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Max Aquila

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  1. sono un newbie del genere: non ho riferimenti. Devo dire che prima ancora di montarla sul treppiede mi pareva fosse un po' troppo poco fluida, ma una volta col 200-500 sopra mi é parso che stia nel giusto mezzo la sensazione di resistenza al movimento. Probabilmente un modello blasonato sarà proporzionalmente migliore. Come ha fatto intendere Alberto Salvetti, siamo abbondantemente al di sotto di una quotazione economica...
  2. unico essere nikoniano a possedere due Z a poco più di sei mesi dal lancio😜
  3. Alessandro Fornasetti, ossia Image Factory, alias Mudmad, come lo conosciamo fin dalla sua iscrizione a Nikonland dell'ottobre 2006, oltre ad essere stato uno dei primi iscritti al sito è diventato un caro amico ed ancora, un tester privilegiato delle attrezzature fotografiche che utilizza, grazie ad un utilizzo continuo e stressante (per le attrezzature) oltre ogni modo, nelle occasioni più svariate, ma principalmente sportive, nelle discipline più dure, sia per gli atleti sia, parallelamente, per le condizioni nelle quali il fotografo si trova a dover operare. Cogliamo l'occasione di averlo sentito per telefono, praticamente strappandogli un'intervista, giusta la distanza geografica che ci separa, ma sopratutto a causa del fatto che la sua professione principale, quella della consulenza commercialistica, unita alle fughe per praticare e fotografare gli sport che predilige, fanno si che solo il telefono possa consentirci un tackle per immobilizzarlo per qualche minuto. Il pretesto della telefonata/intervista è la notizia del suo recente acquisto (metà gennaio scorso) di una Nikon Z6 e quindi, il necessario passaggio su Zetaland per farci raccontare delle sue esperienze di scatto (che nel frattempo ammontano già a più di 70k scatti). Ciao Mudmad, che piacere sentirti dopo tanto tempo... ma allora è vero? Hai in mano anche tu una Z6? E perchè l'avresti comprata? Ciao Max, piacere mio. Si è vero, inizialmente è stata pura curiosità, come sai prediligo DSLR professionali come le D5 la D4 a cui ho affiancato nel tempo anche una D800 per utilizzare il nutrito mio parco ottiche dedicato ai generi fotografici che pratico, obiettivi come i Nikon 70-200/2,8 FL, il 300/2,8 ED VRii oppure il magnifico 400/2,8G ED VR, probabilmente uno dei migliori teleobiettivi della sua focale sul mercato. Forse inizialmente guidato dall'intenzione di procurarmi un corpo macchina leggero e maneggevole, per consentirmi di scattare anche mentra vado in giro in bici per Milano, con il 14-24/2,8 montato su FTZ tanto che non ho attualmente il minimo interesse per le ottiche Z per adesso disponibili, ritenendo di usarla tuttalpiù per le foto di costume a margine delle competizioni durante le quali scatto ... però poi... ho provato ad usarla con gli stessi tele durante le azioni di gioco, e mi sono accorto che.... ...insomma, che immediatamente e senza difficoltà sono entrato nella solita simbiosi che mi accompagna con le attrezzature Nikon di livello professionale, ottenendo i risultati che mi aspetto di conseguire nelle situazioni di ripresa delle quali posso vantare ormai esperienza ultradecennale (oltre a quella ben più lunga da praticante che mi consente di prevedere l'evolvere dell'azione) Ed allora...che differenze d'uso riscontri, se ne riscontri, tra corpi reflex che ben conosci e possiedi e questa new entry tra le mirrorless votate alla fotografia d'azione? Sicuramente una maggiore sensazione di gestibilità che il mirino elettronico consente nella valutazione dei parametri di esposizione e controllo cromatico, specie in discipline sportive di alta criticità come l'hockey su ghiaccio, gravato oltre che dalla estrema velocità dell'azione, anche dalla difficilissima gestione cromatica del file, a causa della temperatura colore estremamente variabile delle lampade da illuminazione e dai loro riflessi sul ghiaccio e sulle divise colorate degli atleti. nonchè dal livello altissimo degli ISO richiesti, per consertire di lavorare ai tempi di otturazione necessarii per "congelare" l'azione, il piccolissimo dischetto dell'hockey, ...il momento in cui esso entra in rete... o gli eventi che si possono succedere, come la mazza che si spezza nel momento dello scatto della foto precedente... La notevole maneggevolezza di questa mirrorless, inoltre, paragonata ai corpi DSLR cui sono abituato, sia per il peso, ma anche per la razionale disposizione dei comandi (pur se differente da quella di una D5), mi permette di seguire a mirino o a monitor (come nella foto d'apertura, scattata da un mio collega) lo svolgimento dell'azione nell'attesa di scattare, con un AF che finora non mi ha dato alcun problema nell'inseguimento e tracking del soggetto, sia nella modalità dinamica, sia in quelle a gruppi (Wide S ed L) che uso frequentemente. L'aggiornamento fw annunciato per maggio, non potrà che ulteriormente migliorare il mio rapporto di utilizzo di questa fotocamera con le ottiche di cui dispongo. Vuoi dunque riassumerci pregi e difetti di questa tua Nikon Z6 ? Tra i pregi di certo l'affidabilità che ho riscontrato nella messa a fuoco, per esempio, mi è capitato di scattare ai gatti moltissime foto con la Z6 e l'AF è sempre riuscito a mantenere il target sul soggetto anche durante lunghe sequenze di scatto. A questo proposito considero efficacissimo, specie nello sport (ed in particolare nell'hockey) il modo sequenza H* nel quale, per raggiungere in jpg F+ la cadenza di 12 ftg/s, l'esposimetro si blocca alla valutazione del primo scatto, consentendo in quegli sport la realizzazione di raffiche non influenzate da parametri che potrebbero durante lo scatto influire negativamente sulla omogeneità di esposizione della intera sequenza. Sicuramente anche la silenziosità dell'otturatore elettronico, certamente non un valore assoluto nei palazzetti dello sport, ma di certo in ambiti da street o nei quali non ci si voglia far notare. Ed ancora, la grande qualità dei jpg, opportunamente profilati alla base, che vengono fuori da questa mirrorless: praticamente cotto e mangiato, con pochissima necessità di postproduzione. Tra gli aspetti perfettibili, invece, la differente capacità agli alti ISO (rispetto prodigi come la D5 che uso fino a 100mila ISO) del sensore di questa macchina: ovviamente anche in funzione della classe di appartenenza. Certamente la migliorabile ergonomia per le inquadrature verticali e, in generale, con obiettivi molto pesanti come quelli che utilizzo. Ma anche così sempre meglio, certamente, di...un pugno nello stomaco ! Beh, grazie Mudmad, di averci testimoniato di queste potenzialità, sulle quali credo che ancora in pochi abbiano testato la Z6. A presto ! E' stato un piacere, un saluto a tutti i Nikonlander. Foto imagefactory (C) Max Aquila per Zetaland 2019
  4. Mah... io che ne sono stato sempre estimatore (degli 055) ora ho la sensazione di desiderare a mare un treppiede ancora più roccioso, senza dover però esagerare... specie con i prezzi che mi sembrano essere schizzati ingiustificatamente (forse) verso l'alto.
  5. Nella ricerca di una gimbal per sostituire la mia vecchissima testa/impugnatura a sfera Manfrotto222, che nell'uso del mio Nikon 200-500 su FTZ e Z6, mi faceva preoccupare nelle torsioni per l'integrità della baionetta di quest'ultima, mi sono imbattuto su Amazon nel modello in oggetto, (rispetto una miriade di altre realizzazioni, da quelle ancora più rozze, fino a quelle più sofisticate,consapevole della sua essenza economica) e l'ho comprata ad un prezzo contenuto (52€) per provarla: dotata di attacco a standard Arca, con piastrina a sgancio rapido (che è l'anello più debole della catena) munita di chiavistello di serraggio e filettatura per brugola, si compone delle solite parti di una gimbal, che deve consentire una frizione progressiva della culla, permettendo così al teleobiettivo di potersi inclinare facilmente verso il basso o verso l'alto, contemporaneamente alle transizioni assiali orizzontali e verticali, consentite dalla base panoramica della testa e dal collare dell'obiettivo stesso. Bussola...sulla manopola di blocco/sblocco (a cosa servirà mai) e bolla di livello sulla manopolina, ben gommata, di serraggio rapido della base Arca-mount. impugnatura sufficientemente confortevole e discreta reattività al peso dello zoom sulla culla, mi hanno lasciato contento dell'acquisto, nella sessione di prova nella quale oggi l'ho messo alla frusta (e mi piacerebbe capire a cosa serva questa scala graduata, relativa alla possibilità di alzare o abbassare il piattello di fissaggio... ) Effettivamente adesso risulta tutto più facile e sicuro. Tanto da ordinare, sempre su Amazon un nuovo collare con piedino Arca-mount per il mio beloved 200-500 (altri 50 euri 😎) eliminando così la ridicola piastrina fornita a corredo di questa testa gimbal (ed il non eccezionale collare in dotazione al 200-500) 😁
  6. nessun rischio salvo la potenziale minore capacità e durata Questo articolo parla appunto della migliorata resa della batteria più longeva utilizzata da Nikon che permette di spuntare prestazioni come questa (prima serie anche in questo caso)
  7. io ritengo la D850 un investimento eccessivo se limitato all'utilizzo professionale in questione, per il quale una D750 sarebbe già più semplice, leggera e molto meno costosa. Peraltro la gran massa dei suoi colleghi li vedo utilizzare con soddisfazione corpi aps-c che noi fotografi abbiamo dimenticato da tempo. Dipende dal budget ma sopratutto dalle esigenze di ripresa... Vediamo se il dottore ci dia ulteriori delucidazioni...
  8. quello che non comprendo della richiesta è la qualificazione di video macro rispetto una distanza di un metro. Qualsiasi ripresa macro nel campo in questione viene condotta a distanze ben inferiori al metro e con obiettivi di elezione come il Micro Nikkor 105/2,8 o simili, che consentono un RR 1:1 riprendendo a 31cm dal soggetto inquadrato, 1:2 a circa 42cm e che per la ridotta distanza utile dal soggetto necessitano di illuminatori o flash anulari o comunque disposti in prossimità della lente anteriore dell'obiettivo. Tutto ciò non preclude una ripresa video, ma a scapito della lunghezza del video, della comodità di utilizzo e della sorgente di illuminazione che in questo caso del video deve essere continua. Sono stato davvero tante volte ripreso in uno studio odontoiatrico, ma non ricordo mai di esserlo stato con uno zoom 70-200... Il consiglio di utilizzare una mirrorless è certamente oggi fondamentale per l indubbia comodità di ripresa senza essere obbligati all uso del mirino. ma vorrei capire di più sul tipo di ripresa video richiesta
  9. la trasmissione dati sulle Z avviene solo in presenza di CPU. L'abbiamo scritto in varie occasioni. Non è possibile in assenza di leveraggi meccanici per l individuazione materiale della ghiera diaframma (presenti su F) conoscere degli spostamenti della stessa. Bisogna fare i conti col fatto che quella Z non è più la baionetta F... pro e contro...
  10. Max Aquila

    stacco netto

    Nikon Z 6, FTZ, Nikon 200-500/5,6
  11. hanno promesso sconti per quando arriveranno... Non si tireranno indietro. Ho chiesto conferma di quanto sto rispondendo e mi è stato assicurato che Nital terrà fede ai propri impegni.
  12. il servizio clienti Nital dubito possa dare risposte in contrasto con l iniziativa in oggetto, che è sempre Nital: non potrà che essere gestita in relazione ai tempi di arrivo. Me ne sento tranquillo...
  13. L'unica cosa che rimprovero a Fotocolombo è quella sorta di... dolus bonus che traspare dalle offerte in bella vista sul sito, che ogni tanto bisogna leggere tra le righe. Ho comprato in più occasioni anche da loro e di recente il kit Z6 e si sono dimostrati ineccepibili e veloci. Per fare un esempio, ho maturato con il mio acquisto una quota punti premio che.. corrisponderebbe a valore equivalente ad oggettini dal risibile valore, nonostante l'ammontare della spesa in questione: ecco, potrebbero evitare questo genere di.. sforzi 😃
  14. no: innanzitutto lo vedi a monitor, a mbd18 innestato e con batteria enel18 premendo il tasto i Leggerai che la macchina è pronta a scattare a 9 ftg/s Poi scatta una raffica che duri una mezza dozzina di secondi con le migliori impostazioni a questo scopo, ossia macchina in sequenza h ed in AF-C con priorità allo scatto NEF lossless oppure, meglio, jpeg F Scarica gli scatti su Lightroom e valuta il numero degli scatti su un secondo di ripresa
  15. sempre sperando che gli invii n-italiani rispettino il numero delle prenotazioni prese...
  16. descrivi prima il tuo sistema di prova... come determini quanti scatti al secondo fa il tuo sistema e come imposti la macchina e l obiettivo?
  17. Dario scusa se ti possa apparire arrogante ma: quando si dice di voler fare un servizio di matrimonio COME SE fosse un reportage ci si atteggia allo scopo: tutti sanno chi noi siamo e viene assolutamente meno la spontaneità PURA dell'atteggiamento mentale dei soggetti ritratti, come invece in quelli delle foto appositamente allegate prima. Basta aver realmente realizzato reportage per un committente (lontano) per comprendere appieno la differenza. Non vogliamo prenderci in giro da soli. Oppure credere davvero di essere dei reporter davanti ai due sposi, uno dei quali, se non entrambi, mentre ci guardano scattare come dei reporter, magari ripassano in mente quanto ci dovranno pagare... http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/page/indice.html/_/fotografia-generale/io-lo-voglio-spontaneo-r321
  18. Pur d'accordo con la Poetica del ritratto da studio, ricordiamoci però che esistono anche molte altre forme di ritrarre persone, nelle quali è possibile che il dialogo avvenga tra esse o tra esse e se stesse solamente, forme queste nelle quali il fotografo è solamente testimone e diventa protagonista solo con la riuscita del contenuto del suo scatto. Se no negheremmo di un botto tutto ciò che nel reportage diventa fotografia di ritratto. Non si parla di scatti rubati, il fotografo può essere benissimo introdotto in un ambiente, riconosciuto e visibile, ma non può e NON DEVE in certi casi assurgere a protagonista, ma da semplice Pescatore di sensazioni... Ingredienti? Una fotocamera ed un 50mm (e non è filosofia, è Storia...)
  19. no, no...per carità: io le Nikon Z ho smesso di consigliarle per ricetta su Nikonland, anche gli amici hanno cominciato a pensare male... Adesso ne pubblico solo le foto
  20. specie se, come da definizione, il nostro amico a cui dare consiglio e quindi i profili di acquisto superiori ad una certa soglia gli saranno psicologicamente difficili da digerire: io amici che mi dicono ... ho 20mila euro da spendere per fotografare sport senza compromessi: consigliami tu ... non ne ho. Per fortuna nello sport outdoor, a differenza che in generi più critici come il wildlife, anche con il secondo livello di scelta ci si può divertire senza sentirsi menomati
  21. Un 500mm fisso serve per fotografare ad una distanza predefinita dal soggetto: uno zoom a tutt'altro, come si vede dalle mie foto di surf, a seguire il soggetto in avvicinamento/allontanamento variando in continua le proporzioni dello stesso. Se potessi scegliere un fisso per fotografare a mano non mi basterebbe un 1200mm... al quale ho spesso pensato in altri tempi, tanto da essermi procurato un 800mm... che posseggo ancora per amore
  22. Infatti, fosse questa la mia principale esigenza fotografica forse sarei rimasto ancora con un corredo Nikon 1, se lo avessero sviluppato ulteriormente.
  23. Prendo a parlare di questo mio zoom, dopo tre anni dall'acquisto e da un utilizzo intenso e vario, che agli atti del mio catalogo Lightroom parla di quasi trentamila scatti, in associazione con ben cinque fotocamere quali le Nikon D4, D500, D810, D850 e da poco, la mia nuova mirrorless Nikon, la Z6, con la quale ho impressione di una certa rivitalizzazione del mio zoomone da campo... La caratteristica degli zoom attorno a questa escursione focale è certamente quella di una luminosità per nulla spinta, che fa leva sulla capacità dei moderni sensori digitali di terza generazione, caratterizzati da una notevole dinamica in relazione alla sensibilità, essendo divenuto "normale" esporre anche in diurna a valori ISO sconvolgenti (un tempo) come quelli ben al di sopra dei 1600-2000, perfettamente alla portata anche di sensori APS-C senza una marcata, o avvertibile, perdita di nitidezza e coerenza, grazie al basso livello di rumore digitale. Presentato da Nikon nel 2015, come risposta alle proposte commercializzate addirittura da produttori universali come Tamron e Sigma, su escursioni focali come i 150-600, caratterizzate però da una apertura alle massime lunghezze focali da f/6,3 che non affascina certo molti dei potenziali interessati a obiettivi di questa categoria, primi fra tutti i fotonaturalisti che necessitano di aperture certamente più luminose, anche a scapito della massima focale raggiungibile. Nikon (come i concorrenti) aveva già da moltissimo tempo in listino un 80-400mm f/4,5-5,6 (prima serie 2001, seconda, col VR migliorato del 2013) e non solamente per l'escursione maggiore ma sopratutto per il prezzo di attacco del 200-500, molto più competitivo del fratellino, sembrò costituire un elemento destabilizzante nel catalogo obiettivi. La maggiore escursione in alto (mentre la differenza in basso viene colmata da eventuale, onnipresente, 70-200), il diaframma parifocale (per me un valore aggiunto in assoluto), il prezzo inferiore della metà, rispetto al VR II, un peso superiore del 50% e le dimensioni dilatate rispetto all'80-400, in larghezza e lunghezza, fanno si che i due zoom siano invece indirizzati ad utilizzatori differenti, con necessità di ingombri e pesi diversi, a costo di un prezzo che nel più corto 80-400 forse oggi è ancora sovraquotato per renderlo appetibile come invece in questi anni il 200-500 è divenuto. Sole e mare aiutano ad evitare la ovvia carenza di luminosità data dal diaframma massimo disponibile A patto che il rapporto di contrasto tra luci ed ombre resti sempre elevato, a pena di una predisposizione alla sofferenza da UV maggiore, quanto più aumenti la distanza dal soggetto e l'emissione in questione consentendo sempre una suggestione visiva, pur da distanze esagerate ed anche alle ore pomeridiane, dove basta un pò di contrasto cromatico per tirare su anche i sensori...meno crispy 😉 con i quali la resa finale anche "ammorbidita" dalla luce disponibile porta a risultati comunque interessanti Forse si, a mio vedere, con determinate delle mie DSLR questo obiettivo ha sofferto talvolta nella fase dei blu, come se l'antiriflesso non fosse particolarmente efficace tanto quanto poi, in situazioni diametralmente opposte, come scattando sulla neve, dove tendenzialmente più avrebbe dovuto patire il problema, l'ho ritrovato invece ben denso e saturo Una delle caratteristiche poi, per le quali l'ho sempre trovato sorprendente, in funzione del suo livello di appartenenza, è nella sua capacità di sfumare con omogeneità lo sfondo certamente non a livello dei fissi da f/4 o addirittura più luminosi, ma siamo pur sempre in presenza di uno zoom quasi "economico" che apre massimo a f/5,6 e dà il meglio di sè, diaframmato di due terzi / uno stop facile da zoomare grazie all'ampia ghiera di regolazione, posta in posizione anteriore rispetto a quella di fuoco (credo di non averla mai utilizzata, grazie all'efficienza del motore AF) Anche la minima maf è differente rispetto l'80-400 Nikon: in questo caso arriva a due metri e venti ma spinge, grazie al ridotto angolo di campo da 5°, a osare di avvicinarsi molto al soggetto e con gli opportuni accorgimenti, come da articolo del nostro prof. Silvio Renesto, si possono ottenere risultati ben più interessanti dei miei semplici appostamenti campagnoli, dai quali comunque traspaiono le potenzialità ulteriori le doti principali sono non solamente legate ad una intrinseca maneggevolezza, nonostante la mole garantita da un VR davvero al di sopra della categoria dell'obiettivo come si nota dal forte crop della immagine precedente ma nell'utilizzo nelle condizioni di luce più favorevoli, alla grande sensazione di nitidezza sui dettagli più minuti e di saturazione cromatica senza bisogno di intervento alcuno di postproduzione. L'ho pagato a prezzo pieno, alla sua uscita, poco più di tre anni fa, ma non me ne pento, vista la mole di foto che mi ha consentito di scattare in questo lasso di tempo. Lo consiglio fortemente a tutti coloro che abbiano esigenze di impiego allround di un teleobiettivo e non se la sentano di investire un capitale di denaro per l'acquisto del fisso più congeniale ai propri usi: in unione al mio Nikon 70-200/2,8 FL questo zoomone è il suo Big Brother ! Ma che ne dite...? Bah...mi sa proprio che me lo faccio il bagno... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
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