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  1. Constatando ancora un notevole interesse di una parte degli iscritti verso le reflex Nikon, ci siamo fatti rimandare una Nikon D780, insieme ad un piccolo kit di ottiche adatte. La domanda a cui ci siamo prefissi di rispondere è se sia ancora il caso di acquistarne una a fine 2023. La D780 è sostanzialmente l'erede della linea iniziata nel 201w con la D600 e proseguita poi con la D610 che ne rappresenta una evoluzione. La D750 ha portato le ultime migliorie al progetto con quel sensore da 24 megapixel. Poi, forse a sorpresa, nel 2020 è arrivata la D780. Nonostante le apparenze - è difficile da distinguere a prima vista da una D750 - rappresenta un notevole passo avanti. In pratica la D780 integra la gran parte delle novità della Nikon Z6, almeno quelle integrabili e compatibili con la visione a mirino reflex. Si tratta di una bella reflex con un buon otturatore in grado di raggiungere un tempo più breve di 1/8000'' che una volta era esclusiva delle super-professionali, a 12 scatti al secondo. Secondo l'ultima tendenza non incorpora il mini-flash pop-up sul pentaprisma. In compenso porta in dote tutta l'elettronica della Z6 - sensore, processore, otturatore - mantenendo specchio e mirino ottico. Le memorie sono due, entrambe SD. La batteria è l'ultimo modello, la EN-EL15c. La porta di comunicazione è USB-C, ultimo standard di mercato, che consente oltre al trasferimento dei dati, anche la ricarica della batteria o l'alimentazione in corso di utilizzo. Anche per mezzo di un powerbank, quando siamo lontani dalle prese di corrente. é perfettamente integrata negli ultimi sistemi di controllo via software Nikon. Nella foto qui sopra l'ideale rappresentazione del pacchetto : scheda SD veloce batteria EN-EL15c ricarica via porta USB-C con powerbank opzionale controllo via app Smartphone (in questo caso su iPhone 15 Pro) i tre obiettivi che abbiamo provato, sono perfettamente adatti all'uso (forse il 58/1.4G è esagerato come normale, ma oramai si trova a prezzi interessanti anche sull'usato). Il 70-300 AF-P ci era molto piaciuto a suo tempo, tanto che lo abbiamo impiegato spesso anche con le prime Nikon Z. Il 20/1.8G non ci era mai capitato in mano. Ed è un obiettivo interessante. Questo kit consente di fare tutte le foto che si vogliono fare. Ma il mercato è esageratamente ricco di proposte di obiettivi compatibili con l'attacco F, sia da Nikon che da produttori differenti, da Tamron per arrivare a Zeiss. Potenzialità Ma ritorniamo alle caratteristiche. L'Expeed 6 la rende una macchina veloce. A 12 scatti al secondo si fanno 73 scatti consecutivi in formato RAW che diventano 100 in JPG Fine con una SD Lexar 1800x, scheda perfettamente adeguata a questa macchina. Non saranno prestazioni da ammiraglia dello sport, ma una volta i 6-8 scatti al secondo sembravano esagerati. E ricordiamoci che la bella Nikon D850, non va oltre i 7 scatti al secondo con il suo file da 45 megapixel. Qui abbiamo un sensore di derivazione Sony da 24 megapixel - analogo a quello di Z6/Z6 II/Zf - dotato di elevata dinamica e caratteristiche di basso rumore ad alti ISO che sono in grado di raffrontarsi a testa alta anche con le ammiraglie - sia reflex, come la D6 che mirrorless come la Z9. All'atto pratico - c'è articolo specifico in questa stessa sezione di Nikonland.it : qui - la macchina si è dimostrata perfettamente a proprio agio anche a 25.600 ISO, con puntate ai 51.200. Prestazioni perfettamente alla portata, esponendo bene in modo tale da non dover forzare l'apertura delle ombre in sviluppo, ed intervenendo quando serve con i soppressori di rumore in AI di Lightroom. Per chi si trova bene con l'ergonomia e i paradigmi delle reflex, la D780 offre un buon corpo macchina e buone prestazioni. Le manca solo, per scelta, un battery-grip aggiuntivo. Ma sicuramente non è questo il target della macchina che vuole essere eminentemente amatoriale. In più, nel firmware della D780 sono state inserite opzioni interessanti, come i tempi di posa estesi (vedere l'articolo relativo in questa stessa sezione di Nikonland.it : qui) e la routine di scatto con cambio di messa a fuoco automatico (focus stacking) che noi abbiamo sperimentato in due articoli separati (qui e qui). Ma il bello deve venire. Se impostiamo il Live View e nelle opzioni abbiamo indicato "fotografia silenziosa", la D780, a specchio alzato, si comporta esattamente come una Nikon Z6. nel senso che possiamo vedere l'anteprima dello scatto, con l'esposizione corretta, già al display posteriore. Possiamo impostare messa a fuoco ed altre caratteristiche vedendo in tempo reale gli effetti. E da li scattare, senza alcun rumore né vibrazione, esattamente come se avessi una Z6 su treppiedi. In questo, la D780 è straordinariamente più avanzata della Z850, avendo l'autofocus a rilevazione di fase con una matrice analoga a quella della Z6 (la D850 si deve contentare della solita messa a fuoco a contrasto, lenta e farraginosa, con alzo e discesa dello specchio quando scattiamo e con una visione a display molto granulosa). In questo modo abbiamo potuto fare scatti fermi anche a tempi insospettabili, esattamente come siamo abituati a fare con le Nikon Z. Peccato solo che il sensore non sia stabilizzato. Ma probabilmente il gruppo di stabilizzazione non poteva essere integrato nel corpo macchina della D780 senza una riprogettazione completa ed antieconomica. Quindi, con il solo limite che queste capacità si esplicitano solo a specchio alzato e quindi a mirino ottico oscurato, la D780 è una macchina ibrida perfetta. Ponte ideale tra le reflex e le mirrorless Z. Anche nel video, la Z780 passa per una Nikon Z, decisamente meglio di una D850 o di una D5. della ripresa a tempi estesi (fino a 15 minuti senza utilizzo di intervallometro esterno o di sistemi più artigianali) abbiamo detto. Questo apre alla fotografia creativa (come il light painting) oltre che alle riprese astronomiche. Ci permettiamo di sottolineare ancora la presenza della porta USB-C che permette di dimenticare il caricabatterie a casa, di ricaricare la batteria o alimentare la fotocamera anche quando la si sta usando, magari per riprese lunghe ripetute. Da quella porta possiamo anche far passare dati, comandare la fotocamera via filo se siamo in studio, con trasmissione rapida. Per tutte le occasioni in cui Nikon Snapbrige è inefficiente o instabile. La D780 comunque ha una rapida connessione sia via WI-FI che via Bluetooth. Nikon D780 con davanti un Nikkor F 20/1.8G, posizionamento in bolla quasi perfetto e distorsione appena percepibile, come piace a noi. Insomma, crediamo di aver descritto un quadro completo e interessante che ci consente di andare a rispondere alla domanda iniziale. *** Dai primi rumors pensiamo di immaginare che dopo la Z8 e la Zf, nel 2024 ci sarà l'avvicendamento della Z6 II con un modello più avanzato. Ha ancora senso andare a ricercare una reflex, nuova, a fine 2023 o a 2024 inoltrato. Probabilmente la risposta l'avete già in mente. Avete un corredo di ottiche F importante, non vi convince usare un adattatore (sebbene l'FTZ sia perfettamente efficiente, almeno con gli obiettivi SWM o AF-P) ma soprattutto siete ancora legati al mirino ottico e alla messa a fuoco con sensore separato. Oppure semplicemente perché vi piace ancora il concetto di reflex, il suono rassicurante dello specchio e quello dell'otturatore. L'opposto di quella qual certa artificiosità dello scatto leggerissimo dell'otturatore delle Z (quelle che ne sono dotate) o il suono di scatto elettronico delle ultime Z8 e Z9. Ma non volete farvi mancare le ultime novità permesse dalle Z e che la D780 incorpora (almeno quelle compatibili con l'essere una reflex). E quindi spazio alla messa a fuoco a tutto il frame, con automatismi evoluti e precisione adeguata, senza calibrazione della messa a fuoco. Impieghi creativi, previsualizzazione della scena, magari in funzione di un particolare picture-control. E tutte quelle prelibatezze introdotte con le Nikon Z. Con l'unico, importante limite, di non essere compatibile con le ottiche Nikkor Z, la vera ragione per passare a Z. *** In conclusione ? Volete proprio la nostra opinione ? Noi siamo passati a Z al 100%. E vi consiglieremmo di farlo anche a voi. Le ragioni le abbiamo già implicitamente accennati. In primis i nuovi obiettivi, e poi il fatto che le potenzialità da mirrorless, le Nikon Z le esplicitano nell'uso tradizionale con l'occhio al mirino. Quando la D780 ve lo permette solo su treppiedi ed usando il display posteriore. Ma se siete legati al vostro modo di fotografare, non volete stravolgerlo completamente e cambiare tutto il corredo ma siete "solamente" interessati ad aggiornare il vostro corpo macchina, provando intanto come è l'acqua con un solo piede ... allora la D780 è perfetta. E' la più evoluta ed aggiornata reflex Nikon. Facilmente resterà l'ultima Nikon reflex a listino. Promette una elevata longevità. E' potente, agile, prestazionale, affidabile. Come una reflex Nikon. E' un pò costosa ma già ci sono offerte e probabilmente ancora ce ne saranno finché resterà a listino. Insomma, quindi ? Si, se siete ancora tipi da reflex, e magari avete un vecchio ferro vecchio che comincia a boccheggiare o siete ancora attrezzati in formato DX, pensate ad una D780. I vostri obiettivi probabilmente andranno benissimo anche con lei mentre con una D850 - macchina bella ma oramai invecchiata - forse, forse no. E i soldi risparmiati dal mancato cambio corredo da F a Z, potrete investirli per comperare gli obiettivi dei vostri sogni. Oramai siamo in una situazione in cui il prezzo, lo fate voi !
  2. Ma la Nikon D780 ce l'ha il focus stacking ? [Ripresa con Cambio di Messa a Fuoco secondo la terminologia di Nikon Italia] Si, ce l'ha. E funziona particolarmente bene, perché si può impostare la fotocamera in modalità "silenziosa" in modo da evitare ogni vibrazione [specchio alzato, otturatore aperto]. Si tratta di una procedura automatica sviluppata all'inizio per la Nikon D850 e poi estesa alle macchina successive, compresa la Nikon D780 e quasi tutte le Nikon Z. In questa situazione, la D780 è un filo meglio di quanto può fare la D850, perché eredita molte delle sue funzionalità dalla Nikon Z6, dove sono state perfezionate. Ma procediamo passo-passo. Di che stiamo parlando ? Quando dobbiamo riprendere un oggetto esteso (ma il concetto si presta perfettamente anche ad un paesaggio, non solamente ad oggetti ben definiti : l'unico requisito fondamentale è che non ci siano parti in movimento ma tutto sia bene fermo) normalmente chiudiamo il diaframma quanto è necessario e facciamo uno scatto. Ma se vogliamo la massima profondità di campo, idealmente sufficiente ad avere proprio tutto a fuoco e il massimo dettaglio, allora uno scatto così può non essere sufficiente. questo è uno scatto fatto ad f/8, messa a fuoco intorno al tasto DISP. Tempo di scatto 0.62'', ISO 100. Come si può ben vedere se il piano di messa a fuoco ... è a fuoco, non lo sono ne le parti davanti ad esso, ne quelle di sfondo. Mentre la nostra amata Nikon Zf è solo parzialmente a fuoco. Insomma, questo scatto può andare bene per una ripresa "artistica" ma non per una che abbia la massima precisione e dettaglio. Per essere chiari, questo è il risultato a cui tendiamo idealmente : potremmo provare a chiudere ulteriormente il diaframma. Ma non sarebbe sufficiente. Ed andremmo pericolosamente a contatto con i noti fenomeni di diffrazione che, alle risoluzioni a cui lavoriamo, influirebbero negativamente sulla definizione dell'immagine, anziché aiutarla. Come risolvere il problema per arrivare alla fotografia che vogliamo ? Niente paura. Non è scienza aerospaziale, parliamo di cose che sono alla portata di tutti, ma proprio tutti i fotografi. La foto che vedete è stata realizzata con la Nikon D780, con il meno adatto dei Nikkor, il 58/1.4G. Il soggetto è illuminato ... dalla luce ambiente (sostanzialmente i LED del lampadario della stanza altre aggiunte. Ma naturalmente qui potremmo utilizzare ogni luce fissa o flash di cui disponiamo. Lasciamo ai singola la scelta. Considerate che per le foto di repertorio dei nostri articoli, noi andiamo in studio ed usiamo 4 flash da 600 W/s ognuno dotato di softbox ottagonale da 120 cm di diametro con nido d'ape). Il bilanciamento del bianco è stato premisurato per non avere inconvenienti poi. Ovviamente la D780 è su treppiedi - uno semplice, non ne serve uno da milionari - con una testa a sfera da 42mm. Ci viene incontro il software Il problema ce lo risolvono le tecniche multiscatto. Facendo una serie di scatti cambiando il punto di messa a fuoco, è possibile avere una sequenza di immagini che coprono l'intero campo visualizzato (e anche oltre, se è possibile). Ci sono programmi dedicati - ma è possibile farlo a mano anche con Photoshop - che elaborano automaticamente queste sequenze di scatti per estrarre da ognuna le zone di immagine più nitide e contrastate. Per creare una immagine risultate che sia il più possibile "perfetta" e con una profondità di campo senza soluzione di continuità ? Magia ? No, è alla portata di qualsiasi fotografo. Persino quelli privi di qualità fotografiche come siamo noi. Abbiamo parlato di sequenze di immagini. Nella preistoria, si facevano ad ... occhio. Ovvero si facevano gli scatti un pò dove l'occhio colpiva, tentando di avere una copertura più o meno completa dei dettagli del soggetto. Per poi andare nel software e magari ... scoprire che il dettaglio più importante, il punto nodale della foto, non era nitida. Dovendo ovviamente ricominciare tutto da capo. Ancora ad occhio ! Ma Nikon ci offre questa procedura automatica che abbiamo deciso di sfruttare con la nostra Nikon D780. nel menù ripresa, in fondo, troviamo la voce Ripresa con cambio messa a fuoco. Come vedete ci sono altre funzionalità automatizzate nella D780 (riprese intervallate, Ripresa time-lapse). Ma fate mente locale invece all'opzione Fotografia live view silenziosa. E' una prerogativa delle Nikon Z. Ma la Nikon D780 è l'unica reflex che ce l'ha ! L'ha ereditata dalla Z6. In questa modalità, la D780 non produce alcuna vibrazione. Tanto che non è necessario impostare particolari intervalli tra uno scatto ed un altro, anche quando si scatta a tempi lunghetti. entrando nella voce del menù, abbiamo una serie di opzioni. Sotto al tasto Avvia, che in sostanza attiva la procedura (è quello che premeremo per far partire la sequenza), ci sono varie opzioni. il numero di scatti da fare. Indica alla fotocamera quanti scatti dovrà effettuare Larghezza step di messa a fuoco. E' un parametro qualitativo che comunica alla fotocamera una quantità di scostamento di messa a fuoco progressiva tra uno scatto e un altro Blocco esposiz. primo fotogr. Segnala alla fotocamera di non variare l'esposizione tra i vari scatti, fermandola alla prima misurata nel primo scatto (sinceramente noi suggeriamo di scattare in manuale, in modo da avere una impostazione fissa. Idem per il bilanciamento del bianco. Meglio fisso o premisurato) Fotografia silenziosa. Se messo su ON, la D780 opera in otturatore elettronico. In silenzio e senza vibrazioni. Se messo su Off, viene utilizzato l'otturatore meccanico. Preferibile usare l'otturatore elettronico tranne i casi di illuminazione oscillante che crei bande di luce negli scatti Avvio cartella di memorizzazione (nelle successive opzioni è possibile indicare se la macchina deve creare una cartella apposita per ogni sequenza o se debba ripetere la numerazione per le varie sequenze) Tutto bellissimo se non ci fosse il dilemma di scegliere il numero di scatti e la larghezza dello step di messa a fuoco. Con l'esperienza si riescono a scegliere i numeri giusti. Ma non sempre. E la necessità di ripetere la sequenza cambiando i parametri è sempre dietro l'angolo. Diciamo che più sono gli scatti, più piccolo dovrebbe essere lo step. Ma detto così sembra una cosa a cui credere per fede ... un paio di scatti del semplice set impostato per questo articolo. Una tavola di truciolare nobilitato come piano. La D780 su treppiedi. Il cavo USB-C per la connessione al computer, in modo da evitare i dover togliere la scheda di memoria per prelevare gli scatti. Ma il cavo verrà utile anche per la seconda parte dell'articolo ... E andiamo agli scatti Con l'accortezza di mettere a fuoco ad occhi, davanti al soggetto, non sopra, un filo davanti. Andiamo al menù e premiamo Avvia il display si oscura. Passa un breve momento e poi partono gli scatti. Vediamo che la macchina lavora perché si accende e si spegne la spia di memorizzazione delle immagini sulla card. Ma la sequenza avviene in modo silenzioso. Ci vuole un pò di tempo perché abbiamo scelto un tempo di 2/3 di secondo. Ma dopo il tempo necessario la macchina si riavvia. Ovviamente durante questo tempo noi dobbiamo stare in religiosa attesa, senza fare né poter fare nulla di utile. Preleviamo gli scatti Potremmo prelevarli anche wireless con l'Utility Nikon Wireless Transmitter ma non ci sembra il caso di complicarci la vita. Abbiamo un cavo USB-C da 3 metri. La Nikon D780 viene vista dal nostro PC. come se fosse una qualsiasi periferica. Vediamo la scheda di memoria da 256 GB, una comune SD Lexar 1066x. navighiamo all'interno e vediamo la cartella di memorizzazione delle foto. e anche l'anteprima degli scatti. Li prendiamo e li trasferiamo in una cartella nel disco fisso del computer. Parte software Abbiamo scritto un tutorial sullo stacking via Photoshop. Ma non tutti hanno Photoshop, che è un programma costoso e complesso. Per fortuna ci sono sul mercato software dedicati allo stacking, estremamente più efficaci e semplici, oltre che velocissimi. Noi abbiamo adottato Helicon Focus, di una software house ucraina. è una app a pagamento, con la licenza rinnovabile di anno in anno, oppure valida per sempre. E' solo una questione di prezzo. il programma, appena avviato si presenta così : con l'invito a trascinare le immagini da elaborare nello spazio grigio non ci facciamo pregare troppo e con il mouse trasciniamo le nostre 11 immagini dentro al programma. Le vediamo in miniatura sulla destra, mentre nel riquadro principale abbiamo l'anteprima del primo scatto. Si vede già che è a fuoco la parte anteriore dell'obiettivo. Mentre il resto è sfuocato. il programma presenta svariati metodi di "montaggio" tra le opzioni. Approfondirle non è oggetto di questo articolo. Magari un'altra volta. Ma noi possiamo anche andare con le impostazioni dell'ultima volta. Basta premere il tasto Crea. Il programma mostrerà il progressivo processo di creazione della fusione di immagini con una animazione in bianco e nero che, al termine, mostrerà il risultato. possiamo salvare l'immagine sul disco fisso. Che poi apriamo con il nostro programma di editing preferito. In questo caso Photoshop. con la taglierina ritagliamo il soggetto in modo da eliminare parti dello scatto non pertinenti che abbiamo lasciato per avere più materiale su cui mettere a fuoco. e qui esaminiamo il risultato. Il soggetto è nitido ma la stessa cosa non possiamo dire dello sfondo. Non sarebbe un problema, ma esteticamente potremmo avere un miglior effetto con tutto a fuoco. Nella foto qui sopra, in verde ciò che ci piace, in rosso ciò che non ci piace. Dove é il problema ? Impostando una sequenza di 11 scatti siamo riusciti a coprire il soggetto ma non molto oltre. E questo non ci ha dato la profondità di campo infinita che volevamo realizzare. Per risolvere non avremmo altro modo che ripetere la sequenza con un numero di scatti maggiore. Quanti scatti ? Un numero maggiore ... a nostro piacimento. Forse sufficienti, forse ancora insufficienti. Forse troppi, un numero eccessivo. Così come continua a non convincerci quel numero che definisce lo Step che non abbiamo modo di parametrare. E' il limite della procedura Nikon. Comoda ma non ideale. Ma che comunque funziona bene e che, con un pò di esperienza vi assicuriamo che ognuno saprà trarne il meglio. Per fotografare, in modo che tutto sia a fuoco, oggetti e soggetti comunque grandi, impossibili da riprendere con profondità di campo infinita, con un unico scatto. Sperando di avervi incuriositi, vi rimandiamo alla prossima puntata per un metodo alternativo ed efficiente. Sempre con la D780 nelle vesti di regista e la Zf di modella.
  3. Apro questo blog per mostrare la mia esperienza d'uso con i flash in TTL a confronto tra Reflex e Mirrorless. Come ben sapete da un pezzo lamento che le Z in TTL con il sistema wireless di godox (ma la marca non c'entra) sono più lente delle reflex, cosa che pare divergere con l'esperienza d'uso di Max con il quale abbiamo inquinato diverse volte topic. Nella mia esperienza d'uso con i flash ho notato fin da subito una minore reattività allo scatto montando il flash impostato in TTL, la cosa peggiora quando i flash si allontanano dal trigger e gli spazi si allargano. L'anno scorso nel fare un calendario ad un certo punto ho spento i flash ed ho usato luce ambiente perché altrimenti non se ne usciva, perché quando pigio il pulsante e questa non scatta a me sembra di essere tornato ai tempi della D50. Ho voluto riprendere un piccolo test effettuato in studio con tre flash, e già qui si percepisce l'indole più riflessiva delle mirrorless rispetto alle reflex, che se di contro hanno una minore precisione sulla misurazione della luce, a loro vantaggio hanno la prerogativa di essere sempre pronte allo scatto. Qui allego le foto fatte con un 50 1.8 (quello Z è 7 km più avanti) con i tre flash in TTL su tre gruppi A B C di cui il B contro il muro è impostato a -2EV) Z7 D850 E qui allego il video del momento in cui scatto. Con la D850 (la prima) il dito è sempre pronto al punto che talvolta non tutti i flash sono completamente carichi Con la Z7 invece ci vuole tempo, mi sembra naturale perché il sistema TTL è più complesso (e per questo anche più preciso) Perché ho postato questo? Per onor di cronaca, sperando di essere utile a qualcuno. Ho la sensazione che io e Max abbiamo pretese diverse dalle macchine e di fatto lui non percepisce alcun rallentamento, potrebbe anche essere che la Z6 debba fare meno calcoli ed effettivamente il gap si accorci, ma secondo la mia esperienza quando usciamo da uno spazio così ristretto, la cosa peggiora sensibilmente, in relazione al luogo ed alle distanze in gioco. (nel calendario ero in un un'officina con interferenze elettromagnetiche) Niente di drammatico per carità, disabilitando l'anti flickering ho raggiunto un compromesso accettabile sulla velocità come si evince dal filmato la macchina funziona... però attenzione a chi ha le stesse pretese operative di una reflex, perché al momento, con i processori utilizzati dalle Zeta ( ma non solo le Nikon soffrono di sta cosa) i tempi operativi sono questi.
  4. Buongiorno a tutti, non conoscendo bene il mondo della fotografia ho trovato questo blog su internet e mi è sembrato il posto migliore dove chiedere informazioni. In casa ho una vecchia fotocamera Nikon F-601, comprato nel 1991 da mio padre, con 3 obiettivi che vedete in foto. Purtroppo, oltre a necessitare di manutenzione dato che ha il coperchio rotto, funziona a rullino quindi non risponde esattamente alle esigenze del nostro tempo e soprattutto alla comodità che vado cercando. Ero interessato all'acquisto di una nuova Nikon D3500, volevo capire se gli obiettivi che vedete in foto possono essere utilizzati sulla nuova fotocamera o se sarei obbligato all'acquisto di nuovi. Premetto che sarebbe la mia prima fotocamera, e non ho la minima esperienza in campo fotografico. Cordiali saluti, Giovanni
  5. “Dai, facciamolo!” è la risposta di un amico vero a qualsiasi tua proposta, anche la più pazza, quando sa che tu ci tieni. Ecco, a me la D5 ha sempre dato questa impressione, fin dalla prima uscita in montagna, nell’autunno del 2016: un vecchio amico, con i tuoi stessi gusti e con il quale puoi fare tutto. Ho quindi preso al balzo una domenica mattina di pioggia per scrivere questa recensione, che è sospesa leggera leggera sui i ricordi: mi hanno affollato la mente mentre andavo a ripescare in archivio le immagini per illustrarla. Ci sono diversi motivi che mi spingono a scriverla. La D6 alle porte, un po’ più in la di sicuro una mirrorless capace di far girare la testa a tutti, me compreso. Ma…. non si può pensare di far finire nell’oblio questo capolavoro della produzione Nikon senza scriverne. E allora eccomi qui. In realtà, il motivo più vero è che… la D5 è straordinaria. Nel vero senso della parola. E’ a suo agio facendo… TUTTO Ama la luce bella, ma fa cose fantastiche vicino al buio L’unica cosa che le da fastidio è fotografare in luce molto dura, quando le foto belle sono “rubate” a situazioni sub-ottimali E…. certo, è grande, pesante, costosa! Insomma, è un cavallo di razza: non le va di correre al risparmio. Ma quando la gara è nelle sue corde…. solo un mediocre fantino può farla sfigurare. Dicevo dei ricordi. Beh, questo è un piccolissimo riassunto del primo giorno insieme. Fu una giornata molto speciale. Neve fresca, i larici infuocati dall'autunno, camosci in quantità e sia l'aquila che il gipeto che fanno un giro a salutarci. Un mondo bellissimo, tutto da fotografare! Ma non voglio basare questa recensione sulle note della nostalgia. La D5 è una meraviglia della tecnologia e nuove star non intaccheranno minimamente il suo valore, ma vantaggiosamente ne abbasseranno il prezzo che, nel mercato dell’usato, diventerà più facilmente alla portata di nuovi candidati proprietari. Che probabilmente se la disputeranno. E allora, a chi la consiglio? A tutti i fotografi di sport e wildlife, senza riserve. Una D5 ben tenuta a può fare un milione di foto splendide, una dopo l’altra. Anno dopo anno per i prossimi 10. A chi la sconsiglio? a chi vuole andare leggero e a chi ha bisogno di grande gamma dinamica in basso. Battute a parte, con lei si possono fare anche foto di paesaggio, ma solo se la luce è dalla vostra parte e/o sapete usare i filtri digradanti o tecniche adeguate a far rientrare nella sua gamma dinamica le luci e le ombre della scena che riprendete. Ma, davvero, la si può usare per fotografare qualsiasi soggetto! Il punto chiave, la sua ragione d’essere, è la velocità. E’ veloce, veloce, veloce. L’ho scritto e detto più di una volta. Il suo autofocus è telepatico. Solo le nuove Z lo insidiano. Non per la velocità, non scherziamo siamo ancora lontani. Ma le Z, in ambito AF, hanno messo sul tavolo due carichi notevoli: non serve la calibrazione (ma io la mia D5 non ho mai avuto bisogno di calibrarla oltre un -1 su un’ottica moltiplicata: è montata a mano e le ottiche pro che la deliziano anche) riescono da sole a riconoscere viso e occhi, ma quello delle mirrorless è un altro campionato. Detto questo, per me confrontare la D5 con la Z6…. non è possibile. Vedremo quando esisterà la Z capace di superarla, oggi non c’è. La D5 è, mia personale opinione, l’unica reflex Nikon non ancora superata dalle Z nel suo ambito d’uso (insieme alla D500, ma quella è una storia del tutto diversa). E lo dico io che oggi uso molto di più la Z6 della D5. Ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare! Veloce significa essenzialmente 3 cose: Ci sono i comandi giusti, per avere sulla punta delle dita tutto quel che serve Prestazioni ad alti ISO ineguagliate (la Z6 si avvicina…. ma ad ISO veramente alti la D5 resta sopra) Autofocus preciso e fulmineo. Premesso che non ho mai usato la D5 in AF-S, in AF-C uso questi settings: opzione a1 - Priorità AF-C: messa a fuoco +scatto opzione a3 - Focus Tracking + Lock-On: 2 (movimento soggetto al valore di default) opzione a6 - numero punti AF: 55 punti AF E, a seconda di situazioni e soggetti, uso 3 diverse combinazioni di comandi: Generica: azione di messa a fuoco sia sul bottone di scatto sia su AF-ON; sotto AF-ON attivo i gruppi; sotto il bottone di scatto i 9 punti (solo la D5 li ha, e sono fantastici) Questo perché così sono pronto, istantaneamente, per qualsiasi cosa. Semplicemente uso, per mettere a fuoco, indice o pollice in modo da attivare i 9 punti o i gruppi Azione veloce certa: metto la modalità AF più adeguata (9 punti o gruppi) sotto il pulsante di scatto Necessità di mettere a fuoco e ricomporre: disattivo il fuoco dal pulsante di scatto e metto a fuoco con il pollice Ma ha altre frecce al suo arco: L’ergonomia, che per me è insuperata e difficilmente superabile. A mano nuda, con i guanti…. la dimensione del corpo e dei comandi è perfetta Un mirino ottico fantastico in termini di nitidezza di visione e capacità di sostenere sessioni prolungate, anche in naturalistica quando si passano ore ad osservare, senza affaticamenti di sorta Una veramente speciale qualità di immagine. A colori ed in BN. A medi ed alti o altissimi ISO. Come detto solo in basso sarebbe utile più gamma dinamica. Ma, per me, è un problema di impatto veramente basso se si è in cerca della bella foto da fare con bella luce, o se si fotografa l’azione con la luce che c’è… Certo, occorre sapere esporre correttamente: Difficile recuperare esposizioni sbagliate di 4 stop se c'è luce dura! Una costruzione a prova di bomba. E’ robustissima, e capace di resistere ad ogni abuso. La batteria dura tantissimo, nella pratica impossibile restare a secco in una giornata, anche fotografando in condizioni climatiche ostili. Insomma, una VERA AMMIRAGLIA! Per fotografare ovunque e comunque qualsiasi tipo di soggetto, con qualsiasi lente e qualsiasi luce. Dall'altra parte del modo come vicino casa. Da quasi quattro anni è la mia macchina preferita, quella che mi viene alla mente se penso di voler fotografare. (D5 e 180-400/4E - test in progress!!!) Certo, tutto questo si paga con un prezzo elevato - da nuova, mentre tra poco il mercato dell’usato potrà consentire a molti di dotarsene - ed un peso/ingombro impegnativi. Non è la macchina del fotografo occasionale che scatta gironzolando qua e la, ma uno strumento di precisione capace, sempre, di portare a casa il risultato, senza curarsi di condizioni ambientali o azioni impegnative. Insomma, è la MIA MACCHINA, quella che le dita riconoscono anche al buio. Quella con la quale so compensare l'esposizione matrix "a mente". Parafrasando un vecchio film, che riporta all'originale test di Mauro "D5: semper fidelis": "Questa è la mia D5. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia" D5: DAI, FACCIAMOLO!!! Massimo per Nikonland. 1/3/2020
  6. La Nikon D780 prossimamente in test su Nikonland con montato lo splendido Nikkor F 105/1.4E banner di Nikon USA con le caratteristiche peculiari della Nikon D780 : versatilità e agilità. Avevamo detto all'annuncio che non l'avremmo provata. Ma si può cambiare idea, ed abbiamo trovato il tester ideale per provarla. Un vero uomo-reflex, di quelli "real-man-don't-use-mirrorless" che sembra uscito direttamente dagli anni '80. Forse questa macchina è destinata a fotografi come lui, aggrappati al senso di sicurezza che una reflex continua a infondere. Ma questa (bella) Nikon D780 è il giusto ponte tra il mondo tradizionale delle reflex e quello già realtà delle mirrorless moderne. Stiamo parlando ovviamente di casa Nikon - delle case degli altri continuiamo a non essere interessati - e il fotografo Nikon con questa nuova macchina si troverà subito a casa sua. Che la si voglia usare come una reflex - del tutto simile alle altre Nikon ma con qualche piccola cosina (in meglio) in più - che la si voglia usare come se fosse una Z6, macchina con cui condivide buona parte dell'elettronica e delle modalità di funzionamento in Live-View, risulterà di immediato utilizzo. Perchè alla base c'è l'assoluta appartenenza alla casa Nikon, secondo gli ultimi aggiornamenti, sia in termini di resa dei file che di impostazioni di menù, comandi, modalità di sviluppo. Di più. Perchè questa D780, come le Nikon Z, finalmente dialoga anche con il mondo software Adobe. L'ambiente di sviluppo Adobe non è ancora compatibile con la D780 ma aprendo i file NEF con un editor esadecimale, si notano le impostazioni di dialogo che consentiranno di sviluppare i NEF in Camera Raw o in Lightroom con le stesse impostazioni dell'ambiente Nikon (sia in termini di impostazioni di Picture Control e parametri relativi che di correzioni degli obiettivi, oltre alle modalità di riduzione del rumore e di sharpening) che certamente faciliteranno l'uso in quell'ambiente, di fatto standard. E ancora, la disponibilità dell'autofocus a rilevazione di fase sul sensore principale (con le medesime modalità di impiego della Nikon Z6) crea una frattura nell'utilizzo in campo video con tutte le altre reflex Nikon. Tanto che il video creato con questa D780 risulta del tutto simile a quello creato con le Nikon Z full-frame. Scomparse le incertezze di funzionamento del Live-View (imbarazzanti su D850, D500 e D5 ... non parliamo di D750 e D600), l'autofocus è attivo e scattante, tenendo sempre a fuoco il soggetto. Nel complesso, anche se l'ho avuta in mano solo poche ore ne ho ricavato una impressione più che positiva. Con solo piccolissime critiche che faremo insieme in fondo a questo articolo. Come è fatta Già nell'unboxing si nota la prima novità. L'estetica della scatola della D780 si stacca da quella delle precedenti reflex per abbracciare quella delle Nikon Z. Il colore è il nero con sfumature giallo/dorato e non più dorato. anche se i sigilli e le consuete marchiature sono quelli che conosciamo bene. i codici sono ovviamente nazionalizzati. Attenzione alla matricola : le macchine per il mercato europeo hanno la marcatura che comincia con il 6. Solo queste saranno riconosciute in assistenza nei service europei. Le altre macchine sono destinate alla commercializzazione negli altri continenti. qui sulla scatola c'è la lista delle nazionalità coperte da questo prodotto che poi ovviamente è personalizzato per l'Italia (manuale in italiano) ed in più marchiato da Nital con i suoi 4 anni di garanzia e le ulteriori opzioni Nital Vip. l'interno è tutto cartonato e nell'intercapedine è presente il manuale e la scheda di memoria in omaggio. Una Lexar Professionale UHS-I 667x da 64 GB, più che adeguata a questa macchina (io ho usato una della precedente serie 600x senza problemi di sorta) le due sezioni dell'interno della scatola, a sinistra il vano con il corpo macchina, a destra cavetteria, batteria e caricabatterie la macchina è avvolta nel pluriball ed molto ben protetta, state tranquilli, qui l'avevo già liberata per fotografarla ed eccola qui con il mio 105/1.4E montato sopra sul lato sinistro le connessioni multimediali aggiornate. Microfono, USB-C, HDMI il bel display mobile che arriva a diventare orizzontale. Piuttosto robusto, del tutto identico all'apparenza a quello delle Z6/Z7 la torretta di sinistra la identifica come macchina Consumer (posizione Auto, Effect, U1 ed U2) una immagine pubblicata da Nikon che svela la scocca in lega di metallo completa. Il vano doppio per le memorie SD di tipo UHS-II vista artistica del frontale senza obiettivo il lato pulsante di scatto. I comandi sono del tutto analoghi a quelli delle altre Nikon di ultima generazione altro dettaglio della torretta di sinistra con le selezioni relative alla raffica (quando mi spiegheranno perchè nelle Z6/Z7 hanno omesso questa ghiera mi sentirò meglio .... !) Il posteriore è leggermente differente in qualche dettaglio ma ci si fa la mano subito. Si nota - purtroppo ! - l'assenza del joystick. E' vero, non c'è nemmeno nella D750 che questa macchina va a sostituire ma c'è in Z6 e Z7 e sinceramente oramai mi pare assolutamente indispensabile. Quanto avranno risparmiato non mettendolo ? Cinque euro ? E per la miseria, costasse 500 euro questa macchina lo capirei ... vista artistica Il Display Posteriore In modalità "specchio" il funzionamento è analogo a quello di D5/D850/D500/D7500. Totalmente touch, rapidissimo da impostare. Anzi, certe cose, tipo il bilanciamento del bianco vengono meglio con il touch che via menù ... Lo so, lo so, real-man-don't-use-touch. E si vede che io non sono un real-man ma uno strano ibrido. così come è ibrida questa macchina che una volta selezionato il Live VIew, selettore a destra immediatamente vicino al mirino, si comporta esattamente (ma proprio esattamente !) come una Z6 Con tutti i comandi e modalità di funzionamento di una Nikon Z6 comprese quelle di messa a fuoco. Qui è selezionato l'AF-Auto con riconoscimento dell'occhio di default qui con l'area Wide-S e qui con la matrice a 9 settori i Picture Control Creativi esattamente come nelle Z6/Z7/Z50 Nell'uso in Live View l'esperienza è fluida, a livello di quello delle Z full-frame (Z6 in particolare) con l'ultimo firmware. Nessuna impuntatura, sistema che risponde con immediatezza. Stesse peculiarità e stessi limiti. Tutto identico. Come va Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 in Vive View con riconoscimento dell'occhio. Se aprite l'immagine vedrete che il fuoco è sulla pupilla azzurra di destra. Quanto sia precisa la messa a fuoco dipenderà dalle vostre aspettative. Per me è perfetta per uno scatto fatto al volo e a braccia tese. Vedete un pò voi se vi soddisfa. In modalità reflex le cose sono analoghe a quelle che riscontro con una D7500 qui siamo a raffica con il 70-200/2.8 e messa a fuoco automatica, lo scatto è riquadrato perchè è quasi impossibile centrare i miei due piccolini quando giocano. La Nikon D780 è ovviamente di casa con ogni ottica Nikon F che già possediate (anche quelle non motorizzate che invece non hanno l'autofocus sulle Nikon Z). La raffica è adeguata sia in reflex (7+ scatti al secondo) che in mirrorless (12 scatti al secondo) e anche con una scheda scarsa come la mia vecchia 600x, il buffer non si riempie mai. Vedo circa 20 scatti di riserva e anche premendo a fondo non si va fuori scala. Ovviamente scrivo di impressioni di pochi minuti perchè la macchina l'ho già consegnata a Valerio Brustia ed avevo solo questo tempo - e nessuna occasione seria di scatto - per farmene giusto un'idea. Alti ISO A me questi discorsi non appassionano più di tanto ma so che per molti sono questioni importanti. Quindi mettendo le mani avanti in considerazione della precarietà dello sviluppo (conversione in TIF a 16 bit senza regolazioni e NR su OFF da Nikon Capture NX-D per poi portarli in JPG via Photoshop senza alcun intervento) ecco qua qualche scatto sotto a dei vecchissimi neon che producono oscillazioni di ogni genere di frequenza : 7200 ISO 16000 ISO 28800 ISO 51200 ISO che a me sembrano tutti utilizzabilissimi. La macchina a 6400 e a 12800 ISO è assolutamente meglio della D750 che oltre i 6400 ISO diventa molto morbida. Secondo me anche a 25600 si può lavorare "professionalmente". Poi dipende dalle condizioni di scatto, dalle aspettative, dalle necessità di ingrandimento, dalle capacità del software e del fotografo. Etc. etc. etc. Qui non voglio essere né asseverante né definitivo. Non voglio e non posso esserlo. Ma io la Nikon Z6 - che ha lo stesso sensore la uso senza limiti e non ci penso nemmeno a fare ragionamenti ulteriori. Questa D780 credo che sia del tutto equivalente se non un pelo meglio (del resto è passato un anno e mezzo dal lancio della Z6 e i laboratori Nikon mica passano il tempo a pettinare le bambole o a fare la punta alle matite ...). E tanto mi basta ! A chi è destinata questa macchina ? Secondo me a tre categorie di fotografi : - a chi viene da D7x00, D7x0 o D6x0 e vuole fare un deciso salto in avanti ma ancora non è interessato alle mirrorless, vuoi perchè non vuole cambiare il corredo, vuoi perchè non può farlo - a chi è ancora restio al passaggio alle mirrorless ma vuole provarne le possibilità restando nel comfort del suo sistema reflex, specie - ma non solo - nel video che certamente nella sua attuale reflex è più carente - ai professionisti che hanno basato il loro corredo sulla D750 (per motivazioni più che condivisibili) e che vogliono aggiornare il sistema continuando ad utilizzare le loro ottiche (perchè si sa, passare a Z costa tutto un corredo e non si può certo spesare in un solo esercizio fiscale !). Troveranno nuove funzionalità e un video assolutamente aggiornato. Concorrenti Ovviamente restando in casa Nikon, non è costume di Nikonland confrontare una Nikon con macchine non compatibili con il nostro sistema : - la Nikon D750, per chi ha corpi macchina DX o macchine vintage, perchè costa un migliaio di euro meno anche se offre molto meno vista come è la D780 - la Nikon Z6, perchè è una mirrorless e se si è interessati ad usare la D780 più come mirrorless o più nel video che nelle foto, allora la Z6 ha non una, ma due marce in più. E al momento - al netto delle campagne di incentivazione - costa pure meno. Conclusioni ... non conclusive Perchè questo non è un test ma soltanto un'anteprima. A favore la Nikon D780 è maledettamente bella ! Per quanto l'estetica non conti proprio nulla in termini di qualità fotografiche é proprio riuscita bene. L'aver tolto il flash pop-up non ha permesso soltanto di avere maggiore robustezza intrinseca ma ha consentito di rastremare e affinare l'estetica che adesso risulta anche più elegante di quella della già bellissima Nikon D850. Bella, compatta, leggera, elegante e aggraziata. è costruita maledettamente bene. Certo resta una consumer con qualche plastica di troppo. Ma la costruzione e l'ergonomia sono da Nikon. Idem per le pelli e i comandi. C'è anche la retroilluminazione dei comandi se non l'aveste notato è aggiornata in tutto. Sinceramente salvo fare tentativi di ibridazione del mirino, con costi assolutamente non sostenibili, sarà difficile andare oltre per le reflex. Sappiamo che Nikon vuole continuare a svilupparle in parallelo alle mirrorless ma il mercato parla chiaro ed io credo che andare oltre questa generazione sarà molto difficile finalmente c'è l'AF a rilevazione di fase. Con tutto quanto concerne in termini di autofocus evoluto in Live-View sia nelle foto statiche che nei video. Con questo Nikon colma finalmente il gap. Era ora ! la qualità di immagine e di video e a livelli di eccellenza. Alti ISO ? C'è. Video sofisticato con AF efficiente ? C'è ! Contro non è una mirrorless. Nel video il rumore dell'autofocus si capta. E' indispensabile usare un microfono esterno. non è una mirrorless. L'autofocus in reflex resta costretto al centro. Ed io non sono più capace di usarlo .... non è una mirrorless. E quindi gli obiettivi vanno tarati uno ad uno perchè altrimenti la messa a fuoco può non essere ottimale. ok, è una macchina consumer. Ok, nella D750 non c'è. Ma quanto sarebbe costato mettere il joystick ? Ditemelo un pò ... ok, è una macchina consumer. Ok, sono una piccola frazione i fotografi che lo comprano. Ma anche in questo caso quanto sarebbe costato mettere contatti ed agganci per il battery-grip ? In molte applicazioni e per i professionisti o chi usa ottiche importanti, il battery-grip è un necessorio non un accessorio L'effetto novità è un lusso ma questa macchina costa troppo per avere successo immediato. Il prezzo giusto, anche guardando a quello della D750 e della Z6 nuove dal Nikonstore.it, sarebbe a mio modesto parere almeno un 33% in meno. A proposito di prezzi, quelli ufficiali consigliati al pubblico sono : corpo con SD 64GB Lexar Pro : € 2.499 corpo con SD 64 GB Lexar Pro e Nikkor 24-120/4 VR : € 2.999 ma è in corso una campagna di rottamazione presso selezionati rivenditori fisici di Nikon, che offre uno sconto alla cassa di € 200 per l'acquisto della D780 contro consegna di una fotocamera digitale di qualunque tipo e marca, purchè funzionante Oltre al valore di permuta eventualmente offerto dal rivenditore a suo insindacabile giudizio. Bene, l'anteprima si conclude qui, vi lascio alle parole di Valerio Brustia che ha in mano la D780 e cercherà di torchiarla a fondo dal suo punto di vista di fotografo tradizionale ancora diffidente nei confronti del nuovo che avanza. Ma non trascurate di leggere i commenti (qui sotto) che potrebbero contenere interessanti aggiunte e considerazioni. ***** In action a partire da domani, dalla viva voce del vostro tester, Valerio Brustia : premere sul triangolo verde per visualizzare. Filmato girato (alla buona) in esterni con Nikon D780 e Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 per saggiarne le capacità di tenuta del fuoco. Formato MP4 nativo, Picture Control Ritratto, nessuna postproduzione.
  7. Qui: Sonyrumors La notizia arriva da un sito dedicato a Sony ma l'analisi riguarda il mercato fotografico nel suo complesso. In soldoni, le vendite sono crollate dell'84% dal 2010 al 2018. Le compattine passano da 108 milioni di pezzi a 8,6 milioni, le relfex/mirrorless restano più stabili passando da 12,9 a 10,8 milioni con una punta di 21 milioni raggiunta nel 2012. Non vengono specificate le quote di mercato dei vari competitori. Riguardo il rapporto tra reflex e mirroless in un riquadro si legge che i valori sono passati da 10,3 contro 3,1 nel 2014 a 6,6 milioni di reflex contro 4,2 milioni di ml nel 2018. Per come la leggo io, almeno per ora, l'incremento di vendite del settore ml non ha compensato il calo dell reflex, vedremo nel 2019 come si chiuderanno i rapporti di vendita ma credo che si potrebbe avere il sorpasso già nel secondo trimestre visto il fermento per le uscite Canikon.
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