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SmallRig RC 60B : una luce può cambiare il tuo modo di fotografare ?
Nikonland Admin posted an article in Flash
SmallRig 60B : una luce può cambiare modo di fotografare ? La risposta breve sembra essere si. Ma al quesito risponderà M&M. Qui, intanto, una breve anteprima. Cos'è ? E' una luce COB (ovvero un LED a circuito integrato singolo) da 60 Watt con batteria integrata, ricarica via presa USB-C. Regolabile di intensità e di temperatura colore via dimmer. Dotata anche di effetti speciali per il video (tipo televisore rotto, macchina della polizia, lampo, etc.). Come è fatto ? Arriva in una bella confezione. con dentro una splendida valigetta atta a contenere tutti gli accessori. Questo è un valore perché altre luci, anche molto più costose, non ne sono dotate. E così si finisce per perdersi qualche cosa. la dotazione prevede l'illuminatore, un riflettore standard argentato, un accessorio per tenere in mano la luce (per i video "volanti") uno per avvitare l'illuminatore su uno stativo standard e un accessorio utilissimo per montare un power bank dietro alla luce stessa in modo da aumentare l'autonomia complessiva. l'illuminatore, elegante, ben rifinito, in solido metallo. Anche i comandi e i dimmer sono ben dimensionati, affidabili, solidi. La costruzione è negli standard consueti di SmallRig. Abbiamo conosciuto questo marchio per le sue costruzioni in alluminio (cage & affini per fotocamere e video). Adesso si sta allargando anche al campo illuminazione, batterie, con lo stesso standard di qualità. Ben superiore alle solite "cineserie" da quattro soldi. il pacchetto completo. Notare i due cavi, uno corto e uno lungo, per la ricarica via porta Power Delivery di un alimentatore da almeno 60 watt o un power bank da 20 volt e 3 ampere. dettaglio dell'impugnatura manuale e del raccordo snodato per lo stativo il riflettore è responsabile della resa luminosa molto elevata l'accessorio che montato posteriormente all'illuminatore fa da morsetto al power bank accessorio (non incluso nella confezione, ma va bene uno standard di quelli per ricaricare iPhone o MacBook) qui montato sul retro, uno da 100 watt, con un cavetto usb-c adatto, direttamente alla presa di alimentazione. i comandi, il MODE per gli effetti, l'INT per la potenza, il CCT per la temperatura colore il COB è puntiforme, più piccolo di quello dei LED ad alimentazione fissa. Questione di dissipazione di calore. Questa luce ha una ventolina integrata che si innesta in fase di ricarica ma raramente durante l'uso la parte inferiore dove c'è la piastra per il collegamento dello snodo dello stativo i comandi posteriori. Il tasto ECO consente di risparmiare la batteria a discapito della potenza erogata. La presa USB-C per l'alimentazione/ricarica, il tasto di accensione con il riflettore montato l'accessorio per montare il power-bank con lo snodo ripresa dei componenti altro dettaglio del posteriore con il power bank agganciato il display che indica la fase di ricarica le dimensioni sono persino inferiori a quelle di un iPhone di vecchia generazione l'eleganza del prodotto : non vi farà mai sfigurare, specie se siete milanisti. Potenza e autonomia All'atto pratico la luce è potente. Misurata con un luxmetro, ad un metro emette con il riflettore standard la stessa potenza di un Godox LA200D. Questo perché la diffusione è puntiforme e il riflettore è pensato per accrescere l'intensità in asse. Ovviamente questo è a discapito della dimensione del cono, che "vignetterà" se utilizzato a distanza ravvicinata. Ovviamente un LA200D riprende il sopravvento se usato a distanza con il suo riflettore o con un softbox grande (figuriamoci con un ombrello). Questa annotazione per capire bene per quali usi sia pensata questa luce. Foto e video in ambienti piccoli, a distanza ravvicinata, specie a potenze ridotte, dove non si rimpiange di usare la luce diretta senza softbox. Soprattutto in luce mista ambiente/artificiale. L'autonomia è buona, 45 minuti a tutta potenza con la batteria integrata. Più del doppio con un powerbank dotato. Ore di impiego a potenze marginali. Disponendo di più power-bank si può lavorare per ore e ore distanti da prese di corrente. L'RC 60B sul dispaly indica l'autonomia residua quando non è alimentato, la carica residua in % quando è in ricarica. Ovviamente il dispositivo confonde un power bank con un alimentatore, indicando che è connesso alla rete anche quando invece c'è il power bank. Ma non è un problema. In tre mesi di utilizzo e 80.000 scatti, nessun problema. Tanto che ne è stato comprato un secondo esemplare. Ma per l'esperienza d'uso lasciamo la parola a chi lo sfrutta ad ogni seduta.- 49 comments
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(Questo post è stato pubblicato per la prima volta il 26/7/2016 in Nikonland.eu) Giugno. Meridione italiano. Un'assolata località di mare. Poca gente in giro, il sole basso sull'orizzonte prima del tramonto, l'aria fresca e ventosa che pulisce il cielo, la limpida luce che investe i bianchi muri del piccolo paese. Complici i contrasti fra mare e cielo e l'architettura davvero inconsueta per una località di questo lontano Sud, rimango rapito dalle curiose geometrie delle case e delle strade in cui mi muovo, dagli originali arredi urbani, dalle ombre che si stagliano perfette sulle pareti imbiancate dalla calce, dalla luce forte e pulita che mi avvolge. Prendo la fotocamera e comincio a scattare. E' come se qualcuno mi conducesse per mano, mostrandomi gli scorci da fotografare e suggerendomi le inquadrature, facendomi diventare di minuto in minuto sempre più bramoso di fissare in una serie di immagini ciò che vedo, incuriosito e ispirato da una luce e da un luogo che non mi sarei aspettato di trovare così. Un posto inconsueto per la latitudine in cui mi trovo, ma anche familiare nei contrasti fra cielo, mare e case a cui sono abituato, nel sole forte che separa nettamente le zone in ombra da quelle illuminate, nell'atmosfera che respiro, da cui sono circondato, quasi immerso, e che sento sulla pelle come se non si fosse mai interrotto il rapporto che ho con questa terra, vissuto quasi sempre da lontano ma che si rinsalda ogni volta che vi ritorno, che sia per una breve vacanza o per un fugace impegno di lavoro. Di solito non sono attratto dai paesaggi, naturali o urbani che siano, ma questa volta è diverso, e lascio andare il mio occhio dietro la macchina e l'indice sul tasto dell'otturatore provando ad interpretare in immagini ciò che vedo e da cui sono attratto e incuriosito. Mi muovo fra le strutture che fotografo, osservo, mi abbasso e mi sporgo, mi inclino e mi allungo per trovare l'inquadratura che cerco, guardo nel mirino l'effetto e poi mi ritraggo ancora non convinto, faccio un passo in avanti e due indietro fino a che non trovo il punto giusto, e scatto dando sfogo alla fantasia e alla curiosità di osservarne poi i risultati. Il tempo corre veloce, sia per la luce che devo sfruttare finché rimane così forte e netta, sia perché quando fotografo i minuti passano velocemente, volano, si esauriscono in un batter d'ali come di solito avviene per tutti i momenti belli della vita, e non posso perderli, né voglio sprecarli. Ecco, il sole è adesso praticamente andato, le ombre si sostituiscono alle luci forti di qualche momento prima e tutto il paesaggio si immerge in una penombra tenue e diffusa, piatta, banale, che nulla ha più da dire all'incantato spettatore che ero prima. Sipario. Lo spettacolo è finito. Rien ne va plus. Game over. Ciò che fino a un attimo fa mi aveva rapito tenendomi incollato al posto per non perderne neanche un attimo, ora mi ha ora lasciato lì, soddisfatto per averlo goduto ma anche un po' attonito per averlo visto terminare. Mi rimangono le immagini che ho fissato in memoria, e l'attesa di poterne godere riguardandole. E non importa se siano belle o brutte, da presentare a un concorso o da riguardare con delusione pensando che potevano essere migliori. Sono la dichiarazione di una passione che mi fa sentire come un artista che è riuscito ad esprimere quello che aveva dentro con i suoi strumenti e la sua fantasia, e che ricordano di un bel pomeriggio estivo, del sole basso sull'orizzonte, dell'aria fresca che pulisce il cielo, e della luce limpida che colpisce le bianche pareti di quel piccolo paese di mare in cui sono stato. (aprire le immagini) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Grazie a chi vorrà lasciare un commento e/o un like.
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Fin da piccolo, ancor prima di appassionarmi alla fotografia, sono sempre stato attratto dalla luce, naturale od artificiale che sia, ho sempre avuto la passione per tutto ciò che emetteva luce. L'oggetto che vi presento oggi non è uno strumento fotografico ma può essere molto utile per chi viaggia, chi fa caccia fotografica di notte in luoghi scuri, si tratta di una torcia. Quella che ho scelto io è tascabile, un piccolo oggetto in metallo (nel mio caso alluminio ma esiste la versione in titanio o rame) che produce tantissima potenza luminosa. Tecnicamente è definita torcia da difesa perché se puntata sul volto di chiunque, lo acceca temporaneamente e se si utilizza lo strobo, lo stordisce proprio. Ma veniamo all'oggetto: Come vedete è molto piccola, ne esistono anche di più potenti e grandi, questa ha una potenza massima di 1500 lumen, che tiene per 4 minuti per poi passare automaticamente ai 500 lumen, per via del surriscaldamento. Arriva a produrre un fascio di 190 m di distanza ed è veramente impressionante in un oggetto così piccolo vedere uscire una potenza simile, nella mia vita ho avuto tanti tipi di torce, dalle prime estremamente energivore, quando i Led servivano solo per i cruscotti delle auto o come raddrizzatori di corrente, fino alle moderne tecnologie Led più o meno professionali, con o senza zoom. Beh questa è la migliore in assoluto mai posseduta, non è un prodotto economico perché esclusi gli sconti del momento, costa intorno ai 100€ ma li vale tutti, monta una batteria che le dà un'autonomia di 260 minuti, a meno che non si cali la potenza che a 120 lumen dura fino a 18 ore continuative mentre scendendo fino al minimo si arriva ai 5 lumen per ben 45 giorni di autonomia (sempre accesa ovviamente). Un oggetto professionale che ogni viaggiatore d'avventura dovrebbe avere, magari non questo nello specifico ma in base alle proprie esigenze con la potenza ed autonomia confacenti alle proprie necessità. Premetto che il produttore non mi ha pagato per scrivere questo articolo, ma è una cosa che mi sono sentito di condividere con voi come consiglio per chi avesse necessità di una torcia seria e definitiva. Metto anche il link del produttore, che vende anche su Amazon, ogni tanto fa sconti, questa ad esempio è uscita con il black friday a 35€ in meno più una mini torcia portachiavi in regalo (anche quella dalla luminosità impressionante per le dimensioni) È difficile mostrare sul web la potenza di una torcia, appena riuscirò e smetterà di piovere (non per la torcia che si immerge fino a 2m) farò un video con impostazioni manuali della videocamera per mostrare approssimativamente l'effetto che fa e come trasforma il buio totale in tanta luce. Ho dimenticato di dirvi che ha il fondo magnetico per attaccarla a qualunque cosa di ferro, ma anche per caricarla con l'apposto cavo magnetico. https://www.olightstore.it
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Lasciandoci l'estate alle spalle ed avvicinandoci all'inverno, il giorno si fa più corto e la luce lascia sempre più spazio alle ombre della sera. Ma la fotografia - che è scrittura con la luce - non prevede un'attività... al buio. E allora, affidandoci alle nostre macchine in grado oggi di operare anche in presenza di pochissima luce, usciamo a scattare nella penombra dei nostri più o meno abituali luoghi di ripresa per delle melanconiche, o poetiche, o romantiche fotografie (intimiste?)! Diamoci un tempo: da oggi fino a domenica 13 ottobre prossimo. Comincio io. Chiesa di Santa Maria della Pieve di Arezzo (sec. XII), 23 settembre: festa di San Pio. Nikon Z6 + 24-70mm f/4 S @5000 ISO