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Pedrito

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Pedrito

  1. Eccellente reportage, Max.

    Immagino che, conoscendo bene la manifestazione avendola frequentata più volte, hai potuto affinare la tua ricerca fotografica per concentrarti su volti, situazioni e colori che meglio la caratterizzano e che forse risultano più interessanti per chi osserva le immagini.

    Almeno per me questa è l'impressione che hanno dato le tue fotografie. ;)

  2. Il 3/2/2024 at 10:40, Riccardo Davoli ha scritto:

    Si comincia.
    Oggi le maschere sono arrivate con calma ma per l'alba era tutte in posa e i fotografi pronti a scattare.
     

    Posto che Venezia all'alba (leggi: senza turisti) è meravigliosa per averla provata, e posto anche che ho i bioritmi di una civetta anziché di un'allodola, ma non riesco comunque a capire: che c****o ci vanno a fare le maschere alle 5 o alle 6 del mattino nella città semi-deserta? o.O

    La gente per le calli è poca e i fotografi forse sono ancora meno (ed è ancora buio per scattare delle belle foto in cui far risaltare gli sgargianti colori dei vestiti) per avere la soddisfazione di farsi ritrarre da essi, e probabilmente a febbraio è anche freddino per stare in giro dall'alba al tramonto.

    E' per non pagare il nuovo ticket d'ingresso per la laguna? :marameo:

     

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    WEC 6 ore Monza

    Mi piacciono le foto che sei riuscito a portarti a casa, soprattutto alla luce delle difficoltà che hai evidenziato.

    Forse io al posto tuo più che alle auto mi sarei dedicato a fotografare le persone che, quando sono così tante e - immagino - variegate, fanno irrimediabilmente prevalere in me l'anima dello street photographer perché diventano soggetti estremamente interessanti (anche perché tante e chissà quanto strane...).

    Con gli anni sono diventato anch'io come Mauro meno tollerante alla gente e al casino (oltre che alle alte temperature).

    Ma io sono io...

    :sorriso:

  3. Articolo interessante, come lo sono sempre i tuoi.

    Se posso andare un po' OT ed allargare il discorso, la ricerca dell'inquadratura, la "cura" dello sfondo e di quanto può distrarre l'osservatore dell'immagine, beh, è un aspetto che tutti i fotografi devono curare quando scattano.

    Anche i fotoreporter che, per definizione, non sempre hanno tempo e modo di cercare la migliore inquadratura possibile, anche loro non possono ignorare alcuni fondamentali aspetti della ripresa se desiderano che le loro istantanee siano incisive ed efficaci come si aspettano.

    E ti dirò di più, Silvio: questo tema è così trasversale nei generi fotografici che forse meriterebbe maggiore visibilità ed un ampliamento della sua discussione nella parte dedicata ai Discorsi sulla Fotografia. Quella con la F maiuscola. ¬¬

    • Sono d'accordo 3
  4. Ne hai / ne abbiamo già scritto altrove su questo sito, sia dei gechi che della nostra comune simpatia per questi animaletti.

    E' per questo che volentieri ricordo che anch'io da bambino nella masseria che i miei avevano in Puglia mi divertivo in tante sere di agosto ad osservare i gechi che su un muro, nei pressi di un lampioncino illuminato, catturavano decine di insetti che attratti dalla luce inavvertitamente si posavano sulla parete.

    E mi sembrava impossibile che gli insetti non riuscissero a fiutare il pericolo quando i gechi si avvicinavano furtivamente ad essi e con grande rapidità riuscivano a catturarli.

    E stavo a guardarli per delle grandi mezzore. Meglio della televisione!!! :D

     

     

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    Nikon è un marchio da Boomer ?

    Queste classifiche/classificazioni o pseudo tali mi hanno fatto sempre sorridere, perché sono assolutamente fluide e dipendenti dal momento in cui vengono stilate, ed in questi anni "social" sono ancora più dipendenti dall'umore del momento stante la velocità con cui le app di condivisione digitali vengono utilizzate o semplicemente consultate.

    E' come stabilire quale sia il miglior album rock mai inciso, il miglior film mai girato, la più bella città del mondo o il vino più buono della terra: caxxate.

    Per un'azienda come Nikon queste classifiche hanno il solo valore (importante) relativo a come il brand viene percepito dal consumatore, ed è semmai questo l'aspetto più rilevante perché attiene al potenziale mercato che in prospettiva può detenere e quindi al fatturato che può portare a casa. A me quale cliente/utilizzatore del prodotto la sua percezione nel mercato non può fregarmente di meno, e continuerò ad usare prodotti Nikon fino a quando sarò soddisfatto - come sono - delle loro qualità.

    Certo non si può dire che il Marketing di Nikon sia un caso di successo se paragonato a quelli di altri brand, e se questo aspetto dovesse influire negativamente sugli investimenti ed alla relativa qualità dei suoi prodotti mi toccherebbe un po' di più.

    Ma per il momento, :notte:

  5. Immagini intense e "vere" di vita di strada colte con l'occhio attento di chi sa cosa vuole fotografare, aldilà della casualità con la quale trova i soggetti che decide di ritrarre.

    Una ricerca, assicuro, non facile per la quale occorre un grande spirito di osservazione e, per le foto nei bar, una altrettanto grande capacità di interazione con la persone (soprattutto quando ti presenti con una fotocamera in mano).

    Grazie Silvio per avercelo fatto conoscere.

     

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  6. Gianni Berengo Gardin ama ripetere che, quando scatta o vede una foto che gli piace, non trova corretto chiamarla una "bella" fotografia ma una fotografia "interessante". Credo che abbia ragione e che risponda in qualche modo alla tua domanda.

    Nel senso che una "bella" foto è quella che emoziona, che suscita una reazione, sia essa di approvazione o di critica, una foto che al limite può anche scandalizzare ma che provoca. Anche se non risulta perfetta sul piano tecnico. Per questo è "interessante", perché appunto destando interesse nell'osservatore suscita in esso una reazione.

    Al contrario di una "bella" foto nell'accezione comune del termine che, per quanto magari ben esposta, ben composta, con i colori giusti o i toni monocromatici equilibrati, non racconta nulla a chi la guarda.

    Aldilà della scelta di Berengo Gardin di essere un reporter anziché un paesaggista o un ritrattista, credo appunto che una "bella foto" possa essere anche un'istantanea che descrive un fatto brutto, o uno scandalo, o una morte, o una violenza, perché raccontando questi fatti con un'immagine porta a conoscenza di chi osserva aspetti fino a quel momento sconosciuti o sottaciuti provocando anche reazioni positive (irritazione, consapevolezza, denuncia, ecc.).

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  7. L'idea è buona, ma qualche scatto è un po' ridondante e - suggerisco - potrebbe essere tolto a beneficio della fruibilità e qualità della serie.

    Mi piacerebbe vedere un'immagine della cupola che sembra sbucare dal fondo di una strada: è curiosa (e famosa) la vista da Via Piccolomini, ma - a meno che non mi confonda - ce n'è un'altra ancora più suggestiva.

    E' così oppure sbaglio?

     

  8. Simpatico reportage originale e disimpegnato durante un viaggio non pensato per la sola fotografia, ma che hai saputo rendere interessante per chi osserva le tue foto.

    Immagini non banali e per questo meritevoli di essere guardate e commentate.

    Spero anch'io - Max lo sa già - di poter tornare in questa bellissima città per portare a casa gli scatti che non riuscii a fare un bel po' di anni fa con la mia piccola Coolpix 775... O.o

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