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seymourglass

Nikonlander
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  1. Teoricamente sì, uso solo Nikon z (7/6II/50), ma in pratica è dalla scorsa primavera che non fotografo (con l'eccezione delle vacanze con i miei nipotini, strafotografati con la z50 su 24-200)
  2. No, non l'ho comperata, e non la compererò perché non mi piace e preferisco la Z50 Certo, dopo il confronto fatto da Mauro tra la ZFc e la Z50 bisogna riconoscere che le funzionalità sono accresciute, e non tanto poco; ma l'estetica non mi attira per niente- Sono molto soddisfatto che Nikon sia riuscito con il lancio della Fc a tenere acceso l'interesse per le Z, rinforzando anche le aspettativa per la Z9. E sono molto contento per tutti quelli che hanno provato eccitazione e piacere nella nuova/similvecchia fotocamera: davvero, sono felice per la loro felicità. Ma a me non piace, mi sembra fasulla, posticcia con quel cappellino sopra il viewfinder che non ha nessuna relazione con quello che sta sotto: nell'originale la copertura del pentaprisma è stata un splendida invenzione del designer, ora è una semplice copertura: si poteva mettere anche un cappello d'alpino, o la testa di un pappagallo. Al contrario, le altre Z, anche la "bruttina" Z50, le trovo di una forma quasi perfetta, linee pure, sobrietà e funzionalità nelle sovrastrutture, ergonomia dell'insieme (con la basetta aggiunta, purtroppo). Ad Ulm, presso la Scuola di Design c'è un piccolo museo di oggetti domestici, per lo più della Braun, degli anni '50 e '60, ispirati ai principi della Bauhaus, oggetti splendidi, essenziali e funzionali, che ancora ora mostrano la loro eleganza: ecco, credo che anche le Z non sfigurerebbero in quel museo. Per fortuna, de gustibus …ecc.., e siamo tutti contenti
  3. Le riflessioni di Mauro (e degli altri) non solo le trovo piacevoli da leggere ma anche convincenti ed utili. Definire le cose, o gli ambiti, con parole precise permette di capirsi e di farsi intendere, mette ordine nei pensieri e spiega i comportamenti. Magari i termini usati non sono proprio i più adeguati, ma basta che ci si intenda. Io, come “cazzaro” (in fotografia, in altri contesti spero proprio di no) mi ci trovo bene: mi interesso vagamente di questi temi, ho strumenti che fanno quasi da soli il lavoro, e ogni tanto passo un’oretta piacevole a scattare foto. Sperimento di nuovo la possibilità di sentirmi disimpegnato in quello che sto facendo, libero di cominciare e di finire quando voglio, leggero di fronte a risultati positivi o sereno se sbaglio. Altro che quindicenne: non lavoro, non sono fidanzato e tantomeno sposato, sono un tredicenne con la testa (e i piedi) farle nuvole. Meglio di così…..
  4. Grazie chi ha valutato benevolmente queste foto, recuperate con difficoltà e preparate per Nikonland in fretta e furia; e scusa per la brusca interruzione, ma dovevo preparare la cena per gli amici. la fretta spiega la pessima lavorazione della seconda, come ha notato Silvio: forse proverò a migliorarla. A Gianni: le foto sono state fatte con la D500 ed il 500f/4D a diverse aperture , con o senza TC14, il 28 giugno del 2016, tra le 6,20 le 11. Non è che le giovani albanelle non volassero, ma si limitavano a brevi giri nei dintorni del nido fino a quando si sono allontanate definitivamente. Se interessa: sono stato seduto su in seggiolino, coperto da un telo mimetico dal freddo gelido della notte alla sauna sotto il sole del tardo mattino, ma mi sono divertito tantissimo, davvero. P.S.ho visto che su Nikonland c’è un dibattito su quelli che lavorano tanto per essere alla moda: non sono io. Certamente io non lavoro tanto, ma lo faccio bene e con calma. Per esempio, oggi ho finalmente finito di non far niente, che non ero riuscito a terminare ieri Ciao
  5. Le bellissime foto di albanelloe, pubblicate da Gianni, mi hanno ricordato una esperienza fatta in Spagna anni fa. Queste sono alcune foto di giovani esemplari che stanno imparando a volare, fatte dall'alba alle 10 circa, quando sono andate via.
  6. Si, avevo l’otturatore elettronico (foto silenziosa: ON) in un’altra foto, del tutto sfocata e/o mossa, inguardabile e cancellata, si vedevano le ali diritte.
  7. 'tel chi, il Porciglione! piccolo crop per raddrizzare l'immagine e PP affrettata e approssimata
  8. scusate, ma la foto non è quella che volevo pubblicare: nel ridurre la dimensione a 2 MB ho alternato l'immagine (non so come). cercherò di rimediare
  9. Non avevo mai "visto" una libellula, o quanto meno non le avevo mai prese in considerazione, almeno come soggetto di una foto. Sono rimasto però impressionato dalle serie di immagini pubblicate dal Professore (e da altri), così che, qualche giorno fa, quando ne ho visto una volare mentre aspettavo in un canneto il porciglione, non ho resistito ed ho provato a fotografarla. La fortuna dell'incompetente…… questa è la foto: nessuna pretesa, è un crop un pò manipolato in PP, fatta con la Z50 e il 500 PF a tutta apertura, 5600 iso, 1/2500 E' la mia prima libellula, e non sono certo che non sia anche l'ultima.
  10. Si, certo. resta sempre la domanda: non c’è mercato perché non c’è domanda o non c’è domanda perché non c’è un prodotto appetibile? e con questo direi di finire questo discorso un pò ozioso
  11. Grazie per aver soddisfatto la mia curiosità. in realtà non sono pochi che fanno “anche” avifauna: quando ho incominciato a fotografare animali (primi anni ‘90) nei capanni c’erano pochissime persone; l’ultima volta, questa passata primavera, ancora in tempo di restrizioni covid, in un capanno dove si vedevano pochi e comuni uccellini eravamo in 9. Tutti, tranne me, canonisti o sonysti (si dice così?). Con una buona macchina ZDX, e con un 100-400 buono come (o magari un pò di più) di quello di Vignoli, sai che divertimento per chi, come me, è un dilettante.
  12. D’accordo su questi ragionamenti, ma se la futura Z8 (o Z90, Zn….) fosse in formato ridotto, utilizzando “mezzo” sensore stached, si risparmierebbe abbastanza da giustificare la scelta ( e pensate che avrebbe un sufficiente mercato)?
  13. Signor Roby (questo lo devo, per rispetto verso una persona più anziana di me), grazie peri il racconto dei tuoi anni alcionici. anni in cui essere un tecnico superspecializzato rendeva fiere le persone, ed apriva possibilità di esperienze degne di nota, come quelle che hai raccontato. E grazie perché ci aiuti a ripensare a quei tempi che, almeno per alcuni di noi, non sono stati quella oscura fossa di piombo in cui molti sono caduti. Erano anni di impegno e di entusiasmo, quando si viveva, anche fisicamente, la sensazione un pò inebriante di essere parte del Grande Gioco della Storia, e si credeva al Progresso per tutti. Nel '70 ho terminato gli studi, e nl '76 è nato il mio primo figlio: vedi che strane coincidenze? Io allora non guadagnavo molto, ma mi bastava e mi sentivo, come forse anche tu ti sentivi, padrone non del mondo, ma certo di me stesso. Continua per favore con le tue memorie, che saranno di traino alle mie
  14. Cercando di essere un po’ più razionale, per quanto me lo consente il mio decadimento cognitivo (sono più vicino agli 80 che ai 70) credo che acquisterò prima gli obiettivi. La Z6ll, con magari un aggiornamento del firmware, credo che possa essere sufficiente, almeno per un certo periodo di tempo e fare onore all’obiettivo nuovo. Semmai in questa situazione sarà difficile scegliere se prendere il 100-400 o il 200 “-600. Aspetterò con fiducia che gli esperti di Nikonland facciano le loro valutazioni.
  15. E quindi, il solito dilemma di appetenza-appetenza. Non mi resta che vincere alla lotteria
  16. Dipende. Io voglio una novità Nikon che mi renda per un certo periodo di tempo soddisfatto dell’acquisto. Se escono prima i tele-zoom (100-400, 200-600) allora compero uno di questi obiettivi e la mia risposta al sondaggio sarà: attendo la ricaduta delle tecnologie Z9 su altre macchine di fascia media. Se al contrario esce prima la Z9, credo che farò fatica a resistere alla tentazione di acquistarla nel 22. Aggiungo: Come per Roby C. la Z9 è sovradimensionata rispetto alle mie (scarse) capacità fotografiche. Ma, per citare persone più famose, “resisto a tutto tranne che alle tentazioni”.
  17. Bellissima fiaba professore. Non la racconterò però ai miei nipotini, perché ci rimarrebbero male per la povera Damigella: cercherò di trovare un finale migliore. ….forse: arrivó un Cavaliere d’Italia che in un boccone si mangiò il drago
  18. sono tutte e due belle foto, molto "emozionanti" per i contrasti. personalmente però preferisco la seconda, di più ampio respiro
  19. In generale le considerazioni fatte da MM sono del tutto condivisibili. Posso però dire quello che è stata lai mia esperienza nel tempo. Quando avevo tele pesanti ed ingombranti usavo sempre e solo gimbal-head (photoseki, benro) che mi permettevano facili movimenti, fluidi, precisi, e che eviravano rischi di "cadute" in avanti o all'indietro se lasciavo la presa. Di fatto però permettevano solo il movimento verticale (alto-basso) e quello orizzontale (destra.sinistra). Quando ho letto un interessante articolo di Massimo Vignoli suulla testa fotografica che usa, una Marsace m pare, in cui era possibile bloccare il rollio, ho capito che col movimento di beccheggio e di imbardata erano più che sufficienti per quando uso il cavalletto con gli obiettivi "leggeri" che ho ora. Vista la Sirui L20-S, ho comperato per pochi euro l'equivalente della Neever, ed ho risolto.
  20. si, poter scegliere di quanto, dove e come eseguire il ritaglio è un vantaggio in più. peccato che Nikon abbia preferito ripresentare una z50 con una veste vintage (che a me non entusiasma, ho ancora l'originale FM sei devo ammirare un oggetto a suo tempo tanto apprezzato) piuttosto che migliorare la linea DX. speriamo nella z90, "promessa" da Mauro Maratta
  21. Grazie della risposta, che di fatto conferma già che supponevo, la sostanziale equivalenza dei due modi di fare. Proverò però a fotografare delle scene (con la z7 che conosci) prima in un modo e poi nell'altro, per vedere se davvero ci sono differenze nello sfocato dello sfondo, che nelle prove fatte in passato non avevo notato. E speriamo di poter tornare a fotografare con la semplicità di spostamenti di prima
  22. faccio una domanda banale, che forse farà sorridere chi sa veramente fotografare (non è che ho paura fare domande, è che sono orgoglioso e mi imbarazza mostrare la mia ignoranza) Massimo Vignoli qualche tempo fa scriveva che se si fa un crop vuol dire che non si utilizza l'obbiettivo giusto: vero, ma molte volte non è possibile fare altrimenti. Io fotografo (fotografavo, visto l'andamento degli ultimi due anni) sopratutto uccelli, e spesso anche il 500 PF non basta con il full-frame: la domanda è questa conviene in questi casi passare "in macchina" al formato DX, o è preferibile fotografare a formato pieno, e poi ritagliare l'immagine in post-produzione? Io fino ad ora ho seguito sempre la seconda opzione, che mi permette due vantaggi: 1) non necessariamente debbo ridurre così tanto l'area dell'immagine, 2) posso modificare come meglio credo la d'esposizione dei soggetti fotografati. e voi?
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