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Gamma dinamica e SW: i filtri graduati servono ancora?
Massimo Vignoli ha pubblicato un articolo in Software
L' uscita sul mercato del fantastico 14-24/2.8S è stata accolta con grande favore per una lunga serie di motivi, tra i quali uno è la possibilità di utilizzare i filtri in modo decisamente più comodo di quanto non fosse con il suo predecessore. Ma quali comprare? servono ancora le lastre o bastano i ben più funzionali, e complessivamente economici, circolari? la differenza sostanziale tra i due è, evidentemente, che i Graduated Neutral Density per essere posizionati hanno bisogno di scorrere e, quindi, possono essere solo a lastra e per giunta questa deve essere di grande dimensione. Cosa ovviamente ininfluente per polarizzatori e ND, che secondo me sono gli unici due filtri che all'attualità ha senso comprare (ma ricordando che il polarizzatore non serve per scurire i cieli!!!). Per illustrare il mio ragionamento ho preso un'immagine, l'ultima scattata la scorsa domenica. Z6II su 24-70/4S@40mm 1/60 f5.6 ISO100 O meglio, questa: Il cui istogramma, ottenuto con un'attenta misurazione e regolazione dell'esposizione è questo: Qui è subito utile una nota: le fotocamere Nikon non mostrano l' istogramma calcolato sui dati RAW presi dal sensore ma, prima, applicano il Picture control selezionato. Cosa utilissima se, ad esempio, si fotografa in Bianco e Nero o se si vuole lavorare in JPG. Ma decisamente fuorviante se lo si usa per ottimizzare l'esposizione. Per questo, quando fotografo a colori uso sempre il Flat. Si, le anteprime sono visivamente un po' smorte... ma quelli sono i dati reali che il sensore ha catturato (o almeno la loro rappresentazione con la minima alterazione). Quindi, come vedete, allo scatto ho fatto molta attenzione a non bruciare le alte luci e a non bloccare le ombre. Ovviamente i dati ci sono tutti ma l'immagine è pessima. Questo perché il cielo è "giusto" scurendolo di 0.6 stop, così: Mentre la terra è "giusta" schiarendo di 1.4 stop, così: Quindi abbiamo 2 stop secchi, forse di più se guardiamo la regolazione finale dell'immagine.... il classico caso per il più tipico GND, quello da 2 stop? 3 per chi ama i cieli drammatici? Direi di no, perché con un GND 2 stop soft edge sarebbe uscito questo: L'esposizione è compensata, ma l'immagine fa schifo perché il filtro scurisce le cime delle montagne in modo assolutamente non realistico. Non solo sono scomodi e costosi, ma con le montagne (o con quasi tutto quello che non sia un orizzonte più o meno piatto) fanno a pugni. Quindi direi che per questo caso, amanti dei filtri o meno, il GND non avrebbe potuto essere la soluzione. Ma come ci siamo detti, il file contiene tutto quel che serve. Perché non provare semplicemente a schiarire le ombre e a scurire le luci? Si ottiene questo: Come vedete, il sensore della Z6II ha una eccellente gamma dinamica. Nessun rumore nelle ombre. Il risultato è già molto meglio anche se c'è poco contrasto, l'immagine è priva di croccantezza. E non posso aumentarlo perché annullerei il risultato dei due recuperi. E quindi? Facile. Si procede con regolazioni differenziate, regolando l'immagine nel suo complesso e poi, localmente, cielo e terra. Capture One chiama "sfondo" l'immagine intera, e qui a destra vedete i suoi strumenti usati. In sintesi: centrato l'esposizione, aggiunta un pochino di saturazione, aperte un poco le ombre, regolato il contrasto con una curva Luma (contrasto senza agire sulla saturazione) e regolato il punto bianco e nero. In realtà quest'ultima parte l'ho fatta dopo aver creato le regolazioni locali. Coo il pennello automatico ed 1" netto di lavoro ho creato il livello per il cielo e la relativa maschera, questo: E con un altro paio di comandi quello per la terra, invertendo la maschera: Come vedete, il cielo è scurito agendo sull'esposizione ma anche sui livelli, "stirando" l'esposizione verso le ombre. Questo ha un effetto molto più realistico rispetto ad usare chiarezza o rimozione foschia (che, a mio parere, troppo spesso e maldestramente sono usate sui cieli). E non ultimo "rispetta" la morbidezza delle nuvole. La terra, invece, è sia schiarita sia resa più croccante nei dettagli della foresta e delle rocce con chiarezza ed un pizzico di struttura. La compressione dei fili pubblicati rende difficile valutare la qualità della maschera automatica. Questo è il crop a pixel reali: E quindi si arriva qui: Ovviamente il risultato può piacere o non piacere, come sempre è questione di gusti. Ma la conclusione è che, per fotografare paesaggi, in particolare dove gli orizzonti sono ricchi di forme irregolari, imparare ad esporre bene ed un pizzico ad usare i software è meglio di comprare i costosi filtri GND. Tra l'altro, come avete visto, non si tratta di essere i proverbiali maghi di Photoshop! E se la scena non sta nella gamma dinamica che il sensore è in grado di catturare? Questo mi capitava frequentemente quando fotografavo diapositive Velvia e con le prime digitali.... ed allora usavo i GND o, più spesso, non fotografavo. Ma con i sensori attuali delle nostre Nikon è difficilissimo che una scena che fotograficamente abbia un senso - intendo come qualità della luce - non sia registrabile. E nel caso, meglio dei GND c'è comunque riprendere 2 immagini con esposizione differente e poi incollarle una sopra l'altra mediando l'esposizione con un procedimento concettualmente del tutto analogo a questo. Massimo Vignoli per Nikonland (c) 21/10/2021.- 5 commenti
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