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Pedrito

Nikonlander Veterano
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Blog Entries pubblicato da Pedrito

  1. Pedrito
    Uscito di casa la mattina con borsa da lavoro di ordinanza, un’agenda piena di appuntamenti e un bel po’ di chilometri da fare, ho volutamente lasciato nell’armadietto sia la Z6 con tutta la sua artiglieria che la piccola Olympus, il back-up disimpegnato della mia Nikon.
    Ho così tanto lavoro da fare, la luce in questa stagione fa pure schifo, figurati se avrò tempo e modo anche solo di tirare fuori dalla custodia la macchina per uno scatto o due, mi sono detto. Ma avevo scordato che vale sempre la regola che quando non si ha la fotocamera con sé si osservano le migliori occasioni per fotografare. E naturalmente così è stato anche stavolta.
    Complice il cliente (stronzo) che non si fa trovare all’appuntamento, un’ora abbondante a disposizione da passare possibilmente senza imprecare contro chi ti fa perdere tempo e la vicinanza di un sito che stuzzicava la mia inguaribile curiosità per i luoghi sconosciuti o non frequentati da tanto, ho deciso di dirigermi al piccolo Lago di Chiusi poco distante, desideroso di esplorarlo un po'. Sceso fino lì, wow! mi è sembrato di essere capitato in un paradiso, e assieme alle poche persone che c'erano ho pensato che fossimo chiusi in una bellissima bomboniera, adagiata fra Umbria e Toscana!
    Sarà stato per il fatto che in questo periodo post pandemico c’è poca gente in giro anche nei siti più votati al turismo, sarà che il Comune o le associazioni di volontari del luogo avevamo reso un giardino elegante e ben curato il porticciolo e le aree limitrofe che ricordavo invece disordinate e trascurate, sarà stato che una leggera e piacevole brezza aveva reso l’aria più tersa di quanto non sia in questo periodo, sarà stato che il cielo era costellato di bellissime e fotogeniche nuvolette desiderose di fare da sfondo a delle fotografie, che mi sono detto: eccheccacchio, per una volta che ho lasciato a casa la fotocamera ecco un fantastico set con soggetto e luce giusta per tanti begli scatti, ma a cui devo rinunciare!
    Tuttavia non mi sono perso d’animo e, tirato fuori il mio smartphone, ho provato a vedere cosa riuscivo a portare a casa. Ed ecco qui il risultato.
    Non sembra male, vero?
     
    (Tutti le immagini sono state riprese con Redmi Note 8 Pro, postate qui così come uscite dal telefono e ridotte nelle dimensioni per la pubblicazione sul web. Alcune hanno subito una raddrizzatina.)
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  2. Pedrito
    Il mio nuovo Nikkor Z MC 50mm f/2.8 l’ho acquistato giusto in tempo per averlo disponibile in una breve vacanza in Puglia: 7 giorni 7 di puro svago, sole e mare sulle belle spiagge del Gargano, privilegiando per una volta relax, bagni di mare e piacevoli serate nei ristoranti di pesce della zona alle uscite per girare il territorio a fotografare.
    Quelli che presento sono quindi pochi scatti effettuati in condizioni di luce e situazioni non sempre ideali: ma per chi fosse curioso delle opinioni di un fotografo che lo usa davvero e sul campo, o per chi avesse l’intenzione di dotarsene, ci tenevo a condividere le mie personali impressioni.
    Inizio col dire che il negozio presso cui l’ho acquistato pochi giorni dopo la messa in commercio ne aveva solo due pezzi: il primo l’ha acquistato un tizio che lo doveva regalare e che quindi non l’ha neanche tirato fuori dalla scatola. Il secondo l’ho preso io lasciando di fatto il rivenditore sprovvisto di questo obiettivo: per questo ho dovuto fare là l’unboxing e mostrarglielo per una breve presa di contatto. In cambio però sono stato “ricompensato” con in regalo un’utile lente protettiva Hoya da 46mm, da usare davanti il piccolo obiettivo che fuoriesce dal barilotto quando utilizzato in modalità macro.
    Motivo principale dell’acquisto era avere una lente standard sufficientemente leggera e compatta ma anche prestazionale per la mia Z6, da utilizzare sempre: disponendo questo 50mm anche della funzione macro ho poi ottenuto un vantaggio in più, che peraltro non ho sfruttato in questi primi giorni di utilizzo.
    Nell’uso ciò che mi ha colpito maggiormente è la sua grande qualità ottica rispetto a tutti gli altri obiettivi standard che ho fin qui utilizzati: in soli 260 grammi ho una lente con 10 elementi in 7 gruppi, inclusi 1 elemento ED, uno asferico e un elemento anteriore con trattamento al fluoro, un diaframma a 9 lamelle e una funzione macro con RR 1:1 con limitatore di messa a fuoco. Dopo averlo provato posso affermare che con la mia Z6 costituisce un kit letale!
    Ne è una dimostrazione questa veduta della baia di Vieste al tramonto con la scogliera rocciosa su cui sorge la Chiesa di San Francesco sullo sfondo distante circa 800 metri dal mio punto di osservazione: sul raw originale riesco quasi a contare le file di pietre dei bastioni su cui sorge l’edificio. Fantastico!
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    Mi è sembrata altrettanto buona la tenuta nei controluce. Qui un paio di scatti ai trabucchi, antichissimi strumenti di pesca diffusissimi lungo tutta la costa da Vieste a Peschici, nati in tempi lontani per l’esigenza di procurarsi da vivere in sicurezza da un mare fonte di sostentamento ma anche di pericolo, tra naufragi, mareggiate e incursioni piratesche.
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    La silhouette di questo trabucco mi suggerisce un antico veliero che solcava i mari nei secoli scorsi.
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    Eccellente a mio giudizio anche la definizione dell’immagine in condizioni di scarsa luce, dove se l’ottimo sensore della Z6 ci mette del suo, l’obiettivo consente di cogliere particolari altrimenti invisibili con altri 50mm fin qui utilizzati.
    In questi quattro scatti “stradali” effettuati a Peschici (tra 4000 e 6400 ISO) la poca luce presente dona degli effetti quasi commoventi, soprattutto nelle ultime 3 immagini.
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    Qui ancora la baia di Vieste in piena notte.
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    Di solito non amo presentare foto a colori con altre in bianco e nero nella stessa discussione, ma in questa sorta di impressioni sul campo del mio nuovo Nikkor Z MC 50mm f/2.8 vorrei testimoniarne la versatilità in quello che è il mio genere preferito, la street photography, per la quale ho trovato un efficace strumento in kit con la Z6.
    Per cui a completamento di questa breve carrellata di immagini, chiudo con un paio di scatti colti al volo ancora a Vieste.
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    Grazie per essere arrivati a leggere fino a qui.
  3. Pedrito
    Molti di questi scatti li ho già pubblicati su Nikonland, ma non raccolti insieme in questo blog dove ho via via raccontato di "Itinerari", la periodica mostra fotografica del fotoclub aretino di cui faccio parte nella quale, assieme a quelle degli amici del circolo, espongo annualmente alcune tra le foto che più mi rappresentano.
    Back in Black è stato appunto il titolo del lavoro che ho presentato nel 2021 e che mi piace raccontare (fotograficamente) qui.
     
     
    (Il titolo che gli avevo dato non è stato particolarmente originale ma, trattandosi di stampe in bianco e nero ed essendo io un fan degli AC/DC, il famoso gruppo hard rock australiano il cui uno degli album di maggiore successo è stato appunto Back in Black, non ho potuto fare a meno di prenderlo in prestito per dare un titolo al lavoro ).
     
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