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Davide D.

Nikonlander
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Blog Entries pubblicato da Davide D.

  1. Davide D.

    [reportage]
    Prima ancora che si profilasse all'orizzonte la pandemia del secolo, il 2020 sembrava dovesse essere ricordato anche per il passaggio del Giro d'Italia 2020 in molti luoghi a me cari, ma soprattutto nel paesino dove abito. Per fortuna, pur se in ritardo, tra molti forfet, squadre ritirate ed un clima nelle tappe in montagna inclemente per i corridori, alla fine "più o meno" ce l'hanno fatta, permettendoci di avere l'unico buon motivo di ricordare quest'annata... "dannata"!
    Per fortuna sono riuscito a ritagliarmi una pausa dal lavoro per riprendere l'avvenimento. Dico volutamente AVVENIMENTO perchè nonostante il calo di appeal del ciclismo il passaggio della "carovana rosa" in un paese rimane comunque nell'immaginario popolare un momento da ricordare, come dire "siamo famosi!". Potrebbe sembrare esagerato ma in fondo è più che umano...

    Immancabilmente il gruppo A.N.A. della zona ha addobbato le strade della zona e molti come sempre si sono prodigati a sistemare a tema le facciate.

    E anche le campane non hanno problemi di pari opportunità!



    Nell'attesa il pubblico già si prepara

    Anche la scuola elementare si è resa partecipe ed è bello vedere i bambini in prima fila ad assistere al passaggio... (per non parlare dei compiti per casa in tema ciclistico!)





    Purtroppo all'inizio tappa la velocità è elevata, il gruppone è compatto e non ci sono molte possibilità di riprendere degnamente il lato "sportivo" (ma per quello mi riprometto prima o poi di approfittare della salita dello Zoncolan...)






     
    Prendete questo e le immagini per quello che sono, impossibile slegarle dalla realtà che stiamo vivendo in questo autunno ma tuttavia come un tocco di colore nel grigiume generale... 

     
  2. Davide D.
    Proseguendo da... 
     
    e "rotolando verso sud" in direzione di Grado si comincia a sentire l'aria salmastra della laguna di Grado. Prima, con una leggera deviazione, seguendo la gronda lagunare, si potrebbe fare un breve giro a "Belvedere" che non è che sia un bel vedere irrinunciabile, ma un giro in bici, immersi nella pace e nel silenzio possono anche essere piacevoli. Il borgo è semplice e quanto alla flora e alla fauna, gli interessati hanno a disposizione dei punti naturalistici non distanti (la foce dello Stella, Marano, Isola della Cona, foce dell'Isonzo....) sicuramente appaganti.



    Ma ugualmente, per un appassionato come me del limite tra l'emerso e il sommerso delle lagune e degli orizzonti confusi, sicuramente è un paesaggio appagante per lo spirito.
    Si arriva con il lungo ponte che attraversa la laguna a Grado. Ora, ripeto, non è una guida turistica... e l'occasione era stata propizia per provare la nuova arrivata Z6 e confrontarla con la D850. Ma come tutti i luoghi storici, antichi, sul mare, d'estate o d'inverno, anche Grado il suo fascino ce l'ha. Prendete le mie parole in fiducia.... e una guida turistica per informarvi per bene.
    E' al limite della laguna e del mare e il lungomare specie in una giornata tersa lascia spaziare lo sguardo lontano, anche oltre confine. 


    Il Santuario della Madonna di Barbana... per devoti o curiosi c'è il motoscafo...

    Il centro storico ha il classico fascino dei borghi marinari. Calli strette, campielli (in fondo Venezia ha lasciato le sue tracce...)


    E poi la basilica, il battistero, ristoranti e il lungomare per digerire....

    E adesso mi riposerei un pò.... Saluti da Grado!
  3. Davide D.
    Non è una guida turistica... ci sono nelle librerie dedicate e in rete migliaia di guide più o meno approfondite su qualsiasi regione del globo, Friuli Venezia Giulia compreso. A quelle fonti vi consiglio caldamente di abbeverarvi per cenni storici e consigli enogastronomici. Questo è stato il primo giro che ho fatto con la nuova arrivata Nikon Z6, un giorno dei primi di Febbraio. Avevo portato con me anche la D850 per poterne ricavare dall'una e dall'altra le mie personali considerazioni d'uso e le differenze del caso. Pertanto non è un reportage di viaggio, ero troppo impegnato ad esplorare il sistema...
    Avevo deciso all'ultimo momento la destinazione. Ma almeno la giornata era perfetta, tersa e non troppo fredda (almeno alle 13!). Dicevo, ad Aquileia sarebbe bello arrivarci con la bicicletta da Cervignano, sfruttando la ciclabile ricavata sul sedime della vecchia ferrovia per il pontile di Belvedere (piccola nota storica: tutti l'avranno vista nel vecchio filmato del trasporto del Milite Ignoto da Aquileia a Roma...).

    Personalmente erano decenni che non ci andavo... Non ci si può aspettare la maestosità dei fori imperiali di Roma, dei grandi anfiteatri, ma se ti guardi intorno e vedi campi agricoli, canali, poderi ed entri ad Aquileia si ha un po' l'impressione di... una nave semiaffondata che a stento affiora dal terreno... col paziente lavoro degli archeologi.

    Dico, se vai in Sicilia te la aspetti la Valle dei Templi, respiri la Magna Grecia... qui è difficile immaginarsi cosa fosse una delle maggiori città del periodo romano, un importante porto fluviale e via dicendo. Difficile immaginarlo avendo il mare ormai a qualche chilometro ed una laguna nel mezzo.  Qui sotto la "via sacra" ricostruita nel secolo scorso e i resti del porto fluviale...


    I resti del Foro a fianco della trafficata statale che corre effettivamente in corrispondenza dell'antica strada romana, che ieri come oggi congiunge l'adriatico al Nord europa (ieri ambra, vino e olio, oggi i vacanzieri...). Effettivamente passargli accanto il fine settimana per andare al mare lo fa sembrare un normale sito archeologico, non ci si fa più caso a lui. Ed è un peccato, perchè è un vero tuffo nel passato a due passi da casa.


    Dopo barbari invasioni pestilenze... divenne sede Patriarcale, con la sua basilica, vivendo una nuova vita che ha dato il simbolo stesso del Friuli (l'aquila appunto) tra guerre e lotte con Grado, Venezia, Imperatori e via così... 


    Il viaggio prosegue...
  4. Davide D.
    Personalmente stimo e ammiro tutti quelli che riescono, attraverso il mezzo della fotografia, a comunicare qualcosa... la bellezza di un luogo, di uno sport o anche "semplicemente" di una propria passione (una donna, un uomo, un motore, una città...)
    Per estensione quindi tendo ad ammirare moltissimi di voi che leggono e scrivono sulle pagine di Nikonland. Per me siete bravi forte! Ma c'è una specializzazione che stimo e ammiro particolarmente: i fotografi di.... cervi, passeriformi, libellule, tigri del bengala.... i fotografi in natura e DELLA natura in tutti i suoi aspetti vitali! 
    Perchè? perchè secondo me è un triplo carpiato con avvitamento all'indietro: ci vuole il soggetto, il dettaglio curato, lo sfondo, il contesto, l'attrezzo adatto. Ci vuole la passione e la pazienza, ma anche la competenza "per saper fare", "per apprezzare" ma anche "per non fare danni". Ci vuole la fortuna (che si d'accordo il posatoio, ma poi deve esserci la luce giusta, il soggetto non sta a mettersi in posa per te...). I cervi e il loro bramito non stanno ad aspettare voi e non fanno orario ufficio.... Ho tralasciato mille altri aspetti e anche la grande soddisfazione dell'immergersi nell'ambiente, i suoni della natura ecc... ma rimane per me una gran bella fatica. Complimenti a voi fotonaturalisti!!! 
    Ci riflettevo giusto l'altro giorno: uscito di corsa con il mio misero tele per immortalare quelli che poi grazie a voi ho scoperto fossero Aironi Guardiabuoi. Spariti... appunto. Faccio lo stesso un giro in quella oretta scarsa che potevo dedicare a me stesso.
    Ok belli i fiorellini....

    Ma alziamo un po' lo sguardo:

    E lo sfondo no....

    Mannaggia al rametto...

    E il forte crop, che 400mm sono pochini....

    Le foto son quel che sono ma la natura è uno spettacolo con o senza di me!! 
    Per chiudere, dopo i complimenti di rito... tra i vostri bramiti e gli splendidi esseri viventi che sapete immortalare mi viene sempre in mente un film:

  5. Davide D.
    C'è chi se ne va per orsi in Canada, chi su qualche sentiero di alta montagna, chi riesce a donare bellezza a chi di bellezza ne ha già in abbondanza. Insomma come nella vita c'è chi può e chi non può (anche momentaneamente...), chi riesce e chi non riesce, ma ciò non significa che non si debba comunque provarci e cercare di comunicare qualcosa. Qualche effimera sensazione magari. Quelle che si possono per esempio trovare nello spazio di un paio di ore.
    Finalmente qualche giorno di ferie mi ha fatto ritrovare un pò di serenità e la possibilità di qualche momento per uscire. E visto che il 2 gennaio a mezzogiorno non fa poi tanto più caldo delle 6 del mattino... si parte allora presto. Destinazione i ruderi del castello di Cormons (GO). 

    Ciò che resta del Castello, come sempre in fase di riattamento (o almeno di messa in sicurezza...) nella parte in cui una enorme stella di natale e le reti da cantiere risultano invisibili...



    E poi l'attesa del sorgere del sole... Tutte le foto (a parte l'ultima in discesa dalla collina, pardon dal Monte Quarin, col 24-35) sono fatte con D850, Sigma 14-24 e Treppiede Genesis... immeritatamente in mano mia





    Per fortuna vostra lo spazio non mi consente di annoiarvi oltre... come già detto in un altro blog i momenti dell'alba mi sono sempre piaciuti! Mi basta che vi arrivi almeno un pò di gelo ma soprattutto il silenzio e la pace del momento... Buon anno fotografico a tutti, sperando sia di buon auspicio!!
  6. Davide D.
    Mettiamo una domenica piovosa e la squadra del cuore che regala rare perle di inusitata bruttezza. Aggiungiamo due pargole che giocano per conto loro e una moglie che studia.
    Aggiungiamo infine: un vecchio portacomputer semovente riattato, due flash con cui giocare in attesa di accessori e diffusori di luce (prossimamente in dispensa). Un Sigma 105 macro e la D850.
    Ingrediente principe la voglia di giocare e fare pasticci, di sbagliare ed imparare.
    Risultato sperato? Ridare un pò di vita ai fossili preparati e regalati da mio cognato a mia figlia. Provare con la luce a far risaltare forme, rilievi e particolari, soprattutto con luce radente nel caso del pesce (amici, perdonatemi ma non ricordo il nome...).

    Risultato ottenuto? Beh, al netto di alcuni errori tecnici (ad esempio nell'immagine del pesce si nota che non era perfettamente in piano) e senza l'ausilio di qualche accessorio senz'altro indispensabile almeno il divertimento è stato assicurato....






  7. Davide D.
    La fotografia è un mezzo o è il fine della mia passione? Domanda che presupporrebbe un bel teschio in mano e una declamazione shakespeariana... al limite mi potrei chiedere se ci sia del metodo in questa follia, ma la risposta non credo sia alla mia portata. Riflettevo proprio oggi sul perchè stavo andando in giro per i sentieri dell'ultimo lembo di pianura padana orientale con un piccolo teleobiettivo attaccato alla macchina. E devo ammettere di essermi illuminato, almeno sufficientemente per accendere il computer e tediare il malcapitato su queste pagine... ma perchè dico questo?

    Molto semplice: senza la macchina fotografica al collo non sarei uscito! Col naso all'insù, per cercare apparentemente qualcosa da riprendere ma soprattutto - grazie a questo "mezzo" - per cercare di capire e comprendere chi e cosa ci sia intorno! Chiaro che se per me fosse il fine mi sarei dovuto attrezzare diversamente (e/o alla luce dei risultati comprendere l'inutilità delle mie azioni...). Ma essendo il mezzo sono tornato a casa arricchito non solo per essere riuscito ad inquadrare anche un Picchio Rosso (andate in fiducia, il volatile seminascosto della seconda foto si comportava proprio come un picchio...) o per avere cercato di mettere in un fotogramma una Poiana (ho sufficienti elementi per poterlo dire, anche perchè l'ho vista spesso appollaiata transitando in macchina per quelle parti...). 
    Certo c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: mi sono detto spesso "il primo giorno di borino invernale voglio riprendere il castello di Miramare da Barcola con le montagne sullo sfondo". Certo ci sono andato per questo....

    Ma per me è raro... perchè alla fine per fare una foto si deve guardare, ma soprattutto osservare... e questo porta a riflettere. Magari su S.E. Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena, che manco l'ha visto concluso il suo castello per finire fucilato in Messico, sull'ineluttabilità della vita e sulle sue (e nostre...) piccole o grandi sfighe...

    La fotografia come un mezzo grazie al quale osservare: che a due passi da casa mia (ma anche vostra....) può essere successo qualcosa che non si trova in nessun libro, ma che alla fine è reale e tangibile.... come morire a 22 anni nel più disgraziato dei fronti della nostra storia, quello della guerra civile...

    O che magari siamo portati a edulcorare qualcosa... guardate il cartello delle informazioni: i nostri antenati non li chiamavano caduti, ma "morti in guerra".....
    E poi... che magari in qualche parte del mondo non ci sia bisogno di un recinto. E che sarebbe per un attimo simpatico immaginare l'albero, prendere vita e staccarsi coi suoi rami uno dei chiodi del cartello...

    Ma questo super pippone ha bisogno della morale. Che il fine è importante, come l'obiettivo adatto e la composizione, la mano e la tecnica sono necessarie, altrimenti saremmo tutti Vincent Mounier dell'orto dietro casa o i Maratta dell'Album di famiglia.... ma per uscire di casa c'è bisogno che la fotografia sia un mezzo per esprimerci. Bene questo per me, e per voi? 
  8. Davide D.
    Ci fu un giorno in cui, per una strana congiunzione astrale, mi sono ritrovato particolarmente in sintonia con un luogo (per me il più bello del mondo a prescindere) in un tempo (insieme di momenti e luce), con il mio corredino e con me stesso, libero da pensieri e pare. Ero partito senza troppe pretese con quello che la mattina stessa mi aveva ispirato: il Samy 14mm, il 24 D, il 180 D e il 105 Ai con la D750. Abitando ad un'ora da Venezia ed avendo l'HD (e i raccoglitori di negativi) pieni di foto di Venezia non è che dovessi per forza documentare il "bello". Volevo solo divertirmi con la macchina fotografica.
    Di prima mattina con il Samyang 14mm


    Come dite? Cartoline? Ma si certo, mi chiamo mica Gianni Berengo Gardin? E infatti con il 14mm da che mondo è mondo si deformano le prospettive no?

    La Scala esterna di Palazzo Contarini "del Bovolo" oh, finalmente dopo anni sono riuscito ad andarci... incantevole veramente... Ok però adesso basta con 'sto 14! Vai di 180!

    Per finire con il 105 Ai e con il 24D per una Venezia che è quella che mi ha fatto innamorare, quella più intima e nascosta... quella delle ciacole nel campo... quella della laguna e dei silenzi....quella dei choistri e dei gioielli nascosti....
    Ok, scusate la lunghezza e la prolissità (ma si dice?)... volevo solo dire che Venezia mi piace un sacco e che per divertirsi talvolta sia necessario avere solo un pò di spirito sbarazzino...
    Personalmente non do troppo merito agli obiettivi e agli strumenti ma solo ad una situazione di "sgombero mentale" che, lungi dall'avere prodotto qualcosa di valido (a scanso di equivoci sono croste.... ma sono le mie croste ), mi ha fatto divertire... ecco divertire è la parola giusta....
    C'è anche un pò di post-produzione, ma sono riuscito anche li (strano) a mettermi nella situazione che mi "facessero sentire bene" comunque... E' anche un piccolo "omaggio" ad alcuni strumenti che presto o tardi partiranno da casa mia...
     


  9. Davide D.
    Per qualcuno l'alba è la poesia di un giorno che inizia, la metafora delle nuove vicende che il giorno ci prospetta. Per altri è il momento della sveglia, dell'alzarsi, dell'affrontare le gioie e i dolori che la notte, o il sonno, risparmia. 
    Per me... invece è un momento, semplicemente, di transizione, in cui tutto è per qualche minuto, sospeso. Non mi dà particolare gioia o tristezza, non mi promette niente, né di buono né di cattivo. Semplicemente è come se fosse una tregua.

    E' stata questa la mia impressione qualche anno fa quando per la prima volta ho preso la macchina fotografica, la bicicletta e con gli ultimi fari accesi sono andato a riprendere il sorgere del sole... Avevo ancora la D300 e un 16-85 zoppicante, ma... che spettacolo fu.
    Oddio, mica era la prima vola che mi svegliavo all'alba, che fosse per lavoro o per andare a pesca con mio padre il sorgere del sole l'avevo già conosciuto, ma... così no, non l'avevo mai fatto per la luce o per i colori...

    Non che la sveglia mi sia indifferente, preferirei dormire... ma loro no, i cigni sono già svegli...

    E loro? Chi dorme non pesca... il sole!

    Col tempo la mai abitudine di alzarmi d'estate abbastanza presto, non l'ho mai persa... non sempre con la D750 al collo si intende. Perché poi non è mai un deserto, c'è già un bel po' di vita all'alba!
    I gatti? Loro sono già in giro da un pezzo...

    E poi i bipedi umani, loro non mancano! Seduti (comodi?) o in piedi a gambe ben salde...

    Lei per esempio è una brava madre di famiglia tedesca che naturalmente ha fatto suonare la sveglia alle 5 anche per i bambini... Altra razza 
    Ah e per finire, d'estate il sole si innalza abbastanza rapido e già di prima mattina diventa tutto più trafficato, ma non privo di curiosità... i podisti già si muovono, anche per la messa delle 7! 

    Quindi... niente, volevo solo condividere un pensiero che da allora non mia ha più mollato. Le cose più belle non sempre sono le più facili, ma soprattutto non sono quelle dietro l'angolo (del cuscino)!
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