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Abbiamo anticipato nella carrellata sui 50mm disponibili per Nikon Z che avremmo fatto un approfondimento tra i due 50/1.8 e 50/1.4, quelli che potrebbero far nascere qualche perplessità in caso di nuovo acquisto, essendo molto diversi per destinazione e capacità, i restanti due 50/1.2 e 50/2.8 MC. Questo - al di la del titolo ad effetto - non sarà un confronto scientifico ma un discorso fotografico. Che non può che partire dalle fotografie riprese dal vero con i due obiettivi. Ma prima rivediamoli bene insieme e da vicino. Simili nelle dimensioni e nella fattura, condividono più cose di quanto sembri. Dimensioni, diametri, pesi sono poco differenti come il passo filtri, identico i paraluce sono molto simili ma di differente modello. Quello del 50/1.4 è lo stesso di quello del recente 35/1.4. Sul paraluce del 50/1.8 S c'è scritto su quale obiettivo va montato. Mentre sul 50/1.4 stesso c'è in dettaglio l'indicazione del suo paraluce andando alle specifiche il diaframma è a 9 lamelle per ognuno, il 50/1.4 mette a fuoco da tre centimetri più vicino, il peso differisce di 5 grammi, la lunghezza è uguale, il diametro 1.5 mm inferiore nel più luminoso. Abbiamo già visto i grafici MTF che al di là delle differenti aperture a cui sono stati costruiti, già ci dicono molto. E le osservazioni confermeranno nei fatti le previsioni. Lo schema ottico è molto diverso. Sono due obiettivi nella realtà differenti che nascono per assolvere compiti diversi e con compromessi produttivi e di scelta dei materiali che sono figli del progetto. La rinuncia all'ipercorrezione ottica dei Nikkor Z di serie S (costituita qui nel 50/1.8 S da due lenti ED e due asferiche contro una sola asferica e posta prima dei due gruppi finali nel 50/1.4) ha permesso di guadagnare quei due terzi di stop di luminosità massima senza modificare dimensioni e peso. Anzi, facendo risparmiare qualche cosa (complice la produzione di massa in Cina) in termini di costo di acquisto. Visto il quadro generale, andiamo agli scatti che vi preghiamo di accogliere con indulgenza. Non è questo un campo in cui ci piace indugiare e non vorremmo passare per asseveranti. I nostri giudizi sono qui posti per indirizzare le vostre osservazioni. Poi ognuno si farà la propria opinione personale come è giusto che sia. Suggeriamo di guardare a monitor le immagini che seguono ingrandendole. Sono screenshot in formato 4K direttamente da Lightroom; osservarle su cellulare ci sembrerebbe una pura perdita di tempo cominciamo con l'aberrazione cromatica assiale o sferocromatismo, la cosa più semplice da osservare. Nonostante la correzione automatica e comunque a mente la differente apertura, è evidente quanto sia più corretto il 50/1.8 S. Il difetto è ancora presente ma decisamente meno invadente che nel 50/1.4. La stessa cosa si potrà osservare a livello di aberrazione cromatica laterale nelle fotografie nelle zone a forte mutazione di luminosità. Ma è già presente qui se osserviamo, in verticale, la costina nera alla destra del righello. Qui non abbiamo pareti di mattoni ma non ci mancano altre possibilità di riferimento innanzitutto annotiamo come l'immagine ripresa dal 50/1.4 a parità di punto di ripresa e di fotocamera, sia leggerissimamente più ampia. In effetti i due obiettivi non hanno la stessa focale ma questa differisce di qualche cosa. Apparentemente il 50/1.8 S sembra nella realtà un "52mm" o qualche cosa del genere. Vediamo la vignettatura in queste due immagini, nonostante sia attiva la correzione automatica. L'abbiamo esagerata in questo confronto la differenza non è esagerata ma la parte nera degli angoli nel 50/1.4 è molto più immanente. Questo chiaramente si riflette nella qualità dell'immagine ai bordi e agli angoli. qui vediamo il centro immagine ed abbiamo la conferma di come i due frammenti - stesso ingrandimento - non siano sovrapponibili. La nitidezza è buona in entrambe le due foto ma quella del 50/1.8 S è percettibilmente appena migliore. diversamente dall'angolo destro in alto, dove la nitidezza del 50/1.4 cala in modo più evidente. Anche qui notiamo come il campo di ripresa del 50/1.4 sia più ampio con più dettagli presenti dell'altro. Sono osservazione che trovano conferma anche in altre situazioni, come questa, in interni a 3200 ISO e in luce artificiale. se guardate il quadro a destra, manca una sottile fettina che invece è presente nella foto si sinistra. l'oggetto a fuoco qui viene reso in modo abbastanza simile a distanza ravvicinata lo sfuocato alla sua sinistra a fuoco su un soggetto all'estremità sinistra e un dettaglio di una scritta in campo medio. Il dettaglio dei caratteri nella foto del 50/1.8 S è percettibilmente migliore. Ma in generale ci sembrano diversi proprio il modo di rendere le immagini mentre sfuocano chiaramente chiudendo i diaframmi le cose si assimileranno, per quanto possibile. Ma chi compra un luminoso lo fa nella pretesa di usarlo a tutta apertura. Altrimenti ci sono gli zoom, no ? In esterni noi continuiamo a percepire maggiore nitidezza in campo vicino nel 50/1.8 ma è nello sfuocato che le cose cambiano guardate tutti i punti luce come sono differenti, sia per dimensione che per sovrapposizione. Sembra due scene diverse eppure sono riprese a pochi secondi di distanza e con cielo limpido. due video per mostrare l'autofocus in azione Nikkor Z 50/1.4 Z63_6523.MP4 Nikkor Z 50/1.8 S Z63_6522.MP4 Nikkor Z 50/1.4 Z63_6530.MP4 Nikkor Z 50/1.8 S Z63_6531.MP4 Bene, pensiamo di aver messo abbastanza immagini di confronto, potremmo continuare (coma, notturno, flare, riflessi in controluce) ma forse apparirebbe stucchevole. Almeno per noi che abbiamo già un quadro complessivo sufficiente del carattere dei due obiettivi. CONCLUSIONI Simili nelle dimensioni e nel peso, ci sembra che nascano da matite diverse e con diversi fotografi in mente. Clinico e preciso - nel quadro di un obiettivo compatto e di costo accettabile, per avere di meglio c'è sempre il 50/1.2 S - il 50/1.8 S mostra migliore nitidezza sempre, maggiore tenuta ai riflessi, migliore gestione della vignettatura, aberrazione cromatica "quasi" trascurabile. E' leggerissimente più teleobiettivo dell'altro e mette a fuoco da qualche cm di distanza in più. Più gentile col soggetto e con una resa dei punti luce nello sfuocato "magica" rispetto a quella un pò geometrica del 50/1.8 S, mostra invece la corda per le altre qualità, il nuovo 50/1.4. Che nell'uso nel ritratto ci ha ispirato di più, permettendoci foto interessanti sul piano artistico senza aver dovuto scomodare il galattico 50/1.2 S. In termini di nitidezza, anche se prende la paga dagli altri Nikkor Z da 50mm, il 50/1.4 è comunque grandemente meglio dei vecchi Nikkor F che a tutta apertura erano inutilizzabili. In sintesi, per fotografia generale, riprese che richiedono qualità e precisione, riproduzioni in poca luce, fotografia ravvicinata, per magnificare le qualità di Z7/Z8/Z9, sceglieremmo il 50/1.8 S. Per fotografia artistica, ritratto, fotografia di strada e "pittorica", poca luce disponibile, invece preferiremmo, come preferiamo, ogni giorno il 50/1.4 Che in più offre l'impagabile qualità di concedere uno 0,66 EV di luce in più, gratis, senza dover aumentare l'amplificazione della fotocamera. Risparmiando qualche euro.
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Nikkor Z 50mm : qual é quello da avere ?
Nikonland Admin posted an article in Nikkor Z : Test obiettivi Nikon
In questo articolo vorremmo riepilogare le caratteristiche dei 50mm disponibili per il sistema Nikon Z (escludiamo il 58/0.95 che riteniamo - a ragione - di un'altra categoria) Abbiamo peraltro la fortuna di averli tutti e quattro in casa e quindi li possiamo esibire in questa foto di gruppo. abbiamo messo vicini i due più luminosi che secondo noi hanno prerogative che idealmente li avvicinano, mentre il macro e il 50/1.8 S sono più consanguinei, nonostante siano pensati per scopi differenti. In questo specchietto abbiamo il riepilogo delle caratteristiche principali. Ovviamente sono tutti autofocus (un motore solo) ed hanno diaframma elettromagnetico. L'anello di messa a fuoco manuale è azionato virtualmente, cioé via anello a movimento continuo che simula l'azione ma senza realmente insistere sulla meccanica che è invece elettroattuata. viste le caratteristiche, di seguito invece abbiamo messo gli schemi ottici e i grafici MTF. Vanno confrontati cum grano salis, in quanto sono presi a diaframmi con apertura molto diversa. Ma già così ci dicono moltissimo delle loro caratteristiche che poi, effettivamente, si ritrovano nell'uso. Ma prestate un attimo attenzione. Perché guardando questi MTF e dimenticandoci della nostra storia, si potrebbe essere autorizzati a dire che il nuovo 50/1.4 sia un schifezza. E invece sono gli altri Nikkor Z che sono eccezionali. Date solo un'occhiata al grafico del vecchio 50/1.4G, 8 lenti in 7 gruppi : e immaginatelo montato su una Z8 o una Z7 ... Qualche parola che giunge dall'esperienza che abbiamo avuto usando questi obiettivi per completare il quadro ? Ecco qua. Nikkor Z 50mm f/1.2 S PRO: Sfuocato sensazionale Nitido quando serve Costruzione inappuntabile Ottime prestazioni generali CONTRO: Enorme. Enorme. Enorme. Pesante quasi quanto un 70-200/2.8 Molto costoso Irrazionale Nikkor Z 50mm f/1.8 S PRO: Nitido e con caratteristiche ottiche sostanzialmente impeccabili Silenzioso e ben costruito Sfuocato di categoria superiore CONTRO: Né così piccolo né così compatto (e anche discretamente pesante) Costoso rispetto alle precedenti generazioni (ma prezzo secondo noi giustificato) Nikkor Z MC 50mm f/2.8 PRO : ottime prestazioni ottiche, obiettivo corretto che non richiede alcun intervento in postproduzione brillante, colori vivaci, facile da usare compatto, tutto sommato bello da vedere, leggero eclissa totalmente il vecchio 60/2.8G : l'upgrade è da fare senza nemmeno pensarci CONTRO : soluzioni ingegneristiche strampalate (il cuore dell'obiettivo che esce, il paraluce ridicolo, il passo filtri fuori epoca) costoso in relazione al 105/2.8 che in confronto sembra "regalato" Nikkor Z 50mm f/1.4 PRO: ricorda per le sue caratteristiche di resa fotografica i vecchi 50mm f/1.4 manual focus ma con prestazioni ottiche allineate ai giorni nostri estremamente luminoso Sfuocato eccellente a condizione che si scelga bene lo sfondo; è soprattutto lo sfuocato sul soggetto che si giova delle sue qualità Obiettivo "umanista" un classico moderno, perfetto per cerimonia, ritratto e quando c'è poca luce o si vuole più gentilezza sul soggetto rispetto a quanto fanno tutti gli obiettivi moderni CONTRO: Soluzioni di compromesso per contenerne costo e ingombro/peso hanno impedito di correggere a fondo i difetti ottici rispetto agli altri 50mm Manca del trattamento antiriflesso e questo si nota nei controluce o quando si presentano bagliori a distanze estremamente ravvicinate si comporta come i vecchi superluminosi (prestazione onirica ma mediocre) E quindi ? Qual'è quello da avere ? Ma è evidente, tutti e quattro ! Se potete ... Potete escludere il micro se non fate macro ed avete bisogno di fotografare a diaframmi molto aperti. Dove effettivamente farà la differenza il piccolissimo 50/2. 8 MC ? A distanze ravvicinate e chiudendo ad f/8, in studio o all'aperto. Con un pò di aiuto di luce artificiale. Altrimenti è inutile. Impietoso sulle persone ... Per gli altri tre, il 50/1.8 S è un obiettivo che va bene per tutto, adatto al perfezionista che vuole immagini corrette sin dall'origine e non fotografa sempre in condizioni di luci al limite. Il 50/1.2 S è il sostituto autofocus del 58/0.95 che resta confinato in una categoria dove si confrontano gli dei di Olimpo e Valhalla e richiede capacità non comuni anche al fotografo. La versione 1.2 porta in dote l'autofocus e caratteristiche eccezionali. Se solo fosse un 58mm sarebbe fantastico e non si porrebbero certi dubbi. Però è oggettivamente un pachiderma che non ha eguali in nessun marchio. Qui Nikon voleva un 50mm finalmente senza compromessi. Quanto averlo e usarlo sia razionale lo lasciamo stabilire a voi. Ma se per lo più fotografate dove la luce "appena disponibile" è un elemento concreto che compone le vostre fotografie, allora non vi pentirete mai dei quasi 3000 euro che costa. Resta il nuovo arrivato, il 50/1.4 senza la S. Che non è il più corretto ma comunque è meglio di ogni altro 50/1.4 della storia Nikon. Non è il 50/1.2 ma gli si avvicina per luminosità e sfuocato. A condizione che impariate a conoscerne i limiti che vengono fuori quando la luce non è del tutto addomesticata. Però in fondo è quello che costa meno e sembra pensato apposta per la Zf, ricordando (in meglio) il carattere dei vecchi 50/1.4, ripreso appena dal 40/2 SE che però gli è nettamente inferiore. E per chi fotografa le persone, per noi, è quello da avere. Naturalmente abbiamo semplificato più che altro a beneficio di chi voglia farsi un'idea propria, avendo di fronte tutte le informazioni disponibili. Poi non c'è che da provarli. Per fotografare, non per fare test, che avevate capito ? 50mm è l'obiettivo con cui una volta si imparava a fotografare, fotografando qualsiasi cosa.- 8 comments
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Sto attendendo anch'io qualcosa da Nikon. Aspetto un obiettivo standard per Z dal peso e dalle dimensioni contenute, non necessariamente luminosissimo ma dalle buone qualità. Uno standard da utilizzare senza il peso e l'ingombro del FTZ. E mi sono un po' seccato di aspettarlo, così come altri qui aspettano le rispettive lenti o macchine per le proprie necessità. Un 50mm evidentemente diverso dall'ottimo f/1.8 S oggi disponibile e che abbia le caratteristiche sopra indicate, cioè sia pratico e maneggevole da portare sempre appresso in un kit poco impegnativo per peso e dimensioni. Nell'attesa sto vagliando le seguenti possibili soluzioni. 1. Nikon ha da tempo annunciato un 40mm pancake che dovrebbe uscire a breve ma che... non è un 50mm. Magari potrà adattarsi alle mie esigenze, ma per adesso ho qualche dubbio. E poi non è ancora disponibile. 2. Nikon ha anche annunciato un 50mm micro, ma temo che per caratteristiche (è appunto un macro) e dimensioni non risponderà a ciò che cerco. E comunque anche questo non è al momento disponibile. 3. Per il tramite di un piccolo anello adattatore con cui potrei accettare di fare i conti, in casa TTArtisan c'è il 50mm f/0,95 Asph (che qui Max ha recensito piuttosto favorevolmente), ma non è proprio leggerissimo e compatto come richiedo. 4. Sigma propone invece un interessante 45mm f/2.8 L-mount - e che purtroppo non è mai diventato Z-mount - che potrebbe risultare molto vicino a quello che cerco, ma anche questo non è un 50mm e inoltre non ho ancora potuto capire come si comporterebbe sulla mia Z6. 5. Altre alternative potrebbero essere i numerosi 50mm L-mount che si trovano sul mercato ma di cui non saprei valutare la giustezza per me. Inoltre tutte le opzioni "no-Nikon" prevedono appunto un anello adattore e la rinuncia agli automatismi che la Z6 consente, ma dei quali non sono ancora convinto di poter fare a meno. Boh... Che ne pensate? Consigli? Suggerimenti?
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Nikkor Z 50/1,8 S ed i ritratti di pietra
Max Aquila posted an article in Nikkor Z : Test obiettivi Nikon
Irrinunciabile IL 50mm in qualsiasi corredo: prima lo si capisce meglio sarà per il nostro Fotografare. Ve lo dice uno che ha cominciato e continuato per anni da bambino e ragazzino con un obiettivo di questo angolo di campo, salvo poi, passando alla prima reflex, rinnegarlo per anni a vantaggio di wide e tele... per poi tornarvi precipitevolissimevolmente e non abbandonarlo mai più. Il primo 50mm f/1,8 della mia nuova consapevolezza l'ho comprato usato a Firenze in viaggio ed era un Nikon AF prima serie. L' ultimo... questo Nikkor S per la mia Z6, prestato dall'importatore italiano di NIkon e, mentre lo usavo per questi scatti che vedrete, ordinato immediatamente al mio negozio preferito: non ne posso fare a meno, non ne potrete fare a meno neppure voi ! Lo ha da poco presentato Mauro Maratta nel suo articolo, utilizzandolo nel modo in cui ognuno di noi immagina di voler e dover utilizzare un obiettivo da 46° di spazio inquadrato. Io l'ho portato con me per ritrarre soggetti, piuttosto che animati, da ... animare grazie alle prerogative delle quali avevo letto nelle foto dell'articolo di Mauro. Chi legge i miei articoli sa già bene quali siano i miei "spot" preferiti, per testare le proprietà degli obiettivi che in questi ultimi anni ho avuto il privilegio di provare per conto di Nikonland. Il primo dove scattare ritratti di pietra è certamente la chiesa di Casa Professa di Palermo, ricca degli ornamenti in stucco del Serpotta, tra i quali alcuni sono miei "modelli" più che altri: questi due putti, per esempio, io li amo senza riserve ed il Nikkor 50/1,8S sembra condividere il mio sentimento, avallandolo, perchè basta muoversi appena attorno alla loro posa, diaframmando anche ...qua f/11 qua, all'opposto a TA che come per magia, cambia la luce, la plasticità, la resa finale... Basta passare da f/1,8 appena a f/2 (qui sotto) per valutare la differenza Sono queste le prerogative di un obiettivo come questo Z, dallo schema formato da un numero importante di lenti (dimenticate ormai le simmetrie Tessar...), con questa baionetta così ampia e gli ultimi gruppi di lenti a ridosso del sensore obiettivi densi di spazi aria/lente, con diaframma a nove lamelle per rendere più arrotondata la caduta della luce addosso al soggetto sul piano della messa a fuoco, tanto da rendere ugualmente interessante una foto pensata per il monocromatico, anche qualora lasciata a colori per ammaliare, per spaventare sorprendere, con la restituzione della originaria tridimensionalità, nelle intenzioni dello Scultore sicuramente aiutandoci con la notevole apertura massima, se pur non strabiliante (aspettando gli annunciati standard da f/1,2 ed... f/0,95 !!!) L'altro mio posto preferito, dove isolare l'anima contenuta dalla pietra, è certamente una delle piazze più affollate da turisti nella mia città, ossia piazza Pretoria, con la cinquecentesca Fontana delle Vergogne di Camilliani, originariamente prevista per Firenze, ma essendo risultata fuori misura, portata a Palermo... E' ritratto o non è ritratto? Ci vedete pietra, oppure anche anima? Sarà il Fotografo, lo Scultore, l'Aria del Posto...? o magari anche il Nikkor 50mm f/1,8 S per Z-bay? Io ci vedo dentro un pò di tutto quanto detto, ( eccetto il fotografo). Una gran fatica ogni volta per riuscire a ...disantropizzare le mie foto scattate nell'affollata Piazza Pretoria: ma ci tento, per provare di far prendere vita alle sculture il Satiro brama la Ninfa...? o li ho avvicinati troppo io ? (penso sempre alla tavola magica di AhkmenRa di "Notte al Museo") 🤣 anche a f/2 questo 50/1,8...scolpisce tanto quanto ad f/11 delinea il campo inquadrato in controluce questo obiettivo, come anche il 24-70/4 e, speriamo...anche il 14-30/4, non risente mai di flare o ghost: ed espone in pieno accordo con l'esposimetro della Z6 delicato e morbido nel complessivo dell'immagine tanto quanto definito in un crop esagerato della foto qui sopra con la firma dello Scultore. E il terzo luogo dove scattare ritratti di pietra è forse quello a me più chiaro, dove ritrovo radici ed infanzia perduta (da mo'...!) Il monumentale Parco archeologico di Selinunte, il più vasto d'Europa con i suoi 270 ettari non tutti ancora debitamente riportati alla luce: ma se qualcosa non manca mai a Selinunte, quella è proprio la Luce che mi incanta ogni volta che trovo il tempo di andarvi a fotografare. la mia solita "magica" progressione dei diaframmi preferiti, f/2 - 4 - 8 - 16 ossia quelli che trovo più netti ed incisivi, nella scansione dei vari piani prospettici intorno al punto di maf il formato quadrato, oppure rettangolare, distanza di un paio di passi avanti o indietro, forniscono ad ogni scorcio soggetti degni quanto una top model di entrare nel mirino della mia Z6 colore e contrasto a TA f/1,8 con messa a fuoco all'estrema destra: tutto il resto fuori fuoco ma straordinariamente funzionale, anche a grande distanza da chi scatta dove a f/4 cambia il mondo, ma non la resa finale lame di nitidezza che determinano luoghi di interesse sul...nulla di pietra riempire un quadrato non è la stessa cosa che per un rettangolo... o no ? Ognuno di questi reperti assume ai miei occhi (il Nikkor 50/1,8S) dignità di soggetto una volta individuato un punto di ripresa adatto surreale, o concreto, solo agendo su formato (16:9) e diaframma Facce di pietra? Con questo 50mm basta una lente addizionale per accorciare la distanza minima di fuoco di 40cm fino ad arrivare vicino, molto vicino, sempre con lo stesso livello di qualità aggiungendo un valore non indifferente a quanto già descritto, realizzando con un solo obiettivo molte, tante opportunità di ripresa. Quando poi davanti al Nikkor 50 ci si mettano pure soggetti più animati...beh, fin troppo facile adesso !!! Max Aquila photo (c) per Zetaland 2019 E grazie a Nikon e Nital per averci fatto ringiovanire con questi Nikkor Z presenti e futuri... -
Anche i medici della mutua lo sanno: contro l'infestazione da zoom entry level si prescriva una sana dose di 50mm f/1,8 come principio base.Nel prontuario dei farmaci standard esistono diverse etichette e tutte con lo stesso schema,perlopiu' sette lenti in sei gruppi, Nikon non fa eccezione e la sua ultima versione (2011) di questo obiettivo normale (in quanto copre un angolo di campo di 46° simile a quello medio dell'occhio umano) oltre ad incorporare un motore SWM discretamente efficiente, pur se non fulmineo, possiede un elemento asferico, (il penultimo prima della lente posteriore) e concentra in 72mm di diametro (filtro da 58), 52 di lunghezza (eccetto il paraluce) e soli 185 grammi di...leggerezza tutto il contenuto di cui al titolo di questo articolo, quello cioe' di essere rimedio principe contro le intossicazioni da zoometti (18-55) zoomini (18-70) e zoomoni (18-105) di primo equipaggiamento, normalmente poco luminosi, per nulla contrastati e carenti in termini di coerenza cromatica oltre che in tutti i parametri ottici che diano il senso di un obiettivo. Con meno di 200 euro ci si porta a casa una buona medicina: quella che ci riportera' a utilizzare i piedi al posto di una ghiera zoom, avvicinandoci ed allontanandoci dal soggetto quanto basta per ottenere l'inquadratura migliore. E questa palestra non e' per nulla inutile: serve a fare imparare ai fotografi in erba a quale distanza porsi dal soggetto prima ancora di sollevare macchina ed obiettivo verso di lui. Il Nikon 50/1,8 G possiede oltre alla ghiera di messa a fuoco manuale, sufficientemente larga, quindi, solamente lo slider di abilitazione della stessa, sul lato sinistro ,la finestrella dei valori in metri e piedi di distanza di maf (e un ridicolo simulacro di indice di pdc, limitato ad f/16...) e nulla di piu'. Il paraluce, HB47, all plastics made in China anch'esso, e' piuttosto ingombrante rispetto all'obiettivo, ma va utilizzato il piu' possibile per dare ulteriore contrasto alla lente frontale, aiutata dal trattamento antiriflesso SIC, ma certamente non dotata di nanocristalli di sorta, a causa della classe decisamente economica dell'obiettivo. La messa a fuoco minima e' la solita , fissata a 45cm dal piano focale, il diaframma economico, a sette lamelle, chiude da f/1,8 fino a f/16. L'aspetto complessivo fa pensare che la costruzione sia addirittura eccessiva rispetto la sostanza ottica dell'obiettivo e la sua estrema leggerezza porta a pensare che il vetro in uso sia talmente poco da consentire a questo barilotto di galleggiare se solo ci si tentasse!!! Ma non e' questo cio' che conta... Ho utilizzato questo 50mm per alcuni mesi tra la fine del 2013 e la meta' del 2014, con tre reflex ben differenti per sensore, come la D3, la D800 e la Df.Il motivo per cui ne parlo a questa distanza di tempo e' principalmente per colmare la lacuna tra i test di Nikonland riguardo un obiettivo che sta tra i best buy del corredo entry level di un nikonista, nuovo o anziano che sia. Un 50mm si usa principalmente in tutte quelle situazioni nelle quali il fotografo desideri ricreare una proporzione tra gli elementi dell'inquadratura e la distanza che li separano dalla fotocamera, il piu' possibile armonica e rilassante per la percezione dell'osservatore. Questo 50mm ovviamente non fa eccezione alla bisogna.Io l'ho utilizzato spesso in fotografia di cerimonia, per esempio, per ritrarre gruppi o coppie di persone in un'ambientazione di impatto ridotto (rispetto a quello che potrebbe generare un grandangolare) ma ancora percepibile, (rispetto l'isolamento che genera solitamente un mediotele) ma basta avvicinarsi fino quasi alla distanza minima possibile, per fare di un 50mm un obiettivo che in qualche modo, comunque, riesca ad isolare un soggetto dallo sfondo... come?... ...ma aprendo il diaframma!!! Cosa non possibile con uno zoom entry level come il 18-55 che a 50mm possiede come diaframma piu' luminoso un inutile (a questo scopo) f/5,6 Ed anche senza avvicinarsi eccessivamente ai soggetti, utilizzare questo 50mm alla sua massima apertura di f/1,8 serve a dare rilievo a parti definite dell'inquadratura, senza escludere il resto dalla percettibilita' della situazione in cui si fotografa Chiaramente uno degli usi piu' frequenti di un obiettivo standard consiste nel riprendere qualsiasi cosa colpisca la nostra attenzione nel momento in cui luce, colori, ambiente ci forniscano opportunita' ed interessee questo Nikon pur nella sua semplicita' risulta capace di registrare sfumature leggere e contrasti notevoli di luce e colori al tempo stesso La sua postproduzione e' facile perche' una volta bilanciato correttamente il bianco, non presenta eccessivi slittamenti cromatici se non nelle tonalita' piu' fredde della luce (tendenti quindi al blu) come si nota nelle precedenti immagini, ben caratterizzate pero' proprio da questo difetto veniale... Magari non sarebbe lo stesso riprendendo dipinti con l'esigenza di salvaguardare il realismo. Ma per lavori di quel genere non sarebbe certo questo lo strumento piu' indicato. La nitidezza, non certo eccezionale, consente pero' una quota di morbidezza nei dettagli dell'incarnato che aiuta a proteggere dalle imperfezioni della pelle, specie fotografando con sensori esigenti come quello della D800 distorsione e vignettatura sono nella norma per un obiettivo corretto come e' in genere ogni 50mm. In buona sostanza, questo Nikon AF-S 50mm f/1,8G e' un buon acquisto per tutti coloro che stiano cercando una decisa miglioria alle attrezzature cui sono stati costretti, per esempio, per averle trovate in bundle con il corpo macchina.Non e' certamente un obiettivo da lavoro: il materiale costruttivo, purtroppo una costante negli ultimi anni per Nikon, e' davvero fragile e a mio parere anche molto sensibile alle dilatazioni termiche (e per chi ami stare in spiaggia o sulle piste da sci, questo potrebbe alla lunga essere un serio problema). Pero' un obiettivo cosi' luminoso e' il primo gradino da affrontare per chi decida di iniziare un percorso interpretativo in Fotografia.E la decisione e' facile, grazie al prezzo davvero abbordabile a cui viene venduto. Lo consigliamo pertanto a chi ne sia ancora sprovvisto e non sia contento dei risultati fin qui ottenuti! Max Aquila photo © per Nikonland 2017