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  1. Nell'agosto dello scorso anno avevo pubblicato un test sulla fotografia ravvicinata con la Nikon Z6 il 300mm f4 Pf accoppiato a dei tubi di prolunga per Nikon F, confrontando i risultati con quelli ottenibili con il TC 14 E III. Perchè quindi ripetere un test molto simile? Per due motivi: Il primo è che ho usato un tubo Fotodiox per Nikon Z, montato tra il corpo macchina e l'adattatore FTZ, anzichè un tubo per nikon F montato subito dietro l'obiettivo. Vedremo la differenza. Il secondo è che stavolta il test è un po' più completo, in quanto ho confrontato fra loro i rapporti di riproduzione ottenibili con il tubo di prolunga , con il Tc 14 ed anche con una lente addizionale acromatica di qualità, la SIGMA 0.72, da 1.8 diottrie, quindi molto vicina alla Canon 500D come potenza e posso assicurare, come qualità. Un terzo motivo è che c'è stato interesse perchè riprendessi questo argomento, per cui ecco qua. E siccome so che vi piace, ho messo anche le foto dell'attrezzatura, per essere più chiaro . NOTA: Nelle foto non ho curato la postproduzione perchè il mio unico interesse è mostrare come variano i rapporti di ingrandimento e le distanze. Cominciamo con il 30mm f4 Pf da solo Il rapporto di riproduzione massimo è di 1:4.1 a 1,4m,e la Distanza di Lavoro (distanza fra soggetto e lente frontale, quello che conta veramente) è di circa 1,2m, il risultato è una cosa così: Il varano di Komodo di solito è lungo tre metri ma questo è tascabile. Abbiate pazienza, è un test, fa freddo è non c'è granchè in giro. Adesso montiamo il TC 14 EIII La distanza di messa fuoco non cambia, mentre la distanza di lavoro si riduce di circa 2cm per via dello spessore del TC, circa 118 cm. Variazione da poco. Il risultato è questo: Notevole e senza apprezzabili perdite di qualità. Ora invece montiamo il tubo di prolunga Fotodiox da 35mm Fotografando SENZA SPOSTARCI, ossia sfruttando solo il recupero di focale effettiva (sul focus breathing ho già scritto diverse volte ) si ha questo rapporto di riproduzione: La distanza di lavoro è 117cm (il tubo è circa 1cm più lungo del TC 14), un bel risultato anche questo, anche se leggermente inferiore all'accoppiata 300mm + TC14. Ma con il tubo di prolunga è possibile avvicinarsi di più (a quello servono!) e quindi ingrandire di più: La distanza di lavoro minima è 98 cm circa, con un ingrandimento molto interessante e buona qualità di immagine. E se montassimo una lente addizionale? Se la lente addizionale è buona (doppietto acromatico) i risultati non sono male. Il problema è che il range di messa a fuoco è molto limitato. Con obiettivo focheggiato ad infinito: Buona qualità, distanza di lavoro circa 56cm. Con l'obiettivo focheggiato alla minima distanza: Ulteriore ingrandimento, distanza di lavoro 38cm, immagine un po' più morbida, ma ancora buona. Se volessimo esagerare... ed ecco cosa si ottiene al massimo ingrandimento: Immagine un po' morbida, distanza di lavoro 33 cm. Questo accrocchio di tubo più lente è tanto per giocare, se volete questo rapporto di riproduzione, siate seri e procuratevi un vero macro. Conclusioni. Dal punto di vista dei vantaggi e degli svantaggi le conclusioni non sono troppo diverse rispetto all'articolo precedente, con una differenza, inoltre in questo articolo cercherò di essere più esaustivo: Il 300mm usato da solo sulla Z 6 (o su qualsiasi fotocamera FX) a mio parere a volte potrebbe risultare un po' "corto" per la fotografia ravvicinata, conviene avere al possibilità se serve di accoppiarlo ad un accessorio (oppure ad una fotocamera Dx ). Con il Tc14 EIII si ha il vantaggio di non perdere la possibilità di mettere a fuoco ad infinito, che non è poca cosa. Sorpresa! Il tubo di prolunga Fotodiox, mantiene non solo l'autofocus, ma anche la stabilizzazione, cosa che i tubi per nikon F nel test precedente non facevano. Questo cambia in positivo il mio giudizio sui tubi di prolunga rispetto all'articolo precedente, il Fotodiox è abbastanza corto da rendere l'insieme compatto e gestibile anche a mano libera (naturalmente dipende sempre dalle situazioni). Va tenuto conto che con i tubi di prolunga si perde luminosità, tanto di più quanto sono lunghi, ma il tubo da 35mm sul 300mm "mangia" poca luce e non da' problemi su una fotocamera come la Z 6. La Lente addizionale, a mio parere è un po' ostica (poco versatile) su focali fisse così lunghe per via dell'elevato ingrandimento a distanze di non molto lunghe. Come ho già scritto più volte la vedo meglio su uno zoom XX-200 o XX-300 dove diventa possibile avere un range di rapporti di riproduzione molto ampio grazie alla possibilità di cambiare focale. Quindi per me o converter o tubo, secondo preferenza o necessità, la lente la userei su qualcos'altro. Per le libellule in volo ... la soluzione con l'af più veloce ! Ultima nota. Nelle foto più ravvicinate, con tubo e con la lente ho usato il ... cosino a led che ha descritto Dario Fava: Alle distanze brevi funziona davvero bene e non mi ha creato problemi di ombra col 300 Pf (merito anche delle ridotte dimensioni dello stesso).
  2. Ho la Nikon Z 6 dall'autunno scorso ma fino ad oggi non ero ancora riuscito a fare delle foto ravvicinate sul campo, complice anche il lockdown. Oggi prima mattina di libertà, ho voluto fare dei test, incurante del fatto che ci fosse vento (maledizione...). IL VENTO HA RESO IMPOSSIBILE QUALSIASI TENTATIVO DI STACKING, dovrò fare dei test dedicati in un'altra occasione, vedi i commenti a corredo di ciascuna foto. Le foto che pubblico qui hanno soprattutto lo scopo di evidenziare come si comporta l'attrezzatura in queste condizioni, quindi ho incluso anche foto sbagliate, se poi ce n'è anche qualcuna carina, tanto meglio. Nessuna foto è croppata, per dare l'idea dei rapporti di riproduzione raggiungibili con i vari aggiuntivi. Cominciamo: Nikon Z6 e 300 mm f4 PF (+FTZ ovvio, non lo ripeterò). Anax imperator, Nikon Z6 300mm f4 PF, f10 1/1000s f10 800ISO Un'accoppiata vincente per nitidezza e fedeltà dei colori. Abituato alla D500, riscontro nel formato pieno (rispetto al formato DX) che a parità di distanza, si ha minore copertura del soggetto nell'inquadratura, mentre a parità di copertura, minore profondità di campo. Nikon Z6 300mm f4 PF e TC 14 EIII Il miglior rapporto fra qualità e ingrandimento ottenibile. Direi che per libellule e affini sul formato pieno non si può rinunciare ad un aggiuntivo ed il TC 14 EIII è il più versatile in assoluto, senza praticamente compromessi per quanto riguarda la qualità ottica. E, bonus non indifferente, non ci si deve avvicinare di più al soggetto. Libellula depressa, Nikon Z6 300mm f4 PF, TC14 EIII f9 1/1000s 640 ISO Anax imperator Nikon Z6, 300mm f4 PF, TC14 EIII f9 1/1250s 1400 ISO. Con il TC 14 è come avere le capacità nella fotografia ravvicinata del vecchio Sigma 400mm f5.6 APO Macro, ma con la qualità, la velocità e la tecnica e tutti i gizmo degli obiettivi Nikon moderni. Slurp. Nikon Z6 300mm f4 Pf e Tubo Fotodiox 35mm attacco Z La qualità rimane ottima, come con il 300 da solo, rallenta la messa a fuoco, non troppo, ma si sente che rallenta, nessun problema di vignettatura, ingrandisce qualcosa di più del 300mm accoppiato al TC 14 EIII, (ma si deve andare più vicino) per cui, se si ha proprio bisogno di quel "zic" in più e a differenza di quel che è capitato a me oggi non ci fosse vento, perchè no? Naturalmente si perde la messa a fuoco ad infinito, ma è un problema irrilevante se stai facendo foto ravvicinata. Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubodi prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2200 ISO I diaframmi chiusi e gli ISO alti sono legati alla presenza di vento e al maggiore ingrandimento, servivano sia tempi rapidi, che diaframmi chiusi per avere una profondità di campo accettabile visto che non si può fare stacking. Il flash viene "ingannato" dal tubo (?) e si rischia la sovraesposizione, Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm più Flash Godox V860 , f11, 1/200s, 450 ISO Recuperabile in parte in postproduzione. Senza Flash: Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2800 ISO Come scritto sopra, con il tubo di prolunga si può arrivare ad ingrandimenti notevoli, superiori a quelli ottenibili con il TC 14: Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2500 ISO. Questa farfalla Esperide è lunga circa 3cm. Nitidezza assoluta. Ochlodes sp. Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 1400 ISO. Nikon Z6, 300mm f4 PF e lente Addizionale SIGMA AML 72-01 da 1.8 diottrie Va benissimo... ma in un altro contesto. La nitidezza a f.8-16 è elevata, la messa a fuoco non è semplice, ma non impossibile, l'ingrandimento sul 300mm è elevatissimo, si entra nel campo della macro, ma proprio per questo la profondità di campo è minima. E' più facile da usare con soggetti di dimensioni minori, oppure con focali inferiori, o quando si può fare stacking. La foto sotto evidenzia il problema. Scattata a f9, ma anche a f16 cambiava poco. La nitidezza dell'area a fuoco è molto alta. Se si fosse potuto fare uno stacking, in modo da avere a fuoco sia la testa che il torace, allora il risultato sarebbe stato spettacolare. Ci proverò appena le condizioni lo permetteranno. Finisce qui la mia piccola panoramica sulle diverse possibilità di fare foto ravvicinata con la Nikon Z6 e il 300 f4 PF. Spero sia stata di interesse (e magari anche divertente) per qualcuno. Conclusioni non ne traggo, è evidente che ciascun accessorio ha il suo perchè ed i suoi limiti. Sul formato Dx per la foto ravvicinata niente batte l'accoppiata 300mm più TC14, tranne che per ingrandimenti più spinti dove la lente ha da dire la sua, se usata bene. Sul formato FX, ciascuno deve scegliere secondo quello che vuole fare. Un ringraziamento particolare all'esemplare di Anax imperator che ha avuto la cortesia di restare in posa per tutto il tempo del test. Una cosa insolita, per cui temo che il motivo non sia lieto, forse un trauma a seguito di un tentativo di predazione, o qualche altra situazione di sofferenza .
  3. Cronache di un macrofotografo... Le libellule esistono in tre misure Small, Medium e Large (fuori d'Italia c'è anche qualche rara Extra Large). Le Small sono le Damigelle (Zigotteri) per le quali un qualsiasi tele macro da 105 in su di solito va più che bene. Per lo sfuocato, meglio un 180 o 200mm Ischnura elegans, Micro Nikkor 200mm f4 AfD ED. Ero a 70-80 cm circa. Per quelle Medium e Large, dipende da quanto sono confidenti, a volte basta un tele macro, ma più spesso, sia che siano delle sfacciate, come la Aeshna cyanea, (qui sotto) che ti arriva quasi in faccia per vedere cosa fai, se minacci il territorio (o se per caso ti si può mangiare), per poi schizzare via velocissima. O che siano più diffidenti, come l'Anax imperator che non si avvicina mai troppo, perennemente in volo, si posa raramente e quando lo fa spesso è a distanza di sicurezza, può essere difficile fotografarle con obiettivi macro . Il kit ideale del Fotografo di Odonati a mio parere deve comprendere due obiettivi: un macro lungo (180 o 200mm sono perfetti) per quando ci si riesce ad avvicinare ed un vero tele con messa a fuoco ravvicinata come il 300mm f4 AFS o PF, (a patto di avere un corpo con sensore Dx, perchè su formato pieno anche il 300mm si rivela spesso corto, a meno di avere tanti pixel per croppare) più un moltiplicatore 1.4x perchè anche sul formato Dx a volte 300mm non bastano. O meglio, a volte basterebbero, perchè i soggetti sono abbastanza vicini, ma la distanza di messa a fuco minima è troppo lunga e porta ad ingrandimenti non soddisfacenti. Rimpiango che non esista un equivalente moderno dei Sigma 300mm f 4 e 400mm f5.6 APO MACRO, che rappresentavano l'ideale per questo tipo di foto! Sia la Aeshna sopra che l'Anax sotto sono state riprese con un 420mm (300+TC14) su fotocamera con sensore Dx. Veniamo alla foto del giorno: Domenica scorsa trovo questo splendido maschio maturo di Anax imperator posato ... al di là del fosso. Ogni tanto ripartiva in volo, ma poi tornava sullo stesso posatoio. Escluso quindi di poter usare i macro, a meno di guadare e rischiare la sua fuga, prendo il il 300mm, monto il TC 14 EIII e faccio un primo tentativo: Troppo corto per i miei gusti! Non c'è che una soluzione, sporgersi sulla riva più che si può per guadagnare distanza. Ecco così più o meno ci siamo. Se notate, il posatoio prescelto è uno stelo secco probabilmente scelto perchè sottile, così da potersi aggrappare comodamente, peccato che così lo sfondo proprio dietro al soggetto sia quantomai spiacevole. Un tempo Nikon e Tamron facevano dei 500mm dalla messa a fuoco esageratamente corta, erano veramente dei quasi macro, ma... catadiottrici, ahimè, con tutte le ricadute sulla qualità di immagine che quegli obiettivi comportavano. Non che non si possano fare foto alle libellule Large con un macro Orthetrum albistylum, Nikon micro Nikkor 200mm f4 Af D ED (ottica ineguagliata!!!). Minima distanza di messa a fuoco (50cm) Ma con le focali dai 300mm in su, sono le più adatte per i ritratti a figura intera. Accoppiamento di Aeshna mixta 300mm + TC17 (550mm). Isolata nel mezzo del canneto. Se volete discutere di come fare foto di un certo tipo, cioè come queste, aspetto i vostri suggerimenti e scambi di opinioni nei commenti.
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