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  1. Scopo di questo articolo è stimolare ad uscire dalla propria confort zone, dalle fotografie fatte e rifatte, che delimitano il nostro ambito fotografico preferito. Ma anche, mentre ci si sta impegnando in una sessione fotografica, a spingere, a provare... a migliorare il modo in cui si fotografa il soggetto che si ha davanti. Entrambi, secondo me, sono percorsi validi per crescere come fotografi. Certo, non sono gli unici, ed anzi probabilmente sono i meno praticati perché, ben più comunemente, si cerca di perfezionare quello che si sa già fare mirando a farlo sempre meglio. Ma, ad un certo punto, ci si trova contro un muro, a volte tecnico e a volte creativo, che ci sbarra la strada. Ed allora, che c’è di meglio, almeno per un po’, di prenderne un’altra? Per sviluppare ed illustrare il concetto, racconterò dell’esperienza fatta questa mattina al parco vicino casa, dove sto andando, da qualche settimana, a fotografare i funghi. Perché i funghi? Beh, sono un soggetto facile da trovare, almeno nella stagione giusta, non scappano, non si muovono se c’è vento ma anzi, stanno li e molto pazientemente lasciano giocare il fotografo. Di più, almeno a mio gusto mediamente non sono dei bei soggetti, almeno quelli che trovo di solito. E quindi per fare una “bella foto” occorre metterci del proprio, cercando la migliore situazione, la luce giusta, componendo bene… e via dicendo. Il mio obiettivo è piuttosto ambizioso: imparare a fotografare la macro con i flash. A fare qualche macro ho iniziato “grazie” al lock-down della scorsa primavera, con il 70-200 ed una lente diottrica. Mi sono divertito - apprezzando il fatto che è insieme divertente, creativo e complicato - ed ho deciso di investirci sopra, acquistando alcuni mesi fa il nuovo 105/2.8S MC e, ad inizio settimana, un flash Godox AD100Pro. Quest’ultimo sia perché la luce in dicembre nel sottobosco del parco del Ticino è raramente interessante sia perché la sua gestione è un elemento indispensabile. Ma, e questo è secondo me particolarmente interessane, anche per ibridare fotografia di natura e di studio: ho deciso di provare ad impiegare quello che ho imparato da Mauro e Ross sulla luce flash. Esattamente come cerco di ibridare fotografia di animali e paesaggio con i miei animalscapes! Dopo questa interminabile introduzione, ecco la prima foto. Questo è il fungo che ho trovato nella mia passeggiata. Ho impiegato ben più tempo rispetto all'ultima volta: temo che la stagione dei funghi sia proprio in fondo! Tra l’altro, io speravo di trovare tutto un po’ bianco e ghiacciato per la nevicata di ieri – situazione speciale per i funghi - ma evidentemente nella notte ha piovuto. Z6II su 105/2.8S MC 1.3" F16 ISO100 La foto è piuttosto banale, nonostante il fatto che ho cercato di stare basso, almeno quanto mi ha consentito il treppiede a gambe completamente aperte. Ma visti i dati di scatto c’è poco da fare, il treppiede mi serve. O no? Vedremo… Intanto, guardando bene, vedo che non ho un soggetto ma 2! Si, perché sul gambo del fungo c’è una specie di moschina. Insomma, funghi e mosche… Mi dedico innanzi tutto alla mosca: Così non va: non risalta e, usando il treppiede, non c’è modo di averla parallela al sensore, la macchina è troppo alta. Ok, è il momento di tirar fuori il flash nuovo! E di sporcarsi i pantaloni… Questo il primo tentativo. Z6II su 105/2.8S MC 1/60 F5.6 ISO800 flash Godox AD100Pro Forse va meglio, ma ancora non ci siamo. Però capisco che sto andando nella direzione sbagliata. L’interesse deriva dalle ali e dalle goccioline. Per cui occorre rivedere completamente quello che sto facendo: devo stare parallelo al soggetto, andare al massimo in controluce sulle ali e produrre un bel contrasto tra luce ed ombra per dare dinamica e movimento all’immagine. Insomma, tra il dire ed il fare ci sono voluti più di 50 scatti… Ma questo è il risultato: Z6II su 105/2.8S MC 1/100 F16 ISO800 flash Godox AD100Pro Ed ora il piatto forte: Il fungo. Z6II su 105/2.8S MC 1/30 F11 ISO900 Proseguo da dove ero arrivato, cioè dal controluce. Questa è l’immagine fatta senza flash, di nuovo piuttosto piatta. Ma con il flash si può drasticamente cambiare il rapporto di forza tra la luce sul primo piano e quella sullo sfondo - semplicemente agendo sul tempo di scatto, sugli ISO e sulla potenza flash. Inizio quindi a giocare con queste variabili e, dopo una trentina di scatti sono qui: Z6II su 105/2.8S MC 1/30 F22 ISO800 flash Godox AD100Pro Ed estremizzando il concetto, qui: Z6II su 105/2.8S MC 1/100 F8 ISO200 flash Godox AD100Pro La sintesi? Quando fotografate, non fermatevi al primo scatto ma cercate di “lavorare” il soggetto, di capire come farlo rendere al meglio attraverso la comprensione di cosa non funziona nella fotografia appena fatta. Nel farlo credo proprio vi divertirete e, se avrete raccolto la sfida di fotografare qualcosa di diverso o in un modo diverso, magari aperto una strada nuova alla vostra crescita come fotografi. Tra l’altro, cercare nuovi modi di usare nuovi strumenti è una cosa particolarmente stimolante in questo periodo di transizione! Queste foto? Il loro scopo è unicamente quello di illustrare un pezzo di strada, percorsa cercando di "far rendere il soggetto" ed usare due, per me, nuovi strumenti. Nessuna pretesa di dire che i risultati ottenuti siano particolarmente buoni in senso assoluto, ma sono piuttosto fiducioso che quelli arriveranno con applicazione e metodo! E tu? "lavori" i tuoi soggetti? pensi mai alla tua crescita come fotografo? scrivilo sotto, così ne possiamo parlare!!! Massimo per Nikonland (c) 9/12/2021
  2. Apro questo blog per mostrare la mia esperienza d'uso con i flash in TTL a confronto tra Reflex e Mirrorless. Come ben sapete da un pezzo lamento che le Z in TTL con il sistema wireless di godox (ma la marca non c'entra) sono più lente delle reflex, cosa che pare divergere con l'esperienza d'uso di Max con il quale abbiamo inquinato diverse volte topic. Nella mia esperienza d'uso con i flash ho notato fin da subito una minore reattività allo scatto montando il flash impostato in TTL, la cosa peggiora quando i flash si allontanano dal trigger e gli spazi si allargano. L'anno scorso nel fare un calendario ad un certo punto ho spento i flash ed ho usato luce ambiente perché altrimenti non se ne usciva, perché quando pigio il pulsante e questa non scatta a me sembra di essere tornato ai tempi della D50. Ho voluto riprendere un piccolo test effettuato in studio con tre flash, e già qui si percepisce l'indole più riflessiva delle mirrorless rispetto alle reflex, che se di contro hanno una minore precisione sulla misurazione della luce, a loro vantaggio hanno la prerogativa di essere sempre pronte allo scatto. Qui allego le foto fatte con un 50 1.8 (quello Z è 7 km più avanti) con i tre flash in TTL su tre gruppi A B C di cui il B contro il muro è impostato a -2EV) Z7 D850 E qui allego il video del momento in cui scatto. Con la D850 (la prima) il dito è sempre pronto al punto che talvolta non tutti i flash sono completamente carichi Con la Z7 invece ci vuole tempo, mi sembra naturale perché il sistema TTL è più complesso (e per questo anche più preciso) Perché ho postato questo? Per onor di cronaca, sperando di essere utile a qualcuno. Ho la sensazione che io e Max abbiamo pretese diverse dalle macchine e di fatto lui non percepisce alcun rallentamento, potrebbe anche essere che la Z6 debba fare meno calcoli ed effettivamente il gap si accorci, ma secondo la mia esperienza quando usciamo da uno spazio così ristretto, la cosa peggiora sensibilmente, in relazione al luogo ed alle distanze in gioco. (nel calendario ero in un un'officina con interferenze elettromagnetiche) Niente di drammatico per carità, disabilitando l'anti flickering ho raggiunto un compromesso accettabile sulla velocità come si evince dal filmato la macchina funziona... però attenzione a chi ha le stesse pretese operative di una reflex, perché al momento, con i processori utilizzati dalle Zeta ( ma non solo le Nikon soffrono di sta cosa) i tempi operativi sono questi.
  3. M&M

    Flash o Led ? Godox FV200

    Eccolo qua, tolto dalla sua bella scatola arancione. si presenta come apparecchio professionale, meccanicamente inappuntabile in ogni dettaglio. Una cosa nata per lavorare duramente. E in effetti io l'ho dimentica acceso a tutta potenza per 10 ore. E quando l'ho ritrovato non era nemmeno tiepido. Possiedo almeno un esemplare per ogni serie più importante delle luci Godox e appena ho visto l'annuncio di questo nuovo illuminatore non ho potuto resistere alla tentazione. Visto da un noto venditore online a poco più di 300 euro, l'ho preso ad inizio gennaio. Era previsto che lavorasse a lungo nei primi set dell'anno. Set che per i motivi che sappiamo non ci sono stati. La prima modella doveva venire il 20 febbraio ma si è ammalata. La seconda il 24 febbraio quando è scoppiato l'inferno. Ma ci rifaremo. Per intanto lo sto usando per le foto di oggetti in casa e faccio esperienza sia dei limiti che delle potenzialità. Ma, insomma, che cos'è e perchè l'hai comprato ? Di base è un illuminatore a LED con luce fredda tarata intorno ai 5600 K e con un elevato indice colorimetrico CRI sinonimo di fedeltà dei colori. Ha un unico emettitore ad alta potenza (200 W ma c'è il modello inferiore da 150 W che si chiama FV150). La luce arriva tutta da li. Con un dimmer si può regolare la potenza da 0% a 100%. Ad un metro l'emissione è di 18.000 Lumen. Che approssimativamente equivale a 2000 W di una alogena. Forse più, forse meno, dipende. La letteratura Godox lo descrive così : nella confezione è incluso un telecomando (che io ho già perso), un cavo di alimentazione nel nostro standard (che io ho sostituito con uno analogo da ma 5 metri), il copri bulbo (di cui ho altri esemplari di altre luci Godox) e un riflettore standard con attacco Bowens e fessura per l'ombrello. il peso è appena superiore ai tre chilogrammi, né pesante né leggero. Ovviamente si integra con i trigger Godox in tutto e per tutto (stessa frequenza e stessa logica di funzionamento, anche nei gruppi e canali). E' dato per temperature operative da -10 °C a +45 °C quindi non lo usate in Sicilia in pieno sole ... né in Alaska d'inverno ... Sono possibili effetti speciali che io non ho nemmeno avuto la curiosità di provare. Ma soprattutto non è solo una luce fissa LED : è anche un Flash ! Cioè ? Cioè girando un interruttore da luce fissa diventa un flash. L'emettitore si carica ed emette un lampo con tempo sincro in grado di arrivare ad 1/8000''. Tale e quale ad un AD600 o ad un QT600. Anche se in realtà mi pare che la potenza flash equivalente sia più o meno quanto un 400 W/s o giù di li. Eccolo sul mio tavolo di lavoro per le fotografie di rito. il fermo per l'ombrello. Io utilizzo quelli parabolici da 150 e da 180cm con luce riflessa ma si possono usare anche quelli più piccoli o quelli traslucidi, bianchi, dorati, argentati, come volete. Sinceramente, vista la neutralità della luce, io userei solo quelli bianchi. la parte sotto che integra la silenziosissima ventolina lo snodo per lo stativo, molto robusto e pratico. Da luce da palco. l'emettitore è analogo a quello del mio SL200W scalda ? Io ancora non me ne sono accorto. ecco il pannello in configurazione flash, del tutto analogo a quello degli altri Godox che già ben conosciamo. davanti, dietro, ai lati, altri flash Godox. La luce emessa in modalità LED al minimo della potenza e al massimo luce LED, f/13, 1/800, ISO 320. Mica male vero ? Ed è luce diretta, senza softbox ! flash, f/5.6, 1/2 di potenza idem flash di rimbalzo sul piano del tavolo. Oggi Jessica è più sexy del solito con il suo nuovo blazer doppiopetto ... Lo userò a fondo nei prossimi mesi ma credo sia un apparecchio di grandissima flessibilità nel suo doppio uso. Non potentissimo come flash ma abbastanza da poter scattare ad ISO base se serve con diaframmi medi, ed adeguatamente potente come luce fissa. Nella sua doppia funzione ti risparmia di dover portare due apparecchi insieme. E si integra perfettamente nel sistema Godox. Ho trovato un unico ma ovvio difetto di funzionamento. In modalità flash, quando scatta, la luce fissa si stacca per una frazione di secondo. E se sei al buio non vedi più niente. Il che se hai una modella potrebbe essere motivo d'imbarazzo. Ma Jessica non ha paura del buio ! Ben fatto Godox, continuate così
  4. E' passato un po di tempo ma grazie alla quarantena casalinga da Covid-19 ho finalmente aggiornato i miei Godox. E visto che qui li abbiamo in molti e che la letteratura italiana sui Godox ( Nikonland esclusa ) è abbastanza limitata ho pensato che sarebbe stato utile scriverci due righe sopra. Allora, per cominciare il mio set Godox è abbastanza basico: XproN + TT685N + TT350N, che utilizzo a volte da soli a volte in coppia ( a proposito il TT350 si sposa a meraviglia con la Z6 come flash da viaggio ). Da quando li ho acquistati Godox ha rilasciato alcuni aggiornamenti del firmware, che aggiungono alcune funzioni ai vari flash e frigger. Visto il passaggio dalla D800 alla Z6 ho pensato sarebbe stata una buona cosa allineare anche il software del sistema di illuminazione. Il primo scoglio è capire cosa fare, in questo Godox non è particolarmente prodiga di consigli e bisogna girare un po in rete, trovando quasi esclusivamente fonti in lingua inglese. Questa è la pagina del sito Godox dedicata ai firmware dei loro prodotti: Godox download, qui è possibile scaricare i file Zip che ci interessano. In particolare i Godox Update Software G1 e G2 che si occupano dell'aggiornamento, si perché non usando schede di memoria i dispositivi vanno collegati ad un computer con istallate queste applicazioni diversamente dalle nostre Nikon. E qui arriva la prima sorpresa ( in negativo per me ), quando scopro che Godox supporta solo la piattaforma Windows; chi ha un Mac non potrebbe effettuare l'aggiornamento. La soluzione arriva con l'utilizzo di Parallel Desktop che mi ha consentito di istallare Windows 10 sul mio iMac e quindi di procedere all'operazione. L'altro scoglio nasce quando mi accorgo che i flash hanno una porta dati per l'aggiornamento ma non hanno il relativo cavo in dotazione nella scatola, ne il Trigger ovviamente. Nuova ricerca ( e domanda su Nikonland ) e scopro che serve un semplice cavo USB, ma in realtà non ne basta uno, perché ? Perché mentre il Trigger Xpro ha una porta USB-C sia il TT350 che il TT685 hanno delle porte Micro USB. A questo punto recupero un cavetto ed un'adattatore del vecchio Huawei. Quindi, controllate prima i dispositivi e non buttate i vecchi cavi che non si sa mai... A questo punto il più è fatto, basta istallare i software su Windows e provvedere all'aggiornamento. La procedura è semplice, con il flash o il Trigger spenti e senza batterie, avviate il software e poi collegate il dispositivo da aggiornare che verrà subito riconosciuto, selezionate il file ( precedentemente estratto dal file .zip scaricato dal sito Godox ) da utilizzare e poi date avvio. Vedrete una barra verde che indicherà prima la cancellazione del vecchio firmware e poi l'istallazione del nuovo. Calcolate circa un minuto per tutta la storia, ovviamente da ripetere per ogni pezzo del vostro set Godox. Unica cosa che può creare un certo panico è che la versione G1 del software Godox è in cinese senza traduzione, diversamente da quella G2 che è in inglese. La cosa è importante perché la versione G1, che si potrebbe pensare superata dalla successiva, è necessaria per operare su alcuni dispositivi, nel mio caso per aggiornare il TT685, provando con la versione G2 non viene trovato il file per l'aggiornamento. Ve ne accorgente anche perché cambia l'estensione ( .fri invece che .dfu ). Di seguito le schermate dei due software, va da se che cliccare sui pulsanti in cinese può essere oggettivamente motivo di panico per molti. EDIT: Come segnalatomi è possibile avere in inglese anche la versione G1, basta cliccare sul primo pulsante in basso da sinistra. Godox software G1 Godox software G2 Spero di essere stato sufficiente esaustivo ed utile per chi volesse aggiornare i propri Godox alle nuove funzionalità
  5. Dario Fava

    Godox V1 vs 860II

    Ciao a tutti, iniziamo il confronto tra i due flash di fascia alta di casa Godox da montare su torretta. Due parole prima di spararli contro al muro e vedere come cambia la luce con i modificatori che hanno in comune. I flash a torre o speedlight sono utili. ti consentono di portare luce ove manca, oppure solamente migliorare la luce già esistente, il tutto senza creare allestimenti laddove non ci sia il tempo o lo spazio per farlo, solitamente quando sono sul campo per lavoro ho due speedlight che, se ho la fortuna di avere un'assistente (non sempre è libera) posso usare abbinati per migliorare di tanto la luce anche dove luce c'è. Si capisce che il mio modo di usarli è, per gusto personale, il meno invasivo possibile, ovvero, migliorare e non modificare la luce presente, in modo da creare l'effetto wow da parte dell'osservatore. Ne consegue che, difficilmente li uso a piena potenza così come difficilmente li sparerò direttamente in faccia dei malcapitati soggetti; odio l'effetto "pettinato" davanti e tutto nero dietro, l'ho sempre mal tollerato anche quando non c'era molta alternativa a causa dell'impossibilità di salire con gli iso. Ora che sapete come uso sti aggeggi vi mostro in cosa constano questi due oggetti ed i vari modificatori disponibili per l'uso disinvolto. Più avanti vi spiegherò perché ho scelto il testa tonda come secondo speedlight (o meglio arrivato secondo ma è il principale). Buttiamo tutto su un tavolo: Per l'860 non esiste un cupolino ufficiale, cosa che mi è un po' mancata venendo dagli SB800 il cui cupolino (in English dome) non solo era di serie ma impostava la parabola in posizione grandangolare per fargli prendere la luce al meglio e devo ammettere che funzionava a meraviglia, non fosse altro che negli anni, hai luogo ad usare stilo di qualità, su tre scatti a fila il terzo era sempre più scuro del primo, motivo per cui ho dovuto cambiare. Quindi per l'860 ho comprato uno dei tanti dome che si trovano su Amazon. E questo si trova a sx a fianco del flash. A dx del V1 invece abbiamo il kit AK-R1 disponibile anche per AD200 con testa tonda, costa circa 60€ e contiene un po' di cosette utili: Un diffusore (analogo a quello incorporato che si sfila dal 860) Un porta gelatine con 6 gelatine di correzione Una paletta di rimbalzo (corrispondente, ma più grande, a quella che esce dal 860 tirando fuori il diffusore) Uno snoot di gomma Un cupolino (dome) rotondo Un honeycomb (nido d'ape) utilizzabile in combinazione con altri accessori (tipo lo snoot) Ed un riflettore a 4 alette per modellare il fascio di luce La custodia dove tutto è incastrato in maniera millimetrica. A cosa serve tutta sta roba? A controllare al meglio la luce utilizzando anche il flash in remoto o su stativo esterno, il tutto in una pochette che sta comodamente in borsa. Ora veniamo al confronto con i modificatori che hanno in comune. La parete è grigia, grigio medio per la precisione, è la parete del mio studio, la distanza delle teste è di 40cm (misurati col telemetro laser) i flash impostati ad 1/64 della potenza 100 iso 1/125 f4 I due flash nudi Qui si evince subito che la morbidezza della parabola (a 28mm minima) del V1 a sx è inevitabilmente migliore ciò comporta nel caso di necessità di colpetto frontale, di avere una uniformità molto più bilanciata. (ottima per il ritratto) Il V1 resta nudo l'860 monta il cupolino La luce diventa molto uniforme anche sul testa rettangolare ma perde potenza (e si scalda pure un po') in ogni caso quel dome è un must se si punta in faccia Montiamo il dome anche sul V1 Resta un pelo più luminoso e (per il momento che è nuovo) la temperatura non cambia Tiriamo giù il diffusore (grandangolare) incorporato del 860 e montiamo quello del V1 Come va di moda dire adesso "bene ma non benissimo" anche qui i riflessi interni della parabola del 860 creano brutti riflessi (ovviamente a distante operative utili si appiana un po' tutto) Ora alziamo l'aletta di rimbalzo e montiamo quella del V1 Sul V1 è in abbinamento con il diffusore grandangolare, in teoria dovrebbe arrivare più luce da riflettere. Ora vediamo la natura dell'illuminazione e l'effetto sulle ombre utilizzando i due flash con relativo modificatore; V1 vs 860 lisci Con cupolino (dome) Cupolino più diffusore Solo diffusore grandangolare Aletta di rimbalzo con parabola a 60° Per curiosità aggiungo la griglia col V1 per mostrare come cambia la natura della luce (o meglio delle ombre) sul soggetto. Le immagini sono volutamente prese in TTL per vedere come la macchina gestisce l'esposizione, ho scelto la Z7 perché è la macchina fino ad ora che mi pare più bilanciata nella misurazione TTL (anche se ho dovuto rifare alcune foto perché il fuoco partiva via o non cadeva nel punto giusto nonostante il cavalletto)
  6. Filippo De Maio

    EVF con Flash remoto

    Non so se qualcuno ne ha parlato ma..... avrei una domandina. Quando sto quasi al buio in studio con mirrorless e trigger, prima dello scatto cosa vedo nell'EVF ?
  7. ..... Parata di trigger Godox, per tutti gli usi. Sono apparecchi dedicati alle varie marche. "L'intelligenza" del sistema Godox permette ai flash - che incorporano un ricevitore radio compatibile e non necessitano quindi di ulteriori apparecchi di supporto - di adattarsi al sistema utilizzato. E' possibile usare quindi un flash Godox indifferentemente con una Nikon, con una Sony, con una Canon, con una Olympus etc. a condizione di utilizzare il trigger dedicato a quel sistema. Sarà quello che si incaricherà di tradurre le informazioni TTL della fotocamera ed inviarle ai flash collegati. il nuovo Godox XPRO dispone di un ampio display LCD colorato e retroilluminato, comodissimo da regolare anche in scarsa luce o al buio (come il mio studio che è sottoterra e perennemente scuro come la notte). Negli anni Godox è stata molto dinamica nello sviluppo dei trigger, conscia che in fondo è il trigger su cui si effettuano il più delle operazioni. E' inutile avere il flash più sofisticato del mondo se il trigger che devi utilizzare sembra risalire agli anni '50. Era il caso del primo sistema, decisamente poco pratico e complicato da impostare senza il manuale davanti. Gli ultimi invece sono molto intuitivi e con funzionalità avanzate. Dal più pratico XT1 (quello nella foto in alto, a sinistra), che ripete la slitta flash e consente di montare sulla fotocamera, un flash sopra allo stesso trigger, si è passati al XT32, un primo tentativo di trigger più sofisticato di cui abbiamo già parlato su queste pagine, per giungere a questo nuovo XTPRO. Ma mentre parliamo del modello I, Godox ha già sviluppato - per il momento in esclusiva per Adorama che lo commercializza con il suo marchio Flashpoint negli USA - il modello II che incorpora anche funzionalità blutooth. Tornando al modello I, io lo sto usando da mesi con pieno profitto, tanto da trovare macchinoso l'XT1 quando sono costretto ad usarlo al suo posto. il vantaggio è il fattore di forma ma soprattutto la semplicità di regolazione che permette di impostare nel dettaglio fino a 5 gruppi di flash per canale avendo a vista le impostazioni di ciascuno flash. l'X PRO sulla mia Nikon D850 qui visto davanti e più da vicino. Non piccolissimo ma nemmeno enorme come certi altri "cinesoni", ha un peso molto contenuto ed ha il vantaggio - come gli altri trigger Godox - di funzionare con normalissime pile stilo. Peraltro tutti questi trigger hanno un consumo risibile. Non ricordo di aver cambiato le pile a nessuno dei miei, e vi assicuro che li utilizzo tanto ma stanno anche per tanto tempo del tutto inattivi al loro posto (il che dimostra che non hanno alcuna dissipazione a fermo). il controllo con il pulsanti e la ghiera di regolazione è semplicissimo. Per ogni flash dei 5 gruppi si può impsotare la modalità di funzionamento, la regolazione di potenza o l'eventuale correzione in sovra o sotto esposizione. Si possono anche controllare singolarmente le lampade pilota e l'utilizzo o meno della funzione strobo o della sincronia ad alta velocità (per i flash collegati che ne siano dotati). l'uso delle varie regolazioni è "parlante", nel senso che compaiono le istruzioni a display. il trigger è aggiornabile via firmware per il tramite di una presina USB. Non manca - mai usata - una presa syncro piccola) il vano batterie sulla pancia lascia libero l'emettitore ad infrarossi. la slitta è standard secondo i contatti delle nostre Nikon (il marchio N nel rettangolo qualifica questo trigger come compatibile con Nikon). Sinceramente non trovo nessun difetto in questo flash che ha anche il vantaggio di avere un costo che resta frazionale rispetto agli "accrocchi" cervellotici ideati da Nikon per il suo unico flash radio SB5000. Questi trigger entrano in sincronia con i flash automaticamente senza alcuna impostazione. Basta - eventualmente - selezionare il gruppo e il canale sul flash, tramite la sua pulsantiera - perchè questo segua le impostazioni relative inserite nel flash. Cambiando l'impostazione, si vedrà il display del flash corrispondente adeguarsi in tempo reale. E' anche divertente vedere come un gruppo complesso quanto si vuole di flash sia facilissimo da regolare " a vista" e senza fare un passo direttamente dal trigger (NON E' NECESSARIO IMPOSTARE ALCUNCHE' NEL MENU' DELLA FOTOCAMERA) perchè il sistema reagisca alle nostre esigenze. Nel caso ideale di un gruppo di flash tutti TTL, il sistema li regolerà automaticamente per noi. In base al risultato noi potremo "starare" intenzionalmente le singole emissioni per modificare la risposta del sistema. Ma che bella cosa ! Resterò utente soddisfatto di questo trasmettitore, anche perchè il modello II che ho visto in anteprima, è certamente più sofisticato ma a prima vista al costo di una operatività decisamente meno intuitiva di questo. E siccome quando sono in studio io mi curo della luce e della scena, non voglio dovermi perdere a cercare di interpretare le funzioni dei miei apparecchi che, per quanto possibile, vorrei che intercettarsero autonomamente i miei pensieri, senza che io me ne debba preoccupare. In estrema sintesi, caldamente consigliato a chiunque utilizzi sistemi flash GODOX un attimino più complessi del singolo punto luce "a slitta" (tipo AD200 o AD400/AD600 e specialmente gruppi di flash misti).
  8. Camminare con la luce in borsa non è cosa da tutti i giorni e, potendo scegliere tra un'infinità di offerta in materia, si pone il problema di comprendere cosa e perchè comprare!Questo è di certo uno degli argomenti più ostici per la maggior parte dei fotografi di qualsiasi livello di preparazione: molte volte, infatti, ho sentito e letto di PRO anche affermati, abituati a risolvere complessi problemi legati alla composizione ed alla ripresa, che di fronte alla potenzialità di utilizzo della luce flash se ne escono perlopiù con affermazioni del genere: “ a me non piace usare il flash…” Il più delle volte dovute ad un approccio negativo, spesso ingenerato dalla falsa credenza che la luce naturale, insieme alla capacità odierna dei sensori digitali di esporre ad alti ISO, sia sufficiente a risolvere la maggior parte dei problemi di ripresa legati alla luce: appunto…soltanto la maggior parte… e negli altri casi??? *** "Ecco a questo interrogativi ed ad altri risponde la nostra guida all'acquisto del flash portatile per la nostra Nikon" Leggete l'intera guida completa sui flash portatili qui
  9. Domanda da nubbio del sistema CLS Nikon: Se volessi scattare con la mia D800 e due flash, il mio SB900 ed un Godox TT685 N potrei farlo ? Pensate che sia possibile pilotare i due flash dalla D800 o devo aggiungere comunque un trigger?
  10. Questa cosa posso chiederla solo a voi e qui..... Avete presente la tecnica del free mask? Consiste nel programmare il trigger per comandare due gruppi di flash. Il gruppo A illumina il soggetto e il gruppo B illumina lo sfondo. Due scatti consecutivi con la raffica. Nel primo scatto il trigger attiva il gruppo A e nel secondo attiva il gruppo B. Risultato che hai due foto, la prima col soggetto ben illuminato in primo piano e la seconda con soggetto nero su sfondo bianco. La cosa simpatica è che la seconda immagine è esattamente la maschera che serve per sostituire lo sfondo con precisione quasi assoluta (al netto del movimento del soggetto tra uno scatto e l'altro, ma parliamo di circa un decimo di secondo con nikon) Le applicazioni sono diverse, quella che ho descritto è solo una.... Hensel freemask è uno dei prodotti ma ti costringono a comprare trigger e flash. Altri marchi hanno questa opzione. Ora siccome è una opzione che riguarda tecnicamente esclusivamente il trigger tx e rx, conoscete trigger che hanno questa possibilità? I cactus lo fanno ma non amo l'oggetto, il Godox xpro sembra lo faccia ma nel manuale non è chiaro.... Chiedo lumi.... Grazie!
  11. Sono alla ricerca di luci e modificatori di luce di buona qualità, tralasciando i profoto che sono sicuramente buoni, ma il mio negozio di fiducia mi ha consigliato di dare uno sguardo ai broncolor in particolare ai siros L, qualche opinione in merito?
  12. Francesco Contu

    Flash tascabile

    Pensando, e sperando, di acquistare una D850 mi sto' portando avanti per prendere un flash tascabile, o quasi, dato che sporadicamente uso quello incorporato, anche come trigger. Mi sembra che il Meike MK-320 sia ancora un buon acquisto: piccolo, leggero, orientabile, economico e fa anche da Master. Io non ho grosse esigenze, ho ancora un SB800 quando serve piu' potenza e posso trasportarlo. https://www.amazon.it/gp/product/B00YA8PXL4/ref=ox_sc_sfl_title_4?ie=UTF8&psc=1&smid=A1U95MPGIVSCJV Altre alternative le vedo perdenti, a beneficio di tutti ecco cio' che ho trovato, nessuno di questi peraltro fa da Master: Viltrox (chi era costui?) JY-610N . Prezzo irrisorio, qualita' che pare allineata al prezzo... https://www.amazon.it/gp/product/B00QT2HSD0/ref=ox_sc_sfl_title_2?ie=UTF8&psc=1&smid=AT2QXFTZ6P2MN Metz 24 solo TTL, non va in manuale https://www.amazon.it/gp/product/B00456THAE/ref=ox_sc_sfl_title_1?ie=UTF8&psc=1&smid=A1FDPTLPDHU1SK Nissin Di466 https://www.amazon.it/gp/product/B0017P3BHG/ref=ox_sc_sfl_title_7?ie=UTF8&psc=1&smid=A2GZ4RTZ2JY702 Nikon SB-300 con prezzo "da amatore" https://www.amazon.it/gp/product/B00ECGXAA0/ref=ox_sc_sfl_title_6?ie=UTF8&psc=1&smid=A11IL2PNWYJU7H
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