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  1. Dopo la città di Tokyo il mio viaggio prosegue a nord dell'arcipelago nipponico: in Hokkaido. Si tratta della regione più settentrionale e l'ultima ad essere stata annessa al Giappone, parliamo di un'epoca relativamente recente (l'annessione definitiva è di circa 150 anni fa) originariamente abitata dagli Ainu con la Restaurazione Meiji venne occupata dai coloni e alle popolazioni locali furono imposte lingua e cultura giapponesi. Solo di recente il governo di Tokyo sta lavorando a un riconoscimento degli Ainu e della loro cultura, provvedimenti ritenuti insufficienti ma da loro accettati. C'è da dire che l'anno prossimo la città di Tokyo ospiterà le olimpiadi estive (a luglio quando si muore di caldo, e non per modo di dire...) e il governo punta molto sul turismo, tanto da stanziare dei fondi per la promozione della cultura Ainu anche attraverso la costruzione di un museo a Shiraoi che dovrebbe attirare un milione di visitatori l'anno. trattandosi di un territorio di recente annessione l'Hokkaido presenta due peculiarità: una scarsa presenza di templi e santuari rispetto al resto del Giappone e, per il fatto che vennero chiamati architetti dall'estero per la sua urbanizzazione, una forte impronta occidentale delle sue città. Akarenga (palazzo del governo) L’Old Hokkaido Government Building, soprannominato "Akarenga Chosha" ovvero "Ufficio governativo di mattoni rossi" o più semplicemente "Akarenga" ("mattoni rossi") venne completato nel 1888 per farne la sede dell’amministrazione dello sviluppo e della colonizzazione di Hokkaido. Lo stile di questo edificio ricorda il Massachusetts State House negli Stati Uniti ed è stato progettato da architetti locali con materiali della zona. Torre dell'orologio (札幌市時計台) 札幌市時計台(旧札幌農学校演武場)- Torre dell'Orologio della Città di Sapporo (ex Aula Magna della Scuola Agraria di Sapporo) Principale simbolo della città di Sapporo, fu costruita verso la fine del XIX secolo (venne completata nel 1878) ed è ispirata alle principali costruzioni dell’Ovest degli Stati Uniti dell’epoca. La torre nasce come sala di addestramento militare per i decani dell’Istituto agrario di Sapporo, l’odierna Università dell’Hokkaido. In seguito le sue stanze sono divenute aule, laboratori e spazi dedicati all’esposizione botanica. Al secondo piano si tenevano le attività fisiche e le cerimonie ufficiali del college. Con il trasferimento dell’istituto, l’edificio divenne prima ufficio postale e poi biblioteca pubblica. Negli anni ’70 fu dichiarato parte del patrimonio culturale del Paese, per diventare poi museo nel 1978. Maruyama Park Il Maruyama park di Sapporo è stato realizzato dopo l’omonimo parco di Kyoto e ospita al suo interno luoghi come l’Hokkaidō Jingū, lo zoo di Maruyama e gli stadi di baseball e di atletica leggera di Maruyama. L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1957, ma un inizio della realizzazione del parco si ha già nel 1875 quando vennero piantati 150 alberi sulla strada che porta all’Hokkaidō Jingū. Il parco, però, iniziò a prendere forma solo diversi anni dopo, nel 1951, dopo l’apertura dello zoo. La foresta vegine all’interno di esso è composta da diverse varietà di alberi come querce, katsura, magnolie e aceri. Inoltre, con più di 1.500 alberi di sakura, è il luogo più popolare di Sapporo dove praticare l’hanami. Hokkaidō Jingū Questo è uno dei luoghi che mi è rimasto più impresso nella memoria per una cosa particolare: alcune delle colonne di legno avevano ancora l'odore, direi anzi il profumo, del legno fresco. La foto qui sotto mostra la fontana per la 'purificazione' del corpo con tanto di cartello che indica come procedere. L’ Hokkaidō Jingū risale al periodo Meiji, allorché l’imperatore fece consacrare tre Kami come le tre divinità della bonifica dell’Hokkaido, ovvero: Okunitama, Onamuchi e Sukunahikona. In quel periodo fu eretto un edificio provvisorio, mentre la struttura odierna, nella posizione attuale, venne edificata nel 1871, assumendo il nome di “Sapporo Jinja”. Nel settembre dello stesso anno si tenne la cerimonia di inaugurazione. Nel 1964 l’anima dell’imperatore Meiji venne consacrata come quarto Kami e il santuario assunse l’attuale denominazione di Hokkaidō Jingū. Fushimi inari Jinja Il Fushimi inari di Sapporo è uno dei 32.000 sotto-santuari del Fushimi Inari Taisha e risale al 1884. Particolarità di questo santuario è, in inverno, è la combinazione del bianco della neve e il rosso vermiglio dei torii. le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da: Akarenga (palazzo del governo) https://www.japanvisitor.com/japan-city-guides/akarenga https://www.sapporostation.com/akarenga-the-former-hokkaido-government-office/ https://www.alamy.it/foto-immagine-il-vecchio-palazzo-del-governo-a-sapporo-noto-come-akarenga-mattoni-rossi-14155980.html Torre dell'orologio (札幌市時計台) https://www.marcotogni.it/torre-orologio-sapporo/ https://www.japan.travel/it/spot/1921/ https://www.wonderful-japan.com/it/torre-dell-orologio-di-sapporo/ https://www.italiajapan.net/sapporo-tokeidai/ Maruyama Park https://en.wikipedia.org/wiki/Maruyama_Park_(Sapporo) https://maruyamapark.jp/?page_id=13868 https://www.japan.travel/it/spot/1933/ Fushimi inari Jinja https://good-hokkaido.info/en/sapporo-fushimi-inari-shrine/ https://www.flashpackingjapan.com/hokkaido-travel/fushimi-inari-shrine-sapporo/ Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. Al prossimo articolo! ciao! そして次の曲が始まるのです
  2. Proseguendo il nostro ipotetico viaggio in Giappone, una delle ultime tappe ci porta ad Otaru. Città portuale ubicata nella parte meridionale dell’isola di Hokkaido, si affaccia sulla baia di Ishikari, a nord ovest di Sapporo. Otaru, che nella lingua Ainu significa “fiume che attraversa la spiaggia di sabbia”, ha rappresentato per molto tempo un importante centro finanziario e commerciale di questa regione, oltre ad essere un fiorente porto commerciale. In virtù della sua florida attività portuale, lungo la costa vennero costruiti numerosi edifici adibiti a vari scopi: sedi di compagnie mercantili, opifici e magazzini per lo stoccaggio delle merci. Tutte queste costruzioni, in stile liberty, davano e danno tuttora alla città un aspetto più tipicamente nord europeo che giapponese. Potremmo affermare che Otaru è, urbanisticamente e architettonicamente parlando, un mix di stili occidentale e giapponese. Negli anni 50, con il declino dell’industria del carbone, Otaru perse la sua importanza entrando in una fase di declino che trasferì lo status di centro economico a Sapporo. I magazzini abbandonati, col tempo, vennero riconvertiti ad altre attività, come musei, negozi e ristoranti, o definitivamente abbandonati. Otaru oggi è fondamentalmente una località turistica visitata ogni anno da molti giapponesi ma anche da stranieri, soprattutto russi. La città è rinomata per la sua birra, nonché per la qualità del suo sushi molto fresco, vi sono infatti oltre 100 ristoranti di sushi. Da queste parti la stagione fredda dura da novembre a marzo e le abbondanti nevicate la rendono una località ideale per gli sport invernali. Una funivia collega alla città la vicina Tenguyama Sky Resort, meta di molti sciatori. In estate le temperature arrivano a 25° centigradi ma possono anche superare i 30°, temperatura ideale per gli amanti del mare e dell’abbronzatura. Chi si recasse in questi luoghi nel periodo invernale potrebbe vedere “l’Otaru Gleaming Festival” che si tiene a febbraio con le sue sculture realizzate con la neve. Uno dei luoghi più significativi della città è il suo canale, lungo 1140m, il quale veniva un tempo utilizzato per lo smistamento delle merci. Persa questa sua funzione nel dopoguerra, è diventato anch’esso un’attrattiva turistica, solcato ogni giorno da numerose barche che offrono al turista una visuale diversa della città e degli edifici che qui si affacciano. Nei pressi della città, in cima alla collina e in posizione dominante rispetto al porto, troviamo il Suitengu Shrine, è un santuario shintoista tra i più famosi e storici della zona. Fu costruito per la prima volta nella sua attuale ubicazione nel 1859, mentre ma l’odierno l’edificio odierno risale al 1919 ad opera di Saburo Ikuji. Il luogo è conosciuto anche per i ciliegi che vi fiorisco ogni anno. Una cosa, che forse non tutti sanno, è che Otaru è famosa per le sue creazioni di vetro, un po’ come il vetro di Murano a Venezia. Tra gli oggetti in vetro prodotti artigianalmente troviamo bicchieri, statuette, fermacapelli ma soprattutto i tradizionali fuurin (風鈴), i campanelli in vetro tipici dell’estate nipponica. Anche la ferrovia che attraversa la città, la Temiya Line, oramai è soltanto luogo dove turisti e popolazione locale possono fare lunghe passeggiate lungo i binari dismessi. Lunga circa 2,8 km collegava la stazione Minami-Otaru e la stazione Temiya, i binari a scartamento ridotto servivano per il trasporto del carbone di merci e passeggeri. Nel 1985 è stata chiusa e di essa rimangono solo alcuni tratti oltre a parte della segnaletica. Il Museo ferroviario si trova sul vecchio sito del terminal. Qui possiamo trovare raccontata, attraverso mostre e diorami, la storia di questa linea ferroviaria locale, sono conservati i treni che nelle varie epoche l’hanno percorsa. In Giappone non è strano imbattersi in uno spettacolo di kigurumi, in cui attori in carne ed ossa portano su un palco scene tratte o ispirate all’animazione indossando una calzamaglia e una maschera, oltre al vestito, che li rende in tutto simili al personaggio interpretato. chiudo con una carrellata di foto della gita in barca: Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく"
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