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seymourglass

Nikonlander
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  1. seymourglass

    animula blandula, vagula...

    Dall'album: 18 settembre - 16 ottobre 2022 : una domenica in esterni in bianco e nero

    in contrasto con la concretezza dell'argine, la figura della garzetta appare vaga, lieve: si perde e si confonde con il cielo basso, grigio del paese che è mio, e con cui sembra condividere la stessa sostanza di cui è fatta. ci ricorda un pò la leggerezza, ma anche la fragilità della vita contro la pesantezza delle cose.
  2. Dall'album: 18 settembre - 16 ottobre 2022 : una domenica in esterni in bianco e nero

    Le mura di Ferrara sono un monumento architettonico importante e riconosciuto, anche se in alcuni punti nel corso degli anni si sono compiute dei deplorevoli interventi che hanno interrotto la continuità della cinta muraria, Uno di questi, avvenuto nel primissimo dopoguerra, con l'intento di agevolare la circolazione (!), è stata la distruzione del baluardo di S.Giorgio che chiudeva il lato verso Bologna delle mura. E' stato spostato il ponte sul Volano, abbattuta la porta d'ingresso alla città e gli edifici del Dazio, resa illeggibile la funzione difensiva e amministrativa del complesso. Solo verso la fine del secolo scorso sono stati ripristinati i bastioni e le mura a sud, con un lavoro durato anni e terminato da poco con il restauro (a mio giudizio) pregevole della Porta d'Amore. Le due foto, pessime perché fatte alla sera di una giornata piovosa e uggiosa, senza luce, (ma era una delle domeniche che obbligano ad una foto in esterni) sono di quel che resta dell'antica fortificazione; molto di recente però è stato riaperto un collegamento di questo sottomura con i Bagni Bucali: finalmente!
  3. Al ritorno in Italia, ci siamo fermati a Bolzano. Nonostante il tempo molto incerto e le previsioni sfavorevoli, oggi ho deciso di andare a Carezza, con la speranza di una foto per Nikonland. Ha piovuto quasi tutto il giorno, ma verso sera un momento di tregua. "passata è la tempesta..." : e queste sono le cime del Catinaccio sopra Carezza Nikon Z7 e Z 24-200
  4. non ho nessuna difficoltà ad ammettere che la Z9 sia per me una macchina sovradimensionata, con possibilità eccedenti alle mia capacità (e necessità). E che se fosse stato possibile avere una Z con le stesse prestazioni di autofocus e di raffica in un corpo più compatto e leggero, avrei preferito quel modello. Ma ora ho la Z9, sono soddisfatto e non la cambierò: probabilmente, anche per motivi anagrafici, sarà la mia ultima Nikon "importante". L'uso della Z9 è ovviamente quello specifico, della fotografia agli animali in natura; per il resto, come sanno due di voi, ho una Z7 e una Z50 acquetate usate ma perfette, che mi bastano per ogni esigenza.
  5. Un triplice applauso: al fotografo per un bellissimo scatto, ben ambientato e pieno di rispetto per l’animale; a tutti coloro che hanno permesso, con il loro impegno, il ritorno di un animale quasi estinto dai pregiudizi comuni; e al lupo, naturalmente. da ragazzo andavo in giro per i boschi, a caccia, ma con uno schioppo che era stato di mio nonno e con cartucce che mi ricaricavo alla belle meglio: armi come quelle mostrate sono sleali e immorali.
  6. grazie aglia amici per il loro apprezzamento: so benissimo che fotograficamente sono mediocri, ma le foto sono fatte ….. al volo.
  7. E' poco più di un mese che ho la Z9: fino ad ora ho fotografato solo piccioni sui tetti delle case dei vicini, o antenne televisive si palazzi di là dal fiume; e i gatti di casa, e il cane. Finalmente sabato scorso la prima uscita "seria", anche se breve (un paio di ore) nell'entroterra del viterbese. Sono colline dolci, dove il grano è già stato tagliato e imperano le ferule, riarse dal sole. I colori sono molto belli all'alba, in contrasto con il cielo. e in cielo volavano nibbi, ma sopratutto grillai, alti e lontani. Non si fotografava molto, anche se la z9 non sbagliava un colpo e al 100x100 si vedono a fuoco le singole penne. Non avevo mai visto "l'Ara della Regina", i resti di un tempio etrusco nella località dove sorgeva un tempo l''antica Tarquinia. Quando siamo arrivati sul piazzale, una sorpresa: posata su una ferula, a una decina di metri un Falco Pecchiaiolo che ci guardava, indifferente. Dopo un una decina di secondi di si è avvicinato fermandosi su una staccionata, dove è rimasto qualche minuto: centinaia di scatti! (scusa Mauro, ancora non riesco fare "raffiche" come te), fino a che non è partito all'improvviso. così, nel giro di pochi minuti ho visto un nuovo reperto archeologico ed un rapace che non solo non avevo mai fotografato, ma che non avevo nemmeno mai visto. quest sì, che sono soddisfazioni!
  8. che sorpresa! a me questi due prodotti sono arrivati due giorni fa. poiché nulla so di elettronica, elettrotecnica o di elettroqualcosa, li ho guardati con una certa diffidenza, ma alla fine li ho provati (con timore) Funzionano, non so se bene o male, ma il caricabatterie ha caricato, in macchina, la EN-EL 18d, e anche la DOT.foto, che per altro era già carica quasi al 100%. Ti ringrazio anticipatamente per le "analisi" c he farai con i tuoi strumenti e la tua esperienza.
  9. Certo che l'ho vista anch'io, nella prima pagina. Ma quando sono entrato per "votare" ho trovato due riquadri (1 e 2) con le varie scelte possibili, e quella wildlife non l'ho trovata. Forse perché ho usato un tablet?
  10. Le mie motivazioni sono le stesse di Leo; tra le opzioni possibili non ho trovato però quella, che è l’unica che soprattutto mi interessa, relativa al wildlife Certamente la Z9 è una macchina sovradimensionata per le mie ridotte capacità fotografiche, ma, ammalato di senectus progrediens non ho avuto pazienza di aspettare che uscissero altri modelli da lei derivati. Credo che sia davvero l’ultima macchina fotografica seria che compero. sotto sotto spero di no
  11. io la Z9 l'ho prenotata nel Lazio, nel mio negozio di fiducia; in Veneto, da un grande distributore; e , per scherzo, in un negozio di Ferrara: dopo 20 giorni il negoziante ferrarese me l'ha consegnata!
  12. Grazie ancora: sei generoso nel fornire utili informazioni. non vado in malora se ne compero uno, e poi vi farò zxapere se davvero funziona.
  13. grazie per la risposta fulminea, ma mi sono forse espresso male: non intendevo un power bank, ma un alimentatore/ trasformatore equivalente al tuo Anker
  14. sto cercando anch'io un alimentatore da viaggio: ho visto il Baseus 65W, con 4 porte (2 tipo C e 2 A), ma non trovo informazioni se sia dotato della tecnologia Power Delivery. qualcuno lo conosce?
  15. E' una simpatica consuetudine, quella di inviare a Nilonland le prime foto fatte con la Z9, nuova di zecca e appena arrivata. A me è capitato ieri di ritirarla, nel pomeriggio. Mentre la stavo guardando, incerto su come avrei potuto usarla al meglio, ho sentito suonare i tamburi e le trombe chiarine dei figuranti del Pallio di Ferrara: erano i rappresentanti della mia contrada, quella di San Giorgio, che sfilavano sul ponte a fianco casa per raggiungere il corteo storico che rievoca le antiche feste della Corte Estense. Queste sono le mie prime foto. fatte così, senza sapere cosa stavo facendo, ma con il grande piacere di poter finalmente usare una macchina così tanto aspettata.
  16. Come Massimo Vignoli ho votato per la Z9; non ho messo altro perchè, più vicino agli 80 che ai 70 anni, credo che basti così.
  17. L'usignolo del Giappone, che non è un usignolo e non è di origine giapponese, è stato importato in Italia come animaletto da compagnia (sempre in gabbia, però). Una o più coppie sono riuscite a fuggire e nel tempo si sono ambientate al nostro territorio. Fino a l'anno scorso era diffuso sopratutto in Toscana; da questo inverno ha superato gli Appennini e si è insediato nella pianura emiliana, nelle campagne tra Bologna e Modena. Per me è stata una piacevole sorpresa vederne una coppia in mezzo a Frosoni, Peppole; Passere Scopaiole e Fringuelli. Due scatti, in due giorni diversi, il primo con NikonZ7 su 500PF (1/800, f5,6, 8000 ISO), l'altro con la Z6II e il 500PF (1/2500, f8, 1600 ISO) ps. sono dei crop: non sempre ci si può avvicinare, e il Nikon 800 f6,3 non l'ho (e non l'avrò mai)
  18. Ho avuto, soprattutto negli anni passati, la fortuna di fare qualche viaggio in Africa ed in Asia principalmente per fotografare animali; la mia è una esperienza limitata, ma alcune considerazioni potrebbero esserti utili. 1. Le guide che organizzano i “safari fotografici” tendono sempre a privilegiare gli animali più iconici della zona, per lo più grossi, vistosi, stranoti. Questi animali (elefanti, giraffe, grandi felini, ma anche gazzelle, orici e così via) sono indifferenti (assuefatti?) alla presenza umana, non mostrano nessun segno di allarme per l’arrivo delle jeeps e continuano a comportarsi tranquillamente. Si muovono lenti ed è possibile fare straordinarie foto con qualsiasi strumento, figuriamoci con una Z6. Occorre solo una corretta calibrazione della messa a fuoco con le Nikon D, problema però inesistente con tutte le Z. (Io nell’ultimo viaggio fatto con la 850, non avevo considerato questo dettaglio, e molte foto di tigri sono leggermente sfocate: spero solo di poter utilizzare questo per giustificare un nuovo giro in India.) Altro aspetto da considerare è la giusta esposizione, visto il rapido passaggio tra zone fortemente illuminate e zone buie, all’ombra. Da quando esiste l’”auto ISO” è però un problema superato. 2. Per gli animali in movimento rapido ma di breve durata (la partenza improvvisa di un uccello, il salto di una scimmia da un ramo all’altro, lo scatto di una gazzella) sono un problema che richiede soprattutto riflessi pronti e una mano (un braccio) ferma: sono molte di più le mie foto mosse piuttosto che quelle fuori fuoco. Che ci sono, quelle sfocate, e molte, indipendentemente dalla macchina fotografica: ho avuto sia la Z6 che la Z6II, ed ora ho una Z7 (una reliquia, quasi, appartenuta ad un grande fotografo di belle ragazze) e non ho visto nessuna differenza nello “sbagliare” la messa a fuoco in queste occasioni. Speriamo nella Z9 e nelle sue sorelle, quando arriveranno. 3. Per le scene di azione prolungate (l’inseguimento di una gazzella da parte di un ghepardo ad esempio), il “panning” è una situazione ancora più difficile: “per fare certe cose ci vuole orecchio, ce ne vuole molto, anzi parecchio” (come Iannacci canta e Mauro docet). Non avviliamoci se non sono come speravamo, e se sono risultate abbastanza buone, possiamo ritenerci soddisfatti. 4. Per gli obiettivi, nei miei viaggi ho sempre portato un 500: prima dei 500 f/4, ora, che non riuscivo più ad usarlo a mano libera e che ho venduto l’ultimo, il PF f/5,6. Insieme a questo il 300 PF: un completo leggero e più che sufficiente per questo scopo. Ho avuto anche un 200-400 f/4 con la D3, comperato usato e probabilmente difettoso, e poi un 80-400, che, a differenza di Massimo Vignoli, non mi è mai piaciuto molto: forse perché faccio poco “animalscape” e più “figurine di dinosauri”. Comunque, qualunque cosa ci sia nella tua borsa, e di qualsiasi qualità siano le foto fatte, un viaggio in Africa è sempre un’esperienza speciale: il mal d’Africa esiste, esiste…
  19. Per dirla tutta: all’uscita (!) Un ranger ci ha detto che in quella parte del parco dove potevano girare gli ospiti c’erano solo delle draghi a cui veniva dato molto cibo in modo che fossero più tranquilli e più lenti nel muoversi. L’avessero detto prima……
  20. Visto che se ne è parlato…. questo è il mio Drago di Komodo. E' una foto del 2011, fatta con la d300 e il terribile 18-200. Eravamo in vacanza a Flores (dove ho fatto le mie uniche immersioni subacquee, disubbidendo al mio cardiologo) e non potevamo evitare di andare al parco naturalistico di Komodo. E' stata una visita un pò deludente: i "draghi" erano pochi e lontanissimi, in fondo ad un avvallamento, infotografabili. Noi giravamo a piedi, con una guida e all'improvviso da una boscaglia è saltato fuori questo esemplare, vicinissimo. Per fortuna la guida, gridando e agitando un bastoncino che teneva in mano , lo ha fatto fuggire: altrimenti ci toccava fuggire a noi.
  21. Così, tanto per dire. Ieri sera, al supermercato, mi si avvicina un amico, tutto eccitato: lui, un bravissimo fotografo naturalista, di suo pacato e sereno. “Ho comperato la Z9” mi fa, “bello, ottima decisione. La vorrei anch’io, ma devo aspettare un bel pò, E tu, quando pensi che te la consegneranno?” “No, no! Già ce l’ho, e lo anche già provata; una cosa da non credere, una macchina totalmente diversa dalle altre Z, Guarda che autofocus!” E mi mostra sul telefono una raffica di foto di una poiana, sempre con l’occhio a fuoco, anche quando si move e si gira, Poi una cinciallegra, con la testa in ombra, che non si distingue nemmeno l’occhio: centrato, sempre. Ha detto che, girando su internet, ha trovato un negozio che metteva in vendita una Z9: ha telefonato, fermato l’acquisto ed è partito subito n auto a prendere il tesoro. Avevamo però fretta tutti e due, e ci siamo salutati. Lui è via questo fine settimana, e resterà via da Ferrara per alcuni giorni, ma ha promesso che al ritorno mi farà vedere e mi pemetterà di tenere in mano la Z9. Tutto qui
  22. No, non la comprerei perché non mi piacciono le copie (riadattate a nuovi usi) degli oggetti a loro tempo belli: un finto candeliere dell’ottocento con sopra montata una lampadina a led, mi irrita. E poi, a differenza di Mauro, a me le Z 6/7…50. piacciono: hanno una linea essenziale e funzionale, sono “pulite”, rigorose, calviniste. Sono forse l’unico ad avere qualche dubbio sulla forma della Z9, ma l’ho vista solo in fotografia, e.non posso pronunciarmi. Se però l’ergonomia è quella che hanno detto tutti coloro che l’hanno provata, allora le linee svasate, barocche che si vedono in certe immagini, saranno perdonate. Ma debbo aspettare ancora un anno per saperlo.
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