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Giuseppe Paglia

Nikonlander
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Tutti i contenuti di Giuseppe Paglia

  1. La fotografia subacquea è tutto un mondo a se per le sue caratteristiche che la rendono di non facile realizzazione ma tu la padroneggi con bravura. La soddisfazione ce l'hai negli scatti che hai condiviso con noi. Fortunatamente questo sito marino è così al di fuori (e senza tutte le comodità) dalle rotte turistiche che riesce ancora a mantenersi integro. Personalmente ti ringrazio per avermi fatto conoscere l'esistenza dell'arcipelago Raja Ampat!
  2. Per il mio gusto, tutti gli scatti hanno qualche errore ma nel complesso il tentativo merita una bella sufficienza d'incoraggiamento. Posso darti la mia opinione sui singoli scatti? Inizio! Bella posa la prima ma mi disturba quell'unica parte della modella fuori fuoco (mano dx) e in pp avrei aperto un po' le ombre (per dare qualche dettaglio in più della giacca e staccare meglio i capelli) e schiarito il viso. Sulla seconda, avresti potuto togliere un po' d'aria sopra la testa e non mozzare la mano sx, per quanto questa sia tenuta in tasca. La terza è quella che, come posa, è corretta ma, la tonalità dello sviluppo in B/N a me non piace. Questo però è molto soggettivo e quindi se a te piace va bene così. La quarta, per me, a differenza delle altre, ha proprio un problema sulla posa, perché risulta troppo schiacciata sulla parte destra che resta anche indietro rispetto al lato sinistro, più avanzato. Troppo al limite dell'inquadratura il piede destro. Sul viso, la luce (forse quella riflessa dal basso del tavolato illuminato) crea contrasti che a me non piacciono. Anche in questa si perdono i dettagli dell'abbigliamento. Ultimo scatto. L'ora non era certo la migliore e le ombre sul viso potevano essere schiarite o in fase di realizzazione con un pannello riflettente o in pp. La posa non mi spiace (bella l'attenzione alle sole dita del piede sx appoggiate sul masso) anche se le mani avrebbero potuto "posare" diversamente. Mannaggia all'angolino del jeans tagliato! Un plauso però per l'intraprendenza di uscire dalla comfort zone dei tuoi soliti scatti paesaggistici e cartolinari (come li hai definiti tu)
  3. Con la Z8 si realizzano i video, con la Z6II anche e la mia Z30 è addirittura nella versione vlogger, ma ogni volta che le prendo in mano non riesco a lanciarmi nel campo video. Tutto questo per dire che una Zv, con una forma dedicata al video, possa portarmi a superare questo scoglio psicologico. E una Zs sarebbe davvero un salto all'indietrissimo e in questo caso VIVA l'operazione nostalgia! Ecco spiegate le mie due scelte al sondaggio
  4. Dinamicamente anche il quarto scatto è bellissimo
  5. Non so a voi ma a me non è mai capitato di vedere una di queste autovetture in strada, forse perché sono macchine ... "da sogni"? Bel servizio Gianni
  6. Questo posso confermartelo: in caso di permuta, RCE valuta l'usato ad un prezzo più alto.
  7. Per questo contest ho deciso di non andare a cercare nei miei archivi ma ho ribaltato una possibile depressione, per le continue piogge di fine marzo, in un occasione fotografica. Ho realizzato due serie, rispettivamente di 5 e 7 foto, ma il MOMENTO, in entrambe le serie, l'ho colto nel secondo scatto 8 9
  8. I cancelli della base di Istrana di venerdì 5 aprile sono stati aperti per la cerimonia dell’addio all’AMX, che lascia definitivamente l’Aeronautica Militare dopo 35 anni di servizio (1989), e dopo aver volato per la prima volta nel maggio del 1984. L’AMX è stato un progetto congiunto tra Italia e Brasile, che ha coinvolto, all'epoca, tre aziende: Aeritalia, Aermacchi ed Embraer, ed è stato impiegato dalle aeronautiche militari di Italia e Brasile. E’ stato prodotto in più di 200 esemplari in versione monoposto per l’impiego operativo - nei ruoli bombardamento e ricognizione - e biposto per l’addestramento. La sua storia è iniziata proprio nella base di Istrana, dove il primo esemplare fu assegnato nel 1989 al 103esimo Gruppo Volo. Il velivolo AMX ha operato in diversi teatri operativi all'estero ma ha dato un contributo importante anche in ambito nazionale, dov'è stato utilizzato in missioni di ricognizione fotografica in casi di emergenze e pubbliche calamità e a supporto di operazioni di contrasto ad attività illecite sul territorio. A lui sono stati attribuiti due nomignoli nel corso della sua vita: Ghibli per la Forza Armata e “Topone” per chi è stato a contatto con lui. Uno di questi è stato Alessandro Floriani che ha volato sull'AMX per quasi 7 anni (dal (dal 1998 al 2005) come pilota da combattimento e come istruttore di tattiche operative. Durante il viaggio in pullman verso Istrana e ritorno, ha rammentato alcuni aneddoti del periodo in cui lo pilotava e con commozione ha ricordato l'incidente del 2001 nel quale perse la vita il Colonnello Davide Franceschetti, suo amico e capopattuglia. A farci compagnia, oltre ad Alessandro, c'erano anche una trentina di dipendenti dell'ex Aermacchi, ora Leonardo, che ci hanno invece raccontato delle loro esperienze sui modelli iniziali dell'AMX e sui successivi adeguamenti ed aggiornamenti. Purtroppo il mio invito per la tribuna d'onore è andato smarrito e quindi sono rimasto a terra e oltremodo lontano dallo speaker che raccontava cosa stava accadendo. Non mi è ancora capitato di fotografare una manifestazione a favore di luce ed anche questa volta non è stato differente, inoltre la giornata era un misto di nuvole con un sole pallido che si palesava ad intermittenza. Non mi è dato sapere a questo punto se fosse a causa della meteorologia che la PAN ha volato con soli 4 aerei ma era la festa dell'AMX e quindi ho deciso di dedicare questo spazio a lui, per quanto mi è stato possibile, vista la mia posizione alquanto disagiata. Oltre a qualche passaggio dedicato in esclusiva ai 5 AMX, ce ne sono stati un paio in parata, con i quattro aerei della PAN e con i successori dell'AMX stesso, un Tornado, un Eurofighter e un F35 L’Aeronautica Militare ha voluto celebrare questa giornata con un aereo commemorativo per l’evento del phase-out come si usa chiamare in gergo tecnico questa fase e non poteva mancare la versione con una livrea speciale. Sulla deriva sono presenti un pilota che saluta al fregio avvolto dal tricolore, elementi che contraddistinguono l’#AeronauticaMilitare, e la frase “Volatus ad astra, memoria in aeternum”. Dietro la cabina di pilotaggio, sulla fusoliera, sono raffigurati una bussola e un mondo stilizzato a rappresentare il contributo nelle missioni dentro e fuori dai confini nazionali. Infine, sul muso troviamo l’araldica della Forza Armata. Per tutta la manifestazione non c'è stato il ritmo frenetico di un airshow e del resto non lo era! Infine un ultimo passaggio in parata per la pattuglia AMX e poi l'atterraggio. A volare per l'ultima volta sull'AMX anche il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Generale di Squadra Aerea Luca Goretti e il Comandante del 51° Stormo Emanuele Chiadroni (il quinto della fila) Alla cerimonia d'addio hanno preso parte oltre diecimila persone e, come affermato dal Generale Goretti, dopo 35 anni di onorato servizio, può ora "godersi la pensione".
  9. Anche se è il contest programmato dal 1° aprile ad avere come sottotitolo cogli l'attimo, la mia preferenza per questa settimana premia due scatti che avrebbero potuto stare tranquillamente nel prossimo contest. 1° posto alla 21 di Riccardo (io non noto alcuna pendenza), per la pulizia dell'immagine con pochissimi elementi e, soprattutto, per la curiosità che genera in me; 2° posto alla 14 di Alberto (Salvetti), bravo a fermare sul sensore la lotta fra gli svassi maggiori, sotto lo sguardo curioso (per chi avrà la meglio) di una folaga che si trova a passare; 3° posto alla 23 di Sgambi, per aver fermato l'attimo in cui il viso della wing surfer non è in ombra e neppure coperto dalle sue stesse braccia ma è teso nell'evoluzione della sua wing foil.
  10. Concordo pienamente col pensiero di Max. Credo che queste tradizioni resistano ancora in pochi borghi italiani purtroppo. Ma la sostanza è che hai fatto un bel reportage e hai consentito anche a noi di immergerci dentro l'evento. Fisicamente, ti auguro di recuperare presto e bene
  11. il Flickering è un vero e proprio sfarfallio di luce, mentre il banding è una riga in movimento che compare proprio sul display. Comunque il Supporto Nikon può rispondere meglio (qui)
  12. L’indirizzo della votazione era quello di scegliere un autore nella sua proposta complessiva e con questo driver in testa ho iniziato a scorrere le foto presentate. Il mio primo posto va Dimitri ovvero a Cris7 ché in almeno 2 delle sue 3 foto (14.1 e 14.3) trovo un’idea che va oltre il semplice scatto e il cui messaggio riesce a raggiungere l’osservatore. La seconda posizione se l'aggiudica un progetto omogeneo presentato: Le Wings di Max (da 9.1 a 9.3) che, come scrive l’autore, illustra i lepidotteri in maniera volutamente difforme dalle usuali catalogazioni entomologiche. Non sono soltanto scatti di macrofotografia ma è riuscito a catturare degli splendidi dettagli delle ali i cui colori sono utilizzati “anche” per il corteggiamento. Sul terzo gradino del podio faccio salire Fabio con i suoi tre scatti (24.1-24.2-24.3), perché evidenzio una capacità di ben realizzare un sensuale ritratto, cogliere un paesaggio reso delicato dalla nebbia che lo avvolge e costruire un’immagine con un soggetto posto in risalto dalla giusta illuminazione. Per la foto più bella scelgo gli occhi e la posa di Mona Lisa 2000 (20.2) di Dario.
  13. E non sei stato banale da ricalcare la rivista di Hachette/Rizzoli scrivendo EMME
  14. Hai perfettamente ragione Max perché la luminosità dello scatto alla Egonu è ben diverso da quello all'Antropova e allora sarebbe necessario sapere se tutte le raffiche inferiori a 20 scatti sono fatte per una luminosità da 1/1000 e quelle superiori ai 30 con una luminosità da 1/100. Ovvio che nel seguire un'azione a priorità di diaframmi cambiano le luci e il tempo di esposizione varia ma - altro dettaglio - nella sua descrizione parla solo di coppie 1/1000 e 1/100 a f/2.8 ... ma non si registrano altre coppie?
  15. Sicuramente è importante conoscere la propria macchina ma, se può essere comprensibile che oltre i 30 scatti al secondo scatti solo in jpeg e se arrivi ai 120 scatti il jpeg fine scende al normal, è strano che per raffiche con meno di 20 scatti la macchina gli tenga il tempo e con più di 30 scatti il tempo gli vada a 1/100!
  16. Marco hai utilizzato la priorità di diaframmi e quindi se qualcosa cambia è il tempo di esposizione a cambiare. Posso sapere se l'inquadratura era su un soggetto fermo? Mi spiego meglio: stavi seguendo una macchina/moto in movimento oppure un soggetto in movimento ma nello stesso posto e quindi illuminato dalle stesse luci? Esponevi in matrix, prevalenza centrale o spot?
  17. Giuseppe Paglia

    Prince

    Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    Come sbarcare il lunario e poter avere qualcosa per mangiare, almeno una volta al giorno
  18. Giuseppe Paglia

    Samuel

    Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    Arrivato con un barcone dal Ghana Samuel vorrebbe poter avere un lavoro "normale"
  19. Inizialmente pensavo più a blog legati ai motori delle quattroruote e non avevo risposto alla tua richiesta del 18 febbraio. Adesso ho notato che Riccardo ti ha segnalato il suo blog sugli aerei e allora, anche per non lasciarlo fra le nuvole solo soletto, ti segnalo il mio blog sulla P.A.N. a Jesolo a settembre dello scorso anno.
  20. Esattamente questa è la domanda sulla quale meditare prima di rispondere al sondaggio. Se c'è una motivazione oggettivamente valida allora la risposta al sondaggio potrà essere positiva sennò gli attuali 45MP sono molto più che sufficienti. Buona giornata a tutti
  21. Tutto dipende da che handicap visivo abbiamo. Io sono astigmatico e anche con la correzione diottrica devo necessariamente usare gli occhiali, esattamente come facevo con la reflex. Devo alzare gli occhiali solo per guardare lo scatto da vicino sul monitor.
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