioni più che condivisibili) e che vogliono aggiornare il sistema continuando ad utilizzare le loro ottiche (perchè si sa, passare a Z costa tutto un corredo e non si può certo spesare in un solo esercizio fiscale !). Troveranno nuove funzionalità e un video assolutamente aggiornato. Concorrenti Ovviamente restando in casa Nikon, non è costume di Nikonland confrontare una Nikon con macchine non compatibili con il nostro sistema : - la Nikon D750, per chi ha corpi macchina DX o macchine vintage, perchè costa un migliaio di euro meno anche se offre molto meno vista come è la D780 - la Nikon Z6, perchè è una mirrorless e se si è interessati ad usare la D780 più come mirrorless o più nel video che nelle foto, allora la Z6 ha non una, ma due marce in più. E al momento - al netto delle campagne di incentivazione - costa pure meno. Conclusioni ... non conclusive Perchè questo non è un test ma soltanto un'anteprima. A favore la Nikon D780 è maledettamente bella ! Per quanto l'estetica non conti proprio nulla in termini di qualità fotografiche é proprio riuscita bene. L'aver tolto il flash pop-up non ha permesso soltanto di avere maggiore robustezza intrinseca ma ha consentito di rastremare e affinare l'estetica che adesso risulta anche più elegante di quella della già bellissima Nikon D850. Bella, compatta, leggera, elegante e aggraziata. è costruita maledettamente bene. Certo resta una consumer con qualche plastica di troppo. Ma la costruzione e l'ergonomia sono da Nikon. Idem per le pelli e i comandi. C'è anche la retroilluminazione dei comandi se non l'aveste notato è aggiornata in tutto. Sinceramente salvo fare tentativi di ibridazione del mirino, con costi assolutamente non sostenibili, sarà difficile andare oltre per le reflex. Sappiamo che Nikon vuole continuare a svilupparle in parallelo alle mirrorless ma il mercato parla chiaro ed io credo che andare oltre questa generazione sarà molto difficile finalmente c'è l'AF a rilevazione di fase. Con tutto quanto concerne in termini di autofocus evoluto in Live-View sia nelle foto statiche che nei video. Con questo Nikon colma finalmente il gap. Era ora ! la qualità di immagine e di video e a livelli di eccellenza. Alti ISO ? C'è. Video sofisticato con AF efficiente ? C'è ! Contro non è una mirrorless. Nel video il rumore dell'autofocus si capta. E' indispensabile usare un microfono esterno. non è una mirrorless. L'autofocus in reflex resta costretto al centro. Ed io non sono più capace di usarlo .... non è una mirrorless. E quindi gli obiettivi vanno tarati uno ad uno perchè altrimenti la messa a fuoco può non essere ottimale. ok, è una macchina consumer. Ok, nella D750 non c'è. Ma quanto sarebbe costato mettere il joystick ? Ditemelo un pò ... ok, è una macchina consumer. Ok, sono una piccola frazione i fotografi che lo comprano. Ma anche in questo caso quanto sarebbe costato mettere contatti ed agganci per il battery-grip ? In molte applicazioni e per i professionisti o chi usa ottiche importanti, il battery-grip è un necessorio non un accessorio L'effetto novità è un lusso ma questa macchina costa troppo per avere successo immediato. Il prezzo giusto, anche guardando a quello della D750 e della Z6 nuove dal Nikonstore.it, sarebbe a mio modesto parere almeno un 33% in meno. A proposito di prezzi, quelli ufficiali consigliati al pubblico sono : corpo con SD 64GB Lexar Pro : € 2.499 corpo con SD 64 GB Lexar Pro e Nikkor 24-120/4 VR : € 2.999 ma è in corso una campagna di rottamazione presso selezionati rivenditori fisici di Nikon, che offre uno sconto alla cassa di € 200 per l'acquisto della D780 contro consegna di una fotocamera digitale di qualunque tipo e marca, purchè funzionante Oltre al valore di permuta eventualmente offerto dal rivenditore a suo insindacabile giudizio. Bene, l'anteprima si conclude qui, vi lascio alle parole di Valerio Brustia che ha in mano la D780 e cercherà di torchiarla a fondo dal suo punto di vista di fotografo tradizionale ancora diffidente nei confronti del nuovo che avanza. Ma non trascurate di leggere i commenti (qui sotto) che potrebbero contenere interessanti aggiunte e considerazioni. ***** In action a partire da domani, dalla viva voce del vostro tester, Valerio Brustia : premere sul triangolo verde per visualizzare. Filmato girato (alla buona) in esterni con Nikon D780 e Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 per saggiarne le capacità di tenuta del fuoco. Formato MP4 nativo, Picture Control Ritratto, nessuna postproduzione.
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