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Pedrito

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Pedrito

  1. A mio parere il tuo reportage, Roby, è più incisivo a colori perché il soggetto viene presentato con maggiore fedeltà e con esso, ahimé, lo stato di degrado e rovina che l'incendio ha provocato all'edificio e al suo intorno che hai avuto modo di ritrarre.

    E forse anche perché ciò che siamo abituati a vedere in tv e sui siti web di notizie (per non dire sui giornali, ormai da diversi anni con immagini a colori) non viene più pubblicato in monocromia.

    Se posso dire, nel reportage il colore ha meno filtri rispetto al bianco e nero, ti sbatte in faccia la realtà delle cose che vengono mostrate, e le fa apparire drammaticamente più vere ed attuali. O almeno a me fa questo effetto.

     

  2. 6 minuti fa, effe ha scritto:

    In questo posto ci si annoia, l'ho scelto apposta. Per cui alle 21,30 ero già addormentato e poi mi sono svegliato senza nessun motivo nel cuore della notte. Ho trovato utile dare uno sguardo su Nikonland. Comunque in genere dormo poco sono piuttosto iperattivo. Comunque mi sono riaddormentato alle 6 e mi sono svegliato alle 8. Alle 9,30 ero in acqua :)

    Hai postato attorno alle 4,00, qundi magari ti sei svegliato"nel cuore della notte" verso le 3,00.

    Dalle 21,30 in cui ti sei addormentato fino, poniamo, alle 3,00 hai dormito più di 5 ore, e altre 2 ore le hai dormite dalle 6,00 alle 8,00: totale, oltre 7 ore di sonno, che per la tua età sono abbastanza normali. Quindi non dormi così poco.

     

    Così mi hai fatto venire in mente un mio carissimo amico, di professione avvocato, che mi prende in giro da una vita dandomi dello sfaccendato perché tendenzialmente mi piace / mi piacerebbe alzarmi tardi da letto, affermando che lui invece si alza alle 4 / 4,30 per studiare le cause per poi lavorare tutto il giorno.

    Ed io da una vita gli oppongo il fatto che non mi corico mai prima delle 23,30 / mezzanotte, stento a prendere sonno e mi sveglio (stanco) alle 7,30. Mentre lui, come mi confessa, spesso alle 20,30/21,00 crolla sul letto o sul divano, per poi svegliarsi - come è giusto per un cinquantaquattrenne - dopo circa 7 / 7 ore e mezza.

    Entrambi abbiamo dormito lo stesso numero di ore, ma lui è uno stakanovista del lavoro ed io un dormiglione... o.O

    Si fa per scherzare, ovviamente... :sorriso:

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  3. Bel racconto e belle foto, che confermano quanto osservato in tanti reportage che ho avuto modo di vedere negli anni.

    E pensare che ho conosciuto gente che negava che oltre cortina ci fosse quello stato di cose, certi che chi raccontava quella realtà non facesse altro che propaganda anticomunista...

     

  4. Begli scatti che raccontano la quotidianità di questi operatori (piloti, medici e paramedici) sempre "in missione" per salvare vite umane.

    Fuori dalla drammaticità di questi interventi, rimango sempre affascinato dalla potenza e dalla tecnologia di questi elicotteri: più di una volta mi è capitato di vederli da vicinissimo atterrare ed alzarsi in volo, e nel caos di quanto le pale sollevano da terra con la loro forza (polvere, bidoni in plastica, carte, ecc.) rimanere impalato a guardare pur investito dal tornado di aria generato da esse.

  5. Ti si legge sempre volentieri, prof!

    Concordo sul fastidio che si prova quando qualche cialtrone pretende di cimentarsi in un campo per lui sconosciuto senza preventivamente documentarsi e si crede anche convinto della qualità del suo lavoro.

    Va bene che la finzione cinematografica è tale ed è funzionale allo spettacolo e all'intrattenimento che deve assicurare, ma quanto apprezziamo i film che prendendo spunto da aspetti reali sviluppano una sceneggiatura credibile e allo stesso tempo divertente?

     

  6. Non sono un esperto del genere, ma le trovo originali per il taglio e lo sviluppo in chiave alta che hai scelto. E lei è fotogenica, oltre ad avere dei bellissimi occhi.

    Semmai - ma è un mio limite a cui non riesco ad abituarmi - non mi piace la presentazione di immagini in b/n assieme a quelle a colori: due distinti thread avrebbero aiutato ad osservare ed apprezzare meglio le due serie di foto.

     

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  7. 2 minuti fa, effe ha scritto:

    ...

    Marco. Sto pericolosamente sconfinando verso il politicamente scorretto. Sorry.

    Ma no, Enrico, credo che quanto affermi sia condiviso da tutti. Solo che questi tutti sono troppo ... pochi.

    Immagina se qualche migliaio di sardi scendesse in piazza a chiedere le misure che servirebbero per limitare o addirittura scongiurare questi danni: pensi che la politica non si mobiliterebbe?

     

  8. 16 minuti fa, effe ha scritto:

    Direi la seconda che hai elencato, e non ho il minimo dubbio. 15.000 euro l'ora costa allo Stato il lavoro di ogni Canadair. In Sardegna erano 4 che hanno lavorato per 100 ore, 4 giorni. Sarebbe bastato un solo Canadair per tenere a bada il fuoco fino all'arrivo delle squadre di terra ed eventualmente di altri Canadair. Se solo quell'aereo fosse stato parcheggiato a Fenosu, 4 minuti di volo compreso il pieno d'acqua, dalla zona dellì'incendio.

    ...

    Perfettamente d'accordo su tutto.

    Temo però che il problema sia più complesso, a partire dall'aspetto logistico legato alla possibilità / opportunità di creare e mantenere più basi di Canadair con piloti, squadre di manutenzione, attrezzature, ecc., stanziate in Sardegna, in Sicilia, nel Lazio, ...

    Per la Sardegna poi ho sentito parlare della mancanza di manutenzione delle strisce tagliafuoco (si chiamano così?) per limitare e circorscrivere gli incendi boschivi, manutenzione che, senza dubbio, costerebbe meno di quanto hai elencato in termini economici e di risorse impiegate in caso delle emergenze descritte.

    A monte, occorrerebbe poi fare cultura fin dalle scuole primarie per insegnare il rispetto della natura e, soprattutto, della cosa pubblica che, come tale, in Italia sembra che non sia di nessuno... Ma sbaglio o l'educazione civica non è più materia di insegnamento?

     

  9. Impressionante... e triste, tanto più perché se è vero - com'è vero - che la gran parte di questi incendi sono appiccati dall'uomo sia consapevolmente che inconsapevolmente, stiamo distruggendo la casa dove viviamo. Ed è una cosa di cui non riesco a capacitarmi.

    Immagini ben riprese. Non so se io al posto vostro avrei avuto il sentimento di uscire di casa a documentare questo scempio.

    Ma forse è meglio così, se ciò valga a suscitare indignazione e contribuisca a combattere chi opera questa violenza sulla Natura.

  10. 2 ore fa, Roby C ha scritto:

    Ma dai.. Marco.. non prendermi per il naso.. i tuoi scatti sono anni luce più in alto dei miei.. comunque,  beh.. GRAZIE un salutone anche a Paoletta.

    Roby, i complimenti sono sia per le foto (non è facile cogliere il momento giusto per scattare durante una cerimonia in cui si è anche... emotivamente coinvolti :x) che per la bella famiglia che hai.

    E anche Paoletta conferma. ^_^

  11. Non amo molto la commistione tra fotografia e successivi interventi di tipo pittorico sulle stampe: perché mi sembra che non si tratti più di fotografia ma di altra forma d'arte che dalla fotografia si discosta alquanto. Infatti questo artista nasce pittore prima che fotografo.

    Ma hai fatto bene a parlarne riguardo quali immagini si possano creare a partire da una fotografia.

  12. Davvero interessante.

    Amo seguire in tv documentari sugli animali, e il tuo intervento mi ha riportato alla mente un analogo studio riguardante - se ricordo bene - il motivo per cui i cani da pastore sono diventati domestici mentre i lupi, che condividono con i primi il patrimonio genetico, non lo sono mai stati.

    Riassumendo in due righe, nei filmati si osservava come i lupi, allevati in laboratorio fin da cuccioli con una selezione simile a quella che hai descritto, non risultavano addomesticabili neanche con l'offerta di cibo correlata a semplici attività da svolgere per ottenerlo.

    Dove ad esempio i cani dopo alcuni tentativi imparavano ad aprire una grata dietro alla quale c'era del cibo, mentre i lupi nelle stesse condizioni dei primi dopo un tempo relativamente breve si arrendevano e accettavano l'impossibilità di arrivare al premio.

    Scrivine ancora. ^_^

  13. Una chiesa inquietante ma straordinariamente bella nella sua architettura, che sembra restituire il respiro di chi nei secoli l'ha costruita, ampliata, frequentata ed infine abbandonata al suo triste destino. E che sei riuscito a ben rappresentare con le tue immagini.

    Peccato non si possa salvare: ma, chissà, magari tra un secolo lei sarà ancora lì anche quando non ci sarà più chi ne ha decretato la prematura fine...

    :sorriso:

     

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