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Riccardo Davoli

Nikonlander
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Blog Entries pubblicato da Riccardo Davoli

  1. Riccardo Davoli

    Slideshow
    La scorsa estate mi è venuta l’idea di realizzare uno slideshow, non so se il nome è appropriato, cioè un video con musica e foto del carnevale di Venezia e, se il risultato mi soddisfaceva, realizzarne altri.
    Una volta scelte le foto era da capire quale programma usare, così ho chiesto consulenza al figlio di amici che si apprestava a partire per Milano dove avrebbe studiato per diventare cameraman. Mi ha consigliato DaVinci Resolve perché usato in campo professionale e, non ultimo, gratis. Dopo una serata in cui mi ha dato un’infarinatura sulla logica del programma, mi sono lanciato in questa nuova esperienza.
    Il risultato è questo

    Alba.mp4    
    Creare slideshow l’ho trovato più complesso che fare una buona foto in quanto i dettagli, ma non sono dettagli, da curare sono tanti e tutti importanti. Per prima cosa ho dovuto pensare come organizzare la sequenza delle foto per creare una narrazione (e non sempre le foto più belle sono funzionali), poi la musica per supportare la narrazione e dare ritmo, gli eventuali testi e quale carattere/dimensione usare, il titolo (senza sarebbe monca) e solo alla fine inserire il tutto sulla timeline. Lasciare decantare qualche giorno/settimana e riguardarla. O meglio correggerla.
    Ci ho messo qualche mese perché durante la lavorazione mi confrontavo con mio figlio ventenne e un suo amico per svecchiarla, renderla meno boomer. Per questo confronto li ringrazio moltissimo, è stato molto bello confrontarmi con loro e da allora lo faccio spesso.
    Il risultato mi soddisfa molto perché sono riuscito a ricreare quello che avevo in mente dove testo e musica sono funzionali a ricreare l’emozione che l’alba a Venezia mi da. Spero di essere riuscito a trasmetterla anche a voi.
    Grazie.
     
    PS: ne sto creando altri, con le foto del 2023 e il 27 marzo farò una serata al Fotoclub Padova. Se qualche Nikonlander è nei dintorni e mi viene a trovare è il benvenuto.
  2. Riccardo Davoli
    Come ogni anno, è arrivato il Carnevale ed io andrò a fotografare Venezia e le maschere all'alba o forse vado a ricaricarmi, a rigenerarmi per affrontare il nuovo anno con entusiasmo perché per me la bellezza di Venezia all'alba mi rilassa, mi fa stare bene. La sindrome di Stendhal mi ha contagiato.
    Io sarò in riva degli Schiavoni, davanti palazzo Ducale, ogni mattina dalle 6 alle 8 dal 3 al 10 febbraio. Se qualche Nikonlander è nei dintorni e ha voglia di raggiungermi è il benvenuto.
    Sabato e domenica verrà con me anche @Alessandro Pisano e domenica si aggiungerà anche @Giuseppe Paglia e rimarremo più a lungo.
    Non serve informarmi con largo anticipo, è sufficiente la sera precedente. Vi aspetto.
     
  3. Riccardo Davoli

    Esperienza
    Sabato scorso un amico mi ha invitato a fotografare la partita di pallanuoto tra la squadra femminile del Plebiscito Padova e il Glyfada (Grecia) per una coppa europea.
    Z9 + 100-400






    All'inizio della partita il sole entrava da tre finestre creando chiazze di luce nella piscina. Poi, purtroppo, le nuvole lo hanno coperto.
    Sono riuscito a cogliere quella particolare illuminazione in poche azioni. Ci tornerò, sperando che si ripeta.
    Ho avuto la netta impressione che l'ultimo aggiornamento software ha reso l'autofocus più reattivo e preciso nel riconoscere i volti delle atlete. E con tutti quegli schizzi non era sempre facile seguirle.
  4. Riccardo Davoli
    Queste mie righe vogliono essere semplicemente un racconto della miei primi 20.000 scatti con una delle migliori macchine del momento. Non li ho contati ma approssimativamente…
    I primi di aprile, approfittando di un’offerta sull’outlet di Nikonstore, ho preso la Z9 e da dopo Pasqua ho cominciato il mio periodo di addestramento all’uso di prestazioni sconosciute alla mia pur sempre valida Z6 che terrò quando dimensioni, peso e prestazioni dell’autofocus  mi ( o non mi ) condizioneranno. Appena arrivata mi ha messo un po’ di soggezione per le dimensioni ma sopratutto perché ad una prima presa di contatto mi sono subito reso conto del salto prestazionale. Certo, tra queste pagine avete in lungo parlato e analizzato tutti i suoi pregi ma un conto è leggerli un’altro è provarli con mano.
    Dopo aver fatto conoscenza, caricato la batteria e cominciato a capire dove sono i comandi sono andato alla pista di speedway di Lonigo (VI) che riapriva dopo 5 anni di stop per una prova del campionato italiano speedway.
    Sbalordito. Sì, è il primo termine che mi è venuto in mente al primo passaggio delle moto per la rapidità e sicurezza dell’autofocus, per l’ergonomia e la confidenza che ti da’ già dal primo uso e che ti porta con naturalezza a scattare molto più di prima, come tutti voi avete rimarcato nei vostri articoli e post. Appena tornato a casa ho ordinato una Prograde 512GB 2° serie perché mi sono reso conto che la XQD Sony da 64GB non sarebbe bastata sia per capacità che per prestazioni.



    Z9 + Z100-400
    La seconda uscita è stata in un capanno con amici per fotografare lo sparviere e il picchio verde che non si sono visti. Tant’è.
    Si son visti solo colombacci, gazze e una ghiandaia. Anche in questo caso la macchina non ha sbagliato un colpo (io si).


    Z9 + Z100-400
    La terza uscita è sta ad Abano Terme in una manifestazione di Cosplay. Questa volta ho montato il 55 f1,2 SC di metà anni 70. In un primo momento mi è sembrato un filo sbilanciato. Troppo peso “dietro” ma dopo una mezz’oretta d’uso la sensazione è svanita.


    Z9 + FTZ + F55 f1,2 S-C
    Quarta uscita sempre a Lonigo ma per la prova del campionato italiano flat track. Dopo la prima esperienza ho provato nuove “configurazioni” dell’autofocus che mi sono piaciute, Le foto non lo rispecchiano molto perché ero distratto dal rumore delle moto vintage e quelle moderne non erano spettacolari.



    Z9 + Z100-400
    La domenica successiva la figlia di un mio caro amico giocava una partita di pallanuoto under16 e mi ha chiesto se andavo a fare qualche foto. Mi sono trovato a bordo vasca a fotografare uno sport che conosco poco. Ho confidato sulla reattività della Z9. A ragione. 
    L’allenatrice, campionessa olimpica di pallanuoto, mi ha fatto i complimenti per aver colto i momenti giusti dell’azione. Io, invece, non sono completamente soddisfatto delle mie foto. La macchina ha seguito fedelmente i miei comandi ma ancora non sono padrone di tutte le variabili e soprattutto con la Z9 sento di poter osare più di quanto ho fatto finora.





    Z9 + Z100-400
    Altra uscita in un contesto completamente diverso. Concerto di Musica Nuda nella sala dei Giganti al Liviano a Padova. Ho testato la tenuta agli alti iso e, come le volte precedenti, mi ha stupito di nuovo. Tiene i 20.000 iso con una naturalezza ….
    Anche non ottiche contenute, 24-70 f4, non l’ho sentita sbilanciata, anzi quasi non mi sembrava di averla in mano tanto è ergonomica.

    Z9 + Z100-400

    Z9 + Z24-70 f4

    Z9 + Z24-70 f4
    Altra uscita a Lonigo per la prova del mondiale speedway dal tardo pomeriggio a notte. Alla terza uscita con questo tipo di gare la macchina ha eseguito perfettamente ciò che avevo in mente. Anche durante il panning l’autofocus ha seguito i piloti senza indugi a tempi tra 1/20 e 1/30 di secondo sia con il 100-400 che con il 24-70 f4 e illuminazione artificiale.







    Z9 + Z100-400 e Z24-70 f4
    L’ultima uscita a Malga Natura in un capanno a fotografare uccelli. Reattività della macchina straordinaria ma necessita una gestione dell’autofocus da parte mia più “precisa” soprattutto se lo sfondo è contrastato, anche se lontano. Qui ho ancora molta strada da fare.



    Z9 + Z100-400
    Con l’occasione ho provato a montare il Z TC.2.0x. La qualità rimane molto buona perdendo qualcosa nella definizione ma solo in determinate condizioni di luce. Il diaframma schizza a f11 e l’autofocus peggiora le prestazioni. Da usare cum grano salis…



    Z9 + Z TC-2.0x + Z100-400
     
    Conclusioni.
    Appena mi è arrivata sono stato preso dal timore di aver preso una macchina troppo per me, grande e costosa, ma alla prima uscita quei timori si sono sciolti come neve al sole per la confidenza che subito mi ha dato, per il confort, ma soprattutto per le prestazioni. In mano cade a pennello con le ottiche lunghe come il 100-400 ma anche con ottiche più corte l'ergonomia non manca; io ci ho messo una mezz'oretta per "bilanciarla" ma poi tutto è diventato naturale. 
    È stato scritto più volte su queste pagine del salto prestazione tra la prima generazione di mirrorless Nikon e la Z9, e oggi anche Z8, ma non mi sarei immaginato fosse così ampio. Naturalmente nelle foto di azione, sport e avifauna, ma anche nella tenuta ad alti iso. Probabilmente è questo aspetto che porta il fotografo a fare molti più scatti in ogni uscita rispetto alle macchine precedenti, come hanno evidenziato tutti quelli che ce l’hanno. Mi sono reso conto che con la Z9 posso provare a fare foto che con la Z6 era molto più impegnativo per la velocità dell’azione o per la imprevedibilità dei soggetti. Sia ben chiaro che la Z6 è stata ed è una gran macchina che mi ha dato tante soddisfazioni ma che non è a suo agio con le foto d’azione. Non è nata per questo.
    Quando è stata annunciata la Z8 per un attimo mi è balenata l’idea di permutarla con essa insieme alla Z6 ma dopo una notte di riflessione ho deciso di soprassedere. Le tengo entrambe. Quando una è limitata, grande o prestante, uso l’altra. E in alcuni casi averne due mi è utile, come a teatro.
    E il mio periodo di addestramento? Penso di essere a metà del guado. Per le foto di sport e teatro ho trovato una buona confidenza con le impostazioni mentre sono ancora in “difficoltà” con le foto di animali. Ho studiato con attenzione il prezioso articolo di Massimo Vignoli sui suoi settaggi e li ho provati sul campo ma non sono ancora riuscito a trovare la velocità con tutte le possibilità di messa a fuoco che la macchina offre. Il mio apprendistato continua…
    In ultimo, ma non ultimo, ringrazio la redazione di Nikonland per l’impegno e l’amore che ci mette per mantenere vivo, interessante e soprattutto autorevole il sito e per l’avviso della presenza della Z9 con sconto sull’outlet. Grazie.

  5. Riccardo Davoli
    Il we scorso si è svolto il Fly Party 2023 all'aviosuperficie Domini di Bagnoli in provincia di Padova. E' un raduno di aerei storici restaurati o ricostruiti (in alcuni casi in scala) sia civili che militari. Hanno partecipato una trentina di aerei storici e altrettanti più recenti di appassionati che sono arrivati in volo. Il pubblico non era numeroso.
    Nei giorni precedenti temevo fosse una giornata caldissima e con una luce pessima ma nella giornata precedente una perturbazione ha reso la giornata calda ma sopportabile e la luce buona con poca umidità nell'aria. Sono arrivato in tarda mattinata e, dopo essermi accreditato , sono entrato nell'area destinata ai piloti e aerei. 
    Questo è il mio resoconto fotografico. Mi scuso fin d'ora se ci sono delle imprecisioni se non dei veri e propri errori ma la la mia conoscenza di aerei è limitata ed è anche la prima volta che li fotografo. Tutte le foto sono state fatte con Z9 e Z100-400 tranne ove indicato sotto la foto.
    Camminando tra gli aerei parcheggiati

    Cessna L19 Bird Dog

    Cessna L19 (credo)  Z24-70 f4

    Boeing PT-13 Stearman   Z24-70 f4

    Boeing PT-13 Stearman e Yak 52 sfuocato

    Waco UPF-7

    Waco UPF-7    Z24-70 f4

    Waco UPF-7     F20 f3,5-UD

    Yak 52    Z24-70 f4

    Yak 52

    aereo non riconosciuto (mea culpa)   Z24-70 f4
    Dopo pranzo hanno cominciato ad alzarsi in volo e ad eseguire delle evoluzioni.

    De Havilland DH-82 Tiger Moth

    De Havilland DH-82 Tiger Moth





    Cessna L-19 Bird Dog e WolfW-11 (ricostruzioni in scala dello Spad S.XIII)

    Wolf W-11

    Boeing PT-13 Stearman







    Waco UPF-7






    Yak 52

    Piper PA-24 Comanche

    Sheibe Sf-25 Falke
    Altri aerei più moderni


    E siamo arrivati alla fine del pomeriggio sempre in campo e con la Z9 e il Z100-400 in mano. Il tempo è volato e il peso della macchina+ottica non si è fatto sentire tanto è bilanciato. L'autofocus, impostato in 3D o C1, non ha sbagliato un colpo riconoscendo spesso l'aereo come "soggetto". Dopo l'ultimo aggiornamento firmware non ho percepito un miglioramento delle prestazioni ma è anche vero che io non ho abbastanza esperienza con la Z9 per poter dire la mia.
    Il Z100-400 si è ulteriormente dimostrato un'ottica tuttofare con una definizione incredibile. Adatto a tutte le stagioni. Mi piace molto.
    Sono soddisfatto delle mie foto? Abbastanza. Alcune mi piacciono molto ma nel complesso posso fare meglio. Non sono sempre riuscito a evidenziare la dinamicità dell'azione. La prossima volta proverò tempi più lenti fino a sperimentare il panning.
    Voglio ringraziare Francesco (Tanker) per aver segnalato la manifestazione e per i preziosi consigli che mi ha dato. Doveva venire anche lui ma un impegno gliel'ha impedito. 
    Grazie per i vostri commenti e per tutti i consigli che vorrete darmi.
  6. Riccardo Davoli

    Crescita fotografica
    Colgo l’occasione dell’articolo di Massimo sulla crescita fotografica per condividere alcune foto.
    Spesso guardo le foto mesi dopo averle scattate per cercare di affievolire l’entusiasmo o l’emozione del momento e non farmi condizionare nella selezione.
    Il 1° aprile scorso mio figlio ha fatto la prima immersione per conseguire il brevetto di sub alla piscina Y40 di Montegrotto Terme, la piscina più profonda al mondo raggiungendo i 40 metri di profondità. E’ addossata ad un colle sui Colli Euganei e una parte di essa sporge dal terreno mentre il rimanente è scavato. A circa 5 metri di profondità ci sono delle vetrate dove è possibile guardare chi si immerge per una buona parte. Viene usata da sub e apneisti.
    Dopo aver messo al sicuro il risultato...

    Mio figlio con il suo gruppo sono scomparsi alla mia vista e nell’attesa che riemergessero ho cominciato a guardarmi in giro. Le numerose bolle che emergevano dal fondo, la luce del sole che entrava intensa, le piccole boe e i pochi apneisti hanno attirato la mia attenzione.





    La situazione mi è piaciuta moltissimo creando situazioni dinamiche con numerosi contrasti. L’autofocus della Z6 ha faticato non poco cambiando spesso cosa mettere a fuoco, le bolle? Le persone? Le boe? Ma alcune foto le trovo interessanti tanto da volerci ritornare con la Z9 e provare a sviluppare l’idea.
    È crescita fotografica? Per me si perché ho “visto” una situazione che non avevo preventivato e sono riuscito a realizzare foto interessanti.
    Luglio, una domenica mattina libera sono andato sui Colli Euganei con l’intenzione di fotografare farfalle su sfondo scuro. Non avendole mai fotografate e non conoscendo il luogo ma avendo letto tutti gli articoli sulla fotografia ravvicinata con vari obbiettivi e tubi di prolunga presenti su questo sito opto per la Z9 e il 70-200 con tubo prolunga da 18mm e lavorando a tutta apertura. Le farfalle si muovono molto più velocemente di quanto credessi e il loro volo è molto irregolare e imprevedibile ed io non ero abbastanza veloce a seguirle.
    Qualche centinaio di scatti e queste sono le migliori...



    La situazione si è dimostrata interessante ma sono moderatamente soddisfatto del risultato. La prossima volta provo con il 100-400, con e senza tubo di prolunga e proverò a chiudere il diaframma a f8.
     
    La mia crescita fotografica continua come avete visto anche su Fly Party 2023 (prima volta che fotografavo aerei in volo), sul carnevale di Venezia (uso del flash, alba e uso ottiche Ai manuali) o sullo Speedway.
    Mi piace mettermi in gioco e continuerò a farlo.
    Non finisce qui.
     
    Qualunque commento, suggerimento o critica è sempre bene accetto. Grazie.
  7. Riccardo Davoli

    Esperienza
    Domenica sono stato invitato da un ragazzo giovane, socio del fotoclub che frequento, di andare a fotografare in studio una sua compagna di studi universitari alle prime armi come modella. 
    Forte  dell'esperienza del workshop di fine ottobre con Mauro, ho detto di si. E così alle 10 ci siamo trovati a Rovigo in questo studio fotografico attrezzato con diversi tipologie di illuminazione a luce continua e relativi diffusori. Dopo i primi scatti per capire come regolare al meglio la luce e per prendere confidenza tra di noi, ci siamo mossi con naturalezza.
    Tutte le foto le ho fatte con la Z9
     
    Z40 f2

    Z70-200 f2,8

    Z70-200 f2,8

    FTZ + F55 f1,2 SC

    Z40 f2

    Z70-200 f2,8

    Z70-200 f2,8

    Z70-200 f2,8

    FTZ + F55 f1,2 SC
    Mi è piaciuto e le foto mia hanno soddisfatto e un po' anche sorpreso perché non pensavo di riuscire a fare foto che mi piacciono la mia prima volta in uno studio fotografico senza una "guida esperta".
    In questa sessione ho usato il 70-200 f2,8 che è sempre una certezza per la sua definizione, pulizia e calore nei colori, il 40 f2 che mi ha stupito perché vale molto di più di quello che costa. E' nitido il giusto e caldo nei colori. Ho usato anche un'ottica vintage che mi piace usare quando la massima definizione non è necessaria ma conta la morbidezza dei colori e della transizione tra fuoco e fuori fuoco: F55 f1,2 SC. Ti costringe ad uno scatto lento, e questo mi piace.
    E la Z9? Perfetta come sempre. A suo agio anche in questo frangente e con un'ergonomia che ti fa dimenticare subito che dimensioni e peso non sono trascurabili.
    Tutti i commenti e le critiche sono bene accette perché, essendo la mia prima volta, ho molto da imparare.
     
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