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Pedrito

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Pedrito

  1. Interessante, come tutti i tuoi interventi.

    Queste discipline orientali mi hanno sempre affascinato, più per la curiosità riguardo i loro benefici per corpo e mente che per gli aspetti legati al combattimento puro e semplice.

    Sono certo del benessere che deriva dalla loro pratica, anche se, immagino, sia necessario un lungo apprendistato per poterne "penetrare" la conoscenza.

  2. Mi sorprende un po' che chi ha un'auto ibrida plugin non sfrutti appieno la possibilità di andare in elettrico, soprattutto se si muove in città dove le restrizioni anti inquinamento obblighino ad utilizzare questa modalità, così come anche per la possibilità di risparmiare (un po') sul carburante. Non mi sorprende invece che non sia effettivamente così ecologica come pubblicizzato dalle Case automobilistiche.

    In ogni caso a me non convincono questi tipi di auto: se dovessi (per forza) scegliere opterei per una full electric, la quale sarebbe effettivamente un'auto ecologica (riguardo le emissioni zero) e consentirebbe per il suo piccolo di abbattere le polveri sottili. Inoltre leggo che sia anche divertente da guidare per lo spunto che consente il motore in accelerazione e ripresa e confort di marcia.

    Tuttavia per chi fa (in questo periodo pandemico, farebbe) tanti chilometri come me, la mancanza di colonnine di ricarica lungo i percorsi e la durata dei rifornimenti, la tecnologia ancora acerba, gli alti costi di acquisto/noleggio e, non ultima, l'incertezza sugli effettivi benefici ecologici che consentirebbe (per i materiali delle batterie, le modalità di smaltimento, ecc.), mi farebbe propendere per attendere gli sviluppi di simili auto ancora poco efficienti per un uso "normale".

    Per cui mi tengo la mia diesel che, per i percorsi che faccio essenzialmente su superstrade e strade extraurbane, è ancora la migliore soluzione per costo di acquisto, consumo (facilmente riesco a percorrere 18/19 chilometri/litro), facilità di gestione e valore dell'usato alla rivendita. Almeno per me che non vivo e lavoro in città dove le diesel sono ghettizzate.

  3. Mi era sfuggito questo tuo blog sul confinamento 2020.

    Hai raccontato con grande sensibilità come hai vissuto quel periodo, e leggendolo oggi ad un anno di distanza ho ripercorso con la memoria quelle tristi settimane (forse non più difficili di quelle che stiamo vivendo oggi) rivivendo sensazioni, paure e speranze che quella straordinario strumento che è il cervello mi aveva fatto quasi dimenticare per proteggermi dall'avvilimento e dalla depressione, lasciandomi ricordare solo gli eventi più gradevoli e piacevoli.

    Ma lo sai che sei quasi più bravo nella narrazione che nella fotografia? :marameo:

    Scherzi a parte, ti inviterei ad insistere raccontandoti (e raccontandoci) ancora con testi ed immagini altri temi, magari un po' più ameni di questi. ;)

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  4. E' un posto davvero caratteristico che sono certo sia interessante da visitare, e lo hai ben descritto sia con le immagini che con il testo.

    Riguardo il video, l'hai girato con la Z6? E quale sw hai usato per il montaggio? Giusto per sapere, perché anche se non ambisco a diventare un videomaker, mi potrebbe essere utile in talune occasioni saper utilizzare questa funzionalità della mia ML.

    Immagino anche che hai girato a mano libera: non credi che un monopiede possa aiutare in queste occasioni?

    :sono_muto:

  5. Grazie a tutti per il passaggio.

    Nicola ha colto il senso di ciò che volevo significare con questa serie di foto.

    Perché aldilà degli spunti che ho creduto di cogliere fotografandola, la leopoldina non è stata solo la protagonista di quasi due secoli di storia di questi territori assieme a coloro che qui hanno abitato e lavorato, ma è anche una (bella) testimonianza di architettura industriale che merita di essere ricordata e salvaguardata.

     

  6. Perfettamente d'accordo con te, Mauro. E non mi pare che hai detto qualcosa di politicamente scorretto.

    Anch'io, in effetti, sempre curioso e attratto dalla fotografia di strada, non me la sento di immortalare gente con la mascherina sul viso mentre si muove per le vie e i locali delle nostre città.

    Ma non per il fatto di non voler ricordare questo periodo pandemico, - ché non credo mai ce lo scorderemo ¬¬ - ma perché non poter vedere le espressioni delle persone toglie parecchio a questo genere fotografico, senza contare che molti - io per primo - mi sembrano assai impacciati con quella benda sulla bocca mentre attendono alle proprie attività. Non so come dirlo, ma mi sembra di ritrarre aspetti e situazioni non spontanee, anormali, irreali, pur nella vera e tragica quotidianità a cui questa pandemia ci ha ormai abituati.

    Così in questi mesi sto provando a dedicarmi alla fotografia di paesaggio compatibilmente con i vari confinamenti a cui come tutti sono costretto, e le varie immagini che ho pubblicato negli ultimi mesi stanno a testimoniarlo. Genere difficile ma affascinante, a cui si abbina però il piacere di muoversi in contesti naturali e di grande bellezza che mi ripagano anche quando non porto a casa le foto che vorrei. ^_^

    • Sono d'accordo 1
  7. Belle foto accompagnate da una piacevole descrizione. ^_^

    Peccato che molti abbinano il cipresso ai cimiteri. Evidentemente è necessario vivere in Toscana per apprezzarne l'austera eleganza e comprendere come esso sia ben più di una caratteristica del paesaggio dove risiede: il gioiello che adorna ed impreziosisce un territorio di straordinaria bellezza. :x

    • Sono d'accordo 1
  8. Simpatica digressione su un autore cult per chi ama il genere horror. Me lo fece conoscere molti anni fa un amico e disegnatore di fumetti, e forse per questo appassionato cultore di questo tipo di letture fantastiche.

    Devo dire che concordo con il tuo apprezzamento per questo autore che colpì anche me fin dai primi racconti che ebbi modo di leggere.

    Concordo anche sul fatto che, come spesso accade per i libri che si leggono, la trasposizione cinematografica è quasi sempre deludente; e ciò è ancora più vero per HPL che descrive più le paure ancestrali dell'uomo piuttosto che i mostri più o meno reali narrati nei suoi racconti.

    Inoltre nella lettura di un libro io immagino luoghi e persone (e voci) che, quando mostrati in un film, sono sempre molto diversi da quelli che avevo prefigurato e, come detto, spesso drammaticamente incoerenti rispetto a quelli visualizzati nella mia fantasia.

    Poi addirittura, se leggo un libro già letto anche molti anni prima mi capita di associare ai personaggi e luoghi narrati gli stessi volti, le stesse voci, gli stessi vestiti e le stesse ambientazioni immaginate la prima volta, senza possibilità di cambiarli. Figuriamoci quindi se posso ritenere credibile la messa in scena di altri, tanto più in un racconto di Lovercraft!

    Oddio, sono pazzo? O.o

    • Sono d'accordo 1
  9. 16 ore fa, Silvio Renesto ha scritto:

    ...

    Ma se interessa, posso approfondire un po' di più. A fine diario, perchè no?

    Ma sì, Silvio, forse è meglio aggiornare qui il tuo articolo presente sul vecchio sito, magari aggiungendo le esperienze che hai maturato da allora anche dal punto di vista dell'attrezzatura, come già condiviso riguardo la tua pubblicazione su Blurb.

  10. 29 minuti fa, leviathan47 ha scritto:

    Ma non sarebbe giusto scrivere la macchina usata e obiettivo, senza scendere sull'esposizione ed altro? Lo dico in generale rivolto di più agli amministratori perché sia imposto a tutti che postano qui. Mio parere

    Nel pubblicare in un post le foto di un intero anno ritenute migliori si va a pescare tra migliaia di scatti generalmente ottenuti, nel mio caso ma credo anche per altri, con attrezzature diverse.

    Posso dirti che la maggior parte delle immagini che vedi qui sono scattate con Z6 + 24-70/4 e D750 + 70-300 AF-S G, quelle al mare con Olympus E-M10 Mk II + 14-42 EZ.

  11. Grazie a tutti per il passaggio.

    Come detto avrei potuto fare meglio, ma dopo tanta inattività e disabitudine a fotografare ciò è quanto sono riuscito a portare a casa.

    Sono d'accordo che manca qualche scatto di soggetti in primo piano che avrebbe arricchito la serie di immagini, e nelle mie intenzioni c'erano anche alcune foto nel bosco intorno al Santuario ma, pur essendomi attrezzato con l'abbigliamento, la neve era così alta e soffice che sarebbero state necessarie le ciaspole di cui non dispongo, e vi ho dovuto rinunciare.

    Per chi è interessato ad una visita - che, avrete capito, vale davvero il viaggio per la bellezza e l'atmosfera del luogo - aggiungo che ci sono tante altre cose da vedere sia nel Santuario che nelle zone intorno, ma per l'attuale emergenza sanitaria alcuni siti sono momentaneamente chiusi al pubblico.

    Suggerisco di visitare le pagine web de La Verna per saperne di più sulla storia di questo straordinario comprensorio ed ottenere informazioni aggiornate per pianificarvi un viaggio, interessante anche d'estate per la particolarità e varietà del paesaggio.

    Aggiungo, essendomi dimenticato di farlo all'inizio, che tutte le immagini sono ottenute a mano libera con Z6 + 24-70/4.

  12. Il 9/1/2021 at 13:43, Silvio Renesto ha scritto:

    Roby, il libro l'ho già fatto... qualche anno fa:

    https://it.blurb.com/b/5922427-libellule-e-damigelle

    però è passato  un po' di tempo, ho foto migliori e  potrei fare la seconda edizione :) .

    Sì, Silvio, potresti e dovresti farlo. Così aggiorneresti anche le immagini riguardanti l'attrezzatura utilizzata, oggi forse un po' obsoleta... :marameo:

  13. "Lo Zen e ..." a partire dai primi due libri che hai citato sono appunto delle letture che da tanto tempo desidero fare, ma che ho finora rimandate per mancanza di tempo. Questo tuo intervento mi dà adesso lo stimolo a non attendere oltre e a cominciare a leggere il volumetto di Herrigel.

    Interessante la definizione dello Zen, affascinante quanto sfuggente ...

    Se è Zen "essere tutt'uno con quello che si fa" e in questa pratica (ma anche ricerca) "i limiti ad un certo punto sono superati e ad un tratto si è ad un livello superiore" , associerei questo concetto alle capacità di grandi ed inimitati fuoriclasse della letteratura come Giacomo Leopardi, della pittura come Raffaello Sanzio, della musica come Wolfgang A. Mozart, o dello sport come Ayrton Senna, uomini che ciascuno nel proprio campo sono stati grandi pur avendo un avuto una vita assai breve per dimostrarlo.

    Anzi, lo erano certamente già fin dalla nascita per quella rara dote che si chiama talento, ma pervicamente coltivata durante tutta la loro corta esistenza praticamente fino a morirne, e dove lo studio e la passione diventano appunto un tutt'uno con il talento stesso così da generare capolavori con l'apparente naturalezza che solo i grandi hanno nella creazione delle loro opere. Sì, anche Ayrton, un artista dell'automobilismo sportivo capace di imprese che ancora si ricordano a distanza di anni.

    Ecco, io vedo lo Zen come la capacità di padroneggiare la fotocamera senza pensare a come adoperarne le molte funzioni, come riuscire a vedere una fotografia con la stessa facilità con cui si beve un bicchiere d'acqua, come realizzare gli scatti che si hanno in mente similmente all'apparente disimpegno che avevano i grandi che ho citato.

    Sarà un percorso difficile? E chi ha detto che è facile?? :marameo:

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