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Giorni Vinti
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Commenti blog pubblicato da Pedrito
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Interessanti murales che, a quanto si vede dalle tue foto, sembrano anche di buona fattura.
Guardandoli, mi hai fatto venire in mente un paesetto dell'Umbria, Mugnano nei pressi del Lago Trasimeno che, scoperto per caso durante un viaggio di lavoro, presenta lungo le strade dei lavori simili a quelli di Dozza. Chissà che non abbia modo anch'io di presentarli qua come hai fatto tu...
Piuttosto, come si svolge la Biennale? Dipingono nuovi muri, oppure ogni due anni cancellano i vecchi murales per sostituirli con altri?
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Interessante reportage che fa venire voglia di visitare la zona.
Ed è interessante soprattutto per chi, come me, fino ad oggi non conosceva questo percorso-trekking e per la vicinanza può raggiungere facilmente i luoghi descritti.
Grazie Gianni!
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Grazie a tutti per il passaggio.
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Grazie Paolo!
Non conosco i murales di Dozza Imolese: perché non posti qualche (tua) immagine?
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La partecipazione della gente e l'indignazione comune per questi fatti è la migliore risposta al terrorismo e a quanti tentano di imporre le loro balorde idee eversive.
Finché ci saranno queste reazioni resteremo sicuri e liberi da tutte le forme di prevaricazione.
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Grazie per il passaggio.
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Yousuf Karsh : c'è un breve momento ...
in Profili di Grandi Fotografi
A club blog for Nikonland Redazione
Ho anch'io questo libro e, come ha ben sottolineato Mauro, sia nel testo che nelle stesse foto traspare forte la grande umanità di Karsh che, unita alla sua quasi maniacale ricerca dell'immagine perfetta (in rapporto alla persona che fotografava), ha contribuito a rendere famosa la sua arte e se stesso.
Aggiungo che il testo è in inglese ma si legge con relativa facilità, e comunque le fotografie stampate su una bella carta valgono la spesa, pur trattandosi di un volume in edizione economica.
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Complimenti Silvio.
Complimenti per le foto che mi sembrano molto belle, anche se non mi intendo del genere.
Ma complimenti soprattutto per l'applicazione e la pazienza che adoperi per raccogliere questi scatti, frutto anche - ma penso, soprattutto - di un'approfondita conoscenza della materia necessaria per trovarsi al posto giusto al momento giusto e nel modo giusto.
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Una bella serie, con immagini ben fatte.
Sarebbe bello, però, scattare le stesse foto agli stessi orari "notturni" con inquadrature per così dire meno "convenzionali", ovvero più personali per distaccarsi un po' dal già visto.
Io è da un po' che ci sto pensando a farlo nella mia città, dato che per questo lavoro occorre tempo, essere più volte negli stessi posti per cogliere la luce (ora blu/sera) e l'occasione (presenza/assenza di persone, di impalcature per lavori, ecc.) migliore per scattare, oltre che studiare quali inquadrature possono meglio risultare. Ma col tempo riuscirò a portare a casa ciò che ho in mente.
In ogni caso sei stato bravo a saper esporre correttamente in tanti luoghi così diversi e, immagino, senza avere avuto troppo tempo per studiare i posti da cui fotografare.
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Jeanloup Sieff - La grazia del bianco e nero
in Profili di Grandi Fotografi
A club blog for Nikonland Redazione
Interessante retrospettiva (si dice così?).
Non conoscevo questo fotografo, ma alcuni scatti sono così noti che poterli abbinarli all'autore arricchisce un po' la mia personale cultura fotografica.
Grazie.
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Un bella serie di foto e di pensieri. Bravo.
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Complimenti ancora, un articolo molto gradevole.
Ripeto qui una domanda che avevo già posto a commento di una foto.
Qualche tempo fa avevo visitato il museo che si trovava alla destra dell'entrata della struttura, e mi fece una brutta impressione a dispetto delle bellezze che conteneva, poiché appariva assai dimesso nell'allestimento, quasi in disarmo. Dalle foto vedo invece tutt'altro.
Si tratta, come immagino, dello stesso museo oggetto di un bel recente restyling, o di allestimento costruito ex novo?
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Complimenti. Malgrado la premessa, le foto mi sembrano più che valide e la descrizione delle storia delle auto altrettanto puntuali e precise così da rendere molto piacevole la lettura dell'articolo. Bravo!
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Grazie!
Accade anche a me di vedere dei lavori di qualcuno e di trovare nuova ispirazione e nuove idee per scattare (se ho bene inteso il tuo intervento).
Credo che sia nella fotografia più che in altri aspetti il beneficio maggiore portato da una parola di questi tempi fin troppo abusata: "condivisione".
E Nikonland ci aiuta come nessun altro saprebbe meglio fare...
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Vedi, Andrea, che se ne avessi bevuto un po' avresti... inclinato correttamente la fotocamera per ritrarre dritta la bottiglia!
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Interessante segnalazione, Roby.
L'ho comprato anch'io e, sotto l'ombrellone, ne ho letto più della metà tutto d'un fiato! Poi, sotto la calura estiva, mi è mancato il fiato per terminarlo...
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Ciao Andrea,
belle foto, tecnicamente ineccepibili.
Se mi concedi invece un commento sulla tecnica di ripresa, a mio parere forse potresti maggiormente variarla.
Nel senso che le lunghe esposizioni sono interessanti ma, per quanto ottimamente eseguite, ripetute in una serie stancano un po' l'osservatore. Così come i pontili e le briccole ripresi in questo modo sono soggetti abbastanza sfruttati e, sempre a mio modo di vedere, alla lunga un po' noiosi perché già visti in molte mostre fotografiche.
Se mi permetti un suggerimento, forse potresti titolare l'articolo "Long exposures" o qualcosa del genere, così da superare questo empasse e, magari, cercare altre belle foto come queste in cui inquadrature e atmosfere siano più "personali".
Alcuni grandi fotografi (non io... ) affermano che osare, andare controcorrente, proporre qualcosa di più "difficile", percorrere nuove strade sia il pregio dei migliori, o perlomeno di chi cerca di staccarsi dalla propria area di confort e mettersi e gioco per ricercare un proprio stile personale.
Ovviamente parlo in generale, perché mi pare che una precisa idea sul tuo modo di fotografare già ce l'hai. Devi forse solo metterla più a fuoco.
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[reportage] Hiroshima: un monito per l'umanità
in PhotographyWord
Un blog di Alberto73 in General
Inviato
Ottimo lavoro Alberto, che potresti "completare" con qualche descrizione più approfondita dei soggetti che hai ripreso.
Immagino che la struttura presente nelle prime cinque foto sia quell'unica (o tra le pochissime) rimasta in piedi dopo l'esplosione della bomba: è così?