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  1. Ne ha già parlato ampiamente Max nei suoi articoli (per esempio qui). Per questo non mi dilungo troppo sulle presentazioni. Questo è il suo, in prestito per poterne parlare ancora. Perché su Nikonland ci piace offrire punti di vista anche differenti. Pensiamo non sia una perdita di tempo ritornare su un apparecchio già presentato. Anzi, crediamo sia sempre bene farlo quando questo non è più una novità ma ci sembra che sia interessante sul piano pratico, anche per ricordare opportunità differenti a fotografi che intanto magari hanno perso di vista quell'oggetto. E quindi eccolo qui, sposato da quando è arrivato a casa, con la mia terza Zfc, quella interista che già si prepara a festeggiare il 72° scudetto. così di tre-quarti non si riconosce perché il furbissimo paraluce nasconde le iscrizioni. che però restano abbastanza poco visibili. Insomma, non è un oggetto da esibire. Non ha filetti rossi, non ha un nome che finisce con CRON nè con LUX o RON. 24mm f/1.7, che io ricordi non è una luminosità massima consueta per Nikon. Ma forse mi confondo, solo che così mi ricorda più Pentax. Dicevo del paraluce, è conico, a vite, in plastica, leggerissimo, non aggiunge nulla al peso dell'obiettivo e ne fa da complemento elegante. l'obiettivo di se è in plastica, baionetta inclusa io non grido allo scandalo, ci sta su queste latitudini di prezzo e su queste fotocamere. Non sarà mai montato nemmeno per sbaglio su una Z9 e su una Zfc d'uso gentile non si noterà la baionetta di plastica. Che comunque all'occorrenza si cambia esattamente come una in ottone o in lega leggera. ma credo che solo così si possano avere da Nikon obiettivo compatti, leggeri e dal prezzo contenuto. Chi mai vorrebbe un equivalente DX di un 35mm f/1.8 a più di 300 euro ? Io non lo comprerei mai. Piuttosto (come ho fatto) andrei a cercarmi in outlet, un 35/1.8 S. Uffa, avevo detto che non mi sarei dilungato e invece ... Andiamo alle foto. L'ho usato con il brutto e il cattivo tempo, sempre su questa Zfc. Ne ho ricavato belle foto, fatte in scioltezza. E' un obiettivo facile da capire e da sfruttare. Come si conviene - credo - a questo progetto. permette in due passi di cercare punti di inquadratura diversi. Pur essendo comunque un 24mm (con la sua curvatura di campo e la sua distorsione prospettica) offre un angolo di campo su Zfc pari a quello di una visuale umana appena allargata. che sia campo aperto, oppure scorci viste particolari spazi larghi o stretti visuali o entrare nella scena in modo abbastanza discreto senza forzare troppo il soggetto Consente anche di vedere le cose in modo più artistico, come quella mattina che mi ispirava la nebbia. e poi è uscito improvvisamente il sole ma io avevo caricato con la pellicola in bianco e nero ... Insomma, fotografia. Che avevate capito ? E' un obiettivo da uso, non di quelli da sfoggiare. Con cui, con poca spesa, si ottiene molto. Che altro aggiungere ? PRO E' luminoso ma non impegna, né in pesi/ingombro, né nel costo la luminosità è sufficiente per fare foto in luce disponibile il complesso delle prestazioni è secondo le caratteristiche del progetto (distorsione/nitidezza/resistenza in controluce) il paraluce è strano ma geniale nelle sue prerogative è l'unico Nikkor Z DX fisso e luminoso, altrimenti si deve prendere un Nikkor S o un Viltrox CONTRO il paraluce per me è piccolo. L'invito conico mi porta a mettere le dita davanti alle lenti e me ne accorgo solo dopo che ho scattato presenza di aberrazione cromatica assiale evidente il diaframma è il suo punto debole. Non chiude a più di f/11 (ma dai, nel 2024 ?) e la sua forma è stramba. anche per questo, lo sfuocato non è il suo forte evidente l'aberrazione cromatica magenta e verde sulle linee dei cavi sfuocato decente ma non indimenticabile. Punti luce influenzati dallo strano diaframma che non offre una forma regolare e la butta in "cipolla" : dettaglio di una rappresentazione (doppia) della forma del diaframma su un particolare in primo piano Per il resto, si ha ciò per cui si è pagato. Ma siamo dentro ai parametri dell'oggetto, secondo me. Sayonara.
  2. Come forse si capisce dalla mia risposta in coda all'articolo di Max Aquila, mi sono procurato questo aggeggino carino carino, il Nikon Z 12-28mm f3.5-5.6 PZ: Aggiornato il firmware della Fc i due vanno d'accordo come fossero vecchi compagni. Tutte le foto scattate con nikon Z fc a mano libera. Lascio la disamina approfondita di prestazioni, pregi e difetti a Max, qui scrivo solo che mi pare molto buono nel suo genere, e mi soffermo su un possibile uso, forse meno ovvio. Questo zoom compatto ha una distanza minima di messa a fuoco spettacolare nel suo essere davvero minima, accompagnata da una incisione insospettabile. In questa primissima uscita sotto casa non sono riuscito a trovare soggetti ideali (c'è veramente poco, complice penso questa primavera strana) ma ho fatto lo stesso qualche foto per rendere l'idea di come la capacità di avvicinarsi ai soggetti permette delle inquadrature ambientate molto interessanti Nikon Z fc 12-28mm Pz a 12mm! Con una qualità abbastanza interessante. Vedete l'eristalide (minuscolo moscerino) sul papavero? Crop 100%: Ripetiamo il concetto: Nikon Z fc 12-28mm Pz a 14mm Crop 100% cliccare sopra, la preview è impastata. Beh come soggetti siamo a terra, per cui rimando le prove ad un momento ed un luogo migliore. Passo a cercare qualcosa di adatto al 105mm f2.8 MC. Poco o niente, ci accontentiamo di questa Damigella: Nikon Z fc, 105mm f2.8 MC. Poi in cima ad un bocciolo(ne) di non so che cosa, eccoti un grosso tettigonide (una delle neanidi dell'altro mio blog che è cresciuta). Per arrivarci con il 12-28 dovrei calpestare l'aiuola di fiori, ma non sono un incivile. Quindi restiamo lunghi, prima molto lunghi in the Salvetti's way (corpo dx, 300mm f4 Pf + Tc14 - con FTZ of course): Nikon Z fc, 300mm f4 Pf, Tc14E II, FTZ. Poi sempre per rispetto dei fiori, con posizioni in estensione obliqua ed equilbrio "etilico" rese possibili solo da lunghi anni di pratica di kung fu segreti, ecco un'inquadratura alternativa con il 105mm f2.8 MC. Nikon Z fc 105mm f2.8 Z MC. Il succo di questo articolo? Non è un "confronto" ma un "racconto" con sorpresa. Racconto di immagini che spero siano di qualità accettabile ed interessanti che mostrano differenze di resa senza voler fare paragoni privi di logica. Sorpresa, almeno per me, le potenzialità del 12-28, purtroppo ancora da esplorare appieno in ambiente più adatto e con soggetti migliori. Cosa che spero di poter fare quanto prima. Silvio Renesto
  3. Questa è una primavera bizzarra, con siccità, notti fredde ed escursioni termiche molto elevate, cosa che mette a dura prova i miei macro soggetti preferiti. Oggi ho fatto un breve giro per saggiare la caviglia (sembra reggere) e la presenza di soggetti: pochissimi. Siamo a inizio Maggio e il convento dei macrofotografi passa assai poco. Trovo di più sul mio balcone! Abbondavano solo le cavallette appena nate (le cavallette non hanno una fase larvale come molti insetti, ma escono dall'uovo già come miniature degli adulti, le neanidi . In greco antico "neanide" vuol dire giovane fanciulla, ma se questo vi avesse portato a credere che avreste visto delle ninfe seducenti, beh spiacente, da me, si sa, solo mostri (a volte grandi a volte piccoli ). Queste cavallettine sono soggetti che, antenne escluse, non arrivano al centimetro (a volte al mezzo centimetro) e sono molto "skittish" pronte a nascondersi al minimo movimento, in più stanno in un ambiente molto intricato. Una sfida non affrontabile con metodi che uso per le libellule e gli altri grossi insetti (cioè il 300, eventualmente intubato o moltiplicato), ma sono da macrofotografia vera. Per questo ho affrontato la prova trasformando il 105 MC in un pseudo-150mm montandolo sulla Effecì (salute!) ed avvicinandomi il più possibile. Grazie alle qualità di nitidezza e sfuocato del 105mm MC (quasi quasi son contento di averlo acquistato ) e ad un avvicinamento paziente, qualcosa ho tirato fuori. Ecco qua: Nikon 105mm MC su Z fc, f11, 1/500s, 900 ISO (auto ISO), misurazione spot, -0.3 EV compensazione esposizione, illuminatore Moman montato sulla slitta flash. Mano libera Osservazione tecnica: stabilizzazione fa rima con benedizione. C'era brezza, ero inginocchiato all'umido in mezzo agli steli ed un cavalletto avrebbe enormemente complicato le cose, dato che dovevo continuamente aggiustare il punto di ripresa perchè il tra l'altro il soggetto ogni tanto compiva piccoli spostamenti, il discorso vale specialmente nelle riprese successive, più da vicino. Nikon 105mm MC su Z fc, f11, 1/500s, 560 ISO (auto ISO), misurazione spot, -0.3 EV compensazione esposizione, illuminatore Moman montato sulla slitta flash. Mano libera. Qui dobbiamo iniziare a commuoverci per lo sfuocato sposato alla nitidezza, non trovate? Tra le altre cose, ma non solo: Crop 100%. Al momento dello scatto nemmeno l'avevo visto il pidocchietto (afide ), cercatelo sopra . Nikon 105mm MC su Z fc, f11, 1/1000s, 1400 ISO (auto ISO), misurazione spot, -0.3 EV compensazione esposizione, luce naturale. Mano libera. Sono quasi orgoglioso di me stesso , non tanto per la qualità della foto, ma per essere risucito ad avvicinarmi così tanto senza far scappare il soggetto, questi non sono crop! Nikon 105mm MC su Z fc, f11, 1/1000s, 1600 ISO (auto ISO), misurazione spot, -0.3 EV compensazione esposizione, luce naturale. Mano libera. Nikon 105mm MC su Z fc, f10, 1/1000s, 1000 ISO (auto ISO), misurazione spot, -0.3 EV compensazione esposizione, luce naturale. Mano libera. Questi sono due esercizi di composizione e di tono su tono, il primo ha uno sfondo un po' più variegato, il secondo lo preferisco come sfondo perchè è morbido ma non uniforme. Anche la composizione generale nella seconda foto mi sembra più gradevole. Nuovamente dichiaro che l'accoppiata Nikon Z Dx e 105mm MC ha molto da dire in certe situazioni. Ha ragione Massimo Vignoli quando scrive che il 105 entusiasma (non l'avrei mai detto). A voi commenti, domande, critiche, segni di vita... . PS: Cliccateci sopra!
  4. Avendo temporaneamente sottomano tre 105mm macro, una DSRL Nikon Dx (D7100), Una Mirrorless DX (la Z Fc) e in più una Mirrorless APS-H (la SIGMA Sd QUATTRO H),con un po' di tempo da stare in casa, ho voluto fare un mini test più per curiosità che altro e vedere da una parte come si comportano i tre 105, dall'altra confrontare la resa del Nikon Z 105 MC su Z fc con quella del 105 SIGMA sulla SD QUATTRO H, in situazione da laboratorio. Alcune osservazioni preliminari 1) Questo articolo è solo un piccolo test, non vuole assolutamente essere al livello del super completo confronto tra i due 105mm nikon di Max Aquila: 2) Il mio discorso Z vs SIGMA è ristretto alla foto statica in ambiente controllato. In natura su soggetti animati/li l'operatività della SIGMA è ... problematica. OK, detto questo, vediamo il protocollo di lavoro ho proceduto così: ho preso un preso un pezzo di arenaria (una roccia derivata da sabbia) e l'ho fotografato ad un rapporto di riproduzione intorno ad 1:2. Ho scattato con la D7100 e il 105mm micro G Con la Z Fc ed il 105mm MC Con la Z Fc ed il 105mm micro G (+ FTZ) Con la SIGMA Sd QUATTRO H ed il 105mm Sigma apo macro. Ho portato tutte le foto a 20mpx. Tutte le foto a 100 ISO , f8 e con il pannello a led MOMAN per avere la stessa luce. Risultati, foto ridotte a 3000x2000pixel cliccare per aprirle. Nikon D7100 e 105mm Micro G Nikon Zfc e 105mm micro G Nikon FZfc e Nikon Z 105mm MC SIGMA Sd QUATTRO H e 105mm Sigma Apo Macro. Conclusioni. Personali e soggettive. Potete non essere d'accordo che resteremo amici comunque . Sicuramente mi vien da dire che l'idea di abbandonare le DSRL per le Z è più che giustificata! (Vi ricordo che l'illuminazione è la stessa per tutte le foto). L'osservazione di Max che il 105 micro G migliora sensibilmente sulla mirrorless anche Dx è pienamente supportata anche da questo test. Il Nikon Z 105mm MC ha però una superiore nitidezza e, anche se non è il soggetto più adatto, comunque mostra una più graduale transizione fra zone a fuoco e fuori fuoco. La SIGMA "spacca", questo contesto è il suo pane ma, sorpresa, la differenza di nitidezza con il 105 MC è direi quasi irrilevante, tenendo conto che nella foto con il 105 SIGMA la riduzione a 20mpx dagli originari 24 mpx della SIGMA ne ha aumentato la percezione di nitidezza. Tutto questo "a prescindere" dalle differenze di ergonomia, velocità di scrittura e tutto il resto che ben conosciamo e che nell'uso pratico fanno propendere per Nikon (Z) nella maggior parte dei casi (anche se non tutti, la SIGMA in alcune situazioni ha sempre la sua ragion d'essere). Eccoci al termine di questo mini-test. Spero abbia detto qualcosa anche a voi.
  5. Articolo umoristico, con qualcosa di vero e con qualche esagerazione. Chi non ama il genere è avvisato. Quando è nata ha fatto un bel botto, sorprendendo persino la sua mamma. Subito ha sedotto i tanti che la volevano, qualcuno l'ha detestata ma, amore o odio che fosse, di lei, piccoletta pepata, se ne parlava. Ma chi? La Zeta Effe Ci!! Ma purtroppo per lei, pin-up non proprio "curvy" e piuttosto compatta, è arrivata la "bombshell", e tutti le sono corsi dietro. Lei c'è rimasta un po' male. Tutti a guardare e a desiderare quell'altra perchè più, più... più tutto nonostante, e proprio, come tutte le vamp... non alla portata di tutti (e non sto parlando di denaro ) ... Posso ripetere la metafora con le auto se preferite, che so, city car sbarazzina vs supercar... anzi no, pensateci da soli. Così sulla nostra piccolina è caduto l'oblio o peggio, il bullismo! Tom Hogan conclude che la nostra piccola sarebbe "Recommended for Millennials who want to seem stylish or Old Farts who miss their dials," ovvero "per giovani Millennials che vogliono sembrare alla moda o per Vecchi Scoreggioni che sentono la mancanza delle loro ghiere". Tutte bugie? No, non proprio: c'è del vero: Non è la fotocamera per usi estremi, nè può avere la qualità dei quarantasettemegapixelformatoeffeics, nessuno sano di mente lo metterebbe in dubbio. Seriamente, ci sono tanti fotografi, professionisti ed amatori d'eccellenza hanno bisogno di fotocamere professionali/prestazionali e che soprattutto le sanno sfruttare appieno per fotografare ancora meglio, è giusto così. Però secondo me c'è chi non ha proprio tutto quel bisogno della superstar, e c'è ancora spazio per la piccola Z fc, che sa farsi apprezzare con il suo fascino discreto, là dove la raffica infinita o i quarantaerotti... sono un overkill, Perchè se si ha voglia di metterla al lavoro, lei lavora eccome. Vogliamo fare dello street? Anche e soprattutto in bianco e nero o quasi bianco e nero: Dite che non si può usare per la macro? O per i fiori (se vi piace il genere ) Non si può usare per gli animali? Non si può usare per gli animali in movimento ... ehm, ad essere sinceri qui fa un po' fatica, ehm... passatemi la... bombshell per favore . E questo cos'è, un paesaggio? E ....sssttt non ditelo in giro, ma c'è chi ci fa anche foto di nudo e persino dei ritratti Allora? Continuate a volerle bene, se ce l'avete, fatele fare qualcosa ogni tanto, che sarà divertente. Non siete d'accordo? Non c'è nulla di male, vorrà dire che non siete vecchi scorreggioni nostalgici (come me). Potete crederci o no, ma l'idea di scrivere questo articolo mi è venuta prima che comparissero dei post sulla Zfc trascurata e che Mauro proponesse il club, disertato.
  6. Un microcosmo: ricordate la pozzanghera di Z la formica...? Bene, questa è una storia di un'altra formica, Zfc vista attraverso l'occhio del suo MC 50/2,8 in un ambito non più grande di un metro cubo: una gebbia, un albero di fico che vi si specchia ed il loro mondo attorno. Basta solo sedersi e....osservare. Partanna (TP), Cassaro 28 agosto 2021 Mi avete visto spesso alle prese con gli stessi soggetti, più o meno nello stesso posto, la gebbia del mio vigneto, una vasca larga un metro quadro, in mezzo alla campagna, popolata dai suoi protagonisti. Eccoli, alcuni di essi, in queste foto: a voi attribuir loro un nome. Tra una settimana, molti di loro saranno altri, o altrove: questo è il senso della Natura (della quale anche noi siamo parte) io, finchè potrò, non cambio il luogo: è tutto il resto che ruota intorno. Nikkor MC 50/2,8 su Nikon Ftc e, in alcune foto, un lampo di luce di schiarita, fornito da un Godox AD100 col suo trigger. Qualcuna è leggermente croppata in postproduzione. Questo obiettivo macro della linea di lenti Nikon Z, appena presentato, il Nikkor MC 50/2,8 sarà un protagonista delle immagini a venire, non soltanto mie, a causa della sua facilità estrema nell'utilizzo, delle sue qualità indiscutibili di nitidezza e contrasto, tali da farlo stare in catalogo anche senza una S (tipica degli obiettivi Z di maggior pregio), degno di ogni Nikon Z sulle quali verrà utilizzato. Provate e tornate a raccontare... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021
  7. La faccenda del fondello di plastica della Z fc non piaceva nemmeno a me, ma non mi andava di aggiungerci il grip perchè a mio parere ne alterava l'estetica. Ho così optato per l'alternativa più "chic", ossia la mezza borsa di pelle con fondello di alluminio, sempre della prolifica SmallRig. Ordinata sul loro negozio Ebay, colto da attacco di hipsteria ho ordinato anche la cinghia di pelle, che ci sta bene. Il tutto per una cinquantina di euro spedizione compresa. E arrivata in poco più di una settimana. La pelle è di buona fattura e sembra essere solidamente ancorata al fondello metallico. Le sagome sono perfette sia davanti Che dietro Il fondello si monta in modo identico a quello del grip, con la vite senza bisogno di brugole, come si vede nella foto sotto e come è mostrato nel video di Mauro Maratta sul grip sempre della SmallRig. Forma un tutt'uno perfettamente solidale. Come fattura è molto simile al grip con impugnatura aggiuntiva, ma è privo oltre che della sporgenza, anche della slitta Arca compatibile. Il vano batteria/scheda è perfettamente accessibile. Lo stesso vale per lo sportello laterale. Nella foto sopra si vede anche che per poter agganciare la cinghia in pelle bisogna togliere i triangolini metallici originali Nikon. La cinghia è bella, ma non regolabile. La lunghezza, fortunatamente, mi sta bene. Il colore mi piace, sembrava più chiaro nelle foto pubblicitarie, invece è un tono molto gradevole. Certo, se fosse esistita una versione nera, penso che avrei preso quella, in memoria delle borse pronto delle mie FE2/FM2! Nota: questo articolo, come quasi tutto quel che faccio in casa (che lo voglia o no), è stato realizzato con la partecipazione del mio compare dal pelo rosso.
  8. Gigi ha dato il benvenuto a sua sorella Bella in occasione di una kermesse che si è tenuta a Cernobbio questa mattina. Gigi era in compagnia del fidanzato 28/2.8 mentre Bella, che ha perso le tracce del suo compagno 40/2, per lavoro ad Eindhoven, ed atteso in Italia per metà mese, si è fatta accompagnare dall'ex fidanzato della loro cugina Joann. Joann, ex modella curvy con il nome d'arte Z50, oggi é un'ottima fotografa in coppia con il suo nuovo boyfriend 50/2.8, detto MC (due lettere che stanno per [vero] MaCho). I due hanno curato la parte fotografica di questo servizio. Non è mancata mamma Yolanda con il suo terzo marito. le due sorelle con i rispettivi accompagnatori, Bella a sinistra, Gigi a destra. Entrambe indossano un miniabito della firma cinese SmallRig, il modello 3480, estremamente elegante ma comodo e pratico per tutti i giorni. l'acconciatura è la stessa ma Gigi porta un fermaglio sul contatto caldo. Ha pensato sia meglio perchè piove. le due sorelle sono molto affiatate ed abituate a lavorare insieme, anche se i fotografi le confondono tra loro, Joann sa come riprenderle al meglio. E a smorzare l'esibizionismo un pò incontenibile di Gigi che vorrebbe sempre essere in primo piano o, almeno, in copertina da sola le due ragazze figurano bene in testa e spalle e qui mostrano lo "spacchetto", novità esclusiva Nikon per l'estate 2021 ma già diventato un must per tutto il mondo della moda. qui confrontano i loro due accompagnatori Gigi presenta il suo stacco coscia cui Bella risponde con uno stacco coscia simmetrico Quindi un pò di foto in un set industriale e uno elegante con Gigi da sola le due sorelle hanno provato un pò di invidia per Janine che ha avuto ben 12 Stradivari tutti per lei ed hanno voluto improvvisare qualche cosa con la viola. Ma la musica non è il loro talento migliore, probabilmente ... perché rendono al meglio tra cachemire e sete preziose Ma come dicevo, alla kermesse c'era anche mamma Yolanda, splendida quarantenne che ancora attira tutti gli sguardi e le tre "ragazze" hanno improvvisato per gli obiettivi dei fotografi Bella, Yolanda e Gigi. Yolanda è accompagnata da un attempato compagno, splendido da sfoggiare nelle occasioni alla moda (ma quando c'è bisogno di prestanza e vigore preferisce scappare con giovani della metà dei suoi anni : Yolanda sarà mamma ma è ancora molto esigente !). presenza delle tre acconciature e naturalmente non si fanno problemi ad osare un lato B che non si presta ad alcuna critica E pensare che la bella ... Bella è arrivata a casa in quella brutta scatola per scarpe grigia ma guardatela adesso ! Gigi, esuberante come è, a fine servizio non ha perso l'occasione per fare uno scatto a sua cugina Joann che si è dimostrata anche in questa occasione una grande fotografa con il suo compagno MaCho. Bene, fine delle parate. Peccato che nonna-F sia in vacanza a Dubai con un ragazzo cinese f/0.95 che ha conosciuto ad Hong Kong e non sia potuta venire. Papà 28Ais è impegnato al G20 nelle trattative per la riduzione della CO2 dei paesi emergenti e non poteva staccare, altrimenti avremmo avuto un gruppo di famiglia ancora più numeroso. Nei credits ovviamente tutti i ringraziamenti dovuti a Nikon che ci ha regalato ancora una volta creature all'altezza della sua tradizione di design che segnerà la storia in questa estate del 2021, a Nital che ce le ha fornite come promesso e a tutti i numerosi tecnici ed artisti che hanno contribuito alla riuscita del set. E a tutti voi, anche i miei ringraziamenti per la pazienza, sperando di avervi almeno suscitato un paio di sorrisi.
  9. Lo sappiamo che basta diaframmare per ottenere profondità di campo, ma la discriminante (oltre alla luce disponibile) è di certo anche la distanza di ripresa: tanto minore, quanto di meno aumenterà progressivamente la pdc. Ingenerando anche altri problemi, quali la diffrazione (potenziale perdita di nitidezza data dalla piccolezza del buco attraverso cui passa la luce, tanto maggiore, quanto più chiuso sarà il diaframma con cui si opera) la curvatura di campo dell'obiettivo, che si trasmette anche nel fotogramma negli angoli estremi dell'inquadratura il rischio di mosso (volendo mantenere ISO bassi) la qualità intrinseca di quell'obiettivo a quel dato diaframma (solitamente solo i Macro migliorano diaframmando e sempre entro certi valori) Qui difatti, preso un leggero grandangolare, non macro, munito di lente addizionale acromatica per accorciare drasticamente minima distanza di maf, con messa a fuoco in basso, sul punto indicato due files: uno a f/16, diaframma estremo di questo obiettivo, il secondo file a f/4 che non è il massimo di apertura del diaframma di questa lente, ma con 60 scatti organizzati in Focus Stacking dalla fotocamera e gestiti dal programma Helicon Focus Notare le evidenti differenze, funzione delle problematiche sopra espresse, nel caso della estrema diaframmazione (la prima foto) risolte eminentemente dal Focus Stacking gestito automaticamente dalla Nikon Z fc, tra le cui opzioni è nuovamente compreso (era assente nella Z50 da cui questo modello deriva) In entrambe le situazioni la Z fc stava su semplice treppiedino da tavolo con testa a sfera.... il minimo indispensabile, insieme al telecomando ML-7 a sua volta programmabile nei suoi due tasti funzione (dove io tengo i e Menù) Provateci anche voi... è davvero semplice Addendum: Perchè non passi tra qualcuno di voi che su Nikonland consigliamo di usare Helicon Focus piuttosto che gli strumenti più adatti per lo scopo, aggiungo all'esperienza precedente, la stessa, identica, ma condotta stavolta tra due obiettivi Z: lo standard Z 50mm f/1,8 S per tanti scatti fin qui utilizzato, ogni volta sempre con differente, accresciuto, stupore per le doti intrinseche di questa lente, tra le meno costose del catalogo Z. Utilizzato in due modi: (pur sempre con treppiede e telecomando di scatto remoto) nudo e crudo, a distanza minima di maf dal soggetto, con due-tre diaframmi differenti da TA al diaframma più chiuso in focus stacking, a f/4, sullo stesso soggetto e poi il recentissimo Macro, Z 50mm f/2,8 MC, sullo stesso soggetto, a tre diversi diaframmi da TA a tutta chiusura di diaframma 50/1,8S a f/1,8 tutta apertura, messa a fuoco sull'occhio del gallo 50/1,8S a f/2,8 (per compararlo al Macro che non apre di più) 50/1,8S a f/16...il suo diaframma più chiuso Adesso il 50/1,8S in focus stacking a f/4 con trenta scatti Si notano bene alcuni problemi, difficili da risolvere in postproduzione, tipici del FS condotto su sfondi riflettenti, come la scatola che ho utilizzato, attorno alle parti più evidenti nello stacco tra primo piano e sfondo, qui sotto evidenziati in arancio La differenza è marcata, quando si usi un obiettivo nato per questi lavori, come il nuovissimo MC Nikkor 50/2,8 già a tutta apertura, rispetto alla seconda foto del 50S, qui si vede come siano decisamente più marcati i particolari in rilievo, come piume e bargigli del gallo qui a f/16 pari alla massima chiusura dell'altro, con una definizione anche dei particolari fuori della sua pdc degni di nota per senso di tridimensionalità e qui a f/25 che è il diaframma di massima chiusura di questo macro, con il quale, al netto della potenziale diffrazione, non si disdegna neppure il confronto con il focus stacking dell'altro.... Ovviamente potremmo godere delle migliori aperture di diaframma di questo MC 50/2,8 per praticre Focus Stacking anche con questo obiettivo.... Ma non vorrei diventare noioso: il senso di questo addendum è che , disponendo degli strumenti più adatti è perfettamente inutile fare acrobazie con quelli che lo siano meno. Ubi maior....minor cessat ! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021
  10. E' arrivato proprio oggi un 50-250 per la NikZon fc A fianco il 16-50 che si è momentaneamente fatto da parte (perdonate il casino della postazione, come dire, vissuta). Un grazie a Cismax che mi ha fatto un ottimo prezzo e una spedizione a warp 7. Ora spero di beccare gli aironi che bazzicano le piante di fronte a casa mia.
  11. Come da titolo, ma non ci è riuscito nemmeno stavolta Andiamo con ordine. Nelle settimane precedenti Ross ha cominciato a ventilarmi la possibilità di uno shooting remoto, e di vederci per tale occasione perché mi considerava "esperto" del genere poiché ne avevo fatto uno lo scorso anno. Dopo qualche giorno mi disse di tebermi libero per domenica 11, senza possibilità di replica. "Molto bene", dico io, "mi libero di un appuntamento già preso così siamo a posto". Arriva il giorno dello shooting e sembra di pescare l'intero mazzo di Imprevisti del Monopoli. Si comincia al mattino con febbre da cavallo che si trascina da venerdì notte, e per un problema collegato sono praticamente vestito per andare i pronto soccorso. Avviso Ross, che giustamente mi dice di correre in PS e tenerlo aggiornato. Per fortuna il problema da PS si risolve da solo (circa), e con tachipirine come caramelle la febbre scende. Confermo quindi a Ross che nel pomeriggio può venire tranquillamente. Ross arriva, finalmente conosce mia madre (ci teneva tipo da sei anni), io ho preparato il PC e sono in postazione in studio. Sento che Ross traffica in salotto, viene da me e mi dice che ci son problemi di connessione, io rispondo ok, ci beviamo intanto un aperitivo. Andiamo in salotto. Mi trovo davanti Sabi con una candelina in mano che canta "Happy Birthday to you" (Kennedy puppa!). Fingo di non avere l'arresto cardiocircolatorio che ho per qualche secondo, la saluto come si conviene e soffio sulla candelina. Poi siccome Ross è Ross, la candelina è una di quelle che non si spengono, quindi momenti ilari a mie spese fin da subito. Poi da lì, un po' di relax... come stai, come non stai, non ci vediamo da un sacco di tempo e insomma sembra quasi che l'ultima volta ci si sia trovato l'altro ieri. E' andata a finire che lo shooting è stato molto poco remoto e molto divertente (perdonate la qualità non "da portfolio" delle foto, ma sono praticamente come scattate) Momento top: foto n.6 con Sabi nuda sul balcone che saluta verso una delle rotonde più trafficate di Lecco raccogliendo una sinfonia di clacson. Ah, questione zia: in realtà ha visto Sabi solo a fine shooting, quindi era già vestita. Niente foto della zia basita, mi dispiace Questioni tecniche sulla Z fc, a seguire. E' stato il primo shooting "serio" con la nuova macchina e devo dire che, finché è durata, si è comportata egregiamente. Il principale punto a favore è senza dubbio la leggerezza, in mano sta come una piuma; il secondo è il display regolabile, soprattutto per me. Avendo fatto l'intero shooting da seduto (con Ross che mi muoveva di qua e di là ) l'altezza di ripresa sarebbe stata estremamente limitata senza il display basculante. Con esso, invece, si può usare la fotocamera ad ogni altezza senza la necessità di dover per forza guardare nel mirino. Per il resto, c'è stata ancora qualche incertezza nel trovare alcune opzioni ma niente di insormontabile. Dicevo "finché è durata", perché a metà è andata in rosso la batteria (mi era stato detto che serviva per un Backstage e vedendo la batteria a tre tacche la sera prima, non l'avevo caricata). Per fortuna Ross mi ha prestato la sua Z6 II e tutto è proseguito liscio Di nuovo, un grazie gigantesco a Ross per la sorpresa clamorosa e inaspettata, e so che ci è voluta anche parecchia organizzazione e... segretezza! Per fortuna non ho deciso di rimandare, mi sarei mangiato le mani fino ai gomiti. Doverosa, Menzione d'onore sempre per Ross anche per avermi scarrozzato per casa in lungo e in largo, compreso un numero per superare il gradino per uscire in balcone, che pensavo di finire di sotto
  12. Blog a quattro mani, otto occhi e due teste (per quanto riguarda le foto). Un giro sul Naviglio Grande, involontariamente la Domenica in cui c'è la Fiera dell'Antiquariato. Nikon Z50 (Gianni Ragno) e Zfc (io) all'opera. Doverosa, anche se un clichè, la foto introduttiva: Foto Silvio Renesto Pictures at an exhibition ( circa) al Vicolo dei Lavandai. Foto Gianni Ragno Due mondi si incontrano (a voi l'interpretazione). Foto Gianni Ragno Vintage fashion doppia Foto Silvio Renesto Murales autoreferenziale, spruzza la vernice e scappa. Foto Silvio Renesto Altri mondi, altri universi che si incontrano (il Papa, il Quarto stato al femminile - con Alda Merini in primo piano - un'immagine orientaleggiante, un tizio indifferente) . Foto Silvio Renesto Pictures and statues and more... at an exhibition, again Tutte e quattro foto di Gianni Ragno. Vecchia porta, sempre foto di Gianni Ragno. Un altro strano cortile dove infilarsi: troviamo un centro artistico, un po' scuola, un po' mostra e naturalemtne anche vendita, di incisioni artistiche. In ambiente caratteristico. Tutte foto di Gianni Ragno. Una nicchia nel cortile Foto Silvio Renesto Altro dettaglio Foto Silvio Renesto Interno della "mostra" Foto Gianni Ragno Barriera verso il mondo esterno. Foto Gianni Ragno Ritorno Foto Gianni Ragno Caricando le foto mi sono reso conto che in realtà si tratta di un lavoro a tre occhi, tre mani ed una testa e mezza (la mezza testa il solo occhio e l'unica mano sono le mie), ma vi dirò, non ero particolarmente ispirato. Però è un angolo del Naviglio Grande un po' meno solito, per cui forse valeva la pena di condividerlo.
  13. Buondì a tutti. Non so se la domanda sia già stata fatta in passato, ma mi pare che in LR manchino ancora i profili degli obiettivi Nikkor Z. Esiste una tabella di conversione per usare i profili esistenti più prossimi, o si sceglie una focale simile e bon?
  14. Questo blog parla sia di natura che di tecnica fotografica. Cliccare sulle immagini per vederle a maggior risoluzione. Cominciamo con la parte naturalistica: In questo periodo non è difficile incontrare delle Mantidi Religiose, soprattutto nei prati magri e sugli alberi che li circondano. Quindi non dovrei essere particolarmente sorpreso di avere trovato una mantide, non fosse che... è gigantesca! Non meno di 10 cm di lunghezza (zampe escluse)! Le nostre mantidi (Mantis religiosa) non superano la lunghezza di 6-7 cm per una grossa femmina (i maschi sono sempre molto piccoli). Questa, sempre femmina è, ma XXXL. Questa Mantide è lunga 10 centimetri La spiegazione è una sola: Si tratta di un invasore alieno. A parte le strane Mantidi tropicali allevate da privati che a volte possono sfuggire, ci sono due specie di Mantidi giganti che si stanno pian piano espandendo dalle nostre parti. Una è la Mantide Gigante Africana (Sphodromantis viridis), che appunto viene dall'Africa ed è arrivata in Italia Meridionale passando dalla Spagna; l'altra è la Mantide Gigante Asiatica (Hierodula tenuidentata/transcaucasica), che ha raggiunto l'Europa passando dal Caucaso ed è arrivata fino alla Pianura Padana intorno al 2015, dove si è ambientata benissimo, tanto da diventare abbondante in provincia di Cremona. Distinguerle non è facile, ma ce l'ho fatta , sono abbastanza sicuro che il "nostro" invasore sia quello asiatico. Una novità per la provincia di Milano. Sono bestie pericolose? Per l'uomo no, però potrebbero interferire con gli equilibri preda/predatore nell' ambiente nostrano, perchè potrebbero entrare in competizione con le nostre più piccole "religiose" e siccome ,date le dimensioni, sono in grado di uccidere lucertole e nidiacei di piccoli passeriformi, esercitare una pressione predatoria su questi ultimi (una femmina di Mantide depone da 600 a 700 e più uova, la maggior parte delle neanidi muore prestissimo, però ne restano in giro ...). Sono in corso studi per capire cosa succederà. Nota curiosa: gli ormoni sessuali delle mantidi sono molto simili fra loro, quindi un maschio di "religiosa" potrebbe sentirsi attratto da una femmina "gigante", diventando immediatamente un gustoso spuntino senza nemmeno accoppiarsi prima. Poverino. Parte fotografica. Ho immensamente apprezzato il "ritorno" del 300mm f4 (in questo caso il Pf) sul formato Dx (ho fotografato con la Nikon Fc, come potete immaginare ) con e senza TC 14. Ho anche molto apprezzato il 24-200 con la Lente Addizionale SIGMA AML 72.01. Di seguito alcune immagini simili scattate con i due obiettivi così potete fare valutazioni e confronti. Il 300mm con o senza TC l'ho usato su cavalletto, il 24-200 con la lente anche a mano libera nella posizione del cecchino, appoggiando il gomito al ginocchio. Notare le diverse focali usate con lo zoom e la lente. Nikon Z fc e 300mm, su cavalletto. f10. Nikon Z Fc e 24-200mm + lente Addizionale da 1.8 diottrie a 120mm. f10. La Mantide era troppo grande per essere ripresa tutta a 200mm con la lente.Notate la differenza di profondità di campo sul soggetto e la differenza nello sfondo dovuta al diverso angolo di campo per via della diversa focale. Inquadratura ravvicinata. Nikon Z Fc, 300mm + Tc 14 EIII, f10 (nominali). Inquadratura ravvicinata. Nikon Z Fc , 24-200mm + lente addizionale da 1.8 diottrie, focale 200mm. f11. Inquadratura ravvicinata. Nikon Z Fc , 24-200mm + lente addizionale da 1.8 diottrie, focale 200mm, f10. Anche qui valutare le differenze. Chiudo con una foto non bellissima, ma mi è parsa intrigante: Sguardo ammiccante, come dire "Ti tengo d'occhio". Sempre il 24-200mm con la lente a 200mm. Niente stacking. La mantide restava dov'era, controllandomi, ma dondolava dolcemente avanti indietro come fanno le Mantidi per imitare le foglie al vento. Movimento che viene spesso riprodotto anche negli stili di Kung fu detti "della Mantide" (Tang Lang, per chi ne sa) . Nota, lasciando perdere la questione dell'invasore, trovo che, come tutte le Mantidi, sia un insetto di eccezionale eleganza: non solo un killer efficiente, equipaggiato di armi terribili, ma un capolavoro di della selezione naturale, nulla è trascurato, se guardate in dettaglio le ali, la loro struttura imita le nervature delle foglie...
  15. Una antica favola inglese (= l'ho inventata io ieri ) racconta così: Once upon a time, a sweet Damsel(fly) was caught by a fierce Red Dragon(fly). No valiant Knight arrived to save her, thus the poor Damsel(fly) was devoured by the red Dragon (fly) and only their tenuous, transparent lace(wings) were left. Il gioco di parole funziona molto meglio in Inglese, perchè in Italiano se rimane Damigella per la preda, il predatore diventa Libellula e chiamarlo Dragone è forzato. Perchè con le foto e le parole si può anche giocare, no? Il "Drago" è un maschio di Crocothemis erytraea ... della Damigella è rimasto un po' poco per la determinazione, potrebbe essere una Ischnura elegans ma non fidatevi. Nikon Z fc, 300mm f4 Pf + Tc 14 EIII (FTZ), mano libera. Cliccare per aprire. PS se mai qualcuno necessitasse di traduzione ma non credo: Tanto tempo fa una dolce Damigella fu catturata da un Feroce Drago Rosso. Nessun valoroso cavaliere arrivò in suo soccorso e la Damigella vennne divorata dal Drago, rimasero solo solo le sue trasparenti (vesti di ) pizzo (ali).
  16. Torre di controllo, intercettori pronti al decollo! Nikon Z Fc, 24-200mm a 200mm .
  17. Non è la classica Coccinella dai sette punti, ma è grande uguale. Nikon Z Fc, 24-200mm a 200mm, lente addizionale acromatica Olympus da 3 diottrie.
  18. Per il titolo, prendo spunto dal video di Mauro in cui prevedeva che qualcuno avrebbe comprato la Z fc e poi avrebbe voluto montarci dei "vecchi cimeli", ossia dei vecchi nikkor. NON ho comprato la Z fc per montarci dei cimeli, anche perchè non ne ho proprio e non intendo comprarne, però ho voluto giocare per un quarto d'ora con un paio di micro-nikkor che Gianni mi ha prestato, ossia il 55mm f3.5 ed il 105mm f4. Il 55mm f3.5 è piccolo e sulla Z fc ci sta proprio bene, l'adattatore cinese non sembra neanche che ci sia. e tutto sommato la resa non è da buttare via: Crop 100% Anche il 105mm f4 sta molto bene esteticamente sulla Z fc: La resa però, pur dignitosa, su di un sensore denso come quello della Z fc/Z 50 (e in fondo D500) non è all'altezza. Persino un non-macro Z, come il 24-200, risulta più nitido. Crop 100% Fine del gioco.
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