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Cristiano Freschi

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Tutti i contenuti di Cristiano Freschi

  1. Chiedo scusa se sarò un po' off topic ma il mio mondo dei sogni fotografici viaggia maggiormente sui progetti che farò e quanto verranno pagati. Ma qualcosa lo vorrei dire, un pensiero che mi attraversa la mente da quando ho visto il 135. Io credo che i Plena possano essere la base per una super full frame Nikon. L'idea di avere un maggiore cerchio di copertura per avere meno cat's Eye e difetti ai bordi non vi suggerisce un'idea? Fuji dimostra che ci sono i margini in un mercato quasi monomarca.
  2. Massimo, essendo in crisi se spendere quasi 5000€ per la z8 e fare finalmente il salto della quaglia mi guardavo attorno anche per le schede... Per curiosità, a quanto pensavi di vendere la Cobalt? Ciao.
  3. La fotografia fuori dai computer! Cellulare OnePlus 6t, 12/02/2021 NdR Mi dispiace, ma una delle regole formali espresse : ogni iscritto può partecipare con una sola foto, di qualsiasi tema, scattata con qualsiasi fotocamera, impone di utilizzare nei nostri contest fotocamere e non cellulari. Per riabituarci a portare appresso le nostre macchine fotografiche. E perché su Nikonland la parola fotografia si intenda anche nel senso del suo destino finale di stampa.
  4. Innanzitutto... Ciao Enrico. A dire la verità provengo anche io da un mondo fotografico totalmente diverso. Per quasi vent'anni ho fotografato tutto o a luce naturale o - al limite - con flash in macchina. E tieni conto che sono ancora un matrimonialista, per quanto ormai abbia ridotto molto quel ramo della mia attività. E, ovviamente, come matrimonialista mi dedico molto al racconto della giornata e quindi al reportage. Una decina di anni fa però ho cominciato ad appassionarmi ad una fotografia più riflessiva e lenta. Successivamente, con l'apertura della partita iva, questa parte del mio lavoro ha assunto sempre maggiore peso. Oggi amo profondamente la preparazione, lo studio, l'approfondimento con il cliente, la creazione a più mani dello scatto. Nonostante la grande difficoltà a portare avanti commercialmente un'attività che si basa sull'approfondimento, sto portando avanti progetti che si basano su questi principi e mi divertono un casino. E poi c'è la mia parte nerd, quella che aspetta la recensione di Mauro della Z9 e l'immissione sul mercato di una Z8 (fatta su misura per me ) che mi accompagni per anni nei miei scatti. Infine la mia idea di fotografia, mutata nei decenni. L'idea che la fotografia sia qualcosa che prende dal mondo di quello che chiamiamo "reale" e lo trasforma in ciò che io considero la vera "realtà": il mondo personale. Credo non esista una verità ma infinite di esse, una per ognuno di noi, modellate dalla storia personale, dalla cultura in cui apparteniamo, e chissà da quante altre cose. E qui mi viene fotograficamente in aiuto la luce, anche artificiale, per modellare il mondo e trasformarlo in qualcosa più vicino al mio vedere ciò che mi ruota intorno. PS: incuriosito dal tuo commento, ho dato un'occhiata ad un tuo articolo, quello del 2019 dedicato a Giorni Selvaggi. Belle foto, bell'articolo e bel concetto che ci sta dietro!
  5. Scosso nella mia quiete di fruitore di contenuti, l'altro giorno @Max Aquila mi ha benevolmente fatto alzare dalla comoda poltrona da cui guardo scorrere il mondo e immesso sulla corsia di accelerazione dell'autostrada dei contenuti sul web. E così eccomi qui a provare a coinvolgervi trasportandovi nel mio mondo fotografico. L'idea è quella di raccontarvi e raccontarmi come è nata l'immagine che vi ho condiviso nel contest della migliore foto dell'anno, fornendovi qualche dettaglio in più sull'organizzazione dello shooting di quel giorno. Innanzitutto la foto, che poi è l'attrice principale di questo post: Nikon D750, Sigma Art 35 mm f/1.4. 1/320 s, f/4, ISO 400. Luce mista naturale/artificiale con 2x Lume Cube 2.0 gelatinati. Lavoro con Carolina Gandolfi da un annetto emmezzo. Lei è una psicoterapeuta di Parma, conosciuta per un progetto comune che univa la sua professione alla fotografia. Da quel corso costruito insieme nasceva una profonda amicizia che ha portato alla sua prima richiesta fotografica: un ritratto (l'organizzazione del quale è durata parecchi mesi, di cui si potrebbe scrivere un articolo a parte). Ma questa è un'altra storia. A fine del 2020 si è decisa a fare un sito (con blog annesso) per divertimento e per promuovere la sua attività in maniera differente dal solito. Mi ha guardato e mi ha detto "Fammi tutto, fotografie e sito!". L'idea era di un blog molto personale in cui le immagini dovessero essere centrali nella comunicazione. Facendola breve, nel 2021 abbiamo ideato e realizzato parecchi shooting con fotografie che accompagnavano il sito e gli articoli. Per chi fosse curioso, qui trovate il link. A luglio abbiamo realizzato un servizio al fiume nelle prime colline parmigiane. In quel caso il tema delle immagini era l'Attesa. In altre parole... il piacere o il fastidio di aspettare un evento o una persona, lo scorrere della realtà mentre stiamo fermi. Ogni nostro shooting inizia alcune settimane prima attorno ad un tavolo, discutendo i temi da trattare. Lei mi propone delle macro-tematiche e io provo ad immaginare le fotografie che possano raccontare gli argomenti che Carol mette in gioco. Quel giorno avevamo in programma 4 fotografie. E la principale, quella più importante, non era quella che ho postato nel contest. La foto più studiata di quel giorno, quella che ha poi richiesto più lavoro di programmazione e ben 3 persone che mi dessero una mano, era questa: Nikon D750, Sigma Art 35 mm f/1.4. 1/4000 s, f/1.4, 100 ISO. 1x Profoto B1 con softbox Godox Octagon 140 cm con griglia a nidi d'ape. Voleva parlare del "godersi l'attesa", tema caro a Carol per varie ragioni personali. Tornando alla fotografia che considero la migliore che ho scattato nel 2021, non mi aspettavo molto da essa. L'avevo studiata a tavolino ma non definita in tutti quei dettagli che cerco di tenere sotto controllo durante uno shooting. Qualcosa avevo lasciato al caso, all'improvvisazione. Un po' per pigrizia, un po' perchè la mia esperienza mi ha insegnato che il "caso" spesso si trasforma nella vera unicità di una fotografia. Ad esempio non avevo deciso con certezza che colori utilizzare per illuminare il suo viso. E, ci tengo a sottolineare, la mia attenzione verso i colori è abbastanza maniacale quando studio un'immagine da realizzare. Invece quel giorno avevo lasciato che l'improvvisazione scegliesse per me, lì sul posto. Così, nella fretta di una luce che stava velocemente scendendo, diedi una veloce occhiata ad Adobe Color: uno split di complementari che partisse dal colore dei capelli (tinti di blu) poteva essere la scelta migliore, o almeno così mi sembrava. Più o meno come la seguente: Split di colori complementari utilizzati per creare le luci nella foto oggetto dell'articolo. Ero anche aiutato dal colore della luce ambientale: ormai il sole era sceso sotto l'orizzonte quindi una bella luce blu aiutava a dare risalto alla mia scelta. Ora si strattava davvero di scattare, non c'erano più balle da decidere. Montai le gelatine pretagliate sui due Lume Cube 2.0 e rindossai gli stivali da pescatore. A tal proposito, una piccola descrizione dei Lume Cube per chi non li conoscesse: Lume Cube 2.0 I Lume Cube sono delle piccole luci led con discreta potenza. Praticamente un cubo di 4 cm per lato che emette una luce potente (in rapporto ovviamente alle dimensioni). Temperatura colore 5600 °K, 750 lux a 1 m, 95% di CRI, luce regolabile in intensità da 0 a 100, più altre piccole funzioni divertenti e talvolta utili. Costano un occhio della testa ma sul Marketplace di Amazon si trovano spesso scontate e li ho presi lì. Avendo dei fogli di gelatine colorate, ne ho ritagliato un pezzo per colore nel caso all'occorrenza avessi avuto bisogno di colorarne la luce. Uno dei vantaggi è che sono impermeabili fino a 10 m di profondità. Li ho dati in mano a 2 assistenti che avevo sul posto e gli ho chiesto di porli a circa mezzo metro dal viso. Diaframma a 4, tempo di 1/320 di secondo per avere l'acqua "congelata" nonostante fosse mossa da una discreta corrente. Qui è iniziata la parte più difficile. Da una parte mettere a fuoco non è stato affatto facile. I sensori dell'AF della D750 non hanno tutti la stessa sensibilità e alcuni fanno fatica in condizioni di criticità (come era questa ripresa ravvicinata con il velo d'acqua 2 o 3 cm sopra gli occhi); dall'altra il compito di Carol era tra i più complicati per una persona comune, non certo abituata a stare davanti ad un obiettivo come una modella professionista: stare immersa, con il viso rivolto al cielo, con l'acqua che tendeva ad entrare nel naso ma... avere un'espressione credibile! I primi scatti erano terribili, lei contorceva i muscoli facciali mentre beveva acqua dal naso. L'ho fermata, le ho parlato un po', le ho suggerito di cercare di buttare fuori lentamente aria dal naso per contrastare il problema. Lo ha fatto ed è stata bravissima!! Quando è riemersa riempiendosi i polmoni, io ho rivolto lo sguardo verso lo schermo della mia vecchia compagna, la D750, e ho sgranato gli occhi. Cazzo, funzionava! Eccome se funzionava. Non mi ero immaginato nulla di preciso, l'acqua ha quella sublime caratteristica per la quale, quando in movimento, non possiamo percepirla immobile, ferma. E' sempre in divenire, si trasforma in continuazione. Ed è sempre sorprendente per me congelarla e osservarla in maniera così... apparentemente innaturale. La corrente, le piccole onde che si formavano, riuscivano a scomporre il soggetto, destrutturizzarlo, per poi ricomporlo senza confini precisi, sfaccettando e confondendo i contorni quasi fossero pennellate di un impressionista. Mi piaceva e non mi sarei aspettato che mi piacesse così tanto. La bellezza del "Caso". Il Caso, a cui tanto mi sono opposto come fotografo, ancora una volta ha dimostrato di essere un grande artista. Colui che esce dal comune, dal conosciuto, dalla costrizione della mente e dai nostri limiti per dare origine a qualcosa che da solo non potevo prevedere/costruire/immaginare. Quello che io adoro fare (con la fotografia, ma anche quando mi diletto in altro) è cercare di dire senza essere troppo esplicito. Non sono affatto uno che elogia le proprie fotografie, ma credo che in questo caso questa immagine possa portare qualche spettatore in luoghi propri, intimi e profondi. Scorgere qualcosa del proprio mondo profondo. Quasi fosse un sogno personale. Il mio obiettivo più grande, come fotografo, non è trasmettere le mie emozioni. E' piuttosto dare uno spunto, una spinta all'osservatore per entrare in contatto con se stesso e contattare qualcosa di suo... unico e personale. Qualsiasi cosa esso sia, anche distante dal perchè ho fatto quella fotografia. Purtroppo qui sul web la finzione di uno schermo retroilluminato non ci aiuta. Il resto è stata la solita postproduzione. In questo caso solo Capture One, niente Photoshop. Non c'era bisogno di cambiare nulla alla natura dell'immagine, solo una sistematina ai colori, ai contrasti, un po' di vignettatura, un po' di mascheratura e bruciatura. Finita, in poco tempo. Anche questo aggiunge qualcosa alla mia percezione di questa fotografia. Non ho dovuto usare Photoshop. E' uscita così, pronta all'uso. Ho letto le vostre critiche alla fotografia nel contest e sono state molto interessanti. Vorrei rispondere qui: - La prima, di @cris7 (se fosse stata tagliata dove la maglietta diventa piatta, il che va un po' in contrasto con il resto dello stile della foto - ecc ecc), è una critica che considero assolutamente corretta. Se non vi ho annoiato prima e siete arrivati fino in fondo avrete capito che scattare questa immagine è stato complicato soprattutto per la difficoltà di Carol di tenere la testa sott'acqua senza bere e, quindi contorcersi. Il tutto in un lasso di tempo relativamente breve, durante l'ora blu ma senza far cadere troppo la luce (triade tempo/diaframma/ISO nel limiti accettabili). In più dovevamo ancora scattare 2 immagini dopo di questa e il buio si avvicinava. Era pur sempre lavoro e dovevo portare a casa pagnotta e foto. Infine... il freddo! Pur essendo Luglio, Carol batteva letteralmente i denti e non potevo chiederle troppo. Insomma, tutto questo per "giustificare" un errore che cris7 ha giustamente sottolineato. In fase di postproduzione ho scurito un po' il petto per dargli una minore importanza visiva. Non sono sicuro che un taglio differente avrebbe aiutato l'immagine. Forse sì ma a me va bene così. - La seconda critica, di @bimatic (magari un'espressione diversa avrebbe reso diversamente). Ovviamente accetto la tua idea, e ti ringrazio davvero per la critica che mi ha fatto guardare questo aspetto con maggiore attenzione. Mi piacerebbe sapere cosa tu intenda per "espressione diversa": quale espressione intendi? Un'espressione virata verso quale direzione? Più drammatica, più lieve, in che direzione la immagini? Mi permetto però di essere completamente soddisfatto dell'espressione di Carol. Secondo me è stata bravissima e, se rifacessi la fotografia, vorrei quella espressione, niente di più calcato, niente di più forte, niente di più lieve. Voglio che sia lo spettatore a viaggiare senza che io gli dica altro. Se siete arrivati fin qui grazie a voi per avere letto tutto l'articolo. E grazie a me per essermi concesso tre ore di tempo in una vita senza sosta per provare a mettere su un foglio alcuni dei pensieri inerenti la mia fotografia. Spero che mi diciate la vostra.
  6. Max, se hai domande chiedi pure. Mi piace sempre parlare di fotografia. L'unico dubbio è che non so se qui sia il posto giusto perchè temo potrebbe risultare un po' un pippone autoreferenziale off topic...
  7. Difficile scegliere le prime 3, ce ne sono 4 o 5 che meriterebbero il podio. Metto al primo posto la #2, un ritratto il cui sapore anni '60 mi porta in luoghi diversi. Al secondo posto le #5. Secondo me merita il nudo proposto in maniera insolita. Per tipologia di immagine pesco nell'immaginario cinematografico passato, anni '80, Tinto Brass. Infine il terzo posto. Difficile. Dico la #8 perché ha una cromia veramente interessante e voglio premiarla. Praticamemte monocolore, tinte pastello soffuse. La immagino stampata su una carta Museo Portfolio Rag, dimensioni 60x90. Credo che l'uccellino potrebbe staccarsi dalla superficie e volare via.
  8. #14 Nikon D750, Sigma 35mm F1.4 DG HSM Art, misto luce naturale luce artificiale con 2 Lume Cube 2.0 gelatinati, 1/320" f/4 ISO 400. E' uno dei rari casi in cui programmi una fotografia, la studi, la realizzi, guardi lo schermo della tua macchina e pensi "Wow!". Mi capita molto raramente, quasi mai, che la prima sensazione mi risuoni migliore dell'idea che la fa nascere.
  9. Ho risposto no ma questo non significa che non ne sia attratto. Devo razionalizzare gli acquisti tanto che ancora non ho un corpo che si sposi con me e, principalmente per questo motivo, non ho fatto passaggio a ML. Cerco la famosa e fumosa z8. La immagino con corpo stile d850 e cuore a più strati. ☺️ La Zfc è bella, mannaggia se è bella! La Zf sarebbe full frame ed è come se l'affascinante rossa vicina di casa mi fermasse sul pianerottolo a parlarmi della teoria dei colori di Aristotele. 😍 Ma, vivendo di fotografia, devo razionalizzare il budget. In più sono una di quelle persone che si pone problemi a consumare troppo. Quindi "no, non la comprerei. Purtroppo."
  10. Votato. Mi piacerebbe molto una Z8 ma temo che non ci sarà il budget per affrontarla. Vedremo. Per questo motivo ho messo anche la Z6 III o Z7 III (sono un po' indeciso. Da fotografo matrimonialista mi sto ultimamente spostando su ritratto e architecture. Vedo se l'anno prossimo proseguirà questa tendenza professionale).
  11. Grazie Mauro. Ovviamente non mi sogno neanche lontanamente di chiederti di cambiare l'opzione. Volevo solo mettere in luce ciò che mi appariva piuttosto singolare. Grazie comunque per la considerazione e la proposta. Valuta tu come reputi più opportuno, senza nessun problema in merito alla tua/vostra decisione. Nessuna offesa, Max! Figurati. Anzi, come detto nel commento precedente, posso dire veramente poco a chi riesce a creare un sito come il vostro. E' sicuramente molto più semplice stare qui ed eventualmente talvolta dissentire di alcune cose. Ma vorrei fosse chiaro che rispetto molto il vostro lavoro. Poi è normale che non si sia sempre d'accordo su tutta la linea.
  12. Peccato, Mauro. Sarebbe piaciuto partecipare con la nostra opinione anche a qualcuno di noi che farà parte di Zetaland ma deve per svariate ragioni spostare in avanti l'attracco a quel porto. Senza volere fare la minima polemica (scegliete ovviamente voi chi possa partecipare al sondaggio) non capisco perchè sia meno interessante il nostro parere su ciò che vorremmo comprare tra non molto tempo. Evidentemente siete di opinione differente e ci sta. Personalmente lavoro di fotografia e fotografo con Nikon dal 1994, anche se questo non dà in sè maggiore credito alla mia opinione. Un saluto e veramente complimenti per il lavoro gigante che fate e la passione che ci mettete.
  13. Ciao Perito, buono sviluppo dei paesaggi. Secondo me ti ci puoi divertire ancora. Una cosa a proposito della 3. A livello compositivo secondo me sarebbe molto più potente se la ruotassi di 90 gradi in senso orario, in modo da averla orizzontale con le ombre in basso. Otterresti un potente slancio verso l'alto grazie al triangolo dettato dalle linee che "spingerebbero" dinamicamente lo spettatore. Le ombre stesse ne sarebbero attratte e valorizzate. In più altri elementi caratterizzerebbero meglio la composizione, come le strisce pedonali. Io fossi in te farei una prova.
  14. Io non ho provato a scaricarlo perché al momento non sono interessato ma mi risulta che esista la versione di prova. Anni fa, quando la sfruttavo, era senza limitazioni. Credo sia ancora così. Versione libera per 30 giorni. Questo è il link: https://www.captureone.com/it/download-trial Per compatibilità con macchine nuove, è la solita storia. Si cambia macchina e bisogna avere un software aggiornato ad una versione recente. Niente di nuovo rispetto ad Adobe (ovviamente ai tempi in cui si acquistava il programma) o tanti altri. L'alternativa è la versione ad abbonamento. Personalmente non li amo ma esiste questa possibilità.
  15. Bella la palette colori dell'ultima. Un bel accostamento di tinte analoghe estese.
  16. Ciao Massimo, sono una nuova iscrizione a Nikonland, nonostante vi legga da molti anni. Mi inserisco nell'argomento. Probabilmente hai già trovato una risposta alla domanda che ponevi un anno fa. Non sono un fotografo di astrofotografia ma il mestiere, la passione e lustri di studio mi portano a tante sfide nuove. Ultimamente sto lavorando ad un ritratto particolarmente complesso per una cliente. Tale immagine includerà scatti della Via Lattea. Sto studiando Starry Landscape Stacker, software che lavora - sembra - molto bene nella riduzione del rumore in stacking di tante immagini e comprende un allinamento automatico delle stelle. A Luglio scatterò questa immagine. Se pensi ti possa servire ti darò un feedback del software.
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