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Giovanni

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Reputazione Forum

  1. Grazie Max per la spiegazione dettagliata. Avevo visto i post precedenti che hai linkato ma durante le mie prime prove con questa tecnica per me ancora inesplrata, concentrato sui primi rudimenti mi era evidentemente sfuggito qualcosa perché non mi riusciva di vedere l'immagine. Riproverò a breve.
  2. E' una opzione prevista nel menu delle Z6 e Z7 (non so le altre) che consente di visualizzare una immagine stilizzata che aiuta a verificare l'eventuale presenza di contorni non a fuoco. Io non sono riuscito ad attivarla (Z6) ma probabilmente ho fatto qualche pasticcio perchè ero concentrato su altro (sono ai primi passi con il FS ... e ne debbo fare uno alla volta per non impappinarmi) ma se non ho capito male quella immagine e presente solo dopo lo scatto perchè e un ausilio al fotografo per la verifica della sequenza, poi sparisce. Se riesci a trovare in rete il manuale .PDF delle Z6 e Z7 ne parlano, seppure in modo un po' (molto) scarno come tutte le funzioni del FS.
  3. Speriamo che si muovano in tal senso. Ribadisco che dal mio punto di vista metterei sia la possibilità di impostazione manuale come l'attuale sia quella di impostazione automatica come avete descritto (e come mi pare faccia fuji) ma con la variante di poter in qualche modo aumentare l'overlap di messa a fuoco tra uno scatto e l'altro per lasciare maggiore libertà in fase di composizione di scegliere le aree migliori da filtrare. Se dovesse capitare che con un diaframma moderatamente aperto ci fossero dei punti nei 2 scatti adiacenti dove il software non trova la soluzione ottima il povero fotografo otterrebbe risultati pessimi. Il buon Panizza sarebbe nei pasticci seri.
  4. Vade retro Satana! Scherzo ovviamente ... Helicon sarà mio, ma prima deve "diventare mia" la tecnica per eseguire correttamente la sequenza degli scatti, altrimenti qualunque sia il software verrà sempre fuori un abortino come gli ultimi che ho realizzato e subito cestinati. Come probabilmente avete visto, sono un novellino anche come frequentazione di questo sito che sto scoprendo pian piano e che mi piace assai, quindi cercherò di attingere dai tanti argomenti trattati per imparare di più. Nel frattempo ho fatto una nuova scoperta. Ho intercettato una discussione sul sito Nikon Italia che contiene la "risposta perfetta" al mio quesito (cosa significa fisicamente il parametro "step di messa a fuoco"). Ve la ripropongo tale e quale sperando che sia corretta e che possa essere utile. Accidenti a non averla vista prima. "Per quanto riguarda il "passo" del focus shift, Nikon consente di scegliere un valore arbitrario compreso tra 1 e 10, il cui significato non è di immediata comprensione. Ogni passo equivale a 1/30 della lunghezza focale utilizzata è ad esempio, nel caso di un obiettivo macro 90mm, passo 1 equivale a uno spostamento della messa a fuoco di 3mm, passo 10 a uno spostamento di 30mm." Per il momento non ho fatto altro che un "copia & incolla" di una notizia pescata dalla rete. Spero che ciò non contravvenga qualche regola di questo sito che eventualmente mi sia sfuggita, nel qual caso perdonatemi e provvedo subito a cancellare. Se questa definizione è veritiera, può essere il punto di partenza che cercavo per riuscire a definire a priori un settaggio di parametri che consenta di eseguire la sessione di scatto con buona probabilità di successo al primo colpo(i). Appena ho un attimo di tempo libero dal lavoro, o al più nel fine settimana, mi ci butto a capo fitto con il classico righello che fa da fotomodello.
  5. In quanto ad Helicon, il prezzo è solo una parte del problema, e comunque i 55€ sono solo per il costo annuale, che non mi pare molto conveniente se si prevede di usarli più a lungo. Mi pare di aver capito che se si vuole l'aiuto di Helicon anche per la fase di scatto occorre anche Helicon Remote, che ha un costo a parte. Ma a parte il costo, rimane il fatto che ho il timore di farmi prendere dalla sidrome da acquisto compulsivo e riempirmi gli armadi (o gli HD) di roba che poi si usa poco. Sarebbe diverso ovviamente se lo utilizzassi per scopi professionali e, ribadisco, non solo e non tanto per questioni di costo. Non posso nemmeno uscire dall'angolo ricordando a mia moglie la dimensione della sua scarpiera e del suo guardaroba, perché su questo punto, aimé (o per fortuna) è inattaccabile. Tuttavia, se riuscirò a fare un po' più di pratica con questa tecnica tanto da ottenere risultati un po' più decenti, prima o poi ad Helicon ci approdo per forza. Concordo invece pienamente sul fatto che se eliminassero tutte le voci di menu sul ritocco probabilmente sarebbero in pochi a lamentarsene e lascerebbero l'elettronica più libera di svolgere altre funzioni più interessanti (almeno per me). Riguardo alla modifica sul menù del focus stacking, ho fatto una rapida verifica in rete e mi pare che il menù della fuji X-T4 preveda addirittura sia la possibilità di operare con una logica analoga a quella dell'attuale menu Nikon, sia quella di calcolare automaticamente i parametri di step e n° scatti dopo aver impostato il punto iniziale e finale di messa a fuoco. Questa mi pare una ottima soluzione che mi piacerebbe di trovare in un prossimo aggiornamento del software per la mia z6, a meno che non ci siano dei brevetti a protezione. Ma visto che siamo nel mondo dei sogni, che dire della possibilità di avere un mega menu a computer e di scegliere da PC quali e quanto comandi installare sulla fotocamera, configurando così in modo totalmente personalizzato il menu in camera? Vabbè, questo difficilmente riuscirò a vederlo nella mia vita residua.
  6. Per il momento Helicon &C sono un miraggio. So che esiste e cosa fa in linea di massima, ma se voglio mantenere saldo il matrimonio qualche limite me lo debbo porre (ribadisco, non sono un pro). Debbo però dire che sarei stato in difficoltà ad usarlo nella configurazione che ha descritto M&M questa domenica per una foto che ho fatto ad un mazzo di ciclamini spontanei in mezzo a degli arbusti di un umidissimo sottobosco (foto non riuscita tanto bene perchè ho "cannato" qualche parametro). Max, quella che hai proposto al Product Manager Nital mi pare la "soluzione ottima", e fa piacere sapere che almeno ne parlino. E' quello che intendevo dire quando accennavo a certe abilità nel gestire i feedback del mercato insite nel DNA di molte grosse aziende Giapponesi. Speriamo solo che sia fattibile perché probabilmente richiede una elaborazione complessa, ma se consideriamo quante elaborazioni fa al volo la CPU prima, durante e dopo uno scatto, ed in quanto breve tempo, sono fiducioso. Magari aggiungerei di prevedere di lasciare al fotografo anche l'opzione di decidere una percentuale di overlap di messa a fuoco tra uno scatto e l'altro per lasciare al successivo software di post produzione un maggiore margine di scelta sulle parti più nitide in fase di assembleaggio. Poichè esistono anche gli applausi di incoraggiamento, e questi si fanno "prima dello spettacolo", da parte mia rivolgo alla struttura un ... .
  7. Grazie per la pronta risposta. Per evitare di essere troppo lungo avevo omesso di dire che tra le tante persone a cui avevo posto il quesito c'era anche il "guru" del focus stacking, il grande Panizza, dal quale ho avuto la medesima risposta che hai avuto tu e non certo perchè abbia tirato via: sanno tutti che è sempre un "libro aperto" quando gli si pone dei quesiti. La cosa che un po' mi disturba è che dalla Nikon non diano maggiori elementi tecnici. Io, come hobbista, posso anche dire che mi divertirò a cimentarmi in qualche prova (tanto a breve il 2° lock down arriva anche qui a Bologna, aimé) ma le fotocamere che hanno questa funzione sono destinate anche a professionisti e se fossi uno di loro mi disturberebbe un po' dover perdere tanto tempo per prove utili a colmare una lacuna del manuale del mio principale strumento di lavoro. Non dimentichiamoci che il manuale di istruzioni, e la completezza delle informazioni in esso contenute, sono un obbligo di legge oltre che un dovuto riguardo nei confronti di chi spende tanto in tali attrezzature. Forse temono che una spiegazione troppo tecnica metta in crisi l'utente. In effetti se si trattasse di un numero correlato al numero di step del motore passo passo, per ricavarne dati utili operativi occorrerebbe una bella paginetta piena di formule matematiche a patto di conoscere altri dettagli sulla meccanica dell'obiettivo, ma qualcuno a cui non repelle la matematica (io ad esempio), magari potrebbe cimentarsici e tirare fuori qualcosa di utile anche per altri. Il meglio sarebbe ce fosse la casa madre a costruire un "vademecum" preciso per l'immediato utilizzo del parametro. Non fraintendere quanto ho scritto come un attacco polemico a Nikon: lungi da me!. Semmai un accorato suggerimento di miglioramento da un fedele Cliente. I Giapponesi sono maestri nella materia di miglioramento della qualità tramite anche queste note degli utenti. Da parte mia rimarrò comunque un "affettuoso nikonista".
  8. Mi inserisco in questa discussione sperando che il mio quesito non sia fuori posto. Anch'io sto provando a cimentarmi con il focus stacking (Z6 + 24-40 f4 S) ed ho qualche dubbio con il parametro dello step di messa a fuoco. A cosa serva in linea generale l'ho capito ma non ho capito il senso fisico del parametro. Ho esplorato mezzo mondo nel web oltre che una persona molto esperta del negozio dove ho acquistato la macchina che, gentilissimo, ha contattato anche personale in Nikon, ma non ho trovato la risposta precisa che cerco. Esattamente, il parametro numerico, a cosa corrisponde? Mi è chiaro che più è basso il valore e più e piccolo lo step, ma fisicamente cosa rappresenta? Una idea che mi sono fatta è che sia un parametro che agisce sullo step di avanzamento del motorino passo passo della messa a fuoco. Ma di quanto? Es. Il valore 1, o 2 ... a che cosa corrisponde esattamente/fisicamente? Senza una spiegazione fisico/matematica precisa, che Nikon non mi pare aver fornito, per prenderci l'unico sistema mi pare quello di fare tante prove a parità di focale e diaframma settati nello zoom, ma se si avesse un'idea pià precisa uno potrebbe costruirsi una tabella di parametri da utilizzare nelle varie situazioni, diversamente ... personalmente ho qualche difficoltà e mi spiace arrivare a casa dopo aver fotografato un soggetto difficilmente ripetibile ed accorgermi che le cose non sono andate come mi aspettavo. L'alternativa è stare sul sicuro facendo una marea di scatti e poi scartare quelli ai margini non interessanti (riempiendo la XQD), ma se si sbaglia dall'altra parte (meno scatti del necessario) la foto è persa. Qualcuno può illuminarmi?
  9. Max, se ti riferisci alla precauzione di salvare sulla scheda la configurazione attuale prima di smanazzare sulle configurazioni U ... forse è ininfluente su quale scheda perché serve solo per dare la tranquillità a Sakurambo di poter ripristinare i valori precedenti alle varie prove e poter quindi "tornare indietro" se ha il dubbio di aver fatto qualche pasticcio. E' una funzione molto utile ma non mi pare che sia concepita per essere utilizzata sistematicamente per salvare tante configurazioni diverse. Preciso però che non sono un "pro" ed è una funzione che non uso spesso, quindi se ci sono possibilità più ampie ancora non le ho esplorate. Oltretutto io ho una sola scheda XQD e quindi non potrei fare diversamente. Certo che chi ha necessità di avere più schede ... deve ricordarsi in quale l'ha salvata altrimenti ha un bel da smanettare a ritrovarla e nel bal mezzo di un matrimonio rischia di andare nel pallone (io ci vado con molto meno)
  10. Io le trovo molto utili. Premetto che ho una Z6, scatto quasi esclusivamente in manuale, con messa a fuoco su punto singolo attivata dal pulsante posteriore AF-on e non sul pulsante di scatto. Insomma ho una mia configurazione standard impostata enlla macchina attorno alla quale faccio poche modifiche. Talvolta però ho necessità di fare foto di ritratti al volo con riconoscimento volto e occhi, messa a fuoco su pulsante scatto, iso automatici con determinati limiti di iso max e velocità minima di otturatore e via dicendo. Per passare dal mio modo standard a questo dovrei smanettare assai tra i menu. Invece, memorizzando queste modalità ad esempio nella U3 ... eccoli li pronti con un solo comando. La configurazione dei pulsanti U non compromente e non "incasina" tutto il resto quindi, Sakurambo, vai tranquillo e provaci. Eventualmente puoi salvare la configurazione della macchina sulla schdeda prima di provare a settare i comandi U così, se poi vuoi annullare tutto, ti basta riesumare la vecchia configurazione (se nel frattempo non l'hai sovrascritta) oppure riportare tutta la configurazione alla configurazione "di fabbrica" mediante apposita funzione. Anch'io sono rimasto spiazzato dal fatto che, dopo aver impostato ad es. U3, se modifico qualcosa mentre scatto e non salvo la nuova configurazione, quando riaccendo la macchina mi ritrovo la U3 precedente. Sul momento mi ha spiazzato ma a ben pensarci non è sbagliato. Se l'avevo salvata così un motivo c'era e se volgio cambiare questa configurazione è bene che lo faccia in modo "consapevole" risalvandola dopo la modifica. Credo che sia stato questo lo spirito dei softwaristi quando hanno concepito questa funzione. Dal punto di vista "informatico" a mi avviso potrebbero fare di meglio se nel menù personalizzato invece che inserire un solo comando alla volta consentissero di riesumare diversi files di configurazione precedentemente salvati sulla scheda di memoria, files salvabili con nomi assegnati dall'utente.
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