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  1. Viltrox ne ha fatto un'altro dei suoi. Finalmente un grandangolare deciso come un 20mm, full frame ed autofocus, dedicato alle Nikon Z, sopratutto a quelle i cui proprietari si lamentano da tempo con Nikon del fatto che su una mirrorless compatta, come le serie 5,6,7 e Zf, ancora non siano stati creati anche obiettivi piccoli, leggeri, economici... Eccolo qua: un 20mm che costa solo 189 euro e pesa solo 173gr, ovviamente in policarbonato, ma con la baionetta posteriore in solido alluminio contatti elettrici inclusi, per garantire pienezza di compatibilità con ogni corpo macchina Z, anche quelli DX, che sognano una serie di obiettivi di questi pesi e prezzi. Per intenderci, è più leggero di 100g dell'ultimo 20mm compatto di Nikon, quel AFD f/2,8 del 1989 che abbiamo usato un pò tutti per tanto tempo ma che a questo Viltrox lascia mezzo cm di diametro (quello usava filtri da 62, questo da 52) oltre al peso superiore ed al prezzo che incredibilmente da usato di 35 anni è superiore a questo del Viltrox da nuovo !!!! Effetti del cambiamento climatico ? le dimensioni sono quelle però.... paraluce a petalo dal montaggio un pò fragilino, senza uno scatto netto al bloccaggio, ma efficiente dalle indicazioni sulla flangia dell'obiettivo ricaviamo che la dimensione immagine sia superiore alla diagonale del formato 24x36 (che sta attorno a 40mm, contro i 43,3 di questo Viltrox) il che fa già pensare che quest'obiettivo rispetti la focale nominale e magari sia "aggiustato" nei dettagli peggiori....lasciandoli fuori dalla copertura effettiva. La distanza minima di messa a fuoco è quella usuale per queste focali, di 19cm dal piano focale. Anche montandolo sulla Z9 con la quale ho scattato le foto che seguiranno, fa figura, pur essendo più o meno la metà di uno qualsiasi dei fissi f/1,8 Nikon se lo paragonassimo al 20/1,8 (il prossimo test).... entrerebbe nel suo paraluce e costerebbe meno dell' IVA del prezzo di quell'obiettivo Le curve MTF parlano bene del centro immagine e un pò meno dei bordi, come era immaginabile, ma ciò non ci toglie coraggio nè voglia di scattare foto (magari di muri dai mattoni rossi): del resto la presenza di lenti speciali, ci rende ancora più ammirati dello sforzo di questi cinesi. L'aggiornamento firmware si realizza collegando al computer l'obiettivo stesso, come fosse una memoria di massa, attraverso un cavetto USB-C non c'è molto altro da aggiungere e neppure da chiedere, penso.... Deformando la prospettiva inclinando allo spasimo la fotocamera verso l'alto, certamente distorce ai bordi: ma qui avevo il monitor a 90 gradi e l'inquadratura realizzata a filo sul bordo inferiore... rimettendo l'orizzonte in bolla, tutto cambia, anche se a tutta apertura, salvo l'incremento di vignettatura agli angoli (che però non ci abbandonerà del tutto neppure a f/11) Cromaticamente è costruito molto bene, con queste schema a 10 lenti in 8 gruppi tra cui ben 5 lenti speciali, che conferiscono dei colori lievemente differenti per saturazione e contrasto dalle nostre abitudini nikoniste, con una netta prevelenza del rosso sul blu anche e sopratutto in ombra (pdc estesissima già da f/8, come si conviene ad un 20mm) in ogni situazione pronto (non sempre prontissimo) con il suo motore AF STM, assicurata la lettura in EyeAf in tutte le sue modalità, offerte dalla mia Z9 facile anche nel passaggio di sensore AF sull'occhio del soggetto vicino, se lo si desideri... certamente indicato per street e reportage, dove non sia richiesto isolare un soggetto ripreso a media distanza: anche f/5,6 in questi casi è totalitario... Se lo si inclini verso l'alto o verso il basso....distorce: ma siete stati voi... se invece lo si tenga in bolla, regge... Oltre alla vignettatura si nota anche un bel pò di distorsione, sia a cuscinetto, sia a barilotto, effetto evidente della differenza di correzione hw che avvantaggia gli obiettivi Nikkor sui non originali... ma in fondo, anche questo ce lo aspettavamo da un obiettivo da 189 euro di prezzo: quello che non gli è richiesto certamente è di essere utilizzato come strumento per realizzare copie di originali, come con nessun 20mm in commercio, nessuno si sognerebbe di provare a fare. Quello che ce lo fa piacere è di certo la possibilità di realizzare immagini connaturate alla sua dimensione e destinazione, piacevoli e durevoli nel tempo. la strada è il suo palcoscenico. La nostra fantasia, il suo unico limite reale... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
  2. Buonasera, Nei giorni a cavallo di fine anno sarò in Giordania, due o tre notti nel Wadi Rum + tour di Petra le tappe principali. Fotograficamente parlando porterò con me la Z6 + 24-70 f4, set leggero al quale aggiungerò forse l'85 f1.8. Ora, avrei una mezza idea di cimentarmi in qualche foto di costellazioni ( se il meteo lo consente ) oppure di panoramiche del deserto e della zona di Petra. Ho fatto qualche ricerca sia su Nikonland che su altre piattaforme e, come immaginavo, servono grandangoli spinti e luminosi, sopratutto per le notti stellate. Dai vari test di Mauro e Max e dalle esperienze di Massimo deduco che le due lenti più indicate sarebbero il Sigma 20 art ed il Nikon 14-24 f2.8 entrambe disponibili solo in versione Nikon F. Unica lente nativa Z teoricamente idonea sarebbe il 14-30 f4 visto che il 20 f1.8 S non sappiamo ancora nemmeno quando sarà in vendita. Dico teoricamente perché da quello che scrive chiunque si sia cimentato in questo genere fotografico un'apertura massima di f4 è molto imitante sul campo. In conclusione io sarei propenso verso il Sigma 20 art fisso, un po per il costo ( dovrebbe trovarsi abbastanza agevolmente sui 500 euro usato ) ma anche perché una focale così estrema mi viene più facile sfruttarla come fisso che all'interno del range di un zoom comunque pesante rispetto al corpo Z6 sul quale andrebbe montato. Chiedo.... ma quindi il Nikon AF-S 20 f1,8 voi lo scartereste ? Dal punto di vista del peso è decisamente più proporzionato probabilmente anche per la costruzione più plasticosa. L'ho provato domenica scorsa all'evento Nital su una Z7 ed ho verificato delle forti aberrazioni cromatiche alla massima apertura, diversamente dal 14-30 che però non arriva alla stessa luminosità. Sono sicuro che mi direte che sto mescolando mele con pere ma, come ho già scritto, sarebbe una prima volta con questo genere fotografico. Grazie per le risposte
  3. ...and then they were three... Nemmeno il tempo di gioire per l'avvento (dopo trent'anni) del nuovo grandangolare di casa Nikon, qui testato a gennaio di quest'anno, che a completare la triade di superwide fissi per Nikon si presenta con veemenza il primo obiettivo da 20mm di luminosita' f/1,4 mai costruito, questo Sigma Art dalle giunoniche proporzioni, piu' vicino per dimensioni e peso a un 14mm che al vecchio 20/2.8 effigiato al centro di questa...foto di gruppo. Ancora una volta messo a disposizione a tempo di record da MTrading, importatore per l'Italia, con la sollecitudine e la gentilezza che ci ha permesso di testare sul campo alcune delle piu' importanti novita' che Sigma ci ha regalato in questo ultimo anno. Se un confronto si limitasse a dimensioni e peso, facilmente si potrebbe discriminare tra i due obiettivi del test in oggetto, unitamente al terzo, vecchio e inferiore per due stop di luminosita' al nuovo Sigma, in funzione del fatto che il Nikon AFD con i suoi 286 grammi ed i 55mm di lunghezza da flangia di montaggio al paraluce di certo si impone per comodita' d'uso rispetto al pur leggerissimo fratellone AFS di luminosita' f/1,8 che pesa solamente 378 grammi ma misura pero' 115mm dall'estremita' del paraluce a petalo (di ben 95mm di diametro) fino alla flangia. Il Sigma Art appartiene ad altra categoria costruttiva, accreditato di uno schema ottico da 15 lenti in 11 gruppi (due lenti in piu' del Nikon AFS) impressionante per il numero di elementi speciali e di un barilotto che fa corpo unico col paraluce fisso, heavy metal all, che porta il peso complessivo a 950 grammi e la lunghezza fuoritutto a 125mm per 90 di diametro complessivo. Se il prezzo dovesse riflettere la qualita' di quanto appena descritto, gli 800 euro che costituiscono il prezzo di presentazione italiano di questo nuovo gioiello della serie ART costituiscono il valore aggiunto rispetto i 790 euro a cui dopo un anno dalla presentazione viene venduto il Nikon AFS ed i 550 euro (ormai del tutto ingiustificabili) del vecchio AFD. Ma noi di Nikonland non guardiamo al prezzo come parametro e valuteremo la consistenza fotografica di questi due superwide iperluminosi, accostando di tanto in tanto anche qualche scatto di confronto col piccoletto AFD: a futura memoria Se c'e' un filo conduttore che accomuna questi due (tre) obiettivi e' certamente la comune lunghezza focale che ne fa degli strumenti di interpretazione del soggetto inquadrato utile agli scopi piu' generici, come le vedute a largo raggio nelle quali conta quanto l'obiettivo sia in grado di abbracciare elementi disparati, utili a svelare il contesto Sigma Art Nikon AFS-ED Nikon AFD In piu' il Sigma Art ed il Nikon AFD-ED sono obiettivi particolarmente luminosi, cosa che fa immediatamente pensare a sfruttarli in situazioni di illuminazione anche ...grottesche(grotta del Santuario di Santa Rosalia sul monte Pellegrino a Palermo) Sigma Art crop 2xNikon AFS-ED crop 2x Certamente, fin dai primi scatti e dalla loro osservazione a monitor della mia Nikon Df, utilizzata proprio per esaltare agli alti ISO la capacita' luminosa di questi due wide, mi sono accorto della profonda differenza in termini cromatici e di esposizione che passa fra queste tre diverse interpretazioni della focale in oggetto.Come si nota anche in luce abbastanza diffusa (pur con le inevitabili variazioni di luce ambiente), Sigma Art Nikon AFS-ED Nikon AFD il Sigma tende a sovraesporre a parita' di condizione (o il Nikon AFS-ED a sottoesporre) su tutta la gamma dei diaframmi disponibili e questo porta a ottenere dei files diversamente lavorabili in postproduzione, oltre che ad ottenere un diverso contrasto sul soggetto inquadrato. Il vecchio AFD interpreta ed espone in modo differente, a partire dalla resa dei bianchi, come vedremo anche oltre. Ancora, come avevo gia' notato durante il test del Nikon AFS-ED, anche il Sigma Art sembra cedere qualcosa in termini di angolo di campo effettivo, sia alle brevi distanze (50cm circa) Nikon AFD Sigma Art sia (anche se meno visibile) a quelle maggiori Nikon AFD Sigma Art In aggiunta alla lista delle differenze, la distanza minima di messa a fuoco del Sigma ART e' posta a 27,5cm invece dei 25cm del vecchietto AFD, ma sopratutto dei 20cm di maf minima del Nikon AFS-ED, cosa che potrebbe essere insignificante su di un mediotele, ma non lo e' di certo su di un 20mm Sigma Art Nikon AFS-ED determinando alle rispettive massime aperture quell'effetto regalato dal bokeh indubbiamente affascinante di entrambe le lenti. -------------------------------------------------------------------- Le considerazioni appena esposte sono preludio alla considerazione di utilizzo differente che a mio avviso caratterizza questi tre obiettivi:non e' solo il ben differente peso del Sigma Art a condizionare quindi per un utilizzo reportagistico, magari direttamente in jpg, bensi' la diversa interpretazione cromatica e di contrasto, ampiamente plasmabile in situazione di PP, ma certamente piu' consona al fotografo che ricerchi la perfezione (o la situazione piu' vicina ad essa) in termini di punto di bianco, eliminazione delle distorsioni, linearita' nelle transizioni dalle alte luci alle ombre e ampia capacita' di lettura delle stesse. Mentre il Nikon AFS-ED trovera' degna collocazione nelle mani di chi voglia sfruttare la sua grande apertura massima di diaframma in unione alla brevissima distanza minima di maf per mettere in evidenza cio' che del soggetto si desidera vada sottolineato, con immagini cromaticamente e per contrasto di forte impatto, senza rinunciare ad un elevato tasso di correzione da distorsioni e flares, come anche per il Sigma, piu' luminoso di due terzi di stop.Da sottolineare il fatto che la estrema leggerezza di questo Nikon, unitamente alle importanti dimensioni, non sempre costituisce un beneficio, come ho dovuto considerare durante i frequenti cambi di obiettivo sulla baionetta della mia Df, quando mi sentivo piu' sicuro a maneggiare il pesante Sigma piuttosto che l'etereo AFS-ED, che tende a sfuggire di mano con piu' facilita'. A parte l'affetto che mi ha suscitato confrontare agli altri due il terzo Nikon AFD in mio possesso (per non parlare dei parenti stretti MF), i punti di forza di chi decida di continuare ad utilizzarlo, o addirittura ad acquistarlo oggi, risiedono piu' nelle compattissime dimensioni che nelle prestazioni di nitidezza e fedelta' cromatica di questo dinosauro Nikon, destinato ad una facile previsione di estinzione.Certo...un reporter d'assalto, rinunciando ai quattro terzi di luminosita' che lo separano dal nuovo AFS-ED (ed a tutto il resto), mi rispondera' che acchiappandolo nel palmo della mano destra per piantarlo sulla baionetta di una reflex che si regoli in iperfocale a diaframmi chiusi, si guadagna il tempo di fare quella foto che la pazienza di montare uno degli altri due barattoloni, lunghi e pesanti possibilmente non permetterebbe.... Ma allo stato dell'ART... attuale. mi pare davvero molto poco! Sono sopratutto le transizioni tonali che mi fanno sognare, in questi due luminosi 20mm Sigma Nikon ma chiaramente anche la resa ad alti ISO a diaframma massimo o quasi, Sigma anche dentro una grotta, vera e propria Nikon Dove preferisco di gran lunga il Sigma Art e' certamente nell'interpretazione del bianco, come gia' detto, anche in interni, al buio pesto delle lampadine ad incandescenza di una chiesa luminosa solo dei marmi e degli stucchi del Serpotta a Palermo(tutti i files di queste pagine sono solamente convertiti da NEF in jpg) Sigma Art Nikon AFS-ED Nikon AFD Sigma Art Nikon AFS-ED Sigma Art Nikon AFS-ED che e' il terreno privilegiato del ritrattista in mano del quale questo obiettivo Sigma alla distanza operativa competente, sapra' raccogliere intorno al soggetto tutto lo spazio che il fotografo decidera' di impegnare, rendendo cromaticamente neutrale il risultato finale. -------------------------------------------------------------------------- Questi obiettivi Sigma e Nikon sono dei campioni di resa anche nelle situazioni piu' generalistiche, se in assenza di degna luce si comportano come si e' visto, figuriamoci quando invece la luce abbonda, sia in luce sia in controluce diretto Sigma Nikon e la consapevolezza del loro valore la si conferma in pieno su soggetti dai colori netti e complementari, come possono essere i fiori sotto il sole Sigma Nikon figuriamoci...in controluce... Sigma Nikon Conclusioni Mi pare che da questo veloce test su ...strada dei due nuovi 20mm per Nikon traspaia tutto il senso che i progettisti delle due case abbiano voluto conferire a obiettivi il prezzo dei quali abbiamo gia' considerato nella prima di queste pagine. Resta da fare qualche considerazione finale: Nikon ha impiegato davvero troppo tempo a partorire questo 20mm f/1,8 se consideriamo che, tenendo conto unicamente della luminosita', erano gia piu' di dieci anni che Sigma ne aveva gia' uno in vendita (che non aveva proprio nulla a che vedere, naturalmente, con questo meraviglioso ART). Non appena nato ecco che viene insidiato e per tanti aspetti ben visibili, surclassato da questo Sigma Art (luminosita', schema ottico, possibilita' di taratura fine del fuoco, costruzione in metallo) per altri aspetti, invece piu' soggettivi, oggetto di riflessione per i potenziali acquirenti (contrasto, saturazione, neutralita') Noi che utilizziamo i grandangoli in molti ambiti del nostro fotografare non possiamo che essere felici di questa messe di obiettivi prodotti dalla rinnovata energia di Sigma (ricordo le recenti prove degli Art 24-35/2 e 24/1,4 e del Contemporary 17-70/2,8-4 DC) e sperare che anche gli altri marchi universali (Tamron sembra iniziare a svegliarsi) possano in un vicino futuro innervosirsi e perdere ogni timore reverenziale per l'immobilismo delle "grandi" giapponesi. Un sincero ringraziamento a MTrading che ci ha concesso in anteprima nazionale di mettere alla prova quest'altro eccellente Sigma Art Max Aquila per Nikonland 2015 ©
  4. tre obiettivi: lo stesso schema per 30 anni!!! gli antenati: AiS Nikkor 20mm f/2.8s 10/1984 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm Ai-S, CRC, AF-Nikkor 20mm f/2.8 02/1989 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm AF, CRC AF-D Nikkor 20mm f/2.8 03/1994 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm AF-D, CRC Trent'anni dopo ecco a voi un nuovo wide da 94° di campo su FX: Nikon AF-S Nikkor 20mm f/1,8 G ED che in queste pagine accostero' per dovere di cronaca al suo predecessore, quel 20mm AFD sulle scene da vent'anni (e nella mia borsa da quasi altrettanto) caratterizzato da uno schema di lenti identico, come anche la resa complessiva, ai due precursori vecchi cinque (AF) e dieci anni di piu' (AiS) La differenza fisica tra i due obiettivi non passa inosservata, transitando dal passo filtri da 77mm invece che 62 del piccolo AFD alle ben differenti dimensioni del barilotto che parlano della luminosita' del nuovo arrivato, maggiore di 1,3 stop, ma dovuta anche alla tendenza invalsa per Nikon di realizzare ciccioni dal peso poi non cosi' differente (377 g il nuovo AFS contro i 286 del vecchio AFD), nonostante uno schema rinnovato da ben 13 lenti in 11 gruppi, con due elementi ED e due lenti asferiche, nanocristalli e trattamento SIC antiriflesso tutti elementi che parlano a gran voce di migliorie in termini di correzione delle distorsioni, aberrazioni e vignettatura da cui il vecchio AFD, progettato per pellicole di certo meno planeari di un sensore, soffriva. Elementi che sommati alla grande apertura relativa ed alla diminuita distanza minima di messa a fuoco (20cm invece dei 25 del vecchio schema) fanno pensare a supremazia e ...sorpasso ------------------------------------------------------------------- Chi spende 750 euro ed oltre per un obiettivo come questo 20mm f/1,8come il mio commercialista Massimo Nelli che me lo ha prestato per questa veloce prova sul campo,(grazie da Nikonland, essendo il primo utente che conosciamo ad impadronirsene)certamente vuole sperimentare l'ebbrezza di una cosi' grande apertura, mettendo in relazione elementi prospettici anche piuttosto distanti tra loro AFS ad f/1,8 AFS a f/2 AFS a f/8 e' cosi' che comincia una sequenza di immagini, alcune delle quali effettuate in parallelo anche con il mio AFD, per un fugace e superficiale "confronto" sia sfruttando la diversa distanza minima di messa a fuoco AFS f/1,8 @ 20cm maf AFD f/2,8 @ 25cm maf AFS f/1,8 AFD f/2,8 ma anche utilizzando diaframmi piu' chiusi per una maggiore pdc AFS f/11 AFD f/11 AFS f/8 AFD f/8 sia valorizzando la ben diversa cromia e bokeh dei due obiettivi AFS f/1,8 AFD f/2,8 AFS f/5,6 AFD f/5,6 Altro cruccio dei wide over angolo retto sono la potenzialita' di flare e ghost (riflessi indesiderati)che in questo 20/1,8 sembrano finalmente esser stati debellati, con il concorso di un trattamento antiriflesso robusto (per quanto anche l' AFD godesse del trattamento SIC antiriflesso) ma qui anche dei due elementi asferici e delle due lenti ED a bassa dispersioneAFS f/16 controluce diretto AFD f/16 AFS f/5,6 AFD f/5,6 AFS fill-in flash AFD fill-in flash AFS f/5,6 AFD f/5,6 (notevoli flares e ghosts) L'ingombrante paraluce HB-72 a petalo, fornito in dotazione, influisce non cosi' tanto come ci si aspetterebbe dalle sue importanti dimensioni, quanto gli elementi ottici costitutivi, gia' menzionati con paraluce senza paraluce(sicuramente pero' usare il paraluce agevola nel contrasto generale dell'immagine) -------------------------------------------------------------------------------------- Altro pallino di chi spenda tanti soldi per un obiettivo consiste nella ricerca di rimedio al rischio di distorsioni a cuscinetto o a barilotto anche tenendo l'obiettivo in buon parallelismo rispetto il soggetto e questo AFS risulta essere davvero piu' efficace del precedente AFD (guardate il termosifone a sx e l'infisso a dx) AFS AFD ma secondo me, alla correzione di questo parametro, concorre anche una piccola differenza di focale reale del nuovo AFS che (ve ne potreste gia' essere accorti nelle precedenti immagini) parrebbe essere piu' un 21mm che un 20 AFS su treppiede, 1 metro dal pavimento AFD...stesse condizioni Mi piace molto anche la resa del nuovo 20 mm Nikon per quanto riguarda il suo utilizzo sia con luce mista (fill-in flash o slow-sinc) sia in totale luce flash AFs con tubo di prolunga da 12mm In conclusione sono rimasto colpito da questo obiettivo per un elemento meccanico prima ancora di ogni altra caratteristica ottica:ineccepibili di certo nitidezza, contrasto, distorsione e correzione delle altre caratteristiche complementari, ma sopra ogni altra cosa sono rimasto strabiliato dalla capacita' reattiva del motore SWM che caratterizza questo obiettivo come AFS appunto.A mio parere il piu' veloce movimento AF tra le ottiche Nikon, di certo molto piu' performante di ogni altra ottica fissa f/1,8 e anche f/1,4 (come i bradipici 50 ed 85 AFS) di molte altre ottiche zoom f/2,8 Grazie anche alla limitatissima escursione della ghiera di messa a fuoco manuale (morbida, ampia, comoda) che si estende per appena 15 gradi contro i 60 gradi del precedente obiettivo AFDCerto questo a scapito della precisione per chi voglia affinare a mano la messa a fuoco: ma nei trecento scatti in cui l'ho utilizzato sulla mia Df non ho scartato una sola foto per errori di maf, nemmeno a f/1,8 Insomma...lo voglio!!! e voi? Max Aquila per Nikonland 2015 ©
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