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  1. (Questo post è stato pubblicato per la prima volta l'8/8/2016 su Nikonland.eu) Otranto, sulla costa adriatica della Puglia nella penisola salentina, è il comune più orientale d'Italia. Cittadina di grande bellezza per le sue vestigia medioevali e per la sua storia secolare di terra di confine fra oriente ed occidente grazie al ruolo del suo porto, è stato prima centro greco e romano, poi bizantino, quindi normanno e aragonese. Il suo castello, le sue chiese, i suoi palazzi splendidamente restaurati e conservati ne hanno fatto una meta turistica e culturale fino a diventare nel 2010 Patrimonio culturale dell'UNESCO quale Sito messaggero di pace, e ad entrare nel club dei Borghi più belli d'Italia promosso dall'ANCI. Ogni anno è meta di visita di turisti provenienti da ogni dove, e il suo caratteristico borgo noto ormai in tutto il mondo è fra i più conosciuti e fotografati. Difficile quindi ritrarlo in modo nuovo e originale, e il cancello del porto turistico sembra appunto voler ammonire chi voglia provarci! Nondimeno io ho voluto tentare, cercando qualche scorcio e situazioni meno sfruttati che raccontino il luogo e la sua atmosfera per come li ho visti io. Enjoy! (aprire le foto) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. Grazie a chi vorrà lasciare un commento e/o un like.
  2. (Questo post è stato pubblicato per la prima volta il 2/9/2016 su Nikoland.eu) Quando vedi un ombrellone, a dispetto dell'accrescitivo della parola, non pensi ad un grande ombrello per ripararti dalle piogge forti dell'autunno o dalla neve dell'inverno ma, al contrario, pensi subito al tepore dell'estate, al sole, al caldo del nostro agosto mediterraneo. Lo accomuni alle vacanze tanto sospirate dopo una lunga stagione di freddo e di lavoro, lo associ al riposo, al relax che puoi godere sotto di esso mentre leggi un buon libro o assapori una bibita fresca per ristorarti dal caldo estivo, e ami la sua compagnia quando provato dalla calura lui ti protegge dai raggi del sole, ti fa respirare sotto la sua fresca ombra, ti dona sollievo. L'ombrellone è anche allegro: è sempre tutto colorato, la sua stoffa ricca di motivi geometrici variopinti più o meno ricercati, o di disegni buffi o di scritte strane e divertenti porta i tuoi pensieri verso territori sereni, leggeri, disimpegnati. E quando è aperto sotto i raggi del sole e dispiega i suoi colori ti dona buonumore: hai mai visto un ombrellone triste? Ma l'ombrellone sa anche essere romantico: alla fine del pomeriggio quando il sole è al tramonto e lascia spazio alle ombre della sera, quando i rumorosi bagnanti fanno ritorno a casa, lui nel silenzio della spiaggia semideserta risplende dell'ultima luce. E nella frescura dell'imminente crepuscolo ti accoglie sotto di sé e ti veglia, quando sul lettino prendisole ti attardi a parlare con la ragazza che hai conosciuto in spiaggia e di cui sei già innamorato, fantasticando sulla serata che passerai con lei. Poi, quando davvero tutti hanno lasciato l'arenile, lui rimane lì ad attenderti fino al mattino seguente, facendo da stampella ai lettini e alle sdraio chiuse che gli sono appoggiate, qualche volta aperto come lo hai lasciato oppure ripiegato sul suo gambo dopo il passaggio del bagnino. E dritto e ordinato nella sua fila assieme ai suoi tanti compagni allegri e colorati come lui, si prende l'ultimo raggio di sole prima della sera, osserva i gabbiani che fanno ritorno al loro nido, e ti dà appuntamento all'indomani, o all'estate seguente. Perché sa che tornerai a cercarlo, e si farà trovare lì, come un buon amico su cui sai di poter sempre contare. Alla prossima estate, amico ombrellone. (aprire le foto) 1. 2. 3. 4. 5. 6. Grazie a chi vorrà lasciare un commento e/o un like.
  3. (Questo post è stato pubblicato per la prima volta il 1/6/2016 in Nikonland.eu) All'inizio della stagione il mare d'estate è simile al mare d'inverno: se non fosse per la temperatura mite e le attrezzature per i bagnanti sulle spiagge, diresti che non c'è quasi alcuna differenza. Pochissima gente per le strade e nei negozi delle località marine, arenili quasi deserti, acqua ancora freddina per un bagno come vorresti, ed un vago senso di attesa che sembra pervadere i lidi e le persone che vi lavorano. Poi però arriva giugno, e nei posti di mare del nostro Sud ti aspetti che la stagione sia iniziata: si puliscono le spiagge, si dispongono con geometrica precisione i pali dove poi si montano gli ombrelloni, si tirano fuori le sdraio e i lettini prendisole, si aprono i gazebo con gli snack, le bibite fresche e i gelati per ristorare i bagnanti accaldati ed affamati, e i bagnini con la loro sgargiante maglietta rossa ed il fischietto appeso al collo cominciano a vigilare sull'incolumità dei loro ospiti. 1. Ma all'inizio di questo strano periodo post primaverile, mai come quest'anno così umido e timido, quasi schivo, flemmatico nel voler far breccia nella stagione più calda, tanta gente in giro non c'è, come se il perdurare delle piogge avesse raffreddato la voglia delle persone di cercare il calore del sole e il proprio meritato riposo dopo un anno di lavoro, e forse anche dopo un anno di sacrifici per godersi un po' di vacanza in questa maledetta congiuntura economica che perseguita da tempo il nostro paese. 2. E malgrado il sole del Salento sia caldo e piacevole come la fresca brezza che lo accompagna ed ovunque si percepisca l'atmosfera dell'estate, sembra appunto che qualcosa manchi perché tutti i tasselli che ti aspetti di vedere vadano a posto. 3. Ecco, sì: dove sono i bambini vocianti che correndoti vicino ti inondano di sabbia mentre prendi mollemente il sole sdraiato sul tuo asciugamano? Dove sono le mamme chiassose perennemente preoccupate a richiamare i figli per impedire loro di gettarsi in acqua prima di aver digerito la colazione o per spalmare loro la crema per evitare le scottature del primo sole? Dove sono tutti quegli uomini appesantiti dall'inattività che vedi fare ginnastica in spiaggia convinti di poter tornare in perfetta forma nei pochi giorni della loro vacanza? 4. Ma dai, certo, deve essere proprio la gente che popola la spiaggia che manca, affinché tutto rientri nella norma e sei certo di essere arrivato all'estate! 5. Ma tant'è: per il tuo periodo di ferie alla fine di un inverno umido e faticoso, non conta l'atmosfera che sei stato abituato a vedere per anni, ma il dolce far niente, il sole che ti scalda, il salmastro che respiri, la sabbia tiepida che senti sotto i piedi, il rumore delle onde sulla battigia, e il tuo riposo per ricaricare il corpo e la mente prima di tornare alle occupazioni di sempre. 6. Ecco, quest'anno l'estate che ho trovato è stata questa: una strana estate, ma non meno bella delle altre passate, che ho provato a raccontare con queste righe ed alcuni scatti. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Grazie a chi vorrà lasciare un commento e/o un like.
  4. Estate. In riva al mare. Mattina presto. Con il fresco delle primissime ore del giorno è bello passeggiare sulla spiaggia. Sulla battigia o appena dentro l’acqua che vicino alla riva ti massaggia delicatamente i piedi. Il sole ancora basso sull’orizzonte splende già nel cielo, ma i suoi raggi sono piacevoli e la temperatura dell’aria è ancora indulgente dopo una nottata decisamente fresca. Alcuni bagnanti che si accompagnano sulla riva in una passeggiata lenta e pigra appaiono come figurine stagliate fra cielo e mare, i tratti indistinguibili per la forte luce del sole che inonda le loro sagome, come in una rappresentazione di ombre cinesi. Altri hanno scelto di allontanarsi un po’ dalla spiaggia per pagaiare lentamente su una tavola, godendo della bonaccia che rende il mare un olio e la navigazione rilassata nella totale assenza di onde. Un bambino ha già preparato i suoi giochi sulla sabbia, abbandonandoli momentaneamente perché rincorso dalla madre che cerca di applicargli la crema per proteggerlo dal sole. Due innamorati si tengono per mano per il loro primo bagno della mattina e sembrano saggiare la temperatura del mare con l’acqua che già arriva alle ginocchia. Lei è incerta e si affida a lui e insieme si allontanano, per scambiarsi qualche tenero bacio una volta lasciato un po’ di spazio fra loro e gli occhi indiscreti sulla riva. Un anziano guarda il mare, solo, forse ripensando alla sua vita e a ciò che è stato, o sognando ciò che non potrà più essere. E mentre la spiaggia si popola progressivamente di uomini che ragionano di sport e di politica, donne che si scambiano confidenze e discorrono sui propri figli, adolescenti che giocano e bambini urlanti, il sole si arrampica alto rendendo sempre più forte la propria luce e accorciando le ombre sulla sabbia, disegnando nel cielo la sua calda parabola estiva. Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce. (L. Tolstoj)
  5. Era il 2017, e mi manca un po', un po' tanto. Nel giugno 2017 abbiamo visitato la costa di Villasimius, in Sardegna. C'ero già stato negli anni '80, a salutare un vecchio amico, poi di passaggio ma mai mi ero fermato per esplorare, come merita, questa magnifica linea di costa. In verità ci ho fatto una capatina anche a settembre 2019, ma onestamente, solo per ragioni eno-gastronomiche (un we con i piedi sotto il tavolo, bello ma non è "andare al mare") Nel '17 comunque viaggiavo leggero perchè di tutto l'equipaggiamento sub mi sono portato solo una maschera e la Nikon D300 nel suo compatto e magnifico scafandro Sea&Sea MDX-D300: una compatta subacquea ... per come la intendo io. Il territorio di Villasimius, da Capo Carbonara a Muravera, è uno spettacolo di spiagge di tutte le dimensioni, sconfinate o minimali, e di scogliere di granito che dalla linea del mare salgono verso l'entroterra, creando il paesaggio montuoso che i motociclisti tedeschi amano tantissimo (l'orientale Sarda SS-125 "originale", si dispiega come un elettrocardiogramma da Orosei fin giù a Cagliari). Spiaggia di Porto S'Ilixi, Capo Ferrato (CA). Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Entroterra roccioso e cotto dal sole. Località Monte Porceddus, Castiadas (CA). Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Cardellino sui cardi, Castiadas (CA) Nikon D500, ob Nikon AFs 200-400/4 VR II finestrino auto Il baluardo montuoso dei Sette Fratelli chiude l'orizzonte e Ovest. Nikon D500, ob Nikon AFs 200-400/4 VR II Gitzo 3541LS Arca B1 L'entroterra e le calette di questo pezzo di Sardegna sono spettacolari, ma nel giugno del 2017 ho avuto l'opportunità di visitare la punta estrema della costa di Villasimius: l'isola dei Cavoli di capo Carbonara. Accompagnati in barca da Enrico, nostro padrone di casa (Agriturismo Abba Arrubia - Castiadas), abbiamo potuto sguazzare nelle fresche (inizio giugno) ma cristalline acque dell'istmo del capo. La D300 nel suo scafandro è venuta utile. In barca verso Capo Carbonara, Villasimius (CA) Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Banco di Occhiata sotto la chiglia della barca, Isole dei Cavoli - Capo Carbonara (CA). Nikon D300, S&S MDX-D300, Dome 240+ER40, ob Sigma 8-16/4.5-5.6. Appena entrato in acqua mi son trovato circondato da una nuvola di occhiata di piccola e media taglia. Attirati dalle molliche di pane che Enrico gettava a mare, le occhiata sono aumentate di numero in modo impressionante. Poco intimorite dai nuotatori si lasciavano avvicinare come non mi è mai capitato prima, evidente segno degli effetti dell'area Marina Protetta di capo Carbonara. Dalla barca ho raggiunto a nuoto, deciso perchè l'acqua era freschetta, le rocce della punta estrema dell'isola dei Cavoli. Qui il bassofondale di sabbia chiara è colonizzato da una vigorosa prateria di posidonia, bella come mi è capitato poche volte di incontrarne. Prateria di posidonia nel bassofondale, Isole dei Cavoli - Capo Carbonara (CA). Nikon D300, S&S MDX-D300, Dome 240+ER40, ob Sigma 8-16/4.5-5.6. Ritorno alla barca ... veloce. Il Mediterraneo in giugno è favoloso, purtroppo l'acqua è intorno ai 18-22 °C il che richiederebbe una muta per protezione dal freddo. In questa occasione non ne disponevo quindi, nonostante il sole capace di friggere un uovo, mi son bastati 15 - 20 minuti per godere degli effetti dell'inizio dell'ipotermia: brividi incontrollati. Nuotata veloce verso la barca a riscaldarmi al sole e scoprire che quei 20 minuti a mollo son stati sufficienti per una bella scottata a schiena e spalle, risultato: gelato e ustionato allo stesso tempo. Fantastico, però, perché ho visto un pezzettino di Sardegna che mi mancava e che consiglio vivamente di visitare.
  6. "... ma sai che ognuno c'ha il suo mare dentro al cuore sì." Così cantava Luca Carboni in una vecchia (e bella) canzone dei primi anni Novanta. L'estate è da poco finita e sono certo che tutti abbiamo nell'hard disk almeno qualche scatto del mare dove abbiamo passato le vacanze. E se quest'anno le vacanze non le abbiamo proprio fatte, o abbiamo preferito la montagna o il lago, beh, avremo comunque qualche fotografia di una vacanza marina precedente. Pertanto, nessuna scusa: questo contest è facile facile, se non altro per la semplice reperibilità delle immagini adatte per parteciparvi. Dunque mettetevi all'opera e pubblicate di seguito i vostri... scatti salati! Il contest parte oggi e termina Domenica 3 Novembre. Buona fortuna!
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