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Cosa fotografi in prevalenza ?

  1. Incuriosito da una discussione su Nikonland, ho voluto provare a fotografare uccelli in volo con la Z6. Non che mi aspettassi che la Z6 è la fotocamera di elezione per questo genere di foto, però mi interessava sperimentare. Ho scelto uccelli dal volo abbastanza veloce anche se non fulminei come le sterne. Aironi di varie specie ed Ibis che nidificano tutti in una Garzaia del Novarese. Gli uccelli volavano in tutte le direzioni e spesso con brusche virate senza preavviso, una palestra impegnativa quindi. Attrezzatura: Nikon Z6, 300mm f4Pf con TC 14 EIII e naturalmente FTZ. Settaggio Fotocamera: Af C, priorità al fuoco, Auto ISO, 1/1600s, area Af estesa*, velocità di raffica H. NOTA, I risultati sono fortemente dipendenti dagli obiettivi usati e dai riflessi del fotografo, quindi la stessa fotocamera potrebbe rendere in modo diverso con ottiche diverse ed in mani diverse. Tutto molto soggettivo quindi, anche se alcune caratteristiche non cambiano. Veniamo al dunque: focheggiando prima, ad es. le cime degli alberi della garzaia, cioè prefocheggiando in modo da trovarsi già nel range di messa a fuoco più probabile in cui si potrebbero trovare i soggetti, e se i soggetti sono grandi più o meno come l'area Af, una volta inquadrati si riesce ad agganciarli "abbastanza" spesso ed a seguirli, anche se non tutti gli scatti della sequenza sono a fuoco. A questa distanza si riusciva a seguirli abbastanza bene, ma sono troppo lontani per avere foto soddisfacenti Così è già meglio, volo parallelo al soggetto, prefocheggiatura, tutto ok. Soggetto correttamente a fuoco. Perso... a fuoco lo sfondo. Che fosse troppo piccolo il soggetto? Soggetto a fuoco correttamente. Cambiamento delle condizioni atmosferiche, il Guardabuoi è comunque a fuoco. Senza prefocheggiare... nella maggior parte dei casi va a perdersi all'infinito o da qualche altra parte. La mia impressione è che ci sia un sensibile rallentamento dell'Af dovuto sia al TC sia all'FTZ. Secondo me con un'ottica Z le cose potrebbero andare meglio. Così la reattività non è il top. Non ricordo se esiste modo di disattivare lo stand by automatico, nel caso esistesse, assolutamente da fare, io non l'ho fatto col risultato di dover sempre tenere il pulsante di scatto mezzo schiacciato per evitare lo spegnimento automatico ed il lag successivo quando si cerca di inquadrare il soggetto. In conclusione, con alcune accortezze non è affatto impossibile fotografare uccelli in volo con la Z6, se si riesce ad agganciarli, si possno avere dei buoni risultati, ma se io fossi molto interessato al genere (a me interessa marginalmente), probabilmente cercherei un'altro modo o almeno proverei con ottiche native (che al momento vuol dire solamente provare col 70-200 duplicato) per vedere se le cose vanno meglio (io penso di sì). La Z6 da' sicuramente il meglio di sè in altri generi fotografici. Per dovere di onestà, questo tizio: https://www.youtube.com/watch?v=4G6vel-hbAg&ab_channel=MathieuGasquet Sembra avere ottenuto risultati molto buoni con la Z6 e il 300mm moltiplicato. Consiglio di guardare il suo video per vedere se ha fatto qualcosa più di me o meglio di me nei settaggi. Faccio notare però che i suoi "Kites" (Nibbi) dalle riprese sembrano essere sopra una discarica per cibarsi, infatti mostrano un volo differente, più lento e veleggiato con occasionali atterraggi e decolli, quindi sono soggetti più facili rispetto ai miei aironi/ibis che volavano di volo battuto lineare rapido. Anche cosa fa il soggetto influenza molto il risultato. Nessun crop e nessuna postproduzione, a parte la conversione jpeg ed il ridimensionamento.
  2. Quando SIGMA ha presentato il suo superzoom formato APS-C, il 18-300mm HSM OS, recensito QUI da Mauro Maratta, ha commercializzato anche una lente addizionale acromatica dedicata che permetteva di portare il rapporto di riproduzione di quello zoom da 1:3 a 1:2, la SIGMA AML 72-01. Dello zoom sinceramente non mi è mai interessato ma, memore della qualità delle precedenti lenti acromatiche SIGMA, ho pensato che la lente addizionale potesse essere un utile accessorio, soprattutto perchè passando alla Z6, mi sono trovato senza lenti addizionali di diametro adeguato; quelle che avevo potevano andare con il formato Dx, ma sulla Z6 vignettavano terribilmente. Così ho acquistato questa Sigma (diametro 72mm, come dice il nome) ed ecco le mie prime impressioni d'uso. Perchè non ho preso una Marumi? Solo perchè preferisco lenti meno potenti per l'uso sul campo, le lenti Marumi DHG partono da 3 diottrie, il che porta la distanza massima di lavoro sui 33-35cm, spesso troppo pochi per la macro sul campo a soggetti inquieti. Questa Sigma invece, essendo da 1,8 diottrie circa, un poco meno della Canon 500D (due diottrie), mi consente di lavorare a partire da quasi 60 cm (56-57) di distanza. Quello che perdo in potenza diottrica lo recupero usando focali lunghe (se volete sapere perchè, cercate i miei numerosi precedenti articoli sulle lenti addizionali, non mi ripeto qui). Considerando poi che costa tre volte meno della Canon, (sui 50 euro da Amazon, reperibile anche a meno da altri rivenditori) è quello che gli inglesi definiscono un no brainer, non c'è da pensarci sopra. Sempre che la qualità sia adeguata naturalmente, adesso lo vediamo. La SIGMA non è nuova a iniziative del genere, oltre al vetusto, ma ottimo, life size adapter, in pratica una potente lente addizionale che consentiva di arrivare ad 1:1 con l'altrettanto vetusto SIGMA 90mm macro, SIGMA ha messo in vendita come accessorio anche una buona lente acromatica, la AML 58 da 1,6 diottrie (paragonabile alla Nikon 5T, però dal diametro di 58mm anzichè 62) per la prima versione del famosissimo ed economicissimo 70-300mm apo macro, ed una lente non acromatica, da 77mm per non ricordo cosa (sempre uno zoom tele), da me provata sul Nikon 80-200mm f2.8 af e rivelatasi di scarsa qualità. Senza dimenticare che è stata commercializzata anche la AML-1 per la Sigma DP-1, cara, di diametro 49mm, mai provata, ma ne ho sentito parlare bene. Le mie lenti addizionali acromatiche SIGMA Torniamo alla AML 72-01. la fattura è buona, anello in metallo opaco, scritte poco appariscenti, più sottile sia della Canon 500D che della Marumi. E' corredata di un foglietto di istruzioni in cui è specificato che va usata da 80mm a 300mm di focale (come la Canon 500D) e preferibilmente focheggiando ad infinito. I dati sul rapporto di riproduzione e la distanza minima sono riferiti al 18-300mm ma, dato che il focus breathing altera le focali effettive in zoom diversi in modo non paragonabile, questi valori non sono applicabili ad altri obiettivi, occorre provare. Come va sulla Z6 Quello che scrivo sulla resa della AML 72-01 sulla Z6 si applica naturalmente anche a qualsiasi DSLR con sensore di pari formato e densità di pixel, quando si usa lo stesso obiettivo. Ho provato la lente per curiosità anche con il 24-70mm f4 S a 70mm, con ottima resa, ma data la focale relativamente corta ed il già buon rapporto di riproduzione dello zoom, non si guadagna gran che, le distanze di lavoro sono molto corte per cui non vale la pena di usarla su questo obiettivo, meglio, se serve, una più potente Marumi DHG. Il 24.70mm f4 da solo arriva ad 1:3 Con la lente si guadagna poco Dove questa lente addizionale da' il meglio di sè (vale anche per la Nikon 5T e la Canon 500D) è su focali intorno ai 200mm, fino ai 300mm. Tramite anelli adattatori, l'ho provata sia sul 70-300mm AfP che sul 300 f4PF. I rapporti di riproduzione (RR) che si ottengono sono questi: A 200mm si va da un RR di 1:2,7 a 1:2 (circa). A 300mm si va da un RR di 1:2 (circa) a 1:1,5 Se pensiamo che Il 70-300 da solo arriva ad 1:4, e che si può zoomare a focali intermedie, abbiamo un range continuo di ingrandimenti che vanno da infinito (senza lente, ovviamente!!!) a 1:1,5 (su una Z50 o DSLR Dx il fattore di crop porterebbe ad inquadrature paragonabili al rapporto di riproduzione di 1:1 su Fx!). Sul 300f4 PF il risultato è pressochè identico, solo che il rapporto di riproduzione è quello relativo ad una sola focale, per cui meno versatile rispetto allo zoom. Sì, ma la qualità? Qui arriva la sorpresa, la qualità di immagine dipende anche dall'ottica su cui la lente viene montata; con obiettivi di qualità e avendo cura di chiudere il diaframma intorno a f8-11 (vale per tutte le lenti addizionali, che a tutta apertura ammorbidiscono più o meno i bordi in confronto ad un obiettivo macro) è una piacevole sorpresa. Ancora più sorprendente, a f8/f11 la qualità rimane quasi inalterata anche alla minima distanza, dove molte altre lenti addizionali cedono sensibilmente. Ottima sul 300 f4 PF Crop 100% dell'immagine sopra. Ma ottima anche sul 70-300 AfP (che la regge benissimo, questo zoom mi piace sempre di più), persino ai bordi. Dimensioni del soggetto ripreso a 270mm alla minima distanza Nitidezza a bordo immagine L'uso sarebbe la fotografia ravvicinata sul campo, ma la situazione attuale non lo permette e non ho in casa fiori di mio gradimento, per cui l'unica libellula che vi propongo (grande in realtà poco più di una zanzara) è questa qui, accontentatevi : Queste le dimensioni del libretto Posso arrivare fino a questo rapporto di riproduzione: Non vedo l'ora di fare una foto così, ma per davvero. E adesso andiamo alle Conclusioni PRO Leggera e sottile Economica Ottima resa (sugli obiettivi giusti) CONTRO non ne vedo se non cose ovvie, tipiche di tutte le lenti addizionali: Non è un obiettivo macro Si perde la messa a fuoco alle distanze medio lunghe Il range di ingrandimento è limitato (ma nemmeno troppo) Conclusione (soggettiva come sempre): CONSIGLIATISSIMA per la fotografia ravvicinata in abbinamento ad uno zoom medio tele come il 70-300 AfP (con cui va davvero a nozze) se non si ha o non si vuole portare un vero macro. Silvio Renesto
  3. Nell'agosto dello scorso anno avevo pubblicato un test sulla fotografia ravvicinata con la Nikon Z6 il 300mm f4 Pf accoppiato a dei tubi di prolunga per Nikon F, confrontando i risultati con quelli ottenibili con il TC 14 E III. Perchè quindi ripetere un test molto simile? Per due motivi: Il primo è che ho usato un tubo Fotodiox per Nikon Z, montato tra il corpo macchina e l'adattatore FTZ, anzichè un tubo per nikon F montato subito dietro l'obiettivo. Vedremo la differenza. Il secondo è che stavolta il test è un po' più completo, in quanto ho confrontato fra loro i rapporti di riproduzione ottenibili con il tubo di prolunga , con il Tc 14 ed anche con una lente addizionale acromatica di qualità, la SIGMA 0.72, da 1.8 diottrie, quindi molto vicina alla Canon 500D come potenza e posso assicurare, come qualità. Un terzo motivo è che c'è stato interesse perchè riprendessi questo argomento, per cui ecco qua. E siccome so che vi piace, ho messo anche le foto dell'attrezzatura, per essere più chiaro . NOTA: Nelle foto non ho curato la postproduzione perchè il mio unico interesse è mostrare come variano i rapporti di ingrandimento e le distanze. Cominciamo con il 30mm f4 Pf da solo Il rapporto di riproduzione massimo è di 1:4.1 a 1,4m,e la Distanza di Lavoro (distanza fra soggetto e lente frontale, quello che conta veramente) è di circa 1,2m, il risultato è una cosa così: Il varano di Komodo di solito è lungo tre metri ma questo è tascabile. Abbiate pazienza, è un test, fa freddo è non c'è granchè in giro. Adesso montiamo il TC 14 EIII La distanza di messa fuoco non cambia, mentre la distanza di lavoro si riduce di circa 2cm per via dello spessore del TC, circa 118 cm. Variazione da poco. Il risultato è questo: Notevole e senza apprezzabili perdite di qualità. Ora invece montiamo il tubo di prolunga Fotodiox da 35mm Fotografando SENZA SPOSTARCI, ossia sfruttando solo il recupero di focale effettiva (sul focus breathing ho già scritto diverse volte ) si ha questo rapporto di riproduzione: La distanza di lavoro è 117cm (il tubo è circa 1cm più lungo del TC 14), un bel risultato anche questo, anche se leggermente inferiore all'accoppiata 300mm + TC14. Ma con il tubo di prolunga è possibile avvicinarsi di più (a quello servono!) e quindi ingrandire di più: La distanza di lavoro minima è 98 cm circa, con un ingrandimento molto interessante e buona qualità di immagine. E se montassimo una lente addizionale? Se la lente addizionale è buona (doppietto acromatico) i risultati non sono male. Il problema è che il range di messa a fuoco è molto limitato. Con obiettivo focheggiato ad infinito: Buona qualità, distanza di lavoro circa 56cm. Con l'obiettivo focheggiato alla minima distanza: Ulteriore ingrandimento, distanza di lavoro 38cm, immagine un po' più morbida, ma ancora buona. Se volessimo esagerare... ed ecco cosa si ottiene al massimo ingrandimento: Immagine un po' morbida, distanza di lavoro 33 cm. Questo accrocchio di tubo più lente è tanto per giocare, se volete questo rapporto di riproduzione, siate seri e procuratevi un vero macro. Conclusioni. Dal punto di vista dei vantaggi e degli svantaggi le conclusioni non sono troppo diverse rispetto all'articolo precedente, con una differenza, inoltre in questo articolo cercherò di essere più esaustivo: Il 300mm usato da solo sulla Z 6 (o su qualsiasi fotocamera FX) a mio parere a volte potrebbe risultare un po' "corto" per la fotografia ravvicinata, conviene avere al possibilità se serve di accoppiarlo ad un accessorio (oppure ad una fotocamera Dx ). Con il Tc14 EIII si ha il vantaggio di non perdere la possibilità di mettere a fuoco ad infinito, che non è poca cosa. Sorpresa! Il tubo di prolunga Fotodiox, mantiene non solo l'autofocus, ma anche la stabilizzazione, cosa che i tubi per nikon F nel test precedente non facevano. Questo cambia in positivo il mio giudizio sui tubi di prolunga rispetto all'articolo precedente, il Fotodiox è abbastanza corto da rendere l'insieme compatto e gestibile anche a mano libera (naturalmente dipende sempre dalle situazioni). Va tenuto conto che con i tubi di prolunga si perde luminosità, tanto di più quanto sono lunghi, ma il tubo da 35mm sul 300mm "mangia" poca luce e non da' problemi su una fotocamera come la Z 6. La Lente addizionale, a mio parere è un po' ostica (poco versatile) su focali fisse così lunghe per via dell'elevato ingrandimento a distanze di non molto lunghe. Come ho già scritto più volte la vedo meglio su uno zoom XX-200 o XX-300 dove diventa possibile avere un range di rapporti di riproduzione molto ampio grazie alla possibilità di cambiare focale. Quindi per me o converter o tubo, secondo preferenza o necessità, la lente la userei su qualcos'altro. Per le libellule in volo ... la soluzione con l'af più veloce ! Ultima nota. Nelle foto più ravvicinate, con tubo e con la lente ho usato il ... cosino a led che ha descritto Dario Fava: Alle distanze brevi funziona davvero bene e non mi ha creato problemi di ombra col 300 Pf (merito anche delle ridotte dimensioni dello stesso).
  4. Ieri ero in trasferta per fare da consulente per determinare degli esemplari per conto di un museo, e in più fotografare del materiale per la mia ricerca scientifica. Il tempo disponibile non era molto (un giorno e mezzo per tutto) e le condizioni di ripresa improntate al fai da te. Siccome non sapevo se l'esemplare sarebbe stato interessante mentre sapevo già che le dimensioni non erano troppo piccole e quindi non avevo bisogno di un vero macro, ho deciso per la massima agilità senza rinunciare alla qualità rinunciando anche al treppiede. . La soluzione? Nikon Z6 e 24-70mm f4 e appoggi di fortuna. Eccomi in azione (foto da smartphone). Il materiale era interessante (meno male, visto che mi ero fatto centinaia di km per esaminarlo ). E le foto? Non ve le posso far vedere finchè non sarà pubblicato l'articolo ma, se vi fidate della mia parola vi dico che è superiore alle aspettative. Immagini croccanti come avessi il 105 micro. Sicuramente pubblicabili nella rivista che sceglieremo. Ciao! PS nella foto si vede che proietto la mia ombra sull'esemplare nella parte bassa, ma stavo inquadrando la parte sopra. Le riprese intere le ho fatte a maggiore distanza.
  5. Ho controllato... è dal 21 settembre 2019 che non scrivo un blog felino... per cui non prendetevela . Il mio progetto sui gatti del Castello Sforzesco può dirsi concluso (è uscito anche il libro, da un po' ormai), però sono tornato ancora un paio di volte al Castello per vedere come se la passava la colonia felina dopo il Lockdown. Avevo provato ad andarci anche ad Agosto, ma l'intera area era pressochè impraticabile per via delle manifestazioni cultural-canore che si tengono d'estate nella piazza d'armi, proprio nell'angolo dove c'è la colonia felina. Ho trovato i gatti smagriti e in generale piuttosto male in arnese, come se avessero avuto tempi molto duri. Ho aspettato Rosy, la storica Gattara che da 40 anni li cura, per farmi raccontare. Il Lockdown che tanto bene ha fatto a tanti animali, coi gatti ha avuto un effetto negativo: con solo una persona autorizzata ad entrare non era possibile difendere il cibo dei gatti dalle razzie dei piccioni, più affamati che mai. I gatti mangiano molte volte, poco per volta, a differenza dei cani che fanno un "pasto completo", quindi se non si può andare più volte a nutrirli nel corso della giornata, occorre lasciare delle scorte, che però andrebbero difese, se no i piccioni "spazzolano" tutto in pochi minuti. Per finire, quest'anno quattro gatti sono stati uccisi dalle auto degli addetti alle impalcature teatrali lì nei vialetti, fra l'indifferenza generale. Adesso, anche per la colonia felina sembra esserci la ripartenza, speriamo. Un finale un po' amaro, in fondo. ma tant'è. E io? Ho intenzione di partire con un altro progetto del genere, in un'altra location, spero suggestiva, per scaramanzia non dico nulla di più. Poi voglio migliorarmi nello street (finchè le libellule "dormono"). Foto scattate con Nikon Z6 e 70-300mm f4.5-5.6 P.
  6. In attesa del pranzo, mi sono volate sopra la testa. Ho fatto appena in tempo a prendere la fotocamera che hanno cambiato giro. Ma due o tre scatti sono riusciti Nikon Z6, 300mm f4 Pf, Tc14 EIII FTZ 1/2000s f7-8, auto ISO mano libera, un po' di crop. Regolazioni in ACR per togliere almeno un po' dell'umidità dell'aria. Crop 100% della seconda foto (wow):
  7. Il confronto con il pariclasse per reflex è d'obbligo. Il Nikon 70-200/2.8E FL montato su Nikon D780 a sinistra, il Nikon 70-200/2.8 S montato su Nikon Z6 a destra : In termini dimensionali, lunghezza, peso, ingombro, costruzione, i due obiettivi sono confrontabili. Montati sulle rispettive macchine sono equivalenti dimensionalmente Confrontabili non significa, ovviamente identici. Ma il passo filtri da 77mm li accomuna, il collarino del treppiedi integrato nel corpo dell'obiettivo, anche. E' invece del tutto diverso il piedino. La cui logica è la medesima (l'unica parte sganciabile) ma non lo è la geometria. In mezzo il piedino del Nikkor Z, ai lati i due - identici - piedini del Nikkor F 70-200/2.8 FL e del Nikkor F 500mm f/5.6E PF. visti da sotto i fori a vite restano due ma posizionati diversamente. Il piedino del Nikkor Z è completamente diverso sia nella fattura, più raffinata, che nelle dimensioni. Tanto da non essere intercambiabile con i due. Anche in questo caso, purtroppo, non abbiamo compatibilità con gli attacchi delle teste in standard Arca Swiss. Andando agli altri dettagli, i paraluce sono simili ma ... non esattamente identici. E lo stesso i tappi Naturalmente le similitudini finiscono qui. L'estetica è differente, più sobria e lineare, da 21° secolo quella dello Z, più anni '90/2000 quella del F, comune a tutti i suoi contemporanei. Qui in tutto il suo splendore montato sulla mia Nikon Z6 che non si separa mai dal suo battery-grip MB-N10 : oltre al display OLED su cui possiamo far comparire i parametri correnti di diaframma, distanza di messa a fuoco etc. per il tramite del tasto DISP, sono presenti due tasti funzione programmabili L-Fn sul lato sinistro mentre il secondo, L-Fn2 è replicato sui quattro lati del barilotto, anche sotto. Io ho impostato sul tasto 2 l'attivazione e la disattivazione del tracking 3D che ho potuto sperimentare dopo l'uscita del Firmware 3.0 proprio con questo obiettivo. Nel complesso la costruzione è esemplare, al tatto e in mano appare molto solido, quasi fosse costruito d'acciaio. Non che il modello da reflex - eccezionale in tutto - non lo sia altrettanto ma all'apparenza sembra di plastica rispetto a questo. Tutto qui. Nel complesso la costruzione è esemplare, al tatto e in mano appare molto solido, quasi fosse costruito d'acciaio. Ma questa anteprima non si ferma alla descrizione fisica (vi rimando alla letteratura Nikon per pesi, diametri, schemi ottici etc.) perchè la prima cosa che volevo verificare appena ho letto le specifiche è questa qua : ripresa a 70mm, 50cm di distanza di messa a fuoco ripresa a 200mm, 100cm di distanza di messa a fuoco ebbene, fatte salve le ovvie differenze di prospettiva e di resa alle differenti focali, questo obiettivo è costruito perchè progressivamente la distanza minima di messa a fuoco diminuisca al calare della focale di utilizzo, da un massimo di 1 metro a 200mm ad un minimo di 50cm a 70mm. In questo modo spostandoci dal soggetto e intanto variando la focale utilizzata, praticamente possiamo avere lo stesso livello di ingrandimento e di inquadratura. Se guardate nei due scatti alla buona qui sopra, il volto di Jessica riempie del tutto il fotogramma, pur essendo due scatti completamente differenti. Nel Nikkor F 70-200/2.8E FL le cose sono differenti perchè la distanza minima di messa a fuoco è costante (1.1 metri) al variare della focale. L'altra peculiarità che volevo verificare è la capacità di mantenere il fuoco nonostante la zoomata. Questo 70-200/2.8 S non è propriamente parfocal come si era sentito dire in un primo momento ma all'atto pratico si comporta come tale. Durante la zoomata non perde il fuoco che viene mantenuto perfettamente sul soggetto e la variazione della lunghezza focale variando al contempo la distanza con il soggetto è praticamente ininfluente sulle prestazioni di messa a fuoco. Chi mi ha seguito fin qui in questo ragionamento si renderà conto cosa significa all'atto pratico questa potenzialità, non solo in fotografia ma soprattutto nel video. Per chiarirlo nella pratica vi condivido un brevissimo video che ho girato alla buona. Io non mi sono mai mosso, si è mosso solo il soggetto ed io ho variato la lunghezza focale in tempo reale per vedere se l'obiettivo manteneva il fuoco a sufficienza : Premere sul triangolo per visualizzare il video e poi tornare indietro per continuare a leggere Se tutto questo non vi impressiona non saprei che altro aggiungere. Ah, si, l'obiettivo é velocissimo nella messa a fuoco, silenzioso e rapido ed è sostanzialmente privo di difetti ottici (vignettatura, distorsione, aberrazioni cromatiche) ed è di una nitidezza imbarazzante sul piano di messa a fuoco, tanto che ogni difettuccio del soggetto balzerà in primo piano come se fosse una trave maestra .... ! Mentre lo sfuocato, beh, se non vi piace, vi consiglio di comperarvi un Nikkor 200/2, l'unico obiettivo che possa fare meglio di questo. E se non ci credete, faccio come il mio Archibald che sinceramente se ne infischia della necessità di dovervi convincere, tanto lui è soddisfatto così Nikon Z6, Nikkor Z 70-200/2.8 S a 200mm, ISO 2200, f/2.8, 1/400'', Picture Control su Auto lo stabilizzatore fa il suo dovere (1/10'', f/22, 100 ISO, 200mm) e se il soggetto lo merita, beh, ditemelo voi che cosa ve ne pare : Nikon Z6, Nikkor Z 70-200/2.8 S, f/2.8, in giro per Milano. L'unico difetto che ho potuto riscontrare ? Che per cause non dipendenti da Nikon sta tardando oltre il dovuto in termini di consegna. Dovremo pazientare ancora qualche settimana (speriamo non mesi) per potercelo godere. Nel ricordare che questo obiettivo è un sample e che le immagini riprodotte sono al meglio delle possibilità offerte, ma che ci riserviamo di approfondire in ogni condizione appena disponibile un esemplare di produzione effettiva, (immaginiamo nel corso del mese di aprile se tutto va bene), ringraziamo ancora Nital Spa per averci concesso questa attesa anteprima.
  8. Condizioni di scatto proibitiva (vento sole diretto) , eppure... Inquadratura originale: Nikon Z6 f16, nikon 70-300mm P a195mm, lente Sigma da 1.8 diottrie, 250 ISO 1/640s, mano libera Crop 100%: Le vedete le squamette delle ali? WOW! Ape, inquadratura originale... Crop 100%, si vedono i granelli di polline. Però.. sul campo la Z6 è un aspirapolvere. Devo pulire meticolosamente il sensore e tutto il resto altrimenti ho punti neri ovunque.
  9. Ho acquistato la Nikon Z6 a novembre dell'anno scorso (2019). Appena comprata ho fatto soprattutto delle foto "casual" per strada e degli esperimenti in casa, giocherellando con il focus stacking, ma tutto sommato ero rimasto freddino, convinto che andasse bene più che altro per al macro statica e lo street, che per me è un genere occasionale. Anche Vincent non era molto convinto. Passato il lockdown, ho inziato ad usarla un po' di più per il genere fotografia che preferisco, ed è allora che ho cominciato a "scaldarmi" nei confronti di questa piccola grande fotocamera e capire meglio tutto quello che mi può dare (e quello che non posso pretendere). Non mi metterò a scrivere un articolo sulle caratteristiche, pregi e difetti della Z6, ripeterei solo quanto hanno fatto a più riprese Mauro Maratta e Max Aquila in modo più che esauriente, preferisco fare qualcosa di simile alle experience di foto notturna e di street di Massimo Vignoli, portando delle foto di esempio e commentandole. Sono un naturalista fotoamatore, anche se mi piace provare altri generi è nella fotografia in natura, soprattutto agli animali che mi diverto davvero. Di questo scriverò. Primo impatto? Avendo usato praticamente solo reflex, al mirino elettronico ho dovuto farci l'abitudine, perchè anche se è ottimo e la resa dell'immagine è molto vicina alla realtà, rimane a volte un lieve scostamento dal punto di vista dell'esposizione verso la sovraesposizione, cosa che ho imparato a tenere presente ed ora non ho problemi. Per il resto, sul campo la Z6 è confortevole, specialmente con la basetta smallrig e usata con ottiche compatte come il 300mm f4 Pf anche accoppiato a dei converter, non si hanno problemi a mano libera. Inoltre, come tutte le nikon di un certo livello, non ti "sta tra i piedi", comandi accessibili e ergonomia sperimentata. La Nikon Z6 e il suo 24-70mm f4 S sono un'accoppiata formidabile. Questa foto sembra una macro fatta con un buon obiettivo macro, no? Invece no! E' un minuscolo crop al 100% di una foto ambientata!!!. questa: Nikon Z6 24-70mm f4 a 28mm, f11, 1/1600s 2000 ISO. La vedete la libellula sulla destra, quant'è piccola? Questo per me dice tutto quello che c'è da dire sulla qualità nei dettagli di questa accoppiata ed è uno dei motivi della mia riscoperta della Z6. Non è solo il fatto che si può mettere a fuoco più o meno su tutto il campo inquadrato, lo fanno tutte le mirrorless, qui c'è di più. Lo ripeto risultati di questo genere di solito si hanno con dei tele macro. Amazing, dicono gli inglesi. Naturalmente come tutti gli altri 24-70mm si presta a fare dei paesaggi "normali" con ottimi risultati, Nella fotografia ravvicinata e in quella di natura non ho dubbi quale sarà d'ora in poi la mia fotocamera d'elezione, anche sul campo, salvo soggetti erratici. In attesa di focali native un po' più lunghe, il 300mm da solo con Tc e/o lenti addizionali funziona e molto bene: In questo "animalscape" ho usato il 300mm, ho composto l'inquadratura e scattato dal display col dito. Se il soggetto è relativamente tranquillo, non ci sono problemi anche per le soggettive: Anche se il soggetto si muove a velocità ragionevole secondo una traiettoria prevedibile non ci sono troppi problemi, t scatto silenzioso, a mano libera e soggetto indifferente: Nella fotografia close-up la qualità è eccellente: 70-300mmP a 210mm con lente addizionale 300mm f4 Pf + TC14 Eiii. Ancora: Posso scattare in condizioni di luce molto sfavorevoli, con ottime possibilità di recupero nelle ombre. Questi scoiattoli erano nel bosco fitto dove ad occhio nudo era ... buio pesto. Anche qui a Torrile giornata di pioggia... luce pessima, eppure.. Per non bruciare il cigno, che non era fermo, quindi non permetteva esposizioni multiple, ho dovuto sottoesporre, Ma è bastato pochissimo per recuperare le ombre. Infine, basta back-front focus, i miei nikon ora sono tutti "tarati", o meglio non devo tarare più nulla. L'accoppiata 300mm più TC 14 sulla m D500 tendeva a funzionare in modo alterno. A volte andava benissimo, altre non azzeccava il fuoco e come da consigli ricevuti, dovevo spegnere smontare e rimontare il tutto. Questi sono cropo 100% di due foto scattate con la D500, il 300mm f4 Pf e il TC 14: due giorni diversi due rese diverse. Smonta e rimonta poi il tutto è tornato a funzionare, però non è entusiasmante, se sei in attesa che succeda qualcosa non è il massimo, perchè di solito succede mentra stai armeggiando con l'atttrezzatura. Se poi osavo accoppiare il 300mm al TC 17... addio, il fuori fuoco era garantito: Con la Z6, come cantava Lucio Battisti, tutto questo non c'è più: Nikon 300mm f4 Pf Tc 17, crop 100% Alti ISO? ecco qui tempo grigio e 7000 ISO! Crop 100%: Tutte rose e fiori? Naturalmente no, per quel che faccio io, vedo soprattutto due punti di miglioramento e riguardano l'autofocus: come per la maggior parte delle mirrorless le manca un po' di reattività. Questi cigni in volo li ha presi, ma soggetti più veloci o più erratici sono spesso un problema, al contrario di auto e moto, con gli animali non è possibile prevedere la traiettoria e predisporsi allo scatto in un punto prefissato. L'altro punto è la tendenza a perdersi nello sfondo più delle mie DSLR, anche se devo dire che credevo peggio. In qualche situazione occorre "aiutare" l'autofocus. Sfondo terribilmente confuso ed elementi di disturbo in primo piano, ma con un po' di malizia, soggetto centrato! Non so se il fatto che si usino teleobiettivi F tramite adattatore possa in qualche modo accentuare il problema, si vedrà quando ci saranno teleobiettivi S nativi. Dopo novemila scatti posso dire di essere contento della Z6, sono convinto che se si sa come usarla e quando, i risultati sono ottimi. Adesso anche Vincent ne è convinto, tanto da autorizzarmi a mettere un crop al 100% di un suo ritratto Scattato con... (musica da suspense)... UN VECCHIO CIMELIO!! Con la Z6 ci si può divertire, il relativamente contenuto numero di pixel aiuta a perdonare qualche segno di vecchiaia presente in queste lenti d'epoca. In conclusione, la Z6 mi piace, ho iniziato ad apprezzarne le qualità e conto di usarla sempre di più. Ultima nota: Questa l'avete già vista, la ripropongo perchè è la migliore foto che ho fatto quest'anno, con la Z6 a mano libera in presenza di vento. Silvio Renesto per Nikonland.
  10. Focus Staking applicato al paesaggio. Cascate delle cento fonti, località Fosso dell'acero - Nikon Z6 con 24-70 f4 a mano libera. Fusione di gruppi da 6 scatti a f8 fatta con Photoshop 2020.
  11. Mentre fotografavo uccelli acquatici c'era questa libellula che posata a pochi cm da me, ogni tanto scattava a prendere una piccola preda e poi tornava a posarsi sempre nello stesso posto, così ne ho approfittato per fare un paio di prove con il 24-70 f4 S e la Z6. Un po' più stretta la prima, più wide la seconda ma simili. Con un tubo da 11mm sarebbero state ancora più d'effetto. A f4 a f11 Io preferisco f4. Domanda, questa striscia più scura ...perchè?
  12. Ho la Nikon Z 6 dall'autunno scorso ma fino ad oggi non ero ancora riuscito a fare delle foto ravvicinate sul campo, complice anche il lockdown. Oggi prima mattina di libertà, ho voluto fare dei test, incurante del fatto che ci fosse vento (maledizione...). IL VENTO HA RESO IMPOSSIBILE QUALSIASI TENTATIVO DI STACKING, dovrò fare dei test dedicati in un'altra occasione, vedi i commenti a corredo di ciascuna foto. Le foto che pubblico qui hanno soprattutto lo scopo di evidenziare come si comporta l'attrezzatura in queste condizioni, quindi ho incluso anche foto sbagliate, se poi ce n'è anche qualcuna carina, tanto meglio. Nessuna foto è croppata, per dare l'idea dei rapporti di riproduzione raggiungibili con i vari aggiuntivi. Cominciamo: Nikon Z6 e 300 mm f4 PF (+FTZ ovvio, non lo ripeterò). Anax imperator, Nikon Z6 300mm f4 PF, f10 1/1000s f10 800ISO Un'accoppiata vincente per nitidezza e fedeltà dei colori. Abituato alla D500, riscontro nel formato pieno (rispetto al formato DX) che a parità di distanza, si ha minore copertura del soggetto nell'inquadratura, mentre a parità di copertura, minore profondità di campo. Nikon Z6 300mm f4 PF e TC 14 EIII Il miglior rapporto fra qualità e ingrandimento ottenibile. Direi che per libellule e affini sul formato pieno non si può rinunciare ad un aggiuntivo ed il TC 14 EIII è il più versatile in assoluto, senza praticamente compromessi per quanto riguarda la qualità ottica. E, bonus non indifferente, non ci si deve avvicinare di più al soggetto. Libellula depressa, Nikon Z6 300mm f4 PF, TC14 EIII f9 1/1000s 640 ISO Anax imperator Nikon Z6, 300mm f4 PF, TC14 EIII f9 1/1250s 1400 ISO. Con il TC 14 è come avere le capacità nella fotografia ravvicinata del vecchio Sigma 400mm f5.6 APO Macro, ma con la qualità, la velocità e la tecnica e tutti i gizmo degli obiettivi Nikon moderni. Slurp. Nikon Z6 300mm f4 Pf e Tubo Fotodiox 35mm attacco Z La qualità rimane ottima, come con il 300 da solo, rallenta la messa a fuoco, non troppo, ma si sente che rallenta, nessun problema di vignettatura, ingrandisce qualcosa di più del 300mm accoppiato al TC 14 EIII, (ma si deve andare più vicino) per cui, se si ha proprio bisogno di quel "zic" in più e a differenza di quel che è capitato a me oggi non ci fosse vento, perchè no? Naturalmente si perde la messa a fuoco ad infinito, ma è un problema irrilevante se stai facendo foto ravvicinata. Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubodi prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2200 ISO I diaframmi chiusi e gli ISO alti sono legati alla presenza di vento e al maggiore ingrandimento, servivano sia tempi rapidi, che diaframmi chiusi per avere una profondità di campo accettabile visto che non si può fare stacking. Il flash viene "ingannato" dal tubo (?) e si rischia la sovraesposizione, Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm più Flash Godox V860 , f11, 1/200s, 450 ISO Recuperabile in parte in postproduzione. Senza Flash: Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2800 ISO Come scritto sopra, con il tubo di prolunga si può arrivare ad ingrandimenti notevoli, superiori a quelli ottenibili con il TC 14: Anax imperator, Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 2500 ISO. Questa farfalla Esperide è lunga circa 3cm. Nitidezza assoluta. Ochlodes sp. Nikon Z6, 300mm f4 PF + Tubo di prolunga Fotodiox da 35mm , f11, 1/1250s, 1400 ISO. Nikon Z6, 300mm f4 PF e lente Addizionale SIGMA AML 72-01 da 1.8 diottrie Va benissimo... ma in un altro contesto. La nitidezza a f.8-16 è elevata, la messa a fuoco non è semplice, ma non impossibile, l'ingrandimento sul 300mm è elevatissimo, si entra nel campo della macro, ma proprio per questo la profondità di campo è minima. E' più facile da usare con soggetti di dimensioni minori, oppure con focali inferiori, o quando si può fare stacking. La foto sotto evidenzia il problema. Scattata a f9, ma anche a f16 cambiava poco. La nitidezza dell'area a fuoco è molto alta. Se si fosse potuto fare uno stacking, in modo da avere a fuoco sia la testa che il torace, allora il risultato sarebbe stato spettacolare. Ci proverò appena le condizioni lo permetteranno. Finisce qui la mia piccola panoramica sulle diverse possibilità di fare foto ravvicinata con la Nikon Z6 e il 300 f4 PF. Spero sia stata di interesse (e magari anche divertente) per qualcuno. Conclusioni non ne traggo, è evidente che ciascun accessorio ha il suo perchè ed i suoi limiti. Sul formato Dx per la foto ravvicinata niente batte l'accoppiata 300mm più TC14, tranne che per ingrandimenti più spinti dove la lente ha da dire la sua, se usata bene. Sul formato FX, ciascuno deve scegliere secondo quello che vuole fare. Un ringraziamento particolare all'esemplare di Anax imperator che ha avuto la cortesia di restare in posa per tutto il tempo del test. Una cosa insolita, per cui temo che il motivo non sia lieto, forse un trauma a seguito di un tentativo di predazione, o qualche altra situazione di sofferenza .
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