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  1. Quando SIGMA ha presentato il suo superzoom formato APS-C, il 18-300mm HSM OS, recensito QUI da Mauro Maratta, ha commercializzato anche una lente addizionale acromatica dedicata che permetteva di portare il rapporto di riproduzione di quello zoom da 1:3 a 1:2, la SIGMA AML 72-01. Dello zoom sinceramente non mi è mai interessato ma, memore della qualità delle precedenti lenti acromatiche SIGMA, ho pensato che la lente addizionale potesse essere un utile accessorio, soprattutto perchè passando alla Z6, mi sono trovato senza lenti addizionali di diametro adeguato; quelle che avevo potevano andare con il formato Dx, ma sulla Z6 vignettavano terribilmente. Così ho acquistato questa Sigma (diametro 72mm, come dice il nome) ed ecco le mie prime impressioni d'uso. Perchè non ho preso una Marumi? Solo perchè preferisco lenti meno potenti per l'uso sul campo, le lenti Marumi DHG partono da 3 diottrie, il che porta la distanza massima di lavoro sui 33-35cm, spesso troppo pochi per la macro sul campo a soggetti inquieti. Questa Sigma invece, essendo da 1,8 diottrie circa, un poco meno della Canon 500D (due diottrie), mi consente di lavorare a partire da quasi 60 cm (56-57) di distanza. Quello che perdo in potenza diottrica lo recupero usando focali lunghe (se volete sapere perchè, cercate i miei numerosi precedenti articoli sulle lenti addizionali, non mi ripeto qui). Considerando poi che costa tre volte meno della Canon, (sui 50 euro da Amazon, reperibile anche a meno da altri rivenditori) è quello che gli inglesi definiscono un no brainer, non c'è da pensarci sopra. Sempre che la qualità sia adeguata naturalmente, adesso lo vediamo. La SIGMA non è nuova a iniziative del genere, oltre al vetusto, ma ottimo, life size adapter, in pratica una potente lente addizionale che consentiva di arrivare ad 1:1 con l'altrettanto vetusto SIGMA 90mm macro, SIGMA ha messo in vendita come accessorio anche una buona lente acromatica, la AML 58 da 1,6 diottrie (paragonabile alla Nikon 5T, però dal diametro di 58mm anzichè 62) per la prima versione del famosissimo ed economicissimo 70-300mm apo macro, ed una lente non acromatica, da 77mm per non ricordo cosa (sempre uno zoom tele), da me provata sul Nikon 80-200mm f2.8 af e rivelatasi di scarsa qualità. Senza dimenticare che è stata commercializzata anche la AML-1 per la Sigma DP-1, cara, di diametro 49mm, mai provata, ma ne ho sentito parlare bene. Le mie lenti addizionali acromatiche SIGMA Torniamo alla AML 72-01. la fattura è buona, anello in metallo opaco, scritte poco appariscenti, più sottile sia della Canon 500D che della Marumi. E' corredata di un foglietto di istruzioni in cui è specificato che va usata da 80mm a 300mm di focale (come la Canon 500D) e preferibilmente focheggiando ad infinito. I dati sul rapporto di riproduzione e la distanza minima sono riferiti al 18-300mm ma, dato che il focus breathing altera le focali effettive in zoom diversi in modo non paragonabile, questi valori non sono applicabili ad altri obiettivi, occorre provare. Come va sulla Z6 Quello che scrivo sulla resa della AML 72-01 sulla Z6 si applica naturalmente anche a qualsiasi DSLR con sensore di pari formato e densità di pixel, quando si usa lo stesso obiettivo. Ho provato la lente per curiosità anche con il 24-70mm f4 S a 70mm, con ottima resa, ma data la focale relativamente corta ed il già buon rapporto di riproduzione dello zoom, non si guadagna gran che, le distanze di lavoro sono molto corte per cui non vale la pena di usarla su questo obiettivo, meglio, se serve, una più potente Marumi DHG. Il 24.70mm f4 da solo arriva ad 1:3 Con la lente si guadagna poco Dove questa lente addizionale da' il meglio di sè (vale anche per la Nikon 5T e la Canon 500D) è su focali intorno ai 200mm, fino ai 300mm. Tramite anelli adattatori, l'ho provata sia sul 70-300mm AfP che sul 300 f4PF. I rapporti di riproduzione (RR) che si ottengono sono questi: A 200mm si va da un RR di 1:2,7 a 1:2 (circa). A 300mm si va da un RR di 1:2 (circa) a 1:1,5 Se pensiamo che Il 70-300 da solo arriva ad 1:4, e che si può zoomare a focali intermedie, abbiamo un range continuo di ingrandimenti che vanno da infinito (senza lente, ovviamente!!!) a 1:1,5 (su una Z50 o DSLR Dx il fattore di crop porterebbe ad inquadrature paragonabili al rapporto di riproduzione di 1:1 su Fx!). Sul 300f4 PF il risultato è pressochè identico, solo che il rapporto di riproduzione è quello relativo ad una sola focale, per cui meno versatile rispetto allo zoom. Sì, ma la qualità? Qui arriva la sorpresa, la qualità di immagine dipende anche dall'ottica su cui la lente viene montata; con obiettivi di qualità e avendo cura di chiudere il diaframma intorno a f8-11 (vale per tutte le lenti addizionali, che a tutta apertura ammorbidiscono più o meno i bordi in confronto ad un obiettivo macro) è una piacevole sorpresa. Ancora più sorprendente, a f8/f11 la qualità rimane quasi inalterata anche alla minima distanza, dove molte altre lenti addizionali cedono sensibilmente. Ottima sul 300 f4 PF Crop 100% dell'immagine sopra. Ma ottima anche sul 70-300 AfP (che la regge benissimo, questo zoom mi piace sempre di più), persino ai bordi. Dimensioni del soggetto ripreso a 270mm alla minima distanza Nitidezza a bordo immagine L'uso sarebbe la fotografia ravvicinata sul campo, ma la situazione attuale non lo permette e non ho in casa fiori di mio gradimento, per cui l'unica libellula che vi propongo (grande in realtà poco più di una zanzara) è questa qui, accontentatevi : Queste le dimensioni del libretto Posso arrivare fino a questo rapporto di riproduzione: Non vedo l'ora di fare una foto così, ma per davvero. E adesso andiamo alle Conclusioni PRO Leggera e sottile Economica Ottima resa (sugli obiettivi giusti) CONTRO non ne vedo se non cose ovvie, tipiche di tutte le lenti addizionali: Non è un obiettivo macro Si perde la messa a fuoco alle distanze medio lunghe Il range di ingrandimento è limitato (ma nemmeno troppo) Conclusione (soggettiva come sempre): CONSIGLIATISSIMA per la fotografia ravvicinata in abbinamento ad uno zoom medio tele come il 70-300 AfP (con cui va davvero a nozze) se non si ha o non si vuole portare un vero macro. Silvio Renesto
  2. Le lenti addizionali sono degli aggiuntivi ottici simili a dei filtri che si avvitano davanti all'obiettivo per diminuirne la distanza minima di messa a fuoco, permettendo così di avvicinarsi di più al soggetto, ottenendo ingrandimenti superiori a quelli consentiti dal solo obiettivo. Ho descritto estesamente come sono fatte e come funzionano le lenti addizionali soprattutto qui, e qui, ma anche qui. Per questo mi limito a riassumere solo i dati fondamentali: La capacità di ingrandire di una lente addizionale dipende dal suo valore diottrico e dall'obiettivo su cui è montata. Maggiore il valore diottrico, maggiore l'ingrandimento, maggiore la focale dell'obiettivo, di nuovo maggiore l'ingrandimento. Ma non ci si deve fare illusioni, le lenti addizionali più potenti di solito funzionano meglio su focali corte, su focali lunghe possono dare luogo ad aberrazioni e scarsa nitidezza. Inoltre raramente (o mai?) si ottengono buoni risultati con focali superiori ai 300mm Le lenti addizionali sono di due tipi, ad un elemento e a due elementi incollati (doppietti acromatici) questi ultimi sono molto più corretti e gli unici da usare se si vogliono ottenere risultati soddisfacenti. La distanza di messa a fuoco massima è inversamente proporzionale al valore diottrico e il suo valore (in mm) si ottiene dividendo 1000 per le diottrie. una lente da 1 diottria metterà a fuoco a 1m dalla lente stessa (con l'obiettivo focheggiato ad infinito), una da 3 diottrie a 1000:3= 333mm e qualcosa ossia un po' più di 30cm. La distanza di messa a fuoco è indipendente dalla lunghezza focale dell'obiettivo, una lente da 3 diottrie metterà a fuoco a 33 cm circa con un 28mm come con un 200mm. Alla minima distanza di messa a fuoco si ha un maggiore ingrandimento, ovviamente , ma non di molto e la qualità può diminuire. Sul campo io preferisco usare lenti addizionali da 1,5 diottrie rispetto ad altre più potenti, perchè mi permettono una distanza maggiore dal soggetto (circa 65cm) con tutti i vantaggi che ne conseguono, che secondo me compensano la minore capacità di ingrandire. Le lenti addizionali sono particolarmente utili accoppiate ad uno zoom tele di qualità in quanto il poter disporre di una focale variabile ne aumenta moltissimo la versatilità. Con uno zoom 70-200mm o 70-300mm di apertura media (f4-5.6) e una lente addizionale di qualità (che sta in tasca) si ha un set che permette di passare dallo scorcio di paesaggio alla macro , senza avere necessità di caricarsi di altri obiettivi, cosa utile in un'escursione in montagna. Misumena vatia, Ragno granchio. Questo l'ho già pubblicato, quando l'ho fotografato stavo facendo una passeggiata ed avevo con me solo la D500, il 70-300AfP e uno zoom grandangolare, la lente da 1,5 diottrie mi ha permesso di ottenere questa immagine. Ho voluto testare il Nikon AfP 70-300mm f4.5-5.6 accoppiato ad una lente addizionale di buona qualità, la SIGMA AML da 1,5 diottrie, in pratica la versione SIGMA della Nikon 5T, da cui differisce per il diametro della filettatura filtri (58mm la SIGMA, 62 la Nikon 5T) ed il prezzo, mi è costata ben 7 euro e qualche centesimo (!) usata (è fuori produzione da decenni, era venduta come accessorio della prima versione del Sigma 70-300mm apo macro). Avrei preferito la Nikon 5T ma è introvabile, oppure venduta a prezzi irragionevoli. La SIGMA AML montata sul Nikon 70-300 AfP, ci sono voluti due anelli adattatori step down perchè lo zoom ha un diametro filtri da 67mm e la lente da 58mm, ma grazie anche al fatto che ho usato un corpo Dx, non ci sono stati problemi di vignettatura od altro. Il Nikon 70-300 AfP in sè ha una resa più che discreta anche a 300mm e decisamente buona fino a 200mm. Arriva da solo ad un rapporto di riproduzione di 1:5 (0.25x) a 1,25m a 300mm, il che vuol dire però che a quella distanza è la focale effettiva è di soli 180mm circa (!). La stabilizzazione è molto buona e mi ha permesso di scattare a mano libera anche con la lente addizionale. Argiope bruennichi ripresa con il solo 70-300mm a 300mm alla minima distanza di messa a fuoco. In realtà è come scattare con un 180mm. Fare fotografia ravvicinata con questo zoom e la Sigma AML permette di ottenere risultati più che soddisfacenti, anzi, davvero buoni, per diversi motivi oltre alla ovvia possibilità di ingrandire. Stesso soggetto con zoom e lente addizionale. Sta impacchettando una preda. La qualità ottica dello zoom più lente anche a 300mm è buona ed a 200mm è ottima. A 300mm il mio 70-300mm (sulla mia D500) soffre di leggero backfocus con e senza lente (il fuoco come vedete cade sull'ala dietro alla libellula mentre io avevo focheggiato sul tronco). A 300mm quindi conviene usare il live view, se possibile, eliminando il problema. Anax imperator che depone, focale 300mm + SIGMA AML, senza live view. Crop 100% sembra poco nitida, ma si tratta di backfocus, se guardate la base dell'ala dietro vedete che è molto nitida. Crocothemis erythraea ripresa a 200mm con la lente SIGMA AML. Niente backfocus. Crop 100%. Resa ottima per un non macro, osservate l'addome e i peli alla sua base. Usando il live view il problema scompare anche a 300mm: Calopteryx splendens femmina ripresa a 300mm in live view. Con la lente addizionale l'obiettivo è focheggiato ad infinito per cui la focale effettiva rimane 300mm anche a distanza ravvicinata permettendo anche di ottenere uno sfuocato migliore. NOTA. La ghiera di messa a fuoco del 70-300 AfP non ha una scala delle distanze, per cui non è immediato capire se il fuoco è ad infinito o no. Occorre farci la mano e usare un po' di attenzione; si può anche focheggiare ad infinito prima di montare la lente. Calopteryx splendens maschio ripreso a 300mm con lente addizionale, live view. Crop 100%. Niente male, no? Il principale vantaggio di usare la lente addizionale su uno zoom sta nella possibilità passare da inquadrature di dettaglio a soggetto intero senza spostarsi, semplicemente zoomando avanti e indietro per variare la lunghezza focale. Lo stesso esemplare della foto precedente, inquadrato intero, semplicementer zoomando da 300 a 120mm (+ lente SIGMA AML) senza dover spostare il cavalletto. In conclusione il nikon 70-300 AfP abbinato ad una lente addizionale di qualità da 1,5 diottrie forma un kit versatilissimo e di ingombro nullo, utile per quando non ci si può portare dietro un corredo più completo che comprenda focali fisse ed obiettivi macro. E' anche molto divertente da usare. Penso che su una mirrorless Z (premetto: come soluzione temporanea in attesa di un'ottica macro con attacco Z , o di uno zoom Z mount comparabile, non sparate sul pianista ) possa dare soddisfazione anche maggiori in quanto non ci sarebbero eventuali problemi di precisione di messa a fuoco da gestire. Lenti più potenti, ad essempio da 3 diottrie, come la Marumi 330 DHG o la Nikon 6T, accoppiate al 70 300 AfP permetterebbero di entrare nel mondo della vera macro, con ingrandimenti prossimi ad 1:1, ma si restringerebbe il range di utilizzo, richiederebbero più attenzioni nell'uso sul campo e bisognerebbe verificare se la resa dello zoom accoppiato a queste lenti più potenti rimane ugualmente buona. Se qualcuno si volesse cimentare nel test, lo leggerò con grande interesse . Per finire: Non intendo assolutamente affermare che lo zoom più una lente sia meglio di un macro, nè che sia l'unica soluzione alternativa, mi raccomando. Ho solo voluto mostrare un modo non troppo difficile, poco ingombrante, molto economico e abbastanza divertente per fare se non della vera macro, almeno della buona fotografia ravvicinata.
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