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  1. Dall'ultima guida dell'agosto 2019 non è successo moltissimo in campo reflex da parte di Nikon e, nella realtà, nemmeno altri marchi hanno mostrato particolare attività. Abbiamo una certa convinzione che il tempo delle reflex, almeno per quanto riguarda la proposta di nuovi modelli - corpi macchina e obiettivi - sia tramontata. Oggi tutti i produttori spingono tutta la ricerca sulle mirrorless. Per quanto riguarda Nikon, riteniamo che ancora oggi, sebbene ci siano 11 fotocamere a catalogo, sia per gli obiettivi e per l'autofocus a rilevazione di fase che va esplorata l'opportunità del passaggio. I Nikkor Z, sfruttano il tiraggio ridotto e la gola particolarmente larga per sfruttare schemi ottici avanzati a tutto vantaggio delle qualità ottiche. E anche sul piano dell'integrazione software-ottica sono stati fatti passi da gigante. Di fatto, nella maggior parte dei casi, difetti come la vignettatura e l'aberrazione cromatica sono cose del passato. Persino la distorsione viene controllata, qualche volta non senza compromessi importanti, e praticamente azzerata. In più abbiamo ottiche che per le reflex semplicemente non sono mai esistite, oppure su Nikon sono solo state un sogno. Crediamo che difficilmente si vedranno nuovi obiettivi Nikon F. Mentre tecnicamente è impossibile utilizzare gli obiettivi Z su Nikon F. *** Pur con queste premesse, è inutile girare attorno a quello che è il freno principale dell'eventuale passaggio : il costo complessivo. Praticamente - il discorso vale non solo per Nikon - è quasi come passare ad un altro marchio. Anche se sappiamo che qualcuno detesta i mirini elettronici, preferendo la più naturale visione del pentaprisma. Ma è probabile che questi siano la minoranza. Si deve scegliere il corpo giusto e poi contentarsi di adattare i propri obiettivi se sono compatibili. Per poi capire che solo con i Nikkor Z le Nikon Z danno il massimo ... per i soldi che sono costate. Per questo, quando un fotografo dispone già degli obiettivi adatti ai generi che pratica, é economicamente preferibile rimanere nel mondo reflex. Magari permettendosi qualche aggiunta sfiziosa che un tempo si poteva solo sognare. In questa guida, che vuole solo essere una rivisitazione della precedente, vorremmo solo puntualizzare quali siano le opportunità ma anche i limiti di una strategia del genere. Il limite principale è quello di rimanere e di rischiare di rimanere per sempre o molto a lungo (perché più va avanti il tempo, il mercato del materiale reflex si deprezza) con le reflex e i loro problemi. Che sostanzialmente sono legati all'autofocus : in particolare la concentrazione dei punti di messa a fuoco in centro e la necessità, spesso e volentieri, di dover registrare la messa a fuoco per compensare eventuali difetti di messa a fuoco dei singoli obiettivi. L'altro problema è l'invecchiamento del materiale, che necessita di manutenzione, registrazione di precisione (lo specchio, il sensore di messa a fuoco non sono eterni ed hanno tolleranze che con il tempo peggiorano e richiedono una messa a punto). Le reflex hanno dispositivi meccanici che le mirrorless hanno abbandonato (Z8 e Z9 non hanno più nemmeno l'otturatore). Quindi riparazioni, magari con ricambi che cominciano a scarseggiare o a mancare. E i costi inerenti. Che per le ammiraglie sono superiori di quelli delle altre macchine. Come lo sono per le automobili di lusso rispetto alle utilitarie. Resta il fatto che però, se uno ha un parco ottiche che lo soddisfa, si trovano molti corpi macchina, sia sul nuovo che sull'usato. Dall'epoca dell'ultima guida all'acquisto sono uscite due sole nuove reflex Nikon. La Nikon D6, che è una evoluzione estrema dell'ammiraglia dedicata allo sport e alla fotografia "senza compromessi". Il suo prezzo è improponibile (€ 7.500 euro nuova, oltre € 5.000 sul poco usato). E' una fotocamera bellissima, quasi perfetta - fatti salvi i limiti di messa a fuoco che già abbiamo detto - ma che ha venduto poco. Sinceramente la trascureremmo, puntando ad un usato sicuro e garantito di una Nikon D5. Se ne trovano intorno ai 3.000 euro. La Nikon D5 è una macchina estremamente capace, con il solo limite di avere una base ISO piazzata intorno ai 1600 ISO e di avere quindi una dinamica "addomesticata" alle sensibilità inferiori. La D5 è abbastanza recente da essere compatibile con memorie e batterie di produzione corrente. E i ricambi sono ampiamente disponibili. Le ammiraglie precedenti non ci sentiamo di raccomandarle. Oltre ad avere oramai una certa età sul groppone - e con un uso professionale potrebbero non essere belle come sembrano - i ricambi cominciano a scarseggiare e possono presentare la necessità di sostituire la batteria (una EN-EL18 costa 200 euro contro i 50 euro di una EN-EL15 compatibile con tutte le altre Nikon), l'otturatore, anche altre parti meccaniche tipo il pulsante di scatto e lo sportellino delle memorie, ed usare schede di memoria in via di estinzione (come Compact Flash oppure XQD di prima generazione). l'altra novità, e forse l'ultima reflex digitale Nikon della storia è un bell'esempio di ibridazione. La Nikon D780, in pratica l'erede della D750, incorpora molta tecnologia mirrorless derivata dalla Z6, a cominciare da processore e sensore. Il sensore è migliore di quello di tutte le altre reflex Nikon e a specchio alzato si comporta come una mirrorless, mettendo a fuoco con la rilevazione di fase direttamente sul sensore principale. E' ancora a listino. Purtroppo è molto costosa. E sull'usato è rara (circa € 1.500). Ma probabilmente sarà la più longeva tra le ultime reflex Nikon. Di tutte le altre reflex Nikon, ci sentiamo di caldeggiare solo la Nikon D850 e la D500. La Nikon D850, che è tra le migliori reflex di tutti i tempi, ha il solo limite di essere un pò scorbutica con la messa a fuoco (richiede la registrazione degli obiettivi non perfetti) e per esprimersi al massimo, pretende di utilizzare obiettivi di fascia altissima. Ovvero gli ultimi Nikkor F serie E e i Sigma Art e Sigma Sport. Si trova ancora nuova a prezzi scontati, oppure usata intorno ai 2.000 euro o poco di più. La Nikon D500 è più "di bocca buona" ma probabilmente oramai risente dell'età (2016). Ha il vantaggio di essere disponibile facilmente e a prezzi accessibili (appena sopra i 1000 euro). una buona alternativa alla D500 può essere la Nikon D7500. A noi è piaciuta, è ancora a listino sul nuovo, condivide il sensore con la D500 (e con Z50/Z30/Zfc). Costa meno di 1200 euro sul nuovo e intorno a 850 euro (anche meno) usata. Sarebbe la candidata ideale a sostituire le Nikon D3x00 o Nikon D5x00 ma anche D7000 e D7100. Ma attenzione, sia D500 che D7500, moltiplicheranno per 1.5x la focale dei vostri obiettivi. Tenetene conto ! I test approfonditi di tutte le reflex Nikon citate sono disponibili tra i nostri articoli : qui In tutti i casi raccomandiamo di acquistare usato con una garanzia valida ed effettivamente applicabile. Riparare queste macchine può essere impegnativo, costoso e l'accesso ai laboratori autorizzati qualche volta vincolato alla provenienza della macchina. *** OBIETTIVI DA REFLEX Qui c'è da divertirsi e passarsi ogni capriccio. Un pò é Nikon che sconta i prodotti in magazzino, ma più che altro é chi fa il passaggio a Nikon Z che vende a prezzi interessanti per finanziarsi i nuovi acquisti. Non è difficile oggi trovare un superteleobiettivo da 500 o 600mm a poco più di 5.000 euro. Sigma ha recentemente venduto a 4.000 euro il suo 500mm f/4 Sport, il prezzo corrente dell'usato ... Ma per chi li apprezza, si trovano a meno di 2000 euro i vari 200-400/4. Per non dimenticare i 70-200/2.8, 24-70/2.8 di tutte le serie, oltre a 14-24/2.8 etc. etc. e qualsiasi altra cosa un tempo abbiate desiderato e non vi siete potuti permettere. un Nikkor F 500mm f/4G, da nuovo ci volevano € 9.000, oggi si trova a poco più di 3.000, anche con garanzia di un anno. Anche qui, o soprattutto qui : attenzione alla garanzia. Alcune serie di obiettivi hanno motori SWM fragili che facilmente richiederanno la sostituzione. Operazione che può costare anche 1.000 euro pronta cassa. Su Nikonland ci sono articoli su oltre 100 differenti obiettivi : qui *** Ecco, questa guida voleva essere più che altro una carrellata di consigli per gli acquisti, dettata dal buon senso del "padre di famiglia". Ma ci possono essere centinaia di combinazioni differenti che cambiano in base a dove siete voi e a dove vorreste andare anche a fronte di una particolare "occasione". Nei commenti c'è lo spazio per affrontare ogni caso, se avrete la cortesia di esporcelo. Intanto ... buoni acquisti e buone foto con le vostre amate reflex !
  2. D300S su 500/4G+TC14@700mm 1/1250 f8 ISO 400 - 2/4/2011 Racconigi - Quante ore in quei capanni! Ho iniziato a fotografare con Nikon nel 2000, 21 anni fa. Nel 2000 non conoscevo la fotografia ed ancora meno le attrezzature fotografiche allora disponibili. Arrivai per caso a Nikon e quale fu il motivo? Un incidente! Infatti, in uno dei miei primi viaggi, in Norvegia per la precisione, la macchina fotografica che avevo recuperato e portato con me, per qualche bella foto-ricordo, mi cadde e si guastò. Retrospettivamente, fu un’enorme fortuna: questo inconveniente mi diede il motivo per tartassare Guido, un amico convinto Nikonista, ma proveniente da Canon e quindi capace di illustrami quelli che allora erano i punti di forza e debolezza di entrambi i marchi, con mie richieste di informazioni a 360°. Giornate intere di insistenti piogge mi diedero, per una volta, una mano e tornai a casa pieno di voglia di fotografare e con la consapevolezza che Fotografia non è, o almeno non è soltanto, l’istantanea al bel paesaggio fatta nelle vacanze agostane. Appena rientrato, la prima cosa che feci fu acquistare una F80 con il 28-105 ed un pacco di rullini…. Poi un 20… l’80-200, il 300, una F100…. Nel tempo la lista è diventata enormemente lunga. Solo dal 2006, anno in cui ho iniziato a fotografare in digitale e, curiosa coincidenza, anno della fondazione di Nikonland, ho acquistato ed utilizzato estensivamente 11 corpi macchina e 44 obiettivi, con focali da 12 a 600. E molti altri ne ho provati. Questo non solo per turn-over di lenti e macchine nel mio zaino, ma anche perché a me essenzialmente piace fotografare e lo faccio praticando, anche se ad intensità e con dedizione diverse, più generi fotografici - dal paesaggio al wildlife, dalla fotografia di viaggio a quella in studio. Ma, lo sapete, due sono i miei grandi amori: gli animali ed i paesaggi naturali! La tecnologia impiegata nelle nostre Nikon mi appassiona solo nella misura in cui rende questi strumenti così efficaci nel supportarmi mentre realizzo le mie fotografie, quindi non ho nessuna intenzione di scrivere una recensione di lenti e corpi. Questo articolo vuole raccontare le sensazioni e le soggettività che mi hanno accompagnato e fanno parte di me, quando vado a fotografare con le mie Nikon e che provo a recuperare attraverso i ricordi per condividere con voi una piccola selezione di immagini. Non partirò dal citato 2006, ma da un passato più prossimo, per rendere l’articolo “contemporaneo”. D700 su 16-35/4@22mm 1/15s f18 ISO 200 - 10/9/2011 Laghi Avic - Un posto che amo tantissimo, li in autunno il mio cuore si sincronizza con l'universo. Inizio da quella che fu una vera milestone dell’era digitale: l’uscita di D3 e D300 e, poi, D700. Cioè il periodo in cui Nikon, “nell’era moderna”, ha confezionato un sistema digitale, oggi si dice un ecosistema, convincente a tutto tondo perché composto da strumenti allo stato dell’arte – file ben lavorabili anche ad alti ISO, risolvenza delle lenti ed autofocus rapido e preciso, VR - prendendo la guida del mercato in termini di qualità ed efficacia delle soluzioni realizzate. La D3 l’ho solo provata, ero erroneamente convinto di avere sistematico bisogno di chiudere le inquadrature grazie al fattore di crop del DX, ma con D300 e D300S ho realizzato centinaia di migliaia di fotografie e, superate le mie personali resistenze, anche di più con la D700. Di fatto, quei corpi macchina insieme a 16-35/4G, 70-200/4G, 300/2.8G e 500/4G, hanno cementato il mio essere Nikonista. D700 su 500/4G+TC14@700mm 1/640 f5.6 ISO 1600 - 5/6/2011 Islanda - Un viaggio unico, che porterò nel mio cuore per sempre, insieme ai ricordi più sacri. Poi c’è stato un altro momento catartico: i sensori ad alta risoluzione. Come molti ho saltato la D3X: troppo costosa e, per chi fotografava prevalentemente animali come me in quel periodo, anche troppo lenta. Ma poi sono arrivate loro: D800, D800E e D810: una meglio dell’altra. Anzi, una più dell’altra perché la D810 ha evoluto le altre in ogni aspetto significativo, diventando per me una fantastica macchina per Landscapes ed Animalscapes. D810 su 16-35/4@21mm 6" f16 ISO 64 - 22/8/2015 Spagna del nord - Beh, è mare ma anche montagna! D810 su 70-200/4G@82mm 1/250 f4 ISO 90 - 22/6/2015 Finlandia - Il primo viaggio della mia seconda vita. Non ero sicuro di nulla, nemmeno di farcela. Ed in mezzo, la mia prima DSRL 100% professionale: la D4, che mi ha accompagnato nei primi viaggi “seri”. D4 su 500/4G 1/500 f4 ISO 2800 - 24/6/2015 Finlandia - Mi batte ancora il cuore quando ripenso a quanto ho trattenuto il respiro pregando che stesse con noi.... ma un lupo è un lupo per l'ombra! Qui su Nikonland l’abbiamo definita “la familiare”, quasi in accezione negativa rispetto alla D3S e alla D5 che l’hanno preceduta e seguita che, per stare nella metafora automobilistica, definirei due spider pepate. Arriviamo così agli ultimi dispari in ambito DSLR. Nikon come altri ha adottato un ciclo produttivo “Tick-Tock”, che significa che una serie innova e la serie dopo consolida. Per cui dopo la D4 ecco Batman, la D5. Ma fu, ed è, amore totale ed incondizionato. La D5, per me, è stato l’apice, la vetta. Ad anni di distanza, niente veramente più di lei con quella tecnologia di base: La D6 l’ho provata e saltata: da una parte intenso l’amore per la D5 e dall’altra troppo forte il richiamo delle Z. D5 su 50/1.8 1/200 f2.5 ISO 400 - 3/2/2019 Milano - Non è facile stare davanti ad uno sguardo così, pensare a come fotografarlo e... fotografarlo. D5 su 500/4E 1/1600 f4 ISO 3200 - 8/2/2017 Finlandia - La natura ha leggi semplici. Una è che la vita si costruisce sopra alla morte. Ma, grazie al consiglio di un buon amico, ho usato con profitto anche la D500. La sorellina della D5, piccante anche lei, in grado di esserle perfettamente complementare nella fotografia di Wildlife. Una squadra efficacissima, che spero Nikon reiteri in quanto per me il massimo è avere due corpi complementari. D500 su 500/4E+TC14@700 1/800 f7.1 ISO 360 - 13/5/2018 Parco del Ticino - Chiamarla TC15 è riduttivo, ma come moltiplicatore è il migliore mai costruito. E siamo alle Z. Una svolta così importante e fondativa da far coniare a Mauro e Max il nome Zetaland! Io all’epoca ero perplesso: non trovavo quello che avrei voluto. Ma tutte le rivoluzioni conquistano alcuni al primo sguardo ed altri con il tempo: io per le Z sono indubbiamente stato nel secondo gruppo ed ho impiegato un po’ di tempo, nel quale Nikon ha migliorato il SW, per trovare nelle mie Z gli aspetti positivi capaci, come ora, di farmi lasciare spesso a casa le DSRL serie 5. La prima sono le ottiche, di una qualità tale da farmi perdere ogni freno e resistenza al cambiamento: ogni lente Z di serie S che esce supera con ampio margine la lente F che l’ha preceduta, sia per prestazioni che per comodità d’uso. Inutile elencarle: lo hanno fatto tutte. La seconda è un insieme di caratteristiche abilitate dall’enorme salto tecnologico: le informazioni a mirino, la totale assenza di vibrazioni che rende possibile scattare a tempi mai visti anche con i supertele, la silenziosità solo per citarne alcune. Z6 su 500/4E 1/200 f4 ISO 6400 - 27/10/2019 Parco del Ticino - Ma allora è vero che sono così ben mimetizzato che senza Clack non mi vede?!?! E poi l’enorme versatilità di un sensore disponibile a qualsiasi utilizzo. Z6II su 14-24/2.8S@14 20s f2.8 ISO 3200 - 10/7/2021 Nivolet - Passare la notte sotto le stelle, da soli, è come trascorre del tempo davanti ad uno specchio molto speciale. Ma poi c’è il game changer per definizione: la promessa di autofocus intelligente capace di riconoscere nel soggetto viso ed occhi. Promessa che oggi con le Z6II e Z7II, e con declinazioni diverse nelle altre Nikon Z, è mantenuta nella fotografia di persone, di paesaggio e di tipo generalista, ma che attende un corpo dispari capace di portare tutto questo allo stato dell’arte per qualsiasi sfida, anche quelle nelle condizioni selvagge ed impegnative che più mi piace vivere. Z6 su 70-200/2.8E@200 1/125 f2.8 ISO 6400 - 26/5/2019 Milano - Beh, questo è uno scherzo. Le avventure impegnative e selvagge che preferisco sono altre. Ma vi assicuro che davanti ad Arya, la prima volta che usavo una Mirrorless, senza la D5 per evitare tentazioni e con la Z6 che non pilotava il flash.... ho sudato un sacco!!! D3, D5 ed ora Z9. Non so se è voluto, ma questo doppio salto rappresenta perfettamente la distanza che mi aspetto Nikon metta tra la Z professionale e l’apice delle DSRL. Ma c’è una cosa che non ho ancora detto. E cioè perché, nonostante a notevoli successi siano succedute luci ed ombre nella transizione al mirrorless, io sia così chiaramente orientato verso un futuro tutto Nikon? Perché spero così tanto nella Z9? Non sono un fan. Ancora meno un social addicted oppure un influencer che deve stupire chi lo legge ad ogni nuovo post. Amo fotografare, mi voglio concentrare nel fare le mie immagini e non sui bottoni ed i comandi dei miei attrezzi. Le mie dita ed il mio cervello, in anni d’uso, hanno raggiunto una simbiosi con le mie Nikon. I miei occhi quando guardano nel loro mirino si trovano a casa. I miei obiettivi Nikon Z sono assolutamente perfetti, il meglio che io abbia mai usato o che abbia mai visto, in assoluto. Il loro unico difetto è che non ci sono ancora tutti! Le mie Nikon sono state le affidabilissime compagne del mio sfaccettato viaggio e se le mie attuali Nikon Z (Z6 e Z6II), seppur dotate di alcuni vantaggi rispetto alle DSRL serie 5, non sono state ancora capaci di superarle nella fotografia d’azione più esigente, conto che la Z9 risolverà brillantemente il problema. D5 su 80-400/4.5-5.6@320mm 1/1000 f8 ISO 500 - 12/5/2019 British Columbia - D5: Puoi volare, nuotare, camminare o correre. Io lo metto a fuoco dove vuoi tu. Inoltre, sono convinto che l’attrezzatura sia una fondamentale componente nel produrre le nostre immagini ma anche che queste siano ben più influenzate dal fotografo: è più importante chi c’è dietro il mirino che cosa c’è davanti. Non parlo solo di Arte e di capacità del fotografo di immaginare le proprie fotografie, ovviamente fondamentali, ma della componente artigiana, quella costruita nell’uso e negli anni con quelle specifiche attrezzature. E qui il cerchio si chiude perché Nikon è stata capace di conservare la coerenza comportamentale del proprio prodotto attraverso le diverse generazioni. E così, come mi sono trovato subito a casa con i comandi delle prime Z usate, mi aspetto di esserlo anche con la Z9, che ovviamente attendo più evoluta, intelligente e veloce della mia D5. Insomma, il mio non è un semplice colpo di fulmine ma una relazione ventennale costellata di colpi di fulmine, per un’amante che si rinnova ed ogni volta mi sorprende. Nikon, what else? Massimo per Nikonland (C) 16/10/2021 - il nostro quindicennale
  3. Un sabato mattina, il riso alto alto ed alcuni caprioli. Come sempre, il difficile è avvicinarsi senza disturbare.... a volte si riesce, questa volta no. D5 su 500/4E, 1/1000 f4 ISO400 - A mano libera D5 su 500/4E, 1/1000 f4 ISO400 - A mano libera D5 su 500/4E, 1/1000 f4 ISO400 - A mano libera Tutte le regolazioni su COne: sempre in fase di apprendistato!
  4. “Dai, facciamolo!” è la risposta di un amico vero a qualsiasi tua proposta, anche la più pazza, quando sa che tu ci tieni. Ecco, a me la D5 ha sempre dato questa impressione, fin dalla prima uscita in montagna, nell’autunno del 2016: un vecchio amico, con i tuoi stessi gusti e con il quale puoi fare tutto. Ho quindi preso al balzo una domenica mattina di pioggia per scrivere questa recensione, che è sospesa leggera leggera sui i ricordi: mi hanno affollato la mente mentre andavo a ripescare in archivio le immagini per illustrarla. Ci sono diversi motivi che mi spingono a scriverla. La D6 alle porte, un po’ più in la di sicuro una mirrorless capace di far girare la testa a tutti, me compreso. Ma…. non si può pensare di far finire nell’oblio questo capolavoro della produzione Nikon senza scriverne. E allora eccomi qui. In realtà, il motivo più vero è che… la D5 è straordinaria. Nel vero senso della parola. E’ a suo agio facendo… TUTTO Ama la luce bella, ma fa cose fantastiche vicino al buio L’unica cosa che le da fastidio è fotografare in luce molto dura, quando le foto belle sono “rubate” a situazioni sub-ottimali E…. certo, è grande, pesante, costosa! Insomma, è un cavallo di razza: non le va di correre al risparmio. Ma quando la gara è nelle sue corde…. solo un mediocre fantino può farla sfigurare. Dicevo dei ricordi. Beh, questo è un piccolissimo riassunto del primo giorno insieme. Fu una giornata molto speciale. Neve fresca, i larici infuocati dall'autunno, camosci in quantità e sia l'aquila che il gipeto che fanno un giro a salutarci. Un mondo bellissimo, tutto da fotografare! Ma non voglio basare questa recensione sulle note della nostalgia. La D5 è una meraviglia della tecnologia e nuove star non intaccheranno minimamente il suo valore, ma vantaggiosamente ne abbasseranno il prezzo che, nel mercato dell’usato, diventerà più facilmente alla portata di nuovi candidati proprietari. Che probabilmente se la disputeranno. E allora, a chi la consiglio? A tutti i fotografi di sport e wildlife, senza riserve. Una D5 ben tenuta a può fare un milione di foto splendide, una dopo l’altra. Anno dopo anno per i prossimi 10. A chi la sconsiglio? a chi vuole andare leggero e a chi ha bisogno di grande gamma dinamica in basso. Battute a parte, con lei si possono fare anche foto di paesaggio, ma solo se la luce è dalla vostra parte e/o sapete usare i filtri digradanti o tecniche adeguate a far rientrare nella sua gamma dinamica le luci e le ombre della scena che riprendete. Ma, davvero, la si può usare per fotografare qualsiasi soggetto! Il punto chiave, la sua ragione d’essere, è la velocità. E’ veloce, veloce, veloce. L’ho scritto e detto più di una volta. Il suo autofocus è telepatico. Solo le nuove Z lo insidiano. Non per la velocità, non scherziamo siamo ancora lontani. Ma le Z, in ambito AF, hanno messo sul tavolo due carichi notevoli: non serve la calibrazione (ma io la mia D5 non ho mai avuto bisogno di calibrarla oltre un -1 su un’ottica moltiplicata: è montata a mano e le ottiche pro che la deliziano anche) riescono da sole a riconoscere viso e occhi, ma quello delle mirrorless è un altro campionato. Detto questo, per me confrontare la D5 con la Z6…. non è possibile. Vedremo quando esisterà la Z capace di superarla, oggi non c’è. La D5 è, mia personale opinione, l’unica reflex Nikon non ancora superata dalle Z nel suo ambito d’uso (insieme alla D500, ma quella è una storia del tutto diversa). E lo dico io che oggi uso molto di più la Z6 della D5. Ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare! Veloce significa essenzialmente 3 cose: Ci sono i comandi giusti, per avere sulla punta delle dita tutto quel che serve Prestazioni ad alti ISO ineguagliate (la Z6 si avvicina…. ma ad ISO veramente alti la D5 resta sopra) Autofocus preciso e fulmineo. Premesso che non ho mai usato la D5 in AF-S, in AF-C uso questi settings: opzione a1 - Priorità AF-C: messa a fuoco +scatto opzione a3 - Focus Tracking + Lock-On: 2 (movimento soggetto al valore di default) opzione a6 - numero punti AF: 55 punti AF E, a seconda di situazioni e soggetti, uso 3 diverse combinazioni di comandi: Generica: azione di messa a fuoco sia sul bottone di scatto sia su AF-ON; sotto AF-ON attivo i gruppi; sotto il bottone di scatto i 9 punti (solo la D5 li ha, e sono fantastici) Questo perché così sono pronto, istantaneamente, per qualsiasi cosa. Semplicemente uso, per mettere a fuoco, indice o pollice in modo da attivare i 9 punti o i gruppi Azione veloce certa: metto la modalità AF più adeguata (9 punti o gruppi) sotto il pulsante di scatto Necessità di mettere a fuoco e ricomporre: disattivo il fuoco dal pulsante di scatto e metto a fuoco con il pollice Ma ha altre frecce al suo arco: L’ergonomia, che per me è insuperata e difficilmente superabile. A mano nuda, con i guanti…. la dimensione del corpo e dei comandi è perfetta Un mirino ottico fantastico in termini di nitidezza di visione e capacità di sostenere sessioni prolungate, anche in naturalistica quando si passano ore ad osservare, senza affaticamenti di sorta Una veramente speciale qualità di immagine. A colori ed in BN. A medi ed alti o altissimi ISO. Come detto solo in basso sarebbe utile più gamma dinamica. Ma, per me, è un problema di impatto veramente basso se si è in cerca della bella foto da fare con bella luce, o se si fotografa l’azione con la luce che c’è… Certo, occorre sapere esporre correttamente: Difficile recuperare esposizioni sbagliate di 4 stop se c'è luce dura! Una costruzione a prova di bomba. E’ robustissima, e capace di resistere ad ogni abuso. La batteria dura tantissimo, nella pratica impossibile restare a secco in una giornata, anche fotografando in condizioni climatiche ostili. Insomma, una VERA AMMIRAGLIA! Per fotografare ovunque e comunque qualsiasi tipo di soggetto, con qualsiasi lente e qualsiasi luce. Dall'altra parte del modo come vicino casa. Da quasi quattro anni è la mia macchina preferita, quella che mi viene alla mente se penso di voler fotografare. (D5 e 180-400/4E - test in progress!!!) Certo, tutto questo si paga con un prezzo elevato - da nuova, mentre tra poco il mercato dell’usato potrà consentire a molti di dotarsene - ed un peso/ingombro impegnativi. Non è la macchina del fotografo occasionale che scatta gironzolando qua e la, ma uno strumento di precisione capace, sempre, di portare a casa il risultato, senza curarsi di condizioni ambientali o azioni impegnative. Insomma, è la MIA MACCHINA, quella che le dita riconoscono anche al buio. Quella con la quale so compensare l'esposizione matrix "a mente". Parafrasando un vecchio film, che riporta all'originale test di Mauro "D5: semper fidelis": "Questa è la mia D5. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia" D5: DAI, FACCIAMOLO!!! Massimo per Nikonland. 1/3/2020
  5. Sto cercando di imparare a fotografare per strada ed ho quindi approfittato del fatto che sabato ero in centro - mattino in studio nello Spazio blu e pomeriggio al MUDEC per vedere Frida Kahlo, per provare a fare qualche scatto sui navigli. Era anche l'occasione per provare il 50 AFS 1.4 che ho comprato dal Valerio (che va alla grande una volta regolato il "robusto" back focus 😏, ma a quel prezzo come lamentarsi?!?). Per questo ero con la D5, che sicuramente fatica a passare inosservata, ma visto che l'intento era far palestra va anche meglio. Ovviamente ogni commento/critica/consiglio è gradito. D5, 70-200 a 200mm F2.8. D5, 50 1.4 a 1.4 D5, 50 1.4 a 2.0
  6. Una foto di questa estate con D5 e 500VR Ciao a tutti!
  7. bergat

    Autofocus D850 Vs D5

    Si parla di autofocus della D850 uguale a quello della D5, ma da prove a confronto sembra che ci sia qualche dubbio sull'efficacia di quello della D850. Non che sbagli, ma sembra che i risultati prodotti dalla D5 siano migliori. Possibile? https://www.dpreview.com/articles/8724507015/not-quite-as-good-nikon-d850-versus-nikon-d5-subject-tracking
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