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Annunciata, arrivata... ed in anteprima di immagini, eccola su Nikonland: la Nikon Z 5II, che si aggiunge al gruppo delle mirrorless Z dotate del nuovo processore Expeed7, con il nuovo modello di fascia bassa in formato FX La Compatibile ... per una quantità di ragioni che verranno man mano a galla in questo articolo, a cominciare ovviamente dalla baionetta Z capace di tutto il catalogo ottiche FX e DX ed, attraverso gli adattatori FTZ I e II, anche se dovesse pungere vaghezza di continuare ad utilizzarvi ottiche AFS e G, per godere della completa trasmissione elettrica delle funzioni tra fotocamera ed obiettivo, comprese tutte le innovative opportunità di AF. Compatibile con i vecchi obiettivi F anche MF, ai quali regala il valore aggiunto del VR sul sensore, che aiuta a risolvere la maggior parte dei problemi di mosso a mano libera con illuminazione disponibile. Per ogni riserva relativa a vecchi obiettivi, fare sempre riferimento alla guida liberamente consultabile dalla sezione download del sito ufficiale Nikon, appena pubblicata qui . Compatibile con tutte le unità flash Nikon (anche le più datate) del sistema CLS ed ovviamente con i più moderni flash wireless radiocontrollati. Compatibile attraverso la lettura dei relativi file NP3, con il nuovo sistema di gestione di controllo e personalizzazione dei Picture Control, (ne abbiamo scritto qui ) già inaugurato con analogo pulsante dedicato sulla maschera superiore, sulla Z 50II (e da poco aggiornato sulla Zf, come già sulla Z 6III) Compatibile attraverso la presa di ricarica batteria usb-c a qualsiasi sistema di alimentazione a corrente alternata o continua (dotato di adeguata potenza) tanto da non essere presente il vecchio ed obsoleto caricabatteria, essendo sufficiente un cavetto ed un alimentatore dei tanti che utilizziamo quotidianamente, anche in macchina, per i nostri dispositivi. (le altre prese sono la HDMI tipo D e quelle per microfono e cuffie) la batteria è l'eterna EN-EL15c e come si vede, nel suo vano è presente la contattiera che consente a questa mirrorless Z la compatibilità con ben due differenti battery grip, grazie ad opportuna modifica del disegno del suo fondello la cui descrizione affido ad apposito e separato articolo: Compatibile con i file RAW (aggiornate Camera RAW, che sono appena arrivati) di compressione ad alta efficienza, altamente consigliati dalla redazione di Nikonland per la loro indistinguibilità pratica rispetto al RAW lossless, ma dotati di un ingombro dimezzato o più che dimezzato rispetto quello lossless. Il sensore è come noto il solito CMOS da 24,5 mpx già adottato su un universo di fotocamere, nonsolonikon, ampiamente sperimentato, dotato di un rapporto segnale rumore con il solito dual gain che ne fa apprezzare analogo funzionamento tra gli ISO minimi (100) ed il secondo scalino del tracciato, posto a 800 ISO, sensore che sviluppa un file da 6048x4032 a pieno formato e di peso attorno ai 24M Compatibile con le SD UHS-II di ultima generazione: doppio slot, per la felicità di chi voglia spendere il minimo indispensabile per il serbatoio delle proprie immagini: ma Nikonland consiglia di non usare schede obsolete, nonostante la compatibilità estrema di questo supporto ! Rispetto il modello precedente, sicuramente uno dei più ignorati dal pubblico (ingiustamente a mio parere) oltre a sanare i principali difetti relativi alla scarsa velocità di scatto ed al risibile buffer che impediva velleità appena appena più velleitarie della slow-photography (peraltro su altri marchi ampiamente apprezzata in quanto tale ) questa Nikon Z possiede tutte le prerogative del processore che monta (lo stesso delle ammiraglie e prosumer, ma anche della Z 50II) in termini di dinamica, reattività e progressione: un otturatore elettronico che raggiunge in modalità silenziosa t/8000" ed in basso arriva fino ai tempi lunghi di 900" (oltre a posa B e T) mentre in meccanico e a prima tendina elettronica arriva al massimo tempo di t/2000" e sincronizza il flash fino ad 1/200" (strano: la Z50II arriva anche ad 1/250") oltre al funzionamento in FP (scia di microlampi). Lo scatto in sequenza consente fino a 7ftg/s in modo lento ed in modo veloce fino a 10 ftg/s in modalità silenziosa e fino a 15 dichiarati in modalità estesa. Oltre alle modalità C15 e C30 (solo in JPG normal) di derivazione video . Video a 4K (3840x2160p) fino a 60ftg/s Tutte le modalità AF riguardo alla tipologia dei sensori, eyeAF incluso, sono presenti su questa new entry, compreso l'auspicato gruppo relativo all'individuazione dell'occhio degli uccelli, che su fotocamere come la Z6III è stato inserito via fw solo in questi giorni. Focus stacking, Pixel shift, Time Lapse, intervallometro, opzioni di rete con menù a parte ed ogni altra opportunità dei modelli superiori sono qui presenti. Sensore stabilizzato a cinque assi e pulisci sensore erano già presenti sul modello precedente (cosa che spesso le persone ignoravano), mentre su questa versione mkII troviamo il comodo ed ormai generalizzato monitor LCD touch da 3,2" e 2100k di punti, orientabile in tutte le direzioni, ripiegabile per la massima protezione dello stesso in borsa o in giro. Utilizzabile in live view con l'abilitazione dal menù per la sola messa a fuoco oppure anche per lo scatto. Le dimensioni sono quelle classiche della precedente Z5, comuni anche alle Z6 e 7: mm 134 x 101 x 72 che la rendono compatibile oltre che con due battery grip, anche con ogni accessorio smallrig da avvitarvi sotto, mutuato dalle precedenti Z citate. Pesa 7etti in ordine di marcia. Le sue dimensioni, paragonate alla sorellina DX Z50II, disposizione dei comandi analoga, praticamente identica non solo tra le due low-level, ma come anche nei modelli più alti di gamma unica differenza, il flashettino incorporato da NG7 della DX Questa Nikon Z5II è di certo la versione in divisa ufficiale della Nikon Zf, della quale condivide ogni contenuto tecnico, salvo il vestito vintage. E in relazione all'ambito reflex il suo riferimento più vicino pensiamo possa essere la tanto osannata D750: stesso sensore, prestazioni superiori (AF, raffica, video, live view) grazie alla sua natura mirrorless ed all'evoluzione tecnologica maturata in questi ultimi anni. Nell'utilizzo corrente mi sono sbizzarrito negli ambiti a me consueti ed in pochi giorni da quando l'ho ricevuta, sono riuscito a scattare diverse migliaia di scatti con obiettivi dei più disparati, compresi alcuni non originali. Compatibile con tutto, in quanto dotabile anche di battery grip che aiuta con i tele più ponderosi anche e sopratutto nelle inquadrature verticali, mi sono molto divertito in particolar modo con il recente oggetto di test che è il Nikkor Z 28-400/4-8 VR e con tanti altri, nei prossimi giorni la metterò alla prova. In buona parte degli scatti ho giocato anche con i Picture Control facilmente personalizzabili, di certo impatto rispetto a quelli di default, se tarati sulle nostre esigenze come quelli sviluppati da Mauro Maratta per Nikonland e pubblicati in un recente articolo: prontezza dell' AF in ogni modalità (l'eyeAF auto sembra meno deciso del solito ad individuare, ma le foto poi risultano perfette) e raffiche gestibili con facilità e nei "tagli" più indicati alla tipologia di macchina, senza arrivare ai 20 ftg/s qui fuori luogo: devo dire comunque, come già osservato sulla Z50II, che noto una maggiore propensione al rolling shutter che sulle rispettive versioni mk I. Probabilmente il nuovo processore è davvero troppo per la dinamica di sensori ormai davvero datati, pur se perfettamente efficaci. Facile fotocamera per giocare con i wide anche spinti e maneggevole con ogni tipologia di obiettivo. L'opportunità di caricare personalizzazioni dei file NP3 dei Picture Control aggiunge sapore, a patto di sapersene servire a tempo, luce e luogo debito (standard) (Velvia100) (Velvia50) (standard) (superia) (Velvia100) (Superia) L'abbinamento al Nikkor Z 28-400 4/8 è poi superbo e davvero da considerare per ogni occasione fotografica che includa spostamenti, viaggi e tour anche impegnativa: magari in abbinata ad un superwide ed un piccolo macro fisso. Una parte delle foto le ho scattate con grande soddisfazione nel giorno di Pasqua a Prizzi, in provincia di Palermo, dove da secoli si svolge la tradizione del "Ballo dei Diavoli", una caratteristica processione delle statue dell' Immacolata e del Cristo, divise dalle scorribande dei diavoli e della morte, che tentano di non farli ricongiungere. A cui partecipano non solo i paesani, ma anche una gran quantità di persone che provengono da tutte le parti del mondo. Banda, tamburinai, salti, balli, canti e oboli da versare per essere liberati se catturati dai diavoli... E Picture Control (Velvia sopratutto) a profusione Così come il periodo di festività pasquale ha invogliato anche all'uso dei Picture Control in bianco e nero (HP5) (TMax) (Neopan) (TMax rosso) Esperienza di scatto con questa Nikon Z5II del tutto paragonabile per sensazione di affidabilità e coerenza alle altre mirrorless del più recente catalogo Z: il processore Expeed7 le accomuna di certo e rende le differenze effettivamente poco percepibili su di utilizzi come quelli condotti, che poi sono la maggior parte delle occasioni di scatto a nostra disposizione. Per le specificità esistono i corpi macchina e gli obiettivi adatti: il fattore "C" della compatibilità assoluta della Z5II con ogni altro componente del listino Nikon Z ne fa un punto di riferimento assoluto non soltanto per il prezzo, che al momento della commercializzazione è fissato (solo corpo più scheda SD da 128GB) a 1899euro e facilmente andrà in discesa dopo i primissimi mesi. Ma sopratutto perchè per una buona parte dei potenziali clienti, la differenza di prestazioni, puramente in senso di maggior reattività dell'AF e di capacità di raffica e di resistenza al rolling shutter di una NIkon Z6III potrebbe non valere la differenza di prezzo dei 900 euro che le separano. A maggior ragione, il possessore di una Z6III o di una più datata 6II o 7II, potrebbe trovare in questa Z5II l'ideale complemento come secondo corpo al pari di come in ambito reflex, la D750 lo è stata negli specifici corredi F-mount. Per noi di Nikonland, diventerà presto il best-buy del catalogo mirrorless Nikon Z Max Aquila photo © per Nikonland 2025
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A distanza di un anno dalla presentazione della Nikon Z8 è d'obbligo fare il punto della situazione allo stato attuale di questa mirrorless di successo, tenuta in grande considerazione da Nikon, nonostante l'apparente differenza quantitativa di aggiornamenti firmware, arrivati in un anno appena alla versione 2.01 rispetto la versione 5.0 dell'ammiraglia, la Nikon Z9, la quale però vanta un anno e mezzo di anzianità di più. In realtà c'è ben poco da desiderare per chi acquisti questa fotocamera, nata con tutta l'apparenza di replicare le fortunate coppie della storia Nikon (F5/F100, D3/D700, D5/D850) quindi la riduzione in scala del modello professionale a monoblocco, rispetto la possibilità di ottenere il grip verticale, con la replica pedissequa dei comandi, comprando l' MB dedicato a parte. MB-N12 la sigla del battery grip per la Z8 del quale si è parlato nel bene e...nel male già dalla sua presentazione, qui, su Nikonland, che introduce parecchi cm in altezza alla Z8 che se ne doti, diventando persino elemento da tenere in considerazione per la capienza di molte borse fotografiche, non sempre alte abbastanza da proteggere adeguatamente l'ensamble. qui raffrontato alla Z9 si nota nella sua pienezza il concetto e, nella vista di taglio se ne apprezza la notevole profondità del grip, rispetto quella già generosa sulla Z9. Da questa angolazione si nota anche la porta di ricarica diretta del grip, che anche se separato dalla macchina, ne fa un dock di ricarica di due batterie EN-EL15c, che sono la dotazione per la Nikon Z8 dalla vista frontale si evidenzia uno dei difetti comuni a tutte le macchine con BG aggiunto, se impugnate verticalmente, ossia la maggiore distanza dei pulsanti FN anteriori dalle dita della mano destra : cosa che a molti customer può provocare molto disagio... mentre nella vista posteriore si nota la totale conformità delle due macchine a confronto, a parte la striscia di pulsanti inferiori della Z9, una tradizione tutta Nikon, derivata dalle ammiraglie precedenti anche a macchine accese, le indicazioni a monitor sono praticamente sovrapponibili tra i due modelli dove una differenza si nota, sulla plancia comandi, è certamente nella torretta di sinistra, ben differenziata tra le due Nikon, dove la maggiore semplicità di quella della Z8 alla fine dei conti, ha ragione rispetto la torretta della Z9, costruita come nelle precedenti ammiraglie reflex, con la coassialità dei comandi di scatto singolo/autoscatto/sequenza che nella Z8 vengono richiamati dal pulsante di sx e regolati dalla ghiere comando di dx oltre naturalmente alla presenza sulla torretta della Z8 del tasto per il WB che nella Z9 è tra i pulsanti in basso nel dorso macchina. E la resistenza dell'inutile (IMHO) tasto BKT che Nikon ha dimenticato in quella posizione dalla F801 del 1988 La scelta dettata dallo spazio disponibile, del doppio slot, uno solo CF-Express e l'altro per SD, se da un canto ha dato spunto alle vendite, convincendo chi non se la sarebbe sentita di attrezzarsi con due costose CF Express, è a mio vedere uno dei limiti del progetto Z8, che è dotata di un processore che sarebbe potuto essere all'altezza di gestire come sulla sorella maggiore anche la seconda CF Express... ma nel frattempo anche l'evoluzione del formato SD si è perfezionata con modelli che per velocità non hanno proprio nulla in comune con le schede SD degli anni passati, sopratutto con le prime serie. Ed è questo uno dei problemi che riscontriamo comune tra gli acquirenti della Nikon Z8: alcuni dei quali, dopo aver speso 4 migliaia di euro per un corpo macchina, non si fanno scrupolo di imbottigliarlo con schede SD che andavano cestinate molto prima che gli ingegneri Nikon mettessero il pennino sulla tavoletta su cui hanno disegnato questa fotocamera. Una fotocamera che io preferisco usare di gran lunga senza il suo brutto battery grip, frutto di compromesso stilistico e che ne produce un ingombro non commisurato invece alla compattezza di questa mirrorless, quando ne sia priva. In due mesi da che l'ho avuta in possesso, ho scattato ben più di 40mila foto, in ogni ambito, tra quelli che frequento, principalmente sportivi, ma non esclusivamente tali. La sua cifra è proprio la capacità di adattamento, coniugata alla disponibilità di tutte le opzioni che si possano desiderare oggi su una fotocamera di livello professionale: dalla sezione autofocus evoluta con l'IA che le consente di distinguere gli occhi umani da quelli di un mammifero o degli uccelli, il muso di un aereo dall'abitacolo di una automobile alle sequenze di scatto che arrivano in formato RAW e TICO RAW a 20 ftg/s per continuare a 30/60/120 ftg/s con progressiva compressione JPG, ed al prescatto modulabile. alla sezione video capace dell' 8K e di formati francamente degni di utilizzatori più consapevoli di me a tutte le opportunità di scatto multiplo, time lapse, focus stacking, pixel shift e per giunta, da poco, anche acquisizione auto in foto e video. La Nikon Z8 in sostanza è proprio una fotocamera dello stesso livello qualitativo della Z9, con la quale condivide il sensore e tutta l'elettronica di ispirazione, non fosse che per le differenti dimensioni saranno state necessarie delle modifiche di architettura interna, specie in relazione alla vexata quaestio, punto dolente della Z8, ossia la dissipazione termica insufficiente, rispetto la Nikon Z9, tanto da mandare in crisi termica il sistema, facendo spesso accendere la spia di "HOT CARD" (specie in situazioni climatiche eccezionali come il caldo africano delle regioni meridionali unito al tasso elevato di umidità atmosferica): un problema dettato non solamente dalla batteria chiaramente sottodimensionata per una macchina di queste aspirazioni professionali, ma certamente anche proprio di quella dissipazione insufficiente che per mia fortuna non mi ha mai costretto a interrompere una sessione di scatto, ma che in altre occasioni, di shooting più intensi potrebbe accadere e che alla lunga, non sappiamo ancora che conseguenze possa sortire sulle nostre costose schede di memoria: non esistono ancora casistiche ufficiali. Quindi, al netto di questi tre difetti ben definiti: dissipazione insufficiente batteria EN-EL15c inadeguata rispetto a quella a tre elementi della Z9 battery grip brutto, ingombrante, inadatto fisicamente a contenere una EN-EL18d come era in passato su alcuni MB per reflex la Nikon Z8 si caratterizza per essere una macchina compatta, ma non troppo piccola da non potersi impugnare, come certe concorrenti o la serie di Z precedenti, che necessitavano obbligatoriamente di fondello aggiuntivo per ampliare la presa. Completa e sempre necessaria in ogni occasione fotografica, dalle riprese di still life in studio... a qualsiasi tipo di reportage in esterni... riprese praticabili con ogni obiettivo di qualsivoglia dimensione e peso, dai più leggeri fisheye a zoom e teleobiettivi di peso crescente, la Z8 non stanca mai il fotografo che la scelga per qualsiasi tipo di uscita fotografica, da quelle da tempo libero, alle vacanze con famiglia o amici, fino agli shooting per lavoro, fanno di questa macchina il compromesso ideale tra caratteristiche, peso e prezzo, a metà strada tra l'impegnativa e di sicura destinazione professionale Z9 e le mirrorless da piccola borsa come la nuova Z6iii che ha carattere anch'essa, oppure una Nikon Zf, importante per contenuti, ma certamente compatta e adatta al revival più che a delle sessioni di scatto prolungate. La caratteristica principale che lega Z9 e Z8 è certamente poi l'assenza dell'otturatore meccanico: una caratteristica che se da un canto si propone come soluzione professionale per annullare del tutto l'usura meccanica del componente più sollecitato di una macchina fotografica, dall'altro canto spaventa chi tema rolling shutter e banding: come per la Z9 anche nella mia Z8 non ho mai fin qui riscontrato problematiche legate a queste componenti, nè fotografando col flash anche alla massima sincronizzazione consentita, ...nè tantomeno in luce notturna di fonte prevalente artificiale, come possano essere le potenti luci di un campo da tennis o le altrettanto pericolose luci notturne/miste (per gli shutter-rate della generazione precedente di ML) La Nikon Z8... un anno dopo, si è dimostrata essere un vero cavallo da battaglia, che mi ha fatto trascurare sia la Z9 negli ultimi mesi, sia la Z30 con la quale facevo le uscite più easy, delle quali adesso si è impadronita in tutto e per tutto questa mirrorless. A proposito di Z30, sono molto contento che nella Z8 ci sia ancora l'articolazione a pantografo del monitor identica a quella della Z9, piuttosto che quella tilting della Z30 che è stata invece replicata in Zf e Z6iii, sicuramente più divertente, ma che io trovo piuttosto ingombrante lateralmente alla fotocamera, tanto da attirare su di me l'attenzione delle persone molto più dei 90° disponibili del pantografo di Z8/Z9. Le opportunità di scatto che le ho dedicato sono state delle più varie e ne pubblico un piccolo riassunto in calce a questo articolo: credo sia chiaro il sentiment che mi ha pilotato in questa reprise e recap della seconda Z pro di Nikon Z. Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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