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Max Aquila

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  1. allora avrai altro materiale da aggiungere a questa discussione o ad altre su questo zoom della passata generazione Sigma. Riguardando le mie foto mi pare siano trascorse ere geologiche rispetto al 14-30
  2. Caro Francesco, rileggendo gli interventi che si sono fin qui succeduti, apprezzerai il fatto di trovarti su di un sito dove nessuno ti parla di prezzo ma solo di caratteristiche e di qualità: per prova provata, di pessona pessonammente. Nikonland is different...
  3. insomma...vi siete scambiati gli obiettivi?
  4. la polvere è fuori dall'obiettivo e ho notato come le ottiche Z finora provate siano davvero facili ad impolverarsi. Io poi sono un fautore della minor quantità possibile di interventi sempre pericolosi, quasi mai risolutivi, di pulizia sul campo...specie su obiettivi non di mia proprietà, come quel 14-30 Quell'obiettivo rende di suo. Ricordiamoci poi trattarsi di un f/4, quindi più facile da realizzare in termini di distorsione rispetto ad un f/2,8: basti guardare fisicamente il fratellone Z appena presentato piuttosto più bombato dell'attuale. La stessa dicotomia ho riscontrato a suo tempo sui due Sigma Art, il 12-24/4 ed il 14-24/2,8 anche lì, leggermente a favore del meno luminoso.
  5. la solita diatriba sulle attrezzature da considerarsi professionali piuttosto che non... la maggior parte delle persone assume come dato distintivo il mero prezzo di acquisto, mentre solo in pochi illuminati si rendono conto che un professionista preparato scelga gli strumenti in funzione del lavoro che dovrà svolgere: sono decenni che vedo sul campo fotografi di cerimonia attrezzati con porcherie indegne (dal mio punto di vista) eppure non sono meno professionisti di me rispetto al risultato che perseguono (ovviamente differente dal mio) Il punto di vista universale è quello che chi spenda una certa somma di denaro desideri ottenere in cambio del materiale di livello costruttivo adeguato alle sue aspettative (questo salva tutti e fa smettere discorsi del genere): se non le soddisfi... comprerà altro.
  6. in effetti, avendo un 70-200/4 ed il mitico 70-300 della V3, se vuoi fotografare alci alla giusta distanza è bene che ti munisca di focali adeguate, come il 200-500 suggerito da Alberto Salvetti o il 150-600 cui pensavi tu (peraltro utilizzabili anche su V3, extrema ratio se hai l'adattatore FT-1) Il 200-500 pesa 4 etti in più del Contemporary Sigma... ma concordo con Alberto sull'efficacia del VR Vai a provarli in negozio, se avessi la fortuna di riuscire a provarli entrambi...: io tra i due ho scelto il Nikon senza esitazione
  7. Arrivato: comprato usato ricondizionato su ebay, da un negozio tedesco specializzato (asgoodasnew / so gut wie neu) con trenta mesi di garanzia (!) a 450 euro compresa spedizione... In ottime condizioni estetiche e, dopo veloce test, anche funzionale: telquel uscite dalla Z6 e portate sul PC attraverso Snapbridge/Whatsapp, come piace a Bernardo: senza PP 🤣 Bella sempre su Z6 e con questo zoom la differenza in pari condizioni tra cellule differenti dell'esposimetro Così legge in Matrix (bilanciamento ideale tra ombre e luci, senza altre compensazioni) così in spot* (dove salva le alte ed altissime luci dei riflessi sull'acqua)
  8. molto, molto più corretto dal punto di vista di distorsione e flares molto più brillante e contrastato, forse anche troppo, in determinati casi, con soggetti che desiderino passaggi graduali di colore Capace di montare filtri a differenza del 14-24/2,8 Meno luminoso (e uno stop alcune volte può fare la differenza, anche su focali così larghe) Dotato di VR, sul sensore della Z
  9. This lens is the first I've booked a long time before its market introduction: rather... I think that I've bought my Nikon Z 6 kit, just after announcement of this wide zoom. I'm a great and mad user of superwide on my cameras, not only Nikon ones, and I've found this Nikkor 14-30/4 S really exciting for its innovative characteristics, as Zero distorsion & flares and sharpness & chromatics features. Now i'm waiting to get my own...
  10. ce lo faremo prestare quanto prima da Mtrading per saperne parlare: ritengo che il Contemporary sia ovviamente il più adatto alla Z6 per ingombro, pesi e destinazione finale, ma se i 600mm non fossero un'esigenza, come tra le righe immagino, vista la tua affermazione ti invito a valutare anche l'ottimo Sigma 100-400 f/5-6,3 per nulla da trascurare per qualità ed ingombri, pesando quasi la metà del 150-600 e costando anche un buon 20% in meno... Cosa vuoi fotografare con un telezoom come il 150-600?
  11. io auspico che insieme alla Z basic si muovano velocemente verso quella ml che ci farà montare i nuovi pesi massimi della corazZata Nikon Deve comparire prima, oppure insieme a questi nuovi progetti ottici
  12. Gente che ancora di mirrorlesz non ha proprio capito nulla. Quel 70-200 che DEVE anche essere migliore del mio FL + FTZ, presuppone il progetto già concreto di un corpo macchina adeguato alla mole di quello zoom o del 50/1,2 tanto quanto del 58/0,95 Questi Sonano la solita music del piccolo e compatto... qui su Nikonland li guardiamo dall' alto delle nostre migliori prospettive
  13. E aggiungo che, se correzione cromatica e della distorsione possono essere anche in parte agevolati dell'interazione col sw di sviluppo, le doti di questo zoom in termini di resistenza al flare non le ho mai trovate altrove... e io di zoom superwide ne ho avuto davvero tanti con cui scattare foto
  14. penso che i miei due 17-35/2,8 hanno avuto problemi ben più gravi a livello di swm, il motore AF che ha quasi sempre fischiato ed in uno dei due arrivò a bloccarsi, costringendomi a spendere centinaia di euro di riparazione, recuperati solo vedendolo, perdendo insomma del tutto il valore dell acquisto originario. sporcare un obiettivo nel modo che dici è più facile a chi lo usi sulla sabbia e col vento oppure in utilizzi da sport tipo motocross a bordo pista. Non lo penso come un problema. si...confermo: è la prima volta in vita mia che compro un obiettivo prima della sua commercializzazione, ma: 1) credo di aver comprato la Z6 in funzione di questo zoom 2) Nital mi ha dato modo di provarlo per questo test
  15. Surely small, but isn’t all… at all: No one superwide zoom could be compared with its focal range and luminosity but surely neither for dimension and weight (485 gr, 89 x 85mm), neither for optical scheme (14 elements in 12 groups, 4 asph. and 4 ED) that allows to have the first 14mm zoom with a frontal plane lens, filter thread equipped (82mm)! A large flower hood, but not too deep, considering potential undesired flares and ghosts and a not excessive barrel range, at lower focal: comparing with standard 24-70/4S zoom, seems even more compact... and this is one of its best attractive... more space even in a small photo bag if choosing these two lenses Genius certainly: for its plane frontal lens design thanks to which it reaches the record of being the only superwide on the market that can show off a... still human filter thread, well protective of the precious glass, but more, simply to clean from dust, (thanks also to this great number of O-ring) but mainly, able to mount your favourite, creative, filters Again, great is the same opportunity on other Z lenses, to program focusing ring, if desired, or for a silent frame change (a must for videomaker), or to fine exposition compensation. Locking position of the focal ring, also if is not the preferred quality of this zoom (also on the 24-70/4) allows to have a more compact design of this lens at rest, avoid every shifting of the barrel and protects it better from dust, sand an dirt. This zoom fits with my Z6 in a practical and compact combination that gives not me the feeling to unplug it from my camera. And above all my future considerations about, what I can see through its glass is undoubt amazing... A superwide lens with a 114° angle of field, may be used so as...abused: in the prospective distortion, i.e. The simple difference between a mediocre wide and an excellent one is clear: a good superwide allows you to shoot a wide scene, almost to perspective distortion ZERO: like the Z of this Nikkor ... that ask only a little bit of attention when levelling, soon repayed by an impeccable yeld, not only for central lines in the frame. It will be enough to cut excess space, in order to obtain a coherent framing in the format and proportions of the subject, without having to suffer the ... sickness The strengths of this Z-Nikkor 14-30 are certainly the sharpness at all frames and the remarkable color density of its glass, normal and special, whatever the light source, its intensity and color temperature, its direction ... practically immune to reflections, flares, ghosts, even under direct sun whatever the exposition cell, mainly preferred Matrix, both with spot* one, that preserves highlights virtually NO-distortion (but we know that in this Z-era Nikon collaborates with the development software) 14mm 30mm The space that can be framed is so large that the use of all the formats available on my Z6 can already be determined on-camera infinite composition available gradual zooming is accompanied by the respect of the subjects proportions also changing focal from the same point of shooting also excessively inducing distortions perspectively never really leads to unbearable results, typical of extreme focal lengths everytime, everywhere, the subject surrender, even inanimate, is surprising, exciting as still seen, backlight yield is really exemplary as in the best lenses that in these last years we had the privilege to test. Interiors, in available light, high ISO, over 10.000, thanks to the perfect join with the Z6 (for which it seems specifically designed) are very simply to reach and rarely to be corrected in p.p. intense colours also with light sources very difficult to measure chromatically... no chrome fading also over very high ISO thanks to which performances you can afford the luxury of shooting with medium apertures, taking full advantage of the 5-axis stabilization system of the Z6 with which you can make widely manageable shots even with very slow shutter speeds, freehand. A close-up RR of 0,16X, thanks to an usual mimnimum distance of focusing of 28cm to the focal plane (i.e. 20cm from the frontal lens), allows to stay close to the subject, working also with D.O.F of the smaller apertures (up to f/22) The primacy of being able to mount 82mm frame filters (quite expensive, but available) that determines many opportunities: I have obtained an ND1000 for the purpose which turns out to be one of the most popular desires of the moment for photographers who love ... and I tried it in a context that was usual for me (certainly at the worst of its potential, but be patient ... I do not use filters from the times of black and white films...!) no filter within ND1000 (welcome fans....) At last, a balance high positive experience with this zoom, kindly procured by Nikon Italy, that well before returning it, I proceeded to reserve the purchase of a sample, which will become the absolute protagonist of my future photographic excursions with the Z6 My conclusions? PRO: excellent color rendering and linear performance very low vignetting and distortion (thanks to the automatic interview with the development sw) record size and weight flat front lens and possibility of mounting filters precise and silent AF engine as if it did not exist competitive price in relation to the yield CONS: waiting to receive my own copy ... Max Aquila photo (C) per Zetaland 2019
  16. Eccola quindi, la L-bracket di Smallrig, dedicata alla Nikon Z6 e 7 e alla 5 che ne condivide lo chassis: apparentemente molto ben fatta, senza sbavature nel metallo o spigoli fastidiosi con piedino di blocco sul fondello, nell'apposita cavità poco più avanti della vite di fissaggio (photo courtesy Sakurambo) ottima la continuità di design e la maggiorazione di altezza in funzione della migliorata ergonomia con un'intaglio interno, ottimo per fare miglior presa con l'apparentemente debole mignolo che fa da contraltare alla "pancia di serie" nell'impugnatura della Z di questa serie Facilissima l'estrazione del monitor dall'ampia svasatura della staffa i due punti più delicati in assenza di questa staffa, (da me comprata principalmente per intenti protettivi), sono appunto la base del telaio del monitor posteriore e, sul fondo, lo sportellino della batteria che adesso gode di una gola talmente ... profonda da fugare ogni paura di rottura. Andando ai quesiti riguardanti l'abbinamento all'adattatore FTZ per montare obiettivi reflex su queste mirrorless Z ecco che si crea nuovamente uno sbalzo tra staffa e FTZ, dove questo viene a trovarsi troppo incassato rispetto l'esigenza di montaggio a treppiede di obiettivi pesanti, ma non forniti di apposita staffa per treppiede. Sotto la staffa Smallrig si trovano tre filettature treppiede dei due passi standard, decentrate rispetto quella originaria e bilanciata del corpo macchina, (la quale viene sacrificata per il corretto montaggio del rig) la distanza tra filettatura sotto l FTZ e rig, non consente per esempio l'uso di una classica piastra Manfrotto ad attacco rapido, se non...avvitandola, ultima ratio, sotto la stessa staffa... ma non dobbiamo dimenticare che la base dello Smallrig sia a standard Arca, consentendone quindi un veloce e sicuro fissaggio sulle teste dotate dello stesso standard come la testa del mio Marsace MT-01, eliminando la seccatura della piastrina da avvitare e svitare promosso sul campo treppiede da viaggio del corredo Z-Max Resta il dubbio che obiettivi pesanti, privi di staffa propria, possano in questo caso danneggiare, col loro peso, la baionetta della nostra Z ... meglio sempre prestare la debita attenzione ! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
  17. Piccolo lo è di sicuro: se paragonato agli altri zoom superwide sul mercato (ma non ce ne sono di uguali, con questo range focale/luminosità) è di certo il più compatto e leggero (485 gr, largo 89 e lungo 85mm), nonostante lo schema ottico da 14 lenti in 12 gruppi (di cui 4 asferiche e 4 ED) e una lente frontale dotata (per la prima volta per una focale così wide) di una filettatura filtri da 82mm un paraluce a petalo, in fondo anche poco prominente per il potenziale pericolo da riflessi indesiderati ed un'escursione massima del barilotto, ai 14mm, per nulla esagerata a confronto con lo Z-zoom transtandard, il 24-70/4, la differenza dimensionale gioca addirittura a suo favore costituendo certamente un motivo di attrattiva non indifferente occupando uno spazio in borsa molto contenuto in relazione alle focali dei due nuovi zoom Nikkor Geniale lo è di certo: con il disegno piano del gruppo ottico anteriore, grazie al quale raggiunge l'ambito primato di essere l'unico superwide sul mercato a poter sfoggiare una filettatura filtri ancora ...umana protettiva innanzitutto del prezioso vetro, facile da pulire dallo sporco, (dal quale è protetto anche grazie alla notevole quantità di guarnizioni O-ring) ma principalmente, capace di montare filtri creativi adeguati per la gioia degli appassionati, specialmente se videomaker Geniale certamente la nuova opportunità offerta anche nel 24-70/4 di poter utilizzare la ghiera che di default serve alla maf manuale, se desiderato, per il silenzioso e progressivo cambio del diaframma (ancora in ottica video, per la quale questo obiettivo sembra dover diventare un Must), oppure per la regolazione fine dell'esposizione. Ancora, per la posizione di blocco a fine corsa della ghiera di variazione focale, che oltre a compattare ulteriormente l'ottica, la rende ancora meno attaccabile da agenti atmosferici, urti e ne impedisce lo spostamento passivo. Tale blocco, presente anche sullo zoom 24-70/4, non è certamente la caratteristica più amata nell'utilizzo veloce, in reportage, dello zoom: ma per Nikon costituisce un valore aggiunto, per le ragioni esposte. Forma con la mia Z 6 un insieme compatto e ben maneggevole, dandomi subito la sensazione di non volerlo più staccare dalla macchina. E al di sopra di ogni valutazione che scaturirà da questo articolo, ciò che traspare nell'immediato dal vetro di questo Nikkor è sicuramente affascinante... Un obiettivo grandangolare che arrivi ai 114° di angolo di campo dei suoi 14mm, si presta certamente a molteplici utilizzi, tanto quanto ad altrettanti abusi: per esempio quello prospettico, nel quale concede molto più spazio inquadrato rispetto ogni altro sistema di visione... La differenza marcata che passa tra un wide di mediocre qualità ed uno eccellente è presto detta, un buon superwide consente di riprendere una scena ampia, fino quasi a distorsione prospettica ZERO: come la Z di questo Nikkor...😄 con il quale basta solo un pò di accortezza nell'inquadrare, subito ripagata da una resa ineccepibile non solamente delle linee che passano per il centro immagine. Poi basterà eliminare lo spazio in eccesso, per ottenere un'inquadratura coerente per formato e proporzioni del soggetto inquadrato, senza dover patire per forza il... mal di mare I punti di forza di questo zoom Z- Nikkor 14-30/4S sono certamente la nitidezza a tutti i diaframmi e la notevole densità cromatica dei suoi vetri, normali e speciali, qualunque sia la sorgente di luce, la sua intensità e temperatura colore, la sua direzione... risultando praticamente immune da riflessi, flares, ghosts, anche con il sole direttamente inquadrato qualunque sia la cellula esposimetrica utilizzata, con particolare predilezione, oltre al Matrix, dello spot* (quello che preserva le alte luci) virtualmente privo di distorsione (ma sappiamo che in era Z Nikon collabora con i software di sviluppo, specie nelle correzioni della distorsione) tanto a 14mm quanto a 30 Lo spazio inquadrabile è così tanto, da far determinare già on-camera l'utilizzo di tutti i formati disponibili sulla mia Z6 le possibilità compositive con zoom di queste focali sono infinite la gradualità di zoomata si accompagna al rispetto delle proporzioni dei soggetti anche variando focale dallo stesso punto di ripresa esagerare con le distorsioni indotte prospetticamente non porta proprio mai a risultati insopportabili, quelli tipici delle focali estreme In ogni momento la resa del soggetto, anche inanimato, è sorprendente, emozionante come già visto, la resa nel controluce è davvero esemplare, alla pari delle migliori realizzazioni che in questi anni abbiamo avuto il privilegio di poter provare. La resa negli interni, in luce disponibile e con alti ISO a cinque cifre, grazie al perfetto abbinamento con la Nikon Z6 (per la quale sembra specificamente progettato) è ampiamente gestibile in ripresa e raramente da correggere in postproduzione colori saturi anche con sorgenti luminose dalla dubbia individuazione cromatica... nessuno slittamento anche a sensibilità oltre i 10mila ISO grazie alle quali prestazioni ci si può permettere il lusso di riprendere con diaframmi anche medi, sfruttando appieno il sistema di stabilizzazione a 5 assi proprio della Z6 con il quale si realizzano riprese ampiamente gestibili anche con tempi di otturazione molto lenti, a mano libera. Un RR (rapporto di riproduzione) da 0,16X, grazie ad una usuale messa a fuoco minima da 28cm dal piano focale (ossia a pochi mm in più di 20cm dalla lente frontale) consente riprese ravvicinate, sfruttando anche la pdc dei diaframmi più chiusi (che arrivano a f/22) Il primato assoluto di poter montare filtri in montatura da 82mm (abbastanza costosi, ma reperibili) che determina molte opportunità: mi sono a tal fine procurato un ND1000 che risulta essere uno dei desiderata più popolari del momento per i fotografi che amano ...ripetersi e l'ho provato in un contesto per me usuale (sicuramente al peggio delle sue potenzialità, ma abbiate pazienza...io non uso filtri dai tempi delle pellicole in bianco e nero) senza filtro con filtro ND1000 (ai cultori del genere, già pruderanno le mani...) In buona sostanza, un bilancio di esperienza talmente positivo con questo zoom, gentilmente messoci a disposizione in anteprima da Nikon Italia, che ben prima di restituirlo ho provveduto a prenotarne l'acquisto di un esemplare, che diventerà protagonista assoluto delle mie escursioni fotografiche con la Z6 Volete quindi le mie conclusioni al riguardo ? Pregi: eccellente resa cromatica e linearità delle prestazioni bassissima vignettatura e distorsione (grazie al colloquio automatico con il sw di sviluppo) dimensioni e peso da record lente anteriore piatta e possibilità montaggio filtri motore AF preciso e silenzioso come se non esistesse prezzo competitivo in rapporto alla resa Difetti: dover aspettare l'entrata in commercio per averne uno Max Aquila photo (C) per Zetaland 2019
  18. Non avevo finito di testarlo che già mi sono prenotato per acquistarne uno dei primi a disposizione, si pensa ad aprile... E conto i giorni che mi separano dall'ottenerlo: è esattamente il target per questi corpi Z in funzione delle mie esigenze di fotografo girovago, con particolare predilezione per street, architetture e landscape. Ad un prezzo tutto sommato accettabile, guardandosi in giro e non solamente sul listino Nikon, per giunta in questo momento avvantaggiato da uno sconto alla cassa di 200 euro, dall'iniziativa corrente "Illumina la tua Nikon Z", (rivolta a coloro che abbiano acquistato nel periodo dal lancio a tutto il mese di Gennaio 2019 un kit Nikon Z), direi che diventerà presto uno dei best buy di questi corredi. Credo che il mio entusiasmo per questo compatto e leggero super wide zoom trapeli anche dalle foto scattate nelle due settimane nelle quali Nikon per l' Italia ce lo ha messo a disposizione in anteprima. Non credo ci siano ancora molti scatti come i miei World Wide Web... Nikonland is different !
  19. certo, nel testo in giapponese o coreano, le uniche lettere latine parlano di VM su Zeiss ZM non vorrei che Nikon rumors abbia toppato nel parlare di Z Mount. Ci vorrebbe Alberto per tradurre...
  20. Arrivata anche a me questa staffa (pagata casualmente poco meno che Fabio): apparentemente molto ben fatta, senza sbavature nel metallo o spigoli fastidiosi con piedino di blocco sul fondello, nell'apposita cavità poco più avanti della vite di fissaggio (sfrutto la foto di Fabio) ottima la continuità di design e la maggiorazione di altezza in funzione della migliorata ergonomia con un'intaglio interno, ottimo per fare miglior presa con l'apparentemente debole mignolo che fa da contraltare alla "pancia di serie" nell'impugnatura della Z6 Facilissima l'estrazione del monitor dall'ampia svasatura della staffa i due punti più delicati in assenza di questa staffa, (da me comprata principalmente per intenti protettivi), sono appunto la base del telaio del monitor posteriore e, sul fondo, lo sportellino della batteria che adesso gode di una gola talmente ... profonda da fugare ogni paura di rottura. Andando al quesito riguardante l'abbinamento all'adattatore FTZ per montare obiettivi reflex su queste mirrorless Z ecco che si crea nuovamente uno sbalzo tra staffa e FTZ, dove questo viene a trovarsi troppo incassato rispetto l'esigenza di montaggio a treppiede di obiettivi pesanti, ma non forniti di apposita staffa per treppiede sotto la staffa Smallrig si trovano tre filettature treppiede dei due passi standard, decentrate rispetto quella originaria e bilanciata del corpo macchina, (la quale viene sacrificata per il corretto montaggio del rig) la distanza tra filettatura sotto l FTZ e rig, non consente per esempio l'uso di una classica piastra Manfrotto ad attacco rapido, se non...avvitandola, ultima ratio, sotto la stessa staffa... ma non dobbiamo dimenticare che la base dello Smallrig sia a standard Arca, consentendone quindi un veloce e sicuro fissaggio sulle teste dotate dello stesso standard come la testa del mio Marsace MT-01 eliminando la seccatura della piastrina da avvitare e svitare promosso sul campo treppiede da viaggio del corredo Z-Max Resta il dubbio che obiettivi pesanti, privi di staffa propria, possano in questo caso danneggiare, col loro peso, la baionetta della nostra Z ... meglio sempre prestare la debita attenzione !
  21. Quando tenevo corsi di base di fotografia, una delle prime leggende metropolitane da sfatare agli allievi che si ritenevano essere già consapevoli del mezzo, era proprio il falso convincimento di operare in manuale: impostavano tempi e diaframmi a mano, seguendo le indicazioni della scala graduata, facendola collimare a ZERO... : praticamente seguivano lo stesso consiglio che l'esposimetro della macchina avrebbe loro dato in Program, ma senza dover regolare alcuna ghiera... !!! Il senso del manuale per loro era solamente quello di muovere le ghiere... Era difficilissimo farli schiodare da questa inutile abitudine, ancor di più far loro imparare ad utilizzare davvero in Manuale la loro macchina, sovra o sotto esponendo a seconda della risposta alla luce del soggetto inquadrato. Riuscendoci, da quel momento per loro la Fotografia e la Luce diventavano una nuova scoperta, ad ogni scatto
  22. il riferimento di sovra e sotto esposizione è ovviamente una corretta esposizione come misurata dall'esposimetro in uso, secondo le impostazioni definite per ISO, tempi e/o diaframmi, in funzione degli EV della luce presente. Se imposti una macchina in manuale è perchè TU sai cosa voler fare in contrasto con il consiglio che ti fornirebbe la fotocamera in P/A/S Ciò che ti indica in Manuale la tua Z6 (o qualunque altra NIkon) nel mirino e nel monitor, è la scala graduata dello scostamento delle tue impostazioni rispetto a quanto ti consiglierebbe l'esposimetro della macchina in relazione alle impostazioni che hai regolato. In M ci si va quando si ritiene di saper fare di meglio dell'esposimetro di una macchina fotografica: diversamente meglio partire dal Program...
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